domenica 3 luglio 2016

(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.

VANGELO
(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, vieni a portare la luce nella mia mente ottenebrata, vieni a farmi conoscere il senso della parola del Signore, vieni ad insegnarmi come ascoltare e come vivere per essere specchio che riflette la luce che abbaglia, e fa che dietro a questa luce io scompaia.
Gesù passa nella nostra vita, molti ce ne hanno parlato, ma per tanti è stato come per me, anni e anni ad aspettare che qualcosa succedesse, senza fare mai un gesto, mai una preghiera vera in cui chiedere al Signore di fermarsi per me.
La nostra fede non andava oltre al “ Sentito Dire ”, ma forse nella nostra disperazione, non riuscivamo ad alzare lo sguardo … Io non so perché, ma so che oggi che conosco la potenza dell’ amore di Dio, oggi che pur con mille mancanze, mille imperfezioni, mi sono sentita toccare da Lui, vorrei averlo fatto da sempre.
C’era un uomo che era avverso a Gesù, forse uno dei capi di quella chiesa che Gesù ammoniva, fatta di sepolcri imbiancati, ma ad un tratto quell' uomo, colpito da una tragedia, si rivolge al Signore , con una fede che fa meravigliare Gesù stesso, perché quell' uomo, così lontano da Lui, capisce che Lui può vincere la morte del corpo e dello spirito.
Anche la donna ( che per gli ebrei era considerata impura ) cerca di arrivare a Gesù, sa che se solo riesce a toccarlo, sarà guarita.
Come toccare Gesù? Come farsi toccare da Lui? Basta invocarlo, cercarlo nel proprio cuore, nella preghiera, con tutta l’ anima e Lui si volterà verso di noi, e ci salverà.
Nonostante il Suo amore sia grande, immenso, noi non vediamo mai Gesù correre dietro a qualcuno, cercare di toccarlo , imporgli la sua presenza, anche se Gesù, pur conoscendo tramite lo Spirito Santo i nostri bisogni e la disperazione , non ci risparmia la fatica di cercarlo, non ci rende più facile la lotta con il nostro orgoglio, la nostra presunzione, la nostra paura di dover lasciare quei peccati he tanto ci attirano... ma vuole che siamo noi a desiderare di incontrarlo, di essere liberati dalla nostra incapacità di arrivare fino a Lui!
L’amore del Signore è immenso, se solo potessimo riuscire a capire quanto è grande, non esiteremmo un attimo a rivolgere a Lui la nostra preghiera, se solo potessimo ascoltare le voci di chi ci ha descritto le grandi grazie che il Signore ha compiuto su di loro, come la voce dei santi, allora il nostro cuore griderebbe: Gesù, se potessi toccare il tuo mantello, sarei salvata.
Nel Padre nostro, diciamo : “ Sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta in cielo ” (Matteo 6:10).
Affinché la volontà di Dio sia fatta in terra, bisogna che trovi la sua realizzazione in ogni essere umano. E finché non riusciamo a capire che la volontà di Dio è la realtà migliore a cui possiamo aspirare e la nostra volontà non decide di assoggettarsi ad essa rinunciando a portare avanti caparbiamente la nostra visione della vita, non riusciremo a toccare le vesti di Gesù e non troveremo guarigione alle nostre ferite.
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sabato 2 luglio 2016

(Lc 10,1-12.17-20) La vostra pace scenderà su di lui.

VANGELO
(Lc 10,1-12.17-20) La vostra pace scenderà su di lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».


Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore Gesù, che hai aiutato l’apostolo Luca a scrivere con tanto amore di Te attraverso lo Spirito Santo, aiuta anche me ti prego, fammi conoscere ogni minima cosa tu ritenga io debba conoscere, secondo la tua volontà. Grazie amen.
La missione degli apostoli non si presentava certo facile, Paolo era imprigionato e attendeva rassegnato la morte a causa della sua predicazione e, con tristezza, vedeva che alcuni discepoli rinunciavano alla missione di predicazione perché attratti dalle cose del mondo.
C’erano inoltre tante persone avverse e l’ apostolo confidava nella giustizia divina, non voleva vendetta, anche se vicino gli era rimasto solo l’apostolo Luca.
Luca era certamente una persona colta, forse un medico, abituato a combattere con le malattie del corpo, che scopre con Gesù, che l’ amore di Dio vince anche il male del corpo e sicuramente essendo vicino a Paolo, si rende conto del cambiamento che provoca la fede in Cristo, perché Paolo era uno dei più grandi persecutori dei cristiani prima di incontrare Gesù.
Seguire Gesù, predicare con Gesù, proprio come Lui ha insegnato, non cercando il proprio interesse, ma solo cercando di essere strumenti nelle mani di Dio, per diffondere la sua parola.
Come Paolo, anche Luca esorta a non mantenere rancori per chi non apprezza la parola di Dio, ma di fermarsi invece nella casa che li accoglie nella pace e di riempirla di benedizioni.
Fermiamoci un momento a riflettere : Quando parliamo, parliamo per essere missionari di Cristo come Lui ci esorta a fare o siamo pieni di supponenza e cerchiamo solo di apparire? Vi prego di riflettere bene su questa domanda, perché troppo spesso, si trova gente (riferito a noi discepoli, sacerdoti, catechisti ecc.) che si erge sugli altari, dimenticando che Gesù invece scende in mezzo a noi. Il popolo di Dio, ha bisogno della parola di Gesù, non delle nostre parole, per riempire il vuoto che ha dentro.
Siamo tutti chiamati in Gesù a servire, non ad essere serviti; non a conquistare i primi posti sul palco o nella gerarchia della Chiesa.
Oggi chiedo e faccio con voi una preghiera, e vi chiedo di metterci tutto il cuore:
Gesù mio, donaci santi sacerdoti, sante religiose e santi laici, e rendici tali.
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venerdì 1 luglio 2016

CORONCINA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESù




Il Rosario del Preziosissimo Sangue



Il Rosario del Preziosissimo Sangue è una delle tante forme di meditazione su quei

momenti della vita del Redentore nei quali Egli manifestò concretamente il suo amore

sacrificale versando il suo Sangue.

L’aspetto biologico delle effusioni, pur contemplato in ognuno dei misteri, non è

però il punto essenziale per la meditazione del nostro rosario, ma è da considerarsi

piuttosto come una catena che unisce e raduna i singoli eventi di umiliazione vissuti dal

Figlio di Dio.

Il Sangue resta altresì un simbolo molto efficace di espressione della manifestazione

che Cristo fa di se stesso (Fil,2) e incoraggia il fedele a considerare la vita del

Redentore lì dove, facendosi servo volontario che accetta la sofferenza, Egli libera

l’umanità dal peccato.

Questa preghiera esprime il ringraziamento e la fiducia, genera nel fedele l’umiltà

che lo rende capace di esser pronto a dare il proprio sangue con Cristo, ovvero la

disposizione a partecipare alla redenzione.

L’offerta per amore di ogni momento di sofferenza e di sacrificio, realizza

spiritualmente per ognuno di noi questa partecipazione in quanto ancora oggi, a volte,

la fede in Gesù Cristo richiede il rischio della propria incolumità e della stessa vita

come avvenne al tempo dei primi martiri.

Il Sangue, simbolo della vita, è divenuto con Gesù simbolo del sacrificio della croce,

espressione massima dell’amore di Dio.

Questo Sangue versato da Cristo, sarà sempre per noi una sfida d’amore, una spinta per

essere pronti a dare tutto di noi per amore di Dio e per il bene dell’umanità: È questo

che Dio vuole da noi!

Il rosario del Preziosissimo Sangue non è simbolico solo nel suo contenuto ma anche

nella struttura:

Il Padre Nostro è ripetuto 33 volte, per ricordarci l’età di Cristo al momento del suo

sacrificio;

I 7 misteri dell’effusione del Sangue, indicano il compiersi della redenzione.

Ambedue i numeri vogliono mettere in evidenza che, l’intera vita di nostro Signore

esprime la redenzione in modo indiviso, completo, assoluto e generoso.

*****************************************************

Guida: O Dio, vieni a salvarmi.

Tutti: Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre...

Dopo la proclamazione del mistero, la lettura del relativo brano della Sacra Scrittura,

possono, in base all’argomento, essere lette riflessioni e/o preghiere inerenti.



Seguono: 5 Padre Nostro (soltanto 3 all’ultimo mistero).

Ciascun mistero si conclude con un Gloria e il seguente versetto (tratto dal “Te Deum”)

Guida: Ti supplichiamo, o Signore, di soccorre i tuoi figli,

Tutti: che hai redenti con il tuo Sangue prezioso




.1° MISTERO


IL SIGNORE VERSÒ SANGUE NELLA CIRCONCISIONE

“Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo

nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel seno

della madre” (Lc 2,21).

Obbedienza che libera

Il rito della circoncisione, esprime e sottolinea come Cristo non è venuto per abolire la

legge dell’antica alleanza ma per completarla. Gesù manifesta la sua intenzione di non

attaccarla dall’esterno, bensì di sottomettersi ad essa e riconquistarla dall’interno. Con

la circoncisione Gesù è accettato e accolto nel popolo di Israele, così come noi,

attraverso il Battesimo, siamo ricevuti e accolti dalla Chiesa per entrare a far parte del

popolo di Dio.

Gesù ha voluto essere come uno di noi, in tutto, eccetto nel peccato ed è per questo,

che si è sottomesso alla legge giudaica. Con la grandezza del suo amore, Gesù pur

rimanendo libero, ha scelto di obbedire per onorare la virtù dell’obbedienza, mostrando

così la strada a tutti quelli che si sentono oppressi dalla legge, dai regolamenti, dai riti

e dalle tradizioni.

Preghiera

Signore Gesù, noi ti preghiamo per tutti quelli che non sono liberi sia fisicamente

che spiritualmente. Dona loro, attraverso il tuo Amore, la forza di accettare il

sacrificio vissuto come contributo per un sincero rinnovamento. Provvedi inoltre

affinché tutti comprendano che per i meriti del tuo Sangue Prezioso ogni sconfitta

può trasformarsi in vittoria.

5 Padre nostro…; Gloria al Padre…; Ti supplichiamo…

***



2° MISTERO


IL SIGNORE VERSÒ SANGUE NELL’AGONIA AL GETZEMANI

“In preda all’angoscia, pregava più intensamente; ed il suo sudore diventò come gocce

di sangue che cadevano a terra” (Lc 22,24).

Vittoria sulla paura

Difficilmente noi, proveremo mai, nulla di simile a quella paura che volle provare Gesù

nella sua umana debolezza, dinanzi alla morte sul Monte degli Ulivi. Nessuno deve

perciò vergognarsi di provare paura se, persino lo stesso Figlio di Dio, ha sperimentato

questo tipo di sensazione e sofferenza dinanzi alla libera accettazione della sua morte.

L’evangelista ci mostra il suo sudore di tormento diventato come gocce di sangue. Gesù

è profondamente ferito dal peccato e dal tradimento, la sua natura umana vorrebbe

sottrarsi alla sofferenza che lo attende, ma l’Amore verso il Padre è più forte e vince su

tutto: “Non la mia volontà, ma la tua sia fatta”.

A noi, che ci sentiamo deboli e soli di fronte alle tentazioni, Gesù mostra la via per

superare la paura: l’abbandono fiducioso alla volontà del Padre libera interiormente il

Figlio dell’Uomo, lo rende superiore alla paura, Lui può, con un perfetto controllo di sé,

affrontare il traditore e consegnarsi a lui.Preghiera

Signore Gesù, noi ti preghiamo per tutti quelli che sono disperati ed in preda alla

paura. Fa che non cerchino sicurezza in se stessi o negli altri uomini, ma solo nella

volontà del Padre. Insegnaci ad accettare e compiere in ogni momento la volontà

di Dio, per evitare di rimanere invischiati in false preoccupazioni per il passato e

per il futuro.

5 Padre nostro…; Gloria al Padre…; Ti supplichiamo…

***



3° MISTERO


IL SIGNORE VERSÒ SANGUE NELLA FLAGELLAZIONE

“Allora Pilato rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai

soldati perché fosse crocifisso” (Mt 27,26).

Accettazione dell’ingiustizia e del maltrattamento

Dopo il tradimento e l’arresto, Gesù viene condotto da un tribunale all’altro ed infine

Pilato, pur non avendo trovato in lui alcuna colpa, ordina che sia flagellato.

Difficilmente qualcosa colpisce un essere umano quanto un falso verdetto o l’ingiustizia.

Questo tormento spirituale, per Gesù, viene intensificato dalla sofferenza fisica causata

dai flagelli. Egli non si lamenta, non si oppone, per Amore può soffrire l’ingiustizia, i

sanguinosi colpi e offrirli per i peccati dell’umanità.

L’Amore matura veramente solo a queste condizioni.

Preghiera

Signore Gesù, noi ti preghiamo per tutti quelli che sono falsamente accusati o

ingiustamente puniti. Parla ad essi con la voce del tuo Prezioso Sangue, affinché

comprendano che il sangue non è mai versato invano se il sacrificio è unito a quello

di Dio.

Aiutaci a capire che la pace non si conquista con la forza, ma si ottiene solo dopo

un’attiva sofferenza.

5 Padre nostro…; Gloria al Padre…; Ti supplichiamo…

***



4° MISTERO


IL SIGNORE VERSÒ SANGUE NELLA CORONAZIONE DI SPINE

“Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciata una corona di spine, gliela misero

sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: Salve, Re dei Giudei!” (Mc 15,17-18).

Gesù sopporta la beffa e l’ingiusta condanna

I soldati trattano Gesù in un modo ancora più crudele di quanto non fosse stato loro

ordinato. Al danno, aggiungono la beffa e, questa, è una pena ancora maggiore di quella

fisica che ferisce fino al profondo dell’anima.

Non sono quindi solo le cruente ferite della corona di spine a torturare il Signore, eppure quei persecutori inconsapevolmente dicono la verità.

Gesù è il Re, l’unico vero Re, da cui proviene ogni autorità!

Con il Sangue versato nella coronazione di spine, Cristo ha glorificato il peso delle

responsabilità. Ogni cristiano, con la partecipazione al suo regno, può regnare servendo,

e sperimentare la gloria del suo Signore attraverso le ingiustizie che soffre.

Preghiera

Signore Gesù, noi ti preghiamo per quelli che soffrono perché sottoposti ad un

ingiusta autorità. Stai vicino a coloro che portano il peso della responsabilità degli

altri e col tuo Sangue Prezioso dona sapienza e forza a tutti coloro che vivono in

posizioni autorevoli.

Fa che non ci rendiamo mai colpevoli di critica beffarda e senza Amore e donaci la

capacità di vedere Te in quelli che assolvono il servizio del comando.

5 Padre nostro…; Gloria al Padre…; Ti supplichiamo…

***



5° MISTERO


IL SIGNORE VERSÒ SANGUE SULLA VIA DELLA CROCE

“Essi allora presero Gesù ed Egli, portando la croce si avviò verso il luogo del Cranio,

detto in ebraico Golgota” (Gv 19,17).

Amore che non viene mai meno

Non è una marcia gloriosa e trionfale quella di Gesù verso il Calvario sotto il peso della

croce, eppure è la vittoria dell’Amore! Più di una volta Gesù cade, e non sono solo il

peso della croce e la stanchezza che lo fanno cadere: il vuoto spirituale di chi lo

circonda, la brutalità di cui è saturo l’ambiente, tutto si ripercuote su di lui ma

l’Amore non viene mai meno, anzi, si rinnova continuamente e guarda più agli altri che

alle proprie sofferenze: l’incontro con la Madre, il segno di gratitudine della Veronica,

le poche parole alle donne piangenti.

Preghiera

Signore Gesù, noi ti preghiamo per coloro le cui croci sono diventate troppo

pesanti. Per il tuo Prezioso Sangue aiutali a rialzarsi ogni volta che cadono, lungo

tutto il cammino della vita. Fa, che ognuno di noi, comprenda che il vero amore in

questo mondo si dimostra particolarmente quando, malgrado la nostra debolezza,

non ci arrestiamo, ma riprendiamo comunque la strada.

5 Padre nostro…; Gloria al Padre…; ti supplichiamo





6° MISTERO


IL SIGNORE VERSÒ SANGUE NELLA CROCIFISSIONE

“Verso le tre Gesù gridò a gran voce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”

(Mt 27,46).

Fiducia nell’abbandono

Gesù, nella solitudine sulla croce, sperimenta tutta la profondità della sua umiliazione.

Fino a quel momento, a partire dall’agonia nel Getzemani, Egli ha trovato conforto ed

aiuto nell’intima comunione con il Padre.

Ora, il Figlio di Dio, avverte un buio interiore nel quale non sente più la vicinanza del

Padre. È solo!

Gesù versa il suo Sangue sulla croce, con l’anima totalmente prostrata. Tutto sembra

inutile e non c’è alcuna risposta ai perché dei suoi dolori. Tuttavia, Egli non perde la

Speranza: “Padre, nelle tue mani, raccomando il mio spirito”. (Lc 23,46).

Questa è la vittoria della fede, il trionfo dell’Amore che vince su tutto.

Preghiera

Signore Gesù, noi ti preghiamo per quelli che non trovano un significato alla loro

vita e che, o perché traditi o perché vittime della sofferenza, sono diventati simili

a te sulla croce.

Fa che tutti possiamo ricevere la forza del tuo Sangue, affinché nelle ore buie,

uniti a te, possiamo ritrovare l’Amore del Padre.

5 Padre nostro…; Gloria al Padre…; Ti supplichiamo…

***



7° MISTERO


IL SIGNORE VERSÒ SANGUE ED ACQUA NELLA LANCIATA

“Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma

uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì Sangue e acqua” (Gv

19,33-34).

La vita nella morte

Nella lanciata al fianco di Gesù, la Chiesa ha sempre visto simboleggiata la sorgente

dalla quale riceviamo la vita: l’Acqua del Battesimo ed il Sangue della Nuova Alleanza.

Questa sorgente la ritroviamo anche oggi viva nei Sacramenti, specialmente nella

Riconciliazione e nell’Eucarestia, dove siamo costantemente invitati ad incontrare Gesù

crocifisso e risorto per ricevere la purificazione dal peccato e la vita nuova.

Finché viviamo in questo mondo tutti siamo deboli, spesso cadiamo e siamo soggetti alla

legge della morte, ed è solo attraverso di essa che siamo inseriti nella morte e

risurrezione di Cristo.

E’ per il grande dono d’Amore di Dio che, ricevendo i Sacramenti, possiamo

incominciare già da questa vita ad essere in totale comunione con Lui e con i suoi Santi.

Preghiera

Signore Gesù, noi ti preghiamo per tutti quelli che non ti conoscono e per tutti

coloro che, per la loro separazione dalla Chiesa o per l’errore e il peccato, si sono

privati del flusso della grazia dei Sacramenti. Fa, che tutti possiamo trovare nel tuo Sangue la sorgente della riconciliazione e

scoprire in Esso il vincolo dell’unità e dell’Amore.

Concedici che, attraverso una fervorosa e devota partecipazione ai tuoi

Sacramenti, possiamo essere veramente uniti a Te e, in comunione con gli altri,

vivere e lavorare per il tuo regno.

3 Padre nostro…; Gloria al Padre…; Ti supplichiamo…

***

PREGHIERA FINALE

Signore Gesù, Ti ringraziamo per tutte le effusioni del tuo Sangue nelle quali Tu ti

sei umiliato, per purificarci dal peccato e meritarci la gloria dei figli di Dio.

Ti preghiamo affinché, con il tuo aiuto, diveniamo capaci di dare il nostro sangue e

le nostre vite per la gloria di Dio e la salvezza dei nostri fratelli. Aiutaci a

considerare sempre, nella gioia come nel dolore, il prezzo della nostra redenzione

e a ricambiare così generosamente il tuo Amore.

Guida: Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù



Tutti: Che col suo Sangue ci ha salvato.

(Mt 9,14-17) Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? + Dal Vangelo secondo Matteo

VANGELO.
(Mt 9,14-17) Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? + Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guidami in questa piccola stesura che mi accingo a fare, dammi la capacità di dire solo quello che Tu vuoi che io dica, e secondo i tuoi insegnamenti.
Tutti i tempi sono uguali, le cose si ripetono ora come 2000 anni fa. I discepoli di Giovanni cercavano di confrontarsi con quelli di Gesù ed erano pronti alla critica. Evidentemente il digiuno non era fatto con amore, ma accettato come una pratica religiosa, come un' imposizione. Capiamo così che non deve essere un atto apparente, una formalità, perché altrimenti non ha senso. Cominciamo a digiunare dalle liti, dalla violenza, dall' attaccamento ai beni materiali, dalla prepotenza, dal sopruso, dalla voglia di apparire e di mettere sempre il proprio io davanti a tutto e a tutti. Scegliamo l' umiltà di chi non sa riconoscere da solo, neanche i propri peccati e inginocchiamoci riverenti davanti al Signore, che per amore nostro, ha sacrificato il suo Figlio, fino alla morte umiliante della croce, per la salvezza di tutti noi, che sicuramente non meritiamo tanto amore. Matteo ci parla di Gesù che nella regione dei Gaderèni, è interrogato dai discepoli di Giovanni, sul digiuno, che loro e i farisei rispettavano scrupolosamente e che invece i suoi discepoli non facevano. Gesù tra le tante cose che vuole rinnovare per far capire bene i desideri del Padre, rinnova anche questa pratica del digiuno, togliendo da questa, la scorza dell' apparenza, e offrendo se stesso come olocausto, per farci capire che non c' è amore più grande di quello che Lui e il Padre hanno per noi. Gesù con la sua risposta fa capire loro che i suoi discepoli, sono talmente legati a lui da essere come invitati a nozze alla presenza dello sposo, e che pertanto, non hanno motivo di digiunare, perché sono in simbiosi con lui, potranno farlo, se vorranno, quando resteranno da soli. Se lo vorrano! Queste parole di Gesù fanno eco a quelle del Papa nell' enciclica " Lumen Fidei " : "La fede non è una verità che si imponga con la violenza, non è verità che schiaccia il singolo. Il credente non è arrogante". Cerchiamo di vivere le regole fondamentali della fede, preghiera, digiuno e carità, con vero cuore, offrendo ogni nostra azione al Signore, perché è la disposizione dei nostri cuori che farà la differenza tra noi e i farisei. ------------------------ AVVISO Accedendo al blog e registrandosi alla newsletter riceverete ogni giorno una e-mail con il vangelo ed il commento e le varie cose pubblicate nel blog stesso
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giovedì 30 giugno 2016

(Mt 9,9-13) Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici

VANGELO
(Mt 9,9-13) Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito santo di penetrare in ogni ruga della mia pelle,in ogni piega del mio cuore.Fa che solo tua sia la voce che canta alle mie orecchie,che il tuo amore che mi circonda mi faccia esprimere con altrettanto amore,per Cristo nostro Signore, che col suo sangue ha purificato la mia colpa.


Tutti quelli che conoscono Gesù, vengono ogni volta stupiti da come si comporta, da come parla; specialmente quelli che sono i più colti, che credono di avere più diritto degli altri di parlare, quelli che si sentono sempre un gradino più su.
Ma Gesù ancora una volta stupisce tutti ed è lo stesso Matteo che ci racconta come fu chiamato a seguirlo.
Questa è quella che noi oggi potremmo chiamare testimonianza di una conversione.
Matteo era un esattore delle tasse e quasi sicuramente un po’disonesto, frequentava gente senza fede e disonesta come lui, ma proprio a lui il Signore dice :-Vieni e seguimi-
A Matteo, che era abituato ad esigere le imposte, viene chiesto di imparare dal Signore ad elargire misericordia, perché con quella verrà giudicato, e tanta ne userà agli altri, altrettanta ne sarà usata per lui. Quando sceglie Matteo, lo fa mentre era occupato ad incassare le tasse per i romani, un uomo che era abituato a far quadrare i conti, ad esigere quello che gli veniva chiesto di esigere, un uomo che infondo rendeva agli altri l’obbligazione che a lui stesso era fatta, perché dalla sua capacità ad esigere i pagamenti, dipendeva il suo lavoro e quindi la sua vita e quella della sua famiglia. Non gli doveva interessare molto, delle difficoltà che potevano avere i debitori,come un banchiere dei giorni nostri, uno strozzino, valutava tutto con aridità,senza un minimo di comprensione, anche se non era lui ad intascare le somme dovute, ma con una complicità aberrante con gli aguzzini dei poveri.Eppure davanti a Gesù rimane colpito, non ci pensa un attimo a seguirlo, forse attirato dalla dolcezza che c’è nei suoi occhi, lui certo non era guardato da nessuno con quella dolcezza, ne dai suoi padroni, né tanto meno dalle persone che opprimeva, ma forse è attirato anche dall’ idea di cambiare vita. Essere odiati, essere obbligati alla durezza di cuore con inflessibilità, non doveva piacergli poi molto in fondo, a chi piacerebbe far soffrire se non a chi ha un animo crudele e gode dell’infelicità altrui.
Racconta Matteo di una cena alla quale Gesù partecipò, in cui c’erano alcuni pubblicani, suoi colleghi e dei peccatori, e i farisei guardavano con il loro solito fare sospetto, mormorando contro Gesù,perché si accompagnava con questa gente, e per loro, che avevano una mentalità molto rigida, certo non era facile comprendere, quel Gesù che era sempre più vicino ai peccatori, a quelli che loro ritenevano gli impuri della società e che invece quando si rivolgeva a loro, che si ritenevano giusti, li chiamava sepolcri imbiancati… ed anche adesso Gesù li gela, riportando una frase del profeta Osea presa dall’ antico testamento e gli dice: per fargli capire che pur conoscendo bene la legge di Dio, non sapevano interpretarla. Dio non voleva sacrifici, ma misericordia e nella loro ottusità non volevano capirlo, e tanto meno essere messi allo stesso livello per il Signore di pubblicani, peccatori e reietti della società. Ancora oggi molti Cristiani, che rispettano secondo loro le regole, ritengono di dover essere considerati degni agli occhi di Dio, molto di più di tanti peccatori, e forse sarebbe bene che ascoltassero questa parola,ma sul serio, fino a farla entrare nel più profondo del loro cuore.
Gesù non chiede tasse, non si paga con il denaro quello che Lui offre, ma con quella che chiameremo “la stessa moneta”
Perdona e sarai perdonato…
Abbi pietà dei fratelli ed il Signore avrà pietà di te….
Ma quello che forse non salta subito agli occhi, ma che ci richiede un momento di riflessione e di silenzio interiore, è CHE PER PRIMO LUI FA QUESTO CON NOI… ci dona la sua misericordia; a noi miseri e peccatori di tutte le razze; a noi che siamo assenti mentre ha bisogno di noi; a noi che non vogliamo pensare ad altro che alle cose materiali; a noi che non ci sediamo mai vicino a lui raccolti in preghiera; a noi che giudichiamo il prossimo; a noi che portiamo rancore per ogni torto subito, ed ancora potrei continuare per ore elencando quelli che sono tutti i nostri peccati…
Cerchiamo di riflettere su quanto siamo immeritevoli di tanto amore e cominciamo a provare ad essere migliori, ad avere più amore e misericordia fra di noi, chiediamo a Lui che è il Maestro di aiutarci.
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mercoledì 29 giugno 2016

(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

VANGELO
(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Parola del Signore .


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di sapienza: donami lo sguardo e l'udito interiore, perchè non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali.

Gesù passa da una parte all’ altra, si muove da una riva all’ altra ed opera miracoli.
Scaccia demoni, ma più che altro parla, spiega, insegna. Molti sono quelli che ascoltano ed accorrono, ma non tutti quelli che si avvicinano hanno voglia di conoscerlo veramente. Tanti hanno voglia di avvicinarsi a lui, ma non tutti riescono a riconoscerlo come il Signore della vita, ed allora questi intralciano il cammino di chi ha voglia di abbracciarlo, di chi vuole venire a lui, anche da molto lontano, passando da vie traverse, aiutato da amici che hanno fede in Gesù e che lo accompagnano per essere guarito.
Noi possiamo essere questi amici, che si prendono carico dei fratelli ammalati e, con le nostre preghiere presentarli al Signore, perché non c’ è ostacolo che ci può fermare quando c’ è la fede.
Il discorso della nostra fede, di quanto sia forte o meno, ci porterà a comprendere che se Gesù può guarire il nostro corpo, tanto più potrà guarire la nostra anima.
C’ è un passo del vangelo che dice:-“ là dove due o tre si incontreranno nel mio nome, io sarò in mezzo a loro ”-
Ricordiamoci di questo, quando preghiamo; ricordiamoci di unirci spiritualmente agli altri fratelli del mondo che pregano e di unire le nostre mani in un unico abbraccio intorno ai fratelli più bisognosi, di non dimenticare nessuno fuori da questo cerchio, di non escludere nessuno per non essere a nostra volta esclusi dall’ abbraccio dell’amore
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martedì 28 giugno 2016

(Mt 16,13-19) Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

VANGELO
(Mt 16,13-19) Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, dolce compagno, vienimi accanto ed insieme a te sarà tutto più comprensibile, tutto più semplice, tutto più giusto. Fa che niente di me permanga nel cuore e riempi il vuoto con la tua presenza, per Cristo nostro Signore. Amen.


Un brano questo, in cui Gesù ci pone un interrogativo importante, ci mette alla prova, così come fa con Pietro: - Tu chi dici che io sia?- Noi oggi, come cristiani, siamo molto più fortunati di Pietro, perché in duemila anni, Gesù ci ha fornito tante prove della sua presenza in mezzo a noi, ma quello di credere in Gesù figlio di Dio, non è il solo problema che oggi il Vangelo ci presenta. Pietro riconosce, per grazia Divina, in Gesù il Figlio di Dio, ma ancora non è pronto a comprendere del tutto. Vediamo che Pietro non è migliore di noi, nonostante la conoscenza e l’ amicizia che lo legano a Gesù.
-Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente ! -
-Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli.-Queste parole le dice dopo aver avvertito Pietro del fatto che lo avrebbe rinnegato, quindi nonostante questo,lo sceglie per dare inizio alla sua Chiesa.
Poche parole, ma essenziali per noi Cristiani. Seguire Pietro perché scelto da Gesù, ed è tutto.
Pietro è un uomo che ha paura? Sembrerebbe di sì perché negherà di conoscere Gesù quando fu catturato, ma da questa risposta che dà al Signore ancora prima che questo succedesse, si capisce che già lo Spirito agisce in lui, tanto da fargli dire quelle parole che solo la grazia di Dio poteva mettergli sulle labbra. Allora perché tace?
Perchè nega di conoscere Gesù? I disegni del Signore sono giusti, noi non li conosciamo, ma se Pietro fosse stato subito catturato e ucciso, come avrebbe potuto servire il Signore? Pietro era un uomo come noi, ma scelse Gesù, fino in fondo. Non era colto, aveva anche un carattere burbero, era un bel capoccione come diremmo oggi, ma si fece trascinare dall’ amore che quell’ uomo sprizzava da tutti i pori, per gli ultimi, per i bisognosi, per gli ammalati, per tutti quelli che considera fratelli, anche se lo crocifiggeranno anche se non lo vogliono accettare. Certo anche Pietro come noi, avrebbe voluto farsi un Gesù un po’ più su misura, un po’ meno idealista e più combattivo, un po’ più umano e meno obbediente a Dio, un po’ più terreno e meno irreale. Ma Gesù è Gesù, è Dio stesso e non può essere qualcun altro, nemmeno per farci contenti.
Il suo amore è immenso per noi, ma non scende a compromessi con la nostra umanità, sa perdonare perché è misericordioso, ma quello che ci dice di fare è legge. Seguirlo significa prendere la nostra croce, come ha fatto Lui e seguirlo su questa strada. Possiamo essere imperfetti, ce lo perdonerà, possiamo cadere e ci aiuterà ad alzarci, ma la strada è solo questa, attraverso la porta stretta delle sue parole possiamo seguirlo, non facendoci un Dio su misura, più consono ai nostri desideri.
Scegliere tra Dio o mammona, Tra un Dio vero o idealizzato, adattato. Questo non è permesso a nessuno, neanche a Pietro, infatti, ricordiamo che anche per lui c’ è subito il rimprovero di Gesù, che addirittura lo apostrofa chiamando figlio di satana. É facile sbagliare strada, se quella che vogliamo percorrere non parte direttamente dal cuore di Cristo. Prima di tutto questo, capire che è lui la porta per la salvezza e la vita eterna, e non tutte quelle altre uscite di sicurezza che apriamo con la nostra umanità. Abbiamo forse paura di affrontare il mondo con Gesù oppure la nostra non è paura, ma negazione dell’ appartenenza a Cristo? Non è una domanda da poco!
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lunedì 27 giugno 2016

(Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.



VANGELO
(Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Signore con il tuo Spirito, per illuminare la mia mente e scrivere con me questa riflessione, nel tuo Santo nome, ora e sempre. Amen.
Questo brano è uno di quelli che mi da più sensazioni, sia nella versione di Matteo che in quella di Marco.
Questi poveri apostoli che seguono Gesù senza neanche poter fare preparativi, che si trovano a passare da una riva all’ altra, con nella testa le parabole che raccontava, che ancora oggi per molti sono incomprensibili.
Il mare in tempesta li atterriva, come ci atterriscono i vari momenti in cui la vita ci assale con i suoi problemi; come ci atterrisce una malattia; come quando vorremmo azzerare tutto e far finta che non sia successo niente!!!
Ma non si può, siamo in mezzo a quel mare di sensazioni e abbiamo paura di affondare, di non farcela. Dove sei Gesù? Io ti sento vicino a me, ma Tu che fai? Perché non intervieni? Perché non mi aiuti?
Oh quante volte ci siamo trovati in queste situazioni!
Quante volte abbiamo cercato il Tuo aiuto Signore!
Già solo saperti vicino ci fa sperare… ti imploriamo, e tu ci stupisci, perché anche la più grave tempesta con te vicino, si placa.
Cosa ci aspettiamo da te Signore? E Tu cosa ti aspetti da noi? Siamo spesso messi alla prova, questo forse ci aiuterà a capire che non ci abbandoni mai? Ci farà diventare più fiduciosi? Più coraggiosi? Spero veramente, con tutto il cuore, di sì.
Questo è uno di quei brani che ci aiuta a capire quanto e come pregare, che ci fa considerare attraverso il libero arbitrio che Dio ci ha donato, tutta l'importanza della nostra ricerca di Dio.
Chi mi legge da tempo,si accorgerà che man mano abbiamo fatto insieme qualche passo di più, proprio perchè stiamo mettendo tutto il nostro impegno per cercare di cambiare. Non è il numero delle preghiere, non è un esercizio intellettuale, ma è un cercare di accogliere il mistero che ci viene incontro; è un riscoprire le nostre origini di figli di Dio; è un imparare a fidarsi, a ridimensionare il nostro io e farci umili per Dio.
Pregare è amare e lasciarci amare, ma per impararlo dobbiamo imparare ad essere umili, ad umiliarci , a chiedere , implorare... desiderare l'intervento di Dio! Questa è la fede!
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domenica 26 giugno 2016

(Mt 8,18-22) Seguimi.

VANGELO
(Mt 8,18-22) Seguimi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O santo Spirito, aiutami a vedere tra le righe della parola da te Ispirata, quello che è importante che io veda, e dammi la forza di dire quello che è giusto che io dica, perché tutto quello che Gesù ha dato per noi, non vada speso invano.
Quanta folla intorno a Gesù, tanta che per non essere soffocato, decide di passare sull’ altra riva… Tutti gli sono intorno, ma quando decide di passare sull’ altra riva, solo uno scriba gli si avvicina e gli dice con convinzione, ti seguirò in ogni luogo tu vada e lo chiama Maestro.
Un altro discepolo, un po’ più indeciso, che in fondo non ha ancora compreso bene il discorso di Gesù e vorrebbe trattenersi ancora un po’ con la sua famiglia, avere il tempo di salutarla, di seppellire i suoi morti, ma questa indecisione, che è tipica di ognuno di noi, può allontanare da noi Gesù.
Se vogliamo veramente entrare in comunione con Lui, dobbiamo allontanare da noi tutto quello che ci trattiene; far venire per primo l’amore per il nostro prossimo. Seguire, vuol dire accettare le sue regole e farle nostre, ma molto spesso la nostra teoria, la nostra buona predisposizione si scontrano subito con la pratica dell’attuazione.
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sabato 25 giugno 2016

(Lc 9,51-62) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

VANGELO
(Lc 9,51-62) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e fatti posto nel mio cuore, svuotalo da tutto quello che non viene da te, riempilo di quello che mi serve secondo Te e presentalo al cuore di Gesù e Maria, perché io possa essere benedetta e servire.

Scegliere di seguire Gesù, non è facile, è faticoso e complicato, perché non è il Sì di un momento, ma di un milione di momenti. Il Sì di Gesù è stato un atto
d’ amore infinito, ci ha amato più d’ ogni altra cosa, per noi ha lasciato la casa del Padre, ha lasciato la Mamma, gli amici fedeli, a tutto ha rinunciato, per noi, e noi?
Saremo mai in grado di fare altrettanto?
Certe volte ci sentiamo pronti e scegliamo di dire il nostro si, ma cerchiamo la via comoda, quella in cui gli onori sono più dei sacrifici… Lo vediamo in tutte le cose, nel campo della medicina, nella chiesa, nella scienza… in tutte le cose cerchiamo la nostra gratificazione, e dimentichiamo che i nostri maestri hanno vissuto nel silenzio, ogni sorta di dubbio e paura. Maria conservava tutto nel suo cuore, Giuseppe si ritirava in silenzio, Gesù cercava conforto nella preghiera, i santi ricevevano ogni sorta di persecuzione ringraziando il Signore d’essere degni di soffrire per Lui e con Lui… noi non vorremmo rinunciare a niente, vorremmo che il Signore ci desse il benessere, vorremmo la salute…. e sì... forse a queste condizioni lo seguiremmo!
Ma Gesù non ci promette questo, anzi , afferma che lo dovremo seguire senza pensare a dove andiamo, perché anche lui non ha dove appoggiare il capo…bellissima questa frase… Gesù ci chiede di seguirlo e basta, di non cercare sicurezza in lui, ma di affrontare anche le incertezze che la fede presenterà. Quante volte cerchiamo di educare, per esempio i nostri figli; i nostri ragazzi in parrocchia…e vorremmo dare loro delle sicurezze,delle cose concrete per andare avanti, per prepararli al futuro…cerchiamo frasi, parole, esempi…. Eppure è tutto molto più semplice di così, non dovremmo abituarli a vivere per quello che hanno, ma a vivere di quello che hanno. É l’ essere figli di Dio che da senso alla nostra vita, non cercare di vivere alla continua ricerca di una tappa, di uno scopo… ma vivere per quello per cui siamo stati creati. Se non lo facciamo noi per primi, come possiamo dirlo ai nostri figli? Per questo forse il nostro SI tarda a venire e ad essere definitivo.
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venerdì 24 giugno 2016

Mt 8,5-17) Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

VANGELO
(Mt 8,5-17) Molti verranno dall’ oriente e dall’ occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’ io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fà questo!”, ed egli lo fà».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’ oriente e dall’ occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Và, avvenga per te come hai creduto». In quell’ istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.
Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA


VIENI SPIRITO DI DIO, donaci una fede forte e autentica in Gesù e guarisci tutte le nostre ferite. Allontana da noi ogni dubbio, paura e indecisione. Mostraci le nostre vocazioni e rendici disponibili e generosi nel realizzarle. Apri i nostri occhi alla comprensione della tua parola e donaci la luce per capire quello che Tu vuoi che noi capiamo. A te ci affidiamo con fede, come il centurione si affidò a Gesù.


Spesso quando ci poniamo davanti al Signore, il nostro atteggiamento è incerto, dubbioso, e non assomiglia per niente a quello del centurione di questo brano narrato da Matteo, anzi, sembra quasi che siamo noi gli esseri superiori che si abbassano al livello di un Dio che troppo spesso mettiamo in discussione, nel quale non crediamo veramente… perché non ci accontenta subito, perché alla minima difficoltà lo mettiamo sotto accusa.Non sento altro intorno a me che frasi del tipo: Dio non mi ascolta - Se Dio esiste perché….. - Proprio a me doveva mandare… - Ringrazio Dio di darmi la forza di non esplodere, di non arrabbiarmi, perché capisco il dolore di chi soffre, ma certe volte, quando percepisco in tutto questo, solo la provocazione, la stupidità di chi si sente superiore con la sua non fede, mi viene voglia di invitarli a fare un bagno nell’acqua santa, per liberarsi veramente dalla lebbra che hanno nell’anima.E' abbastanza frequente che si abbia di Dio un'immagine che non corrisponde alla realtà, anche gli ebrei parlano infatti di un Dio severo, geloso, che non perdona e quindi molto simile a loro caratterialmente. Ma il centurione sente parlare di Gesù, che sembra veramente un ebreo diverso dagli altri, uno che non solo compie dei miracoli, delle guarigioni, ma che non disdegna di fermarsi per parlare ed accontentare anche gli ultimi e i lontani , quelli che per la fede ebraica erano tagliati fuori dalla loro cerchia di popolo eletto. Allora si fa coraggio e chiede ad alcuni anziani di chiedere per lui a Gesù di salvare il suo servo che stava molto male. L'uomo era stato caritatevole verso il suo servo, e con molta umiltà, quando Gesù stava andando da lui, gli dice che così come non si era ritenuto degno di chiedere lui stesso questa grazia, non si riteneva degno di ospitarlo in casa sua, ma che era sicuro che con una sua parola, il suo servo sarebbe guarito. Una fede così non poteva non colpire Gesù, che non aveva certo preconcetti ,anche se aveva detto inizialmente di essere venuto solo per il popolo ebraico, ma da subito, non aveva rifiutato grazie a nessuno. Quest'uomo era un comandante dell'esercito romano, quindi un pagano, che mai e poi mai si sarebbe sognato di avvicinarsi a Dio nel tempio degli ebrei, proprio perché questi tenevano la gente a distanza, considerando Dio una loro proprietà, un loro diritto. Lui ,che sa di non essere tra quelli che seguono Gesù, perché è preso dalla sua vita di soldato, dal considerarsi uno che ha potere, perché è comandante delle sue guardie, si rende conto, che tutto il potere terreno di cui dispone, non gli serve a nulla … e se ne accorge quando capisce di amare il suo servo e che vederlo soffrire lo fa star male a sua volta. E’ in quel momento che il suo cuore si apre e cerca l’aiuto di questo uomo buono di cui tutti parlano e non si aspettava che Gesù lo ascoltasse e subito intervenisse.Allora si sente indegno di tanta grazia, di tanta accortezza, perché la sua casa non è degna di riceverlo, poi si rende conto che Gesù è veramente lì davanti a lui e sta accogliendo la sua preghiera. Non conosceva Gesù quel soldato, ma era disposto a credere, ad aprire il cuore, molto più di tanti figli di Israele che restavano duri di cuore e non volevano credere in Lui .
Gesù mette in risalto come aprirà le porte della nuova Gerusalemme a coloro che sono disposti a credere e lascerà fuori i duri di cuore, indipendentemente dalla loro origine terrena.
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giovedì 23 giugno 2016

(Lc 1,57-66.80) Giovanni è il suo nome.

VANGELO.
(Lc 1,57-66.80) Giovanni è il suo nome.  
Dal Vangelo secondo Luca
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’ istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, ed aiutami a conoscere la tua parola, fa che io possa capire ogni cosa tu vuoi che capisca, e che sappia scrivere secondo il tuo consiglio.
Una cosa che mi salta all'occhio è come sia stato Dio a decidere tutto, anche il nome del bambino; incredulo il povero Zaccaria aveva dubitato, mentre offriva incenso sull'altare del Signore... Quanti di noi sono come Zaccaria, compiamo dei gesti senza una vera convinzione, preghiamo senza credere veramente... andiamo a messa distratti, facciamo la comunione incoscienti.
Ma quando l'amore di Dio nasce, come viene alla luce il piccolo Giovanni, ecco la grazia. Giovanni, il precursore di Gesù, Giovanni il profeta, un uomo che era stato nel deserto per molti anni, e che aveva al suo seguito molti discepoli, un uomo che parlava nel nome del Signore, annunciava la venuta del Messia, ed era temuto per la sua predicazione quasi come Gesù stesso.
Bellissime le parole di Gesù nei suoi confronti, quando dice: non c'è figlio d'uomo più grande di Giovanni. Da prima della sua nascita all'ultimo dei suoi giorni, Giovanni è stato il filo conduttore tra Dio e Gesù e tra questo e gli uomini.. Oggi vediamo che lo Spirito Santo agisce su di noi in maniera mirabile, tanti profeti sorgono, profeti dei giorni nostri, che anche se non sono veggenti, vivono nella vita di tutti i giorni il loro rapporto con il Signore in umiltà e sono motivo di conversione per molti... piccoli semi di senape nel solco dell'amore di Dio che danno frutti copiosi e neanche se ne accorgono, piccole persone che pregano da tantissimi anni, col rosario in mano, ne ricordo una col suo latino sbiascicato, che seguiva la messa senza capirla, ma con una fede che anche se era seduta tra i banchi della chiesa, io la ricordo in ginocchio.... una donna da sempre vecchia, con le mani rugose di terra e la schiena china dai panni lavati al fiume... una vecchia così io l' ho sempre vista nella mia vita... e mi ha fatto sempre tanta tenerezza e rispetto.. noi che vogliamo sempre conoscere, sapere, scrutare....lei che si affidava alla corona del rosario!
Cerchiamo anche noi, di lasciare un segno semplice del nostro passaggio sulla terra, di essere finalmente figli di Dio più che uomini.
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mercoledì 22 giugno 2016

(Mt 7,21-29) La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.

VANGELO
(Mt 7,21-29) La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio, aiutami con il tuo Santo Spirito a leggere la Tua parola e a viverla nel mondo d’oggi, come Gesù duemila anni fa, voglio vivere solo con Te e di Te. Ascoltami e Così sia.
Gesù ci mette in guardia da una cosa molto importante, non basta l’ apparenza per entrare nel regno di Dio.
Per vivere in pieno la fede, infatti, perché sia salda e non cada alle prime intemperie, bisogna capire e vivere la parola di Dio. E’ inutile pronunciare con la bocca per esempio, una preghiera per i poveri, se poi quando ci passano accanto ci giriamo dall’ altra parte schifati, non serve far vedere quanto si è bravi cristiani, ma occorre essere bravi cristiani, perché altrimenti alla prima tentazione forte, crolliamo.
La fede che Gesù c’invita ad avere è fondata sulle solide basi dell’amore che ci lega a Dio, ed è una cosa bellissima confidare, affidarsi, condividere la propria vita con Lui.
Troppo spesso noi preferiamo affidarci agli uomini, al politico potente, al personaggio pubblico o al prete e mettiamo Dio sul comodino, come un abat jour da accendere nel momento del bisogno.
Questo è quanto di più sbagliato possiamo fare perché Gesù è la luce che deve illuminare i nostri passi, la sua parola la via da seguire; il nostro cuore deve spogliarsi delle cose del mondo e appartenere totalmente a Dio.
Non è facile la via che il Signore c’ indica, ma dobbiamo continuare a provare la via della perfezione, dobbiamo seguire la parola di Dio, perché quello che è scritto nelle sacre scritture, solo se praticato, renderà salda la nostra fede.
Molto spesso viviamo il cristianesimo come una un vestito troppo stretto, non riusciamo mai a indossarlo completamente, c'è sempre qualche parte che proprio non riusciamo a far entrare.
Chiediamo aiuto, ma cerchiamo di imparare a rivestirci completamente di Cristo, perchè se lasciamo troppe parti scoperte, satana farà presto a lacerarci la veste.
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martedì 21 giugno 2016

(Mt 7,15-20) Dai loro frutti li riconoscerete.

VANGELO
(Mt 7,15-20) Dai loro frutti li riconoscerete.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

Parola del Signore 

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, guidami ancora una volta tra i filari della parola di Dio, perché voglio passeggiare con Te nella vigna del Signore.

Oggi prendendo in mano la parola, voglio viverla come se veramente stessi passeggiando nella vigna del Signore.
Le insidie naturali che possono danneggiare la coltivazione, arrivano da tutte le parti, ed in effetti la nostra fede incerta ed insicura, viene messa alla prova continuamente.
Le insicurezze vengono spesso alimentate dai discorsi ben preparati di chi cerca di manipolare la nostra mente, di chi usa tutti i mezzi per sedurci, e a questo proposito, sarà bene ricordare il contrasto con Dio, che invece non ci obbliga, ma ci lascia liberi di scegliere e ci guida verso una fede sicura e vera.
Ogni giorno vengono scoperte vere e proprie sètte mascherate da movimenti religiosi; bisogna stare molto attenti, perchè molte si autodefiniscono chiese.
Una cosa essenziale è saper fare discernimento, ma sarebbe presunzione pensare di esserne completamente capaci se non preghiamo.
La preghiera è la chiave che apre tutte le porte, anche quelle in cui è nascosto il tesoro, ed il tesoro che dobbiamo scoprire è Gesù, nessun altro.
La scrittura ci parla di lupi travestiti da agnelli, e spesso sono persone mascherate che si infiltrano nel popolo di Dio... ecco perché non dobbiamo meravigliarci se tanto male serpeggia proprio tra le persone di chiesa, perché sono persone coinvolte col peccato che non riescono ad abbandonarlo.
Nella vigna del Signore si vive d’amore, e l’amore produce amore!
Dai loro frutti li riconoscerete!
Niente ci darà mai la serenità, se non vivere nella grazia di Dio; se non vivere continuamente alla sua presenza, perché anche se il mondo ci si presenta con mille ostacoli e pericoli, noi sappiamo che possiamo camminare alla presenza del Signore,per questo ripetiamo le parole del Salmo:
“Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore.
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi, perché in essi è la mia felicità.
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso il guadagno.
Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,fammi vivere nella tua via. “
Amen.
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lunedì 20 giugno 2016

(Mt 7,6.12-14) Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

VANGELO
(Mt 7,6.12-14) Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».


Parola del Signore




LA MIA  RIFLESSIONE


PREGHIERA
Spirito Santo, nostra guida Guida intima, tu non ci mostri solo all'esterno la volontà divina, ma la traduci per noi in una illuminazione interiore: aiutaci, dunque, ad accogliere pienamente la tua direzione.


La prima parte del brano evangelico, mi fa pensare a quando ci avviciniamo all’ Eucarestia senza un minimo di preparazione,alle messe ascoltate come per dovere, ma con la testa altrove, alle grazie che Dio ci fa e non sappiamo apprezzare.
L’ immagine delle due porte… tutti si accalcano verso quella larga, quella facile da raggiungere, agevole da superare, ed è nella mia mente, come se quasi tutti gli uomini si incamminino attraverso quella, convinti di essere verso la strada giusta. Ma la strada per il paradiso, quella che ha percorso Gesù e attraverso la quale dobbiamo entrare è quella stretta, quella che non è certo agevole, quella che è fatta di sacrifici fatti per amore.
Questo per amore che ho aggiunto, non è un “di Più”, ma è la chiave della vita del Cristiano.
Cristo ci ama e ci chiede di amare, per essere con lui, perché quella porta stretta è il suo cuore pieno d’amore . Se gli chiediamo di entrare di condividere con lui questo amore, sarà lui a darci la chiave, a spalancarci le braccia ed a stringerci al suo cuore, ma dobbiamo decidere di amare, di abbandonare il nostro ego e di vivere solo per essere figli di Dio, fratelli di Cristo e tra di noi.
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domenica 19 giugno 2016

(Mt 7,1-5) Togli prima la trave dal tuo occhio.

VANGELO DI LUNEDì 20 GIUGNO 2016
(Mt 7,1-5) Togli prima la trave dal tuo occhio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’ occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’ occhio del tuo fratello».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore ad assistermi con la presenza del Tuo Santo Spirito, per non farmi perdere neppure una tua orma, ma per far si che il mio “ti Seguirò”, sia totale , come tu lo vuoi.


Se c’è una cosa che ci riesce bene è giudicare il comportamento degli altri, in tutto e per tutto; noi donne poi, siamo delle vere maestre in questo.
Gli uomini ci seguono a ruota, ma quando si va oltre il semplice pettegolezzo, quando il nostro è un vero e proprio giudizio che diamo nei confronti dell’altro, allora faremmo meglio a ricordare che il giudizio non spetta a noi, ma a Dio. Una volta Gesù ci raccontò di una peccatrice che stava per essere lapidata perché adultera, una terribile usanza che purtroppo in alcuni paesi ancora permane. Quella donna era sicuramente colpevole, ma chi la stava giudicando, non era certo migliore di lei, tanto che Gesù disse a chi era senza peccato di scagliare la prima pietra e tutti se ne andarono senza colpirla. In questo passo ci invita a fare un buon esame di coscienza prima di guardare la colpa del fratello, la pagliuzza che è nel suo occhio, ma di guardare quante e quali sono le colpe che noi commettiamo ogni volta, ossia quanto è grande il trave che è nel nostro occhio e che ci offusca la vista. Torna ancora una volta il metro con il quale Gesù ci misurerà quando sarà la nostra ora, che è lo stesso con il quale noi giudicheremo gli altri. Perdonerà i nostri debiti come noi li perdoneremo agli altri, ci giudicherà secondo come noi giudicheremo gli altri, infatti ci dice Dio, fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te!
Questo passo uno dei più importanti del Vangelo, fa un pò effetto vedere con quanta facilità siamo pronti a condannare e invece grandi peccatori sono diventati grandi santi. Gesù ha un modo di correggere i nostri sbagli, che si chiama AMORE, avete mai provato a dare fiducia a chi si sente respinto da tutti? Quella donna restò con Gesù fino all' ultimo istante della sua vita e non peccò più.
Noi spesso diamo fiducia a chi non dovremmo e rifiutiamo l'amore a chi è emarginato, senza curarci del dolore che brucia nel suo cuore.
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