sabato 7 maggio 2011

(Lc 24,13-35) Lo riconobbero nello spezzare il pane.

VANGELO 
(Lc 24,13-35)  Lo riconobbero nello spezzare il pane.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno due dei erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 

Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egl! i è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 

Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore

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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Da quando abbiamo visto che Cristo è risorto, dobbiamo renderci conto che è ora di guardarlo in un altro modo.Basta col non sentirlo presente nella nostra vita, col camminargli di fianco senza riconoscerlo, con l’ascoltare la sua parola senza metterla in pratica.Eccolo è qui, cammina insieme a noi, pronto a rispondere a tutte le nostre domande, a dirci che tutto quello che vogliamo sapere è scritto nella Bibbia, che tutto si è avverato come i profeti avevano scritto.

Il vangelo ci parla di Gesù e l’antico testamento ce l’aveva annunciato.Nella vita di Gesù si compie quello che era stato scritto,si completa così un quadro che va dalla creazione del mondo alla salvezza degli abitanti della terra oltre la morte.
Dice Gesù ai discepoli che camminano sulla strada di Emmaus,che era necessario che Gesù morisse sulla croce per poterci far entrare nella sua gloria,come era scritto,ma ancora questi non riconobbero in lui il Signore fino a quando,la sera egli spezzò con loro il pane e li benedisse.
E’ nella comunione del suo amore,in quel condividere la croce,nello spezzare il pane e condividerlo con i fratelli che noi ritroviamo Gesù e che viviamo con Gesù.
Se andiamo un attimo alla prima lettura,vediamo come I discepoli che vivono Gesù pienamente,come Pietro e Giovanni,riescono attraverso lo Spirito del Signore a sanare uno storpio,perché non agivano per conto loro,ma abbandonando loro stessi,agivano nel nome di Gesù Cristo,il Nazareno.
Ora sta a noi decidere se continuare a stare immobili a parlare di Gesù,o cominciare a vivere effettivamente con Gesù e come Gesù,come fecero Abramo,Isacco, Giacobbe,Mosè,e molti altri prima di noi anche dopo la sua venuta,san Francesco,san Benedetto,Padre Pio,Giovanni Paolo 2° e tanti altri,uomini e donne alla sequela del Signore.

venerdì 6 maggio 2011

(Gv 6,16-21) Videro Gesù che camminava sul mare.

VANGELO
 (Gv 6,16-21) Videro Gesù che camminava sul mare.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Nella prima lettura vediamo come già nelle prime comunità cristiane cominciava ad esserci del malcontento,come le diversità delle comunità che convergevano a Gesù erano subito in antagonismo tra di loro,ma poi c'erano persone di buona volontà che trovavano un punto d'accordo.Questa mi sembra una buona cosa da fare,perchè stare a discutere tra di noi cristiani,è veramente una brutta cosa,e non fa onore a Dio.
I discepoli salgono sulla barca e cercano di andare verso l'altra sponda,molto probabilmente per andare a predicare nel nome di Gesù,ma non sono completamente inseriti nella loro missione,perchè appena vedono che le acque del mare si cominciano ad agitare,hanno paura.
Seguire Gesù nella sua strada,che lo ha portato alla croce,è andare contro corrente,in un mondo che è dominato da chi ha sete di potere e denaro,da chi si vuole sostituire a Dio,da chi non vuole sottostare
a regole.
I discepoli vanno,ma vanno da uomini, per questo hanno paura,ed è Gesù che va in loro aiuto,è Gesù che si fa presente nella loro vita e che dice,non abbiate paura,sono io,non sono un fantasma; allora i discepoli capirono e lo fecero salire sulla loro barca,immediatamente le acque si calmarono e la disperazione,e la paura scomparvero.
Vieni Signore a guidare la mia barca,a condurre la mia vita,anche in mezzo alla tempesta ed io non avò paura.

giovedì 5 maggio 2011

Atto di speciale affidamento a Maria

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, in questo giorno io, piccolo figlio tuo, mi consacro totalmente a te, per vivere una vita santa, per essere tuo piccolo servo, perché tu, dolce Madre, possa contare sempre su di me, e possa aiutarti a portare a compimento in me il disegno d'amore che il Padre ha su ognuno di noi. Donami, o Madre di Gesù e Madre mia, la grazia di essere sempre fedele alla Chiesa e al santo Padre e, unito a te, amare e adorare il Signore Gesù.
Amen.

(Gv 6,1-15) Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.

VANGELO
 (Gv 6,1-15) Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Spirito Santo ,ad accendere la luce della mente,ad aprire le orecchie al verbo del Signore,a guidare il mio cuore verso la strada che lui ci ha indicato e percorso prima di noi.

Nella prima lettura, ci troviamo a vedere come anche chi dice di non credere comincia ad avere dubbi, i farisei ed i giudei, avevano già risolto il problema di che si trascinava dietro le folle, come avevano fatto con Gesù, uccidendoli, e i loro discepoli si erano dispersi, ma stavolta era diverso, questi discepoli non si disperdevano, continuavano a predicare nel nome di Gesù, e se fossero stati veramente mandati da Dio?Li fecero frustare e loro ne furono felici perché venivano colpiti per testimoniare come Gesù, e si sentivano conformi a lui.
Dal vangelo vediamo che cosa significa essere conformi a Gesù, vuol dire essere in comunione con i fratelli, affidare a Gesù anche la nostra materialità, i nostri bisogni fisici, condividere con gli altri, e collaborare con Gesù.
Il miracolo che compie il Signore è il simbolo di come sia possibile sfamare tutti condividendo in nome dell'amore.Questa sembra che sia oggi la cosa più difficile, dire al Signore Gesù, io ho solo questo, come posso aiutarti a sfamare il mondo intero?Dire a Gesù usami, fai Tu di me strumento delle tue mani, dire Padre ho fame aiutami, ho fame di Te, abbracciami, Ho fame di giustizia, fammi essere giusto per primo, ho fame d'amore, fammi amare come tu ami i miei fratelli.
Abbiamo fame Signore, tu ci hai detto di chiedere a te ogni cosa, ci hai detto che se anche il padre che abbiamo sulla terra al posto del pane ci può dare un sasso, Tu non lo faresti mai, e noi ti crediamo Padre.

mercoledì 4 maggio 2011

(Gv 3,31-36) Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.

VANGELO
 (Gv 3,31-36) Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui, infatti, che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o santo Spirito, e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce….Che illumini la tua parola e la faccia riflettere nel mio cuore e nella mia mente.

Dall’alto viene l’aiuto, la luce dello Spirito, l’amore del Padre per tutti noi figli, com’è venuto per Gesù, viene per tutti noi, se lo chiediamo. Quello che purtroppo molti di noi non comprendono è proprio questo, perché tendono a giudicare le cose dal loro punto di vista terreno, e non capiscono come si può pensare che morire innalzati su una croce tra atroci sofferenze ed umiliazioni, possa essere considerato essere innalzati nella gloria.
Questo perché la nostra vita, come quella di Nicodemo, si basa su valori terreni che oserei definire “terra terra”e che non tengono conto della spiritualità che è in ogni modo insignita in ognuno di noi, ma che troppo spesso è soffocata dalla materialità.
Considerare invece la parte spirituale la più importante nella nostra vita, apre un nuovo scenario.
Riceviamo la forza dallo Spirito Santo, e grazie a questa ci possiamo affidare completamente a Dio. Sarebbe una grande conquista se riuscissimo a mettere in pratica l’affidamento al Signore, anche se mi rendo conto che è questa la cosa più difficile; perché tutto è facile quando va tutto bene, ma nelle difficoltà, quando occorre tutto il nostro coraggio, per difendere le nostre scelte cristiane, allora sì che abbiamo bisogno di tutti i doni dello Spirito Santo…chiediamo e ci sarà dato.

martedì 3 maggio 2011

(Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

VANGELO
 (Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito,e assistimi con la tua sapienza,lascia che io possa lasciarmi andare veramente alla volontà di Dio,che con cuore sincero,impari da te e da Maria tutto quello che devo ancora imparare per essere come Dio mi vuole.

Con questa pagina del vangelo, torniamo al discorso che Gesù fa a Nicodemo, per fargli capire cosa significa rinascere dall'alto. Gli spiega che solo un amore immenso per gli uomini poteva portare Dio a sacrificare la vita del suo figlio prediletto, in cambio di quella nostra, che pazzi, incoscienti e ingrati, continuiamo a vivere nelle tenebre senza non solo non apprezzare questo gesto, ma addirittura vanificandolo.
Cerchiamo di capire qual è il discorso che Gesù ci fa quando parla di luce e di tenebre ed anche in maniera semplice, ma facciamolo una volta per tutte, altrimenti non usciremo mai da questo tunnel.
Noi non siamo santi, e questo è certo, ma forse pensiamo di essere abbastanza bravi, di piacere al Signore, ma questo amici miei, non è vero....
Mi dispiace dover dire questo, e tanto di più mi dispiace sapere che neanche io che vi parlo e che credo di aver compreso almeno in parte cosa vuole il Signore da noi, sono esonerata da questo fatto.
Gesù non ama le mezze misure, ci ha sempre detto di fare una scelta tra Dio e mammona, ma nessuno di noi, riesce mai a dare un taglio netto alla sete di potere, al desiderio del denaro, e addirittura alla superstizione, perché magari credendo di non fare niente di male, leggiamo l'oroscopo....non ci crediamo?
E allora perché lo leggiamo? C'è sempre qualcosa che ci impedisce di andare fino in fondo.
E se un fratello ci offende e ci fa del male, qual'è la nostra reazione? Bhè a dirla tutta, nella migliore delle ipotesi, lo cancelliamo dalla nostra vita ed in questo gesto, che sembra innocuo, o in ogni caso il minore dei mali, noi invece ci mettiamo allo stesso livello di peccatori, di chi ci ha offeso. Pensiamo se Gesù sulla croce ha detto qualche parola contro i suoi carnefici, o se in tutta la vita, ha risposto al male che gli è stato fatto, alle offese ricevute, con rancore o altre offese. E se noi dobbiamo seguire la strada maestra, ossia la via del maestro, la dobbiamo percorrere fino in fondo. 

lunedì 2 maggio 2011

(Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?

VANGELO
 (Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o Spirito Di Dio ad insegnarmi quello che è giusto che io oggi sappia,Tu che sai dosare per me la sapienza il dolore e l'amore,tu che sai quello che è giusto per me.Grazie di assistermi.

 In questo brano,come negli ultimi che abbiamo letto,Gesù torna a sottolineare la sua unicità col Padre,quindi non ci soffermeremo a ripetere le stesse cose,ma voglio invece sottolineare come stare in comunione con Gesù significa stare in comunione col Padre. E’ Gesù stesso che lo afferma e ci dice che attraverso questa comunione il Padre compie le sue opere,ma quello che mi colpisce è che ci dice che chiunque entrerà in questa comunione,farà opere altrettanto grandi.
 Quindi Gesù ci spinge a considerarci importanti agli occhi di Dio, perché credendo in Lui, crederemo in colui che l’ ha mandato, e qualunque cosa chiederemo nel suo nome ci verrà concessa. Sono parole importanti, e poiché sappiamo che le parole di Gesù sono verità, non vedo perché dovremmo credere solo in parte alle sue parole…Quando pensiamo che Gesù ha dato la vita per noi, dovremmo accompagnare questo pensiero alla consapevolezza che in Gesù c’è il Padre ed il suo immenso amore.Questo è importante perché credendo in questo ,noi affidiamo le nostre certezze a Dio. Dimentichiamo forse che gli apostoli compivano miracoli nel suo nome…e i Santi, ancora oggi persone che erano esattamente come noi, ma che da noi differenziavano per la grande fede e l’abbandono alla volontà di Dio. Abbiamo tanti esempi da imitare,tocca cominciare a fare sul serio,non credete?

domenica 1 maggio 2011

PRIMA DI COMINCIARE(PRIGIONIERO DEL SISTEMA)

Prima di cominciare a scrivere qualcosa, vi voglio mettere al corrente di un dato importante: io non so scrivere; non l’ho mai fatto se non per un mio libero sfogo, né ho mai pensato che a qualcuno potesse interessare quello che scrivevo, ma stavolta è diverso.
Da tanto tempo mi chiedo qual è lo scopo per il quale il Signore mi ha voluta su questa terra;io credo in Dio,lo amo con tutte le mie forze,penso che ci sia tra me e lui un rapporto quasi famigliare,ma non è importante per la stesura di questo lavoro,è fondamentale invece il fatto che se non sentissi che questo è il mio scopo nella vita ,non vi avrei imposto il sacrificio di leggere queste righe.
Oggi il progresso ha creato un fenomeno inafferrabile che è internet,con tutti i suoi risvolti,un filo immaginario lungo il quale camminano tutte le informazioni del mondo,basta collegarsi e sei in comunicazione con chi vuoi.Io fino a tre mesi fa,ero stata immune da questa malattia, ma per un puro caso sono stata contagiata. Mia figlia di 23 anni usciva da una disavventura sentimentale durata sei lunghi anni,e dato che per tutto questo tempo era stata un pò isolata dagli amici e dal resto del mondo,ho deciso di regalarle un computer portatile per andare su facebook come facevano tante persone che lei conosceva,alcuni delle quali,dall’altra parte del mondo e dato che né io né lei avevamo una grande cognizione di come funzionasse il sistema, ci siamo messe insieme per aprire questo benedetto account. Era carino,ci si potevano mettere le fotografie e poi c’erano tanti link che facevano ridere; Voi mi direte: che c’è di strano?!?! Fin qui niente, ma seguitemi e capirete….. Un giorno mio marito disse:_guarda un po’ se su facebook c’è Fausto P.?!?! Era un suo amico di infanzia,di cui non aveva più notizie.
Digitai quel nome e mi apparvero un pò di profili, alcuni con foto, altri senza; li aprii tutti , fino a che ne trovai uno senza immagine,che, tra le informazione accennava al lavoro nei supermercati,forse era lui, mio marito si ricordava che aveva aperto una di queste aziende a F..... così gli mandai un messaggio chiedendo se era lui il Fausto P. che conosceva mio marito. Il giorno dopo, nella posta di facebook, trovai la sua risposta affermativa e cominciammo a mandarci piccoli messaggi, poi lui mi scrisse una cosa “strana” che io ,lì per lì, non capii bene, ma che mi mise in allarme. Mi disse:_ “Vi scrivo con gli occhi, vi leggo col cuore”.
Gli chiesi il suo numero di telefono per parlarci a voce, e fu a quel punto che mi informò che era malato di S.L.A (sclerosi laterale amiotrofica), ma me lo disse in un modo…come se fosse la cosa più naturale del mondo, ricordo perfettamente le sue parole, perché le ho lette e rilette fino a che non mi sono rimaste stampate nel cuore
-Purtroppo Faustino non sono in grado di telefonare, mettiti seduto,ti racconto un po’ di me, della mia storia. Sai in questo momento sto scrivendo con gli occhi, sono uno dei pochi fortunati che sono malati di S.L.A, sono fortunato perché ho vissuto a mille, dopo il fallimento dei miei genitori con la lavanderia abbiamo passato momenti difficili, poi finalmente finito di pagare i debiti, mi sono trasferito a F...... In 20 anni sono riuscito ad aprire diverse societa’,sei supermercati,tre punti vendita di telefonia ed un ristorante,tutte attività che erano fallite non senza difficoltà.Ho dovuto combattere con commercialisti e avvocati,ma ho sempre vinto;te lo immagini il tuo amico con la quinta elementare che è riuscito in questo?
Ho tre figli,una moglie impagabile,perché molte impazziscono con un malato nelle mie condizioni,sono paralizzato,respiro con una macchina,per mangiare ho un cannello nello stomaco,e quando dico paralizzato è perché muovo solo gli occhi.Sono comunque felice,mi devi credere,sono in pace,forse ho lavorato troppo;spero di non averti avvilito.
Ecco questo è Fausto,detto Faustone,solo perche' mio marito che si chiama anche lui Fausto,è più piccolo e quindi Faustino.Il suo carattere gioioso,viene fuori,nonostante tutto,quando parla dei ricordi d’infanzia,delle pazzie fatte insieme da ragazzi ,quando si divertivano con poco,una macchina scassata,una tenda e tanta voglia di avventura. Lui era il più socievole, il più simpatico tra tutti gli amici di mio marito, aveva sempre voglia di scherzare,aveva un cuore enorme, sempre pronto ad aiutare tutti. Mi raccontò della sua vita, del fatto che il lavoro lo aveva assorbito completamente; per caso, si era trovato nel 1995 ad aiutare cinque suoi colleghi che erano sull’orlo del fallimento con i loro supermercati e che dovevano all' azienda centinaia di milioni, e che con la sua gestione si erano risollevati e passati in attivo in soli cinque anni,un vero miracolo. Mi raccontò di come nel 1990 entrò a far parte di un cammino di fede, per seguire uno dei figli, che era molto credente per capire e magari per cuor suo allontanare questo figlio dalla chiesa, perché tante cosa allora non le capiva.
Eppure già fino a li si poteva vedere come in Signore stesse lavorando su di lui, già da come, figlio di un fallimento, aveva imparato a lottare, pur nella sua semplicità , con avvocati e commercialisti, tanto da diventare bravissimo.
La malattia cominciò a manifestarsi nel 1999,dieci anni fa, quando era in piena attività, ma lui non dava importanza alla cosa, non riusciva più a fischiare alla pecoraia quando rientrava a casa come faceva sempre, era sempre più stanco, ma non si voleva fermare neanche per il tempo di andare a fare le visite necessarie. Ma poi arrivarono le prime difficoltà di parola, ed E..., la moglie, una donna dolcissima ma ferma e risoluta, lo portò quasi di peso dall’otorinolaringoiatra per una visita specialistica. Quest’ultimo gli disse di consultare un buon neurologo, e lui ci rise su.Pensava che il neurologo era il medico dei matti,ma non disse nulla. Il giorno di ferragosto del 2000, lavorava ed era l’anniversario del suo matrimonio, aveva preparato per festeggiare in un bel ristorante.Ama moltissimo E...., ma come tutti gli uomini, pensa di aver tanto tempo per dimostrarglielo, e magari rimanda, una cena, un regalo, un abbraccio, ma lei , è una donna solida, non si preoccupa di questo e prosegue nel suo operato di moglie affettuosa e madre esemplare senza preoccuparsi se suo marito è sempre al lavoro e se un po’ la trascura; lei non si annoia davvero con tre figlioli, e poi c’è questo gruppo di preghiera con il quale continuano a studiare la Bibbia e a credere nella fede. Ma E.... è pratica, e dopo il ristorante, tirò fuori un borsone con della biancheria che aveva preparato di nascosto e lo accompagnò in ospedale a P...., nel reparto di neurologia, dove con un elettromiografia e un sacco di esami gli venne diagnosticata la malattia degenerativa.
Il responso fu terribile,praticamente l’aspettava la morte,piano piano si sarebbe paralizzato del tutto,fino a diventare come un burattino senza fili, fino a che non sarebbe stato più in grado di respirare ed allora, avrebbe potuto essere attaccato,sempre se si faceva in tempo, ad un respiratore artificiale.
Faustone non era una persona istruita,nel senso corrente della parola, se per istruzione si intende scuola, diploma ecc. ecc. ma la vita gli aveva insegnato tanto, così appena tornò a casa si mise davanti al computer e lesse tutto quello che c’era da sapere sulla malattia.
La botta fu tremenda, e ancora non si rendeva conto bene di niente, quello che aveva saputo e che gli girava per la testa ,era solo che avrebbe avuto al massimo tre anni di vita davanti a se. Piangeva e cercava di ragionare, ma i pensieri si accavallavano nella mente, creando solo una grande confusione..Tutto questo aveva un nome: disperazione; e quando la bestia ti prende, non ti permette di ragionare lucidamente e tutto diventa ancora più difficile.
Non era solo, ma si sentiva addosso tutto il peso della sua malattia, come se tutto dipendesse da lui. L’unica cosa che fece lucidamente, fu prendersi un periodo di ferie e andare via con la bimba più  più piccola, la luce dei suoi occhi, per cercare di spiegarle cosa sarebbe successo.
Ma come spiegare quello che sarebbe accaduto veramente, se nemmeno lui lo sapeva,per sommi capi poteva dirle che si sarebbe paralizzato,che non avrebbe potuto accompagnarla nella vita come avrebbe voluto, le fece le “raccomandazioni di rito”: fai la brava, aiuta la mamma, stai attenta ai ragazzi, trovane uno bravo e sposati, non frequentare i, e invece il tempo era tiranno, ne aveva troppo poco e faticosamente cercava di dire tutto e subito.
Intanto E... iniziava ad acquisire consapevolezza su cosa volesse dire combattere contro la S.L.A , vivere nella paura che tutto potesse precipitare da un momento all’altro, dover prendere in mano le briglie e condurre la situazione, sempre con il sorriso sulle labbra.
Per fare un grande uomo,ci vuole una grande donna,si dice sempre così,ma credo che non sia mai stato indicato come in questo caso,quella piccola donna fragile,ma risoluta,sembra diventare ogni giorno più forte,certamente grazie alla preghiera il Signore sembra darle sempre le armi necessarie.
Lei si rivolge a Lui,prega continuamente ,condivide con il gruppo di fede la sua avventura,e la Madonna la protegge con tutta la sua famiglia sotto al suo manto.Fausto peggiora e si dispera,non vuole essere di peso,vuole morire,ci prova in tutti i modi;lo chiede ad uno dei  figli, ma neanche lui se la sente di assecondarlo,non poteva chiedergli una cosa del genere,non se lo sarebbe mai potuto perdonare,forse lo capiva,ma non ce la faceva proprio,quel padre che si sentiva inutile in fondo non lo era,era importante per la sua famiglia,lo amavano al di la di tutto,della malattia ,degli sforzi fisici che dovevano fare per trasportarlo con la carrozzina,per aiutarlo nelle pulizie quotidiane,la vita di tutti loro sta cambiando,ma piano piano,ogni giorno,si affrontava tutto insieme.
Ogni tanto riaffiorava il desiderio di farla finita,si vergognava per questo,perché sapeva in cuor suo che era sbagliato,ma sentiva così pressante quella situazione che cercava in tutti i modi di sfuggirla;ancora una volta il ruolo di E... diventa fondamentale nella storia.quando sembrava che non ci pensasse più,che si fosse messo il cuore un pace,ha l’occasione di restare solo con lei e ci riprova,ma lei oltre ad essere contro ogni forma di violenza,è anche una donna di fede e gli parla con dolcezza e trova le parole giuste per dissuaderlo.Gli parlò dell’educazione che avrebbe dato ai figli con un gesto del genere,che cosa voleva insegnarli?Ad arrendersi e a fuggire di fronte alle difficoltà,voleva che pensassero di lui che era un vigliacco e che se non gli riusciva di affrontare qualcosa ,avrebbero potuto togliersi la vita come il padre?
La fede della moglie lo contagiò,comincio’ ad accettare la malattia ed il destino avverso e a pregare in maniera diversa,non chiedeva più al Signore di liberarlo della croce,gli chiedeva aiuto per sopportarla e questo aiuto arrivava puntuale,come Gesù aveva promesso:”chiedi e ti sarà dato”tutto stava nell’imparare a pensare come Gesù e non a pretendere che sia Gesù a pensarla come noi.La forza che gli viene dall’amore per Gesù,sembra già arrivata al massimo,quando arriva al crisi respiratoria che lo sta per portar via,anzi lo porta via!
Le parole che usa per descrivermi l’avvenimento sono gioiose,se penso quanto deve essere strano per lui aprirsi in questo modo con me,ma tra noi ormai si è stabilito un contatto spirituale,e sembra che ci conosciamo da anni.Ancora una volta mi rendo conto che la chiave di lettura di questo rapporto è tutta nell’amore di Dio,io prego per lui,senza vergogna,nonostante la mia timidezza,scrivo nella posta che gli invio le preghiere più belle e semplici che mi escono dal cuore,cerco di capire la sua sofferenza,di incutere in lui la forza che sento a volte può mancargli,ma poi sono io che ne acquisto da lui,ogni volta.
E così mi racconta di quando è andato di là e me lo dice con queste semplici e splendide parole:
-Ciao bella,finalmente è finito il dolore agli occhi e posso scrivere di nuovo,bellissime parole quelle che mi hai scritto,mi sono state di conforto;tu hai voluto con queste parole,donarmi un angolo del tuo cuore,grazie.So benissimo che non c’è bisogno di ringraziare un cuore che si dona,però è più forte di me perché bene o male,vivi la mia sofferenza,ma devi sapere che dopo la mia morte fisica e la rinascita io non ho più dolore,quello vero,dell’esistenza;non mi pongo più quelle domande che l’uomo si pone dalla notte dei tempi,io le ho vissute e credimi,è meraviglioso!
La luce che avvolge le anime è indescrivibile,senti solo la felicita’,siamo soli con Dio,soli e insieme ad altre anime.E’ tutto vero sai,siamo parte del creato e le anime dell’universo devono ricomporsi in Dio,come se Dio ci ha donato un po’ di Sé,almeno quando andiamo in viaggio,non ci perdiamo.Cara Lella ,io da allora non vedo l’ora di rifare quel viaggio,non sono un vigliacco,ma so ciò che ci attende;le sofferenze fisiche non mi spaventano più,certo so che ne soffriranno i miei famigliari,anche se sono credenti,in fondo in loro qualche dubbio resta,ma io so solo che non ho dubbi,col cuore gonfio di gioia ti auguro di non avere dubbi,c’è Lui,c’è Dio e non ci manda croci che non possiamo sopportare,lo ha fatto con me,aveva solo questo modo per farmi credere,io come Tommaso,mi ha fatto toccare con mano.-
Rispondo:
-Io non ho paura,non ho dubbi,ho ricevuto dal Signore la grazia di avere la certezza che Lui c’è,mi ha dimostrato tante volte la sua onnipotenza,il suo amore,la meraviglia di ciò che ha creato,quegli ingranaggi della natura così intersecati tra di loro,come ingranaggi di un’unica macchina che fa girare il mondo.So che tante cose non le possiamo capire,ma mi dico sempre che se accadono,ci sarà un motivo,ora a noi sconosciuto,ma forse solo per colpa nostra,perché credo che se riuscissimo ad isolarci nella preghiera,saremmo così vicini a Lui da poter addirittura entrare in contatto con il paradiso,lo credo veramente,a volte sono tentata da quelle filosofie ,che ti permettono di isolarti e concentrarti meglio,ma poi mi dico che sono solo una stupida pigra,che basterebbe che mi concentrassi un po’ di più nella preghiera,che facessi più posto al Signore,ma la perfezione non mi appartiene.-
Io gli parlo di tutto,delle nuove amicizie,fatte su internet,di quanta gente triste ho incontrato,la vita per molta gente è difficile,spesso si sentono soli e disperati,e allora lui mi dice che è fortunato,perché a una famiglia favolosa,che gli sta vicino,ed io confermo,è vero noi siamo fortunati!Io non so cosa vuole da me il Signore,ancora non l’ho capito,certo è che ho una certa predisposizione nell’aiutare gli altri,forse perché la vita non mi ha regalato niente,ho sofferto veramente tanto,certe volte mi sembra quasi assurdo che sia successo tutto a me.Ricordo che una volta, ero molto giovane,e piangevo disperata,quando mi si avvicinò un amico,che per quanto faccia non riesco a ricordare chi fosse,e mi piace pensare che fosse un angelo.Mi disse che la vita
non andava guardata tutta insieme ,ma vissuta giorno per giorno…un po’ come una grande e difficile espressione matematica,che a prima vista poteva sembrare impossibile,ma che poi si svolgeva mettendo insieme le quattro operazioni +,-,x e : che tutti sappiamo fare,e questa è diventata un po’ la mia filosofia di vita. Eppure mi risuonano quelle parole nel cervello:_E’ vero che siamo parte del creato e le anime dell’universo devono ricomporsi in Dio,come se Dio ci abbia donato un pò di lui, almeno quando andiamo in viaggio non ci perdiamo”.
Mi chiedo quanto io sia in grado di capire questa frase, vorrei scomporla, analizzarla per guardare parola per parola, e poi tornare indietro ed entrare nelle righe, ma poi la vedo, la leggo tutta come se si fosse dispiegata davanti ai miei occhi, siamo figli di Dio, siamo tutti parte delle stesso corpo divino ecc perché dobbiamo amarci, perché dobbiamo amare il Padre nostro,perché se dalle parti dello stesso corpo si mettono in contrasto tra loro,il corpo non può funzionare bene, come se un sassolino si frappone tra gli ingranaggi; ecco perché Lui ci ama cosi tanto da donarci il suo figlio prediletto in sacrificio per salvarci. Dio è il creatore, ama la natura prima del creato, il resto è tutto conseguente. Questo sulla terra è un viaggio, torneremo al Padre e se ci comporteremo con giustizia e amore, se sapremo essere degni di chiamarci figli di Dio,potremo accedere al paradiso e alla nuova vita che Lui ha predisposto per noi.Gesù ci ha dimostrato che lo possiamo fare,che dobbiamo solo fare una scelta tra il bene e il male e mantenerci saldi fino in fondo,tenendo presente che quello che sarà il risultato della nostra scelta,sarà per l’eternità’.Io non cerco di andare oltre,anzi forse ho già pensato troppo,d’altronde anche Fausto prima non credeva del tutto,come posso fargli capire che io non ho dubbi e che in fondo questa mia fede mi porta a non desiderare di conoscere i dettagli.C’era un periodo in cui mi facevo tante domande,in cui contestavo ,ma forse mai ho contestato Dio.
Da quello che gli scrivo,Fausto mi dice che ho una fede che mi fa volare,ma poi quando gli racconto che in fondo vivo come tutti,ho le mie piccole beghe in famiglia con mio marito e mia figlia,lo sento sorridere,sa che faccio un po’ di casino ,ma poi mi passa,e mentre mi incita a mantenere la calma,lo sento sorridere perché già sa che l’ho già fatto.
La cosa più strana di questa amicizia,e’ che mio marito è uno di quelli che staccherebbe la spina,ed è convinto di questo,tanto che quando si parlava del caso di Eluana Englaro mi ci facevo tante di quelle litigate,perchè naturalmente io non ero d’accordo,tanto che dico sempre a tutti che se toccasse a me essere attaccata a una macchina,non vorrei che mi staccassero la spina,solo Dio può decidere se devo vivere o morire.
Fausto è la prova che una persona è viva nonostante il suo corpo non risponda più,anzi,quando gli ho detto che avrei cercato di raccontare la sua storia,per far capire questi concetti ,ne è stato contento,gli ho chiesto se il titolo “prigioniero del mio corpo “ gli piaceva e lui mi ha risposto che prima era prigioniero del sistema ora è libero!
GRAZIE FAUSTO!

(Gv 3,1-8) Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

VANGELO
 (Gv 3,1-8) Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Spirito Santo e fermati su di me,fammi rinascere come tu vuoi,illuminami come tu sai e fa che possa capire che cosa vogliono dire le parole di Gesù.

Rinascere dall’alto,o nascere in acqua e spirito, la cosa qui sembra veramente molto complessa e difficile da capire.Io ho una mia lettura,che chiaramente è solo mia e non vuole essere legge,è anche difficile da spiegare come io la intendo,ma ci proverò,prendendo in prestito le parole di un mio amico carissimo,affetto da S.L.A. che io ho sempre sentito mie,come se lui riuscisse a spiegare semplicemente quello che io provavo.:-- La luce che avvolge le anime è indescrivibile,senti solo la felicità,siamo soli con Dio,soli e insieme ad altre anime.E’ tutto vero sai,siamo parte del creato e le anime dell’universo devono ricomporsi in Dio,come se Dio ci ha donato un po’ di Sé,almeno quando andiamo in viaggio,non ci perdiamo.—
Una parte di Se,si è questo che io ho sempre pensato,che in noi,quella sua immagine e somiglianza-sia un pò di Dio che abbiamo in noi,perché altrimenti non mi spiego come mai senza Dio, ci manca sempre qualcosa.
Io non voglio più allontanarmi da quella parte di Dio che è in me,anzi ,più la curo,più la vivo e più sento che sta diventando una parte importante di me.Sento che è la mia parte giusta,quella fatta di luce e di amore,che ho cercato di soffocare per anni per far vivere quell’altra parte di me fatta di egoismo e di tante altre cose che in fondo non mi hanno mai dato ne' la felicità,ne' la serenità.
Questa parte “di Dio”che io definisco la parte che porta in se il seme della vita,è invece sempre amore e luce,anche nel dolore,nella sofferenza,nella tribolazione,perché c’è un luogo nel mio cuore,che è pieno di luce e che va oltre tutto quello che è terreno,va verso la speranza ,oserei dire la certezza,che oltre la terra c'è un mondo meraviglioso che ci aspetta.
Per chi non la conosce,metto qui sotto la storia di Fausto,questo amico la cui vita è vangelo,la cui croce è portata con tanto amore e tanta fede,che veramente ci può insegnare tantissimo.
http://www.facebook.com/note.php?note_id=174713976418

sabato 30 aprile 2011

ho vinto un sogno

Una notte senza stelle
al luna park della vita...
mentre cercavo di prendere
 la coda del coniglio
dai seggiolini volanti
ho sfiorato
con la mano il tuo cuore
e mi sei rimasto
appiccicato addosso.
Il mio cuore ha continuato
a volare lassù
attaccato alla coda del coniglio.
Mi dicono che ho vinto un sogno
te lo regalo.
Un altro giro sulla giostra!

(Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù.

VANGELO
 (Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore di soffiare anche su di me il tuo Spirito, per darmi la conoscenza, sempre, del tuo volere, che debbo e voglio fare e per il quale chiedo a te tutto l'aiuto necessario.

Notiamo come nel vedere Gesù i discepoli gioiscono, e chiediamoci:

 perché è venuto?
Gli mostra le ferite per fargli vedere che è proprio lui, quello che è salito sulla croce e ha vinto la morte.
E’ normale che qualcuno abbia dei dubbi, Tommaso n’è la conferma.

La nostra umanità ci porta a credere solo a quello che possiamo vedere, ma con Gesù ormai abbiamo capito che non può bastare.Ha compiuto miracoli davanti ai loro occhi, è entrato in una casa con le porte chiuse, ma è proprio Lui?
Nulla lo puo’ dividere da noi, perché il suo amore lo spinge a cercarci sempre e a darci tutto di se, così come fa con gli apostoli, ai quali dona lo spirito Santo; solo la nostra incredulità riesce a tenerlo lontano da noi, siamo sempre noi che abbiamo l’ultima parola.
Chi fa l’esperienza di Gesù nella propria vita, non ha più dubbi, e non serve che lo veda fisicamente o no, anzi proprio perché si fida della sua parola, riesce a sentire la sua azione tramite lo Spirito Santo.
Nel dolore spesso ci sentiamo distrutti sia fisicamente sia moralmente, ma quando chiediamo al Signore aiuto, vediamo che siamo subito alleviati dalla cosa più atroce del dolore, la disperazione.
E’ importante stare vicini a chi soffre, per un motivo o per l’altro, perché noi possiamo essere la parola che Gesù vuole dire, la mano di Gesù che sa accarezzare, noi possiamo essere la testimonianza che Gesù non abbandona i suoi figli, perché seguire il Signore vuol dire amare il nostro prossimo come Dio ama noi.

Amore è la parola d’ordine per entrare nella famiglia celeste, e per tornare nella casa del Padre, dove Gesù è andato a preparare un posto.

venerdì 29 aprile 2011

Mc 16,9-15) Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.

VANGELO
 (Mc 16,9-15)  Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o santo Spirito su di me che scrivo e su chi mi legge, vieni per darci la luce del Signore, perché facciamo posto solo a Lui nel nostro cuore e nella nostra mente, vieni e donaci la LUCE che illumina la vita.
Bello questo parallelo tra la prima lettura, in cui vediamo gli apostoli Pietro e Giovanni che con grande coraggio testimoniano la presenza del Signore su di loro e nella loro vita e opere; contro tutto e tutti e le apparizioni di Gesù prima a Maria di Magdala e poi ai discepoli di Emmaus.
Non è bastato per far credere neanche tutti i discepoli, perché erano così attaccati alla loro umanità che non riuscivano a distaccarsene.
E allora come fare per testimoniare Gesù, se neanche loro ci credevano? Se neanche loro si fidavano? Tommaso è quello che forse ci rappresenta di più; quello che si fa trascinare dagli altri nella sua incredulità.
Eppure Pietro e Giovanni sono solo piccole persone,anche abbastanza ignoranti, ma basta che si affidino al Signore ed ecco che compiono prodigi,  ecco che riescono a trasmettere la fede in Gesù con la loro vita, ad illuminare di speranza il mondo che li osserva, anche quelli che non vogliono credere devono inchinarsi di fronte a tanta potenza, che non può venire da loro, ma da Dio. E tra gli increduli,qualcuno si comincia a porre delle domande.
Gesù è vivo,è in mezzo a noi, testimoniamolo ai fratelli increduli, questa è la missione che Gesù ci ha affidato, molti sono i cristiani che, ancora oggi,vengono uccisi per la loro fede e noi che cosa vogliamo fare? restare chiusi nelle catacombe per paura o uscire allo scoperto e vivere da cristiani, testimoniando con la nostra vita la grandezza di Dio?
L’ultima parola è sempre la nostra….io esco e tu?

mercoledì 27 aprile 2011

Gv 21,1-14 Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.

Vangelo 

Gv 21,1-14 Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni Signore Gesù, vieni con il tuo Santo Spirito, a d illuminare la mia vita, la mia lettura, la mia riflessione ed il mio cammino, perché tutto sia secondo i tuoi insegnamenti.

I discepoli avevano ripreso la vita di tutti i giorni, erano impegnati nella pesca, ma senza frutto, perché pensavano di staccare la loro vita terrena da Gesù, e questo dopo averlo incontrato, non è possibile, non porta da nessuna parte.E’ ancora una volta è Gesù che gli va incontro e si fa riconoscere, è lui che gli dice dove gettare la rete, e solo ascoltando la sua parola, la pesca diventa fruttuosa. Gesù non è uscito dal mondo, non è tutto finito li’ con la sua morte, ma anzi è da li’ che tutto è ricominciato. Gesù è vivo e vuole che ce ne ricordiamo sempre, che viviamo in comunione con lui, che ci affidiamo a Lui, e che c’incontriamo con lui sempre anche nelle cose più pratiche della nostra vita.Lui non è il Signore ad ore, quello cui dedicare un’ora a settimana per la messa, o un’ora il giorno per la preghiera, Lui vuole la nostra adesione completa, ma non certo perché vuole essere servito e riverito da noi come molti scettici ci vogliono far pensare, ma per servire e riverire noi.Lui che si è fatto servo, che si è umiliato per noi, non sa veramente più come fare per farci capire che solo attraverso di Lui avremo la salvezza.
L’amore che prova per noi, lo porta a farsi ancora riconoscere, nonostante l’indifferenza degli apostoli e nostra, e noi dobbiamo fare questo passo, senza più indugiare, dobbiamo mettere Gesù ed i suoi insegnamenti al primo posto nella nostra vita, ed allora sapremo dove, com’e quando gettare la rete.


lunedì 25 aprile 2011

(Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

VANGELO
 (Lc 24,35-48)  Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio,ti prego,a far luce nel mio cuore e nella mia mente,vieni a dirmi cosa vuoi che io comprenda,e dammi la capacità di trasmetterlo.


Gesù torna dopo la resurrezione tra i suoi discepoli, si fa toccare, si fa vedere e si fa riconoscere, ma neanche questo sembra bastare, e allora ecco che divide con loro il pasto, per dimostrare che è veramente lui in carne ed ossa.
Spiega che nulla è così strano se ascoltano le scritture, perché tutto era scritto, e quindi torna a far capire che il vecchio e il nuovo sono uniti, che si è compiuto quello che era scritto.
A questo punto inizia la missione dei discepoli, e lo vediamo dagli atti degli apostoli, che compiono miracoli, e predicano nel nome del Signore la salvezza dai peccati, perché ora, illuminati dallo Spirito Santo, capiscono tutto quello che non avevano compreso.Chiediamo anche noi allo Spirito di illuminarci,e cerchiamo di accoglierlo con cuore puro e sincero,vedremo allora le meraviglie che il Signore compie su di Noi.
 Quante volte abbiamo avuto la sensazione di aver avuto la possibilità di riconoscere Gesù nel nostro prossimo e non l’abbiamo fatto? A me personalmente è accaduto di vedere un barbone accasciato in terra e di non essermi fermata, e poi aver sentito un grandissimo senso di colpa, quando un ragazzo che passava in moto, si è fermato e ha chiamato l’ambulanza. Sono passati degli anni, tanti, eppure quel momento mi è rimasto nel cuore. In che modo vogliamo incontrare Gesù? Vogliamo forse vederlo col vestito della festa? Che cosa abbiamo capito della resurrezione di Cristo? Forse un giorno, per grazia divina lo vedremo Gesù, nella sua luce sfolgorante, ma prima dovremo saperlo riconoscere sporco di sangue e fango, di quel fango che è costituito dai nostri peccati e quel sangue versato per purificarci.

(Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

VANGELO
 (Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, , due erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvo! lti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Da quando abbiamo visto che Cristo è risorto, dobbiamo renderci conto che è ora di guardarlo in un altro modo.Basta col non sentirlo presente nella nostra vita, col camminargli di fianco senza riconoscerlo, con l’ascoltare la sua parola senza metterla in pratica.Eccolo è qui, cammina insieme a noi, pronto a rispondere a tutte le nostre domande, a dirci che tutto quello che vogliamo sapere è scritto nella Bibbia, che tutto si è avverato come i profeti avevano scritto.
Il vangelo ci parla di Gesù e l’antico testamento ce l’aveva annunciato.Nella vita di Gesù si compie quello che era stato scritto,si completa così un quadro che va dalla creazione del mondo alla salvezza degli abitanti della terra oltre la morte.
Dice Gesù ai discepoli che camminano sulla strada di Emmaus,che era necessario che Gesù morisse sulla croce per poterci far entrare nella sua gloria,come era scritto,ma ancora questi non riconobbero in lui il Signore fino a quando,la sera egli spezzò con loro il pane e li benedisse.
E’ nella comunione del suo amore,in quel condividere la croce,nello spezzare il pane e condividerlo con i fratelli che noi ritroviamo Gesù e che viviamo con Gesù.
Se andiamo un attimo alla prima lettura,vediamo come I discepoli che vivono Gesù pienamente,come Pietro e Giovanni,riescono attraverso lo Spirito del Signore a sanare uno storpio,perché non agivano per conto loro,ma abbandonando loro stessi,agivano nel nome di Gesù Cristo,il Nazareno.
Ora sta a noi decidere se continuare a stare immobili a parlare di Gesù,o cominciare a vivere effettivamente con Gesù e come Gesù,come fecero Abramo,Isacco, Giacobbe,Mosè,e molti altri prima di noi anche dopo la sua venuta,san Francesco,san Benedetto,Padre Pio,Giovanni Paolo 2° e tanti altri,uomini e donne alla sequela del Signore.

(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

VANGELO
(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,come Gesù ci ha promesso,a illuminare la mia mente e la mia vita,perchè possa sempre capire e vivere alla Tua luce,anche se non comprendo in pieno i disegni di Dio,ma mi fido di Lui.

Il giorno di pentecoste era il giorno che rappresentava per i giudei il ricordo del dono della legge data a Mosè sul monte Sinai,in quel giorno,Pietro si fa coraggio,e con una forza nuova,esce allo scoperto.Parla ai giudei,e gli dice che quel Gesù che loro avevano rigettato e messo in croce,era stato mandato da Dio.
Ora che Gesù li aveva lasciati per gli apostoli comincia un lavoro duro e pericoloso,contro chi si contrapponeva all’accettazione di Gesù come Signore e re della nostra vita,lo fanno con una forza nuova,che li esalta e li sconvolge,con la forza dello Spirito Santo ,che Gesù aveva promesso loro,e che li porta a rischiare la propria vita,pur di annunciare la salvezza che viene dall’adesione a Cristo.
Maria di Magdala cerca Gesù,e non vedendolo nella tomba,si chiede dove sia,rimane lì,vicino al sepolcro e non riesce a muoversi,in questo io vedo l’immobilità dell’essere umano,che attaccato agli schemi della terra,non riesce ad andare oltre.Il dolore e lo sconforto ci bloccano,li’ dove quel corpo non c’è più,ma in quel dolore,il Signore invia i suoi angeli ai quali chiedere aiuto,poi arriva e chiamandoci per nome come chi ci conosce profondamente, si fa riconoscere.
Lui ci conosce e sa che staremmo immobili nel nostro dolore per questo ci spinge ad andare oltre la morte,per farci comprendere che la vita su questa terra non termina con la morte,ma come Lui anche noi saliremo al Padre,è Gesù stesso che ce lo dice:”PADRE MIO E PADRE NOSTRO - DIO MIO E DIO NOSTRO”
Invita Maria ad andare da quelli che Lui definisce i suoi fratelli,perché possa annunciare loro di averlo visto e quello che Lui aveva detto.
Se riconosciamo in Gesù il nostro maestro,il nostro fratello e ci riconosciamo figli di Dio,non possiamo rimanere fermi davanti a una tomba vuota,ma annunciare a tutti i nostri fratelli che Cristo è vivo,è in mezzo a noi,che la sua morte non è un qualcosa che ci ha separato per sempre,ma anzi,è servita per permetterci di poter salire dopo di Lui al Paradiso,nella casa del Padre.

(Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.

VANGELO
(Mt 28,8-15)  Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito Santo,che scendi su chi ti invoca con cuore puro e sincero,vieni a confortare il mio cuore,che sempre ti cerca per vivere con te,di te,nel nome di Cristo ,Signore della mia vita.

Una bellissima pagina questa del Vangelo.una pagina che ci fa vedere come,alle donne viene dato il compito di annunciare che Gesù è risorto,come queste donne che hanno seguito ed amato Gesù,che continuano a cercarlo con cuore sincero,egli si rivela.
A loro chiede di dire ai discepoli di tornare in Galilea,come per dire di tornare alle origini,lì dove tutto è cominciato ,per ricominciare a vivere tutto quello che Gesù stesso ha insegnato,alla nuova luce della sua resurrezione. Maria sotto la croce è stata nominata madre dell’umanità,e lei più di ogni altro ci guiderà alla scoperta di Gesù,morto e risorto per noi.Le donne educatrici,le donne fedeli e devote,le donne che sanno stare in attesa ,che sanno soffrire per dare la vita,e che sanno che dopo la sofferenza del parto,avranno la gioia di stringere tra le braccia il loro bambino;a quelle donne oggi si chiede come allora ,la testimonianza della bellezza di un amore che va oltre la sofferenza.Troppo spesso capiamo solo dopo un dolore quanto è stato grande l’amore perduto,ma il messaggio che Gesù ci trasmette è quello di andare oltre la terrena umanità che ci tiene legati al dolore,e di vedere oltre la vita,alla resurrezione dei morti,perché 
 li ci ritroveremo tutti insieme