VANGELO
(Lc 13,10-17) Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore, vieni con il Tuo Santo Spirito, ad insegnarci a vivere il Vangelo. Fa che possiamo diventare degni di seguirti e di chiamarci cristiani, prima di tutto sentendoci fratelli di tutti gli altri figli d’ UNO stesso Dio.
Gesù interviene a liberare la donna malata, ”tenuta prigioniera” per 18 anni nella sua condizione ed interviene nel giorno di sabato. Spesso succede che Gesù operi di sabato i suoi miracoli, addirittura in Matteo 12, 8, afferma: perché il Signore è padrone del sabato. Questa da parte di Gesù è una provocazione che ripete, ma non per delegare al sabato la possibilità di essere salvati, piuttosto per dare all’ uomo la libertà da certe schiavitù e dai bigottismi di chi cerca di impadronirsi della legge di Dio e vuole farne una legge fatta per essere sottomessi agli uomini, più che a Dio stesso, ossia per occupare il posto di Dio. Gesù è venuto per liberarci anche da questo tipo di schiavitù, che vorrebbe legare e sottomettere, senza affatto rispettare le stesse leggi che vengono imposte.
La chiesa dei farisei, non ha un nome, perché è uguale da tutte le parti, in tutte le fedi, poiché s’ investe di un potere che Dio non le da, come vediamo in questo brano, quasi che fossero i sacerdoti a poter decidere come e quando l’ uomo può essere salvato.
Il compito dei pastori è di indicare la via, non di sbarrarla, come diceva Gesù in Luca 11,52: guai a voi dottori della legge, perché vi siete impossessati della chiave della scienza e non siete entrati voi e impedite agli altri di entrare.
Gesù impone le mani sulla donna e subito la guarisce dal suo stare curva su se stessa, da quella malattia che le impediva di camminare e stare dritta sulle sue gambe. La donna finalmente libera da quella schiavitù glorificava Dio.
Ieri , ma succede da sempre, mi e capitato di ascoltare su internet, l' omelia di un sacerdote, che pieno di zelo, diceva che per accostarsi alla confessione bisogna avere in odio il peccato. Sarebbe meraviglioso, ma per quanto la teologia morale ci esponga la teoria, bisogna ricordare che la conversione, tuttavia, non è mai una decisione dell’ uomo, ma un dono di Dio. In tal senso Geremia affermava: “Fammi tornare, Signore, e io ritornerò” (Ger. 31,18).
La confessione è il Sacramento della riconciliazione, in cui l'uomo ritrova in Cristo la sua pace, il sacramento di incontro e riconciliazione con Dio,
e nessun uomo, tanto meno un sacerdote, può impedire ad un uomo di riaccostarsi a Dio. Ora anche noi, alle soglie del terzo millennio, siamo liberi, perché la nostra intelligenza ci porta a saper riconoscere nel Vangelo la parola del salvatore, a capire che per amore siamo stati creati e con amore siamo trattati, che nessun uomo deve approfittare dell’ignoranza del fratello, ma aiutare chi è lontano a trovare la via della luce di Dio.
Meraviglioso Papa Francesco, che apre le porte di questo giubileo straordinario ai cercatori di speranza, che chiede alla Chiesa di uscire incontro all’ uomo, e che non a caso ha scelto l’8 dicembre, 50 anni dopo il Concilio Vaticano 2°, per ricordare che proprio in quell’ occasione, i Padri Conciliari, sentirono fortemente il bisogno di aprire le porte della Chiesa al popolo di Dio. (Misericordiae Vultus 4).
Le voci che sono in disaccordo con il Papa, che non vorrebbero una Chiesa che esce a cercare i suoi figli,mi fanno pensare alla parabola degli invitati al banchetto che si conclude:
Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena». » (Luca 14,23-24)
Poi vorrei ricordare, che purtroppo, se non c’è amore per i fratelli o non c’è una vera conversione, far parte della Chiesa, non è sinonimo di salvezza, come anche Matteo ci ricorda narrando lo stesso Vangelo:
Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz' abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti. » (Matteo 22,10-14)
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In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore, vieni con il Tuo Santo Spirito, ad insegnarci a vivere il Vangelo. Fa che possiamo diventare degni di seguirti e di chiamarci cristiani, prima di tutto sentendoci fratelli di tutti gli altri figli d’ UNO stesso Dio.
Gesù interviene a liberare la donna malata, ”tenuta prigioniera” per 18 anni nella sua condizione ed interviene nel giorno di sabato. Spesso succede che Gesù operi di sabato i suoi miracoli, addirittura in Matteo 12, 8, afferma: perché il Signore è padrone del sabato. Questa da parte di Gesù è una provocazione che ripete, ma non per delegare al sabato la possibilità di essere salvati, piuttosto per dare all’ uomo la libertà da certe schiavitù e dai bigottismi di chi cerca di impadronirsi della legge di Dio e vuole farne una legge fatta per essere sottomessi agli uomini, più che a Dio stesso, ossia per occupare il posto di Dio. Gesù è venuto per liberarci anche da questo tipo di schiavitù, che vorrebbe legare e sottomettere, senza affatto rispettare le stesse leggi che vengono imposte.
La chiesa dei farisei, non ha un nome, perché è uguale da tutte le parti, in tutte le fedi, poiché s’ investe di un potere che Dio non le da, come vediamo in questo brano, quasi che fossero i sacerdoti a poter decidere come e quando l’ uomo può essere salvato.
Il compito dei pastori è di indicare la via, non di sbarrarla, come diceva Gesù in Luca 11,52: guai a voi dottori della legge, perché vi siete impossessati della chiave della scienza e non siete entrati voi e impedite agli altri di entrare.
Gesù impone le mani sulla donna e subito la guarisce dal suo stare curva su se stessa, da quella malattia che le impediva di camminare e stare dritta sulle sue gambe. La donna finalmente libera da quella schiavitù glorificava Dio.
Ieri , ma succede da sempre, mi e capitato di ascoltare su internet, l' omelia di un sacerdote, che pieno di zelo, diceva che per accostarsi alla confessione bisogna avere in odio il peccato. Sarebbe meraviglioso, ma per quanto la teologia morale ci esponga la teoria, bisogna ricordare che la conversione, tuttavia, non è mai una decisione dell’ uomo, ma un dono di Dio. In tal senso Geremia affermava: “Fammi tornare, Signore, e io ritornerò” (Ger. 31,18).
La confessione è il Sacramento della riconciliazione, in cui l'uomo ritrova in Cristo la sua pace, il sacramento di incontro e riconciliazione con Dio,
e nessun uomo, tanto meno un sacerdote, può impedire ad un uomo di riaccostarsi a Dio. Ora anche noi, alle soglie del terzo millennio, siamo liberi, perché la nostra intelligenza ci porta a saper riconoscere nel Vangelo la parola del salvatore, a capire che per amore siamo stati creati e con amore siamo trattati, che nessun uomo deve approfittare dell’ignoranza del fratello, ma aiutare chi è lontano a trovare la via della luce di Dio.
Meraviglioso Papa Francesco, che apre le porte di questo giubileo straordinario ai cercatori di speranza, che chiede alla Chiesa di uscire incontro all’ uomo, e che non a caso ha scelto l’8 dicembre, 50 anni dopo il Concilio Vaticano 2°, per ricordare che proprio in quell’ occasione, i Padri Conciliari, sentirono fortemente il bisogno di aprire le porte della Chiesa al popolo di Dio. (Misericordiae Vultus 4).
Le voci che sono in disaccordo con il Papa, che non vorrebbero una Chiesa che esce a cercare i suoi figli,mi fanno pensare alla parabola degli invitati al banchetto che si conclude:
Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena». » (Luca 14,23-24)
Poi vorrei ricordare, che purtroppo, se non c’è amore per i fratelli o non c’è una vera conversione, far parte della Chiesa, non è sinonimo di salvezza, come anche Matteo ci ricorda narrando lo stesso Vangelo:
Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz' abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti. » (Matteo 22,10-14)
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VERSIONE IN INGLESE DI LUNEDì 24 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaLiturgic day: Monday 30th in Ordinary Time
Gospel text (Lc 13,10-17): Jesus was teaching in a synagogue on the Sabbath and a crippled woman was there. An evil spirit had kept her bent for eighteen years so that she could not straighten up at all. On seeing her, Jesus called her and said, «Woman, you are freed from your infirmity». Then He laid his hands upon her and immediately she was made straight and praised God.
But the ruler of the synagogue was indignant because Jesus had performed this healing on the Sabbath day and he said to the people, «There are six days in which to work; come on those days to be healed and not on the Sabbath». But the Lord replied, «You hypocrites! Everyone of you unties his ox or his donkey on the Sabbath and leads it out of the barn to give it water. And here you have a daughter of Abraham whom Satan had bound for eighteen years. Should she not be freed from her bonds on the Sabbath?». When Jesus said this, all his opponents felt ashamed. But the people rejoiced at the many wonders that happened through him.
MY REFLECTION
EliminaPRAYER
Come, Lord, come with Your Holy Spirit, teach us to live the Gospel.
May we be worthy to follow you and to call ourselves Christians, first of all feeling brothers of all other children of the same ONE God.
Jesus intervenes to free the sick woman, "being held" for 18 years in his condition and intervenes on the Sabbath day. It often happens that Jesus accomplished on Saturday, his miracles, even in Matthew 12: 8 says: because the Lord is lord of the Sabbath. This part of Jesus is a provocation that repeats itself, but not to delegate to Saturday a chance to be saved, rather than to give man freedom from certain slavery and bigotry of those who seek to master the law of God and wants to make a law made to be submissive to men, rather than God himself, that is, to take the place of God.
But Jesus came to deliver us also from this kind of slavery, which would bind and subdue, not at all follow the same rules that are imposed.
The church of the Pharisees, does not have a name, because it is equal on all sides, in all faiths, as you invest in a power that God gives her, as we see in this passage, as if they were priests to be able to decide how and when the man can be saved.
The task of pastors is to point the way, not sbarrarla, as Jesus said in Luke 11:52 Woe to you lawyers! For you have taken possession of the key of knowledge: ye entered not and you and you prevent others from entering.
Jesus lays his hands on the woman and immediately heals from her stay on the curve itself, from the illness that prevented her from walking and staying upright on his legs.
The woman finally free from that slavery gave glory to God. Yesterday, it always happens, and I've heard on the internet, the homily of a priest, full of zeal, said that to approach the confession must hate the sin . It would be wonderful, but as far as moral theology we expose the theory, we must remember that the conversion, however, is never a decision of the man, but a gift from God.
In this sense, Jeremiah said, "Let me go, Lord, and I shall return" (Jer. 31.18). Confession is the sacrament of reconciliation, in which the man finds his peace in Christ, the sacrament of encounter and reconciliation with God, and no man, much less a priets , can prevent a man to move closer to God. Now we the threshold of the third millennium, we are free, because our intelligence leads us to be able to recognize the words of the Saviour in the Gospel, to realize that we were created for love and with love we are treated, that no man should take advantage of ignorance of his brother but help those who are far to find the way of God's light.
Praise and thank you Lord that you are a good and just God.( continua)
( continua) Wonderful Pope Francis, who opens the doors of this extraordinary Jubilee seekers of hope, which calls on the Church to go out to meet the man, and not surprisingly chose the 8 December, 50 years after the 2nd Vatican Council, to remember that precisely on that occasion, the Council Fathers felt strongly the need to open the doors of the Church to the people of God. (Misericordiae Vultus 4).
EliminaThe voices who disagree with the Pope, who would not want a church that goes out to look for his children, they make me think of the parable of the banquet guests that concludes:
The lord said unto the servant, Go out into the highways and hedges, and compel them to come in, that my house may be filled. I tell you that none of those men who were invited will taste my dinner. ""(Luke 14.23 to 24)
Then I would remember that, unfortunately, if there is love for the brethren or not there is a real conversion, into the Church, is not synonymous with salvation, even as Matthew reminds us telling the same Gospel:
Released in the streets, those servants gathered everyone they could find, good and bad, and the room was filled with guests.
The king came in to see the guests, he saw a man who was not wearing a wedding dress, she said: 'Friend, how did you get in here without a wedding garment? And he was speechless. Then the king said to the servants, Bind him hand and foot and cast into outer darkness; there will be weeping and gnashing of teeth. For many they are called, but few are chosen. "(Matthew 22.10 to 14)
VERSIONE IN SPAGNOLO DI LUNEDì 24 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaDía litúrgico: Lunes XXX del tiempo ordinario
Texto del Evangelio (Lc 13,10-17):
En aquel tiempo, estaba Jesús un sábado enseñando en una sinagoga, y había una mujer a la que un espíritu tenía enferma hacía dieciocho años; estaba encorvada, y no podía en modo alguno enderezarse. Al verla Jesús, la llamó y le dijo: «Mujer, quedas libre de tu enfermedad». Y le impuso las manos. Y al instante se enderezó, y glorificaba a Dios.
Pero el jefe de la sinagoga, indignado de que Jesús hubiese hecho una curación en sábado, decía a la gente: «Hay seis días en que se puede trabajar; venid, pues, esos días a curaros, y no en día de sábado». Le replicó el Señor: «¡Hipócritas! ¿No desatáis del pesebre todos vosotros en sábado a vuestro buey o vuestro asno para llevarlos a abrevar? Y a ésta, que es hija de Abraham, a la que ató Satanás hace ya dieciocho años, ¿no estaba bien desatarla de esta ligadura en día de sábado?». Y cuando decía estas cosas, sus adversarios quedaban confundidos, mientras que toda la gente se alegraba con las maravillas que hacía.
MI REFLEXIÓN
EliminaORACIÓN
Ven, Señor, ven con Tu Espíritu Santo, enséñanos a vivir el Evangelio.
Que seamos dignos de seguir y de llamarnos cristianos, en primer lugar de todos los hermanos sentimiento de todos los otros niños de la misma un solo Dios.
Jesús interviene para liberar a la mujer enferma ", que se celebra" durante 18 años en su condición e interviene en el día de reposo. Sucede a menudo que Jesús llevó a cabo el sábado, sus milagros, incluso en Mateo 12: 8 dice: porque el Señor es Señor del día de reposo. Esta parte de Jesús es una provocación que se repite, pero no delegar a sábado la oportunidad de ser salvado, en lugar de dar al hombre la libertad de cierta esclavitud y el fanatismo de los que tratan de dominar la ley de Dios y quiere hacer un ley hecha para ser sumisas a los hombres, en lugar de Dios mismo, que es, para tomar el lugar de Dios.
Pero Jesús vino para liberarnos también de este tipo de esclavitud, lo que obligar y someter, en absoluto seguir las mismas reglas que se imponen.
La iglesia de los fariseos, no tiene un nombre, ya que es igual en todos los lados, en todas las religiones, como usted invierte en un poder que Dios le da, como vemos en este pasaje, como si fueran los sacerdotes a ser capaz de decidir cómo y cuando el hombre pueda ser salvo.
La tarea de los pastores es de señalar el camino, no sbarrarla, como dijo Jesús en Lucas 11:52 ¡Ay de vosotros los abogados para que haya tomado posesión de la llave del conocimiento: vosotros no entró y usted y usted a prevenir que otros entren.
Jesús pone sus manos sobre la mujer y de inmediato se cura de su estancia en la curva en sí, de la enfermedad que le impedía caminar y mantenerse en posición vertical sobre sus piernas.
La mujer finalmente libre de la esclavitud que dio gloria a Dios. Ayer, siempre pasa, y he escuchado en el Internet, la homilía del sacerdote, lleno de celo, dijo que al acercarse a la confesión debe odiar el pecado . Sería maravilloso, pero por lo que la teología moral exponemos la teoría, hay que recordar que la conversión, sin embargo, nunca es una decisión del hombre, sino un don de Dios.(CONTINUA)
(CONTINUA)
EliminaEn este sentido, Jeremías dijo: "Déjame ir, Señor, y yo volveré" (. Jer 31,18). La confesión es el sacramento de la reconciliación, en el que el hombre encuentra su paz en Cristo, el sacramento del encuentro y la reconciliación con Dios, y ningún hombre, y mucho menos un sacerdote, puede evitar que un hombre para acercarse a Dios. Ahora el umbral del tercer milenio, somos libres, porque nuestra inteligencia nos lleva a ser capaz de reconocer las palabras del Salvador en el Evangelio, para darse cuenta de que fuimos creados por amor y con amor nos tratan, que ningún hombre debería aprovecharse de la ignorancia de su hermano sino ayudar a aquellos que están lejos de encontrar el camino de la luz de Dios.
Alabanza y gracias Señor que tú eres un Dios bueno y justo.
Maravilloso Francisco, que abre las puertas de este extraordinario Jubileo a los solicitantes de esperanza, que hace un llamado a la Iglesia para ir al encuentro del hombre, y no es azar que eligió el 08 de diciembre, 50 años después del Concilio Vaticano segundo, por recordar que precisamente, en esa ocasión, los padres conciliares sintieron fuertemente la necesidad de abrir las puertas de la Iglesia con el pueblo de Dios. (Misericordiae Vultus 4).
Las voces que están en desacuerdo con el Papa, quién no quiere una iglesia que sale a buscar a sus hijos, ellos me hacen pensar en la parábola de los invitados del banquete que concluye:
El señor dijo al siervo: Ve por los caminos y por los vallados, y fuérzalos a entrar, para que mi casa se llene. Les digo que ninguno de aquellos hombres que fueron invitados probará mi cena ". "(Lc 14,23-24)
Entonces yo recuerdo que, por desgracia, si hay amor por los hermanos o no hay una verdadera conversión, en la Iglesia, no es sinónimo de salvación, como Mateo recuerda decirnos el mismo Evangelio:
Lanzado en las calles, los siervos reunieron a todos los que encontraron, buenos y malos, y la sala se llenó de invitados.
El rey entró a ver a los convidados, y vio a un hombre que no estaba vestido con un traje de novia, ella dijo: "Amigo, ¿cómo has entrado aquí sin traje de boda? Y él se quedó sin habla. Entonces el rey dijo a los que servían: Atadle de pies y manos y echado en las tinieblas de afuera; allí será el llanto y el crujir de dientes. Porque muchos son llamados, pero pocos los escogidos. "(Mateo 22,10-14)
VERSIONE IN FRANCESE DI LUNEDì 24 OTTOBRE 2016
RispondiEliminaJour liturgique : Temps ordinaire - 30e Semaine: Lundi
Texte de l'Évangile (Lc 13,10-17): Jésus était en train d'enseigner dans une synagogue, le jour du sabbat. Il y avait là une femme, possédée par un esprit mauvais qui la rendait infirme depuis dix-huit ans; elle était toute courbée et absolument incapable de se redresser. Quand Jésus la vit, il l'interpella: «Femme, te voilà délivrée de ton infirmité». Puis, il lui imposa les mains; à l'instant même elle se trouva toute droite, et elle rendait gloire à Dieu.
Le chef de la synagogue fut indigné de voir Jésus faire une guérison le jour du sabbat. Il prit la parole pour dire à la foule: «Il y a six jours pour travailler; venez donc vous faire guérir ces jours-là, et non pas le jour du sabbat». Le Seigneur lui répliqua: «Esprits faux que vous êtes! N'est-il pas vrai que le jour du sabbat chacun de vous détache de la mangeoire son boeuf ou son âne pour le mener boire? Et cette femme, une fille d'Abraham, que Satan avait liée il y a dix-huit ans, n'est-il pas vrai que le jour du sabbat il fallait la délivrer de ce lien?». Ces paroles de Jésus couvraient de honte tous ses adversaires, et toute la foule était dans la joie à cause de toutes les actions éclatantes qu'il faisait
REFLEXION DE LELLA.
EliminaET PRIERE : Viens Seigneur, viens avec Ton Saint Esprit pour nous enseigner à vivre l'Évangile. Fait que nous pouvons devenir dignes de te suivre et de nous appeler chrétiens, avant tout en nous sentant frères de tous les fils d'un même Dieu.
- Jésus intervient pour libérer la femme malade, prisonnière" "tenue depuis 18 ans dans sa condition et il intervient le jour du sabbat. Il arrive souvent que Jésus opère le samedi ses miracles, vraiment en Mathieu 12, 8 il affirme: parce que le Seigneur est maitre du sabbat. Ceci de la part de Jésus est une provocation qu'il répète, mais pas pour déléguer au sabbat la possibilité d'être sauvé, mais plutôt pour donner à l'homme la liberté de certains esclavages et des bigoteries d'ou ils cherchent à acquérir la loi de Dieu et il veulent en faire une loi faite pour être soumis aux hommes, plus qu'à Dieu lui même, ou pour occuper la place de Dieu.
Mais Jésus est venu pour nous délivrer de ce type d'esclavage, qu'il voudrait lier et soumettre, sans respecter les mêmes lois qui lui sont imposées. L'église des pharisiens n'a pas de nom, parce qu'elle est égale de tous les côtés, en toutes les fois, car elle s'investit d'un pouvoir que Dieu ne lui donne pas, comme nous voyons dans ce passage, que ce fut presque aux prêtre de pouvoir décider comment et quand l'homme peut être sauvé.
Le devoir des bergers est d'indiquer la voie, pas de la barrer, comme Jésus disait en Luc 11,52: malheurs à vous docteurs de la loi, parce que vous vous êtes emparés de la clé de la science, vous n'y êtes pas entrés vous et vous empêchez les autres d'y entrer.
Jésus imposa les mains sur la femme et tout de suite il la guérit de ses handicaps qui la tiens courbée sur elle même, de cette maladie qui l'empêchait de marcher et rester droite sur ses jambes. La femme libre enfin de cet esclavage glorifiait Dieu. Hier, mais depuis toujours il m'arrive, d'écouter sur internet, l'homélie d'un prêtre, qui plein de zèle, disait que pour s'approcher de la confession il faut avoir en haine le péché. Ce serait merveilleux, mais bien que la théologie morale nous expose la théorie, il faut rappeler que la conversion, cependant, n'est jamais une décision de l'homme mais un Don de Dieu. En tel sens Jérémie affirmait: "Fais-moi retourner, Seigneur, et je reviendrai", Jérémie. 31,18). La confession est le Sacrement de la réconciliation dans laquelle l'homme retrouve sa paix en Christ, le sacrement de rencontre et de réconciliation avec Dieu et aucun homme, encore moins un prêtre peut empêcher un homme de se rapprocher de Dieu.
Maintenant nous aussi, aux seuils du troisième millénaire, nous sommes libres, parce que notre intelligence nous porte à savoir reconnaître dans l'Évangile la Parole du sauveur, à comprendre que par amour nous avons été créés et avec amour nous sommes traités, qu'aucun homme ne doit profiter de l'ignorance de son frère, mais aider à celui qui est loin à trouver la voie de la lumière de Dieu.
A toi la louange et les remerciement Seigneur parce que tu es un bon et juste Dieu.
Puis je veut rappeler que, malheureusement, si il n'y a pas d'amour pour les frères ou il n'y a pas une vraie conversion, dans l'Eglise, ce n'est pas synonyme de salut, alors même que Matthieu nous rappelle en narrant dans le même Evangile:
Sortais dans les rues, ces serviteurs rassemblèrent tous ceux qu'ils ont trouvé, les bons et mauvais, et la salle fut remplie de convives.
Le roi entra pour voir les convives, et aperçois un homme qui ne portait pas le vêtements nuptial, il lui dit: Mon ami, comment es-tu entré ici sans avoir un habit de noces? Et il était sans voix. Alors le roi dit aux serviteurs: Liez-lui les pieds et les mains et jeter dans les ténèbres; il y aura des pleurs et des grincements de dents. "Car beaucoup, seront appelés, mais peu seront élus." (Matthieu 22,10 à 14)