domenica 29 maggio 2011

(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.

VANGELO 
(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito promesso dal Signore,Spirito di verità,Spirito d’amore. Gesù sa che certe cose per noi sono incomprensibili,e per questo ci dice che ci manderà lo Spirito Santo.

 Ci stiamo preparando all’ascensione del Signore,e alla Pentecoste,e lui ce lo sta annunciando.Attraverso lo Spirito tante cose che non si capiscono diventano più chiare,e questa comunione con il Padre ed il Figlio,darà la forza di superare le prove che ci troveremo ad affrontare. Restare in Gesù con il Padre,contro chi lo nega,chi non l’ ha riconosciuto come Figlio di Dio,come il Messia promesso nelle sacre scritture. Testimoniare Gesù è stato per i primi apostoli molto difficile e pericoloso,tanti hanno attentato alla loro vita,e molti sono stati i martiri cristiani.Anche oggi c’è chi per portare la parola di Dio viene ucciso,specialmente nei paesi in cui ci sono altre religioni,la chiesa è perseguitata. Ma anche oggi e nel nostro paese la chiesa è perseguitata,anche se il martirio al quale è sottoposta è meno visibile.Tutti questi attacchi al crocefisso,al Papa e ad alcuni uomini di chiesa,alcuni dei quali come tutti gli esseri umani peccatori,creano un grande dissenso anche nei credenti. Questo è sicuramente opera del principe di questa terra,che ha reso schiavi molti di noi con la sua seduzione e la sua falsità. Ancora di più allora dobbiamo essere fedeli a Cristo,e stringersi intorno al Papa e alla chiesa,perché lo Spirito che ci anima è lo spirito di Dio,spirito di verità.

sabato 28 maggio 2011

(Gv 14,15-21) Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito

VANGELO
 (Gv 14,15-21) Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, come promesso da Gesù, in questo giorno in cui tutti t’invocano, io timidamente, ti chiedo di non andare via...io non seguo gruppi particolari che t’invocano in massa e che tu gradisci, mi accosto sempre con tutti i miei difetti al tuo cospetto, e tu mi onori con la tua presenza.Perdona la mia inadeguatezza e la mia miseria d'animo, e assistimi.

Amare Gesù, e attraverso di Lui amare il Padre...come possiamo ancora essere recalcitranti...come possiamo non sentire quanto amore c'era nei suoi gesti, nelle sue parole... Sta per andare Gesù quando dice queste parole, sta per tornare al Padre, ma non vuole lasciarci soli. Sa che noi siamo fragilissimi, con tutte le nostre paure, persino in questa nostra società che è una società democratica, in cui tutti sono liberi di dire la loro, sembra che ci si vergogni della nostra fede. I cristiani di oggi.... non siamo solo  tiepidi o freddi, siamo anche stupidi! Non capiamo che la nostra fede non è in un elfo o in un maghetto, ma in un DIO, che può tutto e che ci ama talmente tanto che ci darà tutto quello che ci serve per affrontare il nostro passaggio su questa terra. A volte ci chiediamo come fare per essere buoni Cristiani, eppure ce lo dice nei Vangeli... vieni e seguimi, ascolta la mia parola, io farò di te un uomo nuovo, t’inonderò di Spirito Santo, e tu non avrai più paura di niente. E' così amici, è con lo Spirito di Dio che noi veniamo trasformati in santi Cristiani, è mettendoci a sua disposizione in tutto e per tutto che ci lasciamo trasformare e non abbiamo più paura di professare con orgoglio la nostra fede, di combattere contro le tentazioni, di affrontare una malattia, e addirittura la morte. Vieni o Spirito santo e trasformaci, noi ti preghiamo!

venerdì 27 maggio 2011

(Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.

VANGELO 
(Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo. 
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di essere con me nella lettura e riflessione di questo brano del vangelo, per testimoniare attraverso la tua sapienza, quello che tu vuoi che io comprenda e riporti qui.
Essere seguace di Cristo, comporta spesso delle scelte che sono messe in discussione da chi ci circonda, da chi si sente parte del mondo e tende a farci vivere come se un cristiano stesse fuori posto su questa terra. D’altra parte anche Gesù, non è che ha avuto la vita facile sulla terra, faceva del bene ed era odiato, tanto che lo hanno crocefisso; perché in un mondo dove c’è la gara al successo, alla ricchezza, uno che si definisce re e viene per servire, per gli emarginati, per gli ultimi, non è compreso. Gesù ci dice di prepararci all’ostilità della gente, e ci dice anche un’altra cosa molto importante, ci spiega il motivo per cui il mondo ci odia, perché Lui ci ha scelto dal mondo. Spesso avvertiamo anche noi piccoli discepoli senza alcuna preparazione teologica, la grande grazia che il Signore ci ha fatto, chiamandoci alla conversione, e ripensando a quando eravamo lontani da Dio e dalla sua parola, avvertiamo lo stesso senso di disprezzo che prima noi nutrivamo verso chi era più dentro di noi, nelle cose di Dio. Quel disprezzo era  molto simile alla rabbia, quella rabbia che provavamo verso chi secondo noi, era stupido a perdersi tante cose belle della vita, e visto che ci guardava compassionevoli, li attaccavamo e ne dicevamo di tutti i colori contro di loro. La calunnia era la nostra forma preferita, poi c’erano tutta una serie di tentativi di sfuggire all’amore puro e a cercare la trasgressione, e questo è bene ricordarlo, perché quando vediamo qualcuno che riteniamo un gran peccatore, o un blasfemo, dobbiamo ricordarci di quando anche noi eravamo lontani.

mercoledì 25 maggio 2011

(Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.

VANGELO 
(Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni su di me o Santo Spirito, aiutami a discernere la tua volontà dalla mia, perché sia la tua sapienza quella che mi anima. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sembra quasi che Gesù ci stia indicando di fare come ha fatto lui, poche parole, povere, ma piene di amore.E' l'amore del Padre che ha plasmato il Figlio, che lo ha portato ad accettare i comandamenti e a viverli sulla sua pelle.Un amore che non ha limiti e che lo ha reso un tutt'uno con il Padre.E' quello l'amore che ci ha trasmesso e noi dobbiamo approfittare di questo suo esempio e capire che è l'amore che può tutto, può aiutarci a superare le prove, le ostilità, l'incertezza.Rimanete in me, come il tralcio alla vite, e come in un abbraccio infinito, in comunione tra noi, saremo uniti al Padre. Questa è l'immagine che io vedo, noi fratelli di tutto il mondo, uniti, con tutti i nostri difetti, che ci sosteniamo l' un l' altro e ci teniamo abbracciati a Gesù.Mi viene da pensare a quei branchi di pesciolini che si uniscono tutti insieme per sfuggire i nemici più aggressivi...Qualcuno si perde è vero, ma la maggior parte si salva, perché stretti tra loro si proteggono a vicenda, e tutti insieme creano come un muro contro il nemico. L' amore li tiene uniti, quell'amore che noi dobbiamo imparare, e chi meglio di Gesù ce lo può insegnare!

martedì 24 maggio 2011

(Gv 15,1-8) Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

VANGELO 
(Gv 15,1-8) Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo di starmi vicino e di assistermi con la tua sapienza nella lettura e nella riflessione della tua parola.


Spesso uso l’espressione, siamo operai della vigna del Signore e oggi il vangelo ci spiega proprio questo passo.Quella della vite e dei tralci è una delle immagini più belle che Gesù ci propone, addirittura ci fa l'esempio di come il Padre ci tiene a che la vite produca buoni frutti. La pianta della vite è una pianta che si aggroviglia, si arrampica e si attorciglia tutta intorno alla madre vite, dalla quale riceve la linfa, e l'agricoltore la cura, taglia i rami inutili, che non portano frutto e la pota perché sia più robusta. I ruoli sono chiari, il raccolto va a Dio, è di Dio la vigna, di cui Cristo è la madre vite da cui partono i tralci, che siamo noi tutti. L'importante quindi è rimanere aggrappati alla pianta madre, a Gesù, e alla chiesa da lui istituita, di cui lo Spirito Santo è la linfa. Tante sono le immagini che mi vengono alla mente, una è quella delle sofferenze che nella vita ognuno di noi passa, che in qualche modo, anche se sono difficili da accettare, sembrano arrivare per distruggerci e invece ci fanno crescere e ci rendono più forti, e l'altra è l'immagine della Chiesa, che per quanto imperfetta e divisa è in ogni modo la parte portante della vite. Restiamo quindi attaccati a questa chiesa, e lasciamo a Dio il giudizio e la potatura dei tralci, lui sa quello che è giusto, noi non sappiamo vedere più in là del nostro naso, se vogliamo essere un tralcio e non d’intralcio, affidiamoci alla parola di Dio e abbracciamo con fiducia Cristo Gesù.


lunedì 23 maggio 2011

chicca



Chicca
tra pochi giorni è il tuo compleanno...ti chiedo perdono per quelli che ho dimenticato,per quelli che non abbiamo vissuto insieme...ma so che come non ci hanno separato le distanze sulla terra,non ci separerà mai niente neanche adesso...
Ti amo,quando ti nascondi nel battito irregolare del mio cuore,quando rifletti in una lacrima.quando ti stringo nel vuoto delle mie braccia...Ti amo nel silenzio che fa rumore...ti amo nella paura di perderti e nella certezza di averti perduta.

(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.

VANGELO 
(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Ti prego o Santo Spirito, di scendere su di me, e illuminarmi con la tua sapienza per comprendere le letture della parola di Dio, per andare dal Figlio al Padre, attraverso di Te.Per Cristo nostro Signore.Amen
 Dagli atti degli apostoli apprendiamo che già da 2000 anni la chiesa è perseguitata, all’epoca erano i giudei che non volevano riconoscere Gesù come il Messia, poi c’erano i pagani che non credettero e quelli che adoravano altri dei. In tutto questo marasma, Gesù ci parla di pace…e specifica che la pace di cui parla, non è come quella che si può cercare in questo mondo, ma è la pace che nasce dall’anima, che ha chi vive in pace con se stesso e con i fratelli. Gesù dovrà tornare dal Padre, così com’è venuto dal Padre, lo dice prima che avvenga, perché gli apostoli credano a quello che sentono e che vedono, profeta di se stesso. In questa terra ci sarà il male, creato e provocato dal principe di questa terra, e spesso ci domandiamo perché? Chi lo ha eletto principe di questa terra?…Siamo stati noi uomini, che per vanità, per orgoglio, per brama di potere, per superbia, per voglia d’avere tutto, lo abbiamo ascoltato e lo ascoltiamo ancora. Dio ci guarda scegliere a chi appartenere e soffre perché ci ama, soffre tanto da decidere di mandare a salvarci un redentore, che con il suo sacrificio, ci redimerà dal peccato originale. Forse a qualcuno queste parole non piacciono, non riesce a comprendere come Dio, possa averci lasciato in balia di satana, e allora lo voglio dire più semplicemente.Siamo noi che scegliamo se credere che tutto sia qui sulla terra ed allora accumulare tesori e beni materiali, oppure fidarci della parola di Gesù Cristo, e sperare, ma più che sperare direi avere certezza, di una vita spirituale da vivere già da qui e continuare a vivere dopo la fine inesorabile dei nostri giorni. Si parla di fine del mondo, io preferisco e v’invito, con molta umiltà, a pensare alla fine di quest’ordine di cose, alla fine di una vita materialistica, e al raggiungimento di una vita nella nuova Gerusalemme, imparando a leggere l’apocalisse di Giovanni, non più come una catastrofe annunciata, ma come la vittoria del bene sul male, la vittoria del regno di Dio su quello di satana; ma per fare questo, bisogna che la vittoria avvenga prima di tutto nel nostro cuore 

domenica 22 maggio 2011

(Gv 14,21-26) Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.

VANGELO
 (Gv 14,21-26) Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, amore di Dio, luce per noi uomini inesperti e dubbiosi, vieni. Unisciti al nostro debole corpo con il tuo Spirito e rendici saldi e forti nella fede.

SE uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre l’amerà….  E’ tutto legato a quel SE.
E’ la nostra scelta che ci permetterà di stare in contatto col Padre e col Figlio e di ricevere da loro lo Spirito Santo Paraclito che ci aiuterà per la contemplazione e la conoscenza, perché attraverso questa unione le opere del Padre possano essere compiute anche in noi discepoli.
Spesso mi succede di parlare con persone che sono piene di dubbi, di incredulità per quanto concerne la nostra fede.
Mi dicono di credere a modo loro…..ma non c’è un modo nostro per credere, o crediamo o non crediamo. La fede non vuole dubbi, non si può fermare davanti ai peccati e agli errori di qualcuno, come non si è fermato l’amore di Dio per noi a causa dello sbaglio di alcuni.
Potevamo essere tutti condannati alla perdizione eterna, se era uno di noi al suo posto lo avrebbe fatto… irriconoscenti come siamo, presuntuosi e pieni d’orgoglio.
Ma Dio è Dio, da lui viene solo amore e per questo amore è disposto a tutto, anche a donare la vita del suo figlio prediletto.
Per questo amore Gesù è venuto sulla terra per redimerci ed è tornato al Padre ad aspettarci, a preparare per noi un posto… la sua frase più bella??????
NON ABBIATE TIMORE.
Non temete quando tutto sarà difficile, quando tutto sarà incredibilmente faticoso, quando dai vostri occhi scenderanno copiose le lacrime….. NON ABBIATE TIMORE, Dio è con noi, ora e sempre e questa lotta la vinceremo, anche a forza di lacrime e di dolore, satana non ci farà suoi schiavi, resteremo aggrappati alla croce e con questa saremo innalzati al cielo. Amen.

sabato 21 maggio 2011

(Gv 14,1-12) Io sono la via, la verità e la vita.

VANGELO 
(Gv 14,1-12) Io sono la via, la verità e la vita. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 

Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Parola del Signore
---------------------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito di Dio, abbracciami e dammi la forza di riconoscere le tue parole, la sapienza di saperle capire, la grazia di viverle.
“Non sia turbato il vostro cuore”
Come possiamo Signore non essere turbati, non avere paura? Ci chiedi molto! Proviamo a fare, a capire, ma è tutto così difficile a volte!
Forse se vivessimo soli in questo mondo, riusciremmo a seguire le regole, ma certo che questa vita è una giungla.
Tu sai chi sei e da dove vieni, sai dove vai, ma noi tendiamo a credere solo in quello che vediamo e per noi è così difficile eppure io sento che in te c’è tutto quello che noi dobbiamo sapere per vivere.
Io credo in te, nella tua parola, so che è l’unica che debbo seguire per trovare il nostro bene; è una parola che ha il senso della giustizia, che passa attraverso l’amore incondizionato, è una parola che salva, io mi riconosco salvata da te.
Credo in te e cercherò di non seguire le bugie del mondo, cercherò di vivere a modo tuo, ma Tu aiutami a farlo.
So che posso sempre contare su di Te mio buon pastore, so che il Tuo Santo Spirito mi guiderà in questa vita e che ci ritroveremo nella casa del Padre, dove tu mi hai promesso un posto

venerdì 20 maggio 2011

(Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.

VANGELO 
(Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Spirito Di Dio ad insegnarmi quello che è giusto che io oggi sappia,Tu che sai dosare per me la sapienza il dolore e l'amore, tu che sai quello che è giusto per me. Grazie di assistermi.

In questo brano, come negli ultimi che abbiamo letto, Gesù torna a sottolineare la sua unicità col Padre, quindi non ci soffermeremo a ripetere le stesse cose, ma voglio invece sottolineare come stare in comunione con Gesù significa stare in comunione col Padre.
E’ Gesù stesso che lo afferma e ci dice che attraverso questa comunione il Padre compie le sue opere, ma quello che mi colpisce è che ci dice che chiunque entrerà in questa comunione, farà opere altrettanto
grandi .
Quindi Gesù ci spinge a considerarci importanti agli occhi di Dio, perché credendo in Lui, crederemo in colui che l’ha mandato, e qualunque cosa chiederemo nel suo nome ci verrà concessa.
Sono parole importanti e poiché sappiamo che le parole di Gesù sono verità, non vedo perché dovremmo credere solo in parte alle sue parole…spesso infatti,siamo portati a credere che solo a Lui siano stati concessi certi privilegi, dimentichiamo forse che gli apostoli compivano miracoli nel suo nome…e i santi, ancora oggi persone che erano esattamente come noi, ma che da noi differenziavano per la grande fede e l’abbandono alla volontà di Dio. Abbiamo tanti esempi da imitare,tocca cominciare a fare sul serio,non credete?

giovedì 19 maggio 2011

(Gv 14,1-6) Io sono la via, la verità e la vita.

VANGELO 
(Gv 14,1-6) Io sono la via, la verità e la vita. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Illuminami Signore con la tua parola, ed attraverso lo Spirito dammi le parole giuste per la mia riflessione.

Una volta ancora i discepoli di Gesù pongono domande e hanno dubbi e incertezze... ma è normale che li abbiano, com’è normale che noi siamo pieni di domande... ma non dobbiamo chiedere sempre e solo risposte a queste domande, secondo me dobbiamo chiedere un dono più grande, quello della fede.
 Se avessimo fede non avremmo dubbi, una fede piccola come un granello di senape può far rimuovere i dubbi più grandi.
Una volta era Filippo che chiedeva: Gesù mostraci il Padre... ora Tommaso: mostraci la via... Come facciamo a non fidarci di chi compie prodigi non perché è un mago, con la bacchetta magica, che sono poi inganni o illusioni, ma veri e propri prodigi di guarigione, sia corporale sia spirituale...basta guardarsi intorno, quanta gente si è trasformata in santa gente per opera di una conversione e questo è un miracolo!
A me basta guardare dentro di me, sono stata amata da Gesù a tal punto che se osassi oggi dirgli anche il più piccolo "no" mi andrei a nascondere. Il mondo stesso è un miracolo di Dio,o vogliamo veramente pensare che una cosa così ben compiuta, con degli" ingranaggi "che si assimilano tra loro così perfettamente sia un caso...vediamo che quando l'uomo ci mette le mani per fare meglio qualcosa, prima o poi ne distrugge sempre un'altra....l'uomo vuole fare da solo e rischia; purtroppo satana lo aiuta in questo, di distruggere il prodigio di Dio sulla terra e nell'uomo stesso. Quante volte iniziamo una preghiera e parlando con Gesù ci accorgiamo che stiamo parlando al Padre e allo Spirito Santo...credo che anche a voi sia capitato..non credo proprio d’essere l'unica fortunata della terra ad avere questa sensazione, allora eccoci a casa, al cospetto della nostra famiglia celeste. In questa situazione,come si possono avere dubbi della presenza di Dio in Cristo Gesù e dello Spirito Santo che opera con loro, per loro ed in Loro, ed attraverso di loro anche in noi. Avere fede... solo questo ci chiede Gesù, avere verso di lui la fiducia che si ha in un amico che è venuto per darci una mano a tornare a casa dal Padre nostro, questa è la via che c’invita a percorrere, perché non è lontano chissà dove, ma qui in mezzo a noi, basta saper guardare con gli occhi dell’amore,  riconoscerci membri della stessa famiglia, fratelli del mondo, in Gesù, figli di Dio, come Lui stesso ci ha annunciato.

mercoledì 18 maggio 2011

(Gv 13,16-20) Chi accoglie colui che manderò, accoglie me.

VANGELO 
(Gv 13,16-20) Chi accoglie colui che manderò, accoglie me. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami mio Signore a comprendere le tue parole,perché io mai possa allontanarmi da te e dai tuoi insegnamenti,perché mai io possa far prevalere il mio io sul volere del mio Dio.

Gesù ha appena lavato i piedi ai suoi discepoli e questi ancora si sentono confusi da questo gesto.
C’è tutta l’umiltà di che non si pone al comando,ma al servizio,cosa così difficile da attuare in un mondo come il nostro,in cui la voglia di prevalere la fa da padrona.
Ma Gesù rivela che tutto quello che Lui fa,lo fa per obbedire al Padre e che se veramente vogliamo seguirlo,dobbiamo seguirlo in tutto,anche in questa umiltà e fedeltà al disegno di Dio.
Troppo spesso vogliamo essere i protagonisti della storia che viviamo e cerchiamo di far prevalere le nostre idee e siamo talmente abituati a farlo che lo facciamo anche con Dio,mettendolo al nostro servizio e non servendolo.Dio si rivela in Gesù e noi possiamo decidere liberamente se seguirlo o no,ma come si può resistere a un tale amore,di chi sa che sta per morire per noi e si preoccupa di amarci fino all’ultimo gesto.

martedì 17 maggio 2011

(Gv 12,44-50) Io sono venuto nel mondo come luce.

VANGELO 
(Gv 12,44-50) Io sono venuto nel mondo come luce.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, luce per la mia anima, e aiutami a capire, a leggere e seguire ogni virgola della parola del Signore Gesù - Dio mio, Signore e maestro della mia vita.

Gesù cerca di farci capire con parole semplici che è stato mandato da Dio stesso, con lo scopo, non di condannare, ma di illuminare la strada che porta alla salvezza, per non farci rimanere nelle tenebre.
Quante volte ci fermiamo a ringraziarlo per questo? Ben poche, dando per scontato che tutto questo era un nostro diritto forse?  Anche nelle varie apparizioni sia di Gesù sia della Madonna, tanti sono quelli che si preoccupano di sapere, di parlare, di discutere sui veggenti…. ma qualcuno di noi, si ferma a ringraziare?
Ben pochi, anche in questo diamo tutto per scontato! Il mio non vuole essere un rimprovero, che farei prima di tutti a me stessa, ma una constatazione, e come tale vorrei che la leggessimo insieme.
Se diamo per scontato che tutto quello che è ed è stato, viene da Dio, ed è per il nostro bene, accettiamo con questo che Dio si riveli attraverso Gesù per amore, e con lo stesso amore Maria cerca di portarci a Gesù.
Ora sta a noi capire che non si può rimanere indifferenti a tutto questo amore meraviglioso, come si fa a pensare che i comandamenti di Dio siano stati dati per condannare. Se un padre ed una madre ci vedessero bambini giocare con il fuoco e non ci avvertissero che possiamo ustionarci e poi soffrire, o addirittura morire, quel padre e quella madre sarebbero due cattivi genitori, distratti da chissà cosa ed incoscienti.
Se invece ci amano con giudizio, sono attenti ai nostri bisogni e si preoccupano dei pericoli che possiamo incontrare, perché ci educano ad affrontare la nostra vita.  Questo amore porta Dio a darci delle regole da seguire per il nostro bene, per non rovinare questo capolavoro che è la nostra vita, il nostro mondo, tutto questo ben di Dio che Lui ci ha donato. Cerchiamo di renderci conto veramente di quanto è grande il suo amore e ricambiamolo con tutto il cuore. Grazie Signore di amarci così!

lunedì 16 maggio 2011

(Gv 10,22-30) Io e il Padre siamo una cosa sola.

VANGELO
 (Gv 10,22-30) Io e il Padre siamo una cosa sola. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, assistimi, concedimi di comprendere, e di saper discernere la tua verità dalla mia mentalità terrena, fa che io sappia leggere solo le tue parole che scrivi nel mio cuore.Amen.

 Nasce la prima chiesa dei “cristiani” ad Antiochia, in terra straniera, e invece nella sua terra Gesù non era riconosciuto.Perché? Forse perché non basta essere vicini a Gesu’, ascoltarlo, bisogna credere in lui, riconoscerlo come mandato dal Padre e quindi accettare di farsi guidare da lui, proprio come pecore docili che seguono il buon pastore. Quante volte ci avviciniamo a Gesù per stare con lui? Per seguirlo? E quante volte invece cerchiamo solo di farci belli alla sua ombra…di dire io sono una brava persona perché credo, perché vado in chiesa, perché faccio parte di questa o quella comunità…e questo non fa di noi dei buoni cristiani, o almeno non solo questo.Come riconosciamo che Gesù si distingue dagli altri pastori perché ha parole di verità e di vita eterna, noi dobbiamo distinguerci per come viviamo la nostra fede. Penso sempre a San (Padre) Pio, che dicevano, si confessasse tutti i giorni, e che si dichiarava umilmente peccatore, e poi vedo noi credenti, tutti presi ad evangelizzare gli altri (io per prima) tutti ad insegnare e troppo spesso ad apparire migliori di quello che siamo. E’ così bello amici, quando la sera, facendo un esame di coscienza in modo serio, chiediamo perdono di tutto quello che avremmo potuto fare meglio, di quello che abbiamo sbagliato, magari per distrazione, non per cattiveria, e ci sentiamo poi in pace con Dio, come quando dopo aver fatto involontariamente uno sgarbo ad un’amica, chiediamo scusa e facciamo pace, vincendo sulle incomprensioni e sullo stupido orgoglio. A me proprio oggi è successo, perché non sono perfetta, e sono felice di non esserlo, perché almeno ho qualcosa di serio su cui lavorare, per essere migliore e per rendere grazie al Signore di tutte le grazie che Lui mi ha concesso.

domenica 15 maggio 2011

Gv 10,11-18) Il buon pastore dà la vita per le pecore.

VANGELO 
(Gv 10,11-18) Il buon pastore dà la vita per le pecore. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse:
«Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Parola del Signore
-----------------------------------------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito di starmi vicino e di portare la mia mente dove il Signore vuole.Perdona le mie imperfezioni e trasformami per sempre, tienimi lontano dai pericoli e dalle tentazioni, perché sono fragile e manda schiere di angeli a proteggermi. Ti prego, assistimi sempre.

A volte ci lasciamo condurre senza guardare bene chi stiamo seguendo.Molti sono quelli che si ergono a condottieri, a pastori, a guide del popolo, da sempre.
Oggi don Carlo in chiesa,ha fatto una splendida omelia ed io voglio approfittare del fatto che anche in questo vangelo è ripresa la parabola del buon pastore e la parola “conoscere”per riportare anche a voi alcuni dei suoi pensieri,secondo me, densi di spiritualità.
E’ questo “conoscere” di Gesù, questo entrare in confidenza, in comunione, che ci porta a vivere per fare della nostra e della sua vita,la stessa cosa. Nella Bibbia il termine conoscere significa conoscere in profondità. Conoscere non è informarsi, bensì aprirsi all’altro, alla comprensione, non rimanere alla superficie. Perché ciò avvenga è necessario l’ascolto dell’altro. L’altro si manifesta a noi se, come Dio, ciritiriamo permettendogli di farsi conoscere per ciò che è, senza timore di giudizi, sicuro di essere ascoltato. Il CONOSCERE unito all'ASCOLTARE diviene CONTEMPLARE.
Conoscere + ascoltare + contemplare = vivere in comunione. Solo così saremo sicuri di capire da che parte stiamo andando,che stiamo seguendo,e non con un distratto ascolto della parola di Dio.
A nostra volta potremo riferire le parole di Gesù e non le nostre, sapendo che Lui è il pastore e noi solo il suo gregge che risponde al Suo richiamo.
Quello che mette in risalto Giovanni in questa pagina, è come il Buon Pastore è pronto a dare la vita per le sue pecore, cosa che assolutamente è impensabile per i falsi pastori,che vengono per rubare la vita delle pecore e non per donare la loro in cambio della loro salvezza.

sabato 14 maggio 2011

(Gv 10,1-10) Io sono la porta delle pecore.



VANGELO
 (Gv 10,1-10) Io sono la porta delle pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: 
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 

Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 

Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni O Spirito Santo, perché siamo stati battezzati nel nome di Cristo Gesù. Vieni fuoco d’amore e guida la nostra vita attraverso la porta che ci condurrà direttamente nella casa del Padre, perché noi seguiremo il pastore buono che ci ha inviato.

L’immagine che oggi ci si presenta è quella del pastore attraverso il quale si può entrare in Paradiso. Molti sono quelli che vogliono guidare la nostra vita, ci danno”consigli” pronti ad emarginarci se non facciamo parte della maggioranza, se non ci allineiamo. A Gesù non importa nulla di quelle che sono le nostre origini, ci conosce, sa che siamo nati dalle varie etnie e famiglie del mondo, sa che siamo umani, e solo umani, ed è per questo che si è fatto uomo, per essere come noi e mettersi al nostro livello, per dimostrare che anche se Lui è nato giudeo, la salvezza di cui è venuto a farci partecipi è per tutti quelli che crederanno in lui ed ascolteranno la sua parola…capiamoci bene, ascoltare la sua parola significa anche metterla in pratica, farla diventare parte integrante della nostra vita, non certo ascoltare e poi fare tutto il contrario, seguiamo docilmente il pastore buono, perché solo andando dietro a lui, impareremo la docilità, l’umiltà, la forza di arrivare fino in fondo nel nostro cammino, fino alla porta del regno di Dio, seguendo quello che è stato prima di noi agnello immolato per amore nostro, tanto da essere l’unico degno di essere il conduttore di tutti noi al Padre.

venerdì 13 maggio 2011

mi perderei per te

Voglio legarmi alla tua rabbia e sparire dal mondo
E vederti finalmente libero
Volteggiare e sbattere leali
Libero di aver voglia di gridare e volare
Rincorrere altri gabbiani
Buttarti in picchiata sicuro di saperti fermare
Senza pesi legati alle caviglie
Solo tu e il vento
Ed in alto e dentro te
La luce di Dio.

(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.

VANGELO 
(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ ho fatto conoscere a voi. 
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni su di me o Santo Spirito, vieni a portare luce nel mio cuore perché la parola del Divin Maestro, mi si stampi indelebilmente nell’anima e sia luce che guida i miei passi.
 Questa pagina riassume quello che nei giorni scorsi Gesù ci ha insegnato, e allora ripetiamo la lezione con Lui. Come il Padre ha amato me, io ho amato voi: quindi è il medesimo amore che lega il Padre al Figlio e Gesù a noi, un amore immenso che ha portato Dio a chiedere al suo figlio prediletto di scendere sulla terra e di soffrire in modo indicibile, fino alla morte in croce per salvare tutta l’umanità e Gesù lo ha fatto per noi e per il Padre, perché l’amore che li unisce è amore infinito, che li lega e ci lega a loro in maniera indissolubile. Ora sta a noi cercare di imparare ad amare in questo modo indissolubile i nostri fratelli, ad amarci tra noi e a sentirci un tutt’uno con Loro. Se seguiamo bene la lezione di Gesù, vediamo che da come parla, non dovrebbe essere poi così difficile, perché Lui ci sta trattando da amici e come il nostro migliore amico è pronto a condividere con noi quest’amore. Quindi come con gli amici più cari dividiamo tutto, anche con lui possiamo fare lo stesso, essere amici nel bene e nel male, nella gioia e nel pianto, ed essere sicuri che da parte sua non ci mancherà mai una spalla su cui piangere o una mano per rialzarci, che avrà sempre un buon consiglio da darci e che ci starà sempre vicino e inonderà con il suo Spirito Santo. Non siamo noi che scegliamo di diventare Cristiani, ma siamo chiamati da Dio, al quale possiamo chiedere tutto nel nome di Gesù, e tutta la lezione si racchiude in un comandamento: amiamoci.
Non è facile se ci fermiamo al nostro modo d’amare, così imperfetto e così terreno, che spesso è frainteso anche da noi stessi, ma quando ci mettiamo nelle mani di Maria, vediamo che nel silenzio Lei stessa c’istruisce e ci porta alla comprensione di questo sentimento.Dare la vita per un altro, volere il suo bene sopra al nostro bene, anche se non solo spesso non si è ricambiati, ma addirittura si è offesi o peggio.E’ in questi momenti che la nostra umanità è messa alla prova, ed una frase affiora sui bordi del cuore…ma chi ce lo fa fare???  Gesù l’ ha fatto e se noi vogliamo seguirlo, dobbiamo andare fino in fondo, anche se non comprendiamo, e se saremo umiliati e derisi…Gesù c’insegna e noi non dobbiamo avere paura di continuare ad amare, anzi, dobbiamo amare ancora di più chi non ci ama, perché forse attraverso il nostro amore riusciremo a rivelargli il volto di Gesù Cristo. Voglio offrirti Gesù il mio amore per chi non ti ama, le mie lacrime per chi non ha capito, la mia vita per la sua. Amen.