domenica 2 giugno 2013

(Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

VANGELO
 (Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: 
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore

(Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, per comprendere l’ essenza del tuo messaggio e saperlo rendere attuale nella mia vita.


Ancora una parabola sulla vigna, il padrone la lascia in mano ai contadini perché la coltivino, a coloro quindi che detenevano il potere di amministrare la parola di Dio. A loro è stata affidata la parola, ma questi la vogliono gestire a modo loro e non vogliono accettare Gesù, perché non vogliono accettare le sue regole, ma vogliono essere loro il popolo eletto, solo loro il popolo prescelto da Dio, e questo Gesù che parla con i pagani, che sana i lebbrosi, e che accoglie gli emarginati, proprio non gli piace, e non potendo accettare di sentirsi in colpa, di avere qualcuno che pesa sulla loro coscienza, decidono di ucciderlo.
Ma quel Gesù che loro hanno scartato, è stato la nostra salvezza, la salvezza di ogni uomo che non vuole un Dio su misura, come gli fa più comodo, ma ascolta la voce di Dio per quella che è, ed accetta Gesù ed il suo messaggio,anche se questo significa accettare la croce nella sua vita, accetta di servire e non di essere servito.
Troppo spesso noi uomini, abbiamo una visione spirituale della fede, ma poi nei fatti, non riusciamo a viverla concretamente, perché mettiamo noi stessi al centro della nostra vita, e non Gesù. E' difficile vivere una vita basata sull' imitazione di Cristo

Questo è quello che l’uomo fa quando diventa superbo e vuole fare a meno di Dio, vuole guidare la propria vita, senza riconoscerla come un dono, perdendo di vista che quella vigna è già sua, che non ha bisogno di uccidere e rubare niente, perché tutto quello che il è del Figlio è per lui.
Ma Gesù che è stato ucciso, è diventato la pietra su cui poggia la Chiesa.
 Questa Chiesa che spesso noi non vediamo come la nostra casa, ma come un’ istituzione che ci è estranea, come un regno di pochi, questa Chiesa che alcuni credono di loro proprietà, e che altri non accettano…
Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo fa nel nome di Dio, o lo fa nel suo interesse? Lavora su se stesso per poter portare frutti al regno di Dio, con la parola e l’esempio, o segue i propri interessi?
Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per scoprire come ci comportiamo, per capire se questo atteggiamento del " tutto ci è dovuto " ci appartiene, e fino a che punto vogliamo continuare a rifiutare di essere partecipi eredi con Cristo, del regno dei cieli.
 Cosa altro deve fare Dio per farci comprendere quanto è grande il suo amore più che dare la vita del suo Figlio per la nostra redenzione? Quanto ancora vogliamo essere sordi e ciechi? Per rincorrere cosa stiamo rifiutando la nostra partecipazione al progetto di Dio? Vogliamo continuare a credere di poter gestire la vigna del Padre senza di Lui? per farne cosa?
Non possiamo trasformare la Chiesa di Cristo in una proprietà privata e pretendere di averlo soltanto per noi. Cristo implica anche la scomodità della sua famiglia e siamo tutti noi,noi che dobbiamo imparare a vivere in comunione tra noi e con Lui,non possiamo fare altro. Chi ha conosciuto Cristo non può distinguerlo dalla Chiesa, deve vivere Cristo dentro la Chiesa.

3 commenti:

  1. MY REFLECTION
    PRAYER
    O Spirit of God, teach me to listen on your word, to understand the essence of your message and know how to make present in my life.
    Still a parable about the vineyard, the owner leaves it in the hands of peasants to cultivate it, then those who held the power to administer the word of God to them was entrusted the word, but they want to manage in their own way and not want to accept Jesus because they do not want to accept its rules, but they want to be the chosen people, only they the people chosen by God, and that Jesus talking to the Gentiles, that heals the lepers, and welcoming the marginalized, not just the like, and can not accept to feel guilty, to have someone that weighs on their conscience, they decide to kill him.
    But this Jesus whom they rejected, was our salvation, the salvation of every man who does not want a God of measure, as it is convenient, but listen to the voice of God for what it is, and accept Jesus and his message, even if it means taking up the cross in his life, agreeing to serve and not be served.
    Too often we men, we have a spiritual vision of faith, but then in fact, we can not live it concretely, that we ourselves at the center of our lives, and Jesus. Is not hard to live a life based on the imitation of Christ.
    This is what the man does when he becomes proud and want to help but God wants to lead his life without recognizing it as a gift, losing sight of the vineyard that is already his, that does not need to kill and steal anything, because all that is the Son has for him.
    But Jesus was killed, he became the stone upon which the Church.
      This Church that often we do not see it as our home, but as an institution that is foreign to us, as a kingdom of a few, this Church which some believe their property, and that others do not accept ...
    Who has been called to cultivate the vineyard, he does in the name of God, or does it in his best interest? Works on himself in order to bear fruit to God's kingdom, by word and example, or following their own interests?
    Each of us should be an examination of conscience to find out how we behave, to understand if this attitude of "everything we had" belongs to us, and to what extent we want to continue to refuse to be involved heirs with Christ, the kingdom of heaven .
    What else needs to do God to help us understand how great is his love more than giving the life of his Son for our redemption?
      How much longer do we want to be deaf and blind?
    To chase what we are rejecting our participation in God's plan? We want to continue to believe they can manage the vineyard of the Father without Him? to make what?
    We can not transform the Church of Christ in a private property and expect to have it just for us.
    Christ also implies the discomfort of his family and all of us, that we must learn to live in communion with one another and with Him, we can not do anything else.
    Those who knew Christ can not distinguish it from the Church, Christ must live within the Church.

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  2. MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Oh Espíritu de Dios, enséñame a escuchar en tu palabra, para entender la esencia de su mensaje y saber cómo hacer presente en mi vida.
    Sigue siendo una parábola sobre la viña, el dueño lo deja en manos de los campesinos a cultivar, entonces aquellos que tenían el poder de administrar la palabra de Dios que les fue confiada la palabra, pero ellos quieren manejar a su manera y no quieren aceptar a Jesús porque no quieren aceptar sus reglas, sino que quiere ser el pueblo elegido, sólo que el pueblo elegido por Dios, y que Jesús habla a los gentiles, que sana a los leprosos, y dar la bienvenida a los marginados, no sólo por el estilo, y no puede aceptar que sentirse culpable, tener a alguien que pesa sobre su conciencia, deciden matarlo.Pero este Jesús a quien ellos rechazaron, fue nuestra salvación, la salvación de todo hombre que no quiere un Dios de la medida, ya que es conveniente, pero escuchar la voz de Dios por lo que es, y aceptan a Jesús y su mensaje, incluso si esto significa tomar la cruz en su vida, comprometiéndose a servir y no ser servido.
    Con demasiada frecuencia, nosotros, los hombres, que tienen una visión espiritual de la fe, pero entonces, de hecho, no pueden vivir de manera concreta, que no somos nosotros mismos en el centro de nuestras vidas, y Jesús.Es difícil vivir una vida basada en la imitación de Cristo.
    Esto es lo que el hombre hace cuando llega a ser orgullosos y quieren ayudar pero Dios quiere llevar su vida sin reconocerla como un regalo, perdiendo de vista el viñedo que ya es suya, que no tiene que matar y robar nada, porque todo lo que es tiene al Hijo, para que él.
    Pero Jesús murió, se convirtió en la piedra sobre la cual la Iglesia.
    Esta Iglesia, que a menudo no vemos como nuestro hogar, sino como una institución que es ajeno a nosotros, como un reino de unos pocos, esta Iglesia que algunos creen que su propiedad, y que los demás no aceptamos ...
    ¿Quién ha sido llamada a cultivar la viña, lo hace en nombre de Dios, o lo hace en su mejor interés? Funciona en el mismo, a fin de llevar fruto para el reino de Dios, con la palabra y el ejemplo, o siguiendo sus propios intereses?
    Cada uno de nosotros debe ser un examen de conciencia para ver cómo nos comportamos, para entender si esta actitud de "todo lo que teníamos" nos pertenece, y en qué medida queremos continuar negándose a ser herederos involucrados con Cristo, el reino de los cielos .
    ¿Qué más tiene que hacer Dios para ayudarnos a entender cuán grande es su amor más que dar la vida de su Hijo para nuestra redención?
    ¿Cuánto tiempo es lo que queremos ser sordo y ciego?
    Para perseguir lo que estamos rechazando nuestra participación en el plan de Dios? Queremos seguir creyendo que pueden manejar la viña del Padre sin Él? para hacer qué?
    No podemos transformar la Iglesia de Cristo en una propiedad privada y esperamos tenerlo sólo para nosotros.
    Cristo implica también el malestar de su familia y de todos nosotros, que tenemos que aprender a vivir en comunión unos con otros y con Él, no podemos hacer otra cosa.
    Los que conocieron a Cristo no puede distinguirla de la Iglesia, Cristo debe vivir dentro de la Iglesia.

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  3. REFLEXION DE LELLA

    PRIERE : O Esprit de Dieu enseigne-moi à rester à l'écoute de ta Parole, pour comprendre l'essence de ton message et savoir le rendre actuel dans ma vie.

    - Encore une parabole sur la vigne, le patron la laisse entre les main des paysans parce qu'ils la cultivent, à ceux donc qui détenaient le pouvoir d'administrer la Parole de Dieu. À eux la Parole a été confié, mais ceux-ci veulent la gérer à leur manière et ils ne veulent pas accepter Jésus, parce qu'ils ne veulent pas accepter ses règles, mais ils veulent être le peuple élu, seulement eux le peuple choisi par Dieu et ce Jésus qui parle avec les païens qui guérit les lépreux, et qui accueille les marginaux, vraiment il ne leur plaît pas, et en ne pouvant pas accepter de se sentir en faute, d'avoir quelqu'un qui pèse sur leur conscience, ils décident de le tuer.
    - Mais ce Jésus qu'ils ont écarté, a été notre salut, le salut de chaque homme qui ne veut pas d'un Dieu sur mesure, comme il leur serait plus confortable, mais il écoute la voix de Dieu pour ce qu'elle est, et il accepte Jésus et son message, même si cela signifie accepter la croix dans sa vie, accepter de servir et pas d'être servi.
    Trop souvent nous les hommes avons une vision spirituelle de la foi, mais ensuite dans les faits, nous ne réussissons pas à la vivre concrètement, parce que nous nous mettons nous mêmes au centre de notre vie et non Jésus. C'est difficile de vivre une vie basée sur l'imitation du Christ.
    - Ceci est ce qu'il fait quand il devient hautain et il ne veut pas en faire moins que Dieu, il veut guider sa propre vie, sans la reconnaître comme un Don, en perdant de vue que ce vignoble est déjà le sien, qu'il n'a pas besoin de tuer et de voler, parce que tout ce qui est du Fils est pour lui.
    - Mais Jésus qui a été tué, est devenue la Pierre sur laquelle s'appuie l'Église.
    - Cette Église que nous ne voyons pas comme notre maison, mais comme une institution qui nous est étrangère, comme un royaume de peu de chose, cette Église que quelques-uns croient quelle est leur propriété, et que d'autres n'acceptent pas....
    - Celui qui a été appelé à cultiver le vignoble, le fait au nom de Dieu, ou le fait dans son intérêt? Est-ce qu'il travaille sur lui même pour pouvoir porter des fruits au royaume de Dieu, avec la Parole et l'exemple, ou est-ce qu'il suit ses propres intérêts?
    - Chacun de nous devrais faire un examen de conscience pour découvrir comment nous nous conduisons, pour comprendre si cette attitude du "tout nous est due" nous appartient, et jusqu'à qu'elle point nous voulons continuer à refuser d'être participants héritiers avec le Christ, du royaume des cieux.
    - Quoi d'autre doit faire Dieu pour nous faire comprendre combien son amour est plus grand que de donner la vie de son Fils pour notre rédemption? Combien voulons-nous encore être sourds et aveugles? Pour poursuivre; est-ce que nous sommes en train de refuser notre participation au projet de Dieu? Est-ce que nous voulons continuer à croire de pouvoir gérer le vignoble du Père sans Lui? Et pour en faire quoi ?
    - Nous ne pouvons pas transformer l'Église du Christ en une propriété privée et prétendre l'avoir seulement pour nous. Le Christ implique l'inconfort de sa famille aussi et c'est nous tous, qui devons apprendre à vivre en communion entre nous et avec Lui, nous ne pouvons rien faire d'autre. Qui a connu le Christ ne peut pas le distinguer de l'Église, il doit vivre le Christ dans l'Église.

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