VANGELO
(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito di Dio, ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore, a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi, perché solo questo io voglio.
Prima di tutto, facciamo mente locale alla storia di Giona, prendendo questo riassunto da wikipedia: Nel capitolo 1 la Parola del Signore è rivolta a Giona, figlio di Amittai, e gli viene comandato di andare a predicare a Ninive, la Grande Città. Giona invece fugge a Tarsis via nave; di questa localizzazione si dirà più sotto. Ma la nave è investita da un temporale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire a JHWH; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare. E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti. Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (da nessuna parte è precisato che si tratti di una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera, che ricorda uno dei Salmi. Allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia. Nel capitolo 3, Giona ottempera la sua missione e va a predicare ai niniviti. Questi, contro ogni aspettativa, gli credono, proclamano un digiuno, si vestono di sacco e Dio decide di risparmiare la città. Ma qui riemerge l'istinto ribelle di Giona: lui non è contento del perdono divino, voleva la punizione della città di Ninive. Così, nel capitolo 4, si siede davanti alla città e chiede a Dio di farlo morire. L'episodio più gustoso del libretto si trova proprio nel capitolo 4. Il Signore fa spuntare un ricino sopra la sua testa per apportargli ombra, ed egli se ne rallegra. Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano Giona, che invoca di nuovo la morte. Allora l'autore riporta le parole di Dio, divenute celeberrime:« Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita; ed io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali? » Ed ora passiamo a riflettere sulla parola di oggi, in primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica. Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. Gli uomini lo gettano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo, dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito. Come facciamo presto noi uomini a giudicare e a condannare gli altri, proprio l'altro giorno abbiamo riflettuto sulle parole " rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. "Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’ amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano, perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra. Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’ azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.
(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito di Dio, ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore, a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi, perché solo questo io voglio.
Prima di tutto, facciamo mente locale alla storia di Giona, prendendo questo riassunto da wikipedia: Nel capitolo 1 la Parola del Signore è rivolta a Giona, figlio di Amittai, e gli viene comandato di andare a predicare a Ninive, la Grande Città. Giona invece fugge a Tarsis via nave; di questa localizzazione si dirà più sotto. Ma la nave è investita da un temporale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire a JHWH; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare. E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti. Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (da nessuna parte è precisato che si tratti di una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera, che ricorda uno dei Salmi. Allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia. Nel capitolo 3, Giona ottempera la sua missione e va a predicare ai niniviti. Questi, contro ogni aspettativa, gli credono, proclamano un digiuno, si vestono di sacco e Dio decide di risparmiare la città. Ma qui riemerge l'istinto ribelle di Giona: lui non è contento del perdono divino, voleva la punizione della città di Ninive. Così, nel capitolo 4, si siede davanti alla città e chiede a Dio di farlo morire. L'episodio più gustoso del libretto si trova proprio nel capitolo 4. Il Signore fa spuntare un ricino sopra la sua testa per apportargli ombra, ed egli se ne rallegra. Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano Giona, che invoca di nuovo la morte. Allora l'autore riporta le parole di Dio, divenute celeberrime:« Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita; ed io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali? » Ed ora passiamo a riflettere sulla parola di oggi, in primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica. Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. Gli uomini lo gettano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo, dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito. Come facciamo presto noi uomini a giudicare e a condannare gli altri, proprio l'altro giorno abbiamo riflettuto sulle parole " rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. "Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’ amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano, perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra. Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’ azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.
VERSIONE IN INGLESE DI LUNEDì 10 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaLiturgical day: Monday 28th in Ordinary Time
Gospel text (Lc 11,29-32): As the crowd increased, Jesus began to speak in this way, «People of the present time are evil people. They ask for a sign, but no sign will be given to them except the sign of Jonah. As Jonah became a sign for the people of Nineveh, so will the Son of Man be a sign for this generation. The Queen of the South will rise up on Judgment Day with the people of these times and accuse them, for she came from the ends of the earth to hear the wisdom of Solomon; and here there is greater than Solomon. The people of Nineveh will rise up on Judgment Day with the people of these times and accuse them, for Jonah's preaching made them turn from their sins, and here there is greater than Jonah».
MY REFLECTION
EliminaPRAYER
Come Holy Spirit of God, to show me the signs that count for my Lord, tell me what is right for me to see and that makes it right in His sight, only because I want this.
First of all, we think about the story of Jonah, taking this summary from wikipedia:
In Chapter 1, the Word of the Lord is unto Jonah the son of Amittai, and he is commanded to go and preach to Nineveh, that Great City. Jonah flees to Tarshish instead by ship, this location will be discussed below.
But the ship is hit by a storm and is likely to be sunk by the violence of the waves. Jonah then suddenly finds his courage and reveals to his fellow travelers that the fault of God's wrath is his, because he refused to obey YHWH, because the ship is saved, he shall be cast into the sea.
And so, here is the episode in Chapter 2 that has inspired generations of writers and artists. Jonah is thrown into the sea, but a "big fish" (nowhere is it stated that it is a whale) swallows it.
From the belly of the fish, where he remained three days and three nights, Jonah turns to God intense prayer, which reminds one of the Psalms. Then, behind the divine command, the fish vomit Jonah on the beach.
In Chapter 3, Jonah fulfills his mission and goes to preach to the Ninevites. These, against all odds, believe him, proclaim a fast, dress in sackcloth and God decides to spare the city. But here emerges the rebellious instincts of Jonah, he is not happy with the divine forgiveness, he wanted the punishment of the city of Nineveh. Thus, in Chapter 4, sits in front of the town and asks God to kill him.(continua)
( continua)The episode tastier of the booklet is located in Chapter 4. The Lord puts forth a gourd over his head for making any shadow, and he welcomes it. But at dawn the next day a worm that gnaws the castor dies, the sun and the warm wind lash Jonah, who's renewed call for the death. Then the author quotes the words of God, which became very famous:
Elimina"You are concerned for the castor plant for which you did not make any effort and that you did not tick, which is grown in a night and perished in a night: and should not I have pity on Nineveh, that great city , in which there are more than one hundred twenty thousand people, who can not tell their right hand from their left, and a large amount of animals? »
And now we move on to reflect on the word of today, in the first place, confronting Jesus with all our faults, and end unfortunately, along with those people who followed Jesus for signs and not to listen to his word and put it into practice .
Doing this however, we could see the signs within us, and what would be the signs of God can work in every man who follows his word with faith. Jonah thinks with his brain and puts into question what God asks him to do, do not have faith, but then, given the consequences of his refusal to the Lord, repent and admit his guilt. The men throw him overboard to save themselves, but the Lord granted him another chance to redeem himself and after three days he does find on the beach.
He fulfills his mission and despite his negative thinking, the people of Nineveh converts, but he still did not understand and that God would punish the people, forgetting that he had disobeyed God, and that even then he was worthy to be punished. How soon do we humans to judge and condemn others, just the other day we reflected on the words "forgive us our debts, as we forgive our debtors."God loves his people, his children, does not seek revenge or blind obedience, but as a merciful Father sends his Son among us to help us understand the meaning of his love. If you do not believe that Christ is the highest expression of 'love of God and we do not follow his word, does not make sense that we look for signs of prodigy in the events that surround us, because the miracle that matters to the Lord is the conversion of all his children to his word, because through his teachings we can go through that narrow door that makes us enter into the kingdom of heaven, from this earth.
We follow the word of Jesus, let's listen with your heart and try to bring it into us with greed, so that it becomes the only way to go, do not turn our heads in search of signs, because alone we would not even be able to recognize the true from the false, and only thanks to the 'action of the Holy Spirit, and by the grace of God, we can do it.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI LUNEDì 10 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaDía litúrgico: Lunes XXVIII del tiempo ordinario
Texto del Evangelio (Lc 11,29-32): En aquel tiempo, habiéndose reunido la gente alrededor de Jesús, Él comenzó a decir: «Esta generación es una generación malvada; pide una señal, y no se le dará otra señal que la señal de Jonás. Porque, así como Jonás fue señal para los ninivitas, así lo será el Hijo del hombre para esta generación. La reina del Mediodía se levantará en el Juicio con los hombres de esta generación y los condenará: porque ella vino de los confines de la tierra a oír la sabiduría de Salomón, y aquí hay algo más que Salomón. Los ninivitas se levantarán en el Juicio con esta generación y la condenarán; porque ellos se convirtieron por la predicación de Jonás, y aquí hay algo más que Jonás».
MI REFLEXIÓN
EliminaORACIÓN
Ven Espíritu Santo de Dios, que me mostrara los signos que cuentan para mi Señor, me dicen lo que es correcto para mí ver y eso hace las cosas bien delante de él, sólo porque yo quiero esto.
En primer lugar, pensamos en la historia de Jonás, teniendo este resumen de la wikipedia:
En el capítulo 1, la Palabra del Señor a Jonás hijo de Amitai, y se le ordena ir a predicar a Nínive, la gran ciudad. Jonás huye a Tarsis, no por barco, esta ubicación se discutirá más adelante.
Pero el barco es golpeado por una tormenta y es probable que se hundió por la violencia de las olas. Jonás y de repente encuentra su coraje y revela a sus compañeros de viaje que la culpa de la ira de Dios es la suya, porque se negó a obedecer a YHWH, porque el barco se salva, sea echado en el mar.
Y así, aquí está el episodio en el capítulo 2, que ha inspirado a generaciones de escritores y artistas. Jonás es arrojado al mar, pero un "gran pez" (en ninguna parte se indica que se trata de una ballena) se lo traga.
Desde el vientre del pez, donde permaneció tres días y tres noches, Jonás se dirige a Dios una intensa oración, que recuerda a uno de los Salmos. Entonces, detrás de la orden divina, los peces vómito Jonás en la playa.
En el capítulo 3, Jonah cumple su misión y se va a predicar a los ninivitas. Estos, a pesar de todo, él cree, proclaman un vestido rápidamente en cilicio y Dios decide preservar a la ciudad. Pero aquí surge los instintos rebeldes de Jonás, que no está contento con el perdón divino, que quería que el castigo de la ciudad de Nínive. Así, en el capítulo 4, se sienta frente a la ciudad y le pide a Dios que lo matara.
El episodio más sabroso del folleto se encuentra en el Capítulo 4. El Señor pone adelante una calabaza en la cabeza para hacer ninguna sombra, y se congratula de ello. Pero al amanecer del día siguiente, un gusano que roe la rueda muere, el sol y el viento caliente del latigazo Jonás, quien ha renovado llamamiento a la muerte. A continuación, el autor cita las palabras de Dios, que se hizo muy famoso:
"Está preocupado por la planta de ricino para el que no hizo ningún esfuerzo y que usted no marque, que se cultiva en una noche y en una noche pereció, y no puedo tener piedad de Nínive, aquella gran ciudad , en el que hay más de ciento veinte mil personas que no saben discernir entre su mano derecha y su izquierda, y una gran cantidad de animales? » Y ahora pasamos a reflexionar sobre la palabra de hoy, en primer lugar, hacer frente a Jesús con todas nuestras faltas, y al final, por desgracia, junto con las personas que seguían a Jesús por señales y no escuchan su palabra y ponerla en práctica .
(CONTINUA)
(CONTINUA)Haciendo esto, sin embargo, podríamos ver las señales dentro de nosotros, y lo que serían los signos de Dios puede trabajar en todo hombre que sigue a su palabra con fe. Jonás piensa con el cerebro y pone en tela de juicio lo que Dios le pide que haga, no tienen fe, pero, dadas las consecuencias de su negativa al Señor, arrepentirse y admitir su culpabilidad. Los hombres lo lanzan al mar para salvarse a sí mismos, pero el Señor le concedió otra oportunidad de redimirse y después de tres días se la encuentra en la playa. Él cumple su misión a pesar de su pensamiento negativo, la gente de Nínive se convierte, pero todavía no entendía y que Dios castigaría al pueblo, olvidando que había desobedecido a Dios, y que hasta entonces era digno de ser castigados. ¿En cuánto tiempo lo hacen los seres humanos para juzgar y condenar a los demás, el otro día reflexionamos sobre las palabras "perdónanos nuestras deudas, como también nosotros perdonamos a nuestros deudores."
EliminaDios ama a su pueblo, a sus hijos, no busca venganza ni la obediencia ciega, sino como un Padre misericordioso envía a su Hijo entre nosotros para ayudarnos a entender el significado de su amor. Si usted no cree que Cristo es la máxima expresión de "amor de Dios y que no siguen su palabra, no tiene sentido que buscamos signos de prodigio en los acontecimientos que nos rodean, porque el milagro que le importa al Señor es la conversión de a todos sus hijos a su palabra, porque a través de sus enseñanzas podemos pasar por esa puerta estrecha que nos hace entrar en el reino de los cielos, de la tierra.
Seguimos a la palabra de Jesús, vamos a escuchar con el corazón y tratar de ponerla en contacto con con la codicia, por lo que se convierte en la única manera de ir, no gire la cabeza en busca de signos, porque solos no podríamos incluso ser capaces de reconocer lo verdadero de lo falsas, y sólo gracias a la "acción del Espíritu Santo, y por la gracia de Dios, podemos hacerlo.
VERSIONE IN FRANCESE DI LUNEDì 10 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaÉvangile de Jésus Christ selon saint Luc 11,29-32. En ce temps-là, comme les foules s’amassaient, Jésus se mit à dire : « Cette génération est une génération mauvaise : elle cherche un signe, mais en fait de signe il ne lui sera donné que le signe de Jonas. Car Jonas a été un signe pour les habitants de Ninive ; il en sera de même avec le Fils de l’homme pour cette génération. Lors du Jugement, la reine de Saba se dressera en même temps que les hommes de cette génération, et elle les condamnera. En effet, elle est venue des extrémités de la terre pour écouter la sagesse de Salomon, et il y a ici bien plus que Salomon. Lors du Jugement, les habitants de Ninive se lèveront en même temps que cette génération, et ils la condamneront ; en effet, ils se sont convertis en réponse à la proclamation faite par Jonas, et il y a ici bien plus que Jonas.
EliminaREFLEXION DE LELLA
PRIERE : - Viens ô Saint Esprit de Dieu, pour m'indiquer les signes qui comptent pour mon Seigneur, et me dire les choses juste qu'il voie et que je fasse pour ne pas me tromper à ses yeux, parce que c'est seulement ça que je veux.
- Avant tout faisons un esprit local à l'histoire de Jonas en prenant ce résumé sur wikipedia,:
Dans le chapitre 1 la Parole du Seigneur est tourné vers Jonas, fils d'Amittai, et elle lui commande d'aller prêcher à Ninive la Grande Ville. Par contre Jonas fuit à Tarses par voie fluviale; cette localisation se déclarera plus bas. Mais le navire est renversé par un orage et il risque d'être coulée au pic dans la violence des flots. Alors Jonas retrouve son propre courage à l'improviste et il dévoile aux camarades de voyage que la faute de la colère divine est sienne, car il a refusé d'obéir au JHWH; pour que le navire soit sauvé, il doit être jeté en mer. Et ainsi, voilà que dans le second chapitre l'épisode qui a inspiré des générations d'écrivains et d'artistes. Jonas est jeté en mer mais un "grand poisson", (nulle part il est précisé qu'il s'agit d'une baleine), l'avale. Du ventre du poisson, où il reste trois jours et trois nuit, Jonas tourne vers Dieu une prière intense, qui rappelle un des Psaumes. Alors, derrière le commandement divin, le poisson vomit Jonas sur la plage.
Dans le troisième chapitre, Jonas obtempère sa mission et va prêcher aux Ninive. Ceux-ci, contre toute attente, le croient, ils proclament un jeûne, ils s'habillent de sac et Dieu décide d'épargner la ville. Mais l'instinct rebelle de Jonas émerge ici: il n'est pas content du pardon divin, il voulait la punition de la ville de Ninive. Ainsi, dans le quatrième chapitre il s'assied devant la ville et demande à Dieu de le faire mourir.
L'épisode le plus savoureux du livre se trouve vraiment dans le quatrième chapitre. Le Seigneur fait épointer un ricin sur sa tête pour lui apporter de l'ombre, et il s'en réjouit. Mais à l'aube du jour d'après un ver le ronge le ricin meurt, le soleil et le vent chaud flagellent Jonas, qui invoque la mort de nouveau. Alors l'auteur reporte les Paroles de Dieu, devenue très célèbre: " Toi tu te consacres pour cette plante de ricin pour laquelle tu ne t'es pas fatigué et que tu n'as pas fait épointer, en une nuit elle a grandie et en une nuit elle a péri; et est-ce que je ne devrais pas avoir pitié de Ninive, cette grande ville ou vivent plus de cent vingt mille personnes, qui ne savent pas distinguer entre leur main droite et la gauche et une grande quantité d'animaux ? "
Et maintenant nous passons à la réflexion sur la Parole d'aujourd'hui, surtout, en nous mettant devant Jésus avec tous nos défauts, en nous retrouvant malheureusement, avec ces gens qui suivaient Jésus en quête de signes et non pour écouter sa Parole et la mettre en pratique.
Par contre en faisant cela, nous pourrions voir les signes en nous et ce seraient des signes que Dieu peut opérer en chaque homme qui suit sa Parole avec foi. Jonas raisonne avec son cerveau et il met en doute ce que lui demande de faire Dieu, il n'a pas de foi, mais ensuite vue les conséquences de son refus envers le Seigneur, il se repent et admet sa faute. Les hommes le jettent en mer pour se sauver eux, mais le Seigneur lui accorde encore la possibilité de se racheter et après trois jours il le fait se retrouver sur la plage. Il accomplit sa mission et malgré sa pensée négative, le peuple de Ninive se convertit, mais encore il n'a pas compris et il voudrait que Dieu punît ce peuple, en oubliant que lui aussi il avait désobéi à Dieu, et qu'alors il était digne lui aussi d'être puni. Comme nous faisons nous les hommes à juger et à condamner les autres, nous avons réfléchi vraiment hier sur ces Paroles " remets nous nos dettes, comme nous les remettons à nos débiteurs."
SUITE :
EliminaDieu aime son peuple, et ses enfants ils ne cherchent ni vengeance ni obéissance aveugle, mais comme un Père miséricordieux, il envoie son Fils parmi nous pour nous aider à comprendre le sens de son amour. Si nous ne croyons pas que le Christ est la plus haute expression de l'amour de Dieu et que nous ne suivons pas sa Parole, cela n'a aucun sens que nous cherchons des signes de prodige dans les événements qui nous entourent, parce que le prodige qui est la conversion de tous ses enfants à sa Parole, parce qu'à travers ses enseignements nous réussissons à passer par cette porte étroite qui nous fait entrer dans le royaume des cieux, déjà sur cette terre. Suivons la Parole de Jésus, écoutons-la avec le coeur et cherchons à la faire entrer en nous avec de l'avidité, parce que c'est la seule voie que nous devons parcourir, ne tournons pas la tête en quête de signes, parce que nous ne serions pas non plus tout seul apte à reconnaître le vrai du faux, et seulement grâce à l'action de l'Esprit Saint, et par la grâce de Dieu, nous pouvons le faire.