mercoledì 21 agosto 2013

(Lc 1,26-38) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

VANGELO
 (Lc 1,26-38) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito e guidaci come facesti con Maria alla conoscenza del volere di Dio, e come lei,  fa che sappiamo accettarlo.

Quello che oggi ascoltiamo e  il vangelo dell’ annunciazione dell’ Arcangelo Gabriele a Maria,  proviamo a capire che cosa succede tra gli uomini e Dio.
Maria è una giovanissima ebrea, vive la sua adolescenza come tutte le brave ragazze di buona famig
lia della sua regione.  Chi ha letto L'Evangelo come mi è stato rivelato " della mistica Maria Valtorta,"  sa che Gesù la definisce la secondogenita del Padre.
Dio interviene nella sua vita e lei, che già faceva tutto quello che era in suo potere, per compiacere Dio, si trova a dire un si che stravolge tutta la sua vita e quella delle persone che sono legate a lei.
Appartenere a Dio, non esclude la Vergine dalla sua vita terrena, ma questa deve fare i conti con questa nuova dimensione di vita. Essere nel mondo, ma non essere del mondo, così come ci ripete Gesù.
Gli ebrei che non l’ hanno riconosciuto, la speranza non è ancora nata, e la salvezza non è stata riconosciuta, ma per noi cristiani  questo piccolo bambino firmerà con il suo sangue il nostro perdono.
Gesù è il cambiamento che avviene, l’ uomo nuovo che nasce per noi e per farci vivere non più come semplici uomini, ma per riconoscerci in lui figli dello stesso Dio.
Con Lui siamo riscattati dal peccato, ma dobbiamo essere anche coerenti con la nostra nuova  condizione.
Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile all’ uomo che ha fede, spesso Gesù ci ripeterà che è la fede che salva, che guarisce, e noi dobbiamo fare tesoro di ogni attimo di vita di Gesù, per farlo nostro, cominciando proprio dalla semplicità nella quale è nato, che getta le basi sulle quali fondare la nostra fede, nell’ umiltà.

VOCE DI SAN PIO :

-"Quanta malizia c’è in me!… – – Resta pure in questa convinzione, umíliati ma non ti agitare." (AP).

(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

VANGELO 
(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Vieni nei cuori dei tuoi fedeli, in me che scrivo ed in chi legge, vieni ad illuminare i nostri cuori e a farci venire fame di Te, fame da affamati, sete da assetati, fa che senza di te non possiamo vivere e che ti cerchiamo come la cerva anela ai corsi d'acqua, per Cristo nostro Signore.

Il re ha scelto un popolo e l' ha invitato ad un banchetto, ma questo popolo non ha accettato l'invito, e allora ha invitato altre persone, che erano pagane, emarginate, tutte persone che per quel popolo non avevano diritti... questa cosa mi fa pensare che questo invito fu una grande possibilità per il suo popolo, ma che non ne approfittò e questo decretò la loro condanna.Il banchetto di nozze rappresenta la condivisione del regno di Dio, che inizia dalla nostra adesione sulla terra. Se in noi non c'è il desiderio di partecipare al banchetto, avremo sempre altre fami di cui saziarci e altre fonti alle quali dissetarci, ma nessuna di queste ci condurrà al regno di Dio.Ricordiamo la samaritana al pozzo, alla quale Gesù disse « Chiunque beve di quest' acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell' acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna ». Aderire al progetto di Dio vuol dire indossare la veste di chi si vuole rivestire della sua essenza di figlio di Dio, vuol dire accettare il Vangelo e farlo nostro.La stanza è piena di commensali, alcuni buoni ed altri no, ma chi non si sarà per niente impegnato in un cammino di fede, chi " sembrerà " fedele a Dio,ma non lo sarà veramente, verrà smascherato e sarà troppo tardi.
A Dio niente è nascosto, il nostro cuore è un libro aperto davanti a Lui, sa perfettamente quello che proviamo, conosce le nostre infedeltà e i nostri difetti, non cerca la perfezione, ma vede la verità
Salmo 19- Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.-
E' inutile camuffare la nostra fede, far vedere che siamo bravi cristiani, meglio essere mediocri ma desiderosi di migliorare, che falsi; perché possiamo ingannare gli uomini, ma non Dio.
Possiamo sfuggire alla giustizia umana, con la nostra furbizia o con le conoscenze corrotte, ma non a quella divina.
Possiamo entrare nelle grazie degli uomini con falsi abiti, ma non sfuggirà nulla a Dio...
Convertiamoci veramente, con umiltà mettiamoci davanti al nostro re e chiediamo perdono finchè siamo in tempo, prima che il Signore decreti anche per noi la sua condanna... nessuno sa quando verrà il giorno del giudizio.

martedì 20 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Se Dio ci togliesse tutto quello che ci ha dato, rimarremmo con i nostri stracci." (ER, 17).

(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?

VANGELO
 (Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore

(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?
(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Spirito di sapienza, dammi la possibilità di discernere il mio dal tuo e di togliere tutto quello che non mi viene da te, te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo che è Dio e vive e regna con te nell'unità, nei secoli dei Secoli . Amen.
Dio è il padrone buono,  quello che sa quello che fa,  il giusto, L' UNICO . Anche Gesù lo ha messo in rilievo, dicendo -" uno solo è buono, uno solo è giusto" - eppure a volte noi vorremmo dirgli che cosa è giusto, secondo il nostro metro, vorremmo sapere più di lui perché ci costa accettare che non ci dia tutto quello che chiediamo.
I nostri sentimenti non sono perfetti, ma crediamo sempre di sapere quello che è più giusto per noi, e se non va tutto come vorremmo, siamo pronti a criticare tutti, anche Dio.
Questa parabola è indicativa di come noi vorremmo decidere al posto di Dio, e quando preghiamo, lo facciamo  solo con la bocca e non con il cuore.
Noi siamo abituati a pensare che un premio vada dato in base al comportamento tenuto, perché dimentichiamo che la stessa bontà che il Signore usa agli altri , la usa con noi.
Ma noi siamo i buoni? Pensiamo davvero di meritare più degli altri? Ci rendiamo conto di quante grazie ci passano per le mani senza che neanche ce ne accorgiamo?  Se ci sembra che la paga non sia giusta, forse è il caso che ci fermiamo a conoscere di più il nostro Dio. Dio AMA, la sua giustizia è più che giustizia, è amore, e l’amore dona e si dona senza misurare , perché è assoluto. Se così non fosse, non ci sarebbe salvezza per noi, ma il nostro Dio è inchiodato alla croce per amore nostro, il suo scopo, il suo desiderio, è quello di vederci liberi dal peccato. Non importa se solo un secondo prima di morire ci renderemo conto di quello che stiamo facendo, se risponderemo alla sua chiamata dopo aver vagabondato per tutta la vita , lui vuole solo che torniamo a casa, per poterci riempire del suo amore e della sua pace. Dio vuole la nostra salvezza, ma ci chiede di renderci conto di non poter essere salvi senza di lui. 

lunedì 19 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Che cosa posso fare io? Tutto viene da Dio. Io sono ricco di una sola cosa, d’una infinita miseria." (T, 119).

(Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.

VANGELO
 (Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

Parola del Signore



A MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, riempimi e donami la tua sapienza per capire e vivere la parola del vangelo.
 Troppe volte Gesù si sofferma a farci capire che la ricchezza sulla terra, non solo non è una cosa che ci è utile per il regno di Dio, ma che spesso ci danneggia, perché c’impedisce di entrare nel regno dei cieli. 
L' esempio del cammello e della cruna di un ago, mette in risalto la difficoltà data dalle proporzioni. Non è la ricchezza in se stessa, ma il fatto che spesso la ricchezza rende aridi ed egoisti. Dio ha scelto il popolo d' Israele, ma questo popolo lo ha tradito, ricordiamo che Mentre Mosè era sul monte Sinai per 40 giorni, il popolo si era costruito come idolo un vitello d'oro; oggi mentre aspettiamo il ritorno di Gesù, ce ne siamo costruiti talmente tanti di idoli che alla fine ci hanno allontanato da Dio, perché li abbiamo messi davanti a Lui.  -  Lascia quello che hai e seguimi, sarai ricompensato nel regno dei cieli !-  Addirittura agli apostoli, promette i troni dai quali giudicheranno le loro tribù, vale la pena di starlo a sentire, perché anche il più stupido degli uomini si rende conto che dove andremo, non conteremo per i soldi che abbiamo, ma proprio per il cuore arido, non riesce a cambiare.Abbiamo parlato ieri di come si deve intendere il " lasciare tutto" di Gesù, e pur avedone capito l'importanza,pur capendo di essere schiavi dei nostri averi,abbiamo difficoltà a distaccarcene. 
Quello che ci rende tutto difficile , secondo me, è uscire dalla nostra cognizione di tempo, pur se l'uomo cerca di vivere come se fosse eterno, nel momento delle scelte di vita, si comporta come se dovesse vivere solo subito e tutto.
La nostra breve vita di passaggio sulla terra, non viene presa in considerazione per quella che è ma per il tutto che abbiamo.  Questo porta ad escludere che le nostre scelte siano basate sull'eternità , ma vissute sulla temporalità della vita terrena.
A che serve essere Cristiani se non riusciamo a vivere da figli di Dio e coeredi della realtà celeste?
A che serve credere nella resurrezione di Cristo se non crediamo nella nostra resurrezione?  

domenica 18 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Devi piuttosto umiliarti davanti a Dio anzi che abbatterti di animo, se egli ti riserba le sofferenze del suo Figlio e vuol farti esperimentare la tua debolezza; tu devi levare a lui la preghiera della rassegnazione e della speranza, allor che per fragilità si cade, e ringraziarlo dei tanti benefici di cui ti va arricchendo." (T, 54).

(Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.

VANGELO
 (Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Parola del Signore

(Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
(Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Donami o Santo Spirito la grazia di saper capire la parola del vangelo, per saperla vivere e trasmettere, prima con i fatti che con le parole.

Spesso andiamo a messa compiacendo noi stessi per quanto siamo bravi, un po' come se specchiandoci potessimo vederci più belli, puliti ed ordinati.
Ascoltiamo il Vangelo, ma poi aspettiamo l' omelia del sacerdote, che deve essere breve e concisa e magari deve servire ad addolcire un po' le parole di Gesù,che spesso sono troppo dure per le nostre fragili orecchie.
Quella di oggi è una di queste; noi siamo un po' come quel giovane che si avvicina a Gesù e chiede cosa deve fare, ma che in cuor suo è convinto di fare già tutto quello che vuole Dio.Siamo persone per bene, pensiamo che  basti osservare i comandamenti, per essere come Dio ci vuole.Ma Gesù rincara la dose, dicendoci che uno solo è buono e che quindi è buono solo quello che viene da Dio e riporta a Dio. Così ci  rendiamo conto che non basta non uccidere, se poi qualcuno nel mondo muore di fame e io non muovo un dito; non rubare, se poi non rispettiamo chi lavora o chi ci da il lavoro. L’ inganno del maligno è dovunque, ma quello che più è tragico, è che è così annidato nel nostro animo, che non riusciamo più nemmeno a distinguerlo, per questo dobbiamo continuamente rivolgerci allo Spirito Santo di Dio, che ci aiuta a discernere il bene dal male, cosa che noi crediamo di saper fare, ma non ne siamo più capaci.Quanto è difficile essere come Dio ci vuole, difficile capire dove sbagliamo, ma tutto quello che è difficile a noi, anche impossibile, è possibile a Dio, ed è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedergli di farci diventare come ci vuole, per fare di noi esseri umani degni di essere chiamati figli di Dio. Gesù dice delle parole inesorabili:" Va vendi quello che possiedi e seguimi! "Leggendo il vangelo tutti i giorni, abbiamo imparato che quando Gesù chiede qualcosa, mette sull' altro piatto della bilancia ,molto più di ciò che chiede leggendo tra le righe possiamo capire che non ci chiede di diventare poveri, ma ci sta offrendo la libertà.Spesso noi siamo posseduti dai beni materiali, più di quanto li possediamo e ne siamo schiavi. Siamo talmente concentrati su noi stessi, e a volte solo per diffidenza, ma difficilmente riusciamo ad occuparci veramente del nostro prossimo.
Grazie mio Signore di ogni cosa che ci dai, anche in quelle che non riusciamo a comprendere c'è tutto il tuo amore.
Sei molto chiaro quando ci parli, ma noi a volte siamo duri e non riusciamo a capire, cerchiamo delle scuse per rifiutare di seguirti, perché siamo attaccati ai nostri beni, dimenticando che quello che abbiamo di terreno, ci allontana da te.
 Non è avere dei beni che ci tiene lontani da te, ma tenere a questi beni più che a te, più che ai nostri fratelli.
 Oggi pensavo alla carità, alle chiese che ne fanno tanta e a quelle che non ha neanche voglia di dare un pacco di pasta ai poveri e delegano ad altri..., persone che continuano a dare ed altre che continuano ad ammucchiare...tutti hanno un loro metro di misura, tutti si danno dei limiti, ma tu non hai detto vai vendi un po' di averi e prendi con te il resto e seguimi, ma –Va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e seguimi, avrai un tesoro nei cieli-
 Non pensare a quello che perdi, ma a quello che avrai, perché per avere tutto il tesoro non è importante quanto darai sulla terra, ma che nulla per te sia causa della tua condanna, che niente conti di più della fame o del bisogno di tuo fratello.
 La ricchezza e a volte anche solo la sufficienza sono sullo stesso piatto della bilancia, se io oggi ho mangiato ed ho un po' di scorta per domani, ma viene qualcuno che oggi non ha mangiato, e magari neanche ieri, non mi deve tremare il cuore nel rinunciare alla scorta per domani, può sembrare semplice a dirsi e difficile a farsi, ma io vorrei invitarvi a provare. La gioia del dare e dell'essere in sintonia con Gesù, sarà talmente grande che vi sembrerà poi normale dare e ricevere in continuazione da Gesù nei mille modi più strani che solo lui conosce e che imparerete a riconoscere anche voi.
 Una cosa ve la voglio raccontare, è stato tanti anni fa, c'erano vicino casa mia degli operai stranieri che lavoravano in una casa in costruzione, vedevo che lavoravano e bevevano dal tubo l'acqua del pozzo (non potabile) e gli diedi una bottiglia d'acqua, poi un caffè, e da lì al panino il passo fu breve.... ogni giorno cercavo di capire se avevano da mangiare,e senza farglielo pesare dividevo quello che avevamo per noi, con la scusa di fargli assaggiare la cucina italiana.Durò un paio di settimane e poi me ne dimenticai.
 Mesi dopo, una notte mio marito mi chiamò per andargli a portare la nafta perché era rimasto a secco con il camion..... fasciai la bimba con una coperta ed uscii in cerca di un benzinaio... ne trovai uno aperto, ma non ebbi la possibilità di cambiare i sodi per mettere 10.000 lire di diesel nella tanica.... Panico, inverno, di notte, non sapevo come fare... ad un tratto mi si avvicinò un uomo... era uno dei due operai che avevo aiutato mesi prima... mi aveva riconosciuto, mise 10.000 lire sue nella tanica e mi disse di andare, gliele avrei riportate quando potevo.
 Mi venne da piangere e lo ringraziai, ma lui mi disse che era lui che doveva ringraziare me.....
  Gesù fa così, ti aspetta dietro l'angolo, ti guarda e non dimentica mai di restituire quello che hai dato ed anche di più.

sabato 17 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Se lo stare in piedi dipendesse da noi, sicuramente al primo soffio noi cadremmo nelle mani dei nemici di nostra salute. Confidiamo sempre nella divina pietà e cosí esperimenteremo sempre piú quanto buono sia il Signore." (Epist. IV, p. 193).

(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

VANGELO
(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, aiutami, apri le porte del mio cuore alla tua parola, e falla vivere in me, fammi vivere di Te!

Vieni Signore a mettere il fuoco dello Spirito Santo nel mio cuore, fammi ardere di passione e d’amore per Te….parole che spesso mi escono dal cuore, ma che subito prendono secchiate d’acqua quando le devo mettere in pratica.La divisione di cui parla Gesù, è molto più presente di quanto non pensiamo se veramente ci lasciamo ardere da fuoco della passione per Cristo.
Le persone che ci circondano stabiliscono con noi un rapporto d’ossessività, e spesso si sentono escluse se qualcuno li precede nei nostri pensieri e nel nostro tempo, a volte siamo costretti a veri e propri slalom e non a caso uso questo termine, perché nella vita sembra che tutti si mettano in gara per occupare i primi posti, ma vivere la fede è un qualcosa che stabilisce già delle priorità.
Può sembrare assurdo, ma quando il rapporto con Dio si fa stretto, niente e nessuno riesce a strapparti quest’amore dal cuore, lo vediamo nella vita dei Santi, che abbandonano tutto per vivere con il Signore, qualche scalino sotto, troviamo tante persone che hanno scelto di vivere per Dio, rispondendo alla sua chiamata, sono i nostri sacerdoti, le nostre suore, i nostri consacrati, che chi più chi meno, con tutte le imperfezioni del mondo, cercano di resistere alle tentazioni del maligno e alle persecuzioni.
Poi ci siamo noi, laici impegnati o no, che cerchiamo di far conciliare la famiglia, il lavoro e la fede.Incredibile come tutto secondo alcuni dovrebbe venire prima della messa, prima della preghiera…e invece per noi non è così, ma dobbiamo far conciliare le cose senza creare scontri né divisioni, perché l’antico nemico è in agguato ed approfitta d’ogni spazio creato da sentimenti negativi per dividerci.
Chiediamo al Signore stesso di aiutarci a superare gli ostacoli senza darci in pasto al nemico, ma offrendo anche piccoli sacrifici per l’unità di tutte le famiglie, delle comunità e delle chiese.

venerdì 16 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Guardiamo prima in alto e poi guardiamo noi stessi. L’infinita distanza che intercorre tra l’azzurro e l’abisso genera umiltà." (T, 54).

(Mt 19,13-15) Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.

VANGELO 
(Mt 19,13-15) Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Oggi uso la preghiera di Colletta

Dio onnipotente ed eterno, 
che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, 
fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, 
perché possiamo entrare 
nell’eredità che ci hai promesso. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Leggendole parole di questa preghiera, non ho potuto fare a meno di farle mie, e chiedo a voi che leggete, con tutto il cuore, fatele vostre, inginocchiamo il nostro cuore a questo Dio che tutto può, che presa la nostra umanità l' ha santificata fino al più alto dei sacrifici, morire sulla croce, morire per noi che non meritiamo niente, che siamo davanti a lui a deriderlo, trafiggerlo, e nella migliore delle ipotesi restiamo in silenzio.

Preghiamo e ci sentiamo giusti, ma amici miei, dentro di noi c'è talmente tanta roba da togliere ancora.... ma noi siamo adulti.
 In cuor nostro pensiamo di essere anche consapevoli di aver saputo fare un grande cammino di fede, di miglioramento, chi più chi meno, siamo bravi a riconoscere i nostri meriti. 
Ci stiamo lodando e anche inutilmente, perché di meriti in tutto questo, ne abbiamo ben pochi, tutto è grazia.
 I bambini appena nati non sanno parlare, ma cercano amore, sicurezza, cibo, e se riescono ad ottenerlo si lasciano cullare amorevolmente tra le nostre braccia, ma noi chi siamo? 
Noi siamo i grandi... e già,  questa parola ci dovrebbe far capire che siamo già in errore.
Noi siamo adulti, inconsapevoli, che credono di essere grandi, e che hanno imparato a camminare sulle loro gambe, ma che si sono allontanati pian piano da quell'amore che era per loro fonte di vita. Passare dal Grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, rinascere alla vita in Gesù Cristo e viverla con la fiducia di un bambino, correre a ricevere la benedizione del Signore, senza preoccuparci degli ostacoli, che "i grandi" mettono in mezzo, cercano di trattenerci, ma noi svelti e con la gioia negli occhi, continuiamo a correre verso Gesù. Immagino la scena di chi tira da una parte e dall'altra, e tanti bambini, sgattaiolanti che sfuggono alle prese di chi ci vuole tenere lontani dal nostro maestro, dal nostro pastore, dalla nostra fonte di grazia e benedizione. Sì amici, io voglio essere sempre bambina, che ha voglia di correre da Gesù, che non si fa trattenere da chi sa sempre tutto, anche come ci si deve avvicinare a Dio.
Le nostre voci saranno chiassose, stonate, ma se siamo rinati dal Grembo di Maria, siamo come ci vuole Gesù e dobbiamo solo muovere i nostri passi verso di Lui, lo Spirito Santo sarà la nostra guida, perché è attraverso di Lui che il Signore ci chiama a se.
Poveri discepoli di Gesù, poveri noi se essere grandi, se essere vicini a Gesù, ci fa arrivare a voler rimproverare anche Gesù e ci fa dire chi è degno o no di essere toccato da Lui…..

giovedì 15 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Umíliati sempre ed amorosamente avanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla a chi tiene veramente umile il suo cuore davanti a lui e l’arricchisce dei suoi doni." (T, 54).

(Mt 19,3-12) Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così.

VANGELO
(Mt 19,3-12) Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre


mogli; all’inizio però non fu così.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Parola del Signore


(Mt 19,3-12) Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all ’inizio però non fu così.
(Mt 19,3-12) Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all ’inizio però non fu così.

LA MIA RIFLESSIONE

 PREGHIERA


Vieni o Spirito Santo e manda a noi dal cielo,un raggio della tua luce... basterà un piccolo raggio per aprire la mia mente annebbiata dalla mia umanità,e tu dammi quel piccolo raggio e tutto intorno sparirà e sarò solo tua mio Signore,con la mente e con il cuore.


E' lecito Gesù? Quante volte noi chiediamo a Dio se è lecito ai suoi occhi quello che facciamo? Ben poche vero?Siamo noi a decidere quello che è giusto, quello che ci conviene e poi troviamo una giustificazione per cui tutto diventi lecito anche agli occhi di Dio. Dimentichiamo troppo spesso che stringiamo dei patti, facciamo delle promesse e addirittura che consacriamo questi patti. Oggi tutto si fa con troppa leggerezza, sicuramente colpa delle generazioni precedenti,sicuramente della mia generazione,quando ancora non sapevo neanche che cosa era, anche io in pieno femminismo, ho votato per il divorzio. Ma sì, se una cosa non funziona più invece di ripararla,buttiamola alle ortiche,con tutto quello che comporta,così saremo liberi di farci una nuova famiglia,avere altri figli e ricominciare da capo.... sperando che sia la volta buona, o solo fino alla prossima.
Il matrimonio celebrato in chiesa non è solo un patto tra due coniugi, ma anche un patto davanti a Dio e anche se Mosè permise al suo popolo di ripudiare la moglie, lo fece perché il suo popolo era duro di cuore, come quello di oggi.
Io non condivido oggi, che rispondo al nome di Cristiana, il cosiddetto divorzio, e tanto meno l' annullamento del Matrimonio, neanche da parte della Chiesa. Posso accettare l' allontanamento per gravi motivi come il pericolo di vita per un coniuge o per i figli, ma il matrimonio resta sacro e quindi per me solo Dio può mettere fine ad un'unione tra due persone.Questo non significa che giudico chi si è separato  o ha creato nuove famiglie, proprio perché solo a Dio spetta il giudizio, e lo vorrei mettere bene in chiaro; proprio perchè a volte veniamo tutti accusati di essere dei bigotti perché cerchiamo di fare nostre le regole di Dio.Appunto "FARE NOSTRE", non costringere altri a a rispettarle, perché ogni scelta di vita è "PERSONALE", ogni cammino di fede è "INDIVIDUALE".Succede però,nella nostra moderna società,che le leggi degli uomini non combacino con le leggi di Dio, ed è giusto che un Cristiano che segue il cammino di Cristo, sappia bene che, anche se le leggi civili siano più permissive, delle leggi di Dio, queste servono per una società giusta e serena. Oggi invece sembra di vivere in un grande supermarket dell'egoismo, dove alla insegna dell' usa e getta, nessuno cerca più di far funzionare le unioni, anzi tutti si danno da fare per consigliare la separazione, l'aborto,e prestano a satana la loro voce che s' innalza sopra a tutto con fare prepotente e tende a soffocare la voce del cuore.
C'è un vecchio proverbio che dice "chi sbaglia paga!" ma non va più di moda e se uno confonde il sesso con        l' amore e si sposa, oppure dopo un po' si disamora, come con un giornale già letto fa una bella pallottola di carta e butta via tutto e pensa di non pagarne mai le conseguenze. Da questo concetto ne scattano altri, che tendono a giustificare tutto, perché la felicità dei figli oggi non si valuta sulle sicurezze morali, ma su quelle materiali,e quindi se nei figli crescerà la consapevolezza che niente è per sempre, non è un grande danno.
Per la durezza del nostro cuore Mosè, la Chiesa, la legge aprono certe porte, ma da quelle porte esce anche       l' amore e ci allontaniamo da Dio che è la fonte dell'amore.
Chiedo scusa se ho ferito qualcuno, so che questo è un bruttissimo discorso e fa male a molti, ma io non intendo giudicare nessuno, sia ben chiaro, anche io, l'ho detto all'inizio, sono colpevole di tanta indifferenza verso l'indissolubità del matrimonio;potessi tornare indietro voterei no per il divorzio, ma tanto non cambierebbe di molto, oggi l'uomo fa le leggi per violarle, non per rispettarle e nel pieno consenso generale.

VOCE DI SAN PIO :

-"L’umiltà e la carità vanno di pari passo. L’una glorifica e l’altra santifica. L’umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano." (T, 54).

mercoledì 14 agosto 2013

(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

VANGELO 
(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. 
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: 
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore

(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA 
Colletta 
Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare sant'Elisabetta, concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore Gesù... 

Quella di oggi è la pagina più bella che riguarda la Madonna che sia mai stata scritta. E' il canto d' amore di Maria che appena è stata scelta dal Signore come Madre di Gesù, capisce, nonostante la preoccupazione che la sua condizione le procura, che la sua non può essere una condizione di immobilità, e parte immediatamente per servire.
L'incontro è con Elisabetta,la cugina anziana, alla quale Dio aveva donato una gravidanza in tarda età; che avrebbe contribuito con lei, attraverso il suo figlio Giovanni il Battista a far conoscere Gesù, salvezza del mondo. Maria è abbagliata dalla grandezza di quello che il Signore ha compiuto in lei, che si sente così esaltata da un lato e così umile dall'altro, diviene immediatamente serva del Signore, ma anche consapevole che quello che avverrà nel mondo, sarà un prodigio che darà al mondo la salvezza promessa da Dio attraverso le sacre scritture. Forse Maria non sapeva quanto questa scelta l'avrebbe fatta soffrire,ma attraverso questa sua accettazione di ogni cosa venisse da Dio, diventa partecipe della nostra salvezza, e ancora oggi,ci accompagna al Figlio suo e ci ripete- "fate quello che lui vi dirà"-Grazie del tuo si madre dell'umanità. –
La storia di Maria può essere la nostra storia,certamente non ai suoi livelli,ma anche noi possiamo dire " si " a Dio e lasciare che sia Lui a dirigere la nostra vita,attraverso lo Spirito Santo. Se non riuscite ancora a comprendere bene cosa sia lo spirito Santo,se vi sembra di non saperlo ascoltare, lasciatevi trasportare nell'amore per tutti i fratelli,perché nell'amore sarà più facile riconoscere la sua voce.

martedì 13 agosto 2013

VOCE DI SAN PIO :

-"Padre, voi siete tanto buono! – Io non sono buono, solo Gesú è buono. Non so come quest’abito di san Francesco che indosso non scappi via da me! L’ultimo delinquente della terra è d’oro al pari di me." (T, 118).

(Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato!

VANGELO
 (Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato!
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù parlava alle folle, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Parola del Signore
 (Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato!
(Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato!

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, vieni Amore di Dio, e inonda il mio cuore e la mia mente perché ti appartengono.

Stupende queste poche parole di Gesù, sembra quasi di immaginare la scena… attorniato dalla folla ha appena scacciato un demonio da un muto e sta parlando alla gente dei pericoli che corrono i figli di Dio assediati dai demoni, quando una donna (e torniamo a vedere il coraggio delle donne di esprimersi davanti a Gesù) levò il suo grido tra la gente, esprimendo il suo senso di compiacimento per la madre di Gesù, che suona così: ” che gioia per lei essere Tua Madre mio Signore! ”
Ma la gioia non è nell’essere madre di Gesù , la gioia è nell’ascoltare ed accettare la parola di Dio come ha fatto Lei, in questo è da considerare beata, nell’ aver saputo dire quel si che ha permesso la salvezza dell’umanità..
La mentalità della donna che è sicuramente mamma, rappresenta quello che tutte le mamme pensano; il figlio è qualcosa che dà quello che possiamo definire il diritto di orgoglio materno, perché la mamma si sente realizzata nella sua educazione e nella sua crescita, ma questa è appunto la mentalità terrena.
Noi sappiamo che invece Maria, sfuggì a questo concetto, concedendosi completamente a Dio, affidandosi interamente alla sua volontà, accettando già dal momento del concepimento l’ idea di un figlio che non gli appartiene, ma che è dono di Dio.
Se oggi ogni donna accettasse un figlio come dono di Dio, il mondo sarebbe sicuramente migliore, ma troppe sono le persone tra noi che pensano di avere diritto di vita e di morte sui propri figli, e molte quelle che considerano un figlio non come un regalo che è il coronamento di un progetto come la famiglia, ma come un optional aggiuntivo su cui proiettare i nostri sogni e le nostre frustrazioni.
Nel magnificat la Madonna si sentì piena di grazia e sentì che molte sarebbero state le generazioni che l’avrebbero chiamata “beata”.
Oggi voglio regalarvi un canto molto bello, sicuramente conosciuto ai più:
buon ascolto.

(Mt 18,15-20) Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.

VANGELO
 (Mt 18,15-20) Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore

(Mt 18,15-20) Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.
(Mt 18,15-20) Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Spirito di sapienza a far luce nella mia mente, insegnami ad ascoltare le parole del Signore ed a tradurle in realtà nella mia vita, senza mettere nulla della mia stolta umanità, ma solo quello che Lui desidera.

In questa pagina Gesù ci insegna a costruire la società cristiana in cui vivere ed come confrontarci con i nostri fratelli.
Chiaramente questo è un discorso che sì, era adatto alle prime comunità cristiane, ma che può benissimo rapportarsi ad ogni nostra attuale piccola comunità, cominciando dalla famiglia stessa.
Prima di tutto chiarire e confrontarci senza cattiveria con quel fratello che secondo noi ci ha fatto un torto, perché potrebbe anche essere solo un disguido, un malinteso. Se questo non basta si deve comunque cercare di risolvere anche con l’ aiuto di testimoni, non facendo chiacchiere dietro alle spalle,ma cercando aiuto per la soluzione della vicenda,  insomma si deve far di tutto per non far diventare una contesa qualsiasi in un rancore. 
Si deve cercare la pace, ma quella vera, quella che non è solo apparenza , ma la pace del cuore e questa deve essere la cosa più importante in una comunità di Fratelli. Quello che poi noi stiamo leggendo non è solo un monito per i fedeli , ma anche per i discepoli, che hanno grandi responsabilità nell’ ambito della Chiesa stessa.
La comunità si deve basare sulla preghiera comunitaria, deve essere un incontro tra fratelli e a questo punto, troviamo delle parole molto difficili da comprendere, ma che si possono racchiudere tutte in sintesi, in un’unica frase.
Le regole le mette Dio e le conferma Gesù Cristo, non si può vivere da cristiani , facendoci degli schemi a modo nostro.
L’uomo tende ad aggiustarsi tutto come gli pare, ultimamente poi, si è creata talmente tanta confusione che la torre di Babele è un esempio di come pur essendo tutti nello stesso posto, parlando tutti la stessa lingua, non riusciamo più a capirci. Ogni individuo ha una sua verità, ogni sacerdote, ogni vescovo dice la sua, ma tutto contribuisce spesso solo a creare più confusione proprio perché ognuno dice la sua… ma la verità è una sola, quella di Dio ed a questa bisogna attenerci.
La preghiera e l'invocazione allo spirito Santo, rimettono tutto nelle mani del Creatore, risolvono dubbi e affidano al Signore ogni cosa. Io personalmente posso dire di aver messo in pratica questa pagina , pregando ed affidando a Gesù delle situazioni che sembravano estreme, ed umanamente impossibili da risolvere; la risposta del Signore non ha tardato ad arrivare, specialmente quando chiedo anche all'altra persona di affidarci a Dio con la preghiera.
Guadagnare un fratello!!!
In queste semplici tre parole c’è il senso di quello che noi non riusciamo spesso ad afferrare, perché nella realtà ci comportiamo al contrario di quello che ci indica il Signore, prima ne parliamo male con tutti e solo poi, forse, ne discutiamo con lui. Quando perdiamo un fratello, perdiamo una parte di noi, ma se non ce ne rendiamo conto è perché mettiamo davanti a noi il nostro ego, la nostra dignità, la nostra superbia, cosa che non ha fatto Gesù Cristo.
Ci ha amato anche se non ci siamo abbassati , trafitto dall’amore che ha per noi, inchiodato alla croce dal desiderio di salvarci e di ricondurci nella casa del Padre. Con la sua morte ci ha guadagnato fratelli, se capissimo che pregando per chi non si corregge guadagneremmo tanti fratelli , allora si che avremo capito quello che vuole da noi Gesù:
se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».