mercoledì 24 luglio 2013

(Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.

VANGELO
 (Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.
+ Dal Vangelo secondo san Matteo

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore
(Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.
(Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego Spirito Santo, di entrare nel mio cuore, per fare posto alla persona nuova che Gesù vuole per me. Te lo chiedo per vivere in comunione con Cristo nostro Signore. Amen. 

Giacomo e Giovanni seguirono Gesù, senza avere tentennamenti, gli furono vicini nel Getzemani, nella trasfigurazione e in molte occasioni importanti della sua vita, per questo forse, la mamma pensava che era giusto stessero al fianco di Gesù nel suo regno. Onore e gloria… noi uomini cerchiamo sempre questo; siamo uomini, e rimaniamo uomini, con i nostri difetti e i nostri miseri pregi, noi non capiamo mai, neanche quando la fede è forte, neanche quando abbiamo Gesù vicino al cuore, che il nostro ruolo non è apparire, ma servire. Vogliamo apparire, essere i primi, farci vedere migliori di quello che siamo, anche a volte solo per noi stessi, come se guardandoci allo specchio e vedendo la nostra anima così scarsa nella fede, non ci piacessimo e volessimo riempirla a tutti i costi con palliativi privi di contenuto. 
Bisogna che ci rendiamo finalmente conto che non siamo noi a stare vicino a Gesù, ma è Lui che ci resta vicino sempre. San Paolo nella prima lettura ci spiega come la vita dei discepoli sia legata alla grazia di Dio. Non è facile seguire Gesù quando siamo tribolati e impauriti, ma è proprio Gesù che ci sostiene con la sua grazia.
Testimoniare la nostra fede in Cristo ci fa scontrare con il mondo, anche con quello che è dentro di noi, perché non saremo mai abbastanza perfetti né credibili come testimoni, ma nonostante le nostre crepe, siamo vasi che Cristo riempie di grazia. Non cerchiamo in noi quello che non c’è, ma permettiamo al Signore di operare in noi e con noi, colmandoci di Spirito Santo; non chiediamo di essere favoriti, ma di saper servire.

5 commenti:

  1. MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN

    Le pido al Espíritu Santo que venga a mi corazón, para dar cabida a la nueva persona que Jesús quiere para mí. Te estoy pidiendo que vivir en comunión con Cristo, nuestro Señor. Amen.
    Santiago y Juan siguieron a Jesús, sin dudarlo, los vecinos estaban en el jardín, en la Transfiguración y en muchas ocasiones importantes de su vida, tal vez por esta razón, la madre pensó que yo estaba en lo cierto estaban al lado de Jesús en su reino. ... Nosotros, los hombres de honor y gloria siempre tratan de esto, somos hombres, y hombres, con nuestros defectos y nuestras cualidades malas, nunca entendemos, aun cuando la fe es fuerte, incluso cuando tenemos a Jesús cerca del corazón, que nuestro papel no aparece, sino para servir.Queremos que aparezca, sea el primero, vamos a ver lo mejor de lo que somos, aunque a veces sólo para nosotros mismos, como si, mirando en el espejo y ver nuestra alma tan poca fe, no piacessimo y quería llenar a toda costa con paliativos sin contenido.
    Finalmente, debemos darnos cuenta de que entendemos que no debemos permanecer cerca de Jesús, pero Él es siempre queda cerca. St. Paul en la primera lectura nos dice cómo la vida de los discípulos está vinculada a la gracia de Dios no es fácil de seguir a Jesús cuando estamos con problemas y miedo, pero es Jesús quien nos sostiene con su gracia.Testimonio de nuestra fe en Cristo nos hace llegar a un acuerdo con el mundo, a pesar de lo que está dentro de nosotros, porque nunca seremos lo suficientemente perfecto ni creíble como testigos, pero a pesar de nuestras grietas, que son los vasos que Cristo se llena de gracia. No buscamos en nosotros lo que no está ahí, pero permitimos que el Señor obre en nosotros y con nosotros, nos llena con el Espíritu Santo, no pedimos ser favoritos, pero, para ser capaz de servir.

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  2. MY REFLECTION
    PRAYER

    I pray the Holy Spirit to come into my heart, to make room for the new person that Jesus wants for me. I'm asking you to live in communion with Christ our Lord. Amen.
    James and John followed Jesus, without hesitation, the neighbors were in the Garden, in the Transfiguration and in many important occasions of his life, perhaps for this reason, the mom thought I was right they were side by side with Jesus in his kingdom. Honor and glory ... we men always try this, we are men, and men remain, with our faults and our poor qualities, we never understand, even when faith is strong, even when we have Jesus near the heart, that our role not appear, but to serve.We want to appear, be the first, let us see the best of what we are, even sometimes just for ourselves, as if, by looking in the mirror and seeing our soul so little faith, there piacessimo and wanted to fill it at all costs with palliative no content.
    We must finally realize that we understand that we are not to stay close to Jesus, but He is there always remains close. St. Paul in the first reading tells us how the lives of the disciples is linked to the grace of God is not easy to follow Jesus when we are troubled and afraid, but it is Jesus who sustains us with his grace.Witness to our faith in Christ makes us come to terms with the world, even with what is inside us, because we will never be perfect enough nor credible as witnesses, but in spite of our cracks, we are vessels that Christ fills with grace. We do not seek in us what is not there, but we allow the Lord to work in us and with us, filling us with the Holy Spirit, do not ask to be favorites, but to be able to serve.

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  3. «Potete bere il calice che io sto per bere?»

    Oggi, l’episodio che ci narra questo frammento del Vangelo ci colloca di fronte ad una situazione che si ripete con molta frequenza nelle diverse comunitá cristiane. Infatti Giovanni e Giacomo sono stati molto generosi nell’abbandonare la loro casa e le loro reti per seguire Gesú.Hanno ascoltato che il Signore annuncia un Regno e che offre la vita eterna; non riescono, però, a capire ancora quello che realmente promette il Signore e, perció, la loro madre va a chiedere qualcosa di buono, ma resta nelle semplici aspirazioni umane: «Dí che questi miei figli siedano uno alla tua destra ed uno alla tua sinistra nel tuo regno» (Mt 20,21).

    Allo stesso modo, noi ascoltiamo e seguiamo il Signore, come fecero i primi discepoli di Gesú, ma non sempre riusciamo a capire perfettamente il Suo messaggio e ci lasciamo trascinare da interessi personali o ambizioni nella Chiesa. Dimentichiamo che all’accettare il Signore, dobbiamo affidarci fiduciosamente e pienamente in Lui, che non possiamo pensare di raggiungere la gloria senza aver accettato prima la croce.

    La risposta che dá loro Gesú mette precisamente l’accento su quest’aspetto:per essere partecipi del Suo Regno, quello che importa è accettare di bere dal Suo stesso «calice» (cf.Mt 20,22), essere, cioè, disposti a dare la propria vita per amore a Dio e dedicarci a servire i nostri fratelli, con lo stesso atteggiamento misericordioso che ebbe Gesú. Il Papa Francesco, nella sua prima omelia, ricalcava che per seguire Gesú, bisogna camminare con la croce, perché, «quando camminiamo senza croce, quando confessiamo un Cristo senza croce, non siamo discepoli del Signore».

    Quindi, seguire Gesú, esige, da parte nostra, una grande umiltá. Fin dal battesimo, siamo stati chiamati ad essere testimoni Suoi per trasformare il mondo. Questa trasformazione, però, l’otterremo solo se siamo capaci di servire gli altri con spirito di grande generositá e slancio, ma sempre colmi di gioia perché stiamo seguendo il Signore e lo rendiamo presente con la nostra vita.

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  4. REFLEXION de Lella:

    PRIERE : "Je te prie Esprit Saint, d'entrer dans mon coeur, pour faire place à la nouvelle personne que tu veut pour moi. Je te le demande pour vivre en communion avec le Christ notre Seigneur. Amen.

    - Jacques et Jean suivirent Jésus, sans avoir d'hésitations, ils lui furent prochent à Getzemani, dans la transfiguration et en beaucoup d'occasions importantes de sa vie, pour cela leur maman pensait peut-être, qu'il était juste qu'ils restent aux cotés de Jésus dans son royaume. Honneur et gloire...... nous hommes nous cherchons toujours ceci; nous sommes homme, et nous restons homme, avec nos défauts et nos valeurs misérables, nous ne comprenons jamais, même pas quand la foi est forte, ni quand nous avons Jésus près du coeur qui n'est pas là pour apparaître, mais pour servir. Nous voulons apparaître, être les premier, nous faire voir meilleurs que ce que nous sommes, parfois même seulement pour nous mêmes, comme si en nous regardant dans un miroir et en voyant notre âme si insuffisante dans la foi, nous ne nous plaisons pas et nous voulons la remplir à tout prix avec des palliatifs dépourvus de contenu. Il faut que nous nous rendons compte enfin que ce n'est pas nous qui sommes rester près de Jésus, mais lui qui est resté toujours près de nous. Saint Paul dans la première lecture nous explique comment la vie des disciples fus liée à la grâce de Dieu. Il n'est pas facile de suivre Jésus quand nous sommes effrayés et que nous avons souffert, mais c'est vraiment Jésus qui nous soutient avec sa grâce.
    Témoigner notre foi en Christ nous fait nous heurter avec le monde, avec ce qui est en nous aussi, parce que nous ne serons jamais assez parfaits ni crédibles comme témoin, mais malgré nos lézards, nous sommes vases que le Christ remplie de grâce. Ne cherchons pas en nous ce qui n'y est pas, mais permettons au Seigneur d'opérer en nous et avec nous en nous remplissant d'Esprit Saint; ne demandons pas d'être favorisé, mais de savoir servir.

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  5. PREGHIERA

    Sono certa Signore che tu hai pronto un posto per me. La madre di Giacomo e Giovanni ti ha chiesto di far stare alla tua destra e alla tua sinistra i suoi figli, quando tutto sarà compiuto. Io ti chiedo di più. Voglio stare al centro, nelle tue braccia. Non voglio però aspettare di oltrepassare quella porta. Voglio sentirmi già da adesso come un bimbo svezzato nelle braccia di sua madre, come quegli agnellini che tu porti al petto. Da ora Signore. Per superare questo tunnel, ho bisogno che tu mi prenda in braccio, che mi accompagni, mi sostenga, mi consoli, mi stia vicino. Ora, ho bisogno di vedere il tuo volto chinato sul mio, i tuoi occhi posarsi sulle mie ferite, ora Signore, ho bisogno di sentire la dolcezza della tua voce, il calore delle tue braccia, il tuo sguardo, le tue mani poggiate sulle mie. Ora. Poi, quando avrò varcato quella soglia, Signore, non m'importa del luogo dove mi concederai di stare. L'ultimo è già un premio per me. Sono qui Signore a pregarti perché la tentazione di pensarti lontano non mi sfiori neanche un momento. Prendimi in braccio Signore e portami dove tu vuoi.

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