martedì 4 ottobre 2011

IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI ***** MISTERI GAUDIOSI *****


IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI ***** MISTERI GAUDIOSI *****

L ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI
UN MAZZO DI ROSE
Il rosario è composto da tante preghiere rivolte a Maria, la mamma di Gesù. Ogni preghiera ricorda un fatto della vita di Gesù o di Maria. Questi fatti sono chiamati misteri, non perché siano difficili da capi­re, ma perché sono il segno, la prova dell'amore di Ge­sù e di Maria per noi. Pregando quei fatti, dobbiamo scoprire il mistero di questo grande amore. Nella vita di Gesù e di Maria vi sono episodi belli che hanno procurato a Maria tanta gioia, tanto gaudio: sono i misteri gaudiosi. Vi sono episodi che mostrano la cattiveria degli uo­mini verso Gesù, episodi che hanno fatto soffrire Maria: sono i misteri dolorosi. Infine vi sono episodi che ricordano la felicità, la gloria che Dio ha concesso a Maria e a Gesù: sono i mi­steri gloriosi. Pregando questi misteri noi rendiamo omaggio a Maria. E come se le offrissimo un mazzo di rose. Le rose sono fiori bellissimi, però hanno le spine. I petali delle rose rappresentano i momenti gaudiosi e gloriosi della vita di Gesù e di Maria; le spine, i momenti dolorosi. Non vogliamo offrire a Maria le spine. Esse ci ri­cordano che non dobbiamo mai far soffrire Maria e Ge­sù con la nostra cattiveria. Offrendo questo mazzo di rose a Maria, vogliamo rivivere, con lei e con Gesù, i momenti felici o tristi del­la loro vita. Possiamo incominciare il rosario pregando il Padre nostro, poi ad ogni mistero possiamo recitare un'Ave Mariao il Gloria al PadreBasta anche meditare un solo mistero. L'importante è pregare con il cuore. Alla fine possiamo recitare una Salve, o Reginao le invoca­zioni a Maria. Ad ogni mistero chiediamo alla Madonna di aiutare qualche persona che soffre, che piange, che ci vuole be­ne. Possiamo pregare per i bambini che muoiono di fa­me, per i malati, gli handicappati, i poveri, gli anziani. Possiamo pregare per il papa, per i vescovi, i sacerdoti, le suore, i missionari, i nostri insegnanti, i nostri genito­ri, i nostri nonni. Tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di Maria che è la mamma di ogni uomo. Maria ci ascolta sempre, perché ci vuole bene come ha voluto bene a suo figlio Gesù.
Padre nostro,che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Mariapiena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frut­to del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Co­me era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, o Reginamadre di misericordia; vita, dolcez­za e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
INVOCAZIONI A MARIA

Maria, mamma di Gesù, prega per noi tuo Figlio benedetto.
Maria, mamma di tutti i bambini del mondo, ricordati di noi e accoglici fra le tue braccia.
Maria, che sei senza peccato, perdona la nostra cattiveria.
Maria, che hai tanto sofferto, aiuta e conforta quelli che sono nel dolore.
Maria, regina degli angeli e dei santi, proteggimi da tutti i pericoli.
Maria, regina della pace, fa smettere le guerre che insanguinano la terra.
Maria, madre dolcissima, resta vicina a noi nell'ora della nostra morte.
Maria, nostra gioia, portaci in cielo accanto a te e a Gesù.


*********************************************************
MISTERI GAUDIOSI
  
1. MARIA RICEVE L’ANNUNCIO CHE SARA’ LA MAMMA DI GESU’

A Nazaret, un paesino della Palestina, vive una fanciulla di nome Maria. E buona e servizievo­le. Prega spesso il Signore. Come molti abitanti della Palestina, attende il Salvatore. Gli uomini, dopo la creazione, erano diventati cat­tivi, falsi, crudeli, violenti. Ma Dio aveva promesso, per bocca dei profeti, un Salvatore. Egli avrebbe insegnato agli uomini ad amarsi tra loro. Avrebbero portato nel mondo la pace e la giustizia. Avrebbe rivelato agli uomi­ni che in cielo c'è un Padre buono che li ama. Passa un lungo tempo e molti dimenticano la pro­messa di Dio. Maria, invece, la ricorda. Vi pensa quan­do va al pozzo ad attingere l'acqua. Vi pensa quando sta in casa a cucire. Ne parla con Giuseppe, suo fidanzato. Un giorno Maria sta meditando sulla promessa di Dio. Ed ecco sente una voce dolce come una musica che dice: - Ave, o Maria. Dio ti ha scelta per diventare la mamma del Salvatore.Maria rimane turbata: - Io sono piccola... povera... Come può Dio aver posato il suo sguardo sopra di me?  La voce risponde:  - Non temere, Maria. Dio ti ha eletta tra tutte le donne perché sei piccola e povera, ma piena di amore e di grazia. Il figlio che nascerà da te lo chiamerai Gesù.  Allora Maria dice: - Io sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto.  E Maria subito sente che Gesù è già dentro di lei. Tutti i bambini, prima di nascere, stanno un po' di tem­po dentro la loro mamma, vicino al cuore.

O Maria, tu sapevi che Gesù non sarebbe stato accolto dagli uomini. Sapevi che avrebbe sofferto molto. Eppure hai detto sì a Dio. Fammi capire quello che Dio vuole da me. Dammi la forza di fare sempre la sua volontà. Dammi la gioia di servire il Signore. Fa' che Gesù abiti sempre dentro il mio cuore.
  
2. MARIA VA A TROVARE LA CUGINA ELISABETTA

Maria vorrebbe gridare a tutti la propria gioia. Ma è molto riservata e non rivela ad alcuno il segreto di quanto è avvenuto. Neppure a Giuseppe. Maria ha una cugina più anziana di lei: Elisabetta. Maria pensa:    - Andrò da Elisabetta e le racconterò tutto. Mette un po' di cibo dentro un fagottino e parte. La strada da Nazaret al paese di Elisabetta è lunga e fa­ticosa. Maria la percorre a piedi perché non possiede neppure un asinello. Finalmente arriva alla casa della cugina. Posa a ter­ra il fagottino. Elisabetta e Maria si abbracciano. Maria sta per parlare, ma Elisabetta capisce subito tutto e dice: - Tu sei benedetta tra tutte le donne e benedetto è il bambino che porti vicino al cuore. Io non sono de­gna che la madre del Salvatore venga a farmi visita. Beata te, o Maria, perché hai creduto alle parole di Dio. Maria, rossa per l'emozione, alza gli occhi al cielo. E stanca per il viaggio, ma è colma di gioia e canta: - La mia anima loda ed esalta il Signore. Egli ha posato i suoi occhi sopra di me, piccola e povera. Dio ha compiuto in me cose meravigliose. Il suo nome è santo. Rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili. Riempie di beni le mani degli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. Si è ricordato della promessa fatta per bocca dei profeti. Maria canta e la sua voce è dolce come una musica. Maria si ferma alcuni mesi da Elisabetta e l'aiuta nelle faccende di casa. Intanto Gesù cresce accanto al cuore della mamma. Ormai è giunta quasi l'ora della sua nascita. Allora Maria torna a Nazaret perché Giuseppe, suo fidanzato, non stia in pensiero.
Maria, tu hai portato Gesù a tutti noi. Anche in me Dio ha compiuto meraviglie. Mi ha dato la vita. Mi ha dato l'amore dei miei cari. Mi ricolma ogni giorno di beni. Fa' che sappia ringraziarlo con le tue stesse parole. Fa' che mai si inorgoglisca il mio cuore. Fa' che io rimanga piccolo, semplice e servizievole come te.

3. GESU’ NASCE NELLA GROTTA DI BETLEMME

Maria non ha bisogno di spiegare al fidanzato il segreto del bambino che porta dentro. Dio ri­vela a Giuseppe nel sonno che il figlio di Maria è Gesù, il Salvatore. Giuseppe sposa Maria e accetta di custodire e proteggere Gesù. Arriva un ordine dall'imperatore romano Augusto che comanda in Palestina. Tutti gli abitanti di quella re­gione devono recarsi al paese di origine per farsi contare. Giuseppe è nato a Betlemme, un villaggio distante circa 150 chilometri da Nazaret. Giuseppe è un buon falegname, ma è povero. Però ha risparmiato qualche soldo. Compra un vecchio asinello, vi fa salire Maria e, in­sieme, partono per Betlemme. Maria ha preparato delle fasce per avvolgere il bambino che sta per nascere. Quando giungono a Betlemme, Maria è affaticata e pallida. Anche Giuseppe è stanco. Anche l'asinello è sfi­nito. A Betlemme c'è tanta gente venuta per il censi­mento. Tutti gli alberghi sono occupati. Giuseppe, Ma­ria e l'asinello si rifugiano in una grotta dove c'è un bue e un po' di paglia. Maria si corica sulla paglia e riposa. Durante la notte nasce Gesù. In cielo si ode un coro che canta: - Gloria a Dio e pace agli uomini buoni. Il coro sembra un'orchestra di violini e di flauti. Maria avvolge Gesù nelle fasce e lo mette a dormire sul­la paglia. Arrivano alcuni pastorelli e portano a Gesù del lat­te e del formaggio. Camminano in punta di piedi e par­lano sottovoce per non svegliare il bambino. Anche le pecore non belano. Arrivano dei ricchi saggi sui loro cammelli. Adora­no il Salvatore. Maria e Giuseppe sono felici. Soprattut­to quando si guardano negli occhi e quando contempla­no il Figlio di Dio.
O Maria, anch'io, come i pastori e i magi, voglio dire a Gesù un grazie perché è venuto ad abitare in mezzo a noi. Voglio donargli il mio cuore. Fa', o Maria, che la pace regni nel mondo. Fa' che gli uomini smettano di odiarsi di uccidersi tra loro.

4. GESU’ VIENE PRESENTATO AL TEMPIO

Quando nasceva il primo bambino nelle famiglie ebree, quaranta giorni dopo la nascita, veniva portato al tempio di Gerusalemme e presentato ai sacerdoti. I genitori ringraziavano il Signore per il bambino e offrivano, come gesto di riconoscenza, un agnellino a Dio. Se erano poveri offrivano due tortore. Maria e Giuseppe portano Gesù al tempio. Da Be­tlemme a Gerusalemme la strada è breve. Davanti al tempio si vendono agnellini, colombe, tortore da offrire al Signore. Giuseppe non ha soldi sufficienti per acquistare un agnellino. Con i pochi spiccioli che ha compra due tor­torelle bianche. Nel tempio Maria e Giuseppe incontrano un sacer­dote molto vecchio, di nome Simeone. Egli supplicava Dio giorno e notte dicendo: - Non lasciarmi morire, o Signore, prima che io veda il Salvatore. Le lacrime gli scendevano sul volto pieno di rughe e gli bagnavano la barba bianca. A forza di piangere era diventato quasi cieco. Maria dice a Simeone: - Ti presento il mio bambino. Si chiama Gesù. Simeone subito capisce che Gesù è il Salvatore pro­messo dai profeti. Domanda a Maria:  - Per favore, mi lasci prendere il bambino? Maria gli consegna Gesù. Simeone lo tiene stretto stretto, senza però fargli male, poi dice: - Ora lascia, o Signore, che io muoia in pace, per­ché i miei occhi hanno visto il Salvatore. Le lacrime bagnano il volto e la barba di Simeone, ma queste sono lacrime di gioia.  
O Maria, anch’io vorrei tenere Gesù fra le mie braccia. Ma so che è vicino a me, dentro di me. Quando mi sento triste, o Maria, ricordami che Gesù mi ama. Quando mi sento solo, ricordami che Gesù è mio amico. Quando sono nel dolore, ricordami che Gesù mi porta allora lui in braccio.
  
5. MARIA E GIUSEOPPE RITROVANO GESU’ NEL TEMPIO

Intanto Erode, re di Gerusalemme, cercava il bam­bino per ucciderlo. In fretta Maria, Giuseppe e Ge­sù fuggono con l'asinello da Betlemme e si rifugiano in Egitto. Rimangono fino alla morte di Erode. Poi tor­nano a Nazaret. Gesù cresce, impara a camminare e a parlare. Ma­ria gli insegna le preghiere, Giuseppe a lavorare il legno. Quando Gesù compie dodici anni, i genitori lo por­tano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme. Dopo la visita, Maria e Giuseppe ripartono assieme agli altri pellegrini. Le donne camminavano separate dagli uomi­ni. I bambini potevano andare con la mamma o con il papà. Maria pensa che Gesù sia con Giuseppe o con i ra­gazzi della sua età. Giuseppe pensa che Gesù sia con Maria e le donne. Dopo un giorno di cammino le famiglie si riunisco­no. E Gesù non c'è. Subito Maria e Giuseppe tornano indietro correndo nella notte. Per tre giorni cercano Gesù per le strade e le piazze di Gerusalemme. Domandano notizie ai passanti, ai venditori di agnellini e di tortore. Finalmente trovano Gesù nel tempio. È seduto per terra in mezzo ad alcuni sacerdoti. Parla con loro delle cose di Dio e risponde al­le loro domande. I sacerdoti sono stupiti per la sua sapienza. Maria e Giuseppe, con il cuore che ancora batte forte forte, si avvicinano in punta di piedi. Maria prende Gesù per mano e gli dice, senza però arrabbiarsi:  - Gesù, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io siamo stati in ansia per causa tua. Gesù sorride alla mamma e risponde: Non sapevate che io mi devo occupare prima delle cose di Dio? Maria non capisce il significato di queste parole, ma le conserva nel cuore.

O Maria, qualche volta anch’io perdo di vista Gesù. Ma sono io che mi allontano da lui. Preferisco il gioco alla preghiera. Mi occupo di molte cose e trascuro le cose di Dio. Fa’ che metta al primo posto il Signore. Fa’ che rimanga sempre in ascolto della sua Parola. Fa’ che conservi la sua Parola nel mio cuore.   
    


ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI*******MISTERI DELLA LUCE*****

L ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI

ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI*******MISTERI DELLA LUCE*****

UN MAZZO DI ROSE
Il rosario è composto da tante preghiere rivolte a Maria, la mamma di Gesù. Ogni preghiera ricorda un fatto della vita di Gesù o di Maria. Questi fatti sono chiamati misteri, non perché siano difficili da capi­re, ma perché sono il segno, la prova dell'amore di Ge­sù e di Maria per noi. Pregando quei fatti, dobbiamo scoprire il mistero di questo grande amore. Nella vita di Gesù e di Maria vi sono episodi belli che hanno procurato a Maria tanta gioia, tanto gaudio: sono i misteri gaudiosi. Vi sono episodi che mostrano la cattiveria degli uo­mini verso Gesù, episodi che hanno fatto soffrire Maria: sono i misteri dolorosi. Infine vi sono episodi che ricordano la felicità, la gloria che Dio ha concesso a Maria e a Gesù: sono i mi­steri gloriosi. Pregando questi misteri noi rendiamo omaggio a Maria. E come se le offrissimo un mazzo di rose. Le rose sono fiori bellissimi, però hanno le spine. I petali delle rose rappresentano i momenti gaudiosi e gloriosi della vita di Gesù e di Maria; le spine, i momenti dolorosi. Non vogliamo offrire a Maria le spine. Esse ci ri­cordano che non dobbiamo mai far soffrire Maria e Ge­sù con la nostra cattiveria. Offrendo questo mazzo di rose a Maria, vogliamo rivivere, con lei e con Gesù, i momenti felici o tristi del­la loro vita. Possiamo incominciare il rosario pregando il Padre nostro, poi ad ogni mistero possiamo recitare un'Ave Maria, o il Gloria al Padre. Basta anche meditare un solo mistero. L'importante è pregare con il cuore. Alla fine possiamo recitare una Salve, o Regina, o le invoca­zioni a Maria. Ad ogni mistero chiediamo alla Madonna di aiutare qualche persona che soffre, che piange, che ci vuole be­ne. Possiamo pregare per i bambini che muoiono di fa­me, per i malati, gli handicappati, i poveri, gli anziani. Possiamo pregare per il papa, per i vescovi, i sacerdoti, le suore, i missionari, i nostri insegnanti, i nostri genito­ri, i nostri nonni. Tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di Maria che è la mamma di ogni uomo. Maria ci ascolta sempre, perché ci vuole bene come ha voluto bene a suo figlio Gesù.
Padre nostro,che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frut­to del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Co­me era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcez­za e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


INVOCAZIONI A MARIA

Maria, mamma di Gesù, prega per noi tuo Figlio benedetto.
Maria, mamma di tutti i bambini del mondo, ricordati di noi e accoglici fra le tue braccia.
Maria, che sei senza peccato, perdona la nostra cattiveria.
Maria, che hai tanto sofferto, aiuta e conforta quelli che sono nel dolore.
Maria, regina degli angeli e dei santi, proteggimi da tutti i pericoli.
Maria, regina della pace, fa smettere le guerre che insanguinano la terra.
Maria, madre dolcissima, resta vicina a noi nell'ora della nostra morte.
Maria, nostra gioia, portaci in cielo accanto a te e a Gesù.





MISTERI DELLA LUCE

1. IL BATTESIMO DI GESU’ NEL FIUME GIORDNO.
Anche Gesù, come tutti noi si è fatto battezzare, da Giovanni Battista, nel fiume Giordano. Farsi battezzare vuol dire, per opera dello Spirito Santo, cancellare le macchie del peccato originale.


Maria, mamma cara, proteggi i missionari perché possano far conoscere Gesù a tanti bambini e insegnino loro ad amarli.

2. GESU’ ALLE NOZZE DI CANA CON LA MAMMA.

A quel tempo Gesù e la sua mamma, furono invitati ad un matrimonio, in un paese chiamato Cana. Andarono anche alcuni suoi discepoli. Verso la fine del banchetto che si era fatto per gli invitati, il vino, era finito. Maria, la madre di Gesù, per non far fare brutte figure agli sposi,  chiese l’intervento di Gesù che trasforma l’acqua in vino.
Maria, mamma cara, tu hai salvato gli sposi a Cana procurando loro il vino per la festa. Aiuta anche me nei momenti difficili della vita.

3. GESU’ PREDICA IL SUO VANGELO.



Dopo aver compiuto i 30 anni di età, Gesù, va in giro a predicare a tutte le genti il Regno di Dio. Questo regno, non è come lo vediamo nei films: il re, la regina, i sudditi… ma un Regno ‘soprannaturale’. Questo Regno inizia a formarsi nel nostro cuore. Come? Amando tutte le persone, buone e cattive, non giudicandole, facendo la carità alla persone bisognose, ubbidendo ai genitori, andando a scuola e facendo i compiti. Pregare sempre Gesù, e, se così sapremo fare, alla fine, quando lasceremo la terra, andremo a stare per sempre assieme a Gesù, in Paradiso, felici e beati… 
   Maria, mamma cara, fa’ che ogni giorno sappia offrirti una buona azione: anche piccola, ma sincera.

4. GESU’ SI TRASFIGURA SUL MONTE TABOR.

Un giorno Gesù si recò con tre dei suoi discepoli su un monte chiamato Tabor. All’improvviso si trasfigurò, divenne bianco e candido più della neve e si mise a parlare col Padre e i profeti. Questo vuol dire che se faremo tutte le cose buone che Gesù ci dice di fare, adesso sulla terra, un giorno, anche noi diventeremo come lui: bianchi, candidi, sfolgoranti, e parleremo con Dio Padre e tutti gli Angeli suoi.
   Maria, mamma cara, insegnami a guardare a Gesù e a parlargli da amico.
   
5. GESU’ RIMANE SEMPRE CON NOI.


Nell’ultima sua cena assieme ai discepoli Gesù, benedice il pane e il vino che stavano mangiando, bevendo e ringraziando il Padre suo, Dio. Questo vuol significare che Gesù è sempre presente, quando noi, andiamo a fare la Santa comunione, sotto la forma dell’Ostia consacrata, e che se la mangeremo sempre, saremo nutriti e guidati da lui e dal suo amore, per sempre, e per sempre potremo vivere con lui…    
   Maria, mamma cara, donami di avere sempre fame e sete di Gesù. Fa’ che lo riceva nel mio, cuore ogni volta che potrò.

lunedì 3 ottobre 2011

(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.


VANGELO 
(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta
O Dio, che in san Francesco d’Assisi, povero e umile, hai offerto alla tua Chiesa una viva immagine del Cristo, concedi anche a noi di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo e di unirci a te in carità e letizia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Questa si che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra……
Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …e guarda caso, oggi ricordiamo il piccolo per eccellenza, San Francesco, che sapeva vedere in ogni angolo del mondo Dio.
Il collegamento che fa la chiesa in questa pagina di domani tra Paolo e Francesco è sicuramente collegato al fatto che ambedue erano stigmatizzati, come vediamo che ci dice Paolo stesso:- D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.-
Francesco e Paolo, così diversi tra loro eppure tutti e due arrivano ad una conclusione simile, amano la croce  perché amano Cristo. Quelle parole di Gesù li colpiscono e glielo fanno amare in tutta la sua bellezza.
Bellezza della croce, perché solo una cosa bella si può amare in questo modo…e questo ci porta mille miglia lontani da loro e dalla loro santità, simile a quella di Gesù, il Santo di Dio, il Figlio prediletto…
Ci pensate …il figlio prediletto di Dio…. come vorremmo raggiungere anche solo l’idea di essere graditi agli occhi di Dio, sarebbe già qualcosa, ma Francesco e Paolo hanno capito che solo attraverso l’imitazione di Cristo avrebbero potuto sperare di vedere Dio, attraverso i suoi occhi, le sue piaghe, il suo dolore…IL SUO AMORE.
Nella grande umiltà di riconoscersi ancora imperfetti, ci si lascia andare tra le braccia di Gesù e ci si lascia plasmare  dal suo amore. Lui si che sa amare e perdonare, non ci sono regole da imparare ,né riti da  eseguire, non è importante essere ebrei, circoncisi, preti o monache, quello che conta è diventare suoi, amarlo e accettare di amare in quel modo sublime, assurdo si, ma trascinante, che non si ferma a riflettere, a guardare l’oggetto del suo amore, se merita o no…. ama e basta, ama anche il dolore che gli dai, come una madre ed un padre insieme, che amano il figlio che li trascura, li ferisce, che bramano un suo sguardo, una sua carezza, che aspettano solo di vederlo tornare sano e salvo per stare bene, che sono in ansia se è lontano… l’amore di Dio è quello di tutte le madri e i padri del mondo e tanto, tanto di più.

(Mt 21,33-43) Darà in affitto la vigna ad altri contadini.


VANGELO (Mt 21,33-43) Darà in affitto la vigna ad altri contadini.+ Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:“La pietra che i costruttori hanno scartatoè diventata la pietra d’angolo;questo è stato fatto dal Signoreed è una meraviglia ai nostri occhi”?Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».Parola del Signore--------------------------------------------------------LA MIA RIFLESSIONEPREGHIERAO Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, per comprendere l’ essenza del tuo messaggio e saperlo rendere attuale nella mia vita.Ancora una parabola sulla vigna, ma questa volta, vediamo che il padrone della vigna, la lascia in mano ai contadini perché la coltivino. Ecco che  questi non vogliono dare al Signore il raccolto, non vogliono riconoscerlo come padrone, né tanto meno riconoscere il Figlio come padrone, per  questo decidono di ucciderlo. Questo è quello che l’uomo fa quando diventa superbo e vuole fare a meno di Dio, vuole guidare la propria vita, senza riconoscerla come un dono, perdendo di vista che quella vigna è già sua, che non ha bisogno di uccidere e rubare niente, perché tutto quello che il è del Figlio è per lui.Ma Gesù che è stato ucciso, è diventato la pietra su cui poggia la Chiesa. Questa chiesa che spesso noi non vediamo come la nostra casa, ma come un’ istituzione che ci è estranea, come un regno di pochi, questa Chiesa che alcuni credono di loro proprietà, e che altri non accettano…Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo fa nel nome di Dio, o lo fa nel suo interesse? Lavora su se stesso per poter portare frutti al regno di Dio, con la parola e l’esempio, o segue i propri interessi?Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per scoprire come ci comportiamo, per capire se questo atteggiamento del " tutto ci è dovuto " ci appartiene, e fino a che punto vogliamo continuare a rifiutare di essere partecipi eredi con Cristo, del regno dei cieli. Cosa altro deve fare Dio per farci comprendere quanto è grande il suo amore più che dare la vita del suo Figlio per la nostra redenzione? Quanto ancora vogliamo essere sordi e ciechi? Per rincorrere cosa stiamo rifiutando la nostra partecipazione al progetto di Dio? Vogliamo continuare a credere di poter gestire la vigna del Padre senza di Lui? per farne cosa?Non possiamo trasformare la Chiesa di Cristo in una proprietà privata e pretendere di averlo soltanto per noi. Cristo implica anche la scomodità della sua famiglia e siamo tutti noi,noi che dobbiamo imparare a vivere in comunione tra noi e con Lui,non possiamo fare altro. Chi ha conosciuto Cristo non può distinguerlo dalla Chiesa, deve vivere Cristo dentro la Chiesa.



(Lc 10,17-24) Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.


VANGELO
 (Lc 10,17-24) Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome». 
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o spirito di sapienza a colmare con la tua voce il vuoto che faccio dentro di  me, per Cristo, nostro Signore.  Amen.
Questa si che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra……

Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …
In questo brano Gesù, conferma ai suoi che per quanto terribile fosse l’ira di satana verso di loro, nulla egli poteva fare per danneggiarli, perché a loro era stato dato il potere di sottometterli da Dio .
Per questo anche la lode di Gesù è rivolta al Padre, che  ha scelto delle persone semplici, che sanno fidarsi ed affidarsi a Lui, molto più di dotti e sapienti che invece cercavano attraverso la loro cultura, delle risposte logiche per credere in Gesù , risposte anche ai miracoli che operava e che venivano operati nel suo nome. Gli scettici  erano, allora come oggi, ciechi anche davanti all’evidenza. Preghiamo per loro.

(Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.


VANGELO 
(Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse: 
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. 
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito, a librare il mio spirito verso di Te, fa che possiamo insieme  camminare per un tratto appena, perché io possa comprendere quello che tu vuoi che io comprenda, e riportare quello che Tu vuoi che io riporti.

Quando Gesù non era ancora venuto sulla terra c’era la legge e i profeti, e  alcuni pensavano che questo bastasse, tanto da non saper né voler riconoscere in Gesù il Messia tanto atteso.
Fermi nelle loro posizioni, non accettano che Dio sia qualcosa di più di quello che loro credono.
Invece  la fede non è mai una cosa immobile, come non è immobile Dio, noi viviamo un Cristo vivo in mezzo a noi, ascoltiamo  la voce del nostro Dio, secondo le parole dei profeti che Egli ha mandato e non seguiamo  le perverse inclinazioni del nostro cuore. E' proprio a partire da questo sincero riconoscimento del nostro facile allontanamento da Dio e dalle sue vie che possiamo guardare alle ingiustizie, all'odio che esplode con ferocia, alla corruzione dentro le pieghe dei vari strati sociali, ai poveri sempre più oppressi e ai ricchi che non smettono di voler esserlo sempre di più. Bisogna che ci facciamo carico di tutto questo, non tanto puntando il dito, ma lottando contro un sistema di corruzione  e di omertà, che permette al violento e al delinquente di rimanere impunito.
Gesù è venuto per portare la giustizia, per allontanare il sopruso, per parlarci d’amore, per insegnarci a vivere l’amore.
Oggi riflettevo su don Pugliesi, su suor Maria Laura Mainetti, su tanti di quei Santi sacerdoti e suore che hanno camminato nella loro vita veramente dietro a Gesù, a costo della loro vita .
Amore e ascolto della parola di Dio, senza curarsi di chi disprezza, chi rifiuta ,ma continuare ad amare il peccatore, offrendo la propria vita e perdonando come Gesù ha perdonato, in questo mondo dove i peccatori si ammucchiano, si abbracciano, si difendono l’un l’altro, ci provocano e ci trattano da scemi, cerchiamo a tutti i costi di non uscire dalla retta via; cerchiamo di pregare e di invocare l’aiuto di tutte le potenze celesti contro il male che si impadronisce di tante persone, che magari non sanno neanche quello che fanno, accettando di vivere nel peccato, non sanno fino a dove questo li porterà o credono forse di non poterne più uscire. Preghiamo perché Dio li perdoni e li salvi, perché le morti dei martiri siano per la salvezza per molti, come la morte di Gesù è stata possibilità di salvezza per tutti. Preghiamo per chi bestemmia e ripetiamo le parole che l’Angelo nella prima apparizione a Fatima  "Mio Diocredo, adoro, spero e Ti amo. Domando perdono, per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano." 

(Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.


VANGELO 
(Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». 
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e illuminami,donami la luce necessaria per comprendere la Tua parola.

Quella che stiamo vedendo nella prima lettura, è una scena dell’apocalisse, descritta da Giovanni, che ci parla della lotta degli angeli fedeli con gli angeli ribelli che si combatte in cielo, ed è una scena che ci rammenta la lotta tra il bene ed il male. Quello che mi piace farvi notare, è come questa lotta avvenga ogni giorno nella nostra vita, come le forze del bene e quelle del male cerchino  di imporsi nel nostro destino, per questo  occorre tutta la nostra forza per non sbagliare strada.
Natanaele era  una santa persona e a Dio non era sfuggito mentre aspetta la venuta del Messia e ne scruta i segni, allora il Signore gli parla di quando lo vedeva da solo, sotto l’albero del fico  a leggere le sacre scritture, e alla meraviglia di lui, gli dice che ben altre sono le cose di cui dovrà meravigliarsi, e gli parla appunto della scena descritta nella profezia di Giovanni, in cui gli angeli mostreranno la loro presenza e Gesù si rivelerà nel giorno della sua venuta .Impariamo a conoscere Gesù, impariamo a  lasciarci guidare da Lui e vedremo meraviglie sgorgare in noi.

(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.


VANGELO 
(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». 
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

O santo Spirito, aiutami a vedere tra le righe della parola da te ispirata, quello che è importante che io veda, e dammi la forza di dire quello che è giusto che io dica, perché tutto quello che Gesù ha dato per noi, non vada speso invano.


Tutti gli sono intorno a Gesù, ma quando decide di passare sull’altra riva, solo uno scriba gli si avvicina e gli dice con convinzione, ti seguirò in ogni luogo tu vada e lo chiama Maestro.
Un altro discepolo,  un po’ più indeciso, che in fondo non ha ancora compreso bene il discorso di Gesù, e vorrebbe trattenersi ancora un po’ con la sua famiglia, avere il tempo di salutarla… questa indecisione, che è tipica di ognuno di noi, può allontanare da noi Gesù. Se vogliamo veramente entrare in comunione con Gesù, dobbiamo allontanare da noi tutto quello che ci trattiene.
Seguire vuol dire accettare le sue regole e farle nostre, ma molto spesso la nostra teoria, la nostra buona predisposizione si scontra subito con la pratica della vita umana.
Lascia che i morti seppelliscano i morti….questa frase per me significa che nulla di terreno, per quanto caro, va anteposto alla nuova realtà di cui siamo chiamati a far parte. Quello che è terreno finirà e per quanto attaccati ai nostri cari, dobbiamo imparare a vivere in una famiglia allargata, che è quella dell’umanità intera,  perché è Gesù stesso che ci chiama a farne parte e non una parte passiva, ma di esserne partecipi, perché siamo figli dello stesso Dio ed eredi del regno. Questo significa che non dobbiamo vivere la nostra chiamata  come un obbligo o un lavoro, perché non siamo servi, ma per amore e misericordia siamo resi coeredi con Cristo.

(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.


VANGELO 
(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. 
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Concedimi o Santo Spirito di comprendere quello che devo comprendere delle tue letture,per grazia Tua nel nome del Signore. Amen.


La terra di Samaria, era una terra di peccatori, e chi viveva a Gerusalemme non li vedeva di buon occhio. Quando sta per compiersi il suo destino, Gesù decide di andare a Gerusalemme, passando per questi territori, mandò avanti i suoi per annunciarlo, ma non venne accolto da quella  popolazione di peccatori.
I  discepoli erano irritati e gli chiesero di poter invocare su quella gente ,la maledizione di Dio, perché secondo la loro mentalità erano peccatori ed andavano puniti, ma Gesù non la pensa come loro, e non vuole che si sentano in diritto di giudicare nessuno, perché tale giudizio è solo di Dio.

Oggi noi viviamo in mezzo a delle persone che feriscono profondamente la nostra coscienza di cristiani; tra gente che bestemmia, delinque, approfitta dei più deboli, ecc; ci viene spontaneo di giudicarli indegni di entrare nel regno dei cieli, ma tale giudizio non spetta a noi, anzi, secondo il pensiero di Gesù, considerandoli tutti fratelli, dobbiamo impegnarci  a pregare perché si convertano, sperando anche per loro la salvezza.
Una terra di peccatori che si deve attraversare per arrivare a Gerusalemme, un terra che noi tutti attraversiamo per raggiungere la nostra patria celeste, la nuova Gerusalemme.

(Lc 9,46-50) Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.


VANGELO 
(Lc 9,46-50) Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. 
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore ed insegnami ad essere la più piccola,la più umile dei tuoi figli,ed aiutami a comprendere anche le virgole che metti tra le tue parole.
Chi è il più grande? Il più giusto? Il più buono? Il più intelligente?
L’uomo cerca di essere sempre il più di tutto, perché la stima del mondo si basa su tutto un altro parametro rispetto a quello di Dio, ma Gesù, ancora una volta ,lascia tutti senza parole, stravolgendo le loro convinzioni. Prende un bambino, se lo mette vicino e dice loro che per essere grandi dovevano tornare come quel bambino, perché tra loro era lui il più grande di tutti……
Pensate che donne e bambini non contavano quasi nulla, e già questo bastava a confonderli,
Essere come bambini, puri e semplici, pronti ad ascoltare e a ricevere gli insegnamenti, consapevoli di aver ancora tanto da imparare ,pronti a fidarsi ciecamente della mano che li conduce, pronti a lasciarsi guidare.
Quante cose non avevano capito i suoi discepoli, anche rispetto a chi non apparteneva al loro gruppo, e scacciava i demoni nel nome di Gesù ,pensavano di doverglielo impedire, ma egli dice di lasciarli fare, perché non erano contro di loro, ma anche loro erano in unione con Cristo.
Chi non è contro di voi è con voi, ricordiamo queste parole quando pensiamo di avere la verità in mano, quando crediamo di sapere chi è dalla parte giusta, ricordiamo le parole di Gesù.

(Mt 21,28-32) Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.


VANGELO
 (Mt 21,28-32) Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». 
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito di Dio, luce e sapienza, assistimi in questo commento, perché Tu possa esprimerti attraverso di me.

Grazie Signore di avermi dato la libertà di sbagliare….
Può sembrare strano, ma mai come oggi, ringrazio Dio di essere stata peccatrice. Non che ora non lo sia più, resta ben inteso, ma con la stessa tenacia e disinvoltura con la quale ero orgogliosa di essere peccatrice, oggi sono orgogliosa di essere convertita.
Perché questo pensiero? Che c’entra con il vangelo di oggi?
Spesso mi trovo a parlare con altri cristiani, gente che magari ha sempre avuto fede… che non ha grossi sbagli da portarsi dietro come macigni; l’aver sempre praticato la Chiesa, rientra nella loro normalità, una normalità che non hanno mai perduto.
Io invece mi ero persa…io dicevo di essere cristiana, ma solo perché battezzata, io correvo dietro a tutti gli altri dei che promettevano libertà, come molti altri…fino a che il giorno di San Pietro e Paolo, in un Santuario, qualcuno butto giù la porta del mio cuore, ed io mi stupii.
Lo stupore della grazia oggi mi da la forza di essere quella che sono, una persona imperfetta, che  lotta per crescere, che come uno dei figli, aveva risposto no…non ho voglia di essere cristiana, non ho voglia di seguire delle regole, ma poi, mi sono pentita di quel no, mi sono alzata dal mio torpore e ho cominciato a camminare verso il Signore.
Faticosa questa scelta, nessuno immagina neanche quanto lo sia se non comincia a camminare, ma la cosa più bella, è continuare dopo 30 anni a camminare sempre nella stessa direzione, io che non sono nata credente, ma che ho provato a fidarmi ed ora non tornerei indietro per niente al mondo.

(Lc 9,43-45) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.


VANGELO 
(Lc 9,43-45) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Dal Vangelo secondo Luca

In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». 
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede.

Povero Gesù…è uomo ha paura, come tutti, e questo evidentemente si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura e quindi non seguivano un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino.
Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto.
Certo capire che uno che può risorgere dalla morte, uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino.
Morire e risorgere, è morire all’uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso. Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, e la cosa più preziosa è la sua vita.
Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’amore, mentre diciamo a vuoto “darei la vita per te ”Gesù l’ha data veramente.
Un’ultima cosa da notare nel vangelo d’oggi, come Gesù risponde a quelli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, gli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire…in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo.

sabato 1 ottobre 2011

Mt 11,16-19 Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo



Mt 11,16-19
Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore



------------------------------------------------------------------------------------




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Il Signore conduce il suo popolo per la strada della salvezza. Chiediamogli di essere attenti alle sue indicazioni e diciamo: 
Fa’ che ti riconosciamo, o Signore.Alla luce del Tuo Spirito,amen.

La chiesa saggiamente ,unisce la lettura del profeta Isaia, e la preghiera del Salmo al vangelo di oggi,infatti possiamo leggere “Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare.”e ancora ” Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti,ma nella legge del Signore trova la sua gioia,la sua legge medita giorno e notte.”.
Poi nel Vangelo,invece vediamo che gli uomini non vogliono seguire la legge del Signore,cercano tutte le scuse per non farlo,perché quello che Dio vuole da noi è un impegno SERIO,non gravoso,non triste,ma serio.Si tratta di rispettare quello che il Signore ci ha insegnato sempre,non solo quando ci fa comodo.Il Vangelo è pieno di esempi di gente che pur se si trova davanti a Gesù,non lo riconosce come Signore della sua vita,alcuni vogliono seguirlo,ma non sono disposti a rinunciare ai loro beni,alla loro liberta’ di giudizio,e si ribellano a Dio .Siamo come tanti bambini capricciosi,che si rifiutano di ascoltare gli insegnamenti del Padre e che trovano tutte le scuse per non obbedire,come se quello che c’è in ballo sia un trofeo per chi “vince o perde”,e non ci si rende conto che Dio vuole solo la nostra salvezza,e la sua non è sete di potere,ma sete di salvezza per noi che tanto ama.

venerdì 23 settembre 2011

ASCOLTA MIO DIO,

ASCOLTA MIO DIO,
IO SO CHE NON SEI TU CHE MANDI LE MALATTIE,MA TU CI INSEGNI A SUPERARLE,CI INVITI A DARE UNO SCHIAFFO MORALE A QUEL BRUTTO COSO SCHIFOSO CHE CREDE CHE METTENDOCI ALLA PROVA CI STRAPPERA' DA TE,CHE NON AVREMO PIU' FIDUCIA,E CI METTE NEL CUORE MILLE PAURE,SUBDOLO,MESCHINO,FURBO,CONOSCE TUTTI I NOSTRI PUNTI DEBOLI,CI LACERA CON LA CONTINUITA' DELLA SOFFERENZA,COME LA GOCCIA CHE BUCA LA ROCCIA,MA NOI TI PREGHIAMO:
PIU' LUI CI COLPISCE PIU' TU ACCAREZZACI!
PIU' LUI CI SCHERNISCE,PIU' TU CONSOLACI!
PIU' LUI CI SCHIACCIA,PIU' TU SOLLEVACI!
PREGHEREMO INSIEME TUTTI QUANTI PER I NOSTRI FRATELLI AMMALATI,IO LO SO CHE TU CI ASCOLTERAI E CI FARAI GRANDI GRAZIE,E PIU' SAREMO E PIU' MALATI GUARIRAI,E PIU' SAREMO UNITI A TE E FELICI CON TE.A CHI PREGHERA' CON ME,CONCEDI LA GRAZIA DI NON PERDERE MAI LA SPERANZA,NON TE LO CHIEDO CERTO PER ME,SIGNORE IO NON SONO CHE POLVERE DA CALPESTARE,MA PER LA FEDE CHE HA AVUTO LA PICCOLA MARIA,LA DOLCEZZA E LA FERMEZZA CON LA QUALE HA RISPETTATO OGNI TUO DISEGNO,PER OGNI LACRIMA CHE HA PIANTO SOTTO LA CROCE
PER OGNI GOCCIA DI SANGUE VERSATA DA GESU',PER IL SANGUE DEI TUOI MARTIRI E LE OPERE BUONE DEI TUOI SANTI,E FA CHE PER OGNI SACERDOTE CHE PREGHERA' CON QUESTA O CON ALTRE PREGHIERE PER I NOSTRI MALATI,CI SIA UN ANIMA DEL PURGATORIO CHE SALE IMMEDIATAMENTE IN CIELO.GRAZIE,SENTO SU ME IL TUO SORRISO ED IL TUO SI,COME AL SOLITO..TI AMO!

mercoledì 21 settembre 2011

(Lc 9,7-9) Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?


VANGELO
 (Lc 9,7-9) Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». 
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore e aiutami ad afferrare il senso di quello che la tua parola  ci indica, fa che sia per noi una fonte di luce e di vita. Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Quello che mi salta agli occhi è come Erode, ancora impressionato da quello che aveva fatto, facendo decapitare Giovanni Battista, si sente schiacciare dalla paura di aver ucciso un uomo inutilmente, perché gira la voce che possa essere resuscitato un profeta.
Il peccato non paga, quello che sembrava un ultimo atto per Erode si rivela invece una grossa illusione di felicità. Schiavo del sesso, del potere, del peccato in tutte le sue forme, deve però fare i conti con la sua coscienza, ed anche se non ha fede, fosse solo per superstizione, ha paura di ritrovarsi faccia a faccia con il suo peccato.
Quel cercava di vederlo, era sicuramente dettato dalla paura di trovarsi davanti un fantasma, non certo ad una apertura verso il voler conoscere Gesù, anche lui come il padre Erode il Grande, aveva paura di quello che si diceva di Gesù, forse gli era stata trasmessa proprio dal padre che non si era dato pace per non aver ucciso il piccolo Gesù.
C’è chi cerca Gesù per conoscerlo ed accetta di farsi cambiare da Lui, ma la gente come Erode, non accetta di riconoscere le proprie colpe, e preferisce uccidere Gesù, negandosi così ogni possibilità di salvezza. Quanti Erodi oggi rifiutano il Cristo, lo negano, cercano di fare scomparire il Cristianesimo, e purtroppo anche tra i cristiani troviamo tanti Erodi; tra quei cristiani che non vogliono un Gesù che dice quello che non vogliono sentire, ma vogliono in Gesù che parli la loro lingua.

(Mt 9,9-13) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.


VANGELO
 (Mt 9,9-13) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore
---------------------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, nella mia mente annebbiata e donami la forza di capire e di vivere perfettamente la tua parola, perché essa è luce per la mia vita.

-MISERICORDIA IO VOGLIO E NON SACRIFICI-Quello che Gesù fa e dice, non è mai senza senso, anche se per alcuni tratti sembra incomprensibile. Gli uomini che sceglie, ai quali dice” seguimi, ”sono veramente i più diversi tra loro che poteva trovare. Quando sceglie Matteo, lo fa mentre era occupato ad incassare le tasse per i romani, un uomo che era abituato a far quadrare i conti, ad esigere quello che gli veniva chiesto di esigere, un uomo che in fondo rendeva agli altri l’obbligazione che a lui stesso era fatta, perché dalla sua capacità ad esigere i pagamenti, dipendeva il suo lavoro e quindi la sua vita e quella della sua famiglia. Non gli doveva interessare molto, delle difficoltà che potevano avere i debitori, come un banchiere dei giorni nostri, uno strozzino, valutava tutto con aridità, senza un minimo di comprensione, anche se non era lui ad intascare le somme dovute, ma con una complicità aberrante con gli aguzzini dei poveri. Eppure davanti a Gesù rimane colpito, non ci pensa un attimo a seguirlo, forse attirato dalla dolcezza che c’è nei suoi occhi, lui certo non era guardato da nessuno con quella dolcezza, ne dai suoi padroni, né tanto meno dalle persone che opprimeva, ma forse è attirato anche dall’idea di cambiare vita. Essere odiati, essere obbligati alla durezza di cuore con inflessibilità, non doveva piacergli poi molto in fondo, a chi piacerebbe far soffrire se non a chi ha un animo crudele e gode dell’infelicità altrui. Racconta Matteo di una cena alla quale Gesù partecipò, in cui c’erano alcuni pubblicani, suoi colleghi e dei peccatori, e i farisei guardavano con il loro solito fare sospetto, mormorando contro Gesù, perché si accompagnava con questa gente, e per loro, che avevano una mentalità molto rigida, certo non era facile comprendere, quel Gesù che era sempre più vicino ai peccatori, a quelli che loro ritenevano gli impuri della società e che invece quando si rivolgeva a loro, che si ritenevano giusti, li chiamava sepolcri imbiancati…ed anche adesso Gesù li gela, riportando una frase del profeta Osea presa dall’antico testamento e gli dice: per fargli capire che pur conoscendo bene la legge di Dio, non sapevano interpretarla. Dio non voleva sacrifici, ma misericordia e nella loro ottusità non volevano capirlo, e tanto meno essere messi allo stesso livello per il Signore di pubblicani, peccatori e reietti della società. Ancora oggi molti Cristiani, che rispettano secondo loro le regole, ritengono di dover essere considerati degni agli occhi di Dio, molto di più di tanti peccatori, e forse sarebbe bene che ascoltassero questa parola, ma sul serio, fino a farla entrare nel più profondo del loro cuore.

Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.


VANGELO (Lc 8,19-21) 
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». 
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito e assistimi sempre, perchè tu sei il tesoro che il Signore ci ha donato per aprire lo scrigno della conoscenza e della parola .Fa che tutto sia chiaro ai nostri occhi, che la tua parola sia viva per noi e palpiti nei nostri cuori. 


Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre.
Il Padre mio che è nei cieli…Padre mio e Padre nostro…. sono veramente significative le parole di Gesù .
Già ci aveva detto che chi ama la madre e i fratelli più di lui, non è degno di Lui.
Le frasi bibliche dimostrano invece, in maniera inequivocabile (per chi vuol capire!) che in base all’ eterna Parola di Dio i fratelli di Gesù Cristo si distinguono dall’ ammucchiata generale in cui le teorie del mondo, supportate e diffuse da satana, tendono a relegarli.
I fratelli di Gesù Cristo sono solo quelli che si comportano secondo gli insegnamenti di Cristo; non quindi tutti!
Lasciamo quindi ai teologi far teologia e fissiamo lo sguardo su questa cosa che è importante e che vale la nostra fede e il nostro credo.
Ancora una frase per ricordare le parole di Gesù:
Io ti rendo lode, o Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli».
Accontentiamoci di essere piccoli e di fidarci di Gesù, non accettiamo le insinuazioni e i dubbi che i “grandi studiosi” di cui non conosciamo la veridicità ci insinuano nella mente.
Sono gli stessi che ci vogliono far credere che siamo figli dell’evoluzione delle scimmie (ma non di tutte, perché le scimmie ancora esistono) o addirittura un esperimento genetico di extraterrestri che ci volevano come schiavi per estrarre l’oro dal nostro pianeta (ultima delle stupidaggini sentite in tv) o prodotti del big bang.(teoria assolutamente non provata).
Poi ci sono coloro che, credono, seguendo la parola di Dio, di avere la verità in mano, ed usano queste parole, per contestare la Madre di Dio, ed io sento un profondo dolore quando questo accade, perché non si rendono conto che il protestantesimo è nato dalla superbia di alcuni uomini ,per esempio, come Enrico 8° che voleva il divorzio o Lutero che voleva imporre la sua teoria sulla salvezza. Tra i due nasce una lotta che porta prima alla divisione tra di loro e poi alla divisione dalla Chiesa Cattolica, e quello che divide, a mio avviso, non porta a niente di buono  e non può venire da Dio. Tutti dicono qualcosa in proposito, ma io credo che satana non sa più che inventare contro la Madonna, la cui purezza e il cui amore lo mettono fortemente in difficoltà.
Va de retro satana con tutte le tue bugie contro la Santa Vergine Maria.
Quante buone persone, bravi Cristiani, offendono la Madre di Gesù e Madre nostra, alla quale siamo stati affidati da Gesù stesso; ma io credo che nel nostro abbraccio, noi dobbiamo mettere tutti i nostri fratelli, e affidarli a Maria e a Gesù, qualunque sia il loro Credo o il loro NON credo.
Ascoltiamo e mettiamo in pratica solo la parola di Gesù: CHIUNQUE FA LA VOLONTA’ DEL PADRE MIO CHE è NEI CIEI, EGLI E’ PER ME FRATELLO SORELLA E MADRE …e parteciperemo alla nostra parte di eredità di figli di Dio.
Amen.

(Lc 8,16-18) La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.


VANGELO 
(Lc 8,16-18) La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse alla folla: 
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. 
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. 
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito, e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce…. Inonda il mio cuore e la mente della Tua sapienza, fa che io possa percepire quello che Tu vuoi che io intenda e che chi legge sia ispirato da Te per comprendere.

Tornando un attimo al Vangelo di ieri,  mi viene logico pensare che Gesù non volesse farci comprendere la parola di Dio, spiegandoci in parabole il significato di quello che sono i comandi di Dio, solo per farcelo capire, ma perché quella parola sia luce nella nostra vita.
Spesso vediamo che con le parole, con i bei discorsi, con gli insegnamenti, non riusciamo a far cambiare idea alle persone che ci sono più vicine, se penso a Gesù che diceva che ogni profeta, non è ben accolto nella sua terra,  capisco che questo fa parte della normalità delle cose.
Per questo credo che il senso di quello che noi stiamo imparando da Gesù, sulla sua parola, non debba solo essere compreso, ma anche vissuto, per poter illuminare la nostra vita e non solo, ma anche quella delle persone che abbiamo vicino e alle quali magari teniamo anche di più.
A che serve sapere che cosa intende Cristo con la sua parola, se poi la nostra vita va da un’altra parte, come possiamo pensare d’essere luce per qualcuno se andiamo noi stessi nella direzione sbagliata.
Tutto quello che noi abbiamo è per grazia Divina, tutto, anche la più piccola delle nostre percezioni, il più misero dei nostri pensieri…. non possiamo tenerlo chiuso in noi, come se fosse un tesoro geloso, come se fosse una cosa nostra, perché quello che gratis abbiamo ricevuto, gratis dobbiamo ridonare.
E’ solo di ieri la decisione di non scrivere più sui vari gruppi ed oggi la parola di Dio, sembra essere messa qui apposta per dirmi di considerare bene quello che devo o non devo fare. E di nuovo sento che le mie idee non contano, ma che devo rispettare il Suo volere, perché quello che mi è stato dato non mi sia tolto, ma non per una questione d’egoismo, ma perché la parola di Dio, così come Lui stesso me la regala, è per me ormai, questione molto importante.
La paura di perdermi è talmente forte, specialmente in questo periodo, in cui ho bisogno veramente di tutta la forza che solo attraverso la fede posso trovare, che mi sento veramente come se fossi tentata da tutte le parti, e non sapessi cosa fare. Ve ne parlo apertamente e tranquillamente, perché possiate comprendere come per tutti noi è la stessa cosa, saper distinguere ciò che è buono da quello che non lo è, dove si possono nascondere i tranelli creati a volte dal nostro orgoglio, o dalla nostra pigrizia….
Ma il Signore ci diffida dall’essere spiritualmente pigri, ci dice che dobbiamo usare la stessa sagacia che mettiamo nelle cose terrene in quelle del cielo, ed allora non possiamo far altro che rispondere: eccomi, sono qui Signore mio, si compia in me la tua volontà, nella mia confusione tu illuminami, sulla tua strada guidami, con la tua luce guidami, per la mano trascinami, a te mi affido. Ti amo, non voglio deluderti.

domenica 18 settembre 2011

(Lc 8,4-15) Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.

VANGELO
(Lc 8,4-15) Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Parola del Signore
-------------------------------------------------------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

O Dio, che hai creato e governi l’universo, fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, infondi nei nostri cuori e nelle nostre menti il tuo Santo Spirito, perché possiamo dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha promesso che non ci avrebbe lasciato orfani, ma che lo Spirito Santo sarebbe sceso su di noi. Amen.

La parola parabola, significa mettere vicino, ossia mettere una cosa a fianco dell’altra per far comprendere, per illustrare meglio.
Per questo Gesù usava delle parabole, per far comprendere meglio il significato di quello che voleva dire, ma quello che mi piace considerare oggi con voi, è questa frase:
“ ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.”
Chiaramente per i suoi discepoli c’è un qualcosa di più che è dono dello Spirito Santo, attraverso il quale anche cose incomprensibili agli uomini sono svelate.ma perché questa corsia preferenziale? Onestamente non credo che a nessuno sia dato di comprendere se non per grazia di Dio, quindi lasciamo che sia Lui a svelare ad ognuno quello che vuole svelare, ma questo vedendo non vedano e sentendo non sentano, è veramente ambiguo, come possiamo interpretarlo?
Mi viene in mente un versetto del vangelo di Giovanni(12:40): “ egli ha accecato i loro occhi e indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi, non intendano col cuore, non si convertano e io non li guarisca. ”in cui riporta le parole del profeta Isaia, e aggiunge: ” 41Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. 42Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio.”
In Romani 11:18-23 leggiamo:” 18non menar tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.19Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi fossi innestato io! 20Bene; essi però sono stati tagliati a causa dell'infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede. Non montare dunque in superbia, ma temi! 21Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami naturali, tanto meno risparmierà te!22Considera dunque la bontà e la severità di Dio: severità verso quelli che sono caduti; bontà di Dio invece verso di te, a condizione però che tu sia fedele a questa bontà. Altrimenti anche tu verrai reciso. 23Quanto a loro, se non persevereranno nell'infedeltà, saranno anch'essi innestati; Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo!”
Per quello che io leggo, penso che poiché l’uomo è così stolto da pensare che tutto dipenda da lui e dalla sua intelligenza, è bene che venga tenuto a testa bassa per non montare in superbia.
Molti credono di essere migliori e di meritare di più per la loro sagacia e perspicacia, ma non è così che giudica il Signore, anche perché se uno è intelligente è SOLO una grazia di Dio, ma quello che dà la luce dello Spirito Santo di Dio è la fedeltà e la costanza con la quale aderiamo al suo progetto. Infatti leggiamo:” Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.