giovedì 2 maggio 2013

(Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?




VANGELO
 (Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e aiutami a leggere tra le righe, le intenzioni che il Signore ha per ognuno di noi, aiutami a far si che la tua parola si agganci nella nostra mente,ed azioni tutto il nostro essere,per vivere in comunione con il Cristo,che è l'Unica via, l'Unica verità, l'unica vita!

Oggi la chiesa ci invita a ricordare gli apostoli Giacomo e Filippo, e lo fa proponendoci due letture che meritano tutta la nostra attenzione.
La 1° lettera di Paolo ai Corinzi,annuncia che il Signore dopo la sua morte, apparve risorto ai suoi discepoli e nel Vangelo di Giovanni, veniamo esortati a credere che tutto quello che Gesù ha fatto, quello che ha detto, non è stata un'effimera illusione creata dal bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno, ma una straordinaria realtà che non finiremo mai di scoprire.Da quanto tempo sentiamo parlare di Gesù? Da quanto tempo abbiamo stabilito questo contatto...e ancora non riusciamo a conoscerlo veramente!
Essere discepoli sembrava facile, sicuramente un po' i primi discepoli, pensavano di aver trovato un condottiero che li conducesse alla gloria, ma presto hanno capito che quell'uomo che parlava con autorità e attraeva le folle, non era un abile condottiero, ma un umile uomo proprio quanto il bambino nato in una stalla.
La sua famiglia terrena, santa, ma modesta, aveva impresso in lui i segni dell' umiltà, dell'obbedienza, e questo che sembrava un segno di debolezza è invece la forza dell'amore.
Credere in Gesù significa anche riconoscersi in lui, nelle sue opere e nelle sue azioni, perché tutto quello che faremo nel suo nome, sarà benedetto da Dio.
Questa è una cosa fondamentale della nostra fede religiosa, credere che Gesù è il Figlio di Dio, mandato dal Padre, per tracciare quella via che dobbiamo seguire, per avere la vita eterna nella casa del Padre.

2 commenti:

  1. MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Ven Espíritu Santo y ayúdame a leer entre líneas, las intenciones que el Señor tiene para cada uno de nosotros, me ayudan a asegurarse de que su palabra para participar en nuestras mentes y acciones de todo nuestro ser, de vivir en comunión con la Cristo, que es el único camino, la única verdad, la única vida!
    Hoy la Iglesia nos invita a recordar los apóstoles Santiago y Felipe, y lo hace proponiendo dos lecturas que merecen nuestra atención.
    La primera carta de Pablo a los Corintios, anuncia que el Señor después de su muerte, se apareció a sus discípulos y resucitado en el Evangelio de Juan, se nos exhorta a creer que todo lo que Jesús hizo, lo que dijo, que no era un ilusión efímera creada por la necesidad de creer en algo o alguien, sino una realidad inquietante que nunca se detuvo a averiguarlo.
    ¿Cuánto tiempo nos enteramos de Jesús? ¿Cuánto tiempo hemos establecido este contacto ... y sin embargo, realmente no lo sabemos!
    Ser discípulos parecía fácil, sin duda, un poco a los primeros discípulos, pensaron que habían encontrado a un líder que los llevaría a la gloria, pero pronto se dieron cuenta de que el hombre que hablaba con autoridad y atrajo a las multitudes, que no era un líder hábil, sino un humilde justo cuando el bebé nace en un establo.Su familia terrenal, santo, aunque modesto, había impreso en él los signos de la humildad, de la obediencia, y esto parecía una señal de debilidad, sin embargo, es el poder del amor.
    Creer en Jesús significa también reconocer en él, en sus obras y en sus acciones, porque todo lo que hacemos en su nombre, será bendecido por Dios
    Esto es una cosa importante de nuestra fe religiosa, creer que Jesús es el Hijo de Dios, enviado por el Padre, para trazar el camino que debemos seguir para tener la vida eterna en la casa del Padre.

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  2. REFLEXION DE LELLA

    PRIERE : Viens ô Saint Esprit et aide-moi à lire entre les lignes, les intentions que tu a pour chacun de nous, aide moi à faire que ta Parole s'accroche dans notre esprit, et actionnes tout notre être, pour vivre en communion avec le Christ qui est la seule voie, l'unique vérité, la vie unique!

    - Aujourd'hui l'église nous invite à se rappeler des apôtres Jacques et Philippe, et le fait en nous proposant deux lectures qui méritent toute notre attention.
    La 1° lettre de Paul aux Corinthiens annonce que le Seigneur après sa mort apparut ressuscitée à ses disciples et dans l'Évangile de Jean, nous sommes exhorté à croire que tout ce qu'il a fait, ce qu'il a dit n'a pas été une illusion éphémère créée pour le besoin de croire en quelque chose ou en quelqu'un mais une réalité extraordinaire que nous ne finirons jamais de découvrir.
    Depuis combien de temps nous entendons parler de Jésus? Depuis combien temps nous avons établi ce contact...... et encore nous ne réussissons pas à le connaître vraiment!
    Être disciples semblait facile, sûrement les premiers disciples pensaient avoir trouvé un conducteur qui les menât à la gloire, mais ils ont compris que cet homme qui parlait avec de l'autorité et attirait les foules, n'était pas vraiment qu'un conducteur adroit mais un homme humble l'enfant né dans une étable.
    Sa famille terrestre, sainte, mais modeste, avait gravé en lui les signes de l'humilité, de l'obéissance et ce qui semblait un signe de faiblesse est au contraire la force de l'amour.
    Croire en Jésus signifie se reconnaître en lui, et aussi dans ses oeuvres et dans ses actions, parce que tout ce que nous ferons en son nom sera béni par Dieu.
    Ceci est une chose fondamentale de notre foi religieuse, croire que Jésus est le Fils de Dieu, envoyé par le Père, pour tracer cette voie que nous devons suivre pour avoir la vie éternelle dans la maison du Père.

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