venerdì 13 maggio 2011

(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.

VANGELO 
(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ ho fatto conoscere a voi. 
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni su di me o Santo Spirito, vieni a portare luce nel mio cuore perché la parola del Divin Maestro, mi si stampi indelebilmente nell’anima e sia luce che guida i miei passi.
 Questa pagina riassume quello che nei giorni scorsi Gesù ci ha insegnato, e allora ripetiamo la lezione con Lui. Come il Padre ha amato me, io ho amato voi: quindi è il medesimo amore che lega il Padre al Figlio e Gesù a noi, un amore immenso che ha portato Dio a chiedere al suo figlio prediletto di scendere sulla terra e di soffrire in modo indicibile, fino alla morte in croce per salvare tutta l’umanità e Gesù lo ha fatto per noi e per il Padre, perché l’amore che li unisce è amore infinito, che li lega e ci lega a loro in maniera indissolubile. Ora sta a noi cercare di imparare ad amare in questo modo indissolubile i nostri fratelli, ad amarci tra noi e a sentirci un tutt’uno con Loro. Se seguiamo bene la lezione di Gesù, vediamo che da come parla, non dovrebbe essere poi così difficile, perché Lui ci sta trattando da amici e come il nostro migliore amico è pronto a condividere con noi quest’amore. Quindi come con gli amici più cari dividiamo tutto, anche con lui possiamo fare lo stesso, essere amici nel bene e nel male, nella gioia e nel pianto, ed essere sicuri che da parte sua non ci mancherà mai una spalla su cui piangere o una mano per rialzarci, che avrà sempre un buon consiglio da darci e che ci starà sempre vicino e inonderà con il suo Spirito Santo. Non siamo noi che scegliamo di diventare Cristiani, ma siamo chiamati da Dio, al quale possiamo chiedere tutto nel nome di Gesù, e tutta la lezione si racchiude in un comandamento: amiamoci.
Non è facile se ci fermiamo al nostro modo d’amare, così imperfetto e così terreno, che spesso è frainteso anche da noi stessi, ma quando ci mettiamo nelle mani di Maria, vediamo che nel silenzio Lei stessa c’istruisce e ci porta alla comprensione di questo sentimento.Dare la vita per un altro, volere il suo bene sopra al nostro bene, anche se non solo spesso non si è ricambiati, ma addirittura si è offesi o peggio.E’ in questi momenti che la nostra umanità è messa alla prova, ed una frase affiora sui bordi del cuore…ma chi ce lo fa fare???  Gesù l’ ha fatto e se noi vogliamo seguirlo, dobbiamo andare fino in fondo, anche se non comprendiamo, e se saremo umiliati e derisi…Gesù c’insegna e noi non dobbiamo avere paura di continuare ad amare, anzi, dobbiamo amare ancora di più chi non ci ama, perché forse attraverso il nostro amore riusciremo a rivelargli il volto di Gesù Cristo. Voglio offrirti Gesù il mio amore per chi non ti ama, le mie lacrime per chi non ha capito, la mia vita per la sua. Amen.

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