domenica 15 maggio 2011

Gv 10,11-18) Il buon pastore dà la vita per le pecore.

VANGELO 
(Gv 10,11-18) Il buon pastore dà la vita per le pecore. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse:
«Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito di starmi vicino e di portare la mia mente dove il Signore vuole.Perdona le mie imperfezioni e trasformami per sempre, tienimi lontano dai pericoli e dalle tentazioni, perché sono fragile e manda schiere di angeli a proteggermi. Ti prego, assistimi sempre.

A volte ci lasciamo condurre senza guardare bene chi stiamo seguendo.Molti sono quelli che si ergono a condottieri, a pastori, a guide del popolo, da sempre.
Oggi don Carlo in chiesa,ha fatto una splendida omelia ed io voglio approfittare del fatto che anche in questo vangelo è ripresa la parabola del buon pastore e la parola “conoscere”per riportare anche a voi alcuni dei suoi pensieri,secondo me, densi di spiritualità.
E’ questo “conoscere” di Gesù, questo entrare in confidenza, in comunione, che ci porta a vivere per fare della nostra e della sua vita,la stessa cosa. Nella Bibbia il termine conoscere significa conoscere in profondità. Conoscere non è informarsi, bensì aprirsi all’altro, alla comprensione, non rimanere alla superficie. Perché ciò avvenga è necessario l’ascolto dell’altro. L’altro si manifesta a noi se, come Dio, ciritiriamo permettendogli di farsi conoscere per ciò che è, senza timore di giudizi, sicuro di essere ascoltato. Il CONOSCERE unito all'ASCOLTARE diviene CONTEMPLARE.
Conoscere + ascoltare + contemplare = vivere in comunione. Solo così saremo sicuri di capire da che parte stiamo andando,che stiamo seguendo,e non con un distratto ascolto della parola di Dio.
A nostra volta potremo riferire le parole di Gesù e non le nostre, sapendo che Lui è il pastore e noi solo il suo gregge che risponde al Suo richiamo.
Quello che mette in risalto Giovanni in questa pagina, è come il Buon Pastore è pronto a dare la vita per le sue pecore, cosa che assolutamente è impensabile per i falsi pastori,che vengono per rubare la vita delle pecore e non per donare la loro in cambio della loro salvezza.

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