venerdì 29 maggio 2015

(Mc 11,27-33) Con quale autorità fai queste cose?

VANGELO 
 (Mc 11,27-33) 
Con quale autorità fai queste cose? 
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e svelaci le parole di Gesù; fa che il nostro animo e la nostra mente siano puri davanti al Signore, e che la malizia umana non c’impedisca di capire e di riconoscere il Messia.
Certo che la sapienza di Gesù a volte, ci lascia senza parole; il fatto che ci stupisce è che, senza neanche innervosirsi, riesce a trovare le parole giuste per far chiudere nella trappola da soli quelli che gli tendono la trappola.I sadducei ed i capi dei sacerdoti, non riconobbero in Giovanni un profeta, coloro che dovevano guidare il popolo verso Dio, non seppero leggere i segni delle sacre scritture ed ora che Giovanni era morto, i loro dubbi non si erano per niente chiariti, eppure già il loro pensiero era di insidiare Gesù.
Chi è Gesù? Chi lo autorizza a fare quello che fa?La malizia che mettono nella domanda,gli si ritorce contro e non riescono a dare una risposta che nasconda il tranello che vogliono tendere a Gesù.Questo brano ci deve portare a fare una riflessione semplice.
Forse è il momento di domandarci chi è per noi Gesù? Se noi lo autorizziamo a guidare la nostra vita, e se facciamo come chi si sente più giusto, più saggio, più importante, e cerchiamo di metterlo a tacere.
Oggi voglio leggere in queste parole anche un altro messaggio, voglio chiedere a Gesù di vivere con me in questo particolare momento, di insegnarmi ad essere prudente, a saper discernere l’ inganno e chiedergli di mettermi in bocca parole e silenzi, secondo quello che è più giusto per il progetto di Dio.
Gesù ha detto: non vi preoccupate del modo di difendervi, né di ciò che dovete dire: *lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che conviene dire.(Lc 12,12)

giovedì 28 maggio 2015





Venerdì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Libro dell’Ecclesiastico 44,1.9-13.
Facciamo dunque l'elogio degli uomini illustri, dei nostri antenati per generazione.
Di altri non sussiste memoria; svanirono come se non fossero esistiti; furono come se non fossero mai stati, loro e i loro figli dopo di essi.
Invece questi furono uomini virtuosi, i cui meriti non furono dimenticati.
Nella loro discendenza dimora una preziosa eredità, i loro nipoti.
La loro discendenza resta fedele alle promesse e i loro figli in grazia dei padri.
Per sempre ne rimarrà la discendenza e la loro gloria non sarà offuscata.

Salmi 149(148),1-2.3-4.5-6a.9b.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell'assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo Creatore,
esultino nel loro Re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,
con timpani e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona gli umili di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,
sorgano lieti dai loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questa è la gloria per tutti i suoi fedeli.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 11,11-26.
Dopo essere stato acclmato dalla folla, Gesù entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici diretto a Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame.
E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi.
E gli disse: «Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti». E i discepoli l'udirono.
Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe
e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio.
Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!».
L'udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento.
Quando venne la sera uscirono dalla città.
La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici.
Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: «Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato».
Gesù allora disse loro: «Abbiate fede in Dio!
In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.
Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato.
Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati».

Parola del Signore

Meditazione di ;  San Cirillo di Gerusalemme (313-350), vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimale, n° 5

« Abbiate fede in Dio »
    Sta scritto: «È difficile trovare un uomo fedele!» (Pr 20,6). Non dico che tu debba rivelare la tua coscienza a me, ma che mostri a Dio la sincerità della tua fede, Dio che prova mente e cuore e conosce i pensieri degli uomini (Sal 7,10;94,11). Gran cosa un uomo che possiede la fede: è più ricco degli arciricchi. Il fedele infatti possiede tutti i beni del mondo, in quanto li disprezza e li calpesta; al contrario, i ricchi di beni materiali, benché ne abbiano in abbondanza, finiscono col mancare di quelli dell'anima. Più ne ammassano, infatti, più si consumano per la brama di quanto loro manca. Invece, e questo è il colmo del paradosso, l’uomo che ha fede è  ricco nella sua povertà perché sa che bisogna avere solo di che coprirsi e di che nutrirsi; quindi si accontenta e disprezza le ricchezze.

    Non soltanto noi, che di Cristo portiamo il nome, viviamo la fede. Tutti gli uomini,  anche estranei alla Chiesa, possiedono qualcosa di simile alla fede.  Vincolo di fede chiamiamo il patto che unisce nelle nozze persone estranee l'una all'altra; sulla fede si fonda anche l'agricoltore fiducioso di raccogliere i frutti, perché nessuno senza fiducia s'assoggetterebbe a fatiche. Per fede gli uomini solcano il mare affidandosi con fiducia a un piccolo legno. … Sulla fede insomma si fonda la maggior parte delle imprese umane; tutti credono a dei principi.

    La lettura di oggi vi ha però chiamato alla vera fede, e vi ha indicato la via che dovete anche voi seguire per piacere a Dio. Per Daniele, come leggiamo, la fede chiuse la bocca ai leoni (Dn 6,23). «Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno» (Ef 6,16)... La fede dà all'uomo tanta forza da farlo camminare sulle onde (Mt 14,29). Per il paralitico di Cafarnao ebbero fede quelli che lo portarono e calarono per il tetto (Mt 9,2). La fede delle sorelle di Lazzaro ebbe tanto potere, che richiamò il morto dalle porte degli inferi (Gv 11)... Questa fede data gratuitamente dallo Spirito supera tutte le forze umane, per cui chi la possiede può dire a questo monte: «Spostati da qui a lì», ed esso si sposterà.



mercoledì 27 maggio 2015

(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!

VANGELO
(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Gesù fa che io veda! Fa che attraverso il tuo Santo Spirito, io sappia riconoscere la Tua luce dal buio profondo del mio essere, fa che tutto sia luce e possa illuminare anche chi mi ascolta e mi segue, perché guidati dalla tua luce, non abbiamo a perderci.
Gesù passa, è vicino a noi, c’ è tanta gente intorno a lui, alcuni dicono al cieco di tacere, di non gridare…perché, chi lo ha stabilito che a Gesù quel grido, quella richiesta d’aiuto diano fastidio? Forse li stessi che hanno stabilito di pensare ai ciechi come ad emarginati….
Questa cosa mi fa pensare a quanti di noi, ritenendosi dei buoni cristiani, dei seguaci di Cristo D.O.C. tendono ad emarginare chi non ha fede, chi non ha conosciuto ancore la luce del Signore, ritenendoli colpevoli e condannandoli già a priori, ad una vita senza speranza di conversione.
Certo il signore con molti di noi è stato veramente buono, ci ha donato la grazia di una conversione senza merito da parte nostra, e sarà che io sono tra questi fortunati, che penso spesso che forse qualcuno ha pregato tanto per me…e poiché non ricordo nella mia famiglia grandi esempi di preghiera, penso alle suorine da cui andavo a scuola, oppure a qualche buon cristiano, che senza sapere per chi, pregava per chi era lontano dal Signore.
Ed eccomi qui, a parlare con voi, di questo miracolo che è avvenuto tanti anni fa e che si ripete ogni giorno. Per questo io non smetterò mai di credere nella forza della preghiera, nella voce che implora, che sale fino a Dio, che commuove il suo cuore e lo fa aprire anche alle persone più lontane.Lui sa come fare, ha i suoi mezzi, i suoi sistemi, per ognuno di noi ha una parola diversa, ci conosce tutti, così bene, come neanche noi ci conosciamo.
Dio interviene nella nostra vita, se lo chiamiamo, cambia le tenebre in luce, e ci fa vedere tutto sotto ad un’altra prospettiva.

martedì 26 maggio 2015

(Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato.

VANGELO
 (Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato. 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede.

Povero Gesù, è uomo, ha paura, come tutti e, questo evidentemente, si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura. Non seguivano quindi un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino.
Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto.
Certo, capire che uno che uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino.
Morire e risorgere, vuol dire per noi, morire all’ uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere nello Spirito con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso. Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, anche  la cosa più preziosa, la sua vita.
Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’ amore, mentre diciamo a vuoto “darei la vita per te” Gesù l’ha data veramente.Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere accanto a lui, uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra, cercano un favoritismo personale, non vogliono che nessun altro, neanche Pietro, sieda presso Gesù prima di loro.
Non hanno idea del modo in cui Gesù vincerà sui suoi nemici, non riescono neanche ad ascoltarlo del tutto, perchè continuavano a seguire l'idea che si erano fatta di Lui come Messia.
È la stessa proposta che nel Vangelo di Matteo 20,20. viene attribuita alla madre dei due apostoli, forse perchè fu considerata inappropiata.  I posti del cielo non si decidono per conoscenza come sulla terra, ma i discepoli ancora non riescono a comprenderlo e, anche tra loro c'erano invidie e gelosie.Anche oggi nelle parrocchie, si cerca di essere al centro, accanto al sacerdote, o accanto al Vescovo, o al Papa e ci si sgomita l'uno contro l'altro... in fondo nulla cambia se non cambia il cuore dell'uomo... di qualunque uomo.Sedere alla destra di qualcuno significava avere la stessa natura, la stessa dignità e lo stesso potere di colui che siede al centro; Gesù, essendo seduto alla destra del Padre ha la stessa dignità, potenza e natura di Dio Padre. Un’ ultima cosa da notare nel vangelo di oggi, è come Gesù risponde a quegli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, egli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire… e pensiamoci bene, perchè in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo.
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lunedì 25 maggio 2015

(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

VANGELO 
(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Concedimi o mio amato, la luce del tuo Spirito, per comprendere a pieno le tue parole, per inserirle nella mia vita e farmi muovere sui tuoi passi. Io sento di amarti e vorrei essere veramente come Tu mi vuoi, insegnami. 

Il giovane ricco è appena andato via… non se la sentiva di vendere tutti i suoi averi per seguire Gesù, non se la sentiva di rinunciare a qualcosa che,secondo lui, gli apparteneva. Pietro guarda Gesù e timidamente gli si avvicina e gli chiede se loro che hanno lasciato tutto per seguirlo, sono a posto? C’è qualcosa in Pietro che gli fa presagire che la risposta non sarà quella che si aspetta, sembra che con Gesù non si riesca mai a capire fino in fondo, quello che è giusto, quello che vuole. Infatti, Gesù fa una precisazione che come al solito, lo lascia esterrefatto. Dice che, già solo il fatto di seguire la sua parola, apre degli scenari completamente diversi nella nostra vita; il sapere che essa non è fine a se stessa, ma che è inserita in un progetto di Dio, è una proposta accattivante che dite? Lasciare tutto, non vuol dire mettersi a fare il barbone, ma non essere attaccati a nulla, non avere delle cose più importanti di Dio, che ci possono fuorviare ed è questo per noi molto difficile. Lo era ai tempi di Gesù, in cui si viveva di poco e lo è ancor di più oggi che tutto sembra essere di primaria importanza, irrinunciabile e per avere tutto si è disposti a tutto, anche a lavorare per tante ore. C’è la macchina, i videogiochi, la discoteca, le serate divertenti, gli impegni dei figli… tutto così importante da non avere il tempo per il Signore. Una fugace messa di domenica e se il sacerdote fa un’ omelia troppo lunga, quanti visi scocciati…. Ma com’è bello ogni giorno aprire la giornata con la preghiera, affrontare le difficoltà con la fede che ci sorregge, sapere che non si è soli, leggere le scritture e cercare di capire alla luce dello Spirito Santo, che cosa ci dice il Signore. Io lo faccio con voi, ma vorrei tanto che tutti lo facessimo ognuno per proprio conto, per aver la possibilità di stare a tu per tu col Signore, aprire a Lui il nostro cuore, scoprire che quello che riceviamo e di gran lunga superiore di quello a cui rinunciamo. Anche Pietro capirà che deve rinunciare al suo orgoglio, alla sua presunzione, al suo carattere irruente, all'idea di essere perfetto, e lo capirà quando sarà messo alla prova in tutta la sua debolezza, e rinnegherà di conoscere Gesù per paura. Dobbiamo far posto a Gesù nel nostro cuore, e non ci rimetteremo, questo è sicuro!

domenica 24 maggio 2015

(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

VANGELO
(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
DONAMI O SIGNORE IL TUO SANTO SPIRITO, PER SAPER DISCERNERE E PROMULGARE LA TUA PAROLA, E PER SAPERLA PER PRIMA COSA VIVERE E TRASMETTERE CON LA MIA VITA. PER CRISTO NOSTRO SIGNORE
Spesso quando si ascolta la parola di Dio in chiesa, si sente salire un brusio... oppure scendere un silenzio... nel nostro cuore.
Penso ai ricchi, che magari hanno fatto tanti sacrifici, si sono privati del superfluo per anni e anni, per raggiungere una soddisfacente situazione finanziaria, che gli garantisca una vecchiaia serena, e con il cuore spero che questo sia vero, primo che riescano a diventare vecchi e poi anche sereni. Se volessi inventare un lavoro, mi metterei a costruire le casse da morto con le tasche, perché almeno potrebbero essere seppelliti con i loro averi, tanto purtroppo, ha ragione Gesù, quando dice che è difficile che un ricco entri nel regno di Dio, ma non perché è ricco, ben venga la ricchezza se può essere un mezzo, è la povertà d'animo, la grettezza, l'avarizia e l'egoismo che perdono le anime dei ricchi.
Al tempo stesso, non serve essere ricchi per essere egoisti e poveri d'animo, perché un sorriso non costa nulla, una parola buona nemmeno e ancora meno costa pregare per gli altri... e certe persone invece non riescono a fare neanche questo.
L' avarizia è spesso uno stato d'animo, un modo di essere di chi tende a cumulare per tranquillizzare se stesso; la paura di non saper affrontare le difficoltà se sopraggiungono, è spesso insita in queste persone.È sempre la paura che detta certi atteggiamenti, e la paura è la logica risposta di chi non confida in altri che in se stesso.
Quanto è difficile essere come Dio ci vuole, difficile capire dove sbagliamo, ma tutto quello che è difficile a noi, anche impossibile, è possibile a Dio, ed è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedergli di farci diventare come ci vuole, per fare di noi esseri umani degni di essere chiamati figli di Dio. Non basta osservare i comandamenti, non uccidere, se poi qualcuno nel mondo muore di fame e io non muovo un dito; non rubare, se poi non rispettiamo chi lavora o chi ci da il lavoro, l’inganno del maligno è dovunque, ma quello che più è tragico, è che è così annidato nel nostro animo, che non riusciamo più nemmeno a distinguerlo, per questo dobbiamo continuamente rivolgerci allo Spirito Santo di Dio, che ci aiuta a discernere il bene dal male, cosa che noi crediamo di saper fare, ma non ne siamo più capaci.
Oggi a messa ho sentito un bel discorso su quello che dovremmo essere per piacere a Dio e non seguire mammona... sì, un bel discorso! Solo un bel discorso! A volte siamo cembali stonati, perché non lasciamo che sia lo Spirito del Signore accordi in noi anima e corpo e frapponiamo alla musica del cielo, quella di una terra dalla quale non riusciamo a distaccarci. Siamo poveri proprio quando pensiamo di essere ricchi, e pensiamo di dover parlare agli altri. San Filippo Neri diceva: "Non fate i maestri di spirito, e non pensate di convertire gli altri; ma pensate a regolare prima voi stessi."
Il giovane ricco si presentò a Gesù convinto di star facendo tutto quello che poteva, e cercava qualcosa che lo coinvolgesse. “Che cosa devo fare? “ Ma Gesù lo spingeva a fare tutto quello che poteva salvarlo veramente e se ne andò rabbuiato in volto, immobile nella sua situazione, si contentava di essere nel giusto secondo il suo modo di vedere, ma non voleva essere perfetto, mentre a tutti noi è richiesto di essere in comunione con Gesù e non di accontentarci.

sabato 23 maggio 2015

(Gv 15,26-27; 16,12-15) Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera.

VANGELO
(Gv 15,26-27; 16,12-15) Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e manda su di noi il fuoco del tuo amore,perchè possiamo ardere come fiamma che non si consuma.
Questo Vangelo,lo abbiamo letto insieme all'inizio del mese di maggio, ma oggi torna a farci 
riflettere, proprio come una fiamma che non vuole e non deve spegnersi.
La fede è un dono che ogni giorno ha bisogno di essere alimentato, perchè ogni giorno ci si presentano ostacoli e prove e ogni giorno dobbiamo lottare con noi stessi per crescere.

Il mondo oggi sembra aver abbattuto le frontiere, perchè si vola, ci si collega ad internet....ma in realtà si è aperto anche a nuove sfide. La chiamano globalizzazione, ma di globale c'è solo una grande confusione secondo me.
Mercati con regole diverse, non creano solo nuove opportunità, ma mescolano le carte in tavola e popoli che lavorano senza un minimo di regole, agiscono indisturbati e vengono a turbare, la tranquillità commerciale di popoli che di regole ne hanno troppe e non riescono ad essere concorrenziali.
Possiamo vedere il lato bello della cosa, che popoli che hanno sempre visto solo la miseria, oggi possono vedere la loro vita cambiare...ma chi ha sempre avuto tanto, non vede quello che è un passo avanti degli altri, ma solo quello che è un passo indietro per loro.
Poi ci sono i problemi che nascono dall'immigrazione, le difficoltà di integrarsi di popoli che fanno della religione un' arma di terrorismo e di conquista; e questo porta con se odio e paura....o ancor peggio indifferenza per quelle povere persone che fuggono la fame e la morte, cacciate dalla crudeltà altrui.-"Caino dov'è tuo fratello? " -  Ci occupiamo dei nostri fratelli o pensiamo solo a noi stessi? Il Papa appena insignito ha visitato Lampedusa per ricordarci che "LA CULTURA DEL BENESSERE, CHE CI PORTA A PENSARE A NOI STESSI, CI RENDE INSENSIBILI ALLE GRIDA DEGLI ALTRI" .
Noi occidentali siamo Cristiani sopiti, che non sanno più riconoscere il bisogno dell'altro, e questo fa di noi un popolo incivile, perchè la civiltà di un paese si vede da come si prende cura dei più deboli,non da quanto spende in tecnologia e benessere.Forse è un bene che perdiamo le nostre sicurezze se questo ci permette di ritrovare quella fiamma d'amore verso Dio e la sua parola.Guardate in questo video come in Cina viene accolta la Bibbia...che nelle nostre case spesso non c'è o giace nella polvere.https://www.youtube.com/watch?v=ERr3Eucci0E
 

venerdì 22 maggio 2015

(Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua

VANGELO
 (Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore mio,di illuminarmi col tuo Santo Spirito, per farmi comprendere e vivere la tua parola, per Cristo nostro Signore. Amen.

L'immagine di Giovanni come del discepolo più piccolo e più dolce tra gli apostoli di Gesù, è una delle immagini che mi addolcisce l' anima. Penso a Lui, piccolo, che si lascia andare ad un amore incondizionato, e che Gesù guarda con una dolcezza particolare. Pietro si preoccupa di lui, si chiede che sarà del giovane quando resterà solo, ma Gesù gli dice di non preoccuparsi di lui, perché anche per lui tutto è scritto.
Giovanni infatti sotto l' ispirazione dello Spirito Santo scriverà la storia di Gesù, e racconterà della sua vita tra i discepoli, dei suoi insegnamenti, e trasmetterà alla luce del suo amore, ogni cosa gli verrà ispirata. Sembra quasi che con le sue parole Gesù voglia far continuare l'opera di Giovanni all' infinito,dice infatti: - se io voglio che rimanga finché io venga - come se volesse chiedere ad ognuno di noi di scrivere la sua pagina di vangelo, perché se ognuno di noi scrivesse quello che ha conosciuto di Gesù nella sua vita, non basterebbe il mondo intero per contenere i libri.Giovanni traspare amore, incondizionato, amore che non mette tra lui e Cristo nessun limite, non mette la sua umanità, si lascia condurre.  Questo rapporto così intimo tra Giovanni e Gesù, ha fatto parlare e sparlare perchè rappresenta qualcosa che difficilmente capiremo mai, l'amicizia con Gesù che tanto tutti vorremmo. Giovanni è l'amore corrisposto.  Non cerca di apparire, ma c'è, è sempre con Gesù, dove c'è Gesù c'è lui, e resta con Maria nella buona e nella cattiva sorte.Giovanni ha deciso per Gesù e quando l'ha fatto, l'ha fatto per sempre; non ha tentennato come Pietro, non ha dubitato come Tommaso... ha deciso di seguirlo e si è lasciato andare sul suo petto per sempre!

giovedì 21 maggio 2015

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

VANGELO

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del tuo Figlio e con l' effusione dello Spirito Santo, fà che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Uno strano dialogo questo, tra Gesù e Pietro, sembra quasi che Gesù voglia mettere alla prova il povero Pietro, che si mortifica e non sa più come ribattere al maestro. Mi ami? Come mi ami? Quanto mi ami? Ma sei sicuro che mi vuoi bene?
Che cosa vuoi da Pietro Signore, cosa vuoi da noi? Vuoi che ci rendiamo conto della nostra pochezza? Della nostra fragilità? Tu ci conosci e ci scruti e a te non possiamo mentire, come facciamo persino con noi stessi.
Facile sentirsi giusti, in un mondo in cui il male è tangibile, basta non rubare e non uccidere e ci sentiamo giusti; se poi andiamo anche in Chiesa ancora meglio, ci sentiamo quasi Santi,come se il nostro dovere si esaurisse in qualche pratica religiosa.
Ecco perché Gesù insiste, ci chiede di guardarci veramente dentro, di spingerci oltre, di diventare proprio come lui, Pastori delle sue pecore. Può sembrare una cosa per i soli sacerdoti, ma non è così, perché se anche loro sono chiamati a fare di più e meglio, anche noi siamo i pastori delle nostre famiglie, e siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, non solo con le parole ma prima di tutto con la nostra vita.
Una parola per chi poi frequenta la Chiesa: è importante che noi testimoniamo l' amore per i fratelli, che viviamo in coerenza con quello che la Chiesa predica, perché se ci comportiamo da IPOCRITI, saremo anche noi colpevoli dell' allontanamento di molti fratelli.
Il Papa ha messo l'indice sul carrierismo, ed ha fatto benissimo secondo me, ma il discorso riguarda un po' tutti noi, ricordiamoci che il centro della Chiesa è Cristo, e nessun altro.
Gesù lascia a Pietro il compito di guidare il suo popolo la sua Chiesa, lo elegge pastore delle anime, ma non si limita a questo, lo invita a riflettere sulla sua umanità, per far sì che non se ne dimentichi mai, e che non conti sulle sue forze, ma sulla sua affiliazione a Dio.L'invito a riconoscersi che Gesù fa a Pietro, lo vuole portare a capire che tutto con Gesù è condivisione con Lui, che non deve mai pensare di poter essere pronto, arrivato, fedele, santo; ma dovrà sempre ricominciare da capo, sempre combattere con la sua piccola umanità alla quale è legato.
Gli indica la sua vecchiaia, in cui dovrà affidarsi all' amore di chi lo curerà e lo vestirà, perché in questo gesto umano, pieno di amore, c' è l' essenza dell' uomo, che con pazienza si affida, non potendo far altro. Ed ancora io leggo tra queste righe che sarà l'amore di Dio che ci porterà dove noi non sapremo di andare... per questo Gesù ci dice ,SEGUIMI!

mercoledì 20 maggio 2015

(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.

VANGELO 
(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Venga, o Padre, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Gesù prega per noi. Chiede al Padre di vegliare non solo sui primi discepoli che lo hanno conosciuto e che attraverso Lui, hanno conosciuto Dio stesso, ma anche per coloro che seguiranno la sua Chiesa e quindi anche per noi. La preghiera di Gesù per l' unità della chiesa, non è quella di chi ignora che ci saranno dispute e diatribe, ma che spera nell' unità dello Spirito che ci tenga uniti nel suo nome.  In questa preghiera Gesù riunisce tutti quelli che crederanno in Lui, non mette paletti, anche se ci sembra così difficile andare d’ accordo tra noi, ma l' importante è amarci nel nome di Dio, perché è l' amore per i fratelli che ci farà superare tutti gli ostacoli e le differenze. Ci saranno sempre le liti, ma se nel cuore non c' è cattiveria, invidia ed egoismo, ci sarà anche la preghiera per i nemici, per chi ci ingiuria, per i nostri nemici e per i nemici della Chiesa, e questo ,con la consapevolezza che nessuno è perfetto.Per vincere le divisioni bisogna mettere al centro Gesù, non basarci sulle differenze, ma ancorarci sull'amore di Dio per noi e per tutti i nostri fratelli.

martedì 19 maggio 2015

(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.

VANGELO 
(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’ essi consacrati nella verità».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

 PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito a saper leggere come Tu vuoi la sacra scrittura, a comprendere  alla Tua luce quello che Tu vuoi che io comprenda  e a scrivere quello che Tu vuoi che io scriva.

Continua la preghiera di Gesù al Padre per chiedere la protezione per i suoi discepoli, per tutti quelli che gli appartengono e non sono solo del mondo, ma sono in comunione con lui ed attraverso di lui al Padre. Proprio stamattina pensavo a come è difficile per noi, la santità alla quale siamo chiamati, proprio perché siamo nel mondo, un luogo in cui è più facile di quando pensiamo perderci.Credere di essere senza peccato è già peccato, ed è verissimo, perché questo pensiero ci viene dettato dal nostro orgoglio e dalla superbia, e ci spinge a vedere solo i peccati degli altri, così da sentirci santi e benedetti. Questo Gesù lo sa, e cerca di metterci in guardia, ma non sempre siamo in grado di renderci conto di quanto sia facile peccare e giudicare gli altri.Oggi poi  c'è il finto buonismo, quella specie di istituzione per la quale tutti fingiamo di non giudicare, ma non è affatto vero; ci ergiamo a giudici ipocriti, proprio come quelli che non accettando Gesù, non accettarono l'amore che è in Dio per tutti, anche per i peccatori.
Nel mondo c'è tanta perdizione, perché non tutti gli uomini scelgono di seguire Gesù e la cattiveria delle forze del male verso la sua Chiesa si scatenano. 
A questo proposito vorrei sottolineare che non siamo noi in grado di giudicare chi si può perdere nel mondo, perché, fino all'ultimo istante di vita tutti abbiamo la possibilità di tornare al Padre, ricordo in proposito la parabola degli operai chiamati dal padrone a lavorare nella vigna, chi prima chi dopo, ma tutti ricevettero la stessa paga.
 Gesù ama i suoi discepoli, la sua Chiesa e la mette sotto la protezione del Padre attraverso lo Spirito Santo, perché sia sempre una Chiesa di verità ed unione nel suo nome. In questi ultimi tempi vediamo che la corruzione del maligno è entrata ormai anche tra le mura della Chiesa, per questo dobbiamo seguire Gesù nella preghiera al Padre, perché protegga i suoi  sacerdoti, dono indispensabile per noi.
Preghiera per i sacerdoti
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine.Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro.Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.


lunedì 18 maggio 2015

(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.

VANGELO
(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta
Padre onnipotente e misericordioso, fa’ che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi e ci trasformi in tempio della sua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Questa è una preghiera di Gesù a Dio... ancora una volta ci insegna come rivolgerci al Padre; fermiamoci un momento ed ascoltiamolo. Padre è venuta l'ora della gloria Del Padre, del Figlio e di tutti coloro che gli appartengono. Appartenere a Dio, essere figlio di Dio, non è una schiavitù, un obbligo, ma un atto di affiliazione sincero. Riconoscere il gesto di Gesù come un atto sublime d'amore, significa anche capire che per questo amore Lui abbraccia quella croce, per salvarci grazie a quel sacrificio egli sa di dover essere innalzato dalla croce al regno di Dio. Gesù non si smentisce, perché è verità e le parole con le quali ci è entrato nel cuore, sono le parole del Padre che lo ha mandato e chi gli ha creduto e lo ha seguito, sente che nelle sue parole c'è un affetto che va oltre ogni limite; una conoscenza della nostra fragilità, che non è rimprovero, ma invito ad essere migliori, a fidarci di Lui. Ci ama e non vuole perderci, ma più che altro, non vuole che ci perdiamo. Il mondo è ingannevole e Gesù sa che abbiamo bisogno del suo aiuto per superare la morsa del maligno, che cerca di sedurci con il suo gioco di specchi; per questo prega per noi, perché fino a che siamo nel mondo, sappiamo lottare contro le forze del male che sembra ci vogliano dare felicità, ma ci porteranno solo lontani da Dio. Per seguire Gesù e per non perdere la strada, ricordiamo che ci sono delle regole essenziali da tenere presenti: amare Dio e i nostri fratelli, perché quello che divide non viene da Dio e non sbaglieremo mai strada.

domenica 17 maggio 2015

(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

VANGELO
 (Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Parola del Signore



- LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta. Venga su di noi, o Padre, la potenza dello Spirito Santo, perché aderiamo pienamente alla tua volontà, per testimoniarla con amore di figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Una pagina questa, che dice molto a chi vuole capire. Essere battezzati con lo Spirito della fede, significa che dopo aver ricevuto il battesimo con acqua bisogna aderire alla fede in Gesù Cristo, annunciato da Giovanni. Ma aderire a Gesù, è una scelta, una decisione, che Dio non ci impone, ma ci chiede. Vivere sulla terra così piena di lustrini, fa brillare gli occhi, abbaglia e fa perdere il senso della vita stessa. Anche gli apostoli hanno tardato a capire che Gesù non gli parlava di una felicità terrena, ma di una fede terrena. E’ questo che ci chiede, di credere in Lui nonostante le apparenze, di credere che Non saremo abbandonati a noi stessi, come non è abbandonato Lui dal Padre:- ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».Chi ha fatto l’ esperienza del Signore nella sua vita, sa che è vivo, che è qui e che ci dà un gran sostegno con la grazia dello Spirito Santo, ma chi ancora non sente questa comunione, come può cominciare a capire? A volte ci si limita a dire “scegli”, ma come scegliere? Oggi è questo che lo Spirito ci vuole insegnare, come scegliere Gesù! Comincerò col dire che avvicinarsi a Gesù richiede poche cose iniziali, ma una cosa ci deve essere per forza: la sincerità. Non possiamo avvicinarci ad un Dio di verità se non ci accostiamo con sincerità. Siamo qui, con i nostri dubbi e le nostre imperfezioni, siamo peccatori, ma non ce ne rendiamo neanche conto, e quindi chiediamo a Lui di farci capire i nostri peccati, di darci una luce nuova, attraverso la quale poterci riconoscere, peccatori e chiedere perdono. E’ stato Gesù che ci ha detto chiedete e vi sarà dato e allora facciamolo, chiediamogli il dono della conversione, della fede, chiediamogli di iscriverci alla scuola di Maria, quella dove Lui stesso ha studiato, alla scuola dell’ umiltà. Lei c’insegnerà a dire “SI”, ci afferrerà per mano e ci dirà: ascoltatelo e fate quello che Lui vi dirà. Da qui in poi abbiamo fiducia, la Mamma terrena ci può abbandonare, il Padre terreno ci può rinnegare, Il fratello terreno può essere geloso di noi…. ma una cosa che vi posso garantire, è che la nostra famiglia celeste, non lo farà mai… Parola di Dio! E Dio ce l’ha assicurato attraverso Gesù che è VERITA’.

sabato 16 maggio 2015

  • (Mc 16,15-20) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

    VANGELO 
     (Mc 16,15-20) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. 
    + Dal Vangelo secondo Marco

    In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

    Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego, o Spirito Santo, di penetrare con tutta la tua forza nel mio cuore e di portarmi ai piedi di Gesù. Fa che io possa ascoltare la sua parola che scalda il cuore ed accende la mente, che sappia trasmetterla e più di ogni cosa, che io sappia viverla.

Il Vangelo di Marco è un pochino più brusco letteralmente degli altri, ma è certamente così concreto da scoraggiare qualsiasi persona voglia trovare scuse ancora, prima di fidarsi di Gesù. 
In ogni sua riga sembra dire: questo è Gesù, queste le parole che ha lasciato, questi i miracoli che ha fatto e questo è quello che ci ha comandato di fare: Andare in tutto il mondo ed annunciare il Vangelo. In eredità il regno di Dio, ma non solo in eredità futura. Essere in Cristo significa anche che Cristo è con noi.  Ai suoi discepoli egli assicura la sua presenza in tutto e per tutto. Conferma sua assistenza nelle difficoltà loro e degli uomini, e chiede loro solo di credere. Nel suo nome scacceranno i demoni, riceveranno i doni dello Spirito Santo e guariranno i malati imponendo su loro le mani; parole fino a pochi anni fa restavano un poco  nell' ombra, considerandole solo per i sacerdoti, o meglio ancora per i vescovi, ma oggi, con l' avvento dei vari movimenti carismatici, si è andati man mano alla riscoperta dei doni dello Spirito Santo.  
Sono di questi tempi le  parole di Papa Francesco che dice che si diventa apostoli per il solo fatto di ricevere il battesimo, quindi seguiamo le parole di Marco, che sono le parole che Gesù gli ha lasciato per  testimoniare la sua fede; per trasmettercela e darci la forza di diventare apostoli pienamente  perché la fede non è solo un vago sentimento, ma anche un impegno pratico a credere in  un contenuto di verità, che il credente deve conoscere sempre meglio, attraverso il Vangelo e non solo leggendolo, ma vivendolo in primis.

venerdì 15 maggio 2015

(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

VANGELO  
(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
 dalla preghiera di Colletta
 O Padre, il tuo unico Figlio, prima di salire al cielo, promise ai suoi apostoli lo Spirito Santo: tu che hai dato loro la multiforme ricchezza della sapienza eterna, concedi anche a noi di ricevere i doni del tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

Stavolta non c’è dubbio, ce l’ha proprio con noi, è a noi che Gesù sta parlando. Spesso non sappiamo pregare, non sappiamo chiedere, usiamo la preghiera come se andassimo in un negozio a fare spese. Ci mettiamo lì e diciamo:- dammi Signore ti prego, concedimi …. e siamo così convinti che ce lo deve, che poiché siamo bravi Cristiani ci deve accontentare. Dimentichiamo la parte più importante della nostra preghiera, dimentichiamo di proclamare la nostra fede in Cristo, che è il tramite tra noi e Dio stesso. E’ perché crediamo in Gesù Cristo, che facciamo parte del progetto di Dio, che adempiamo a questo progetto, ed è in nome di Gesù che possiamo chiedere e che quello che chiederemo ci sarà concesso, per l’amore che ci lega a Gesù e al Padre, per cui nulla ci sarà negato. Amare Gesù, sarà quel legame che ci farà amare dal Padre, perché Dio lo ha sacrificato per amore nostro, ed è importante  stare in comunione con Loro.


giovedì 14 maggio 2015

(Gv.16,20-23 ) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia

VANGELO
 (Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e guidaci con amore verso il regno di Dio.

La prima cosa che mi colpisce di questa pagina è quel “ un poco ” che Gesù dice …  questo tempo mi fa pensare a quello sulla terra che è relativamente breve rispetto all’ eternità alla quale Lui è abituato. Lo spazio e il tempo sono una cosa seconda me, tutta terrena, spesso penso a chi ha vissuto l’esperienza della pre-morte, che ci parla di un tempo diverso, di uno spazio diverso… anche i veggenti a Medjugorie quando sono portati dalla Madonna in Paradiso ci parlano di un tetto che si apre per passare e in un attimo sono giunti in paradiso. Noi non riusciamo a capire, possiamo però fidarci di Dio e della sua parola confermata da Gesù.Pensate a quanto restavano sbalorditi gli apostoli, che non avevano precedenti cui appellarsi per credere. E Gesù dice ancora una cosa molto importante, parla di una gran tristezza che prende i suoi amici, a cui ha preannunciato la sua morte, ma poi dice che la  tristezza sarà trasformata in gioia… quindi anche qui ci parla di qualcosa che sulla terra è in un modo diverso dal suo mondo. Il suo regno non è di questo mondo, ed il suo regno sarà il nostro, se riusciremo a credere in lui e a seguire i suoi passi, poi non fa niente se capiamo tutto quello che Gesù ci vuole dire, quello che più conta e che ci affidiamo a Lui e che lasciamo che ci plasmi con il suo amore; è importante la nostra scelta di essere amici di Gesù e non del mondo.
Giacomo dice nella sua lettera: Chi vuole essere amico del mondo, si costituisce nemico di Dio (Gc 4, 4). Ci stiamo preparando all'Ascensione? O pensiamo che sia un momento solo di Gesù che non ci riguarda? Che cosa abbiamo capito della nostra "comunione con Cristo? Nei versetti successivi, Gesù paragona il loro dolore che verrà a quello del parto, un esempio che vale mille parole. Ogni cristiano non è mai "arrivato" finché si trova su questa terra, perché il cammino spirituale non  finisce mai; va vissuto infatti, come un periodo di "gestazione" dal quale si deve partorire l'uomo nuovo, per arrivare al momento dell' incontro con Gesù pronti per ricevere la gloria che il Padre riserva agli eletti.