VANGELO
(Gv 6,41-51) Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, anche se non ti meritiamo,vieni a accendere in noi la sapienza di figli.
Prima di passare al Vangelo,vorrei che rileggessimo ATTENTAMENTE la seconda lettura:
Prima di passare al Vangelo,vorrei che rileggessimo ATTENTAMENTE la seconda lettura:
(Ef 4,30-5,2) Camminate nella carità come Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Non credo di dover aggiungere parole alla Parola di questa lettera, è di per se un fortissimo richiamo a non lasciarci influenzare da chi chiacchiera e sputa sentenze.
Non credo di dover aggiungere parole alla Parola di questa lettera, è di per se un fortissimo richiamo a non lasciarci influenzare da chi chiacchiera e sputa sentenze.
La fede è un dono di Dio, fatto a chi sceglie di accoglierlo, ma credere in Dio, non basta, non possiamo dire di credere in Dio, se non riconosciamo il figlio che Lui ha mandato. Qui sta il nocciolo della questione, accettare il Figlio perché si ascolta la parola del Padre, che con Gesù si compie, trasformando questo Figlio in amore che nutre la nostra fame di verità.
Anche i giudei onorano Dio, ne conoscono le letture, se le tramandano ancora, ma non hanno adempiuto pienamente la sua parola, perché non hanno riconosciuto in Gesù il Messia promesso. Non lo hanno accettato perché non era quello che loro speravano, non era un vincitore, un re ricco e potente, non veniva a portare gloria sulla terra, ma diceva che il suo regno non era di questo mondo…è difficile accettare di conoscere qualcuno, quando quello che ci propone non ci interessa, quando quello che cerchiamo è solo terreno.Così oggi molti incartano le loro parole con la parola delle scritture per parlare contro il Papa e contro i fratelli, salendo sul pulpito e chiamandoli peccatori,eretici e miscredenti...e andando contro ogni richiamo di Gesù all'amore e al perdono.
Noi Signore invece ti vogliamo conoscere, vogliamo che tu ci parli, che c’ indichi la via da percorrere, perché ci fidiamo di Dio e di Te, Signore nostro Gesù Cristo, perché solo attraverso di te, potremo entrare nel progetto di Dio per la nostra salvezza.
Continua il discorso del pane di vita e penso che noi siamo il seme di Dio sparso sulla terra, per quanto tempo non importa, ma in ognuno di noi c'è un seme di Dio.
Quello che vediamo sulla terra è il risultato di quello che da noi è germogliato e, stando a quello che si vede oggi nel mondo, non sembra proprio che il risultato sia ottimale; c'è molta gramigna e zizzania che soffoca anche i germogli più buoni, ma verrà il giorno che la gramigna sarà strappata ed il seme buono, potrà crescere rigoglioso.
Nessuno può uccidere il seme buono in noi se non noi stessi, ricordiamolo sempre; gli altri ci fanno quello che ci lasciamo fare!
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