VANGELO
(Lc 14,1.7-11) Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, che con la tua luce distingui la verità dall’ errore, aiutaci a discernere il vero. Dissipa le nostre illusioni e mostraci la realtà. Facci riconoscere il linguaggio autentico di Dio nel fondo dell’ anima nostra e aiutaci a distinguerlo da ogni altra voce. Mostraci la Volontà divina in tutte le circostanze della nostra vita, in modo che possiamo prendere le giuste decisioni. Aiutaci a cogliere negli avvenimenti i segni di Dio, gli inviti che ci rivolge, gli insegnamenti che vuole inculcarci. Rendici atti a percepire i tuoi suggerimenti, per non perdere nessuna delle tue ispirazioni. Concedici quella perspicacia soprannaturale che ci faccia scoprire le esigenze della carità e comprendere tutto ciò che richiede un amore generoso, ma soprattutto eleva il nostro sguardo, là dove egli si rende presente, ovunque la sua azione ci raggiunge e ci tocca. Per Cristo nostri Signore. Amen. Quando ero più giovane, e mi ponevo ancora tante domande, mi chiedevo come fanno le suore e i preti a capire cosa si prova a vivere nel mondo… ossia, ho sempre pensato a loro come a qualcuno che vivesse fuori delle cose della vita. Ero forse un po’ illusa, un po’ confusa, ma pian piano ho capito che è Gesù che gli ha insegnato tutto, che c’ insegna tutto; entra così nella nostra vita, alla nostra tavola, nelle nostre abitudini, ma quello che sa fare meglio è entrare nel nostro cuore. Alle funzioni della Domenica nelle prime file, le persone che si sentono importanti della comunità, tutti impettiti e fieri, a far vedere come sono bravi… tanto che una persona umile quando entra si sente un po’ in soggezione, anche se magari non sente bene, ad andare a sedersi davanti. Tutti in mostra tutti vogliono stare vicino allo sposo, ma pochi durante la settimana, pensano di passare in chiesa e salutare 10 minuti il Signore o di farlo nel silenzio della propria casa, perché nessuno li vede. Come rendere il giusto onore al corpo di Cristo? Non disprezzare le sue membra; i poveri, privi di panni per coprirsi. Non ornarlo in Chiesa con stoffe ed oggetti di valore, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nudità. Gesù ha detto: “Questo è il mio corpo”, ha detto anche: “Mi avete visto affamato e non mi avete dato da mangiare” e “ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei più piccoli fra questi, non l’ avete fatto neppure a me”. Il corpo di Cristo che sta sull’ altare non ha bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre quello che sta fuori ha bisogno di molta cura. Impariamo dunque a pensare e a onorare Cristo come egli vuole, è lì che aspetta che noi gli dedichiamo un po’ del nostro prezioso tempo. Non è cercando di apparire che saremo notati da lui, forse gli uomini ci noteranno… ma quando non ci saremo più, nessuno si ricorderà di noi. Non conterà se siamo stati notati dagli altri, ma solo quanto siamo stati vicini a Dio, anche con i nostri vestiti logori, la nostra anima sempre turbata, i nostri acciacchi spirituali, ma sempre lì a confrontarci con le pagine del Vangelo per vedere se siamo degni di essere amati dal Signore, se siamo obbedienti ai suoi insegnamenti, se sappiamo essere caritatevoli con chi ha bisogno di essere accolto, con chi aspetta di trovare in noi una speranza di vita. Oh mio Signore se sapessimo seminare speranza!.... In questo brano si parla del sabato e del banchetto con Gesù, di un Gesù che viene nella casa di un fariseo, addirittura di uno dei capi dei farisei, e vide che tutti si accalcavano per prendere i posti migliori, e ci sprona a non fare come loro, a non cercare il loro consenso, a non dare sperando di ricevere in cambio, come fanno certi ricchi che mettono le loro offerte ben in vista per far vedere la loro generosità. Mettiamo invece i poveri, gli ultimi e i veri bisognosi davanti a tutti, aiutiamo chi ha bisogno di un sorriso, di un abbraccio, e non delle nostre critiche su come vive e come ragiona. Pensando alla frase del vangelo:-chi si umilia sarà esaltato- e viceversa, e pensiamo a quanto poco importante è agli occhi del Signore il nostro apparire, e quanto invece lo sia essere presenti nei bisogni dei nostri fratelli, perché sono gli ultimi che sono più vicini al cuore del Signore, e se vogliamo imparare da Lui, se vogliamo seguirlo in quello che Lui ha fatto, dobbiamo cercare di essere tra gli ultimi, tra i poveri, i peccatori, gli ammalati nel corpo e nell’ anima, e considerarci veramente, nel più profondo del nostro cuore come i più piccoli e bisognosi della grazia di Dio, perché solo così saremo in grado di ricevere da Lui . In un mondo dove conta chi arriva per primo, dove è più forte chi "vale" di più, dove solo chi produce ha diritto di essere, il Signore ci ricorda che i suoi preferiti sono gli ultimi, gli esclusi, gli operai dell'ultima ora! Madre Teresa ci ricorda che non importa quanto fai, ma quanto amore metti in ciò che fai! Beati gli umili, beati i miti, beati coloro che hanno il cuore grande! Ci sentiamo migliori degli altri? Attenzione…è un bruttissimo segno.
(Lc 14,1.7-11) Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, che con la tua luce distingui la verità dall’ errore, aiutaci a discernere il vero. Dissipa le nostre illusioni e mostraci la realtà. Facci riconoscere il linguaggio autentico di Dio nel fondo dell’ anima nostra e aiutaci a distinguerlo da ogni altra voce. Mostraci la Volontà divina in tutte le circostanze della nostra vita, in modo che possiamo prendere le giuste decisioni. Aiutaci a cogliere negli avvenimenti i segni di Dio, gli inviti che ci rivolge, gli insegnamenti che vuole inculcarci. Rendici atti a percepire i tuoi suggerimenti, per non perdere nessuna delle tue ispirazioni. Concedici quella perspicacia soprannaturale che ci faccia scoprire le esigenze della carità e comprendere tutto ciò che richiede un amore generoso, ma soprattutto eleva il nostro sguardo, là dove egli si rende presente, ovunque la sua azione ci raggiunge e ci tocca. Per Cristo nostri Signore. Amen. Quando ero più giovane, e mi ponevo ancora tante domande, mi chiedevo come fanno le suore e i preti a capire cosa si prova a vivere nel mondo… ossia, ho sempre pensato a loro come a qualcuno che vivesse fuori delle cose della vita. Ero forse un po’ illusa, un po’ confusa, ma pian piano ho capito che è Gesù che gli ha insegnato tutto, che c’ insegna tutto; entra così nella nostra vita, alla nostra tavola, nelle nostre abitudini, ma quello che sa fare meglio è entrare nel nostro cuore. Alle funzioni della Domenica nelle prime file, le persone che si sentono importanti della comunità, tutti impettiti e fieri, a far vedere come sono bravi… tanto che una persona umile quando entra si sente un po’ in soggezione, anche se magari non sente bene, ad andare a sedersi davanti. Tutti in mostra tutti vogliono stare vicino allo sposo, ma pochi durante la settimana, pensano di passare in chiesa e salutare 10 minuti il Signore o di farlo nel silenzio della propria casa, perché nessuno li vede. Come rendere il giusto onore al corpo di Cristo? Non disprezzare le sue membra; i poveri, privi di panni per coprirsi. Non ornarlo in Chiesa con stoffe ed oggetti di valore, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nudità. Gesù ha detto: “Questo è il mio corpo”, ha detto anche: “Mi avete visto affamato e non mi avete dato da mangiare” e “ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei più piccoli fra questi, non l’ avete fatto neppure a me”. Il corpo di Cristo che sta sull’ altare non ha bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre quello che sta fuori ha bisogno di molta cura. Impariamo dunque a pensare e a onorare Cristo come egli vuole, è lì che aspetta che noi gli dedichiamo un po’ del nostro prezioso tempo. Non è cercando di apparire che saremo notati da lui, forse gli uomini ci noteranno… ma quando non ci saremo più, nessuno si ricorderà di noi. Non conterà se siamo stati notati dagli altri, ma solo quanto siamo stati vicini a Dio, anche con i nostri vestiti logori, la nostra anima sempre turbata, i nostri acciacchi spirituali, ma sempre lì a confrontarci con le pagine del Vangelo per vedere se siamo degni di essere amati dal Signore, se siamo obbedienti ai suoi insegnamenti, se sappiamo essere caritatevoli con chi ha bisogno di essere accolto, con chi aspetta di trovare in noi una speranza di vita. Oh mio Signore se sapessimo seminare speranza!.... In questo brano si parla del sabato e del banchetto con Gesù, di un Gesù che viene nella casa di un fariseo, addirittura di uno dei capi dei farisei, e vide che tutti si accalcavano per prendere i posti migliori, e ci sprona a non fare come loro, a non cercare il loro consenso, a non dare sperando di ricevere in cambio, come fanno certi ricchi che mettono le loro offerte ben in vista per far vedere la loro generosità. Mettiamo invece i poveri, gli ultimi e i veri bisognosi davanti a tutti, aiutiamo chi ha bisogno di un sorriso, di un abbraccio, e non delle nostre critiche su come vive e come ragiona. Pensando alla frase del vangelo:-chi si umilia sarà esaltato- e viceversa, e pensiamo a quanto poco importante è agli occhi del Signore il nostro apparire, e quanto invece lo sia essere presenti nei bisogni dei nostri fratelli, perché sono gli ultimi che sono più vicini al cuore del Signore, e se vogliamo imparare da Lui, se vogliamo seguirlo in quello che Lui ha fatto, dobbiamo cercare di essere tra gli ultimi, tra i poveri, i peccatori, gli ammalati nel corpo e nell’ anima, e considerarci veramente, nel più profondo del nostro cuore come i più piccoli e bisognosi della grazia di Dio, perché solo così saremo in grado di ricevere da Lui . In un mondo dove conta chi arriva per primo, dove è più forte chi "vale" di più, dove solo chi produce ha diritto di essere, il Signore ci ricorda che i suoi preferiti sono gli ultimi, gli esclusi, gli operai dell'ultima ora! Madre Teresa ci ricorda che non importa quanto fai, ma quanto amore metti in ciò che fai! Beati gli umili, beati i miti, beati coloro che hanno il cuore grande! Ci sentiamo migliori degli altri? Attenzione…è un bruttissimo segno.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI SABATO 29 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaDía litúrgico: Sábado XXX del tiempo ordinario
Texto del Evangelio (Lc 14,1.7-11): Un sábado, sucedió que, habiendo ido Jesús a casa de uno de los jefes de los fariseos para comer, ellos le estaban observando. Notando cómo los invitados elegían los primeros puestos, les dijo una parábola: «Cuando seas convidado por alguien a una boda, no te pongas en el primer puesto, no sea que haya sido convidado por él otro más distinguido que tú, y viniendo el que os convidó a ti y a él, te diga: ‘Deja el sitio a éste’, y entonces vayas a ocupar avergonzado el último puesto. Al contrario, cuando seas convidado, vete a sentarte en el último puesto, de manera que, cuando venga el que te convidó, te diga: ‘Amigo, sube más arriba’. Y esto será un honor para ti delante de todos los que estén contigo a la mesa. Porque todo el que se ensalce, será humillado; y el que se humille, será ensalzado».
MI REFLEXIÓN
EliminaORACIÓN
Oh Espíritu de Dios, que con tu luz distingues la verdad dal error, nos ayude a discernir la verdad. Disipa nuestras ilusiones y nos muestran la realidad. Haznos reconocer la lengua auténtica de Dios en lo más profundo de nuestra alma y nos ayudamos para distinguirla de todas las demás voces.
Muéstranos la voluntad divina en todas las circunstancias de nuestra vida, para que podamos tomar las decisiones correctas. Ayúdanos a comprender los signos de Dios en los acontecimientos, las invitaciones que hemos abordado, que quiere inculcar las enseñanzas. Haznos capaces de percibir sus sugerencias, para que no te pierdas ninguna de sus inspiraciones.
Concédenos la visión sobrenatural que nos hace descubrir las necesidades de la caridad y de la comprensión de todo lo que requiere un amor generoso, pero también eleva nuestros ojos, donde está presente allí donde su acción nos llega y nos toca.
Por Cristo nuestro Señor. Amén.
Cuando era más joven, tenía muchas preguntas todavía, me preguntaba cómo las monjas y sacerdotes podían entender lo que se siente vivir en el mundo ... es decir, siempre he pensado en ellos como alguien que vivió fuera de las cosas de la vida.
Yo era quizás un poco ilusa, un poco confundida, pero poco a poco me di cuenta de que es Jesús quien le enseñó el todo lo que nos enseña; por lo tanto entra en nuestras vidas, en nuestra mesa, en nuestros hábitos, pero lo que mejor sabe hacer es entrar en nuestros corazones.
Las funciones del Domingo de las primeras filas, gente que se siente importante en la comunidad, todo pavoneándose y orgulloso, para demostrar lo buenos que son ... tanto es así que una persona humilde se siente cuando entra un poco en el temor, incluso si él no escucha bien, ir y sentarse delante.
Todo en exhibición todos quieren estar cerca del novio, pero pocos durante la semana, piensan que van a la iglesia y decir adiós a 10 minutos más o menos para hacer el Señor en el silencio de su propia casa, porque nadie los ve.
Cómo hacer que el derecho a honrar el cuerpo de Cristo? No desprecies sus miembros; los pobres sin ropa para cubrirse. No ornarlo iglesia con telas y objetos de valor, mientras que fuera usted descuida que cuando se sufre de frío y desnudez.
Jesús dijo: "Este es mi cuerpo", también dijo: "Tuve hambre y ustedes me dieron nada para comer", y "cada vez que usted ha hecho a uno de los más pequeños de éstos, usted no tiene lo hizo no a mí. "
El cuerpo de Cristo, que es el altar no necesita abrigos, sino de almas puras; mientras que lo que está fuera necesita de mucho cuidado. Y así aprendemos a pensar y para honrar a Cristo como él quiere, que está ahí esperando por nosotros para dedicar un poco de nuestro tiempo precioso.
No está tratando de parecer que sería verlo, tal vez los hombres se darán cuenta ... pero cuando no son más, nadie se acuerda de nosotros.
No contará si estuviéramos visto por los demás, pero sólo porque estábamos cerca de Dios, incluso nuestras ropas gastadas, nuestras almas siempre con problemas, nuestras enfermedades espirituales, pero siempre está ahí para hacer frente a las páginas del Evangelio para ver si dignos de ser amados por el Señor, si somos obedientes a sus enseñanzas, si sabemos ser caritativo a aquellos que necesitan para ser aceptado, con los que espera encontrar en nosotros una esperanza de vida.
CONTINUA
EliminaOh mi Señor, si sabíamos donar esperanza! .... En este pasaje habla del sábado y el banquete con Jesús, un Jesús que es la casa de un fariseo, incluso uno de los líderes de los fariseos, y vio que todo el mundo acudieron a conseguir los mejores asientos, y nos anima a hacer como ellos, no buscar su consentimiento, no para dar esperanza a recibir a cambio, tan cierto ricos que echaban sus ofrendas a la vista para mostrar su generosidad.
Ponemos en cambio los pobres, los menos, y los verdaderamente necesitados delante de todos, ayudamos a aquellos que necesitan una sonrisa, un abrazo, y no de nuestra crítica sobre cómo vivir y cómo razones. Pensando en la frase del Evangelio: - el que se humilla será enaltecido - y viceversa, y creemos que de lo poco que importa a los ojos del Señor nuestra mirada, y lo mucho que es estar presente en las necesidades de nuestros hermanos, porque son los últimos que son más cerca del corazón del Señor, y si queremos aprender de él, si lo seguimos en lo que Él ha hecho, debemos tratar de ser uno de los últimos, los pobres, los pecadores, los enfermos en el cuerpo y "alma, y consideramos en verdad, en lo más profundo de nuestros corazones como los niños y los más necesitados de la gracia de Dios, porque sólo entonces podremos recibir de Él.
En un mundo donde se considera lo que llega primero, que es más fuerte que el que es "digno" más, en el que sólo el productor tiene el derecho de estar, el Señor nos recuerda que sus favoritos son el pasado, los excluidos, los trabajadores última ahora! Madre Teresa nos recuerda que no importa lo mucho que hacer, pero cuánto amor que pones en lo que haces! Bienaventurados los mansos, bienaventurados los mansos, bienaventurados son los que tienen un corazón grande! Nos sentimos mejor que otros? Atención ... es una muy mala señal.
VERSIONE IN INGLESE DI SABATO 31 OTTOBRE 2015
RispondiEliminaLiturgic day: Saturday 30th in Ordinary Time
Gospel text (Lc 14,1.7-11): One Sabbath Jesus had gone to eat a meal in the house of a leading Pharisee, and he was carefully watched. Jesus then told a parable to the guests, for He had noticed how they tried to take the places of honor. And He said, «When you are invited to a wedding party, do not choose the best seat. It may happen that someone more important than you has been invited, and your host, who invited both of you, will come and say to you: ‘Please give this person your place’. What shame is yours when you take the lowest seat! Whenever you are invited, go rather to the lowest seat, so that your host may come and say to you: ‘Friend, you must come up higher’. And this will be a great honor for you in the presence of all the other guests. For whoever makes himself out to be great will be humbled, and whoever humbles himself will be raised».
MY REFLECTION
EliminaPRAYER
O Spirit of God, that with your light distinguish truth from error, help us to discern the truth. Dispels our illusions and show us the reality. Make us recognize the authentic language of God in the depths of our soul and help us to distinguish it from every other voice.
Show us the divine will in every circumstance of our lives, so that we can make the right decisions. Help us to grasp the signs of God in the events, the invitations that we addressed, that wants to inculcate the teachings. Make us capable of perceiving your suggestions, to not miss any of your inspirations. Grant us the supernatural insight that makes us discover the needs of charity and understanding everything that requires a generous love, but also raises our eyes, where he is present wherever its action reaches us and touch us.
Through Christ our Lord. Amen
When I was younger, and I asked myself many questions still, I was wondering how do the nuns and priests to understand how it feels to live in the world ... that is, I always thought of them as someone who lived out of the things of life.
I was perhaps a little deluded, a little confused, but slowly I realized that it is Jesus who taught him everything, who teaches us all; thus enters into our lives, at our table, in our habits, but what he does best is to enter our hearts.
The functions of Sunday in the front rows, people who feel important in the community, all strutting and proud, to show how good they are ... so much so that a humble person feels when he enters a little in awe, even if he does not hear well, to go and sit in front.
All on display all want to stay close to the groom, but few during the week, think they go to church and say goodbye to 10 minutes or so to do the Lord in the silence of your own home, because no one sees them.
How to make the right to honor the body of Christ? Do not despise his limbs; the poor with no clothes to cover himself. Not ornarlo church with fabrics and objects of value, while outside you neglect it when suffering from the cold and nakedness.
Jesus said: "This is my body," he also said: "I was hungry and you gave me nothing to eat," and "every time you have done it unto one of the least of these, you have not did it not to me. "
The body of Christ which is the altar does not need coats, but of pure souls; while what is outside needs a lot of care. And so we learn to think and to honor Christ as he wants, it's there waiting for us to devote a bit 'of our precious time.
We are not trying to appear that would see him, perhaps men will notice ... but when we are no more, no one will remember us.
Will not count if we were seen by others, but only because we were close to God, even our clothes worn, our souls always troubled, our spiritual infirmities, but always there to deal with the pages of the Gospel to see if we worthy of being loved by the Lord, if we are obedient to his teachings, if we know to be charitable to those who need to be accepted, with those who expect to find in us a hope of life.
( continua )
( continua )
EliminaOh my Lord, if we knew sow hope! ....
In this passage we speak of the Sabbath and the banquet with Jesus, a Jesus that is the home of a Pharisee, even one of the leaders of the Pharisees, and saw that everyone flocked to get the best seats, and encourages us to do like them, not to seek their consent, not to give hope to receive in return, as certain rich putting their offerings in plain view to show their generosity.
We instead the poor, the least and the truly needy in front of everyone, we help those who need a smile, a hug, and not of our criticism on how to live and how reasons. Thinking of the phrase of the Gospel: - he who humbles himself will be exalted - and vice versa, and we think about how little is important in the eyes of the Lord our look, and how much it is to be present in the needs of our brothers, because they are the last ones who are closer to the heart of the Lord, and if we want to learn from him, if we follow him in what He has done, we should try to be among the last, the poor, the sinners, the sick in body and 'soul, and consider truly, in the depths of our hearts as children and needy of God's grace, because only then will we be able to receive from Him.
We instead the poor, the least and the truly needy in front of everyone, we help those who need a smile, a hug, and not of our criticism on how to live and how reasons. Thinking of the phrase of the Gospel: - he who humbles himself will be exalted - and vice versa, and we think about how little is important in the eyes of the Lord our look, and how much it is to be present in the needs of our brothers, because they are the last ones who are closer to the heart of the Lord, and if we want to learn from him, if we follow him in what He has done, we should try to be among the last, the poor, the sinners, the sick in body and 'soul, and consider truly, in the depths of our hearts as children and needy of God's grace, because only then will we be able to receive from Him.
In a world where matter who comes first, which is stronger than who is "worth" more, where only the producer has the right to be, the Lord reminds us that his favorites are the last, the excluded, the workers last Now! Mother Teresa reminds us that no matter how much you make, but how much love you put in what you do! Blessed are the meek, blessed are the meek, blessed are those who have a big heart!
We feel better than others? Attention ... it is a very bad sign.
VERSIONE IN FRANCESE DI SABATO 29 OTTOBRE 2016 Jour liturgique :
RispondiEliminaTemps ordinaire - 30e Semaine: Samedi Texte de l'Évangile (Lc 14,1.7-11): Un jour de sabbat, Jésus était entré chez un chef des pharisiens pour y prendre son repas, et on l'observait. Remarquant que les invités choisissaient les premières places, il leur dit cette parabole: «Quand tu es invité à des noces, ne va pas te mettre à la première place, car on peut avoir invité quelqu'un de plus important que toi. Alors, celui qui vous a invités, toi et lui, viendrait te dire: ‘Cède-lui ta place’, et tu irais, plein de honte, prendre la dernière place. Au contraire, quand tu es invité, va te mettre à la dernière place. Alors, quand viendra celui qui t'a invité, il te dira: ‘Mon ami, avance plus haut’, et ce sera pour toi un honneur aux yeux de tous ceux qui sont à table avec toi. Qui s'élève sera abaissé; qui s'abaisse sera élevé».
REFLEXION DE LELLA
EliminaPRIERE : O Esprit de Dieu, qu'avec ta lumière l'on distingues la vérité de l'erreur, aide-nous à discerner le vrai. Dissipe nos illusions et montre-nous la réalité. Fais-nous reconnaître le langage authentique de Dieu au fond de notre âme et aide-nous à le distinguer de toute les autres voix. Montre-nous la Volonté divine dans toutes les circonstances de notre vie, de manière que nous pouvons prendre les décisions justes. Aide-nous à accueillir dans les événements les signes de Dieu, les invitations qu'il tourne vers nous les enseignements qu'il veut nous inculquer. Rends-nous aptes à percevoir tes suggestions pour ne perdre aucune de tes inspirations. Accorde-nous cette perspicacité surnaturelle qu'elle nous fasse découvrir les exigences de la charité et comprendre tout ce que demande un amour généreux, mais surtout élève notre regard, là où il se rend présent, partout ou son action nous atteint et nous touche. Par le Christ notre Seigneur. Amen...
- Quand j'étais plus jeune, et que je me posais encore beaucoup de questions, je me demandais comment les soeurs et les prêtres font pour comprendre ce que l'on éprouve à vivre dans le monde.... ou, j'ai toujours pensé à eux comme à quelqu'un qui à vivait hors des choses de la vie. J'étais un peut-être peu abusée, un peu confuse, mais j'ai tout doucement compris que c'était Jésus qui leur a tout enseigné, et qui nous enseigne tout; il entre ainsi dans notre vie, à notre table, dans nos habitudes mais ce qu'il sait faire le mieux c'est entrer dans notre coeur. Aux fonctions du Dimanche dans les première file, les gens qui se sentent importants dans la communauté, tous plastronnant et fiers, de faire voir comme ils sont très bons si bon que quand une personne humble entre elle se sent un peu intimidé, même si peut-être elle ne se sent pas assez bien, pour aller s'asseoir au premier rang. Tous en exposition tous veulent rester près de l'époux mais peu pendant la semaine, ne pensent à passer à l'église et saluer 10 minutes le Seigneur ou de le faire dans le silence de leur propre maison, parce que personne ne les voit. Comment rendre l'honneur juste au corps du Christ? Ne pas mépriser ses membres; les pauvres, dépourvus de tissus pour se couvrir. Ne pas l'orner à l'Église avec des étoffes et objets de valeur, pendant qu'il le négliges dehors quand il souffre du froid et de la nudité. Jésus a dit: "Ceci est mon corps", il a aussi dit: "Vous m'avez vu affamé et vous ne m'avez pas donné à manger" et "chaque fois que vous n'avez pas fait ces choses à un des plus petits d'entre ceux-ci, vous ne me l'avez pas fait non plus à moi." Le corps de Christ qui reste sur l'autel n'a pas besoin de manteaux, mais d'âmes pures; pendant que celui qui reste dehors a besoin de beaucoup de soin. Apprenons donc à penser et à honorer le Christ comme lui le veut, il est là qui attend que nous lui dédions un peu de notre temps précieux. Ce n'est pas en cherchant d'apparaître que nous serons remarqués par lui, les hommes nous remarqueront peut-être.....mais quand nous n'y serons plus, personne ne se rappellera de nous. Cela ne comptera pas si nous avons été remarqués par les autres, mais combien nous aurons été près de Dieu, même avec nos vêtements usés, notre âme toujours troublée, nos infirmités spirituelles, mais toujours là à nous comparer avec les pages de l'Évangile pour voir si nous sommes dignes d'être aimé du Seigneur, si nous sommes obéissant à ses enseignements, si nous savons été charitables avec qui a besoin d'être accueilli, avec qui attend de trouver en nous un espoir de vie. Oh Seigneur si nous savions semer l'espoir....
SUITE : Ce passage parle du sabbat et du banquet avec Jésus, d'un Jésus qui vient dans la maison d'un pharisien, vraiment de l'un des chefs des pharisiens, et il vit que tous se pressaient pour prendre les meilleures places, et il nous encourage à ne pas faire comme eux, à ne pas chercher leur consentement, à ne pas donner en espérant de recevoir en échange, comme certains riche font quand ils mettent leurs offres bien en vue pour faire voir leur générosité. Par contre mettons les pauvres, les derniers et les vrais indigents devant tous, aidons qui a besoin d'un sourire, d'une embrassade, et pas de nos critiques sur leur façon de vivres et comment il raisonne. En pensant à la phrase de l'évangile: "qui s'humilie sera exalté" et vice versa, et pensons à combien peu d'importance sont aux yeux du Seigneur nôtre paraître, et combien par contre est importante notre présence dans les besoins de nos frères, parce que ce sont les dernier qui sont plus proche du coeur du Seigneur, et si nous voulons apprendre de Lui, si nous voulons le suivre en ce qu'il a fait, nous devons tâcher d'être parmi les derniers, les pauvres, les pécheurs, les malades dans le corps et dans l'âme, et nous considérer vraiment, dans le plus profond de notre coeur comme les plus petits et indigents de la grâce de Dieu, parce que seulement ainsi nous serons apte à recevoir de Lui...Dans un monde où compte qui arrive en premier, où qui est plus fort qui "vaut" le plus, où seulement qui produit le plus a le droit d'être, le Seigneur nous rappelles que les siens ses préférés sont les derniers, lui exclut, les ouvriers de la dernière heure! Mère Teresa nous rappelle que ce qui importe n'est pas ce que l'ont fais, mais combien d'amour on mets en ce que l'ontr fais! Bienheureux les humbles, bienheureux les doux, bienheureux ceux qui ont le grand coeur! Nous nous sentons meilleurs que les autres..... Attention ceci est un mauvais signe !
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