venerdì 22 maggio 2015

(Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua

VANGELO
 (Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore mio,di illuminarmi col tuo Santo Spirito, per farmi comprendere e vivere la tua parola, per Cristo nostro Signore. Amen.

L'immagine di Giovanni come del discepolo più piccolo e più dolce tra gli apostoli di Gesù, è una delle immagini che mi addolcisce l' anima. Penso a Lui, piccolo, che si lascia andare ad un amore incondizionato, e che Gesù guarda con una dolcezza particolare. Pietro si preoccupa di lui, si chiede che sarà del giovane quando resterà solo, ma Gesù gli dice di non preoccuparsi di lui, perché anche per lui tutto è scritto.
Giovanni infatti sotto l' ispirazione dello Spirito Santo scriverà la storia di Gesù, e racconterà della sua vita tra i discepoli, dei suoi insegnamenti, e trasmetterà alla luce del suo amore, ogni cosa gli verrà ispirata. Sembra quasi che con le sue parole Gesù voglia far continuare l'opera di Giovanni all' infinito,dice infatti: - se io voglio che rimanga finché io venga - come se volesse chiedere ad ognuno di noi di scrivere la sua pagina di vangelo, perché se ognuno di noi scrivesse quello che ha conosciuto di Gesù nella sua vita, non basterebbe il mondo intero per contenere i libri.Giovanni traspare amore, incondizionato, amore che non mette tra lui e Cristo nessun limite, non mette la sua umanità, si lascia condurre.  Questo rapporto così intimo tra Giovanni e Gesù, ha fatto parlare e sparlare perchè rappresenta qualcosa che difficilmente capiremo mai, l'amicizia con Gesù che tanto tutti vorremmo. Giovanni è l'amore corrisposto.  Non cerca di apparire, ma c'è, è sempre con Gesù, dove c'è Gesù c'è lui, e resta con Maria nella buona e nella cattiva sorte.Giovanni ha deciso per Gesù e quando l'ha fatto, l'ha fatto per sempre; non ha tentennato come Pietro, non ha dubitato come Tommaso... ha deciso di seguirlo e si è lasciato andare sul suo petto per sempre!

giovedì 21 maggio 2015

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

VANGELO

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del tuo Figlio e con l' effusione dello Spirito Santo, fà che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Uno strano dialogo questo, tra Gesù e Pietro, sembra quasi che Gesù voglia mettere alla prova il povero Pietro, che si mortifica e non sa più come ribattere al maestro. Mi ami? Come mi ami? Quanto mi ami? Ma sei sicuro che mi vuoi bene?
Che cosa vuoi da Pietro Signore, cosa vuoi da noi? Vuoi che ci rendiamo conto della nostra pochezza? Della nostra fragilità? Tu ci conosci e ci scruti e a te non possiamo mentire, come facciamo persino con noi stessi.
Facile sentirsi giusti, in un mondo in cui il male è tangibile, basta non rubare e non uccidere e ci sentiamo giusti; se poi andiamo anche in Chiesa ancora meglio, ci sentiamo quasi Santi,come se il nostro dovere si esaurisse in qualche pratica religiosa.
Ecco perché Gesù insiste, ci chiede di guardarci veramente dentro, di spingerci oltre, di diventare proprio come lui, Pastori delle sue pecore. Può sembrare una cosa per i soli sacerdoti, ma non è così, perché se anche loro sono chiamati a fare di più e meglio, anche noi siamo i pastori delle nostre famiglie, e siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, non solo con le parole ma prima di tutto con la nostra vita.
Una parola per chi poi frequenta la Chiesa: è importante che noi testimoniamo l' amore per i fratelli, che viviamo in coerenza con quello che la Chiesa predica, perché se ci comportiamo da IPOCRITI, saremo anche noi colpevoli dell' allontanamento di molti fratelli.
Il Papa ha messo l'indice sul carrierismo, ed ha fatto benissimo secondo me, ma il discorso riguarda un po' tutti noi, ricordiamoci che il centro della Chiesa è Cristo, e nessun altro.
Gesù lascia a Pietro il compito di guidare il suo popolo la sua Chiesa, lo elegge pastore delle anime, ma non si limita a questo, lo invita a riflettere sulla sua umanità, per far sì che non se ne dimentichi mai, e che non conti sulle sue forze, ma sulla sua affiliazione a Dio.L'invito a riconoscersi che Gesù fa a Pietro, lo vuole portare a capire che tutto con Gesù è condivisione con Lui, che non deve mai pensare di poter essere pronto, arrivato, fedele, santo; ma dovrà sempre ricominciare da capo, sempre combattere con la sua piccola umanità alla quale è legato.
Gli indica la sua vecchiaia, in cui dovrà affidarsi all' amore di chi lo curerà e lo vestirà, perché in questo gesto umano, pieno di amore, c' è l' essenza dell' uomo, che con pazienza si affida, non potendo far altro. Ed ancora io leggo tra queste righe che sarà l'amore di Dio che ci porterà dove noi non sapremo di andare... per questo Gesù ci dice ,SEGUIMI!

mercoledì 20 maggio 2015

(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.

VANGELO 
(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Venga, o Padre, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Gesù prega per noi. Chiede al Padre di vegliare non solo sui primi discepoli che lo hanno conosciuto e che attraverso Lui, hanno conosciuto Dio stesso, ma anche per coloro che seguiranno la sua Chiesa e quindi anche per noi. La preghiera di Gesù per l' unità della chiesa, non è quella di chi ignora che ci saranno dispute e diatribe, ma che spera nell' unità dello Spirito che ci tenga uniti nel suo nome.  In questa preghiera Gesù riunisce tutti quelli che crederanno in Lui, non mette paletti, anche se ci sembra così difficile andare d’ accordo tra noi, ma l' importante è amarci nel nome di Dio, perché è l' amore per i fratelli che ci farà superare tutti gli ostacoli e le differenze. Ci saranno sempre le liti, ma se nel cuore non c' è cattiveria, invidia ed egoismo, ci sarà anche la preghiera per i nemici, per chi ci ingiuria, per i nostri nemici e per i nemici della Chiesa, e questo ,con la consapevolezza che nessuno è perfetto.Per vincere le divisioni bisogna mettere al centro Gesù, non basarci sulle differenze, ma ancorarci sull'amore di Dio per noi e per tutti i nostri fratelli.

martedì 19 maggio 2015

(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.

VANGELO 
(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’ essi consacrati nella verità».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

 PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito a saper leggere come Tu vuoi la sacra scrittura, a comprendere  alla Tua luce quello che Tu vuoi che io comprenda  e a scrivere quello che Tu vuoi che io scriva.

Continua la preghiera di Gesù al Padre per chiedere la protezione per i suoi discepoli, per tutti quelli che gli appartengono e non sono solo del mondo, ma sono in comunione con lui ed attraverso di lui al Padre. Proprio stamattina pensavo a come è difficile per noi, la santità alla quale siamo chiamati, proprio perché siamo nel mondo, un luogo in cui è più facile di quando pensiamo perderci.Credere di essere senza peccato è già peccato, ed è verissimo, perché questo pensiero ci viene dettato dal nostro orgoglio e dalla superbia, e ci spinge a vedere solo i peccati degli altri, così da sentirci santi e benedetti. Questo Gesù lo sa, e cerca di metterci in guardia, ma non sempre siamo in grado di renderci conto di quanto sia facile peccare e giudicare gli altri.Oggi poi  c'è il finto buonismo, quella specie di istituzione per la quale tutti fingiamo di non giudicare, ma non è affatto vero; ci ergiamo a giudici ipocriti, proprio come quelli che non accettando Gesù, non accettarono l'amore che è in Dio per tutti, anche per i peccatori.
Nel mondo c'è tanta perdizione, perché non tutti gli uomini scelgono di seguire Gesù e la cattiveria delle forze del male verso la sua Chiesa si scatenano. 
A questo proposito vorrei sottolineare che non siamo noi in grado di giudicare chi si può perdere nel mondo, perché, fino all'ultimo istante di vita tutti abbiamo la possibilità di tornare al Padre, ricordo in proposito la parabola degli operai chiamati dal padrone a lavorare nella vigna, chi prima chi dopo, ma tutti ricevettero la stessa paga.
 Gesù ama i suoi discepoli, la sua Chiesa e la mette sotto la protezione del Padre attraverso lo Spirito Santo, perché sia sempre una Chiesa di verità ed unione nel suo nome. In questi ultimi tempi vediamo che la corruzione del maligno è entrata ormai anche tra le mura della Chiesa, per questo dobbiamo seguire Gesù nella preghiera al Padre, perché protegga i suoi  sacerdoti, dono indispensabile per noi.
Preghiera per i sacerdoti
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine.Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro.Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.


lunedì 18 maggio 2015

(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.

VANGELO
(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta
Padre onnipotente e misericordioso, fa’ che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi e ci trasformi in tempio della sua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Questa è una preghiera di Gesù a Dio... ancora una volta ci insegna come rivolgerci al Padre; fermiamoci un momento ed ascoltiamolo. Padre è venuta l'ora della gloria Del Padre, del Figlio e di tutti coloro che gli appartengono. Appartenere a Dio, essere figlio di Dio, non è una schiavitù, un obbligo, ma un atto di affiliazione sincero. Riconoscere il gesto di Gesù come un atto sublime d'amore, significa anche capire che per questo amore Lui abbraccia quella croce, per salvarci grazie a quel sacrificio egli sa di dover essere innalzato dalla croce al regno di Dio. Gesù non si smentisce, perché è verità e le parole con le quali ci è entrato nel cuore, sono le parole del Padre che lo ha mandato e chi gli ha creduto e lo ha seguito, sente che nelle sue parole c'è un affetto che va oltre ogni limite; una conoscenza della nostra fragilità, che non è rimprovero, ma invito ad essere migliori, a fidarci di Lui. Ci ama e non vuole perderci, ma più che altro, non vuole che ci perdiamo. Il mondo è ingannevole e Gesù sa che abbiamo bisogno del suo aiuto per superare la morsa del maligno, che cerca di sedurci con il suo gioco di specchi; per questo prega per noi, perché fino a che siamo nel mondo, sappiamo lottare contro le forze del male che sembra ci vogliano dare felicità, ma ci porteranno solo lontani da Dio. Per seguire Gesù e per non perdere la strada, ricordiamo che ci sono delle regole essenziali da tenere presenti: amare Dio e i nostri fratelli, perché quello che divide non viene da Dio e non sbaglieremo mai strada.

domenica 17 maggio 2015

(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

VANGELO
 (Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Parola del Signore



- LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta. Venga su di noi, o Padre, la potenza dello Spirito Santo, perché aderiamo pienamente alla tua volontà, per testimoniarla con amore di figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Una pagina questa, che dice molto a chi vuole capire. Essere battezzati con lo Spirito della fede, significa che dopo aver ricevuto il battesimo con acqua bisogna aderire alla fede in Gesù Cristo, annunciato da Giovanni. Ma aderire a Gesù, è una scelta, una decisione, che Dio non ci impone, ma ci chiede. Vivere sulla terra così piena di lustrini, fa brillare gli occhi, abbaglia e fa perdere il senso della vita stessa. Anche gli apostoli hanno tardato a capire che Gesù non gli parlava di una felicità terrena, ma di una fede terrena. E’ questo che ci chiede, di credere in Lui nonostante le apparenze, di credere che Non saremo abbandonati a noi stessi, come non è abbandonato Lui dal Padre:- ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».Chi ha fatto l’ esperienza del Signore nella sua vita, sa che è vivo, che è qui e che ci dà un gran sostegno con la grazia dello Spirito Santo, ma chi ancora non sente questa comunione, come può cominciare a capire? A volte ci si limita a dire “scegli”, ma come scegliere? Oggi è questo che lo Spirito ci vuole insegnare, come scegliere Gesù! Comincerò col dire che avvicinarsi a Gesù richiede poche cose iniziali, ma una cosa ci deve essere per forza: la sincerità. Non possiamo avvicinarci ad un Dio di verità se non ci accostiamo con sincerità. Siamo qui, con i nostri dubbi e le nostre imperfezioni, siamo peccatori, ma non ce ne rendiamo neanche conto, e quindi chiediamo a Lui di farci capire i nostri peccati, di darci una luce nuova, attraverso la quale poterci riconoscere, peccatori e chiedere perdono. E’ stato Gesù che ci ha detto chiedete e vi sarà dato e allora facciamolo, chiediamogli il dono della conversione, della fede, chiediamogli di iscriverci alla scuola di Maria, quella dove Lui stesso ha studiato, alla scuola dell’ umiltà. Lei c’insegnerà a dire “SI”, ci afferrerà per mano e ci dirà: ascoltatelo e fate quello che Lui vi dirà. Da qui in poi abbiamo fiducia, la Mamma terrena ci può abbandonare, il Padre terreno ci può rinnegare, Il fratello terreno può essere geloso di noi…. ma una cosa che vi posso garantire, è che la nostra famiglia celeste, non lo farà mai… Parola di Dio! E Dio ce l’ha assicurato attraverso Gesù che è VERITA’.

sabato 16 maggio 2015

  • (Mc 16,15-20) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

    VANGELO 
     (Mc 16,15-20) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. 
    + Dal Vangelo secondo Marco

    In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

    Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego, o Spirito Santo, di penetrare con tutta la tua forza nel mio cuore e di portarmi ai piedi di Gesù. Fa che io possa ascoltare la sua parola che scalda il cuore ed accende la mente, che sappia trasmetterla e più di ogni cosa, che io sappia viverla.

Il Vangelo di Marco è un pochino più brusco letteralmente degli altri, ma è certamente così concreto da scoraggiare qualsiasi persona voglia trovare scuse ancora, prima di fidarsi di Gesù. 
In ogni sua riga sembra dire: questo è Gesù, queste le parole che ha lasciato, questi i miracoli che ha fatto e questo è quello che ci ha comandato di fare: Andare in tutto il mondo ed annunciare il Vangelo. In eredità il regno di Dio, ma non solo in eredità futura. Essere in Cristo significa anche che Cristo è con noi.  Ai suoi discepoli egli assicura la sua presenza in tutto e per tutto. Conferma sua assistenza nelle difficoltà loro e degli uomini, e chiede loro solo di credere. Nel suo nome scacceranno i demoni, riceveranno i doni dello Spirito Santo e guariranno i malati imponendo su loro le mani; parole fino a pochi anni fa restavano un poco  nell' ombra, considerandole solo per i sacerdoti, o meglio ancora per i vescovi, ma oggi, con l' avvento dei vari movimenti carismatici, si è andati man mano alla riscoperta dei doni dello Spirito Santo.  
Sono di questi tempi le  parole di Papa Francesco che dice che si diventa apostoli per il solo fatto di ricevere il battesimo, quindi seguiamo le parole di Marco, che sono le parole che Gesù gli ha lasciato per  testimoniare la sua fede; per trasmettercela e darci la forza di diventare apostoli pienamente  perché la fede non è solo un vago sentimento, ma anche un impegno pratico a credere in  un contenuto di verità, che il credente deve conoscere sempre meglio, attraverso il Vangelo e non solo leggendolo, ma vivendolo in primis.

venerdì 15 maggio 2015

(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

VANGELO  
(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
 dalla preghiera di Colletta
 O Padre, il tuo unico Figlio, prima di salire al cielo, promise ai suoi apostoli lo Spirito Santo: tu che hai dato loro la multiforme ricchezza della sapienza eterna, concedi anche a noi di ricevere i doni del tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

Stavolta non c’è dubbio, ce l’ha proprio con noi, è a noi che Gesù sta parlando. Spesso non sappiamo pregare, non sappiamo chiedere, usiamo la preghiera come se andassimo in un negozio a fare spese. Ci mettiamo lì e diciamo:- dammi Signore ti prego, concedimi …. e siamo così convinti che ce lo deve, che poiché siamo bravi Cristiani ci deve accontentare. Dimentichiamo la parte più importante della nostra preghiera, dimentichiamo di proclamare la nostra fede in Cristo, che è il tramite tra noi e Dio stesso. E’ perché crediamo in Gesù Cristo, che facciamo parte del progetto di Dio, che adempiamo a questo progetto, ed è in nome di Gesù che possiamo chiedere e che quello che chiederemo ci sarà concesso, per l’amore che ci lega a Gesù e al Padre, per cui nulla ci sarà negato. Amare Gesù, sarà quel legame che ci farà amare dal Padre, perché Dio lo ha sacrificato per amore nostro, ed è importante  stare in comunione con Loro.


giovedì 14 maggio 2015

(Gv.16,20-23 ) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia

VANGELO
 (Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e guidaci con amore verso il regno di Dio.

La prima cosa che mi colpisce di questa pagina è quel “ un poco ” che Gesù dice …  questo tempo mi fa pensare a quello sulla terra che è relativamente breve rispetto all’ eternità alla quale Lui è abituato. Lo spazio e il tempo sono una cosa seconda me, tutta terrena, spesso penso a chi ha vissuto l’esperienza della pre-morte, che ci parla di un tempo diverso, di uno spazio diverso… anche i veggenti a Medjugorie quando sono portati dalla Madonna in Paradiso ci parlano di un tetto che si apre per passare e in un attimo sono giunti in paradiso. Noi non riusciamo a capire, possiamo però fidarci di Dio e della sua parola confermata da Gesù.Pensate a quanto restavano sbalorditi gli apostoli, che non avevano precedenti cui appellarsi per credere. E Gesù dice ancora una cosa molto importante, parla di una gran tristezza che prende i suoi amici, a cui ha preannunciato la sua morte, ma poi dice che la  tristezza sarà trasformata in gioia… quindi anche qui ci parla di qualcosa che sulla terra è in un modo diverso dal suo mondo. Il suo regno non è di questo mondo, ed il suo regno sarà il nostro, se riusciremo a credere in lui e a seguire i suoi passi, poi non fa niente se capiamo tutto quello che Gesù ci vuole dire, quello che più conta e che ci affidiamo a Lui e che lasciamo che ci plasmi con il suo amore; è importante la nostra scelta di essere amici di Gesù e non del mondo.
Giacomo dice nella sua lettera: Chi vuole essere amico del mondo, si costituisce nemico di Dio (Gc 4, 4). Ci stiamo preparando all'Ascensione? O pensiamo che sia un momento solo di Gesù che non ci riguarda? Che cosa abbiamo capito della nostra "comunione con Cristo? Nei versetti successivi, Gesù paragona il loro dolore che verrà a quello del parto, un esempio che vale mille parole. Ogni cristiano non è mai "arrivato" finché si trova su questa terra, perché il cammino spirituale non  finisce mai; va vissuto infatti, come un periodo di "gestazione" dal quale si deve partorire l'uomo nuovo, per arrivare al momento dell' incontro con Gesù pronti per ricevere la gloria che il Padre riserva agli eletti.

mercoledì 13 maggio 2015

(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.

VANGELO 
 (Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore,e portami con te nell' amore ,perchè io possa sentire quanto è immenso quello che Dio prova per noi. 

Le parole di Gesù, tornano anche oggi come pochi giorni fa, ed io vorrei  che queste parole fossero ripetute tutti i giorni per quanto ne percepisco l'importanza"vi ho chiamato amici"!
Anche con i  bambini del catechismo insisto molto su questo concetto, perchè Dio non ci ha voluto costringere, ma stringere in questo abbraccio cercando di farci capire a costo della sua vita, quanto ci ama,e quanto ama tutti noi, anche quelli che secondo il giudizio umano sono irrecuperabili.A volte mi sono trovata a parlare con delle persone che dicevano di non credere, di non voler avere nulla a che fare con Dio, e pur trovandoli ostili, ho cercato di vedere in loro quel qualcosa di buono, per fargli capire che anche in loro Dio vive, e per spingerli a socchiudere quella porta che per colpa della loro lontananza dalla fede, credevano fosse sbarrata per sempre.Amarci tra di noi per essere di sostegno l' uno con l' altro e non d' intralcio questo è uello che i cristiani da sempre cercano di fare.
Ci riusciamo poco e male, perchè vogliamo comunque sempre affermare noi stessi, le nostre ragioni e cercando la soddisfazione delle nostre ragioni, dimentichiamo che contano di più i meriti, ossia la preghiera, il silenzio e l'offerta di tutti i torti subiti ingiustamente, che sono vere e proprie pietre preziose per comperare le grazie di Dio che ci ha eletti per l'unico meritevole Gesù Cristo, a figli adottivi.

martedì 12 maggio 2015

(Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

VANGELO 
 (Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Ti prego o Santo Spirito, di assistermi come promesso da Gesù, nonostante le mie imperfezioni, perché vorrei essere come tu mi vuoi, e ti dono tutta me stessa perché tu mi possa plasmare. 

Dio è sapienza Divina e noi non potremmo mai arrivare a conoscere quello che lui sa, ma grazie allo Spirito che ci ha inviato anche noi possiamo cominciare a poco a poco a capire qualcosa, a secondo di quello che Lui giudicherà giusto farci capire. Il fatto che tutto è sapientemente dosato da Dio, è chiaro da tante cose, che se ci guardiamo un po' intorno sono molto chiare, e sicuramente un motivo c'è ed è per il nostro bene. Le varie apparizioni della Madonna ne sono comunque una prova, i veggenti ricevono messaggi goccia a goccia.. è chiaro che la verità tutta, non saremmo in grado di sopportarla, come dice in questa pagina Gesù, quindi poniamo alla parola di Dio la nostra attenzione, alla Chiesa e al Papa, successore di Pietro, prestiamo tutta la nostra fiducia e la nostra preghiera cercando di essere tutti in comunione con lo stesso Spirito, perché è Lui che guida la Chiesa tutta e noi cristiani che ne siamo membri.
Sappiamo che già dall’ inizio della creazione lo Spirito di sapienza era presente, molti problemi nacquero in base alla lingua nella quale la Bibbia era scritta, se in greco o in ebraico. Ma lo Spirito Santo è l’ultimo anello di una catena che mancava al compimento di una sequela che, se ci pensiamo bene, non è poi così complicata da capire. Alla vergine Maria, fu annunciato che la vita sarebbe nata in lei attraverso lo Spirito Santo, che rappresenta l’amore del Padre, e dalla madre al Figlio il dono della vita, legame d’amore tra Dio e gli uomini. Gesù disse: " ...Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo... " (Mt 28, 19-20) Il compito degli uomini è quello di affidarsi a Dio, riconoscendo il padre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo,il resto verrà da Lui.Secondo me per vivere una vita da figli di Dio, bisogna saperlo diventare, saper mollare gli ormeggi e vivere lasciando che sia Dio stesso, attraverso lo Spirito Santo a guidare la nostra vita, a dirigere la nostra rotta, anche se non sappiamo dove ci condurrà, sappiamo che tutto sarà come Dio vorrà, e che il capitano sa dove ci sta conducendo, anche attraverso burrasche e maremoti, anche se a volte affonderemo, sopraffatti dalla nostra incredulità, saremo sempre risollevati alla mano portentosa di Dio e dalla sua divina misericordia. Vedo la mia pochezza, ma vedo anche la sapiente guida di Dio che non vuole in me una persona perfetta, ma fa di me una figlia solo se decido veramente per quel progetto più alto della mia vita. Vedo questa vita come un passaggio verso una vita più vera, verso quella che già da qui può essere e deve essere una scelta definitiva, senza rimpianti, ad abbandonare il peccato, per vivere alla luce, per essere rigenerata da figlia d'uomo a figlia di Dio.


lunedì 11 maggio 2015

(Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.

VANGELO 
(Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guidami, assistimi, consigliami, trasformami, plasmami, correggimi.

Quella che oggi leggiamo, non è una frase che deve passare inosservata: " dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato " questa è una delle tante profezie che ci vengono presentate nel testo sacro, ed indica indubbiamente la condanna del peccato e, in particolare, del culto idolatrico. La conseguenza di tale comportamento è l’ abbandonare il Signore, l’ allontanarsi da Lui. Pensiamo all’ efficacia di un testo come Ger. 2,13: «Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo: ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l'acqua». 
 La critica al comportamento di Israele ha uno scopo preciso: non si tratta di decretare la fine di un rapporto, un’insanabile rottura, ma di porre le premesse perché Israele possa tornare a Dio. Tali premesse sono date dal riconoscimento della gravità dei propri atti e dal conseguente pentimento rispetto a quanto compiuto.Sempre pronto al perdono, ma chiede la consapevolezza del peccato e il proponimento di cambiare rotta, chiede la conversione e lo fa sapendo bene, come dice il profeta in Ger. 6,10: «Perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna».
Quanto ci ami Gesù, nonostante le nostre mediocrità, anzi quello che ci meraviglia è che ci ami proprio quando ci mostriamo così mediocri, quando ci lasciamo arricchire dal Tuo Santo Spirito, quando ci mettiamo ai tuoi piedi e ti chiediamo di trasformarci .Vieni dunque Spirito d’ amore e trasforma la nostra vita. Certe volte penso che per i primi apostoli doveva essere proprio difficile testimoniare la fede in Cristo . Essere in contatto con Gesù e chiedere aiuto a Lui era una cosa, ma credere in lui quando non c’ era, quando lo avevano visto morire sulla croce. Ma come potevano, umanamente parlando, credere, quando tutto sembrava essere finito con Lui in quel modo orrendo. Nessuno avrebbe potuto da solo farlo, come non è possibile neanche oggi, solo la grazia di Dio attraverso lo Spirito Santo, può compiere questo miracolo. Perché è di un miracolo che stiamo parlando, un miracolo che richiede si la nostra adesione, ma che si compie per la grazia di Dio. Andando via dalla terra, Gesù ci comunica che ha compiuto il suo compito e che è giusto che Lui torni al Padre e che verrà sulla terra lo Spirito Santo, per tutti coloro che crederanno e aderiranno al progetto di Dio che passa per Gesù Cristo. Potrebbe quindi Dio abbandonarci a noi stessi nelle varie vicissitudini della vita? Potrebbe lasciarci nel dolore se gli chiediamo aiuto? Potrebbe abbandonarci in balia del principe della terra che ha l’unico scopo di distruggerci e farci abbandonare la fede in Dio? Pensando a questo dobbiamo ricordare la frase di Gesù: “E chi è tra voi quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede un pesce gli dà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dà uno scorpione? Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono.” E' importante quindi non dimenticare mai che Dio ci ama, che non ci lascerà mai soli . Cerchiamolo quindi, chiamiamolo presso di noi, con la preghiera, e con la nostra scelta di vita, coerente e costante nel tempo.Il principe di questo mondo è già condannato, dice Gesù, e con lui è condannato il peccato; quindi basta con le indecisioni, abbiamo il coraggio di essere cristiani, di testimoniarlo con la nostra vita e fermamente, e se anche ci contesteranno,sappiamo che saremo nella via giusta e che Dio è con noi!

domenica 10 maggio 2015

(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.

VANGELO 
 (Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O mio amato Signore, non lasciarmi mai sola, anche se non merito la tua  grazia, stammi vicino sempre, per non permettere che io sbagli e che mi senta mai sola senza il tuo aiuto.

Credo che ognuno di noi leggendo questa pagina possa ritrovarsi un po’ timoroso ed impaurito.
Era sicuramente un messaggio per i primi discepoli di Gesù, ma ormai siamo abituati a leggere anche nell’attualità le pagine del vangelo,  perché ci siamo ormai resi conto che non è un libro antico, ma sempre attuale, specialmente se pensiamo a tutto quello che succede al giorno d’oggi, a quanto la Chiesa ed i cristiani in genere siano perseguitati; alla pacifica invasione da parte dell’islam che avviene in ogni paese d’Europa, e quanto pericoli essa in fondo nasconda.
Siamo dei Cristiani strani noi, litighiamo addirittura tra di noi, ma in fondo non siamo peggiori di altri, solo che a volte sembra quasi che ci vergogniamo rispetto al mondo di avere fede .
Gesù non è certo un malvivente di cui ci dobbiamo vergognare, ma quello che ci fa essere così tiepidi è che ci vergogniamo di noi stessi, di non essere capaci di amare allo stesso modo, neanche i parenti più stretti,  mentre l’amore che Lui ci ha dimostrato è immenso.
Ma l’orgoglio umano è stupido, e pur di non riconoscere le proprie mancanze,  preferisce pensare di tutto, così la mente spazia dall’ateismo alla new age, dall’islam al buddismo e così via…
Ma la cosa più importante che abbiamo lette nelle pagine di questi ultimi giorni, è che lo Spirito Santo viene mandato da Dio anche sui pagani,quasi a voler dire che è grazie allo Spirito che la Chiesa di cristo continua a vivere.
Anche nel nostro paese la Chiesa è perseguitata, anche se il martirio al quale è sottoposta è meno visibile. Tutti questi attacchi al crocefisso, al Papa e poi anche gli scandali di  alcuni sacrdoti che hanno profondamente ferito la Chiesa stessa con delle condotte non solo sbagliate, ma molto gravi che creano un grande dissenso anche nei credenti. Questo è sicuramente opera del principe di questa terra, che ha reso schiavi molti di noi con la sua seduzione e la sua falsità. Ancora di più allora dobbiamo essere fedeli a Cristo,e stringerci intorno al Papa e alla Chiesa,  perché lo Spirito che ci anima è lo spirito di Dio, spirito di verità. Mai come oggi, in cui regna una grande confusione, è necessario essere coerenti e dare testimonianza della parola di Dio, perché l' ipocrisia e l' ambiguità, non prendano il sopravvento. Lo Spirito viene a compiere l'ultimo atto della comunione tra gli uomini ed il Padre. È spesso così difficile essere testimoni di fede, perchè noi, il più delle volte, non abbiamo una fede vera, costante, sincera; non stabiliamo un rapporto vero con Dio, ed anche se diciamo il contrario, non ci affidiamo completamente a Lui. 

sabato 9 maggio 2015

(Gv 15,9-17) Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

VANGELO DI DOMENICA
(Gv 15,9-17) Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni su di me o Santo Spirito, vieni a portare luce nel mio cuore perché la parola del Divin Maestro, mi si stampi indelebilmente nell’ anima e sia luce che guida i miei passi.
Questa pagina riassume quello che nei giorni scorsi Gesù ci ha insegnato, e allora ripetiamo la lezione con Lui.
Come il Padre ha amato me, io ho amato voi: quindi è il medesimo amore che lega il Padre al Figlio e Gesù a noi, un amore immenso che ha portato Dio a chiedere al suo figlio prediletto di scendere sulla terra e di soffrire in modo indicibile, fino alla morte in croce per salvare tutta l’umanità e Gesù lo ha fatto per noi e per il Padre, perché l’amore che li unisce è amore infinito, che li lega e ci lega a loro in maniera indissolubile.
Ora sta a noi cercare di imparare ad amare in questo modo indissolubile i nostri fratelli, ad amarci tra noi e a sentirci un tutt’uno con Loro.
Se seguiamo bene la lezione di Gesù, vediamo che da come parla, non dovrebbe essere poi così difficile, perché Lui ci sta trattando da amici e come il nostro migliore amico è pronto a condividere con noi quest’amore.
La libertà degli amici che inseguono lo stesso ideale , è questo che dovremmo cercare di raggiungere, non solo seguendo le orme di Cristo, ma facendole nostre, vivendo in Lui e facendo vivere in noi la parte divina che ci è stata data per affiliazione gratuita.
Quindi come con gli amici più cari dividiamo tutto, anche con lui possiamo fare lo stesso, essere amici nel bene e nel male, nella gioia e nel pianto, ed essere sicuri che da parte sua non ci mancherà mai una spalla su cui piangere o una mano per rialzarci, che avrà sempre un buon consiglio da darci e che ci starà sempre vicino e inonderà con il suo Spirito Santo. Non siamo noi che scegliamo di diventare Cristiani, ma siamo chiamati da Dio, al quale possiamo chiedere tutto nel nome di Gesù, e tutta la lezione si racchiude in un comandamento: amiamoci.Non è facile se ci fermiamo al nostro modo d’amare, così imperfetto e così terreno, che spesso è frainteso anche da noi stessi, ma quando ci mettiamo nelle mani di Maria, vediamo che nel silenzio Lei stessa c’ istruisce e ci porta alla comprensione di questo sentimento. Dare la vita per un altro, volere il suo bene sopra al nostro bene, anche se non solo spesso non si è ricambiati, ma addirittura si è offesi o peggio.
È in questi momenti che la nostra umanità è messa alla prova, ed una frase affiora sui bordi del cuore… ma chi ce lo fa fare? Gesù l’ ha fatto e se noi vogliamo seguirlo, dobbiamo andare fino in fondo, anche se non comprendiamo, e se saremo umiliati e derisi… Gesù c’insegna e noi non dobbiamo avere paura di continuare ad amare, anzi, dobbiamo amare ancora di più chi non ci ama, perché forse attraverso il nostro amore riusciremo a rivelargli il volto di Gesù Cristo. Voglio offrirti Gesù il mio amore per chi non ti ama, le mie lacrime per chi non ha capito, la mia vita per la sua. Amen.
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venerdì 8 maggio 2015

(Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.

VANGELO 
(Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di essere con me nella lettura e riflessione di questo brano del vangelo, per testimoniare attraverso la tua sapienza, quello che tu vuoi che io comprenda e riporti qui.
Ci ha avvertito Gesù, che non sarebbe stato facile, perchè il mondo tante cose non riesce ad accettarle. L'amore poi... non sembra proprio che al mondo interessi.Se ne parla tanto, è vero, ma di quale amore si parla se poi per nulla si discute, ci si scontra e si fanno le guerre? Per essere seguaci di Cristo, bisogna abbandonare quello che ci lega alla terra, rinunciare alla prepotenza, per far posto alla gentilezza, vincere sui propri istinti per imparare a dominarli e poter fare dei vizi virtù.Già questo è difficile, ma ancor di più lo è in un mondo che  predica bene e razzola male. Sant' Agostino dice  che l’ uomo che è buono volontariamente è migliore di chi lo è per necessità. Era pertanto necessario concedere all’ uomo una volontà libera. Questa è sicuramente la chiave di lettura del libero arbitrio, perchè, come diceva nel vangelo di ieri Gesù, non ci ha chiamato servi per obbedire ciecamente, ma amici per vivere consapevolmente  il nostro rapporto con Dio.

giovedì 7 maggio 2015

(Gv 15,12-17) Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

VANGELO
 (Gv 15,12-17) Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore

(Gv 15,12-17) Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.(Gv 15,12-17) Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Oggi voglio pregare con una preghiera di   R. Follereau che mi piace e che sento tantissimo.

Cristo non ha più mani, ha solo le nostre mani per fare il suo lavoro oggi.
Cristo non ha più piedi,ha solo i nostri piediper guidare l'umanità lungo la sua strada.
 Cristo non ha mezzi,ha solo il nostro aiuto per condurre a sè l'umanità.
 Noi siamo la sola Bibbia che l'umanità legge ancora.
Siamo l'ultimo messaggio di Dio,scritto in opere e in parole"

Amare e amarsi, per incontrare l'amore ed imparare a conoscerlo.
La dimensione verticale è il dono gratuito che Dio realizza rivelandosi nella storia umana e donandoci il suo Figlio.Per amore Dio è sceso sulla terra e si è caricato i nostri peccati sulle spalle per aiutarci con la croce a dare un senso alla nostra travagliata esistenza umana.
Il palo orizzontale è quella parte della Croce che  dall’alto apre le braccia del Redentore su tutta l’umanità.
Gesù ci comunica lo Spirito di fratellanza, lo Spirito Santo che inchioda a quel legno santo le divisioni dell’odio, e ci rende una cosa sola, perché figli dello stesso Padre e fratelli di Gesù.
Perciò, le ferite più dolorose le arrechiamo al Signore quando non amiamo il fratello che vediamo (1 Gv. 4,19). E così, come ci rimprovera l’Apostolo Giovanni, dimostriamo di non amare Dio.
Gesù quella croce l'ha amata perchè rappresentava la nostra salvezza non la sua fine, ma il suo fine, il suo scopo, la sua missione... ora sta a noi volgere a quella croce il nostro sguardo ed imparare ad abbracciarla, perchè solo riconoscendo l'amore impareremo a costruirlo. 
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mercoledì 6 maggio 2015

(Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.

VANGELO
 (Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito e guida la mia anima, io non saprò mai essere riconoscente come dovrei!

"Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena".
Quando Gesù parla, non parla per se, ma il Padre nostro che è nei cieli parla con lui! 
Io leggo queste parole mi viene davanti la legge consegnata a Mosè  che troviamo sia in Esodo che in Deuteronomio, in cui io possiamo leggere nel 4° comandamento, il primo che regola i rapporti tra gli uomini,si legge molto chiaramente perchè tali leggi sono state prescritte, (perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.-perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.-)
Osservare i comandamenti ed amarci tra noi, rispettarci e rispettare noi stessi è fondamentale per vivere in armonia con la creazione .
Ancor meglio ci riuscirà di restare nell'osservanza e nell'ubbidienza a Dio Padre, vivere questo rapporto, valutandolo non come una negazione,ma come un'affermazione della nostra appartenenza alla natura divina , e alla nostra famiglia,non solo terrena ma anche celeste.

Non a caso Gesù vive la sottomissione ai propri genitori (Lc 2,51), in obbedienza al comandamento e rimprovera i farisei (in Marco 7,8-13 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».  E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione.  Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.  Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me,  non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre,  annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».)
Restare in collegamento con il Padre attraverso il rapporto col Figlio che è la massima prova d'amore che poteva mai essere concessa per ognuno di noi.

martedì 5 maggio 2015

(Gv 15,1-8) Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

VANGELO 
 (Gv 15,1-8) Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA

Ti prego unica ragioione di vita E TE ,io CON TE,perchè mai io possa vivere SENZA DI TE.Essere parte della stessa pianta, per noi deve essere un segnale di quello che Dio vuole da noi, essere un tutt' uno con Lui e con i nostri fratelli, vivere per ascoltarci, per capire i bisogni degli uni e degli altri; esserci per chi è in difficoltà.... Conoscendo la parola di Dio, capiamo che cosa dovremmo fare, ma spesso è così difficile il rapporto con gli altri e pensiamo di poter ci dire Cristiani anhe se non andiamo d'accordo con tutti, se coviamo rancori, se pensiamo solo a noi stessi e se magari non andiamo neanche in chiesa.Inventiamo un rapporto personale con Dio, staccandoci dalla comunità e viviamo un po' da selvatici il nostro rapporto con la fede e siamo come i tralci staccati dalla pianta. 

lunedì 4 maggio 2015

(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace

VANGELO
(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di scendere su di me, e illuminarmi con la tua sapienza per comprendere le letture della parola di Dio, per andare dal Figlio al Padre, attraverso di Te. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Dagli atti degli apostoli apprendiamo che già da 2000 anni la chiesa è perseguitata, all’ epoca erano i giudei che non volevano riconoscere Gesù come il Messia, poi c’ erano i pagani che non credettero e quelli che adoravano altri dei. In tutto questo marasma, Gesù ci parla di pace e, specifica che la pace di cui parla, non è come quella che si può cercare in questo mondo, ma è la pace che nasce dall’anima, che ha chi vive in pace con se stesso e con i fratelli.
Gesù dovrà tornare dal Padre, così com’è venuto dal Padre, lo dice prima che avvenga, perché gli apostoli credano a quello che sentono e che vedono, profeta di se stesso. In questa terra ci sarà il male, creato e provocato dal principe di questa terra, e spesso ci domandiamo perché? Chi lo ha eletto principe di questa terra?…Siamo stati noi uomini, che per vanità, per orgoglio, per brama di potere, per superbia, per voglia d’avere tutto, lo abbiamo ascoltato e lo ascoltiamo ancora.
Dio ci guarda scegliere a chi appartenere e soffre perché ci ama, soffre tanto da decidere di mandare a salvarci un redentore, che con il suo sacrificio, ci redimerà dal peccato originale. Forse a qualcuno queste parole non piacciono, non riesce a comprendere come Dio, possa averci lasciato in balia di satana, e allora lo voglio dire più semplicemente.
Siamo noi che scegliamo se credere che tutto sia qui sulla terra ed allora accumulare tesori e beni materiali, oppure fidarci della parola di Gesù Cristo, e sperare, ma più che sperare direi avere certezza, di una vita spirituale da vivere già da qui e continuare a vivere dopo la fine inesorabile dei nostri giorni. Si parla di fine del mondo, io preferisco e v’invito, con molta umiltà, a pensare alla fine di quest’ordine di cose, alla fine di una vita materialistica, e al raggiungimento di una vita nella nuova Gerusalemme, imparando a leggere l’apocalisse di Giovanni, non più come una catastrofe annunciata, ma come la vittoria del bene sul male, la vittoria del regno di Dio su quello di satana; ma per fare questo, bisogna che la vittoria avvenga prima di tutto nel nostro cuore
QUANTO GIOVA ALL'UOMO FARE CHIACCHIERE? QUANTO GIOVA ALLA CHIESA? QUANTO GIOVA A DIO? QUANTO TEMPO PERDIAMO NEL CRITICARCI A VICENDA? Potrei andare avanti così con tante domande simili.
CHI CI SPINGE L'UNO CONTRO L'ALTRO? Paolo nella lettera ai romani cap.8 ci dice che quando lo Spirito opera in noi "non viviamo più nella debolezza,ma siamo fortificati dallo Spirito" e continua( 7 Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo.) (9 Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete più nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui.)E ancora in Rom.12
"Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda."
FRATELLI, SE NOI NON DECIDIAMO VERAMENTE PER CRISTO NELLA CHIESA E CERCHIAMO TUTTE LE COSE CHE DA SEMPRE HANNO CREATO LA DIVISIONE, SIAMO IN GRAVE PERICOLO, PERCHÉ SE È PUR VERO CHE LO SPIRITO SOFFIA DOVE VUOLE, È ANCHE VERO CHE NON SOFFIA SU CHI DECIDE PER IL SUO IO E NON PER DIO. SE I GIORNI CONTINUANO A SCORRERE E LEGGENDO IL VANGELO NIENTE CAMBIA NELLA NOSTRA VITA, SIAMO IN PERICOLO.