sabato 24 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Siate amante e praticante della semplicità e dell’umiltà, e non vi curate dei giudizi del mondo, perché se questo mondo non avesse nulla da dire contro di noi, non saremmo veri servi di Dio." (ASN, 43)

(Lc 13,22-30) Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.

VANGELO 
(Lc 13,22-30) Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». 
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. 
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. 
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Santo Spirito, scruta il mio cuore, se in me vedi ancora qualcosa che ti disturba, taglialo; se c'è ancora qualcosa che ci tiene lontani, spianala; perché io voglio appartenerti non come io voglio, ma come tu mi vuoi. Non so fare di più da sola al momento, e non voglio fare da sola, ma affidarmi a te che sai quello che è giusto, per questo ti chiedo di plasmarmi perché attraverso te io possa servire il mio Dio, il mio Padre, il mio Fratello ,il mio creatore e redentore, il mio inizio e la mia fine.


Padre buono come si torna a te? come si fa a riconoscere la strada che porta al tuo cuore, la strada che mette in comunicazione il mio ed il tuo cuore?
Leggendo questo brano, ma in fondo leggendo tutta la sacra scrittura, vediamo che questo è l'ultimo scopo della vita di ogni uomo. Ma per crederci bisogna accettare di essere partiti da qui, di essere figli di Dio, fratelli di Gesù e fratelli tra noi; perché se non partiamo da questa strada ci perdiamo subito tra mille meandri della nostra mente, in diecimila discussioni filosofiche sullo scopo della vita, in milioni di teorie sulla nascita e sulla fine del mondo, e tutto questo credetemi, pur nella mia ignoranza, ho capito che non porta a niente.
Le risposte ce le da il Signore se impariamo a seguirlo con tutto il cuore, se veramente ci mettiamo davanti a Lui così come siamo, nudi, spogliati dei nostri pregiudizi, pronti ad essere rivestiti di Lui e del suo amore.
La parola di Dio ci veste, ce la dobbiamo cucire addosso, la dobbiamo far aderire al nostro io, perché diventi il nostro vestito migliore, perché diventi il vestito di luce.
Gesù è vivo tra noi, non dobbiamo far altro che invocare il suo Santo Spirito, che chiedere a Maria di accompagnarci mano nella mano, tra le sue braccia, tutto verrà di conseguenza, ma dobbiamo tenere ben fisso su questa strada il nostro sguardo.
Gesù non ci chiede di morire, ma di lasciare il mondo, di rinunciare a una vita basata su cose venali, inutili, futili, dannose, peccaminose, egoistiche, distruttive. Ci chiede di non guardare al mondo consumistico, al mondo dove il potere ed il denaro la fanno da padroni, considerandolo il nostro scopo di vita, ma di guardare ai frutti di una coscienza che cresce alla luce della parola di Dio, alla luce del Vangelo.
All'inizio ci troveremo davanti a dei piccoli ostacoli da superare che ci sembreranno insormontabili, ma pian piano ci accorgeremo che gli ostacoli saranno sempre più facili da superare, perché non saremo soli, la sarà il Signore stesso a farci volare sempre di più, l'importante è non spostare mai lo sguardo da quella porta che il Signore ci indica e non cercare scorciatoie che non esistono.
Dobbiamo essere veri, non cercare di essere cristiani, ma diventare veramente di Cristo, non nasconderci dietro a Lui per farci belli nel suo nome, sventolando la Bibbia come se solo noi ne  conoscessimo  il segreto della comprensione; la parola di Dio non può e non deve essere strumento di divisione tra gli uomini e se questo avviene, non è certo colpa di Dio, ma degli uomini che leggono solo con gli occhi e non hanno compreso che la storia di Gesù e la nostra sono state scritte direttamente con il cuore di Dio e che con il cuore pieno d’amore verso tutti i fratelli vanno lette.

venerdì 23 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-" Il mondo non ci stima perché figli di Dio; consoliamocene che, almeno una volta tanto, esso conosce la verità e non dice bugie." (ASN, 44)

Gv 1,45-51 Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

Vangelo
Gv 1,45-51 Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.
 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

(Gv 1,45-51) Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità
(Gv 1,45-51) Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA 
Vieni o Santo Spirito promesso da Gesù per chi t ' invoca, vieni ed accendi nel mio cuore la luce della tua parola; insegnami a capire la parola del Signore, insegnami a togliere da me il mio pensiero terreno perché non  mi confonda e mi perda, ma possa sempre seguire fedelmente i suoi insegnamenti.

In questo brano vediamo che Gesù sceglie chi chiamare, si capisce da quel " prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi! "  Se leggiamo con attenzione  tra le righe, capiamo che anche nella nostra incredulità, con tutti i nostri dubbi e paure, quello che conta è la disposizione del nostro cuore; e solo aprendoci a Dio conosceremo la verità.
Per chi non conosce Gesù non è facile capire, comprendere quello che chi crede annuncia, e quindi con molta serenità dobbiamo accettare che espongano i loro dubbi, e non sentirci migliori di loro anche perché spesso gli allievi superano i maestri, (maestri per modo di dire, non dimentichiamo mai che uno solo è il MAESTRO) Nonostante in duemila anni Gesù abbia fornito prove su prove della sua esistenza e della sua veridicità, ancora oggi, anche di fronte ai miracoli che avvengono ogni giorno, c ' è chi resta scettico e chi rifiuta di credere, ma non certo perché può negare l' esistenza di Dio con prove concrete, ma solo perché in cuor suo rifiuta di assoggettarsi ad un Dio che non gli interessa conoscere di cui non sente alcun desiderio.
C '  è anche chi vorrebbe invece credere in qualcosa di soprannaturale, ma è così lontano dalla verità, da non riuscire ad afferrarne neanche il minimo concetto, e parlare a queste persone, non è facile, spesso, infatti, riusciamo più ad allontanarli dalla luce che ad illuminarli, confinandoli nel buio di chi avrebbe voluto far domande anche assurde magari, ma ricevere risposte concrete.
La cosa che non ci aiuta, è che dobbiamo essere per primi noi ad essere illuminati da quella luce, tutta la nostra vita deve, anche se non nella perfezione, essere improntata sulla scia di quella di Gesù, perché è Lui che dobbiamo seguire ed indicare, non la nostra persona e tantomeno le nostre idee.
Neanche Maria, pur molto più perfetta di noi, diceva ai discepoli di seguire lei, ma fate quello che Lui vi dirà... e se non si imponeva lei come maestra, come possiamo noi pensare di poterlo fare. Gesù ci ha spesso esortato a chiedere a confidare in Lui e ci ha anche insegnato che è sempre Lui con il suo Spirito che opera, quindi questa è la cosa che più di ogni altra dobbiamo tenere presente, SEMPRE. Dobbiamo avere il coraggio di testimoniare, ma la sapienza di non poter imporre le nostre idee, e quando ci accingiamo a parlare con qualcuno del Signore, chiediamo a Lui di usarci, e di servirsi di noi, non pensiamo mai di saper fare da soli, perché senza lo Spirito Santo su di noi, siamo solo cembali stonati e vuoti. Possiamo in vero, difendere la Chiesa, sostenere la nostra dottrina dalle eresie, ma a che serve discutere, aggredire, contestare, se non a rimanere nelle proprie posizioni? Quando l'uomo deve imparare a tacere e far parlare lo Spirito Santo? Quando deve imparare ad ascoltare? Ma sopratutto, deve imparare a lasciar fare a Dio e pregare per chi è secondo noi contro di noi.
Spesso mi viene in mente una risposta che Gesù diede a Giovanni,che ci viene raccontata da Marco  ( 9,38-40 ) 38 Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva". 39 Ma Gesù disse: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40 chi non è contro di noi è per noi.

giovedì 22 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Stai attenta a non scoraggiarti mai nel vederti circondata da infermità spirituali. Se Iddio ti lascia cadere in qualche debolezza non è per abbandonarti, ma solo per stabilirti in umiltà e renderti piú attenta per l’avvenire." (FM, 168).

(Mt 22,34-40) Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

Vangelo
(Mt 22,34-40) Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca )ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».

Gli rispose: «"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti chiedo Spirito Santo di aiutarmi a spiegare come ci troviamo ... come siamo in sintonia, come tu mi aiuti continuamente, come riesco a sentirti... perché attraverso questo vorrei far comprendere le parole di Gesù.
-E' così facile chiedere, domandare, provocare, e spesso gli uomini lo fanno.
Lo facevano i sadducei, lo facevano i farisei e lo facciamo ancora oggi noi.
Quante volte in questi giorni mi sono sentita dire, come fai ancora a credere in Dio, come fai a pregare...
Rispondere è facile, perché continuo a credere nell'amore di Dio, ma per chi non crede in Dio, mi rendo conto che è difficile comprendere, Gesù non si insegna, si vive.
 Amare ed essere riamati, attraverso questo semplice concetto si arriva a vivere Gesù.
Cerco di rispondere un po' a modo mio:
Un giorno Dio si è incarnato e si è fatto uomo per noi,  è sceso sulla terra attraverso Maria e ci ha redento attraverso la croce. Solo poche parole ma attraverso queste possiamo capire che l' amore di Dio per noi è talmente grande, da sacrificare la vita per noi.
Con questa azione ricreatrice ha donato all'uomo la speranza della salvezza e della vita eterna
Per questo la speranza cristiana – dice S.Paolo – non può deluderci. E noi per essa, ci aggrappiamo a Dio, alla certezza del suo "esserci" presso di noi e in noi come un Bene, l'unico vero Bene che non ci abbandona alle forze distruttrici del male.
Gesù ha assicurato che lo Spirito Santo ci "condurrà alla verità tutta intera". E la verità tutta intera è che siamo infinitamente amati da Dio.  « La speranza non delude perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato ». (Rm 5,5)
Quando questo si sente, quando ci si accosta a Dio con cuore sincero, umilmente, a piccoli passi, e ci si addentra sempre un pochino di più nella sua parola, ci si ritrova immersi in un qualcosa che a volte è difficile spiegare con le parole, ma che ti avvolge e ti rende consapevole delle tue azioni, ti fa vedere tutto quello che fino ad un po' di tempo prima ti sembrava normale, come un oltraggio alla vita, come un'offesa a Dio.
Ti rendi conto di quello che sei, non un uomo o una donna arrivata, ma un essere umano che deve ripartire da zero, ritornare sui suoi passi e correre più che può lontano dal peccato.
Allora ti accorgi che il Signore ti sta abbracciando, che ti ama, così come sei, che ti ha cercato per riportarti a casa e incominci a seguirlo, a conoscerlo ed impari ad amarlo.
Poi devi fare i conti con la tua umanità, che spunta sempre fuori, da tutte le parti, specialmente nei rapporti con gli altri.
Nulla di quello che fa o dice Gesù è per caso, prima scopri che Dio ti ama ed impari ad amarlo e poi lavori su te stesso e migliori il tuo cammino verso di lui e poi impari che non è ancora sufficiente, perché non puoi dire di amare Dio se non ami gli altri, perché Lui li ama.
Questa è forse la cosa più difficile da fare, imparare ad amare i nostri fratelli in Cristo, non solo quelli che sono bravi, come noi e più di noi, quelli che sono della nostra stessa nazione, idea politica o religiosa, educazione e cultura.... ma proprio tutti; ma amarli veramente, non vedendo in loro diversità, ma un unico cuore, quello di Dio che batte in loro.
Pensi a quando anche tu eri lontano, a quando non credevi poi molto, a quando commettevi peccati, errori più gravi di oggi... Dio ha avuto pietà di te, si è chinato e ti ha raccolto, ti ha amato... nella parabola dei vignaioli, abbiamo letto che qualcuno è stato chiamato prima, qualcuno dopo, ma tutti hanno ricevuto la stessa paga dal padrone, vuoi forse dire a Dio come si deve comportare? Vuoi suggerire chi deve amare e chi no?
Gesù ha amato tutti, alcuni hanno scelto di incontrarlo, di decidere per l'amore, altri sono stati troppo orgogliosi per accettare come Dio un uomo che ha amato tanto, un perdente, secondo il loro giudizio... la scelta è sempre la nostra, Lui ci lascia liberi, anche di sbagliare, ma più ci conformiamo a Lui, più l'amore ci trasforma, ci trasfigura; più amiamo e più tutto diventa sopportabile, addirittura la nostra gioia sarà lenire il dolore degli altri, dei fratelli che ce lo permetteranno, più ameremo e più saremo simili a Gesù, abbiamo tutto il resto della vita per imparare, cominciamo ... e piano piano capiremo sempre di più.

mercoledì 21 agosto 2013

(Lc 1,26-38) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

VANGELO
 (Lc 1,26-38) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito e guidaci come facesti con Maria alla conoscenza del volere di Dio, e come lei,  fa che sappiamo accettarlo.

Quello che oggi ascoltiamo e  il vangelo dell’ annunciazione dell’ Arcangelo Gabriele a Maria,  proviamo a capire che cosa succede tra gli uomini e Dio.
Maria è una giovanissima ebrea, vive la sua adolescenza come tutte le brave ragazze di buona famig
lia della sua regione.  Chi ha letto L'Evangelo come mi è stato rivelato " della mistica Maria Valtorta,"  sa che Gesù la definisce la secondogenita del Padre.
Dio interviene nella sua vita e lei, che già faceva tutto quello che era in suo potere, per compiacere Dio, si trova a dire un si che stravolge tutta la sua vita e quella delle persone che sono legate a lei.
Appartenere a Dio, non esclude la Vergine dalla sua vita terrena, ma questa deve fare i conti con questa nuova dimensione di vita. Essere nel mondo, ma non essere del mondo, così come ci ripete Gesù.
Gli ebrei che non l’ hanno riconosciuto, la speranza non è ancora nata, e la salvezza non è stata riconosciuta, ma per noi cristiani  questo piccolo bambino firmerà con il suo sangue il nostro perdono.
Gesù è il cambiamento che avviene, l’ uomo nuovo che nasce per noi e per farci vivere non più come semplici uomini, ma per riconoscerci in lui figli dello stesso Dio.
Con Lui siamo riscattati dal peccato, ma dobbiamo essere anche coerenti con la nostra nuova  condizione.
Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile all’ uomo che ha fede, spesso Gesù ci ripeterà che è la fede che salva, che guarisce, e noi dobbiamo fare tesoro di ogni attimo di vita di Gesù, per farlo nostro, cominciando proprio dalla semplicità nella quale è nato, che getta le basi sulle quali fondare la nostra fede, nell’ umiltà.

VOCE DI SAN PIO :

-"Quanta malizia c’è in me!… – – Resta pure in questa convinzione, umíliati ma non ti agitare." (AP).

(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

VANGELO 
(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Vieni nei cuori dei tuoi fedeli, in me che scrivo ed in chi legge, vieni ad illuminare i nostri cuori e a farci venire fame di Te, fame da affamati, sete da assetati, fa che senza di te non possiamo vivere e che ti cerchiamo come la cerva anela ai corsi d'acqua, per Cristo nostro Signore.

Il re ha scelto un popolo e l' ha invitato ad un banchetto, ma questo popolo non ha accettato l'invito, e allora ha invitato altre persone, che erano pagane, emarginate, tutte persone che per quel popolo non avevano diritti... questa cosa mi fa pensare che questo invito fu una grande possibilità per il suo popolo, ma che non ne approfittò e questo decretò la loro condanna.Il banchetto di nozze rappresenta la condivisione del regno di Dio, che inizia dalla nostra adesione sulla terra. Se in noi non c'è il desiderio di partecipare al banchetto, avremo sempre altre fami di cui saziarci e altre fonti alle quali dissetarci, ma nessuna di queste ci condurrà al regno di Dio.Ricordiamo la samaritana al pozzo, alla quale Gesù disse « Chiunque beve di quest' acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell' acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna ». Aderire al progetto di Dio vuol dire indossare la veste di chi si vuole rivestire della sua essenza di figlio di Dio, vuol dire accettare il Vangelo e farlo nostro.La stanza è piena di commensali, alcuni buoni ed altri no, ma chi non si sarà per niente impegnato in un cammino di fede, chi " sembrerà " fedele a Dio,ma non lo sarà veramente, verrà smascherato e sarà troppo tardi.
A Dio niente è nascosto, il nostro cuore è un libro aperto davanti a Lui, sa perfettamente quello che proviamo, conosce le nostre infedeltà e i nostri difetti, non cerca la perfezione, ma vede la verità
Salmo 19- Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.-
E' inutile camuffare la nostra fede, far vedere che siamo bravi cristiani, meglio essere mediocri ma desiderosi di migliorare, che falsi; perché possiamo ingannare gli uomini, ma non Dio.
Possiamo sfuggire alla giustizia umana, con la nostra furbizia o con le conoscenze corrotte, ma non a quella divina.
Possiamo entrare nelle grazie degli uomini con falsi abiti, ma non sfuggirà nulla a Dio...
Convertiamoci veramente, con umiltà mettiamoci davanti al nostro re e chiediamo perdono finchè siamo in tempo, prima che il Signore decreti anche per noi la sua condanna... nessuno sa quando verrà il giorno del giudizio.

martedì 20 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Se Dio ci togliesse tutto quello che ci ha dato, rimarremmo con i nostri stracci." (ER, 17).

(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?

VANGELO
 (Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore

(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?
(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Spirito di sapienza, dammi la possibilità di discernere il mio dal tuo e di togliere tutto quello che non mi viene da te, te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo che è Dio e vive e regna con te nell'unità, nei secoli dei Secoli . Amen.
Dio è il padrone buono,  quello che sa quello che fa,  il giusto, L' UNICO . Anche Gesù lo ha messo in rilievo, dicendo -" uno solo è buono, uno solo è giusto" - eppure a volte noi vorremmo dirgli che cosa è giusto, secondo il nostro metro, vorremmo sapere più di lui perché ci costa accettare che non ci dia tutto quello che chiediamo.
I nostri sentimenti non sono perfetti, ma crediamo sempre di sapere quello che è più giusto per noi, e se non va tutto come vorremmo, siamo pronti a criticare tutti, anche Dio.
Questa parabola è indicativa di come noi vorremmo decidere al posto di Dio, e quando preghiamo, lo facciamo  solo con la bocca e non con il cuore.
Noi siamo abituati a pensare che un premio vada dato in base al comportamento tenuto, perché dimentichiamo che la stessa bontà che il Signore usa agli altri , la usa con noi.
Ma noi siamo i buoni? Pensiamo davvero di meritare più degli altri? Ci rendiamo conto di quante grazie ci passano per le mani senza che neanche ce ne accorgiamo?  Se ci sembra che la paga non sia giusta, forse è il caso che ci fermiamo a conoscere di più il nostro Dio. Dio AMA, la sua giustizia è più che giustizia, è amore, e l’amore dona e si dona senza misurare , perché è assoluto. Se così non fosse, non ci sarebbe salvezza per noi, ma il nostro Dio è inchiodato alla croce per amore nostro, il suo scopo, il suo desiderio, è quello di vederci liberi dal peccato. Non importa se solo un secondo prima di morire ci renderemo conto di quello che stiamo facendo, se risponderemo alla sua chiamata dopo aver vagabondato per tutta la vita , lui vuole solo che torniamo a casa, per poterci riempire del suo amore e della sua pace. Dio vuole la nostra salvezza, ma ci chiede di renderci conto di non poter essere salvi senza di lui. 

lunedì 19 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Che cosa posso fare io? Tutto viene da Dio. Io sono ricco di una sola cosa, d’una infinita miseria." (T, 119).

(Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.

VANGELO
 (Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

Parola del Signore



A MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, riempimi e donami la tua sapienza per capire e vivere la parola del vangelo.
 Troppe volte Gesù si sofferma a farci capire che la ricchezza sulla terra, non solo non è una cosa che ci è utile per il regno di Dio, ma che spesso ci danneggia, perché c’impedisce di entrare nel regno dei cieli. 
L' esempio del cammello e della cruna di un ago, mette in risalto la difficoltà data dalle proporzioni. Non è la ricchezza in se stessa, ma il fatto che spesso la ricchezza rende aridi ed egoisti. Dio ha scelto il popolo d' Israele, ma questo popolo lo ha tradito, ricordiamo che Mentre Mosè era sul monte Sinai per 40 giorni, il popolo si era costruito come idolo un vitello d'oro; oggi mentre aspettiamo il ritorno di Gesù, ce ne siamo costruiti talmente tanti di idoli che alla fine ci hanno allontanato da Dio, perché li abbiamo messi davanti a Lui.  -  Lascia quello che hai e seguimi, sarai ricompensato nel regno dei cieli !-  Addirittura agli apostoli, promette i troni dai quali giudicheranno le loro tribù, vale la pena di starlo a sentire, perché anche il più stupido degli uomini si rende conto che dove andremo, non conteremo per i soldi che abbiamo, ma proprio per il cuore arido, non riesce a cambiare.Abbiamo parlato ieri di come si deve intendere il " lasciare tutto" di Gesù, e pur avedone capito l'importanza,pur capendo di essere schiavi dei nostri averi,abbiamo difficoltà a distaccarcene. 
Quello che ci rende tutto difficile , secondo me, è uscire dalla nostra cognizione di tempo, pur se l'uomo cerca di vivere come se fosse eterno, nel momento delle scelte di vita, si comporta come se dovesse vivere solo subito e tutto.
La nostra breve vita di passaggio sulla terra, non viene presa in considerazione per quella che è ma per il tutto che abbiamo.  Questo porta ad escludere che le nostre scelte siano basate sull'eternità , ma vissute sulla temporalità della vita terrena.
A che serve essere Cristiani se non riusciamo a vivere da figli di Dio e coeredi della realtà celeste?
A che serve credere nella resurrezione di Cristo se non crediamo nella nostra resurrezione?  

domenica 18 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Devi piuttosto umiliarti davanti a Dio anzi che abbatterti di animo, se egli ti riserba le sofferenze del suo Figlio e vuol farti esperimentare la tua debolezza; tu devi levare a lui la preghiera della rassegnazione e della speranza, allor che per fragilità si cade, e ringraziarlo dei tanti benefici di cui ti va arricchendo." (T, 54).

(Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.

VANGELO
 (Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Parola del Signore

(Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
(Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Donami o Santo Spirito la grazia di saper capire la parola del vangelo, per saperla vivere e trasmettere, prima con i fatti che con le parole.

Spesso andiamo a messa compiacendo noi stessi per quanto siamo bravi, un po' come se specchiandoci potessimo vederci più belli, puliti ed ordinati.
Ascoltiamo il Vangelo, ma poi aspettiamo l' omelia del sacerdote, che deve essere breve e concisa e magari deve servire ad addolcire un po' le parole di Gesù,che spesso sono troppo dure per le nostre fragili orecchie.
Quella di oggi è una di queste; noi siamo un po' come quel giovane che si avvicina a Gesù e chiede cosa deve fare, ma che in cuor suo è convinto di fare già tutto quello che vuole Dio.Siamo persone per bene, pensiamo che  basti osservare i comandamenti, per essere come Dio ci vuole.Ma Gesù rincara la dose, dicendoci che uno solo è buono e che quindi è buono solo quello che viene da Dio e riporta a Dio. Così ci  rendiamo conto che non basta non uccidere, se poi qualcuno nel mondo muore di fame e io non muovo un dito; non rubare, se poi non rispettiamo chi lavora o chi ci da il lavoro. L’ inganno del maligno è dovunque, ma quello che più è tragico, è che è così annidato nel nostro animo, che non riusciamo più nemmeno a distinguerlo, per questo dobbiamo continuamente rivolgerci allo Spirito Santo di Dio, che ci aiuta a discernere il bene dal male, cosa che noi crediamo di saper fare, ma non ne siamo più capaci.Quanto è difficile essere come Dio ci vuole, difficile capire dove sbagliamo, ma tutto quello che è difficile a noi, anche impossibile, è possibile a Dio, ed è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedergli di farci diventare come ci vuole, per fare di noi esseri umani degni di essere chiamati figli di Dio. Gesù dice delle parole inesorabili:" Va vendi quello che possiedi e seguimi! "Leggendo il vangelo tutti i giorni, abbiamo imparato che quando Gesù chiede qualcosa, mette sull' altro piatto della bilancia ,molto più di ciò che chiede leggendo tra le righe possiamo capire che non ci chiede di diventare poveri, ma ci sta offrendo la libertà.Spesso noi siamo posseduti dai beni materiali, più di quanto li possediamo e ne siamo schiavi. Siamo talmente concentrati su noi stessi, e a volte solo per diffidenza, ma difficilmente riusciamo ad occuparci veramente del nostro prossimo.
Grazie mio Signore di ogni cosa che ci dai, anche in quelle che non riusciamo a comprendere c'è tutto il tuo amore.
Sei molto chiaro quando ci parli, ma noi a volte siamo duri e non riusciamo a capire, cerchiamo delle scuse per rifiutare di seguirti, perché siamo attaccati ai nostri beni, dimenticando che quello che abbiamo di terreno, ci allontana da te.
 Non è avere dei beni che ci tiene lontani da te, ma tenere a questi beni più che a te, più che ai nostri fratelli.
 Oggi pensavo alla carità, alle chiese che ne fanno tanta e a quelle che non ha neanche voglia di dare un pacco di pasta ai poveri e delegano ad altri..., persone che continuano a dare ed altre che continuano ad ammucchiare...tutti hanno un loro metro di misura, tutti si danno dei limiti, ma tu non hai detto vai vendi un po' di averi e prendi con te il resto e seguimi, ma –Va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e seguimi, avrai un tesoro nei cieli-
 Non pensare a quello che perdi, ma a quello che avrai, perché per avere tutto il tesoro non è importante quanto darai sulla terra, ma che nulla per te sia causa della tua condanna, che niente conti di più della fame o del bisogno di tuo fratello.
 La ricchezza e a volte anche solo la sufficienza sono sullo stesso piatto della bilancia, se io oggi ho mangiato ed ho un po' di scorta per domani, ma viene qualcuno che oggi non ha mangiato, e magari neanche ieri, non mi deve tremare il cuore nel rinunciare alla scorta per domani, può sembrare semplice a dirsi e difficile a farsi, ma io vorrei invitarvi a provare. La gioia del dare e dell'essere in sintonia con Gesù, sarà talmente grande che vi sembrerà poi normale dare e ricevere in continuazione da Gesù nei mille modi più strani che solo lui conosce e che imparerete a riconoscere anche voi.
 Una cosa ve la voglio raccontare, è stato tanti anni fa, c'erano vicino casa mia degli operai stranieri che lavoravano in una casa in costruzione, vedevo che lavoravano e bevevano dal tubo l'acqua del pozzo (non potabile) e gli diedi una bottiglia d'acqua, poi un caffè, e da lì al panino il passo fu breve.... ogni giorno cercavo di capire se avevano da mangiare,e senza farglielo pesare dividevo quello che avevamo per noi, con la scusa di fargli assaggiare la cucina italiana.Durò un paio di settimane e poi me ne dimenticai.
 Mesi dopo, una notte mio marito mi chiamò per andargli a portare la nafta perché era rimasto a secco con il camion..... fasciai la bimba con una coperta ed uscii in cerca di un benzinaio... ne trovai uno aperto, ma non ebbi la possibilità di cambiare i sodi per mettere 10.000 lire di diesel nella tanica.... Panico, inverno, di notte, non sapevo come fare... ad un tratto mi si avvicinò un uomo... era uno dei due operai che avevo aiutato mesi prima... mi aveva riconosciuto, mise 10.000 lire sue nella tanica e mi disse di andare, gliele avrei riportate quando potevo.
 Mi venne da piangere e lo ringraziai, ma lui mi disse che era lui che doveva ringraziare me.....
  Gesù fa così, ti aspetta dietro l'angolo, ti guarda e non dimentica mai di restituire quello che hai dato ed anche di più.

sabato 17 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Se lo stare in piedi dipendesse da noi, sicuramente al primo soffio noi cadremmo nelle mani dei nemici di nostra salute. Confidiamo sempre nella divina pietà e cosí esperimenteremo sempre piú quanto buono sia il Signore." (Epist. IV, p. 193).

(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

VANGELO
(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, aiutami, apri le porte del mio cuore alla tua parola, e falla vivere in me, fammi vivere di Te!

Vieni Signore a mettere il fuoco dello Spirito Santo nel mio cuore, fammi ardere di passione e d’amore per Te….parole che spesso mi escono dal cuore, ma che subito prendono secchiate d’acqua quando le devo mettere in pratica.La divisione di cui parla Gesù, è molto più presente di quanto non pensiamo se veramente ci lasciamo ardere da fuoco della passione per Cristo.
Le persone che ci circondano stabiliscono con noi un rapporto d’ossessività, e spesso si sentono escluse se qualcuno li precede nei nostri pensieri e nel nostro tempo, a volte siamo costretti a veri e propri slalom e non a caso uso questo termine, perché nella vita sembra che tutti si mettano in gara per occupare i primi posti, ma vivere la fede è un qualcosa che stabilisce già delle priorità.
Può sembrare assurdo, ma quando il rapporto con Dio si fa stretto, niente e nessuno riesce a strapparti quest’amore dal cuore, lo vediamo nella vita dei Santi, che abbandonano tutto per vivere con il Signore, qualche scalino sotto, troviamo tante persone che hanno scelto di vivere per Dio, rispondendo alla sua chiamata, sono i nostri sacerdoti, le nostre suore, i nostri consacrati, che chi più chi meno, con tutte le imperfezioni del mondo, cercano di resistere alle tentazioni del maligno e alle persecuzioni.
Poi ci siamo noi, laici impegnati o no, che cerchiamo di far conciliare la famiglia, il lavoro e la fede.Incredibile come tutto secondo alcuni dovrebbe venire prima della messa, prima della preghiera…e invece per noi non è così, ma dobbiamo far conciliare le cose senza creare scontri né divisioni, perché l’antico nemico è in agguato ed approfitta d’ogni spazio creato da sentimenti negativi per dividerci.
Chiediamo al Signore stesso di aiutarci a superare gli ostacoli senza darci in pasto al nemico, ma offrendo anche piccoli sacrifici per l’unità di tutte le famiglie, delle comunità e delle chiese.

venerdì 16 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Guardiamo prima in alto e poi guardiamo noi stessi. L’infinita distanza che intercorre tra l’azzurro e l’abisso genera umiltà." (T, 54).

(Mt 19,13-15) Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.

VANGELO 
(Mt 19,13-15) Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Oggi uso la preghiera di Colletta

Dio onnipotente ed eterno, 
che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, 
fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, 
perché possiamo entrare 
nell’eredità che ci hai promesso. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Leggendole parole di questa preghiera, non ho potuto fare a meno di farle mie, e chiedo a voi che leggete, con tutto il cuore, fatele vostre, inginocchiamo il nostro cuore a questo Dio che tutto può, che presa la nostra umanità l' ha santificata fino al più alto dei sacrifici, morire sulla croce, morire per noi che non meritiamo niente, che siamo davanti a lui a deriderlo, trafiggerlo, e nella migliore delle ipotesi restiamo in silenzio.

Preghiamo e ci sentiamo giusti, ma amici miei, dentro di noi c'è talmente tanta roba da togliere ancora.... ma noi siamo adulti.
 In cuor nostro pensiamo di essere anche consapevoli di aver saputo fare un grande cammino di fede, di miglioramento, chi più chi meno, siamo bravi a riconoscere i nostri meriti. 
Ci stiamo lodando e anche inutilmente, perché di meriti in tutto questo, ne abbiamo ben pochi, tutto è grazia.
 I bambini appena nati non sanno parlare, ma cercano amore, sicurezza, cibo, e se riescono ad ottenerlo si lasciano cullare amorevolmente tra le nostre braccia, ma noi chi siamo? 
Noi siamo i grandi... e già,  questa parola ci dovrebbe far capire che siamo già in errore.
Noi siamo adulti, inconsapevoli, che credono di essere grandi, e che hanno imparato a camminare sulle loro gambe, ma che si sono allontanati pian piano da quell'amore che era per loro fonte di vita. Passare dal Grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, rinascere alla vita in Gesù Cristo e viverla con la fiducia di un bambino, correre a ricevere la benedizione del Signore, senza preoccuparci degli ostacoli, che "i grandi" mettono in mezzo, cercano di trattenerci, ma noi svelti e con la gioia negli occhi, continuiamo a correre verso Gesù. Immagino la scena di chi tira da una parte e dall'altra, e tanti bambini, sgattaiolanti che sfuggono alle prese di chi ci vuole tenere lontani dal nostro maestro, dal nostro pastore, dalla nostra fonte di grazia e benedizione. Sì amici, io voglio essere sempre bambina, che ha voglia di correre da Gesù, che non si fa trattenere da chi sa sempre tutto, anche come ci si deve avvicinare a Dio.
Le nostre voci saranno chiassose, stonate, ma se siamo rinati dal Grembo di Maria, siamo come ci vuole Gesù e dobbiamo solo muovere i nostri passi verso di Lui, lo Spirito Santo sarà la nostra guida, perché è attraverso di Lui che il Signore ci chiama a se.
Poveri discepoli di Gesù, poveri noi se essere grandi, se essere vicini a Gesù, ci fa arrivare a voler rimproverare anche Gesù e ci fa dire chi è degno o no di essere toccato da Lui…..

giovedì 15 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Umíliati sempre ed amorosamente avanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla a chi tiene veramente umile il suo cuore davanti a lui e l’arricchisce dei suoi doni." (T, 54).