mercoledì 15 maggio 2013

(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.


VANGELO
 (Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Dalla preghiera di Colletta 
Venga, o Padre, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

Gesù prega per noi. Chiede al Padre di vegliare non solo sui primi discepoli che lo hanno conosciuto e che attraverso Lui, hanno conosciuto Dio stesso, ma anche per coloro che seguiranno la sua Chiesa e quindi anche per noi. 
 La preghiera di Gesù per l' unità della chiesa, non è quella di chi ignora che ci saranno dispute e diatribe, ma che spera nell' unità dello Spirito che ci tenga uniti nel suo nome.  In questa preghiera Gesù riunisce tutti quelli che crederanno in Lui, non mette paletti, anche se ci sembra così difficile andare d’ accordo tra noi, ma l' importante è amarci nel nome di Dio, perché è l' amore per i fratelli che ci farà superare tutti gli ostacoli e le differenze.
Ci saranno sempre le liti, ma se nel cuore non c' è cattiveria, invidia ed egoismo, ci sarà anche la preghiera per i nemici, per chi ci ingiuria, per i nostri nemici e per i nemici della Chiesa, e questo ,con la consapevolezza che nessuno è perfetto.

martedì 14 maggio 2013

(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.


VANGELO
 (Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Parola del Signore

(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.

LA MIARIFLESSIONE
 PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito a saper leggere come Tu vuoi la sacra scrittura, a comprendere  alla Tua luce quello che Tu vuoi che io comprenda  e a scrivere quello che Tu vuoi che io scriva.

Continua la preghiera di Gesù al Padre per chiedere la protezione per i suoi discepoli, per tutti quelli che gli appartengono e non sono solo del mondo, ma sono in comunione con lui ed attraverso di lui al Padre. 
Proprio stamattina pensavo a come è difficile per noi, la santità alla quale siamo chiamati, proprio perché siamo nel mondo, un luogo in cui è più facile di quando pensiamo perderci.
Credere di essere senza peccato è già peccato, ed è verissimo, perché questo pensiero ci viene dettato dal nostro orgoglio e dalla superbia, e ci spinge a vedere solo i peccati degli altri, così da sentirci santi e benedetti. Questo Gesù lo sa, e cerca di metterci in guardia, ma non sempre siamo in grado di renderci conto di quanto sia facile peccare e giudicare gli altri.
Oggi poi  c'è il finto buonismo, quella specie di istituzione per la quale tutti fingiamo di non giudicare, ma non è affatto vero; ci ergiamo a giudici ipocriti, proprio come quelli che non accettando Gesù, non accettarono l'amore che è in Dio per tutti, anche per i peccatori.
Nel mondo c'è tanta perdizione, perché non tutti gli uomini scelgono di seguire Gesù e la cattiveria delle forze del male verso la sua Chiesa si scatenano. 
A questo proposito vorrei sottolineare che non siamo noi in grado di giudicare chi si può perdere nel mondo, perché, fino all'ultimo istante di vita tutti abbiamo la possibilità di tornare al Padre, ricordo in proposito la parabola degli operai chiamati dal padrone a lavorare nella vigna, chi prima chi dopo, ma tutti ricevettero la stessa paga.
 Gesù ama i suoi discepoli, la sua Chiesa e la mette sotto la protezione del Padre attraverso lo Spirito Santo, perché sia sempre una Chiesa di verità ed unione nel suo nome. In questi ultimi tempi vediamo che la corruzione del maligno è entrata ormai anche tra le mura della Chiesa, per questo dobbiamo seguire Gesù nella preghiera al Padre, perché protegga i suoi  sacerdoti, dono indispensabile per noi.
Preghiera per i sacerdoti
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine.Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro.
Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.

domenica 12 maggio 2013

(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!


VANGELO
(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Parola del Signore


(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
- LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta
Venga su di noi, o Padre, la potenza dello Spirito Santo, perché aderiamo pienamente alla tua volontà, per testimoniarla con amore di figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Una pagina questa, che dice molto a chi vuole capire. Essere battezzati con lo Spirito della fede, significa che dopo aver ricevuto il battesimo con acqua bisogna aderire alla fede in Gesù Cristo, annunciato da Giovanni.
Ma aderire a Gesù, è una scelta, una decisione, che Dio non ci impone, ma ci chiede.
Vivere sulla terra così piena di lustrini, fa brillare gli occhi, abbaglia e fa perdere il senso della vita stessa. Anche gli apostoli hanno tardato a capire che Gesù non gli parlava di una felicità terrena, ma di una fede terrena. E’ questo che ci chiede, di credere in Lui nonostante le apparenze, di credere che Non saremo abbandonati a noi stessi, come non è abbandonato Lui dal Padre:- ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Chi ha fatto l’ esperienza del Signore nella sua vita, sa che è vivo, che è qui e che ci dà un gran sostegno con la grazia dello Spirito Santo, ma chi ancora non sente questa comunione, come può cominciare a capire? A volte ci si limita a dire “scegli”, ma come scegliere? Oggi è questo che lo Spirito ci vuole insegnare, come scegliere Gesù! Comincerò col dire che avvicinarsi a Gesù richiede poche cose iniziali, ma una cosa ci deve essere per forza: la sincerità. Non possiamo avvicinarci ad un Dio di verità se non ci accostiamo con sincerità. Siamo qui, con i nostri dubbi e le nostre imperfezioni, siamo peccatori, ma non ce ne rendiamo neanche conto, e quindi chiediamo a Lui di farci capire i nostri peccati, di darci una luce nuova, attraverso la quale poterci riconoscere, peccatori e chiedere perdono. E’ stato Gesù che ci ha detto chiedete e vi sarà dato e allora facciamolo, chiediamogli il dono della conversione, della fede, chiediamogli di iscriverci alla scuola di Maria, quella dove Lui stesso ha studiato, alla scuola dell’ umiltà. Lei c’insegnerà a dire “SI”, ci afferrerà per mano e ci dirà: ascoltatelo e fate quello che Lui vi dirà. Da qui in poi abbiamo fiducia, la Mamma terrena ci può abbandonare, il Padre terreno ci può rinnegare, Il fratello terreno può essere geloso di noi…. ma una cosa che vi posso garantire, è che la nostra famiglia celeste, non lo farà mai… Parola di Dio! E Dio ce l’ha assicurato attraverso Gesù che è VERITA’.

sabato 11 maggio 2013

(Lc 24,46-53) Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.


VANGELO
 (Lc 24,46-53) Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.
 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA 
Vieni o Spirito di Dio, come Gesù ci ha promesso, per far si che la mia testimonianza sia conforme alla tua verità. 

Poche righe, eppure il mistero della nostra fede è tutto qui. 
Gesù torna per l’ ultima volta dagli apostoli riuniti nel cenacolo e conferma la sua resurrezione. Chiede agli apostoli di aspettare la venuta dello Spirito Santo su di loro per essere rivestiti di forza e di potenza dall’ alto e  torna al Padre, così davanti ai loro occhi e, mentre ascende al cielo li benedice.
Un avvenimento che lascia tutti con il fiato sospeso,  quello che accade quando ci si trova davanti a questi  fenomeni è qualcosa di inspiegabile, di sconcertante e meraviglioso insieme, come viverlo? Come reagirono gli apostoli?   E noi come reagiamo a questa novità? 
Certo dopo la sua morte era stato difficile per loro, avevano sofferto e pensato ad un fallimento di tutte le cose in cui avevano creduto, ma poi Gesù era tornato, l’ avevano visto, Tommaso addirittura aveva infilato il dito nelle sue piaghe ed allora ecco che tornava prepotente in loro la speranza, la gioia di sapere che era ancora tra loro. Vederlo salire al cielo,davanti ai loro occhi, significava cominciare a comprendere che la terra ed il cielo,non sono due realtà isolate, distinte tra di  loro, una per i vivi ed una per Dio, ma scoprire che Dio era veramente sceso in mezzo a loro e che tornava a dove era venuto, ma prometteva loro aiuto, prometteva la forza e la potenza dello Spirito Santo, di cui erano stati rivestiti dall'alto.   
Questo è quello che dobbiamo vivere anche noi,sicuramente tra mille difficoltà,ma dobbiamo riuscire a vivere la nostra   fede come qualcosa di molto unico, speciale, perché il nostro Dio è con noi,  non ci ha abbandonato al nostro destino, ma  è presente tra noi, con la forza dello Spirito Santo e  ci ha dato un compito, quello di testimoniare la nostra fede, di essere Chiesa.

venerdì 10 maggio 2013

(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.


VANGELO
 (Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

Parola del Signore

(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
 dalla preghiera di Colletta 
O Padre, il tuo unico Figlio, prima di salire al cielo, promise ai suoi apostoli lo Spirito Santo: tu che hai dato loro la multiforme ricchezza della sapienza eterna, concedi anche a noi di ricevere i doni del tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 
Stavolta non c’è dubbio, ce l’ha proprio con noi, è a noi che Gesù sta parlando. Spesso non sappiamo pregare, non sappiamo chiedere, usiamo la preghiera come se andassimo in un negozio a fare spese. Ci mettiamo lì e diciamo:- dammi Signore ti prego, concedimi …. e siamo così convinti che ce lo deve, che poiché siamo bravi Cristiani ci deve accontentare.
 Dimentichiamo la parte più importante della nostra preghiera, dimentichiamo di proclamare la nostra fede in Cristo, che è il tramite tra noi e Dio stesso. E’ perché crediamo in Gesù Cristo, che facciamo parte del progetto di Dio, che adempiamo a questo progetto, ed è in nome di Gesù che possiamo chiedere e che quello che chiederemo ci sarà concesso, per l’amore che ci lega a Gesù e al Padre, per cui nulla ci sarà negato. Amare Gesù, sarà quel legame che ci farà amare dal Padre, perché Dio lo ha sacrificato per amore nostro, ed è importante  stare in comunione con Loro.

giovedì 9 maggio 2013

(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.


VANGELO
(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Parola del Signore

(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e aiutaci a comprendere e a vivere la Parola di Verità e Vita di Nostro Signore.
Gesù sta con questi brani consequenziali, informando i discepoli e noi con loro, che nelle persecuzioni non saremo soli: il Difensore sarà accanto a noi, lo Spirito di verità che ha dato testimonianza a Gesù la darà anche a noi se vivendo la vita stessa di Cristo saranno un’interrotta testimonianza delle sua opera. Lo Spirito, infatti, inviato dal Padre per mezzo del Figlio sarà  “ l’anima ” della Chiesa.
 L’evangelista vive in un’epoca in cui i cristiani sono esposti a difficoltà estreme. Sono cacciati fuori dalle sinagoghe, messi a morte, e queste condanne contro di loro sono pronunciate da gente convinta di rendere culto a Dio, ma oggi dopo 2000 anni, possiamo vedere che la Chiesa è ancora e sempre perseguitata.
Appare ormai chiaro anche agli increduli che sulla terra c’è una lotta tra il bene ed il male, ognuno potrà chiamarla come vuole, ma nessuno potrà negarne l’ evidenza.
Gesù  ha espresso l’essenziale della sua rivelazione, lo Spirito farà capire ciò che è avvenuto.
L’ esperienza vivono i discepoli,  nel momento del distacco, è di sofferenza, ma non è uno stato definitivo, perché Gesù tornerà e allora tornerà la gioia.Come accennavamo ieri, per descrivere questo ribaltamento del dolore in felicità, Gesù ricorre all’ esempio della madre che partorisce, alle doglie violente subentra la gioia per la nuova nascita. Alla prova che ora attanaglia il cuore dei discepoli succederà una gioia indistruttibile, legata alla nuova presenza di Gesù dopo la sua glorificazione.Così per far nascere in noi l'uomo nuovo, dovremo vivere veramente come un parto, con un periodo di gestazione per maturare in noi una fede cosciente che sappia imparare a muoversi e a camminare tra le difficoltà che ci si presentano per testimoniarla.
Facciamo nostra questa esperienza sia per la nostra vita, che non si fermerà al nostro cammino sulla terra, sia per i nostri cari che ci hanno preceduto nel passaggio dalla vita alla morte del corpo…ancora un poco dice Gesù, e ci ritroveremo.

mercoledì 8 maggio 2013

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.


VANGELO
 (Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Parola del Signore

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e guidaci con amore verso il regno di Dio.

La prima cosa che mi colpisce di questa pagina è quel “ un poco ” che Gesù dice …  questo tempo mi fa pensare a quello sulla terra che è relativamente breve rispetto all’ eternità alla quale Lui è abituato.
Lo spazio e il tempo sono una cosa seconda me, tutta terrena, spesso penso a chi ha vissuto l’esperienza della pre-morte, che ci parla di un tempo diverso, di uno spazio diverso… anche i veggenti a Medjugorie quando sono portati dalla Madonna in Paradiso ci parlano di un tetto che si apre per passare e in un attimo sono giunti in paradiso. Noi non riusciamo a capire, possiamo però fidarci di Dio e della sua parola confermata da Gesù.
Pensate a quanto restavano sbalorditi gli apostoli, che non avevano precedenti cui appellarsi per credere. E Gesù dice ancora una cosa molto importante, parla di una gran tristezza che prende i suoi amici, a cui ha preannunciato la sua morte, ma poi dice che la  tristezza sarà trasformata in gioia… quindi anche qui ci parla di qualcosa che sulla terra è in un modo diverso dal suo mondo. Il suo regno non è di questo mondo, ed il suo regno sarà il nostro, se riusciremo a credere in lui e a seguire i suoi passi, poi non fa niente se capiamo tutto quello che Gesù ci vuole dire, quello che più conta e che ci affidiamo a Lui e che lasciamo che ci plasmi con il suo amore; è importante la nostra scelta di essere amici di Gesù e non del mondo.
Giacomo dice nella sua lettera: Chi vuole essere amico del mondo, si costituisce nemico di Dio (Gc 4, 4).
Ci stiamo preparando all'Ascensione? O pensiamo che sia un momento solo di Gesù che non ci riguarda? Che cosa abbiamo capito della nostra "comunione con Cristo?
Nei versetti successivi, Gesù paragona il loro dolore che verrà a quello del parto, un esempio che vale mille parole.
Ogni cristiano non è mai "arrivato" finché si trova su questa terra, perché il cammino spirituale non  finisce mai; va vissuto infatti, come un periodo di "gestazione" dal quale si deve partorire l'uomo nuovo,per arrivare al momento dell'incontro con Gesù pronti per ricevere la gloria che il Padre riserva agli eletti.

martedì 7 maggio 2013

(Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.


VANGELO
 (Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
 Ti prego o Santo Spirito, di assistermi come promesso da Gesù, nonostante le mie imperfezioni, perché vorrei essere come tu mi vuoi, e ti dono tutta me stessa perché tu mi possa plasmare. 

Dio è sapienza Divina e noi non potremmo mai arrivare a conoscere quello che lui sa, ma grazie allo Spirito che ci ha inviato anche noi possiamo cominciare a poco a poco a capire qualcosa, a secondo di quello che Lui giudicherà giusto farci capire. Il fatto che tutto è sapientemente dosato da Dio, è chiaro da tante cose, che se ci guardiamo un po' intorno sono molto chiare, e sicuramente un motivo c'è ed è per il nostro bene. Le varie apparizioni della Madonna ne sono comunque una prova, i veggenti ricevono messaggi goccia a goccia... è chiaro che la verità tutta, non saremmo in grado di sopportarla, come dice in questa pagina Gesù, quindi poniamo alla parola di Dio la nostra attenzione, alla Chiesa e al Papa, successore di Pietro, prestiamo tutta la nostra fiducia e la nostra preghiera cercando di essere tutti in comunione con lo stesso Spirito, perché è Lui che guida la Chiesa tutta e noi cristiani che ne siamo membri. Nella prima lettura vediamo che già dall’ inizio della creazione lo Spirito di sapienza era presente, molti problemi nacquero in base alla lingua nella quale la Bibbia era scritta, se in greco o in ebraico. Ma lo Spirito Santo è l’ ultimo anello di una catena che mancava al compimento di una sequela che, se ci pensiamo bene, non è poi così complicata da capire. Alla vergine Maria, fu annunciato che la vita sarebbe nata in lei attraverso lo Spirito Santo, che rappresenta l’ amore del Padre, e dalla madre al Figlio il dono della vita, legame d’ amore tra Dio e gli uomini. Gesù disse: " ...Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo... " (Mt 28, 19-20) 
Il compito degli uomini è quello di affidarsi a Dio, riconoscendo il padre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo,il resto verrà da Lui.

lunedì 6 maggio 2013

(Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.


VANGELO
 (Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE 

PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guidami, assistimi, consigliami.

Quanto ci ami Gesù, nonostante le nostre mediocrità, anzi quello che ci meraviglia è che ci ami proprio quando ci mostriamo così mediocri, quando ci lasciamo arricchire dal Tuo Santo Spirito, quando ci mettiamo ai tuoi piedi e ti chiediamo di trasformarci .Vieni dunque Spirito d’ amore e trasforma la nostra vita. Certe volte penso che  per i primi apostoli doveva essere proprio difficile testimoniare la fede in Cristo . Essere in contatto con Gesù e chiedere aiuto a Lui era una cosa, ma credere in lui quando non c’ era, quando lo avevano visto morire sulla croce.
Ma come potevano, umanamente parlando, credere, quando tutto sembrava essere finito con Lui in quel modo orrendo. Nessuno avrebbe potuto da solo farlo, come non è possibile neanche oggi, solo la grazia di Dio attraverso lo Spirito Santo, può compiere questo miracolo. Perché  è di un miracolo che stiamo parlando, un miracolo che richiede si la nostra adesione, ma che si compie per  la grazia di Dio.
Andando via dalla terra, Gesù ci comunica che ha compiuto il suo compito e che è giusto che Lui torni al Padre e che verrà sulla terra lo Spirito Santo, per tutti coloro che crederanno e aderiranno al progetto di Dio che passa per Gesù Cristo. Potrebbe quindi Dio abbandonarci a noi stessi nelle varie vicissitudini della vita? Potrebbe lasciarci nel dolore se gli chiediamo aiuto? Potrebbe abbandonarci in balia del principe della terra che ha l’unico scopo di distruggerci e farci abbandonare la fede in Dio?
 Pensando a questo dobbiamo ricordare la frase di Gesù:
 “E chi è tra voi quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede un pesce gli dà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dà uno scorpione? Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono.” E' importante quindi  non dimenticare mai  che Dio ci ama, che non ci lascerà mai soli . Cerchiamolo quindi, chiamiamolo presso di noi, con la preghiera, e con la nostra scelta di vita, coerente e costante nel tempo.
Il principe di questo mondo è già condannato, dice Gesù, e con lui è condannato il peccato; quindi basta con le indecisioni, abbiamo il coraggio di essere cristiani,  di testimoniarlo con la nostra vita e fermamente, e se anche ci contesteranno,sappiamo che saremo nella via giusta e che Dio è con noi!

domenica 5 maggio 2013

(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.


VANGELO 
(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito promesso dal Signore, Spirito di verità, Spirito d’ amore. Gesù sa che certe cose per noi sono incomprensibili, e per questo ci dice che ci manderà lo Spirito Santo.

 Ci stiamo preparando all’ ascensione del Signore e alla Pentecoste che lui stesso  ci sta annunciando.
Attraverso lo Spirito tante cose che non si capiscono diventano più chiare e questa comunione con il Padre ed il Figlio, darà la forza di superare le prove che ci troveremo ad affrontare. Restare in Gesù con il Padre, contro chi lo nega, chi non l’ ha riconosciuto come Figlio di Dio, il Messia promesso nelle sacre scritture. 
Testimoniare Gesù è stato per i primi apostoli molto difficile e pericoloso; tanti hanno attentato alla loro vita e molti sono stati i martiri cristiani. Anche oggi c’ è chi per portare la parola di Dio viene ucciso, specialmente nei paesi in cui ci sono altre religioni, la chiesa è perseguitata. Anche nel nostro paese la Chiesa è perseguitata, anche se il martirio al quale è sottoposta è meno visibile. Tutti questi attacchi al crocefisso, al Papa e poi anche gli scandali di  alcuni uomini di Chiesa che hanno profondamente ferito la Chiesa stessa con delle condotte non solo sbagliate, ma molto gravi creano un grande dissenso anche nei credenti. Questo è sicuramente opera del principe di questa terra, che ha reso schiavi molti di noi con la sua seduzione e la sua falsità. Ancora di più allora dobbiamo essere fedeli a Cristo,e stringerci intorno al Papa e alla Chiesa,  perché lo Spirito che ci anima è lo spirito di Dio, spirito di verità.
Mai come oggi, in cui regna una grande confusione, è necessario essere coerenti e dare testimonianza della parola di Dio, perché l' ipocrisia e l' ambiguità, non prendano il sopravvento. 

sabato 4 maggio 2013

(Gv 14,23-29) Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.


VANGELO
 (Gv 14,23-29) Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse : 
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Vieni o Santo Spirito,amore di Dio,luce per noi uomini inesperti e dubbiosi,vieni.Unisciti al nostro debole corpo con il tuo Spirito e rendici saldi e forti nella fede. 
Se uno mi ama,osserverà la mia parola e il Padre lo amerà….è tutto legato a quel SE. 
E’ la nostra scelta che ci permetterà di stare in contatto col Padre e col Figlio e di ricevere da loro lo Spirito Santo Paraclito che ci aiuterà per la contemplazione e la conoscenza, perché attraverso questa unione le opere del Padre possano essere compiute anche in noi discepoli. Spesso mi succede di parlare con persone che sono piene di dubbi, di incredulità per quanto concerne la nostra fede. Mi dicono di credere a modo loro, ma non c’ è un modo nostro per credere, o crediamo o non crediamo. La fede non vuole dubbi, non si può fermare davanti ai peccati e agli errori di qualcuno, come non si è fermato l’amore di Dio per noi a causa dello sbaglio di alcuni. 
 Potevamo essere tutti condannati alla perdizione eterna, se Dio era uno di noi al suo posto lo avrebbe fatto, irriconoscenti come siamo, presuntuosi e pieni d’orgoglio. Ma Dio è Dio, da lui viene solo amore e per questo amore è disposto a tutto, anche a donare la vita del suo figlio prediletto. 
Per questo amore Gesù è venuto sulla terra per redimerci ed è tornato al Padre ad aspettarci, a preparare per noi un posto; la sua frase più bella? NON ABBIATE TIMORE. 
Non temete quando tutto sarà difficile, quando tutto sarà incredibilmente faticoso, quando dai vostri occhi scenderanno copiose le lacrime; NON ABBIATE TIMORE, quando la confusione sarà tanta, ma restate saldi come il tralcio alla vite, perché se  Dio è con noi,  questa lotta la vinceremo, anche a forza di lacrime e di dolore, satana non ci farà suoi schiavi, resteremo aggrappati alla croce, e con questa saremo innalzati al cielo. Amen.

venerdì 3 maggio 2013

(Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.



VANGELO
 (Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di essere con me nella lettura e riflessione di questo brano del vangelo, per testimoniare attraverso la tua sapienza, quello che tu vuoi che io comprenda e riporti qui.

Essere seguace di Cristo, comporta spesso delle scelte che sono messe in discussione da chi ci circonda, da chi si sente parte del mondo e tende a farci vivere come se un cristiano stesse fuori posto su questa terra. D’ altra parte anche Gesù, non è che ha avuto la vita facile  sulla terra, faceva del bene ed era odiato, tanto che lo hanno crocefisso;  perché in un mondo dove c’è la gara al successo, alla ricchezza, uno che si definisce re e viene per servire, per gli emarginati, per gli ultimi, non è compreso.Gesù ci dice di prepararci all’ ostilità della gente, e ci dice anche un’ altra cosa molto importante, ci spiega il motivo per cui il mondo ci odia, perché Lui ci ha scelto dal mondo. Spesso avvertiamo anche noi piccoli discepoli senza alcuna preparazione teologica, la grande grazia che il Signore ci ha fatto,chiamandoci alla conversione, e ripensando a quando eravamo lontani da Dio ed alla sua parola, avvertiamo lo stesso senso di disprezzo che prima noi nutrivamo verso chi era più dentro di noi, nelle cose di Dio. Quel disprezzo era  molto simile alla rabbia, quella rabbia che provavamo verso chi secondo noi, era stupido a perdersi tante cose belle della vita, e visto che ci guardava compassionevoli, li attaccavamo e ne dicevamo di tutti i colori contro di loro. La calunnia era la nostra forma preferita, poi c’erano tutta una serie di tentativi di sfuggire all’ amore puro e a cercare la trasgressione, e questo è bene ricordarlo, perché quando vediamo qualcuno che riteniamo un gran peccatore, o un blasfemo, dobbiamo ricordarci di quando anche noi eravamo lontani.


giovedì 2 maggio 2013

(Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?




VANGELO
 (Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e aiutami a leggere tra le righe, le intenzioni che il Signore ha per ognuno di noi, aiutami a far si che la tua parola si agganci nella nostra mente,ed azioni tutto il nostro essere,per vivere in comunione con il Cristo,che è l'Unica via, l'Unica verità, l'unica vita!

Oggi la chiesa ci invita a ricordare gli apostoli Giacomo e Filippo, e lo fa proponendoci due letture che meritano tutta la nostra attenzione.
La 1° lettera di Paolo ai Corinzi,annuncia che il Signore dopo la sua morte, apparve risorto ai suoi discepoli e nel Vangelo di Giovanni, veniamo esortati a credere che tutto quello che Gesù ha fatto, quello che ha detto, non è stata un'effimera illusione creata dal bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno, ma una straordinaria realtà che non finiremo mai di scoprire.Da quanto tempo sentiamo parlare di Gesù? Da quanto tempo abbiamo stabilito questo contatto...e ancora non riusciamo a conoscerlo veramente!
Essere discepoli sembrava facile, sicuramente un po' i primi discepoli, pensavano di aver trovato un condottiero che li conducesse alla gloria, ma presto hanno capito che quell'uomo che parlava con autorità e attraeva le folle, non era un abile condottiero, ma un umile uomo proprio quanto il bambino nato in una stalla.
La sua famiglia terrena, santa, ma modesta, aveva impresso in lui i segni dell' umiltà, dell'obbedienza, e questo che sembrava un segno di debolezza è invece la forza dell'amore.
Credere in Gesù significa anche riconoscersi in lui, nelle sue opere e nelle sue azioni, perché tutto quello che faremo nel suo nome, sarà benedetto da Dio.
Questa è una cosa fondamentale della nostra fede religiosa, credere che Gesù è il Figlio di Dio, mandato dal Padre, per tracciare quella via che dobbiamo seguire, per avere la vita eterna nella casa del Padre.

mercoledì 1 maggio 2013

(Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.


VANGELO
 (Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Vieni su di me o Santo Spirito, aiutami a discernere la tua volontà dalla mia, perché sia la tua sapienza quella che mi anima. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sembra proprio che Gesù ci stia indicando di fare come ha fatto lui, poche parole, povere, ma piene di amore.
 L' amore del Padre  ha plasmato il Figlio; lo ha portato ad accettare i comandamenti e a viverli sulla sua pelle. Un amore che non ha limiti e che lo ha reso un tutt' uno con il Padre.
Quello è  l'amore che ci viene trasmesso e noi dobbiamo approfittare di questo suo esempio e capire che è l'amore che può tutto, può aiutarci a superare le prove, le ostilità, le incertezze. Rimanete in me, come il tralcio alla vite, e come in un abbraccio infinito, in comunione tra noi, saremo uniti al Padre. Questa è l'immagine che io vedo, noi fratelli di tutto il mondo, uniti, con tutti i nostri difetti, che ci sosteniamo l' un l' altro e ci teniamo abbracciati a Gesù. Mi viene da pensare a quei branchi di pesciolini che si uniscono tutti insieme per sfuggire i nemici più aggressivi... Qualcuno si perde è vero, ma la maggior parte si salva, perché stretti tra loro si proteggono a vicenda, e tutti insieme creano come un muro contro il nemico. L’amore li tiene uniti, quell' amore che noi dobbiamo imparare, e chi meglio di Gesù ce lo può insegnare!

martedì 30 aprile 2013

(Mt 13,54-58) Non è costui il figlio del falegname?



VANGELO
 (Mt 13,54-58) Non è costui il figlio del falegname?
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. 
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e veglia su di me; aiutami a capire ed a sentirmi parte di quel popolo che viveva Gesù.
Questa pagina del Vangelo ci viene raccontata  anche da Marco, che come Matteo, mette in risalto quanto proprio le persone per cui Gesù era venuto, per coloro che presiedevano il culto nel tempio,sia così difficile accettare di aprire il cuore e la mente al Cristo.
Era entrato lì appena dodicenne  e i dottori  del tempio si erano meravigliati di tanta sapienza.
Ora però Gesù non si limitava a dire loro quello che era giusto secondo il volere di Dio, non si fermava alla teoria, ma era passato alla pratica, e li spingeva alla pratica nel nome di Dio. La legge di Dio non è solo una legge scritta da imparare a memoria e decantare, ma è adesione alla parola e alla persona che è la parola stessa.
"In principio era il verbo,il verbo era presso Dio,il verbo era Dio" Gv 1,1
Ma quando uno non vuole aprire il suo cuore,non permette che il Signore apra la sua mente; tutti coloro che si oppongono a Dio, che gli parlano sopra, non ascoltano la sua voce e si fermano ai loro pre-giudizi.
Proprio così fecero i cosiddetti sapienti, che videro in Gesù, solo il figlio del falegname e non riuscirono ad andare oltre.
Oggi mi chiedo e vi invito a porvi la stessa domanda: che cosa è cambiato in me da quando Gesù è entrato nella mia vita? Quanto riesco a lavorare su me stessa per far si che la sua parola sia aderente con la mia vita? Comprendo che le parole di Gesù mi riguardano personalmente?

lunedì 29 aprile 2013

(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.


VANGELO
 (Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Parola del Signore

(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Ti prego o Santo Spirito, di scendere su di me, e illuminarmi con la tua sapienza per comprendere le letture della parola di Dio, per andare dal Figlio al Padre, attraverso di Te. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 Dagli atti degli apostoli apprendiamo che già da 2000 anni la Chiesa è perseguitata, all’ epoca erano i giudei che non volevano riconoscere Gesù come il Messia, poi c’erano i pagani che non credettero e quelli che adoravano altri dei. In tutto questo marasma, Gesù ci parla di pace e,  specifica, che la pace di cui parla, non è come quella che si può cercare in questo mondo, ma è la pace che nasce dall’ anima, che ha chi vive in pace con se stesso e con i fratelli. Gesù dovrà tornare dal Padre, così 
com’ è venuto dal Padre, lo dice prima che avvenga, perché gli apostoli credano a quello che sentono e che vedono, profeta di se stesso. In questa terra ci sarà il male, creato e provocato dal principe di questa terra, e spesso ci domandiamo perché? Chi lo ha eletto principe di questa terra? Siamo stati noi uomini, che per vanità, per orgoglio, per brama di potere, per superbia, per voglia d’ avere tutto, lo abbiamo ascoltato e lo ascoltiamo ancora. Dio ci guarda scegliere a chi appartenere e soffre perché ci ama, soffre tanto da decidere di mandare a salvarci un redentore. Forse a qualcuno queste parole non piacciono, non riesce a comprendere come Dio, possa averci lasciato in balia di satana, e allora lo voglio dire più semplicemente. Siamo noi che scegliamo se credere che tutto sia qui sulla terra ed allora accumulare tesori e beni materiali, oppure fidarci della parola di Gesù Cristo, e sperare, ma più che sperare direi avere certezza, di una vita spirituale da vivere già da qui e continuare a vivere dopo la fine inesorabile dei nostri giorni. Si parla di fine del mondo, io preferisco e v’ invito, con molta umiltà, a pensare alla fine di quest’ ordine di cose, alla fine di una vita materialistica e al raggiungimento di una vita nella nuova Gerusalemme. Impariamo  a leggere l’apocalisse di Giovanni, non più come una catastrofe annunciata, ma come la vittoria del bene sul male, la vittoria del regno di Dio su quello di satana; ma per fare questo, bisogna che la vittoria avvenga prima di tutto nel nostro cuore 

domenica 28 aprile 2013

(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.


VANGELO
 (Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: 
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Donami o Signore la piccolezza di chi si mostra senza difese davanti a Te, perché solo in te confido e nel Tuo amore.
Questa si che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra…Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …e guarda caso, oggi ricordiamo Santa Caterina da Siena che assieme a San francesco D'Assisi è eletta patrona dell'Italia e che cercava Dio in se stessa e se stessa in Dio. Quello che in questa pagina mi colpisce è quello che Gesù afferma, in preghiera, proprio mentre tutti cercano di avere con Dio un rapporto speciale, mentre tutti credono di averlo.
Gesù ci dice di andare a lui, ossia di fare come lui, mite ed umile, per imparare ad avere con Dio un rapporto filiale. Lui prega, adora e si dona in riscatto dei nostri peccati, per restituirci la libertà di figli .
Non siamo obbligati all'obbedienza, non siamo schiavi, ma figli. Possiamo stabilire con Cristo, quel rapporto d'amore che ci unisce al Padre. Niente è più bello e semplice di un gesto fatto con amore e per amore, è questo che Gesù vuole insegnarci; questo che rende il giogo leggero.

sabato 27 aprile 2013

(Gv 13,31-35) Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.




VANGELO
 (Gv 13,31-35) Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
 Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito , Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo a fare di me quello che Dio vuole!

Come comincia male questo brano, Gesù se n'è andato,è uscito dal cenacolo; Gesù sa che è andato a tradirlo, gli ha detto anche di fare in fretta a fare quello che doveva fare, ed allora perché parla di gloria?
Sembra assurdo, ma solo per la nostra mentalità umana, che la gloria di Cristo e della Chiesa stessa,passino attraverso la croce, eppure è proprio questo che afferma Gesù.
Dio si è compiaciuto di dare questo suo Figlio prediletto in riscatto dei nostri peccati, di vederlo soffrire e torturare pur di salvarci, ma quanto è grande l'amore di Dio? Quanto è amore? Che cosa intende Dio per AMORE?
Dobbiamo fare questo passo, dobbiamo comprendere la grandezza infinita di questo amore, per poter fare il passo successivo che ci viene chiesto: amarci tra di noi è il minimo che possiamo fare per chi ci ha dato tanto.
certo possiamo anche scegliere di tradire le aspettative di Dio, di uscire dalla casa del Padre, da quella casa in cui Gesù è tornato a prepararci un posto, ma sappiamo che proprio per questo amore,ci saranno perdonate anche le nostre piccole infedeltà.
Non siamo perfetti, e non siamo capaci di amare in questo modo incondizionato, anzi sempre più il nostro modo di amare è egoistico e condizionato dal senso di possesso, proprio perché siamo impastati di peccato.
Vorrei usare la metafora dei chiodi della croce, con cui trafiggere il nostro amor proprio, il nostro egoismo, la nostra mediocrità per rendere anche il nostro corpo glorioso, un corpo vincente.
Sconfiggere con Gesù tutto quello che ci fa dire no a Dio, abbracciare quella croce per imparare che solo attraverso l'amore, si può superare ogni lotta, solo attraverso il desiderio di vivere sempre in pace e letizia, possiamo imparare a perdonare. Essere cristiani è una grande sfida, non è una cosa facile, ma è una sfida meravigliosa,che se riusciamo a vincere può regalarci la  pace vera.
Coeredi del regno di Dio, per amore e attraverso l'amore.


venerdì 26 aprile 2013

(Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.


VANGELO
 (Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Parola del Signore

(Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Spirito Di Dio ad insegnarmi quello che è giusto che io oggi sappia, Tu che sai dosare per me la sapienza il dolore e l' amore, tu che sai quello che è giusto per me. Grazie di assistermi.

In questo brano, come negli ultimi che abbiamo letto, Gesù torna a sottolineare la sua unicità col Padre, quindi non ci soffermeremo a ripetere le stesse cose, ma voglio invece sottolineare come stare in comunione con Gesù significa stare in comunione col Padre.
 Gesù stesso che lo afferma e ci dice che attraverso questa comunione il Padre compie le sue opere, ma quello che mi colpisce è che ci dice che chiunque entrerà in questa comunione, farà opere altrettanto grandi .
Quindi Gesù ci spinge a considerarci importanti agli occhi di Dio, perché credendo in Lui, crederemo in colui che l’ ha mandato, e qualunque cosa chiederemo nel suo nome ci verrà concessa.
Sono parole importanti e poiché sappiamo che le parole di Gesù sono verità, non vedo perché dovremmo comportarci come chi non crede o  crede solo in parte alle sue parole.
Spesso infatti, siamo portati a credere che solo a Lui siano stati concessi certi privilegi, dimentichiamo forse che gli apostoli compivano miracoli nel suo nome.
 Ancora oggi persone che erano esattamente come noi, ma che da noi differenziavano per la grande fede e    l’ abbandono alla volontà di Dio, riescono a vivere questa comunione, siamo abituati a chiamarli Santi, e a vederli come qualcosa di irraggiungibile, dimenticando che tutti siamo chiamati alla santità e che non dipenderà certo dalla nostra bravura, ma dall'affidamento che faremo sulla grazia di Dio e sul nostro " SI ".  Abbiamo tanti esempi da imitare,tocca cominciare a fare sul serio,non credete?

giovedì 25 aprile 2013

(Gv 14,1-6) Io sono la via, la verità e la vita.



VANGELO
 (Gv 14,1-6) Io sono la via, la verità e la vita.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Illuminami Signore con la tua parola, ed attraverso lo Spirito dammi le parole giuste per la mia riflessione. 

Una volta ancora i discepoli di Gesù pongono domande e hanno dubbi e incertezze... ma è normale che li abbiano, com’è normale che noi siamo pieni di domande... ma non dobbiamo chiedere sempre e solo risposte a queste domande, secondo me dobbiamo chiedere un dono più grande, quello della fede.
 Se avessimo fede non avremmo dubbi, una fede piccola come un granello di senape può far rimuovere i dubbi più grandi. 
Una volta era Filippo che chiedeva: Gesù mostraci il Padre... ora Tommaso: mostraci la via... Come facciamo a non fidarci di chi compie prodigi non perché è un mago, con la bacchetta magica, che sono poi inganni o illusioni, ma veri e propri prodigi di guarigione, sia corporale sia spirituale...basta guardarsi intorno, quanta gente si è trasformata in santa gente per opera di una conversione e questo è un miracolo!
A me basta guardare dentro di me, sono stata amata da Gesù a tal punto che se osassi oggi dirgli anche il più piccolo "no" mi andrei a nascondere. Il mondo stesso è un miracolo di Dio,o vogliamo veramente pensare che una cosa così ben compiuta, con degli" ingranaggi "che si assimilano tra loro così perfettamente sia un caso...vediamo che quando l'uomo ci mette le mani per fare meglio qualcosa, prima o poi ne distrugge sempre un'altra....l'uomo vuole fare da solo e rischia; purtroppo satana lo aiuta in questo, di distruggere il prodigio di Dio sulla terra e nell'uomo stesso. Quante volte iniziamo una preghiera e parlando con Gesù ci accorgiamo che stiamo parlando al Padre e allo Spirito Santo...credo che anche a voi sia capitato..non credo proprio d’essere l'unica fortunata della terra ad avere questa sensazione, allora eccoci a casa, al cospetto della nostra famiglia celeste. In questa situazione,come si possono avere dubbi della presenza di Dio in Cristo Gesù e dello Spirito Santo che opera con loro, per loro ed in Loro, ed attraverso di loro anche in noi. Avere fede... solo questo ci chiede Gesù, avere verso di lui la fiducia che si ha in un amico che è venuto per darci una mano a tornare a casa dal Padre nostro, questa è la via che c’invita a percorrere, perché non è lontano chissà dove, ma qui in mezzo a noi, basta saper guardare con gli occhi dell’amore,  riconoscerci membri della stessa famiglia, fratelli del mondo, in Gesù, figli di Dio, come Lui stesso ci ha annunciato.