martedì 30 luglio 2013

PER SEGUIRE LA BELLEZZA (San Giovanni della Croce)



Per seguire la bellezza

Per tutta quanta la Bellezza
io giammai mi smarrirò,
ma soltanto per un non so che
che si ottiene per fortuna.

Gusto di un bene limitato
potrà al massimo portare
a stanchezza l'appetito
e il palato rovinare;
e così, per nessuna dolcezza
io giammai mi smarrirò,
ma soltanto per un non so che
che si ottiene per fortuna.

Ogni cuore generoso
non tende ad arrivare
dov'è facile passare,
ma nel luogo più rischioso;
nessuna cosa lo affatica,
tanto vola la sua fede,
che gli piace un non so che
che si ottiene per fortuna.

Chi patisce per amore,
dal divino accarezzato,
tanto il gusto suo rinnova
che respinge ogni sapore;
chi dall'arsura è infastidito
rifiuta il cibo che vede
e lo attira un non so che
che si ottiene per fortuna.

Certo è che la volontà
dal divino accarezzata,
non può essere che appagata
se non dalla Divinità;
ma poiché solo la fede
svela simile bellezza,
la senti in un non so che
che si ottiene per fortuna.

E per quell'innamorato
ditemi se sentite dolore,
poiché non trova mai sapore
in tutto quanto il creato;
non ha volto o forma alcuna,
né appoggio né sostegno,
ma si gode un non so che
che si ottiene per fortuna.

Non pensare che l'anima,
che è di una grande ricchezza,
provi gioie ed allegria
nel mondano godimento;
al di là d'ogni bellezza
che è o sia stata o che sarà,
già pregusta un non so che
che si ottiene per fortuna.

Più impegna ogni sua ansia
chi si vuole migliorare
poiché vuole guadagnare
non già quanto ha guadagnato;
sì, per una grande altezza,
sempre più mi abbasserò
soprattutto a un non so che
che si ottiene per fortuna.

Non per quanto con i sensi
quaggiù si può afferrare
o per quanto si può capire,
sebbene sia molto in alto,
né per grazia o per incanto
io giammai mi perderò
se non per un non so che
che si ottiene per fortuna.

S. Giovanni della Croce, Glossa volta al Divino, 1-3; 5-9, pp. 133-137.





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