(Mc 8,11-13) Perché questa generazione chiede un segno?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Parola del Signore.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore, fa che io sia una testimonianza sincera e vera dell' incontro con te, fa che io sia purificata interamente e che nessun male mi contamini, per essere degna di portarti nel mio cuore.
Noi uomini non siamo abituati a credere in ciò che non vediamo, cerchiamo prove, ragioni visibili, prima di fidarci.... eppure al tempo stesso siamo dei creduloni, pronti a cadere tra le braccia di tutto ciò che "appare" buono per noi. Crediamo nelle pillole miracolose che fanno dimagrire mangiando; nella droga che offre paradisi artificiali; nei politici che ci fanno promesse mai esaudite...La nostra è una stupida malizia, come quella dei farisei, perchè fingiamo di cercare ragioni per credere, ma in realtà, non abbiamo nessuna voglia neanche di provarci.Gesù sa cosa c'è nel cuore falso ed ipocrita di quegli uomini che chiedono un segno visibile, ma che non lo cercano per credere in lui, perché il loro cuore è duro e chiuso.Anche oggi molti cercano segni, messaggi, apparizioni, e spesso lo fanno con tanta malizia che satana li accontenta. Saranno segni che divideranno, che non porteranno conversione vera, ma superstizione, eppure ancora oggi, dopo 2000 anni, tanti chiedono segni. Gesù si rattrista per questi uomini che non riescono ad aprire il cuore, e se ne va. In quel tempo, allora come oggi, noi abbiamo solo questo tempo per aprire il cuore e se non riusciamo a farlo, terremo Gesù lontano da noi.Gesù li lasciò ed andò oltre! Quanti vogliono conoscere Gesù veramente, quanti chiedono segni e poi rispondono NO quando il segno è :amare i propri nemici; dar da mangiare agli affamati; sopportare le persone moleste...Qual' è il segno se non l'amore, ma come i farisei, se non ci piace, se è faticoso, preferiamo ignorarlo e cercare altro.
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COMMENTO DI:
Rev. D. Jordi POU i Sabater
(Sant Jordi Desvalls, Girona, Spagna)
Oggi, il Vangelo sembra che non ci dica molto, ne su Gesù, ne su noi stessi. «Perché questa generazione chiede un segno?» (Mc 8,12). Giovanni Paolo II, commentando quest’episodio della vita di Gesù Cristo, dice: «Gesù invita al discernimento oltre le parole e le opere che testimoniano (sono “segni di”) l’arrivo del regno del Padre». Sembra che ai giudei che interrogano Gesù manca la capacità o la volontà di discernere quella segnale che –infatti- è tutto il compimento, opere e parole del Signore.
Anche oggi si chiedono segni a Gesù: evidenziare la sua presenza nel mondo, o mostrare in un modo evidente come dobbiamo agire. Il Papa ci fa vedere che la negativa di Gesù Cristo a rendere un segno ai giudei –e, per tanto, anche a noi- è dovuta alla sua volontà di «cambiare la logica del mondo, indirizzata a cercare segni che confermino il desiderio di autoaffermazione e di potere dell’uomo». I giudei non volevano un segno qualsiasi, ma quello che indicasse che Gesù era il tipo di messia che loro aspettavano. Non aspettavano quello che veniva per salvarli, ma quello che veniva a dare sicurezza alla sua visione di come dovevano farsi le cose.
In conclusione, quando i giudei del tempo di Gesù, come anche i cristiani di ora chiediamo –di un modo o un’altro- un segno, quello che facciamo è chiedere a Dio di agire d’accordo al nostro modo, che noi crediamo più certo e che infatti sostiene il nostro modo di pensare. E Dio, che sa e può di più (e per quello chiediamo nel Padre Nostro che sia fatta la “sua” volontà), ha le sue strade, anche se a noi non ci sia semplice capirle. Ma Lui, che si lascia trovare per tutti quelli che lo cercano, se anche gli chiediamo discernimento, ci farà capire qual’è il suo modo di agire, e come possiamo riconoscere oggi i suoi segni.