giovedì 13 ottobre 2016

(Lc 12,1-7) Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

VANGELO
(Lc 12,1-7) Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei:non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, Tu che sei luce e verità, vieni ad illuminare la tua parola perché anche io possa scoprirla con te accanto, e non essere ingannata dalla sapienza degli stolti.
Cercare d’essere maestri, è stato sempre un difetto degli uomini, addirittura quelli che dovrebbero insegnare agli altri le cose di Dio, cercano di sostituirsi a Dio stesso.
Facile salire sugli altari, parlare con belle parole per sembrare sapienti, ma quando le belle parole non sono sentite, quando il loro suono rimbomba nel vuoto, quando non sono seguite da atteggiamenti interiori coerenti, non hanno molto senso.
“Anche se tu avessi la fede che sposta le montagne e il linguaggio degli angeli, se non hai la Carità, sei come un cembalo rimbombante” (Prima Lettera ai Corinti).
In questo brano Luca ci parla dell’ipocrisia di che predica bene e non attua quello che predica, come del lievito dei farisei, e magari stiamo già pensando a chissà che tipo d’inganno, d’ ipocrisia, a qualcosa d’ eclatante e chiaramente visibile, ma Gesù ci mette in guardia, proprio dai piccoli inganni, dei piccoli tradimenti alla parola, quelli che avvengono nei luoghi più segreti, che nessuno vede, a volte neanche chi li compie se n’avvede, perché non vigila sufficientemente sulle sue virtù e sui suoi difetti.
Nella vita di tutti i giorni tradiamo il Signore e la sua parola continuamente, ma siamo talmente poco avvezzi a scrutare i nostri atti alla luce della parola, che a malapena vediamo solo gli errori più evidenti, ed anche per quelli troviamo mille giustificazioni, tanto da arrivare a modificare la parola di Dio a nostro comodo.
Il lievito dei farisei è l'ipocrisia ...queste parole fanno pensare a tutto quello che succede intorno al Papa in questi tempi.Come per la politica anche per la Chiesa si spendono parole,interviste,si creano "partiti", si semina divisione e giudizio. Giornalisti, scrittori, cardinali e semplici fedeli, tutti contro tutti e tutto.
Gli errori dell'uomo servono per trovare spunti per cercare di essere migliori, non per creare varie file di credenti da dividere in classi e mettere dietro la lavagna, ma molti pensano che il peccato appartenga solo ad alcune categorie. Siamo redenti a motivo di Cristo, e questo deve essere per noi anche motivo di speranza, perchè in questo cammino che è la vita, le cadute non sono rare e sono per tutti, sarebbe bene ricordarlo sempre.
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mercoledì 12 ottobre 2016

(Lc 11,47-54) Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.

VANGELO
(Lc 11,47-54) Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa. + Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
 Vieni o Spirito del Signore per illuminare la mia mente, perché anch’io non commetta errori che mi allontanano da te e non impedisca ad altri di vedere e di capire, per questo togli da me quello che è mio e fa posto solo alle tue parole. Usami e accompagnami con la tua grazia, Signore, perché, sorretta dal tuo paterno aiuto, non mi stanchi mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Le parole dure del Signore non ci devono allontanare, perché sono dette per ammonire, per correggere, non per escludere, ma per avvicinare. Sono infatti, le parole di chi è verità, e servono proprio per chi non si avvede della verità e si erge a possessore di chissà quale verità, mentre solo attraverso la parola di Dio e la persona del Cristo che è la via si può arrivare a lei. Non soltanto questi dottori della legge antichi e moderni, mettono dei fardelli che poi non portano per primi, ma danno anche una visione del Signore errata, non calcolando che è venuto sulla terra a morire per noi e per redimerci dal peccato che ci avrebbe escluso dal regno di Dio. Questo è un qualcosa di fondamentale per la nostra fede, perché è un gesto che solo un amore immenso e misericordioso poteva realizzare; dobbiamo vedere quindi alla luce di questo amore la figura di Gesù Cristo, alla luce della sua parola vivere la nostra vita, collegando strettamente i nostri interessi ai suoi, perché sono strettamente collegati. É quello che chiamiamo condivisione, comunione d’ intenti, quello che deve portarci a vivere con Gesù la croce, a fare del nostro corpo un tempio in cui realizzare il progetto di Dio, non il tempio del nostro IO. Noi non siamo niente e non andiamo da nessuna parte se non siamo Figli di Dio, se non accettiamo che sia Lui l’inizio ed il fine ultimo della nostra vita. Nulla è casuale nel Vangelo, penso in questo momento allo apostolo Giovanni, di cui la immagine più presente ai miei occhi è quella in cui posava il suo capo sul petto di Gesù e come diceva Santo Agostino, attingeva direttamente dal Suo cuore anche l’ umiltà. Infatti dice Agostino: " Grande quale era, questo uomo non disse: abbiamo un avvocato presso il Padre, ma: Se qualcuno peccherà, abbiamo un avvocato. Non disse: avete come avvocato Cristo stesso. Egli invece ci presentò Cristo, non se stesso, e disse: Abbiamo, non già: avete. Preferì mettersi nel numero dei peccatori, per avere nel Cristo il suo avvocato, piuttosto che presentare se stesso come avvocato invece di Cristo e trovarsi poi tra i superbi degni di condanna. "Forse anche oggi, molti di noi, invece di sentirci tanto sicuri da riconoscere la verità dalla eresia, dovremmo ripensare a queste parole di San Giovanni e riconsiderarci peccatori più che giusti, sperando e confidando nella misericordia del Cristo, e non nella nostra superbia, o peggio ancora, falsa umiltà. ------------------------------------------------------------------------------- Accedendo al blog e registrandosi alla newsletter riceverete ogni giorno una e-mail con il vangelo ed il commento e le varie cose pubblicate nel blog stesso http://bricioledivangelo.blogspot.it/ OPPURE https://manuroma86.wordpress.com/ per leggere e inserire post e commenti e le versioni in francese -inglese e spagnolo : http://www.facebook.com/group.php?gid=136929857240 http://www.facebook.com/pages/COME-SI-ENTRA-IN-PARADISOVANGELO-E-RIFLESSIONE-DEL-GIORNO/206580436049815?ref=ts

martedì 11 ottobre 2016

(Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.

VANGELO
(Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e aiutami a comprendere quali sono le cose che piacciono a Dio, quali sono le virtù che devo esaltare e quali i difetti da reprimere, per essere come Dio ci vuole.
In questo brano non voglio vedere il rimprovero di Gesù ai farisei e ai dottori della legge come tale, ma proprio come fatto ad ognuno di noi.
Spesso ci confrontiamo con la fede in Dio, così come facciamo con la legge degli uomini, cercando degli aggiustamenti o delle scorciatoie, ma se questo non è giusto per le cose terrene, ancor meno è adatto a quelle spirituali.
Io credo che anzi, per essere il più possibile conformi a Cristo Gesù, dobbiamo lottare con tutta la veridicità e la forza di cui siamo capaci, per migliorare noi stessi.
<Quelli che appartengo a Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni.> Questa frase di Paolo, ci deve far comprendere come per entrare in comunione con Gesù, dobbiamo cercare anche di capire che certi comportamenti che la parola di Dio c’indica di seguire, ci sono le condizioni essenziali per essere di Cristo.
Non dobbiamo pensare che sia impossibile, perché non siamo tenuti a fare tutto da soli, ma grazie allo Spirito Santo, tutto potrà essere facilitato.
Esercitare le virtù e combattere i peccati, è andare alla scuola di Gesù, e bisogna capire che come nella vita, più noi ci affiniamo alla sua scuola, più saremo felici d’essere suoi, perché ci avvicineremo sempre un po’ di più a Lui.
Io sono come tutti voi, piena di difetti e di vizi, ma cerco di combatterli per amore di Dio, proprio come si fa quando ci s’innamora qui sulla terra, nella normalità, là dove si cerca di far felice l’amato, per dimostrare il nostro amore e la nostra dedizione.
Questo è un cammino che si fa in due, e vedrete che chiedendo aiuto al Signore, non ci sarà negato, ma non fermiamoci all’ esteriorità della fede, riempiamoci di Gesù e viviamo il più possibile in unione vera con Lui attraverso lo Spirito Santo.
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lunedì 10 ottobre 2016

(Lc 11,37-41) Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.

VANGELO
(Lc 11,37-41) Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o mio Signore alla mia tavola, e parlami come facesti col fariseo, dimmi dove sbaglio, aiutami a condividere con te questa mia vita che da sola non ha senso né scopo; insegnami ad essere tua in tutto e per tutto, grazie al Tuo Santo Spirito. Grazie amen.
Bellissima lezione sull’ arte dell’ apparire da parte di Gesù.
Non siamo certo buoni cristiani se lo sembriamo, se seguiamo le regole, se facciamo l’ elemosina ecc, ma solo se c’ impegniamo con tutto noi stessi, ad essere come Lui ci vuole.
Troppe volte ci fermiamo all’ ingresso del cuore e non riusciamo ad aprirci completamente né a Gesù né ai fratelli, e questo ci fa vivere una fede fatta di religiosità, non d’amore e, senza amore, siamo contenitori vuoti.
Guardiamo i comportamenti degli altri, ma non cerchiamo di guardare la relazione che noi abbiamo con gli altri, come se stare per conto nostro fosse sufficiente ad essere buoni, come per non essere contagiati.
A volte non basta stare in disparte per non essere contagiati, specialmente dallo spirito di divisione che serpeggia nelle nostre comunità, perché se non riusciamo a sentirci fratelli del nostro prossimo, con il quale dividiamo spazi e idee, non possiamo dire di essere fratelli neanche di Cristo! Per appartenere a Cristo dobbiamo donare a Lui questa nostra vita terrena e farlo aderire come pelle viva alla nostra, per vivere di Lui.
Bando alle ipocrisie, ai falsi sorrisi, al perbenismo interessato, cerchiamo la verità, cominciando con l’ essere veri, con l’essere puri, che non vuol dire essere perfetti, ma a volte, anche accettare di correggersi badando più a non ferire gli altri che a primeggiare.
Se le nostre chiese sono vuote, è anche perché quello che testimoniamo, fa a cazzotti con la parola di Dio.
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domenica 9 ottobre 2016

(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.

VANGELO
(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito di Dio, ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore, a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi, perché solo questo io voglio.
Prima di tutto, facciamo mente locale alla storia di Giona, prendendo questo riassunto da wikipedia: Nel capitolo 1 la Parola del Signore è rivolta a Giona, figlio di Amittai, e gli viene comandato di andare a predicare a Ninive, la Grande Città. Giona invece fugge a Tarsis via nave; di questa localizzazione si dirà più sotto. Ma la nave è investita da un temporale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire a JHWH; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare. E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti. Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (da nessuna parte è precisato che si tratti di una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera, che ricorda uno dei Salmi. Allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia. Nel capitolo 3, Giona ottempera la sua missione e va a predicare ai niniviti. Questi, contro ogni aspettativa, gli credono, proclamano un digiuno, si vestono di sacco e Dio decide di risparmiare la città. Ma qui riemerge l'istinto ribelle di Giona: lui non è contento del perdono divino, voleva la punizione della città di Ninive. Così, nel capitolo 4, si siede davanti alla città e chiede a Dio di farlo morire. L'episodio più gustoso del libretto si trova proprio nel capitolo 4. Il Signore fa spuntare un ricino sopra la sua testa per apportargli ombra, ed egli se ne rallegra. Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano Giona, che invoca di nuovo la morte. Allora l'autore riporta le parole di Dio, divenute celeberrime:« Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita; ed io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali? » Ed ora passiamo a riflettere sulla parola di oggi, in primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica. Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. Gli uomini lo gettano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo, dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito. Come facciamo presto noi uomini a giudicare e a condannare gli altri, proprio l'altro giorno abbiamo riflettuto sulle parole " rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. "Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’ amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano, perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra. Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’ azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.

sabato 8 ottobre 2016

(Lc 17,11-19) Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.


VANGELO
(Lc 17,11-19) Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
+ Dal Vangelo secondo Luca


Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo di Dio, su di me ed insegnami a lasciarmi penetrare dalla tua sapienza. Fa che nulla ostacoli la nostra unione, per il nostro Signore Gesù Cristo, che mi ha affidato alle tue cure per l’eternità. Grazie amen.
Il Vangelo di oggi ci parla di un Gesù che opera miracoli in terra straniera, tra peccatori e pagani, di un maestro che è riconosciuto anche da chi non è di Gerusalemme e che non disdegna di fermarsi a guarire coloro che gli si rivolgono con fiducia.
Purtroppo anche se ricevono la grazia da Gesù tutti e dieci i lebbrosi, soltanto uno torna indietro a ringraziare, gli altri invece si comportano come se niente fosse, e non sentono neanche il bisogno di ringraziare. Sembra brutto vero?Eppure noi lo facciamo tante volte al giorno, quando diamo per scontato che quello che va bene è merito nostro o comunque del caso, e ci ricordiamo di Dio soltanto quando qualcosa non va per il verso giusto.
A volte siamo veramente ridicoli, chiediamo la perfezione, la salute, la sicurezza… tutte cose che premiano la nostra presenza fisica, ma non cerchiamo mai il benessere spirituale, quello che ci dà invece la forza di affrontare la vita anche quando non va secondo i nostri canoni.
La lebbra che ci avvelena è quella dell’ anima, sempre inquieta, sempre alla ricerca di una felicità esteriore che guarisce solo quando troviamo Gesù, ci lasciamo guarire e ci fermiamo vicino a lui, ossia, per dirla con le parole del vangelo, torniamo indietro, ci convertiamo a Lui, cambiamo vita per vivere l'amore con Lui. Se ascoltiamo la sua parola, ma non la facciamo nostra, non possiamo essere trasformati e salvati, ma restiamo solo degli uditori sonnecchianti che non riescono a percepire la voce dell'amore e della volontà di Dio.
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venerdì 7 ottobre 2016

(Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.

VANGELO
(Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, vieni Amore di Dio, e inonda il mio cuore e la mia mente perché ti appartengono.
Stupende queste poche parole di Gesù, sembra quasi di immaginare la scena… attorniato dalla folla ha appena scacciato un demonio da un muto e sta parlando alla gente dei pericoli che corrono i figli di Dio assediati dai demoni, quando una donna (e torniamo a vedere il coraggio delle donne di esprimersi davanti a Gesù) levò il suo grido tra la gente: ” Beato il grembo che ti ha portato! ” Questa affermazione della donna miporta a pensare che veramente i nostri occhi vedono al contrario degli occhi di Dio, perchè con tutti i dolori che Maria ha dovuto vivere, l’espressione della poveretta che gridava,sembra abbastanza fuori luogo. La mentalità della donna che è sicuramente mamma, rappresenta quello che tutte le mamme pensano, il figlio è qualcosa che dà quello che possiamo definire il diritto di orgoglio materno, perché la mamma si sente realizzata nella sua educazione e nella sua crescita, ma questa è appunto la mentalità terrena; noi sappiamo che invece Maria, sfuggì a questo concetto, concedendosi completamente a Dio ,affidandosi interamente alla sua volontà, accettando già dal momento del concepimento l’idea di un figlio che non gli appartiene, ma che è dono di Dio. Se oggi ogni donna accettasse un figlio come dono di Dio, il mondo sarebbe sicuramente migliore, ma troppe sono le persone tra noi che pensano di avere diritto di vita e di morte sui propri figli, e molte quelle che considerano un figlio non come un regalo che è il coronamento di un progetto come la famiglia, ma come un optional aggiuntivo su cui proiettare i nostri sogni e le nostre frustrazioni. La risposta di Gesù è meravigliosa, perchè rivolto alla donna allarga le braccia della misericordia di Dio, all’umanità intera, perchè come Maria tutti saranno beati se accoglieranno parola di Dio e la osserveranno. In principio era il Verbo...il Verbo era presso Dio....il Verbo era Dio...E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi!
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giovedì 6 ottobre 2016

(Lc 11,15-26) Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

VANGELO
(Lc 11,15-26) Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Vieni o Santo Spirito promesso da Cristo a chi crede in Lui.
Aiutami, Guidami , Correggimi !
Oggi voglio riprendere questo brano per ricordare che non si è di Gesù Cristo,se non si ama quello che Gesù ha stabilito.
Questo lo dico perchè sono un po’ stanca di vedere che molti di noi, si spendono in critiche verso il clero, il Papa, le regole della chiesa ecc.ecc.
Anche i discepoli di Gesù volevano l’esclusiva...ossia vedevano come nemici tutti quelli che operavano nel nome di Gesù e lui gli rispndeva: “ Chi non è con me, è contro di me. “
Così pure i nemici di Gesù dicevano che egli operava miracoli perchè era ” per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni ” .
Bellissima la risposta di Gesù, veramente forte...dovremmo meditarla accuratamente.
Spesso si sbaglia per troppo zelo, ma ancor più spesso lo zelo nasconde l’orgoglio, la superbia, e tanti altri vizi che non riusciamo ad eliminare.
Quando sparliamo non facciamo il bene della Chiesa , vedendola forse come un’istituzione estranea a noi, e dimenticando che ogni nostra parola, ogni gesto, sono una ferita che infliggiamo al corpo mistico di Gesù.
A volte sarebbe utile tacere i propri dubbi, le perplessità, proprio come faceva Maria che serbava tutto nel suo cuore,anche quello che non comprendeva ed era difficile da gestire in mezzo al mondo.
Tanti invece, che pensano di avere la verità in tasca, accusano persino il Papa di essere eretico e anticristo....che Dio li perdoni e perdoni coloro che li seguono e seguono i falsi profeti.
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mercoledì 5 ottobre 2016

(Lc 11,5-13) Chiedete e vi sarà dato.

VANGELO DI GIOVEDì 6 OTTOBRE 2016
(Lc 11,5-13) Chiedete e vi sarà dato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Aiutami a capire Signore, come vivere in totalità la tua parola.
Cerco di immaginare come a quei tempi vivesse la gente.
Non credo poi tanto diversamente da oggi,forse con più difficoltà nel reperire ciò che serviva, perchè il progresso ha sicuramente facilitato la vita di tutti.
Oggi si prende la macchina e si va a comperare di tutto e di più nei centri commerciali...ma
all’ epoca era facile che qualcuno bussasse per chiedere ospitalità od altro, come era normale considerando le regole del buon vicinato.
Oggi che tutto dovrebbe essere in teoria più facile, è, al contrario, più complicato poter instaurare buoni rapporti.
“Non importunarmi” risponde l’ interpellato, che il richiedente credeva “amico”.
Quante volte noi crediamo di avere un amico che poi non si comporta come tale!
Ma qui dobbiamo valutare anche un’altra cosa quanto è vero ed importante il nostro bisogno?
Non so a quanti sia capitato di aver veramente bisogno anche del necessario... spero a pochi, ma è chiaro che la necessità si impone sull’orgoglio, e quando se ne ha bisogno si cerca, si insiste e si continua a crcare fino a che non si ottiene, perchè quello che cerchiamo non è in più, ma necessario.
L’amico a volte ha i suoi limiti e noi i nostri, perchè la nostra umanità è in se stessa un limite, ma il Signore non ha limiti!
Egli ha dato la vita per noi, non c’è nulla che non possa fare... quindi insisteremo, persevereremo nella preghiera se avremo abbastanza fede, perchè niente è impossibile al nostro Dio.
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martedì 4 ottobre 2016

(Lc 11,1-4) Signore, insegnaci a pregare.

VANGELO
(Lc 11,1-4) Signore, insegnaci a pregare.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Spirito di Dio a sentire e a far comprendere il valore della preghiera, la meraviglia del dialogo che attraverso di Te, ci mette in comunione con Dio.
A volte siamo confusi da mille parole, e ci rispondono mille silenzi ….
Nessuno di noi è in grado di dire quale sia la preghiera, come si deve pregare, in tanti provano a spiegarlo, ma è una cosa talmente personale, talmente intima , che nessuno vi potrà mai spiegare cosa sentirete.
Gesù ci indica una preghiera molto semplice se ci pensate bene, una preghiera che non è fatta di parole, ma di fatti, pensate che san Francesco si fermò alla parola PADRE per un’infinità di tempo. Con questo non vuole certo dirci di non pregare con altre preghiere né di non usare parole nostre, ma ci chiede di non parlare a vuoto come i pagani, come chi non crede in quello che dice.
Dio ci è PADRE: credere questo vuol dire avere fede in Dio… fede = fiducia, capito bene?
Dio può tutto, ci ama tutti ed è un PADRE GIUSTO.
Pensate anche voi: che cosa è per me DIO PADRE NOSTRO….. questo Nostro vuole e deve legarci ai fratelli. Perché lo collochiamo nei cieli? Primo perché ce lo dice Gesù Cristo, poi perché il suo regno va oltre i confini della nostra terra, DIO HA CREATO L’UNIVERSO INTERO, spazio infinito che noi non capiremo mai fino a che siamo legati a questa terra.
Santificare il suo nome, venerare Dio, adorare Dio, rendere grazie a Dio, a Lui tutto dobbiamo, dalla creazione alla salvezza ed aspettare glorificandolo che siamo accolti nel suo regno, noi creature di un Creatore che non mette limiti perchè non ha limiti.
Quindi la vita va oltre questa terra… dobbiamo crederci, e se chiediamo a Dio una fede viva, una fede pura, se abbandoniamo a lui la nostra anima… anche noi avremo questa certezza.
Sia fatta la tua volontà… e qui la cosa comincia a diventare tosta. In genere la nostra preghiera invoca Dio di fare la nostra volontà…. non che non sia giusto pregare per essere aiutati, anzi, spesso quando la nostra preghiera è serena, convinta e fiduciosa, quello che chiediamo ci viene accordato. A volte però, questo può non succedere, e magari una persona che amiamo tanto, viene a mancare ugualmente, nonostante tutte le nostre preghiere… accorate e sincere… Vuol dire che Dio non ci ama? No certamente no, ma dobbiamo accettare che i disegni di Dio, possono non essere i nostri.
Ci sarà un motivo, che noi ora non possiamo capire, anche questo in fondo fa parte del ciclo della vita terrena, e questo è affidare a Dio anche quello che non capiamo.
Chiediamo il pane quotidiano… contribuiamo a far si che tutti abbiano il loro?Noi chiediamo per oggi, ma riceviamo in abbondanza, e se invece di pensare solo a noi ci preoccupassimo anche di aiutare gli altri? Noi potremmo essere la divina provvidenza di molte bocche, la medicina di molte malattie, ma spesso il nostro egoismo ci chiude gli occhi sulla fame degli altri.
Chiediamo il pane e Dio ci da il pane… anche la sua parola è pane…ce ne cibiamo?
Il suo corpo è pane, ce ne ricordiamo solo alla domenica? E come andiamo a ricevere il corpo di Gesù?
- Rimetti a noi i nostri debiti -.. e fino qui ok, ma poi aggiunge Gesù: - come noi li rimettiamo ai nostri debitori…- non è che stiamo suggerendo a Dio come perdonarci, ma gli diciamo espressamente che ci deve giudicare in base a come noi ci comporteremo con gli altri, con il nostro prossimo, in base a quanto noi saremo capaci di perdonare.
Io lessi una volta una frase che mi è rimasta stampata in testa… il perdono è un ponte sul quale dovrai passare anche tu… riflettiamo su quanto noi siamo veramente capaci di comprensione e perdono, su quanto siamo capaci di amare.
E quando chiediamo di non essere tentati perché lo facciamo se ci sentiamo così forti? Perché di fronte alle tentazioni scopriamo tutta la nostra debolezza.
Noi senza Dio non siamo nulla, né capaci di nulla, tutto quello che siamo lo dobbiamo a Dio, se siamo capaci di atti eroici, di grandi azioni e anche solo di piccoli sacrifici, è Dio che opera in noi.
Ma sulla terra c’è anche il male, c’è anche il principe del male, che lo vogliamo credere o no, c’è e a volte, siamo più attaccati a questa bestia di quanto siamo attaccati a Dio.
Basterebbe gridare salvami Signore mio, andare a confessarci, ma che scherziamo? Un sacerdote? Un peccatore come me? E perché devo andare a raccontare i fatti miei ad un prete… buoni quelli!
Allora come pensare di essere ascoltati da Dio se siamo i primi a mettere dei limiti al suo amore misericordioso. Satana odia i sacerdoti più di ogni altra cosa, li tenta e li distrugge con il nostro aiuto, con le nostre chiacchiere vane, se parlassimo di meno e pregassimo di più per loro, vedremmo il potere salvifico della preghiera, frutto d’amore, legame tra Dio e noi.
Proviamo ora a pregare con la fiducia di bambini e a proposito di bambini, scaldiamoci il cuore con questa canzone cantata proprio dai bambini.
https://www.youtube.com/watch?v=mwUuHuofLao
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lunedì 3 ottobre 2016

(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

VANGELO
(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». 
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore ti prego, dammi la forza di comprendere quello che oggi mi vuoi dire con questo Vangelo, e quello che vuoi che io scriva, perchè sia solo opera tua.
Certe volte penso a tutto quello che in tre anni di vita pubblica, Gesù ci ha insegnato. Si è donato tutto per noi, e se noi ci fossimo messi veramente all'ascolto, avremmo compreso molto di più di quanto non crediamo di aver capito. I bambini disobbediscono è vero,ma lo fanno perchè credono di essere grandi abbastanza per decidere da soli. Noi grandi invece, dovremmo avere l'umiltà di capire che nella vita spesso e volentieri, abbiamo sbagliato tutto. Il Signore sceglie sempre i più piccoli, i meno dotti, gli stranieri, gli emarginati, i malati...e come dice Paolo nella lettera ai galati, non guarda a chi segue le regole,come i circoncisi ebrei, ma a chi si lascia "circoncidere " da lui e dalla sua parola. Vorrei essere veramente piccola per imparare a parlare con le Sue parole, per lasciarmi trascinare nell'amore per il prossimo e per Dio così come Gesù ha fatto dal primo all'ultimo istante, e più di tutto vorrei sapermi rivolgere a Lui nei momenti di sconforto, e sentirmi al sicuro anche nelle difficoltà.
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domenica 2 ottobre 2016

(Lc 10,25-37) Chi è il mio prossimo?

VANGELO
 (Lc 10,25-37) Chi è il mio prossimo? 
 Dal Vangelo secondo Luca 
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». 
Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Vieni o Santo Spirito, e illumina il mio cuore e la mia mente. Fa che la verità tutta intera, sia a me comprensibile come il Signore vuole. Non permettere che niente che non venga da Dio, trovi la via per entrare e creare confusione, te lo chiedo nel nome di Gesù, che ci ha promesso e garantito, che tutto quello che chiederemo nel suo nome ci sarà concesso.

 Da sempre, c’è chi cerca di convincerci che siamo schiavi di tabù educativi che ci impediscono di sentirci liberi. Grandi filosofi, psicologi, ecc. tutti hanno la loro da dire, ed in parte è vero che i tabù e l’educazione o gli avvenimenti, ci guidano l’esistenza; quello che stride però, è che vogliono farci abbandonare con queste teorie, il fatto che siamo figli di Dio e che siamo stati creati da Dio, fratelli di Cristo che è Dio che era, che è e che sempre sarà. Non sono discorsi semplici, ed occorre una buna dose di fede per arrivare ad affidarsi completamente a Dio, ma quello che chiederemo nel nome di Gesù Cristo e con cuore puro, ci sarà accordato, quindi possiamo utilizzare la preghiera di colletta per ripetere: O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Quello che poi leggeremo nel vangelo di oggi è consequenziale, perché riuscendo a crescere come figli di Dio, cercheremo di fare quello che Dio ci ha tramandato con la sua legge, che abbiamo capito che non è solo scritta sulle tavole della legge, e sui libri, ma nel nostro cuore. Gesù è venuto sulla terra per la nostra salvezza, ma tutto era già scritto, come dice Paolo:- Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui.- È venuto perché si adempissero le scritture, ed ha riassunto tutta la legge del padre che gli uomini si passavano da generazioni, eliminando tutte le leggine aggiunte dagli uomini e racchiudendo tutto in due comandamenti: “ Ama il Signore Dio tuo ed ama il prossimo tuo.” La legge di Dio è amore, è questo quello che Dio ti chiede. Ama il prossimo tuo e in questo modo amerai il tuo Dio. I cardinali si riuniscono in sinodi per trovare la via da seguire in questo mondo che sempre più ha bisogno di Dio. Preghiamo perchè mai ci si irrigidisca in concetti e preconcetti che escludono dalla Chiesa, che Gesù Cristo ha fondato, l'amore di Dio per l' umanità intera, che ha bisogno di essere ricondotta sulla via che porta al Padre, per imparare a seguire le leggi dell’Amore senza limiti e non per limitare l’amore ai nostri desideri. Gesù ci parla di una vittima, non della sua identità,perchè chiunque sia vittima, merita d'essere soccorso. Anche il soccorritore: un samaritano, un sacerdote, un levita... a condizione di non passare oltre. Ma Gesù come al solito ci da indicazioni estreme e sceglie un salvatore per niente stimato, uno straniero samaritano. Gli ebrei e i samaritani non si parlano tra di loro perché si odiano; come se oggi, al suo posto, ci fosse uno dei tanti personaggi che vorremmo escludere dalla nostra società. Una cosa che mi lascia stupefatta di questo dipinto di Van Gogh è come l'artista abbia raffigurato questa scena fin nei più piccoli particolari,mettendo in risalto come il viandante, derubato e malmenato si affida completamente alle braccia del soccorritore che con grande fatica lo issa sul cavallo, che sembra quasi volerlo aiutare tanto è attento e con le orecchie dritte. Lui un animale, si mette a disposizione; il samaritano,nemico dei giudei, compie l'opera di misericordia....e i sacerdoti e leviti del mondo,passano oltre senza curarsi dell'uomo..sicuramente giudeo, non ritenendolo un fratello.
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sabato 1 ottobre 2016

(Lc 17,5-10) Se aveste fede!



VANGELO
(Lc 17,5-10) Se aveste fede!
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo spirito di venirmi nel cuore e di darmi la forza di vivere la fede, per quello che è giusto che io viva, senza paure né limiti umani, annientami ed usami, sono tua.

Per comprendere bene questo brano, sono dovuta tornare indietro, al versetto precedente che dice: In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “ Sradicati e vai a piantarti nel mare ”, ed esso vi obbedirebbe. Allora la mia fede, la nostra fede, quanto è piccola? Non abbiamo proprio capito niente di Dio, e Gesù ce lo fa capire in maniera chiara… ma solo con il cuore libero possiamo entrare in questo mistero.
La fede è un dono, che arriva quando e come il Signore decide di aprirti il cuore. Può avvenire a 5 anni e a 50, ma per tutti coloro che si definiscono Credenti, c’è un momento in cui scatta una molla che ti spinge a cercare come un affamato la parola di Dio. Fame, sete, voglia di stare insieme…. ed è subito amore!!!
L’ esempio del padrone che appena arriva il servo stanco dal lavoro dei campi si mette a servirlo e così contraria alla realtà, ci deve far comprendere che la mentalità umana deve essere completamente abbandonata se vogliamo entrare in comunione con Gesù, ma noi non riusciamo proprio a farlo.
Eppure i santi si sono fidati di Dio, fino ad ottenere grazie così particolari da farci rimanere incantati nel sentire le opere che sono riusciti a compiere. Perché se loro ci sono riusciti , noi non ci riusciamo? Sicuramente c’ è qualcuno che anche oggi, riesce a superare questo ponte che collega l’ umano con il Divino, ossia con lo Spirito di Dio, ma certo che se continuiamo a restare fermi credendo di fare già chissà cosa, non arriveremo mai neanche ad aver fede come neanche la metà di un granellino di senape.
Provare per credere? La domenica, andremo in Chiesa, ci metteremo di fronte a Gesù, ci sentiremo grati a Dio di aver dato la sua vita per noi o ci sentiremo bravi e penseremo che Lui ci deve guardare… quanto siamo stati bravi, gli abbiamo fatto questo gran piacere a venire in Chiesa, con tutto quello che abbiamo da fare….
E pensare che senza il suo aiuto siamo niente, perché non proviamo ad essere appena un po’ di più di questo? Perché non apriamo la nostra mente ed il nostro cuore a quanto dobbiamo al Signore che si fida ancora e sempre di noi, fino all’ultimo, nonostante il nostro stupido egocentrismo! Perchè non proviamo a sradicare da dentro di noi tutte le nostre paure di lasciarci andare, i nostri dubbi, i nostri difetti, la nostra parte ingombrante, il nostro gelso radicato nella nostra umanità per far posto al semino di senape perchè possa far crescere in noi la fede.
Pe questo ti preghiamo Signore: accresci la nostra fede! Fa che comprendiamo che tutto quello che riceviamo è dono e che viviamo per servirti. Amen!
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venerdì 30 settembre 2016

(Lc 10,17-24)Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.

VANGELO
 
 Dal Vangelo secondo Luca 
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». Parola del Signore

 LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA.
 Vieni o spirito di sapienza a colmare con la tua voce il vuoto che faccio dentro di me, per Cristo, nostro Signore. Amen. Questa si che è preghiera ragazzi!!!!! Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra…… Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato.In questo brano , conferma ai suoi che per quanto terribile fosse l’ ira di satana verso di loro, nulla egli poteva fare per danneggiarli, perché a loro era stato dato il potere di sottometterli da Dio . Per questo anche la lode di Gesù è rivolta al Padre, che ha scelto delle persone semplici, che sanno fidarsi ed affidarsi a Lui, molto più di dotti e sapienti che invece cercavano attraverso la loro cultura, delle risposte logiche per credere in Lui , risposte anche ai miracoli che operava e che venivano operati nel suo nome. Gli scettici erano, allora come oggi, ciechi anche davanti all’evidenza. Preghiamo per loro e perchè il Signore liberi la nostra fede dalle mille paure che ci impediscono di viverla ed esprimerla pienamente.
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giovedì 29 settembre 2016

(Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

VANGELO 
 (Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato. 
 Dal Vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato». 
Parola del Signore 

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito, a liberare il mio spirito verso di Te, fa che possiamo insieme camminare per un tratto almeno, perché io possa comprendere quello che tu vuoi che io comprenda, e riportare quello che Tu vuoi che io riporti. Quando Gesù non era ancora venuto sulla terra c’era la legge e i profeti, ed alcuni pensavano che questo bastasse, tanto da non saper né voler riconoscere in Gesù il Messia tanto atteso. Fermi nelle loro posizioni, non accettano che Dio sia qualcosa di più e di diverso di quello che loro credono. Invece la fede non è mai una cosa immobile, come non è immobile Dio. Noi viviamo un Cristo vivo in mezzo a noi, ascoltiamo la voce del nostro Dio, secondo le parole dei profeti che Egli ha mandato e non seguiamo le perverse inclinazioni del nostro cuore. È proprio a partire da questo sincero riconoscimento del nostro facile allontanamento da Dio e dalle sue vie che possiamo guardare alle ingiustizie, all' odio che esplode con ferocia, alla corruzione dentro le pieghe dei vari strati sociali, ai poveri sempre più oppressi e ai ricchi che non smettono di voler esserlo sempre di più. Bisogna che ci facciamo carico di tutto questo, non tanto puntando il dito, ma lottando contro un sistema di corruzione e di omertà, che permette al violento e al delinquente di rimanere impunito. Gesù è venuto per portare la giustizia, per allontanare il sopruso, per parlarci d’amore, per insegnarci a vivere l’amore. Oggi riflettevo su don Pugliesi, su suor Maria Laura Mainetti, su tanti di quei Santi sacerdoti e suore che hanno camminato nella loro vita veramente dietro a Gesù, a costo della loro vita, a tanti bravi sacerdoti che conosco personalmente, come don Marco, che si fanno carico della salvezza dei fratelli, andandoli a trovare, aiutandoli, e fanno della loro vita, una vita di missione vera. Amore e ascolto della parola di Dio, senza curarsi di chi disprezza, chi rifiuta , ma continuare ad amare il peccatore, offrendo la propria vita e perdonando come Gesù ha perdonato. In questo mondo dove i peccatori si ammucchiano, si abbracciano, si difendono l’un l’altro, ci provocano e ci trattano da scemi, cerchiamo a tutti i costi di non uscire dalla retta via; cerchiamo di pregare e di invocare l’aiuto di tutte le potenze celesti contro il male che si impadronisce di tante persone. Ricordiamo le parole di Gesù: "Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno", accettando di vivere nel peccato, non sanno fino a dove questo li porterà o credono forse di non poterne più uscire. Preghiamo perché Dio li perdoni e li salvi, perché le morti dei martiri siano per la salvezza per molti, come la morte di Gesù è stata possibilità di salvezza per tutti. Preghiamo per chi bestemmia e ripetiamo le parole che l’Angelo nella prima apparizione a Fatima "Mio Dio, credo, adoro, spero e Ti amo. Domando perdono, per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano." Nelle parole del Vangelo io leggo il dolore profondo di Gesù, e mi sento partecipe di questo dolore, ma senza dimenticare che per grazia oggi seguo e sono innamorata della parola di Dio, e che questa grazia forse ad altri che la ignorano, non è stata ancora concessa, per questo prego Dio di forzare la porta del loro cuore, come ha fatto con me, prendendoli per mano e convertendoli, per farli scendere dal destriero delle loro insensate sicurezze e tornare a camminare con i piedi per terra.
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mercoledì 28 settembre 2016

(Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.

VANGELO 
 (Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo. 
 Dal Vangelo secondo Giovanni 
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». 
Parola del Signore 


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito e illuminami,donami la luce necessaria per comprendere la Tua parola. 

Quella che stiamo vedendo nella prima lettura, è una scena dell’apocalisse, descritta da Giovanni, che ci parla della lotta degli angeli fedeli con gli angeli ribelli che si combatte in cielo, ed è una scena che ci rammenta la lotta tra il bene ed il male. Quello che mi piace farvi notare, è come questa lotta avvenga ogni giorno nella nostra vita, come le forze del bene e quelle del male cerchino di imporsi nel nostro destino, per questo occorre tutta la nostra forza per non sbagliare strada. Natanaele era una santa persona e a Dio non era sfuggito mentre aspetta la venuta del Messia e ne scruta i segni, allora il Signore gli parla di quando lo vedeva da solo, sotto l’albero del fico a leggere le sacre scritture, e alla meraviglia di lui, gli dice che ben altre sono le cose di cui dovrà meravigliarsi, e gli parla appunto della scena descritta nella profezia di Giovanni, in cui gli angeli mostreranno la loro presenza e Gesù si rivelerà nel giorno della sua venuta . Impariamo a conoscere Gesù, impariamo a lasciarci guidare da Lui e vedremo meraviglie sgorgare in noi. Egli vede il nostro desiderio di incontrarlo, molto più e molto meglio di noi stessi e degli uomini che ci circondano.Spesso mi trovo a pensare cosa ha visto in me il Signore in quella grande confusione che avevo dentro , ma oggi vorrei rispondermi con le parole che ha scritto don Giò (don Giovanni Bertocchi):"A un certo punto della mia vita,ho incontrato Gesù,che ha ricreato armonia in ciò che apparentemente sembrava confuso:ora vorrei cantare con Lui una musica nuova." ---------------------------------------------------------- per ricevere il diario ed il libricino una vita firmata di don Giò,scrivere a Don Arturo Bellini https://www.facebook.com/arturo.bel... arturobellini@tiscalinet.it ------------------------------------------------------------------------- AVVISO Accedendo al blog e registrandosi alla newsletter riceverete ogni giorno una e-mail con il vangelo ed il commento e le varie cose pubblicate nel blog stesso http://bricioledivangelo.blogspot.it/ OPPURE https://manuroma86.wordpress.com/ per leggere e inserire post e commenti e le versioni in francese -inglese e spagnolo : http://www.facebook.com/group.php?gid=136929857240 http://www.facebook.com/pages/COME-SI-ENTRA-IN-PARADISOVANGELO-E-RIFLESSIONE-DEL-GIORNO/206580436049815?ref=ts

martedì 27 settembre 2016

(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.



VANGELO
(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

  

 




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O santo Spirito, aiutami a vedere tra le righe della parola da Te ispirata, quello che è importante che io veda, e dammi la forza di dire quello che è giusto che io dica, perché tutto quello che Gesù ha dato per noi, non vada per causa mia, speso invano.
Tutti sono intorno a Gesù, ma quando decide di passare sull’ altra riva, solo uno scriba gli si avvicina e gli dice con convinzione:« ti seguirò dovunue tu vada » e lo chiama Maestro.
Un altro discepolo invece, è un po’ più indeciso, in fondo non ha ancora compreso bene il discorso di Gesù, e vorrebbe trattenersi ancora un po’ con la sua famiglia, avere il tempo di salutarla… questa indecisione, che è tipica di ognuno di noi, può allontanare da noi Gesù. Se vogliamo veramente entrare in comunione con Gesù, dobbiamo allontanare da noi tutto quello che ci trattiene.Seguire Gesù, non significa andare in un posto preciso, nè sapere esattamente cosa fare, ma vivere come Lui stesso ci ha insegnato, come lo Spirito ci guiderà a fare, seguendo mano a mano la missione che ci si presenterà, senza voltarci indietro, senza ripensamenti,proprio come un contadino che mette mano all'aratro e non cammina con la testa voltata, per non fare il solco tutto storto.
Seguire vuol dire accettare le sue regole e farle nostre, ma molto spesso la nostra teoria, la nostra buona predisposizione si scontra subito con la pratica della vita umana.
Lascia che i morti seppelliscano i morti…. questa frase per me significa che nulla di terreno, per quanto caro, va anteposto alla nuova realtà di cui siamo chiamati a far parte. Quello che è terreno finirà e per quanto attaccati ai nostri cari, dobbiamo imparare a vivere in una famiglia allargata, che è quella dell’umanità intera, perché è Gesù stesso che ci chiama a farne parte e non una parte passiva, ma di esserne partecipi, perché siamo figli dello stesso Dio ed eredi del regno. Questo significa che non dobbiamo vivere la nostra chiamata come un obbligo o un lavoro, perché non siamo servi, ma per amore e misericordia siamo resi coeredi con Cristo.
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lunedì 26 settembre 2016

(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.

VANGELO
(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
+ Dal Vangelo secondo Luca


Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Concedimi o Santo Spirito di comprendere quello che devo comprendere delle tue letture, per grazia Tua nel nome del Signore. Amen.
La terra di Samaria, era una terra di peccatori, e chi viveva a Gerusalemme non li vedeva di buon occhio. Quando sta per compiersi il suo destino, Gesù decide di andare a Gerusalemme, passando per questi territori, mandò avanti i suoi per annunciarlo, ma non venne accolto da quella popolazione di peccatori.I discepoli erano irritati e gli chiesero di poter invocare su quella gente, la maledizione di Dio, perché secondo la loro mentalità erano peccatori ed andavano puniti, ma Gesù non la pensa come loro, e non vuole che si sentano in diritto di giudicare nessuno, perché tale giudizio è solo di Dio.
Oggi noi viviamo in mezzo a delle persone che feriscono profondamente la nostra coscienza di cristiani; tra gente che bestemmia, delinque, approfitta dei più deboli, ecc; ci viene spontaneo di giudicarli indegni di entrare nel regno dei cieli, ma tale giudizio non spetta a noi, anzi, secondo il pensiero di Gesù, considerandoli tutti fratelli, dobbiamo impegnarci a pregare perché si convertano, sperando anche per loro la salvezza.Una terra di peccatori che si deve attraversare per arrivare a Gerusalemme, un terra che noi tutti attraversiamo per raggiungere la nostra patria celeste, la nuova Gerusalemme.
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domenica 25 settembre 2016

(Lc 9,46-50) Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.

VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore ed insegnami ad essere la più piccola, la più umile dei tuoi figli, ed aiutami a comprendere anche le virgole che metti tra le tue parole.
Chi è il più grande? Il più giusto? Il più buono? Il più intelligente?
L’ uomo cerca di essere sempre il più in tutto, perché la stima del mondo si basa su tutto un altro parametro rispetto a quello di Dio, ma Gesù, ancora una volta, lascia tutti senza parole, stravolgendo le loro convinzioni.
Prende un bambino, se lo mette vicino e dice loro che per essere grandi dovevano tornare come quel bambino, perché tra loro era lui il più grande di tutti…
Pensate che donne e bambini non contavano quasi nulla, e già questo bastava a confonderli.
Essere come bambini, puri e semplici, pronti ad ascoltare e a ricevere gli insegnamenti, consapevoli di aver ancora tanto da imparare, pronti a fidarsi ciecamente della mano che li conduce, pronti a lasciarsi guidare.
Quante cose non avevano capito i suoi discepoli, anche rispetto a chi non apparteneva al loro gruppo, e scacciava i demoni nel nome di Gesù ,pensavano di doverglielo impedire, ma egli dice di lasciarli fare, perché non erano contro di loro, ma anche loro erano in unione con Cristo.
Chi non è contro di voi è con voi, ricordiamo queste parole quando pensiamo di avere la verità in mano, quando crediamo di sapere chi è dalla parte giusta, ricordiamo le parole di Gesù.
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sabato 24 settembre 2016

(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

VANGELO
(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo spirito e aiutami a capire il desiderio di Dio, aiutami a non sbagliare strada e a non perdermi nelle tentazioni della vita, aiutami a seguire solo i lumini che portano al regno di Dio e a non farmi abbagliare dalle luci sfavillanti del mondo che illude.
Quante volte Gli apostoli ci hanno riportato le parole di Gesù che dicevano di non cercare le ricchezze nel mondo. Sembrano un poco discorsi per stolti, come si fa a non esserne attirati, tutto è così sfavillante, basta un pochino di corruzione, bastano le amicizie giuste, uno scambio di voti, e si aprono tante possibilità, che chi è” fuori dal giro” se le scorda. Bei vestiti, cene e feste, e il mondo cammina in quel senso, senza curarsi dei poveri cui manca tutto, degli ammalati che sono soli e abbandonati alle loro famiglie spesso in gran difficoltà. Un terzo del mondo ha fame, ma noi non vogliamo saperlo, tanto che possiamo fare? Ancora queste faccine di bambini denutriti e pieni di mosche mentre stiamo mangiando? Che schifo! Ma se non ci sono i soldi per nutrirli perché fanno i figli? Ed una parte di mondo soffre ed è costretta dal nostro egoismo a soffrire anche in silenzio, per non darci fastidio.
Dov’ è Gesù? Perché Dio non interviene?
Gesù è proprio lì che puoi trovarlo, lì dove noi non vogliamo guardare, tra gli ultimi della terra, là dove il dolore non ha voce, dove si muore in silenzio. Andando a fare una passeggiata nei centri commerciali, vediamo i nostri bambini fare i capricci in continuazione per l’ultimo gioco alla moda, per lo zainetto firmato, e per tutte quelle cose che vogliono avere, e per quanto in difficoltà, i genitori oggi non sono capaci di negargli niente. Stiamo creando dei mostri d’ egoismo, potremmo insegnare loro che con i soldi di un gelato, potremmo adottare un bambino a distanza e garantirgli il diritto di mangiare e studiare, ma non siamo capaci di dirglielo, perché preferiamo non sapere, non vederlo!! Non domandiamo allora dov’è Gesù, perché Dio non fa niente… noi siamo le mani e gli occhi di Dio, quello che faremo al più piccolo dei nostri fratelli ci sarà restituito da Gesù.
Decidiamo finché siamo in vita di fare qualcosa per gli altri e per la nostra anima, perché verrà per tutti il giorno in cui dovremo rendere conto di quello che NON ABBIAMO FATTO.
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