martedì 24 maggio 2016

(Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato.

VANGELO.
(Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato. + Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede. Povero Gesù, è uomo, ha paura, come tutti e, questo evidentemente, si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura. Non seguivano quindi un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino. Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto. Certo, capire che uno che uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino. Morire e risorgere, vuol dire per noi, morire all’ uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere nello Spirito con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso. Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, anche la cosa più preziosa, la sua vita.
Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’ amore, mentre diciamo a vuoto “darei la vita per te” Gesù l’ha data veramente.Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere accanto a lui, uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra, cercano un favoritismo personale, non vogliono che nessun altro, neanche Pietro, sieda presso Gesù prima di loro. Non hanno idea del modo in cui Gesù vincerà sui suoi nemici, non riescono neanche ad ascoltarlo del tutto, perché continuavano a seguire l'idea che si erano fatta di Lui come Messia. È la stessa proposta che nel Vangelo di Matteo 20,20. viene attribuita alla madre dei due apostoli, forse perché fu considerata inappropriata. I posti del cielo non si decidono per conoscenza come sulla terra, ma i discepoli ancora non riescono a comprenderlo e, anche tra loro c'erano invidie e gelosie.Anche oggi nelle parrocchie, si cerca di essere al centro, accanto al sacerdote, o accanto al Vescovo, o al Papa e ci si sgomita l'uno contro l'altro... in fondo nulla cambia se non cambia il cuore dell'uomo... di qualunque uomo.Sedere alla destra di qualcuno significava avere la stessa natura, la stessa dignità e lo stesso potere di colui che siede al centro; Gesù, essendo seduto alla destra del Padre ha la stessa dignità, potenza e natura di Dio Padre. Un’ ultima cosa da notare nel vangelo di oggi, è come Gesù risponde a quegli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, egli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire… e pensiamoci bene, perché in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo.
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lunedì 23 maggio 2016

(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

VANGELO DI MARTEDì 24 MAGGIO 2016
(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Concedimi o mio amato, la luce del tuo Spirito, per comprendere a pieno le tue parole, per inserirle nella mia vita e farmi muovere sui tuoi passi. Io sento di amarti e vorrei essere veramente come Tu mi vuoi, insegnami.


Il giovane ricco è appena andato via… non se la sentiva di vendere tutti i suoi averi per seguire Gesù, non se la sentiva di rinunciare a qualcosa che,secondo lui, gli apparteneva. Pietro guarda Gesù e timidamente gli si avvicina e gli chiede se loro che hanno lasciato tutto per seguirlo, sono a posto? C’è qualcosa in Pietro che gli fa presagire che la risposta non sarà quella che si aspetta, sembra che con Gesù non si riesca mai a capire fino in fondo, quello che è giusto, quello che vuole. Infatti, Gesù fa una precisazione che come al solito, lo lascia esterrefatto. Dice che, già solo il fatto di seguire la sua parola, apre degli scenari completamente diversi nella nostra vita; il sapere che essa non è fine a se stessa, ma che è inserita in un progetto di Dio, è una proposta accattivante che dite? Lasciare tutto, non vuol dire mettersi a fare il barbone, ma non essere attaccati a nulla, non avere delle cose più importanti di Dio, che ci possono fuorviare ed è questo per noi molto difficile. Lo era ai tempi di Gesù, in cui si viveva di poco e lo è ancor di più oggi che tutto sembra essere di primaria importanza, irrinunciabile e per avere tutto si è disposti a tutto, anche a lavorare per tante ore. C’è la macchina, i videogiochi, la discoteca, le serate divertenti, gli impegni dei figli… tutto così importante da non avere il tempo per il Signore. Una fugace messa di domenica e se il sacerdote fa un’ omelia troppo lunga, quanti visi scocciati…. Ma com’è bello ogni giorno aprire la giornata con la preghiera, affrontare le difficoltà con la fede che ci sorregge, sapere che non si è soli, leggere le scritture e cercare di capire alla luce dello Spirito Santo, che cosa ci dice il Signore. Io lo faccio con voi, ma vorrei tanto che tutti lo facessimo ognuno per proprio conto, per aver la possibilità di stare a tu per tu col Signore, aprire a Lui il nostro cuore, scoprire che quello che riceviamo e di gran lunga superiore di quello a cui rinunciamo. Anche Pietro capirà che deve rinunciare al suo orgoglio, alla sua presunzione, al suo carattere irruente, all'idea di essere perfetto, e lo capirà quando sarà messo alla prova in tutta la sua debolezza, e rinnegherà di conoscere Gesù per paura. Dobbiamo far posto a Gesù nel nostro cuore, e non ci rimetteremo, questo è sicuro!
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domenica 22 maggio 2016

(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

VANGELO DI LUNEDì 23 MAGGIO 2016
(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
DONAMI O SIGNORE IL TUO SANTO SPIRITO, PER SAPER DISCERNERE E PROMULGARE LA TUA PAROLA, E PER SAPERLA PER PRIMA COSA VIVERE E TRASMETTERE CON LA MIA VITA. PER CRISTO NOSTRO SIGNORE
Spesso quando si ascolta la parola di Dio in chiesa, si sente salire un brusio... oppure scendere un silenzio... nel nostro cuore.
Penso ai ricchi, che magari hanno fatto tanti sacrifici, si sono privati del superfluo per anni e anni, per raggiungere una soddisfacente situazione finanziaria, che gli garantisca una vecchiaia serena, e con il cuore spero che questo sia vero, primo che riescano a diventare vecchi e poi anche sereni. Se volessi inventare un lavoro, mi metterei a costruire le casse da morto con le tasche, perché almeno potrebbero essere seppelliti con i loro averi, tanto purtroppo, ha ragione Gesù, quando dice che è difficile che un ricco entri nel regno di Dio, ma non perché è ricco, ben venga la ricchezza se può essere un mezzo, è la povertà d'animo, la grettezza, l'avarizia e l'egoismo che perdono le anime dei ricchi.
Al tempo stesso, non serve essere ricchi per essere egoisti e poveri d'animo, perché un sorriso non costa nulla, una parola buona nemmeno e ancora meno costa pregare per gli altri... e certe persone invece non riescono a fare neanche questo.
L' avarizia è spesso uno stato d'animo, un modo di essere di chi tende a cumulare per tranquillizzare se stesso; la paura di non saper affrontare le difficoltà se sopraggiungono, è spesso insita in queste persone.È sempre la paura che detta certi atteggiamenti, e la paura è la logica risposta di chi non confida in altri che in se stesso.
Quanto è difficile essere come Dio ci vuole, difficile capire dove sbagliamo, ma tutto quello che è difficile a noi, anche impossibile, è possibile a Dio, ed è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedergli di farci diventare come ci vuole, per fare di noi esseri umani degni di essere chiamati figli di Dio. Non basta osservare i comandamenti, non uccidere, se poi qualcuno nel mondo muore di fame e io non muovo un dito; non rubare, se poi non rispettiamo chi lavora o chi ci da il lavoro, l’inganno del maligno è dovunque, ma quello che più è tragico, è che è così annidato nel nostro animo, che non riusciamo più nemmeno a distinguerlo, per questo dobbiamo continuamente rivolgerci allo Spirito Santo di Dio, che ci aiuta a discernere il bene dal male, cosa che noi crediamo di saper fare, ma non ne siamo più capaci.
Oggi a messa ho sentito un bel discorso su quello che dovremmo essere per piacere a Dio e non seguire mammona... sì, un bel discorso! Solo un bel discorso! A volte siamo cembali stonati, perché non lasciamo che sia lo Spirito del Signore accordi in noi anima e corpo e frapponiamo alla musica del cielo, quella di una terra dalla quale non riusciamo a distaccarci. Siamo poveri proprio quando pensiamo di essere ricchi, e pensiamo di dover parlare agli altri. San Filippo Neri diceva: "Non fate i maestri di spirito, e non pensate di convertire gli altri; ma pensate a regolare prima voi stessi."
Il giovane ricco si presentò a Gesù convinto di star facendo tutto quello che poteva, e cercava qualcosa che lo coinvolgesse. “Che cosa devo fare? “ Ma Gesù lo spingeva a fare tutto quello che poteva salvarlo veramente e se ne andò rabbuiato in volto, immobile nella sua situazione, si contentava di essere nel giusto secondo il suo modo di vedere, ma non voleva essere perfetto, mentre a tutti noi è richiesto di essere in comunione con Gesù e non di accontentarci.
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sabato 21 maggio 2016

Gv 16,12-15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.

VANGELO
Gv 16,12-15
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di assistermi come promesso da Gesù, nonostante le mie imperfezioni, perché vorrei essere come tu mi vuoi, e ti dono tutta me stessa perché tu mi possa plasmare.


Dio è sapienza Divina e noi non potremmo mai arrivare a conoscere quello che lui sa, ma grazie allo Spirito che ci ha inviato anche noi possiamo cominciare a poco a poco a capire qualcosa, a secondo di quello che Lui giudicherà giusto farci capire. Il fatto che tutto è sapientemente dosato da Dio, si vede da tante cose, che se ci guardiamo un po' intorno sono molto chiare, e sicuramente un motivo c'è ed è per il nostro bene. Le varie apparizioni della Madonna ne sono comunque una prova, i veggenti ricevono messaggi goccia a goccia.. è chiaro che la verità tutta, non saremmo in grado di sopportarla, come dice in questa pagina Gesù, quindi poniamo alla parola di Dio la nostra attenzione, alla Chiesa e al Papa, successore di Pietro, prestiamo tutta la nostra fiducia e la nostra preghiera cercando di essere tutti in comunione con lo stesso Spirito, perché è Lui che guida la Chiesa tutta e noi cristiani che ne siamo membri.
Sappiamo che già dall’ inizio della creazione lo Spirito di sapienza era presente, molti problemi nacquero in base alla lingua nella quale la Bibbia era scritta, se in greco o in ebraico. Ma lo Spirito Santo è l’ultimo anello di una catena che mancava al compimento di una sequela che, se ci pensiamo bene, non è poi così complicata da capire. Alla vergine Maria, fu annunciato che la vita sarebbe nata in lei attraverso lo Spirito Santo, che rappresenta l’amore del Padre, e dalla madre al Figlio il dono della vita, legame d’amore tra Dio e gli uomini. Gesù disse: " ...Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo... " (Mt 28, 19-20) Il compito degli uomini è quello di affidarsi a Dio, riconoscendo il padre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, il resto verrà da Lui. Secondo me per vivere una vita da figli di Dio, bisogna saperlo diventare, saper mollare gli ormeggi e vivere lasciando che sia Dio stesso, attraverso lo Spirito Santo a guidare la nostra vita, a dirigere la nostra rotta, anche se non sappiamo dove ci condurrà, sappiamo che tutto sarà come Dio vorrà, e che il capitano sa dove ci sta conducendo, anche attraverso burrasche e maremoti, anche se a volte affonderemo, sopraffatti dalla nostra incredulità, saremo sempre risollevati alla mano portentosa di Dio e dalla sua divina misericordia. Vedo la mia pochezza, ma vedo anche la sapiente guida di Dio che non vuole in me una persona perfetta, ma fa di me una figlia solo se decido veramente per quel progetto più alto della mia vita. Vedo questa vita come un passaggio verso una vita più vera, verso quella che già da qui può essere e deve essere una scelta definitiva, senza rimpianti, ad abbandonare il peccato, per vivere alla luce, per essere rigenerata da figlia d'uomo a figlia di Dio.
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venerdì 20 maggio 2016

(Mc 10,13-16) Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.

VANGELO.
 (Mc 10,13-16) Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso. +Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo Santo Spirito. Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo.. 
Leggendo le parole di questa preghiera, non ho potuto fare a meno di farle mie, e chiedo a voi che leggete, con tutto il cuore, fatele vostre, inginocchiamo il nostro cuore a questo Dio che tutto può, che presa la nostra umanità l' ha santificata fino al più alto dei sacrifici, morire sulla croce, morire per noi che non meritiamo niente, che siamo davanti a lui a deriderlo, trafiggerlo, e nella migliore delle ipotesi restiamo in silenzio. Preghiamo e ci sentiamo giusti, ma amici miei, dentro di noi c'è talmente tanta roba da togliere ancora.... Ma noi siamo adulti, in cuor nostro pensiamo di essere anche consapevoli di aver saputo fare un grande cammino di fede, di miglioramento, chi più chi meno, siamo bravi a riconoscere i nostri meriti.... Ci stiamo lodando e anche inutilmente, perché di meriti in tutto questo, ne abbiamo ben pochi, tutto è grazia. I bambini appena nati non sanno parlare, ma cercano amore, sicurezza, cibo, e se riescono ad ottenerlo si lasciano cullare amorevolmente tra le nostre braccia. Ma noi chi siamo? Noi siamo i grandi... e già questa parola ci dovrebbe far capire che siamo già in errore, noi siamo adulti, inconsapevoli, che credono d’essere grandi, e che hanno imparato a camminare sulle loro gambe, ma che si sono allontanati pian piano da quell' amore che era per loro fonte di vita. Passare dal Grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, rinascere alla vita in Gesù Cristo e viverla con la fiducia di un bambino, correre a ricevere la benedizione del Signore, senza preoccuparci degli ostacoli, che " i grandi " mettono in mezzo, cercano di trattenerci, ma noi svelti e con la gioia negli occhi, continuiamo a correre verso Gesù. Immagino la scena di chi tira da una parte e dall' altra, e tanti bambini, sgattaiolanti che sfuggono alle prese di chi ci vuole tenere lontani dal nostro maestro, dal nostro pastore, dalla nostra fonte di grazia e benedizione. Sì amici, io voglio essere sempre bambina, che ha voglia di correre da Gesù, che non si fa trattenere da chi sa sempre tutto, anche come ci si deve avvicinare a Gesù. Le nostre voci saranno chiassose, stonate, ma se siamo rinati dal Grembo di Maria, siamo come ci vuole Gesù e dobbiamo solo muovere i nostri passi verso di Lui, lo Spirito Santo sarà la nostra guida, perché è attraverso di Lui che il Signore ci chiama a se. Quando tutto vi rema contro,qualcuno vi vuole rovinare la giornata,non ascoltatelo,non fatevi fermare dagli uomini, e correte dal Signore.
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giovedì 19 maggio 2016

(Mc 10,1-12) L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.

VANGELO DI VENERDì 20 MAGGIO 2016
(Mc 10,1-12) L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. + Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA Vieni o Spirito Santo e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce... basterà un piccolo raggio per aprire la mia mente annebbiata dalla mia umanità, e tu dammi quel piccolo raggio e tutto intorno sparirà e sarò solo tua mio Signore, con la mente e con il cuore. É lecito Gesù? Quante volte noi chiediamo a Dio se è lecito ai suoi occhi quello che facciamo? Ben poche vero? Siamo noi a decidere quello che è giusto, quello che ci conviene e poi troviamo una giustificazione per cui tutto diventi lecito anche agli occhi di Dio. Dimentichiamo troppo spesso che stringiamo dei patti, facciamo delle promesse e addirittura che consacriamo questi patti. Oggi tutto si fa con troppa leggerezza, sicuramente colpa delle generazioni precedenti, sicuramente della mia generazione. Ma sì, se una cosa non funziona più invece di ripararla, buttiamola alle ortiche, con tutto quello che comporta, così saremo liberi di farci una nuova famiglia, avere altri figli e ricominciare da capo.... sperando che sia la volta buona, o solo fino alla prossima. Il matrimonio celebrato in Chiesa non è solo un patto tra due coniugi, ma anche un patto davanti a Dio, e anche se Mosè permise al suo popolo di ripudiare la moglie, lo fece perché il suo popolo era duro di cuore, come quello d’oggi. Può succedere di sbagliare, di confondere i sentimenti e confondere una passione, un' infatuazione, con l' amore, tanto da arrivare al matrimonio e magari anche a fare dei figli; poi come da un sogno, ci si risveglia e ci si ritrova davanti ad una scelta che non ci appartiene più. Io non condivido oggi, che rispondo al nome di Cristiana, il cosiddetto divorzio, e tanto meno l' annullamento del Matrimonio, neanche da parte della Chiesa. Posso accettare l' allontanamento per gravi motivi come il pericolo di vita per un coniuge o per i figli, ma il matrimonio resta sacro e quindi per me solo Dio può mettere fine ad un'unione tra due persone. Ma io posso parlare solo per me, e decidere solo per me, non certo mi posso ergere a giudice per gli altri, certo è che niente funziona più se non c'è una forte volontà di farlo funzionare, anzi tutti si danno da fare per consigliare la separazione, l' aborto, e prestano a satana la loro voce che s'innalza sopra a tutto con fare prepotente e tende a soffocare la voce del cuore. Oggi, si sopravvive a tante decisioni errate; ci si adatta agli egoismi sia nostri che altrui. La felicità dei figli non si valuta sulle sicurezze morali, ma su quelle materiali e quindi, se nei figli crescerà la consapevolezza che niente è per sempre, non è un grande danno.... Per la durezza del nostro cuore Mosè, la Chiesa, la legge aprono certe porte, ma da quelle porte esce anche l' amore e ci allontaniamo da Dio che è la fonte dell'amore. Chiedo scusa se ho ferito qualcuno, so che questo è un bruttissimo discorso e fa male a molti, ma io non intendo giudicare nessuno, sia ben chiaro, anche io, l' ho detto all'inizio, sono colpevole di tanta indifferenza verso l' indissolubiltà del matrimonio; potessi tornare indietro però, non so se voterei no per il divorzio, perchè so che non cambierebbe molto, oggi l'uomo fa le leggi per violarle, non per rispettarle, e nel pieno consenso generale.
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mercoledì 18 maggio 2016

(Mc 9,41-50) È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna.

VANGELO
(Mc 9,41-50) È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e insegnami a comprendere la parola del Signore, dammi la possibilità di spiegare bene quello che tu vuoi che io inserisca in questa mia riflessione, perché possa arrivare là dove tu vuoi che arrivi. Amen.
Continua la spiegazione di Gesù su quello che vuol dire appartenere a Cristo e già da questa prima frase- Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome- fa comprendere che ogni cosa fatta nel nome del Signore sarà ricompensata e viceversa ogni cosa fatta male ai Suoi occhi, che sia motivo di scandalo, sarà punito.
Questo potrebbe sembrare un discorso rigido e freddo, ma se leggiamo tra le righe il senso del discorso, vediamo che invece è dettato dal grande amore che vuole spingerci ad una scelta definitiva e non basata sull’ apparenza, ma nella concretezza e consapevolezza che una vita cristiana va vissuta dalle piccole alle grandi scelte.
Niente indecisioni quindi, perché le stesse sono tentazioni di vivere, magari essendo apprezzati dal mondo,ma andando contro il volere di Dio e possono portare alla perdizione.
Non sarà facile, perchè spesso vedremo le cose con gli occhi del mondo, e non ci sarà facile distinguere il bene dal male, e non saranno certo le persone intorno a noi che ci potranno indicare la via.
Ad ogni azione, corrisponde una reazione uguale e contraria, vediamo come anche un semplice atteggiamento del Papa, quello della preghiera di liberazione, fatta su un ragazzo malato, ha dato adito a varie interpretazioni, sia dentro alla chiesa che fuori.
L'unico che conosce il cuore dell'uomo, ancor meglio dell'uomo stesso è il Signore, perciò cerchiamo di non dimenticarlo mai, e di non preoccuparci tanto del pensiero degli uomini,ma del giudizio di Dio.
C'è una frase che io amo molto e che ripeto spesso:
Se voi temete un uomo che ha il potere di darvi la morte,tanto più dovete temere colui che può perdere la vostra anima ed il vostro corpo,precipitandoli ambedue nell'inferno.(S.GIOVANNI CRISOSTOMO)
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martedì 17 maggio 2016

(Mc 9,38-40) Chi non è contro di noi è per noi.





VANGELO
(Mc 9,38-40) Chi non è contro di noi è per noi.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».


Parola del Signore .


La mia riflessione
Preghiera
Vieni o Gesù, con lo Spirito Santo, ad aprire la mia mente alla comprensione della tua parola. Dammi la possibilità di aiutarti, divulgando il senso d’ogni tua parola, perché come la neve, possa disciogliere con il suo ardore, tutte le barriere della nostra stoltezza.

Abbiamo visto pochi giorni fa che alcuni discepoli di Gesù, non erano stati capaci di scacciare il demonio da un ragazzo e che il padre si era rivolto al Cristo, disperato e aveva messo tutta la sua piccola fede nelle Sue mani, perché l’accrescesse. Grazie a questo suo atto d’abbandono alla grazia Divina, il figlio fu guarito da Gesù.
Quindi essere vicini al Signore, essere nella sua chiesa, non è la sola cosa che è richiesta, ma una fede vera e profonda in Gesù. che in questo brano, Gesù toglie ancora dei paletti che gli uomini vogliono come sempre frapporre tra i fedeli e Dio.
Dice poi una cosa che forse non molti hanno recepito, perché è un errore che in tanti fanno-chi non è contro di noi è per noi-non limita il suo raggio d’ azione, né la possibilità per qualcuno che sia fuori della sua chiesa di fare miracoli, ma con un preciso avvertimento: - perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me-
Chi opera nel nome del Signore unisce, non divide, chi parla nel nome del Signore, non si meraviglia della potenza del suo braccio, e pensando alle parole del Magnificat, mi viene da aggiungere che Dio disperde i cuori superbi e gli fa perdere la strada della conoscenza. Dio non discrimina nessuno, né razza né religione, non facciamolo neanche noi, e tanto meno, non nascondiamoci dietro al nome di Dio per farlo.
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lunedì 16 maggio 2016

(Mc 9,30-37) Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti

VANGELO.
(Mc 9,30-37) Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti. + Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, di entrare nel mio cuore, per fare posto alla persona nuova che Gesù vuole per me. Te lo chiedo per poter vivere in comunione con Cristo nostro Signore. Amen.
Noi siamo uomini e rimaniamo uomini, con i nostri difetti e i nostri miseri pregi; noi non capiamo mai neanche quando la fede è forte, neanche quando abbiamo Gesù vicino al cuore, che il nostro ruolo non è apparire, ma servire.
Di chi è la colpa, oggi non ha importanza, satana trova sempre l' esca giusta alla quale farci abboccare, sa com'è l'uomo, conosce il nostro intimo, perchè nutre tutte le nostre cattive inclinazioni.
Non possiamo vivere il cristianesimo come un romanzo, e dobbiamo imparare a lottare con il male che è dentro di noi, per poter fare il bene, e con questo bene, dobbiamo contaminare il mondo.
"Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti"
Questa frase spesso e volentieri riempie le nostre chiese, MA NON IL NOSTRO CUORE!
Troppo presi a dimostrare il nostro valore terreno, sperando di aumentare con questo il nostro valore spirituale, perdiamo completamente di vista chi è Dio, cosa è venuto a dimostrarci nella persona di Gesù, ed anche,e questa è la cosa peggiore, le sue parole!
Gesù ha dimostrato la sua grandezza, facendosi piccolo come un bambino, nascendo povero in una capanna, rispettando gli ultimi ed accogliendoli accanto a se, lavando i piedi ai suoi discepoli per insegnarci l'umiltà.
La cosa più bella, che dovrebbe commuoverci fino alle lacrime, è che tutto questo l'ha fatto perchè ci ama, non perchè lo meritiamo; perchè l'amore è gratuito e va riversato gratuitamente sui nostri fratelli...non perchè lo meritino, ma perchè ogni cosa buona che faremo ai nostri fratelli, l'avremo fatta a Gesù!
Se quello che vogliamo è veramente fare il volere di Dio, non fa niente se dovremo servire ed essere anche trattati male, offesi e incompresi, non è forse stato così per Gesù?
L’ importante è fare il volere del Padre, e questa deve essere la nostra preghiera: Padre se puoi allontana da me il calice dell’ umiliazione,e allora anche se mi resta difficile anche solo pensarlo, ti prego Signore, perdona chi mi disprezza e mi umilia, perchè ma non la mia volontà, ma la Tua sia fatta.
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domenica 15 maggio 2016

(Mc 9,14-29) Credo, Signore; aiuta la mia incredulità.

VANGELO.
(Mc 9,14-29) Credo, Signore; aiuta la mia incredulità. 
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA 
Vieni o Spirito di Dio ed aiutami ad unire la mia anima alla Tua, liberami da ogni pensiero che è mio e riempimi del tuo.Credo Signore in te,ma la mia è fede umana,imperfetta e non mi riempie di te, mi lascia spazi enormi in cui la mia umanità non riesce a raggiungerti,per questo ti prego : Credo, Signore; aiuta la mia incredulità.
Con quale meraviglia ci si deve rivolgere al Signore? Riusciamo ad essere ancora meravigliati e stupefatti dalla sua potenza, o non ci crediamo più di tanto? Questo è l’errore che fanno, in questo brano, i discepoli di Gesù, che pur operando nel suo nome, non riescono a scacciare il demone che infesta il ragazzo. Perché non riescono a guarire nel nome di Gesù? Quanto sono convinti di quello che stanno facendo? Spesso la nostra umanità prende il sopravvento sulla fede e tutto diventa più difficile. Lasciare l’ uomo terreno e far posto a Cristo, non è evidentemente così semplice come sembra, perché bisogna imparare ad avere una gran fiducia. A Gesù non sembra strano che questo uomo che lo prega abbia dei dubbi, delle incertezze e che le metta ai suoi piedi, con le sue paure e la sua disperazione, gli dice: - credo, aiuta la mia incredulità - ed è questo che cambia la situazione, affidare la nostra incapacità a Dio. Scopriamo che la fede è un dono, ma non un diritto acquisito, che ha bisogno della nostra partecipazione attiva, per diventare condivisione, che dobbiamo per prima cosa riconoscere che senza Gesù nel cuore non possiamo niente. I discepoli di Gesù possono scacciare demoni, compiere miracoli, ma non perché sono loro, ma perché Gesù può agire attraverso loro, questo è importante da comprendere, sia per chi permette a Gesù di agire sia per chi assiste al miracolo. A volte i fedeli sono attirati dal personaggio e non da Gesù che opera e questo è sbagliato, facilmente si crea un falso rapporto, non dettato dalla vera fede in Cristo, perché è bene non dimenticare mai, come dice la prima lettura che tutto viene dal Signore. Quando invece dell’ umiltà di chi si riconosce un mezzo, è la superbia entra nel cuore dell’uomo, non sarà più possibile che il Signore operi in lui. Per questo si debbono riconoscere le persone e gli avvenimenti dai loro frutti, per poterli giudicare. L’amore per gli altri, per i sofferenti, deve essere alla base del legame perché questo è quello che spinge Gesù ad offrire tutto di se per noi, ecco perché la preghiera è così importante nella vita del Cristiano, perché è l’ invocazione, la richiesta d’aiuto per tutti i fratelli bisognosi, amati tanto da Dio, ancor più di se stesso.
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sabato 14 maggio 2016

(Gv 14,15-16.23-26) Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

VANGELO
(Gv 14,15-16.23-26) Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, come promesso da Gesù, in questo giorno in cui tutti ti invocano, io timidamente, ti chiedo di non andare via... io non seguo gruppi particolari che ti invocano in massa e che tu gradisci, mi accosto sempre con tutti i miei difetti al tuo cospetto e tu, mi onori con la tua presenza.
Perdona la mia inadeguatezza e la mia miseria d' animo, e assistimi .
Amare Gesù, e attraverso di Lui amare il Padre... come possiamo ancora essere recalcitranti... come possiamo non sentire quanto amore c' era nei suoi gesti, nelle sue parole...
Sta per andare Gesù quando dice queste parole, sta per tornare al Padre, ma non vuole lasciarci soli. Sa che noi siamo fragilissimi, con tutte le nostre paure, persino in questa nostra società che è una società democratica, in cui tutti sono liberi di dire la loro, sembra che ci si vergogni della nostra fede.
I cristiani di oggi.... non siamo tiepidi o freddi, siamo solo stupidi!
Non capiamo che la nostra fede non è in un elfo o in un maghetto, ma in DIO, che può tutto e che ci ama talmente tanto che ci darà tutto quello che ci serve per affrontare il nostro passaggio su questa terra.
A volte ci chiediamo come fare per essere buoni cristiani, eppure ce lo dice nei Vangeli... vieni e seguimi, ascolta la mia parola, io farò di te un uomo nuovo, ti inonderò di Spirito Santo, e tu non avrai più paura di niente. É così amici; è con lo Spirito di Dio che noi veniamo trasformati in santi Cristiani, è mettendoci a sua disposizione in tutto e per tutto che ci lasciamo trasformare e non abbiamo più paura di professare con orgoglio la nostra fede, di combattere contro le tentazioni, di affrontare una malattia, e addirittura la morte.
Vieni o Spirito santo e trasformaci, noi ti preghiamo!
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venerdì 13 maggio 2016

(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.

VANGELO DI SABATO 14 MAGGIO 2016
(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».


Parola del Signore 

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore,e portami con te nell' amore ,perchè io possa sentire quanto è immenso quello che Dio prova per noi.


Le parole di Gesù, tornano anche oggi come pochi giorni fa, ed io vorrei che queste parole fossero ripetute tutti i giorni per quanto ne percepisco l'importanza"vi ho chiamato amici"!
Anche con i bambini del catechismo insisto molto su questo concetto, perchè Dio non ci ha voluto costringere, ma stringere in questo abbraccio cercando di farci capire a costo della sua vita, quanto ama tutti noi, anche quelli che secondo il giudizio umano sono irrecuperabili.
A volte mi sono trovata a parlare con delle persone che dicevano di non credere, di non voler avere nulla a che fare con Dio, e pur trovandoli ostili, ho cercato di vedere in loro quel qualcosa di buono, per fargli capire che anche in loro Dio vive, e per spingerli a socchiudere quella porta che per colpa della loro lontananza dalla fede, credevano fosse sbarrata per sempre.
Amarci tra di noi per essere di sostegno l' uno con l' altro e non d' intralcio questo è quello che i cristiani da sempre cercano di fare.
Ci riusciamo poco e male, perché vogliamo comunque sempre affermare noi stessi, le nostre ragioni e cercando la soddisfazione delle nostre ragioni, dimentichiamo che contano di più i meriti, ossia la preghiera, il silenzio e l'offerta di tutti i torti subiti ingiustamente, che sono vere e proprie pietre preziose per comperare le grazie di Dio che ci ha eletti per l'unico meritevole Gesù Cristo, a figli adottivi.
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giovedì 12 maggio 2016

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.





VANGELO
(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del tuo Figlio e con l' effusione dello Spirito Santo, fà che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Uno strano dialogo questo, tra Gesù e Pietro, sembra quasi che Gesù voglia mettere alla prova il povero Pietro, che si mortifica e non sa più come ribattere al maestro. Mi ami? Come mi ami? Quanto mi ami? Ma sei sicuro che mi vuoi bene?
Che cosa vuoi da Pietro Signore, cosa vuoi da noi? Vuoi che ci rendiamo conto della nostra pochezza? Della nostra fragilità? Tu ci conosci e ci scruti e a te non possiamo mentire, come facciamo persino con noi stessi.
Facile sentirsi giusti, in un mondo in cui il male è tangibile, basta non rubare e non uccidere e ci sentiamo giusti; se poi andiamo anche in Chiesa ancora meglio, ci sentiamo quasi Santi,come se il nostro dovere si esaurisse in qualche pratica religiosa.
Ecco perché Gesù insiste, ci chiede di guardarci veramente dentro, di spingerci oltre, di diventare proprio come lui, Pastori delle sue pecore. Può sembrare una cosa per i soli sacerdoti, ma non è così, perché se anche loro sono chiamati a fare di più e meglio, anche noi siamo i pastori delle nostre famiglie, e siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, non solo con le parole ma prima di tutto con la nostra vita.
Una parola per chi poi frequenta la Chiesa: è importante che noi testimoniamo l' amore per i fratelli, che viviamo in coerenza con quello che la Chiesa predica, perché se ci comportiamo da IPOCRITI, saremo anche noi colpevoli dell' allontanamento di molti fratelli.
Il Papa ha messo l'indice sul carrierismo, ed ha fatto benissimo secondo me, ma il discorso riguarda un po' tutti noi, ricordiamoci che il centro della Chiesa è Cristo, e nessun altro.
Gesù lascia a Pietro il compito di guidare il suo popolo la sua Chiesa, lo elegge pastore delle anime, ma non si limita a questo, lo invita a riflettere sulla sua umanità, per far sì che non se ne dimentichi mai, e che non conti sulle sue forze, ma sulla sua affiliazione a Dio.L'invito a riconoscersi che Gesù fa a Pietro, lo vuole portare a capire che tutto con Gesù è condivisione con Lui, che non deve mai pensare di poter essere pronto, arrivato, fedele, santo; ma dovrà sempre ricominciare da capo, sempre combattere con la sua piccola umanità alla quale è legato.
Gli indica la sua vecchiaia, in cui dovrà affidarsi all' amore di chi lo curerà e lo vestirà, perché in questo gesto umano, pieno di amore, c' è l' essenza dell' uomo, che con pazienza si affida, non potendo far altro. Ed ancora io leggo tra queste righe che sarà l'amore di Dio che ci porterà dove noi non sapremo di andare... per questo Gesù ci dice ,SEGUIMI!
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mercoledì 11 maggio 2016

(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.

VANGELO
(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Venga, o Padre, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Gesù prega per noi. Chiede al Padre di vegliare non solo sui primi discepoli che lo hanno conosciuto e che attraverso Lui, hanno conosciuto Dio stesso, ma anche per coloro che seguiranno la sua Chiesa e quindi anche per noi. La preghiera di Gesù per l' unità della chiesa, non è quella di chi ignora che ci saranno dispute e diatribe, ma che spera nell' unità dello Spirito che ci tenga uniti nel suo nome. In questa preghiera Gesù riunisce tutti quelli che crederanno in Lui, non mette paletti, anche se ci sembra così difficile andare
d’ accordo tra noi, ma l' importante è amarci nel nome di Dio, perché è l' amore per i fratelli che ci farà superare tutti gli ostacoli e le differenze. Ci saranno sempre le liti, ma se nel cuore non c' è cattiveria, invidia ed egoismo, ci sarà anche la preghiera per i nemici, per chi ci ingiuria, per i nostri nemici e per i nemici della Chiesa, e questo, con la consapevolezza che nessuno è perfetto.
Per vincere le divisioni bisogna mettere al centro Gesù, non basarci sulle differenze, ma ancorarci sull' amore di Dio per noi e per tutti i nostri fratelli.
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martedì 10 maggio 2016

(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.





VANGELO
(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’ essi consacrati nella verità».

Parola del Signore.


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito a saper leggere come Tu vuoi la sacra scrittura, a comprendere alla Tua luce quello che Tu vuoi che io comprenda e a scrivere quello che Tu vuoi che io scriva.

Continua la preghiera di Gesù al Padre per chiedere la protezione per i suoi discepoli, per tutti quelli che gli appartengono e non sono solo del mondo, ma sono in comunione con lui ed attraverso di lui al Padre. Proprio stamattina pensavo a come è difficile per noi, la santità alla quale siamo chiamati, proprio perché siamo nel mondo, un luogo in cui è più facile di quando pensiamo perderci.
Credere di essere senza peccato è già peccato, ed è verissimo, perché questo pensiero ci viene dettato dal nostro orgoglio e dalla superbia, e ci spinge a vedere solo i peccati degli altri, così da sentirci santi e benedetti.
Questo Gesù lo sa, e cerca di metterci in guardia, ma non sempre siamo in grado di renderci conto di quanto sia facile peccare e giudicare gli altri.
Oggi poi c'è il finto buonismo, quella specie di istituzione per la quale tutti fingiamo di non giudicare, ma non è affatto vero; ci ergiamo a giudici ipocriti, proprio come quelli che non accettando Gesù, non accettarono l'amore che è in Dio per tutti, anche per i peccatori.
Nel mondo c'è tanta perdizione, perché non tutti gli uomini scelgono di seguire Gesù e la cattiveria delle forze del male verso la sua Chiesa si scatenano.
A questo proposito vorrei sottolineare che non siamo noi in grado di giudicare chi si può perdere nel mondo, perché, fino all'ultimo istante di vita tutti abbiamo la possibilità di tornare al Padre, ricordo in proposito la parabola degli operai chiamati dal padrone a lavorare nella vigna, chi prima chi dopo, ma tutti ricevettero la stessa paga.
Gesù ama i suoi discepoli, la sua Chiesa e la mette sotto la protezione del Padre attraverso lo Spirito Santo, perché sia sempre una Chiesa di verità ed unione nel suo nome. In questi ultimi tempi vediamo che la corruzione del maligno è entrata ormai anche tra le mura della Chiesa, per questo dobbiamo seguire Gesù nella preghiera al Padre, perché protegga i suoi sacerdoti, dono indispensabile per noi.
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Preghiera del popolo cristiano per i sacerdoti
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.
Don Tonino Bello
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lunedì 9 maggio 2016

(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.

VANGELO
(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta
Padre onnipotente e misericordioso, fa’ che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi e ci trasformi in tempio della sua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo...


Questa è una preghiera di Gesù a Dio... ancora una volta ci insegna come rivolgerci al Padre; fermiamoci un momento ed ascoltiamolo.
Padre è venuta l' ora della gloria Del Padre, del Figlio e di tutti coloro che gli appartengono.
Appartenere a Dio, essere figlio di Dio, non è una schiavitù, un obbligo, ma un atto di affiliazione sincero. Riconoscere il gesto di Gesù come un atto sublime d'amore, significa anche capire che per questo amore Lui abbraccia quella croce, per salvarci grazie a quel sacrificio egli sa di dover essere innalzato dalla croce al regno di Dio.
Gesù non si smentisce, perché è verità e le parole con le quali ci è entrato nel cuore, sono le parole del Padre che lo ha mandato e chi gli ha creduto e lo ha seguito, sente che nelle sue parole c'è un affetto che va oltre ogni limite; una conoscenza della nostra fragilità, che non è rimprovero, ma invito ad essere migliori, a fidarci di Lui. Ci ama e non vuole perderci, ma più che altro, non vuole che ci perdiamo. Il mondo è ingannevole e Gesù sa che abbiamo bisogno del suo aiuto per superare la morsa del maligno, che cerca di sedurci con il suo gioco di specchi; per questo prega per noi, perché fino a che siamo nel mondo, sappiamo lottare contro le forze del male che sembra ci vogliano dare felicità, ma ci porteranno solo lontani da Dio.
Per seguire Gesù e per non perdere la strada, ricordiamo che ci sono delle regole essenziali da tenere presenti: amare Dio e i nostri fratelli, perché quello che divide non viene da Dio e non sbaglieremo mai strada.
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domenica 8 maggio 2016

(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

VANGELO
(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito e resta con me per capire la tua parola, perché da me non esca nulla che non sia Tuo.
Come siamo ingenui a volte, proprio come i discepoli... crediamo di aver capito tutto, di poter essere capaci di seguire Gesù, ma poi alla minima difficoltà ci facciamo prendere dal panico o dalla nostra natura umana.
Ma Gesù che ci conosce bene ci avverte, non sarà facile,perché tutto ci remerà contro. Il principe della terra è scatenato nella sua lotta per dividerci da Dio, conosce le nostre debolezze e si insinua da tutte le parti.
Dobbiamo essere forti e non cedere, non pensare a noi e la nostro amor proprio, ma solo al progetto di Dio per noi.
Non siamo soli, lo Spirito Santo ci segue e ci assiste ogni giorno. Nell' angoscia del Getsemani, Gesù era solo, gli amici lo avevano abbandonato, ma Lui stesso afferma di aver sentito il conforto del Padre in quei momenti, e ci promette di essere con noi anche nei momenti della nostra angoscia.
Se ci sembra lontano, siamo noi che ci stiamo allontanando; se ci sembra di non sentirlo... diciamo come Gesù, non la mia volontà, ma la Tua sia fatta... e lo ritroveremo.
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sabato 7 maggio 2016

(Lc 24,46-53) Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo

VANGELO
(Lc 24,46-53) Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito di Dio, come Gesù ci ha promesso, per far si che la mia testimonianza sia conforme alla tua verità.
Poche righe, eppure il mistero della nostra fede è tutto qui.
Gesù torna per l’ ultima volta dagli apostoli riuniti nel cenacolo e conferma la sua resurrezione. Chiede agli apostoli di aspettare la venuta dello Spirito Santo su di loro per essere rivestiti di forza e di potenza dall’ alto e torna al Padre, così davanti ai loro occhi e, mentre ascende al cielo li benedice.
Un avvenimento che lascia tutti con il fiato sospeso, quello che accade quando ci si trova davanti a questi fenomeni è qualcosa di inspiegabile, di sconcertante e meraviglioso insieme, come viverlo? Come reagirono gli apostoli? E noi come reagiamo a questa novità?
Certo dopo la sua morte era stato difficile per loro, avevano sofferto e pensato ad un fallimento di tutte le cose in cui avevano creduto, ma poi Gesù era tornato, l’ avevano visto, Tommaso addirittura aveva infilato il dito nelle sue piaghe ed allora ecco che tornava prepotente in loro la speranza, la gioia di sapere che era ancora tra loro. Vederlo salire al cielo,davanti ai loro occhi, significava cominciare a comprendere che la terra ed il cielo,non sono due realtà isolate, distinte tra di loro, una per i vivi ed una per Dio, ma scoprire che Dio era veramente sceso in mezzo a loro e che tornava a dove era venuto, ma prometteva loro aiuto, prometteva la forza e la potenza dello Spirito Santo, di cui erano stati rivestiti dall'alto.
Questo è quello che dobbiamo vivere anche noi,sicuramente tra mille difficoltà,ma dobbiamo riuscire a vivere la nostra fede come qualcosa di molto unico, speciale, perché il nostro Dio è con noi, non ci ha abbandonato al nostro destino, ma è presente tra noi, con la forza dello Spirito Santo e ci ha dato un compito, quello di testimoniare la nostra fede, di essere Chiesa.
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