giovedì 30 gennaio 2014

(Mc 4,26-34) L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.

VANGELO

 (Mc 4,26-34)(Mc 4,26-34) L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva : «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio, datore dello Spirito Santo, aiutami a capire e attuare nella mia vita, quello che tu mi insegni col vangelo. Amen.


Gesù, si esprime con parabole, ma non perché ci vuole complicare la vita, ma per semplificarcela.
Tutto quello che lui insegna, è nuovo agli occhi dei suoi discepoli e della gente che lo ascolta, eppure ci parla di una legge antica, nata con la fede in un unico Dio, la fede dei patriarchi, non è che ci volesse insegnare una nuova religione, ma sembra tutto così nuovo, perché è con la sua venuta che ha fatto nuove tutte le cose.
È il maestro che ci parla, che ci guida con amore verso la comprensione delle sue parole, che ci prende per mano e ci conduce nel regno di Dio.
Nella prima parabola, ci tranquillizza parlando del seme che cresce e germoglia pur senza il controllo del contadino, e lo fa perché vuole che non ci affanniamo a pensare a ragionare, a cercare di voler essere noi che mettiamo a frutto i suoi insegnamenti, ma verrà tutto naturalmente, noi dobbiamo solo essere terra buona dove far seminare la sua parola, il resto verrà con i tempi ed i modi che al Signore piaceranno, senza voler essere noi a guidare ,ma affidandoci a Lui.
Non preoccupiamoci dunque della nostra piccolezza, del nostro essere ignoranti e miseri, ma diamo al Signore la possibilità di far crescere in noi una grande fede e vedremo meraviglie.
Quello che conta, non è chi siamo, ma quanto siamo disposti a far posto al Signore nella nostra vita, sarà questo che ci farà crescere nella fede e trasformerà la nostra vita in un turbine di emozioni e di amore e migliorerà non solo la nostra vita, ma anche quella delle persone che verranno in contatto con noi, perché la fede vera, ha una luce particolare,  che attira chi la intravede nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
Quello che conta, non è chi siamo, ma quanto siamo disposti a far posto al Signore; sarà questo che ci farà crescere nella fede e trasformerà la nostra vita in un turbine di emozioni e di amore e migliorerà non solo la nostra vita, ma anche quella delle persone che verranno in contatto con noi, perché la fede vera, ha una luce particolare, che attira chi la intravede nelle nostre parole e nelle nostre azioni.

2 commenti:

  1. MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Mi Señor y dador del Espíritu Santo, ayúdame a entender y poner en práctica en mi vida, lo que me enseñan con el evangelio. amén.
    Jesús se expresa en parábolas, porque no queremos complicar la vida, pero para simplificarlo. Todo lo que él enseña es nuevo en los ojos de sus discípulos y la gente que le escuchaban, pero habla de una ley antigua, que nació con la creencia en un solo Dios, la fe de los patriarcas. No es que nos quería enseñar una nueva religión, pero todo parece tan nuevo, es con su venida que hizo todas las cosas nuevas. Es el maestro que nos habla, que nos guíe con amor para la comprensión de sus palabras, que nos lleva de la mano y nos lleva al reino de Dios En la primera parábola, calma nos habla de la semilla que germina y crece sin control agricultor y porque quieren pensar que hay affanniamo a la razón, para tratar de querer ser los que hemos puesto a buen uso de sus enseñanzas, pero todo viene naturalmente, sólo tiene que ser buena tierra donde sembrar su palabra, el resto se con los tiempos y las formas en que el Señor le va a gustar, sin querer ser los que conducen, pero confiando en Él. Así que no te preocupes nuestra pequeñez, nuestro ser ignorante y pobre, pero le damos al Señor la oportunidad de hacernos crecer en la fe y ver una gran maravilla.
    Lo que importa no es lo que somos, sino lo que estamos dispuestos a hacer espacio para el Señor en nuestras vidas. ¿Esto que nos haga crecer en la fe y transformar nuestra vida en un torbellino de emociones y el amor y mejorar no sólo nosotros, sino también a las personas que entran en contacto con nosotros, porque la verdadera fe tiene una luz especial, que atrae a los que ve en nuestras palabras y en nuestras acciones.

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  2. REFLEXION DE LELLA

    PRIERE : Mon Seigneur donneur de l'Esprit Saint aide-moi à comprendre et réaliser dans ma vie, ce que tu m'enseignes avec l'Évangile. Amen.

    - Jésus s'exprime avec des paraboles, non pas parce qu'il veut nous compliquer la vie, mais pour nous la simplifier.
    Tout ce qu'il enseigne est nouveau aux yeux de ses disciples et des gens qui l'écoutent, pourtant il nous parle d'une loi ancienne, née avec la foi en un unique Dieu, la foi des patriarches ce n'est pas qu'il voulût nous enseigner une nouvelle religion, mais tout semble si nouveau, parce que c'est avec sa venue qu'il a fait nouvelle toutes les choses. C'est le maître qui nous parles, qui nous guide avec amour vers la compréhension de ses Paroles, qui nous prend par la main et nous mène dans le royaume de Dieu.
    Dans la première parabole, il nous tranquillise en parlant de la graine qui grandit et germe sans le contrôle du paysan, et il le fait parce qu'il veut que nous ne nous essoufflons pas à penser à raisonner, à chercher à vouloir que ce soit nous qui tirons profit de ses enseignements, mais tout viendra naturellement, nous nous devons être seulement la bonne terre où semer sa Parole, le reste viendra avec le temps et la manière qui plairont au Seigneur, sans vouloir que ce soit à nous de guider, mais en nous confiant à Lui.
    Donc ne nous préoccupons pas de notre petitesse, de notre être ignorant et misérable, mais donnons au Seigneur la possibilité de faire croitre en nous une grande foi et nous verrons des merveilles.
    Ce qui compte n'est pas qui nous sommes, mais combien nous sommes disposés à faire place au Seigneur dans notre vie, il sera ce qui nous fera grandir dans la foi et il transformera notre vie dans un tourbillon d'émotions et d'amour et il améliorera non seulement notre vie, mais aussi celle des gens qui viendront en contact avec nous, parce que la vraie Foi a une lumière spéciale, qui attire celui qui l'aperçoit dans nos Paroles et dans nos actions.

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