VANGELO
(Lc 14,12-14) Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; aiutami a servirti con questa pagina di vangelo.
Che grande uomo Gesù! Ricordo che quando ero piccola, vinsi un concorso di religione, il concorso ”veritas” alle elementari, parlando di Gesù e del fatto che era un tipo buffo, perché faceva sempre il contrario di quello che facevano gli altri. Questo brano lo conferma in pieno, chi penserebbe di offrire una cena a gente sconosciuta? Eppure questa è la via della carità, quella che lui ci indica , che poi è la stessa che Lui ha percorso. Infatti per carità d’amore siamo stati invitati al banchetto del regno di Dio, per compassione amorevole, Gesù ha dato la sua vita in remissione dei nostri peccati ed ancora per caritatevole amore si è donato a noi nell’Eucarestia. L’amore vero, quello che non conosce ostacoli, quello che vuole solo e principalmente il bene dell’amato, e che non è mai abbastanza amato, è solo quello di Gesù, come diceva piangendo San Francesco, come urlava santa Teresina…. Nessuno amerebbe dei tipi come noi, ingrati ,egoisti, superbi e traditori… ed è questo che ci chiede di fare, amare gli altri come lui ci ama. Non è facile… ma se ci proviamo sempre un po’ di più, riusciremo a capire che l’amore per gli altri,è il dono più grande che possiamo fare a noi stessi.
(Lc 14,12-14) Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; aiutami a servirti con questa pagina di vangelo.
Che grande uomo Gesù! Ricordo che quando ero piccola, vinsi un concorso di religione, il concorso ”veritas” alle elementari, parlando di Gesù e del fatto che era un tipo buffo, perché faceva sempre il contrario di quello che facevano gli altri. Questo brano lo conferma in pieno, chi penserebbe di offrire una cena a gente sconosciuta? Eppure questa è la via della carità, quella che lui ci indica , che poi è la stessa che Lui ha percorso. Infatti per carità d’amore siamo stati invitati al banchetto del regno di Dio, per compassione amorevole, Gesù ha dato la sua vita in remissione dei nostri peccati ed ancora per caritatevole amore si è donato a noi nell’Eucarestia. L’amore vero, quello che non conosce ostacoli, quello che vuole solo e principalmente il bene dell’amato, e che non è mai abbastanza amato, è solo quello di Gesù, come diceva piangendo San Francesco, come urlava santa Teresina…. Nessuno amerebbe dei tipi come noi, ingrati ,egoisti, superbi e traditori… ed è questo che ci chiede di fare, amare gli altri come lui ci ama. Non è facile… ma se ci proviamo sempre un po’ di più, riusciremo a capire che l’amore per gli altri,è il dono più grande che possiamo fare a noi stessi.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI LUNEDì 31 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaDía litúrgico: Lunes XXXI del tiempo ordinario
Texto del Evangelio (Lc 14,12-14): En aquel tiempo, Jesús dijo también a aquel hombre principal de los fariseos que le había invitado: «Cuando des una comida o una cena, no llames a tus amigos, ni a tus hermanos, ni a tus parientes, ni a tus vecinos ricos; no sea que ellos te inviten a su vez, y tengas ya tu recompensa. Cuando des un banquete, llama a los pobres, a los lisiados, a los cojos, a los ciegos; y serás dichoso, porque no te pueden corresponder, pues se te recompensará en la resurrección de los justos».
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MI REFLEXIÓN
ORACIÓN
Dios omnipotente y misericordioso, sólo usted puede dar a su don para servir a los fieles para encomiable y digno, ayúdame a servirte esta página del Evangelio.
¡Qué gran hombre Jesús! Recuerdo que cuando era pequeño, he ganado un concurso de la religión, la competencia “veritas” en la escuela primaria, al hablar de Jesús y el hecho de que era un tipo gracioso, porque siempre hacía lo contrario de lo que hacían los demás.Este pasaje confirma en su totalidad, quién pensaría que ofrecer una cena de gente desconocida?
Sin embargo, este es el camino de la caridad, que nos dice, entonces ese es el mismo camino que Él tiene.
De hecho, por el amor del amor fuimos invitados al banquete del reino de Dios, para amar la compasión que Jesús dio su vida por el perdón de nuestros pecados y aún el amor de caridad se entregó a nosotros en la Eucaristía.El verdadero amor que no conoce obstáculos, lo que quiere todo el bien de ‘amaba, y que un ser querido nunca es suficiente, es sólo la de Jesús, como decía san Francisco, llorando, gritando como Santa Teresa …. Nadie le encantaría tipos como nosotros, ingrata, egoísta, arrogante y traicionero … y esto es lo que él nos pide que hagamos, para amar a otros como él nos ama.
No es fácil … pero si intentamos siempre un poco más, podemos entender que el amor a los demás es el mayor regalo que podemos hacer a nosotros mismos.
VERSIONE IN INGLESE DI LUNEDì 31 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaLiturgical day: Monday 31st in Ordinary Time
Gospel text (Lc 14,12-14): On a sabbath, Jesus went to dine at the home of one of the leading Pharisees. He addressed the man who had invited him and said, «When you give a lunch or a dinner, don’t invite your friends, or your brothers and relatives and wealthy neighbors. For surely they will also invite you in return and you will be repaid. When you give a feast, invite instead the poor, the crippled, the lame and the blind. Fortunate are you then, because they can’t repay you; you will be repaid at the Resurrection of the upright».
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MY REFLECTION
PRAYER
Almighty and merciful God, only you can give your gift to serve the faithful so commendable and worthy, help me to serve you this page of the Gospel.
What a great man Jesus! I remember when I was little, I won a competition of religion, the competition “veritas” in elementary school, speaking of Jesus and the fact that it was a funny guy, because he always did the opposite of what the others were doing. This passage confirms in full, who would think to offer a dinner unknown people?
Yet this is the way of charity, that he tells us, then that is the same path that He has.
In fact, for the love of love we were invited to the banquet of the kingdom of God, for loving compassion Jesus gave his life for the forgiveness of our sins and still charitable love gave himself to us in the Eucharist. The true love that knows no obstacles, what he wants to mainly the good of ‘loved, and that loved one is never enough, it is only that of Jesus, as St. Francis said, crying, screaming as St. Therese …. No one would love to guys like us, ungrateful, selfish, arrogant and treacherous … and this is what he asks us to do, to love others as he loves us.
It is not easy … but if we try always a little more, we can understand that the love for others is the greatest gift we can do to ourselves.
VERSIONE IN FRANCESE DI LUNEDì 31 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaJour liturgique : Temps ordinaire - 31e Semaine: Lundi
Texte de l'Évangile (Lc 14,12-14): Jésus disait aussi à celui qui l'avait invité: «Quand tu donnes un déjeuner ou un dîner, n'invite pas tes amis, ni tes frères, ni tes parents, ni de riches voisins; sinon, eux aussi t'inviteraient en retour, et la politesse te serait rendue. Au contraire, quand tu donnes un festin, invite des pauvres, des estropiés, des boiteux, des aveugles; et tu seras heureux, parce qu'ils n'ont rien à te rendre: cela te sera rendu à la résurrection des justes».
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REFLEXION DE LELLA PRIERE : "Dieu tout puissant et miséricordieux, toi seul peux donner à tes fidèles le Don de te servir de manière louable et digne; aide-moi à te servir avec cette page d'évangile."
- Quel grand homme Jésus! Je me rappelle que quand j'étais petite, j'ai gagné un concours de religion, le concours "veritas" cours élémentaires, en parlant de Jésus et du fait qu'il était un type drôle, parce qu'il faisait toujours le contraire de ce que faisaient les autres. Et ce passage le confirme vraiment, qui penserait offrir un dîner à des inconnus? Pourtant ceci est la voie de la charité, celle qu'il nous indique, et puis c'est la même qu'Il a parcouru. En effet par charité d'amour nous avons été invités au banquet du royaume de Dieu; par tendre compassion Jésus a donné sa vie en rémission de nos péchés et encore par amour charitable il s'est donné à nous dans l'Eucharistie. L'amour vrai, celui qui ne connaît pas d'obstacles, celui qui veut seulement et principalement le bien de l'aimé, et qui n'est jamais assez aimé, c'est seulement celui de Jésus, comme disait Saint François en pleurant, comme sainte Thérèse hurlait..... Personne n'aimerait des types comme nous, ingrats, égoïstes, orgueilleux et traîtres...... et c'est ce qu'il nous demande de faire, aimer les autres comme lui nous aimes. Ce n'est pas facile... mais si nous essayons toujours un peu plus, on peut comprendre que l'amour envers les autres est le plus grand Don que nous pouvons faire à nous-mêmes.