Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
mercoledì 26 agosto 2020
GIOVEDì 27 AGOSTO 2020 VANGELO (Mt 24,42-51)
GIOVEDì 27 AGOSTO 2020VANGELO (Mt 24,42-51)
Tenetevi pronti.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Parola del Signore.
UN MIO PENSIERO.
In questo brano Gesù mette in risalto quella, che in fondo, deve essere una delle doti principali dei fedeli, LA VIGILANZA!
Spesso viviamo come se tutto ci spettasse di diritto, come se fossimo eterni, anche nelle situazioni più esplicite, come ad esempio la morte improvvisa di una persona. La prima reazione è sconforto e rabbia; ci si chiede perché a noi, perché proprio a quella persona e si trovano mille motivi per cui doveva succedere a tutti, ma non a quella persona. Sempre meno ci si ferma a pregare, sempre più si cerca di cancellare l' idea della morte dalla propria vita, convincendosi che vivere intensamente la allontanerà da noi. Quando qualcuno parla della morte per ricordare che prima o poi arriverà per tutti, non racconta assolutamente una bugia, ma subito è visto come un menagramo se non peggio; figuriamoci poi quando si prende questo discorso per chiedere di riflettere sulla salvezza dell'anima.... Gesù ne sa qualcosa, lo hanno addirittura condannato a morte per questo. Il discorso è scomodo, ma necessario e, sarebbe utile, pensare per tempo alla salvezza dell'anima, senza rischiare di perderci la parte più bella della vita, perché vivere in comunione con il Signore, non è preoccuparci solo della nostra vita dopo la morte, ma vivere già da subito i frutti della redenzione. Non c'è niente che ci sembri insormontabile, niente che ci possa distruggere, perché la consapevolezza di non essere solo dei pupazzetti senz' anima è così forte che ci porta ben oltre la vita terrena. Non voglio dire che possiamo volare, ma la nostra anima può farlo; perché l'amore che entra in noi attraverso lo Spirito Santo, può veramente trasformare la nostra vita. Tutto quello che viviamo sulla terra per quanto bello, per quanto emozionante, ha il sapore di "provvisorio" amiamo i nostri figli in tantissimi modi diversi, i nostri genitori, i nostri fratelli, i nostri amici... ma per tutti c' è un inizio, un cambio e una fine. Ne abbiamo la prova nel Matrimonio, all' inizio tutto baci e coccole e poi quando subentra l' abitudine, dobbiamo riscoprire nuove forme di amore per mantenere vivo il sentimento. La fede invece ci porta a vivere ogni giorno più intensamente il rapporto con Dio, non svilisce, non sminuisce, non disillude... è qualcosa che ogni giorno ti dà qualcosa di più, che chiede la tua partecipazione attiva, ma ti da cento volte tanto. L'amore che ti da Dio è incondizionato, mano mano che te ne rendi conto capisci che il senso della vita è tutto quì, in questo mirabile connubio, che tutto quello che per anni abbiamo considerato più importante di Dio, diventa solo una foto sfocata che racconta il nostro passato.
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