giovedì 9 maggio 2013

(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.


VANGELO
(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Parola del Signore

(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e aiutaci a comprendere e a vivere la Parola di Verità e Vita di Nostro Signore.
Gesù sta con questi brani consequenziali, informando i discepoli e noi con loro, che nelle persecuzioni non saremo soli: il Difensore sarà accanto a noi, lo Spirito di verità che ha dato testimonianza a Gesù la darà anche a noi se vivendo la vita stessa di Cristo saranno un’interrotta testimonianza delle sua opera. Lo Spirito, infatti, inviato dal Padre per mezzo del Figlio sarà  “ l’anima ” della Chiesa.
 L’evangelista vive in un’epoca in cui i cristiani sono esposti a difficoltà estreme. Sono cacciati fuori dalle sinagoghe, messi a morte, e queste condanne contro di loro sono pronunciate da gente convinta di rendere culto a Dio, ma oggi dopo 2000 anni, possiamo vedere che la Chiesa è ancora e sempre perseguitata.
Appare ormai chiaro anche agli increduli che sulla terra c’è una lotta tra il bene ed il male, ognuno potrà chiamarla come vuole, ma nessuno potrà negarne l’ evidenza.
Gesù  ha espresso l’essenziale della sua rivelazione, lo Spirito farà capire ciò che è avvenuto.
L’ esperienza vivono i discepoli,  nel momento del distacco, è di sofferenza, ma non è uno stato definitivo, perché Gesù tornerà e allora tornerà la gioia.Come accennavamo ieri, per descrivere questo ribaltamento del dolore in felicità, Gesù ricorre all’ esempio della madre che partorisce, alle doglie violente subentra la gioia per la nuova nascita. Alla prova che ora attanaglia il cuore dei discepoli succederà una gioia indistruttibile, legata alla nuova presenza di Gesù dopo la sua glorificazione.Così per far nascere in noi l'uomo nuovo, dovremo vivere veramente come un parto, con un periodo di gestazione per maturare in noi una fede cosciente che sappia imparare a muoversi e a camminare tra le difficoltà che ci si presentano per testimoniarla.
Facciamo nostra questa esperienza sia per la nostra vita, che non si fermerà al nostro cammino sulla terra, sia per i nostri cari che ci hanno preceduto nel passaggio dalla vita alla morte del corpo…ancora un poco dice Gesù, e ci ritroveremo.

mercoledì 8 maggio 2013

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.


VANGELO
 (Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Parola del Signore

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e guidaci con amore verso il regno di Dio.

La prima cosa che mi colpisce di questa pagina è quel “ un poco ” che Gesù dice …  questo tempo mi fa pensare a quello sulla terra che è relativamente breve rispetto all’ eternità alla quale Lui è abituato.
Lo spazio e il tempo sono una cosa seconda me, tutta terrena, spesso penso a chi ha vissuto l’esperienza della pre-morte, che ci parla di un tempo diverso, di uno spazio diverso… anche i veggenti a Medjugorie quando sono portati dalla Madonna in Paradiso ci parlano di un tetto che si apre per passare e in un attimo sono giunti in paradiso. Noi non riusciamo a capire, possiamo però fidarci di Dio e della sua parola confermata da Gesù.
Pensate a quanto restavano sbalorditi gli apostoli, che non avevano precedenti cui appellarsi per credere. E Gesù dice ancora una cosa molto importante, parla di una gran tristezza che prende i suoi amici, a cui ha preannunciato la sua morte, ma poi dice che la  tristezza sarà trasformata in gioia… quindi anche qui ci parla di qualcosa che sulla terra è in un modo diverso dal suo mondo. Il suo regno non è di questo mondo, ed il suo regno sarà il nostro, se riusciremo a credere in lui e a seguire i suoi passi, poi non fa niente se capiamo tutto quello che Gesù ci vuole dire, quello che più conta e che ci affidiamo a Lui e che lasciamo che ci plasmi con il suo amore; è importante la nostra scelta di essere amici di Gesù e non del mondo.
Giacomo dice nella sua lettera: Chi vuole essere amico del mondo, si costituisce nemico di Dio (Gc 4, 4).
Ci stiamo preparando all'Ascensione? O pensiamo che sia un momento solo di Gesù che non ci riguarda? Che cosa abbiamo capito della nostra "comunione con Cristo?
Nei versetti successivi, Gesù paragona il loro dolore che verrà a quello del parto, un esempio che vale mille parole.
Ogni cristiano non è mai "arrivato" finché si trova su questa terra, perché il cammino spirituale non  finisce mai; va vissuto infatti, come un periodo di "gestazione" dal quale si deve partorire l'uomo nuovo,per arrivare al momento dell'incontro con Gesù pronti per ricevere la gloria che il Padre riserva agli eletti.

martedì 7 maggio 2013

(Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.


VANGELO
 (Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
 Ti prego o Santo Spirito, di assistermi come promesso da Gesù, nonostante le mie imperfezioni, perché vorrei essere come tu mi vuoi, e ti dono tutta me stessa perché tu mi possa plasmare. 

Dio è sapienza Divina e noi non potremmo mai arrivare a conoscere quello che lui sa, ma grazie allo Spirito che ci ha inviato anche noi possiamo cominciare a poco a poco a capire qualcosa, a secondo di quello che Lui giudicherà giusto farci capire. Il fatto che tutto è sapientemente dosato da Dio, è chiaro da tante cose, che se ci guardiamo un po' intorno sono molto chiare, e sicuramente un motivo c'è ed è per il nostro bene. Le varie apparizioni della Madonna ne sono comunque una prova, i veggenti ricevono messaggi goccia a goccia... è chiaro che la verità tutta, non saremmo in grado di sopportarla, come dice in questa pagina Gesù, quindi poniamo alla parola di Dio la nostra attenzione, alla Chiesa e al Papa, successore di Pietro, prestiamo tutta la nostra fiducia e la nostra preghiera cercando di essere tutti in comunione con lo stesso Spirito, perché è Lui che guida la Chiesa tutta e noi cristiani che ne siamo membri. Nella prima lettura vediamo che già dall’ inizio della creazione lo Spirito di sapienza era presente, molti problemi nacquero in base alla lingua nella quale la Bibbia era scritta, se in greco o in ebraico. Ma lo Spirito Santo è l’ ultimo anello di una catena che mancava al compimento di una sequela che, se ci pensiamo bene, non è poi così complicata da capire. Alla vergine Maria, fu annunciato che la vita sarebbe nata in lei attraverso lo Spirito Santo, che rappresenta l’ amore del Padre, e dalla madre al Figlio il dono della vita, legame d’ amore tra Dio e gli uomini. Gesù disse: " ...Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo... " (Mt 28, 19-20) 
Il compito degli uomini è quello di affidarsi a Dio, riconoscendo il padre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo,il resto verrà da Lui.

lunedì 6 maggio 2013

(Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.


VANGELO
 (Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE 

PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guidami, assistimi, consigliami.

Quanto ci ami Gesù, nonostante le nostre mediocrità, anzi quello che ci meraviglia è che ci ami proprio quando ci mostriamo così mediocri, quando ci lasciamo arricchire dal Tuo Santo Spirito, quando ci mettiamo ai tuoi piedi e ti chiediamo di trasformarci .Vieni dunque Spirito d’ amore e trasforma la nostra vita. Certe volte penso che  per i primi apostoli doveva essere proprio difficile testimoniare la fede in Cristo . Essere in contatto con Gesù e chiedere aiuto a Lui era una cosa, ma credere in lui quando non c’ era, quando lo avevano visto morire sulla croce.
Ma come potevano, umanamente parlando, credere, quando tutto sembrava essere finito con Lui in quel modo orrendo. Nessuno avrebbe potuto da solo farlo, come non è possibile neanche oggi, solo la grazia di Dio attraverso lo Spirito Santo, può compiere questo miracolo. Perché  è di un miracolo che stiamo parlando, un miracolo che richiede si la nostra adesione, ma che si compie per  la grazia di Dio.
Andando via dalla terra, Gesù ci comunica che ha compiuto il suo compito e che è giusto che Lui torni al Padre e che verrà sulla terra lo Spirito Santo, per tutti coloro che crederanno e aderiranno al progetto di Dio che passa per Gesù Cristo. Potrebbe quindi Dio abbandonarci a noi stessi nelle varie vicissitudini della vita? Potrebbe lasciarci nel dolore se gli chiediamo aiuto? Potrebbe abbandonarci in balia del principe della terra che ha l’unico scopo di distruggerci e farci abbandonare la fede in Dio?
 Pensando a questo dobbiamo ricordare la frase di Gesù:
 “E chi è tra voi quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede un pesce gli dà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dà uno scorpione? Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono.” E' importante quindi  non dimenticare mai  che Dio ci ama, che non ci lascerà mai soli . Cerchiamolo quindi, chiamiamolo presso di noi, con la preghiera, e con la nostra scelta di vita, coerente e costante nel tempo.
Il principe di questo mondo è già condannato, dice Gesù, e con lui è condannato il peccato; quindi basta con le indecisioni, abbiamo il coraggio di essere cristiani,  di testimoniarlo con la nostra vita e fermamente, e se anche ci contesteranno,sappiamo che saremo nella via giusta e che Dio è con noi!

domenica 5 maggio 2013

(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.


VANGELO 
(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito promesso dal Signore, Spirito di verità, Spirito d’ amore. Gesù sa che certe cose per noi sono incomprensibili, e per questo ci dice che ci manderà lo Spirito Santo.

 Ci stiamo preparando all’ ascensione del Signore e alla Pentecoste che lui stesso  ci sta annunciando.
Attraverso lo Spirito tante cose che non si capiscono diventano più chiare e questa comunione con il Padre ed il Figlio, darà la forza di superare le prove che ci troveremo ad affrontare. Restare in Gesù con il Padre, contro chi lo nega, chi non l’ ha riconosciuto come Figlio di Dio, il Messia promesso nelle sacre scritture. 
Testimoniare Gesù è stato per i primi apostoli molto difficile e pericoloso; tanti hanno attentato alla loro vita e molti sono stati i martiri cristiani. Anche oggi c’ è chi per portare la parola di Dio viene ucciso, specialmente nei paesi in cui ci sono altre religioni, la chiesa è perseguitata. Anche nel nostro paese la Chiesa è perseguitata, anche se il martirio al quale è sottoposta è meno visibile. Tutti questi attacchi al crocefisso, al Papa e poi anche gli scandali di  alcuni uomini di Chiesa che hanno profondamente ferito la Chiesa stessa con delle condotte non solo sbagliate, ma molto gravi creano un grande dissenso anche nei credenti. Questo è sicuramente opera del principe di questa terra, che ha reso schiavi molti di noi con la sua seduzione e la sua falsità. Ancora di più allora dobbiamo essere fedeli a Cristo,e stringerci intorno al Papa e alla Chiesa,  perché lo Spirito che ci anima è lo spirito di Dio, spirito di verità.
Mai come oggi, in cui regna una grande confusione, è necessario essere coerenti e dare testimonianza della parola di Dio, perché l' ipocrisia e l' ambiguità, non prendano il sopravvento. 

sabato 4 maggio 2013

(Gv 14,23-29) Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.


VANGELO
 (Gv 14,23-29) Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse : 
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Vieni o Santo Spirito,amore di Dio,luce per noi uomini inesperti e dubbiosi,vieni.Unisciti al nostro debole corpo con il tuo Spirito e rendici saldi e forti nella fede. 
Se uno mi ama,osserverà la mia parola e il Padre lo amerà….è tutto legato a quel SE. 
E’ la nostra scelta che ci permetterà di stare in contatto col Padre e col Figlio e di ricevere da loro lo Spirito Santo Paraclito che ci aiuterà per la contemplazione e la conoscenza, perché attraverso questa unione le opere del Padre possano essere compiute anche in noi discepoli. Spesso mi succede di parlare con persone che sono piene di dubbi, di incredulità per quanto concerne la nostra fede. Mi dicono di credere a modo loro, ma non c’ è un modo nostro per credere, o crediamo o non crediamo. La fede non vuole dubbi, non si può fermare davanti ai peccati e agli errori di qualcuno, come non si è fermato l’amore di Dio per noi a causa dello sbaglio di alcuni. 
 Potevamo essere tutti condannati alla perdizione eterna, se Dio era uno di noi al suo posto lo avrebbe fatto, irriconoscenti come siamo, presuntuosi e pieni d’orgoglio. Ma Dio è Dio, da lui viene solo amore e per questo amore è disposto a tutto, anche a donare la vita del suo figlio prediletto. 
Per questo amore Gesù è venuto sulla terra per redimerci ed è tornato al Padre ad aspettarci, a preparare per noi un posto; la sua frase più bella? NON ABBIATE TIMORE. 
Non temete quando tutto sarà difficile, quando tutto sarà incredibilmente faticoso, quando dai vostri occhi scenderanno copiose le lacrime; NON ABBIATE TIMORE, quando la confusione sarà tanta, ma restate saldi come il tralcio alla vite, perché se  Dio è con noi,  questa lotta la vinceremo, anche a forza di lacrime e di dolore, satana non ci farà suoi schiavi, resteremo aggrappati alla croce, e con questa saremo innalzati al cielo. Amen.

venerdì 3 maggio 2013

(Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.



VANGELO
 (Gv 15,18-21) Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di essere con me nella lettura e riflessione di questo brano del vangelo, per testimoniare attraverso la tua sapienza, quello che tu vuoi che io comprenda e riporti qui.

Essere seguace di Cristo, comporta spesso delle scelte che sono messe in discussione da chi ci circonda, da chi si sente parte del mondo e tende a farci vivere come se un cristiano stesse fuori posto su questa terra. D’ altra parte anche Gesù, non è che ha avuto la vita facile  sulla terra, faceva del bene ed era odiato, tanto che lo hanno crocefisso;  perché in un mondo dove c’è la gara al successo, alla ricchezza, uno che si definisce re e viene per servire, per gli emarginati, per gli ultimi, non è compreso.Gesù ci dice di prepararci all’ ostilità della gente, e ci dice anche un’ altra cosa molto importante, ci spiega il motivo per cui il mondo ci odia, perché Lui ci ha scelto dal mondo. Spesso avvertiamo anche noi piccoli discepoli senza alcuna preparazione teologica, la grande grazia che il Signore ci ha fatto,chiamandoci alla conversione, e ripensando a quando eravamo lontani da Dio ed alla sua parola, avvertiamo lo stesso senso di disprezzo che prima noi nutrivamo verso chi era più dentro di noi, nelle cose di Dio. Quel disprezzo era  molto simile alla rabbia, quella rabbia che provavamo verso chi secondo noi, era stupido a perdersi tante cose belle della vita, e visto che ci guardava compassionevoli, li attaccavamo e ne dicevamo di tutti i colori contro di loro. La calunnia era la nostra forma preferita, poi c’erano tutta una serie di tentativi di sfuggire all’ amore puro e a cercare la trasgressione, e questo è bene ricordarlo, perché quando vediamo qualcuno che riteniamo un gran peccatore, o un blasfemo, dobbiamo ricordarci di quando anche noi eravamo lontani.


giovedì 2 maggio 2013

(Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?




VANGELO
 (Gv 14,6-14) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e aiutami a leggere tra le righe, le intenzioni che il Signore ha per ognuno di noi, aiutami a far si che la tua parola si agganci nella nostra mente,ed azioni tutto il nostro essere,per vivere in comunione con il Cristo,che è l'Unica via, l'Unica verità, l'unica vita!

Oggi la chiesa ci invita a ricordare gli apostoli Giacomo e Filippo, e lo fa proponendoci due letture che meritano tutta la nostra attenzione.
La 1° lettera di Paolo ai Corinzi,annuncia che il Signore dopo la sua morte, apparve risorto ai suoi discepoli e nel Vangelo di Giovanni, veniamo esortati a credere che tutto quello che Gesù ha fatto, quello che ha detto, non è stata un'effimera illusione creata dal bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno, ma una straordinaria realtà che non finiremo mai di scoprire.Da quanto tempo sentiamo parlare di Gesù? Da quanto tempo abbiamo stabilito questo contatto...e ancora non riusciamo a conoscerlo veramente!
Essere discepoli sembrava facile, sicuramente un po' i primi discepoli, pensavano di aver trovato un condottiero che li conducesse alla gloria, ma presto hanno capito che quell'uomo che parlava con autorità e attraeva le folle, non era un abile condottiero, ma un umile uomo proprio quanto il bambino nato in una stalla.
La sua famiglia terrena, santa, ma modesta, aveva impresso in lui i segni dell' umiltà, dell'obbedienza, e questo che sembrava un segno di debolezza è invece la forza dell'amore.
Credere in Gesù significa anche riconoscersi in lui, nelle sue opere e nelle sue azioni, perché tutto quello che faremo nel suo nome, sarà benedetto da Dio.
Questa è una cosa fondamentale della nostra fede religiosa, credere che Gesù è il Figlio di Dio, mandato dal Padre, per tracciare quella via che dobbiamo seguire, per avere la vita eterna nella casa del Padre.

mercoledì 1 maggio 2013

(Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.


VANGELO
 (Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Vieni su di me o Santo Spirito, aiutami a discernere la tua volontà dalla mia, perché sia la tua sapienza quella che mi anima. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sembra proprio che Gesù ci stia indicando di fare come ha fatto lui, poche parole, povere, ma piene di amore.
 L' amore del Padre  ha plasmato il Figlio; lo ha portato ad accettare i comandamenti e a viverli sulla sua pelle. Un amore che non ha limiti e che lo ha reso un tutt' uno con il Padre.
Quello è  l'amore che ci viene trasmesso e noi dobbiamo approfittare di questo suo esempio e capire che è l'amore che può tutto, può aiutarci a superare le prove, le ostilità, le incertezze. Rimanete in me, come il tralcio alla vite, e come in un abbraccio infinito, in comunione tra noi, saremo uniti al Padre. Questa è l'immagine che io vedo, noi fratelli di tutto il mondo, uniti, con tutti i nostri difetti, che ci sosteniamo l' un l' altro e ci teniamo abbracciati a Gesù. Mi viene da pensare a quei branchi di pesciolini che si uniscono tutti insieme per sfuggire i nemici più aggressivi... Qualcuno si perde è vero, ma la maggior parte si salva, perché stretti tra loro si proteggono a vicenda, e tutti insieme creano come un muro contro il nemico. L’amore li tiene uniti, quell' amore che noi dobbiamo imparare, e chi meglio di Gesù ce lo può insegnare!

martedì 30 aprile 2013

(Mt 13,54-58) Non è costui il figlio del falegname?



VANGELO
 (Mt 13,54-58) Non è costui il figlio del falegname?
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. 
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e veglia su di me; aiutami a capire ed a sentirmi parte di quel popolo che viveva Gesù.
Questa pagina del Vangelo ci viene raccontata  anche da Marco, che come Matteo, mette in risalto quanto proprio le persone per cui Gesù era venuto, per coloro che presiedevano il culto nel tempio,sia così difficile accettare di aprire il cuore e la mente al Cristo.
Era entrato lì appena dodicenne  e i dottori  del tempio si erano meravigliati di tanta sapienza.
Ora però Gesù non si limitava a dire loro quello che era giusto secondo il volere di Dio, non si fermava alla teoria, ma era passato alla pratica, e li spingeva alla pratica nel nome di Dio. La legge di Dio non è solo una legge scritta da imparare a memoria e decantare, ma è adesione alla parola e alla persona che è la parola stessa.
"In principio era il verbo,il verbo era presso Dio,il verbo era Dio" Gv 1,1
Ma quando uno non vuole aprire il suo cuore,non permette che il Signore apra la sua mente; tutti coloro che si oppongono a Dio, che gli parlano sopra, non ascoltano la sua voce e si fermano ai loro pre-giudizi.
Proprio così fecero i cosiddetti sapienti, che videro in Gesù, solo il figlio del falegname e non riuscirono ad andare oltre.
Oggi mi chiedo e vi invito a porvi la stessa domanda: che cosa è cambiato in me da quando Gesù è entrato nella mia vita? Quanto riesco a lavorare su me stessa per far si che la sua parola sia aderente con la mia vita? Comprendo che le parole di Gesù mi riguardano personalmente?

lunedì 29 aprile 2013

(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.


VANGELO
 (Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Parola del Signore

(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Ti prego o Santo Spirito, di scendere su di me, e illuminarmi con la tua sapienza per comprendere le letture della parola di Dio, per andare dal Figlio al Padre, attraverso di Te. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 Dagli atti degli apostoli apprendiamo che già da 2000 anni la Chiesa è perseguitata, all’ epoca erano i giudei che non volevano riconoscere Gesù come il Messia, poi c’erano i pagani che non credettero e quelli che adoravano altri dei. In tutto questo marasma, Gesù ci parla di pace e,  specifica, che la pace di cui parla, non è come quella che si può cercare in questo mondo, ma è la pace che nasce dall’ anima, che ha chi vive in pace con se stesso e con i fratelli. Gesù dovrà tornare dal Padre, così 
com’ è venuto dal Padre, lo dice prima che avvenga, perché gli apostoli credano a quello che sentono e che vedono, profeta di se stesso. In questa terra ci sarà il male, creato e provocato dal principe di questa terra, e spesso ci domandiamo perché? Chi lo ha eletto principe di questa terra? Siamo stati noi uomini, che per vanità, per orgoglio, per brama di potere, per superbia, per voglia d’ avere tutto, lo abbiamo ascoltato e lo ascoltiamo ancora. Dio ci guarda scegliere a chi appartenere e soffre perché ci ama, soffre tanto da decidere di mandare a salvarci un redentore. Forse a qualcuno queste parole non piacciono, non riesce a comprendere come Dio, possa averci lasciato in balia di satana, e allora lo voglio dire più semplicemente. Siamo noi che scegliamo se credere che tutto sia qui sulla terra ed allora accumulare tesori e beni materiali, oppure fidarci della parola di Gesù Cristo, e sperare, ma più che sperare direi avere certezza, di una vita spirituale da vivere già da qui e continuare a vivere dopo la fine inesorabile dei nostri giorni. Si parla di fine del mondo, io preferisco e v’ invito, con molta umiltà, a pensare alla fine di quest’ ordine di cose, alla fine di una vita materialistica e al raggiungimento di una vita nella nuova Gerusalemme. Impariamo  a leggere l’apocalisse di Giovanni, non più come una catastrofe annunciata, ma come la vittoria del bene sul male, la vittoria del regno di Dio su quello di satana; ma per fare questo, bisogna che la vittoria avvenga prima di tutto nel nostro cuore 

domenica 28 aprile 2013

(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.


VANGELO
 (Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: 
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Donami o Signore la piccolezza di chi si mostra senza difese davanti a Te, perché solo in te confido e nel Tuo amore.
Questa si che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra…Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …e guarda caso, oggi ricordiamo Santa Caterina da Siena che assieme a San francesco D'Assisi è eletta patrona dell'Italia e che cercava Dio in se stessa e se stessa in Dio. Quello che in questa pagina mi colpisce è quello che Gesù afferma, in preghiera, proprio mentre tutti cercano di avere con Dio un rapporto speciale, mentre tutti credono di averlo.
Gesù ci dice di andare a lui, ossia di fare come lui, mite ed umile, per imparare ad avere con Dio un rapporto filiale. Lui prega, adora e si dona in riscatto dei nostri peccati, per restituirci la libertà di figli .
Non siamo obbligati all'obbedienza, non siamo schiavi, ma figli. Possiamo stabilire con Cristo, quel rapporto d'amore che ci unisce al Padre. Niente è più bello e semplice di un gesto fatto con amore e per amore, è questo che Gesù vuole insegnarci; questo che rende il giogo leggero.

sabato 27 aprile 2013

(Gv 13,31-35) Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.




VANGELO
 (Gv 13,31-35) Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
 Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito , Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo a fare di me quello che Dio vuole!

Come comincia male questo brano, Gesù se n'è andato,è uscito dal cenacolo; Gesù sa che è andato a tradirlo, gli ha detto anche di fare in fretta a fare quello che doveva fare, ed allora perché parla di gloria?
Sembra assurdo, ma solo per la nostra mentalità umana, che la gloria di Cristo e della Chiesa stessa,passino attraverso la croce, eppure è proprio questo che afferma Gesù.
Dio si è compiaciuto di dare questo suo Figlio prediletto in riscatto dei nostri peccati, di vederlo soffrire e torturare pur di salvarci, ma quanto è grande l'amore di Dio? Quanto è amore? Che cosa intende Dio per AMORE?
Dobbiamo fare questo passo, dobbiamo comprendere la grandezza infinita di questo amore, per poter fare il passo successivo che ci viene chiesto: amarci tra di noi è il minimo che possiamo fare per chi ci ha dato tanto.
certo possiamo anche scegliere di tradire le aspettative di Dio, di uscire dalla casa del Padre, da quella casa in cui Gesù è tornato a prepararci un posto, ma sappiamo che proprio per questo amore,ci saranno perdonate anche le nostre piccole infedeltà.
Non siamo perfetti, e non siamo capaci di amare in questo modo incondizionato, anzi sempre più il nostro modo di amare è egoistico e condizionato dal senso di possesso, proprio perché siamo impastati di peccato.
Vorrei usare la metafora dei chiodi della croce, con cui trafiggere il nostro amor proprio, il nostro egoismo, la nostra mediocrità per rendere anche il nostro corpo glorioso, un corpo vincente.
Sconfiggere con Gesù tutto quello che ci fa dire no a Dio, abbracciare quella croce per imparare che solo attraverso l'amore, si può superare ogni lotta, solo attraverso il desiderio di vivere sempre in pace e letizia, possiamo imparare a perdonare. Essere cristiani è una grande sfida, non è una cosa facile, ma è una sfida meravigliosa,che se riusciamo a vincere può regalarci la  pace vera.
Coeredi del regno di Dio, per amore e attraverso l'amore.


venerdì 26 aprile 2013

(Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.


VANGELO
 (Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Parola del Signore

(Gv 14,7-14) Chi ha visto me, ha visto il Padre.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Spirito Di Dio ad insegnarmi quello che è giusto che io oggi sappia, Tu che sai dosare per me la sapienza il dolore e l' amore, tu che sai quello che è giusto per me. Grazie di assistermi.

In questo brano, come negli ultimi che abbiamo letto, Gesù torna a sottolineare la sua unicità col Padre, quindi non ci soffermeremo a ripetere le stesse cose, ma voglio invece sottolineare come stare in comunione con Gesù significa stare in comunione col Padre.
 Gesù stesso che lo afferma e ci dice che attraverso questa comunione il Padre compie le sue opere, ma quello che mi colpisce è che ci dice che chiunque entrerà in questa comunione, farà opere altrettanto grandi .
Quindi Gesù ci spinge a considerarci importanti agli occhi di Dio, perché credendo in Lui, crederemo in colui che l’ ha mandato, e qualunque cosa chiederemo nel suo nome ci verrà concessa.
Sono parole importanti e poiché sappiamo che le parole di Gesù sono verità, non vedo perché dovremmo comportarci come chi non crede o  crede solo in parte alle sue parole.
Spesso infatti, siamo portati a credere che solo a Lui siano stati concessi certi privilegi, dimentichiamo forse che gli apostoli compivano miracoli nel suo nome.
 Ancora oggi persone che erano esattamente come noi, ma che da noi differenziavano per la grande fede e    l’ abbandono alla volontà di Dio, riescono a vivere questa comunione, siamo abituati a chiamarli Santi, e a vederli come qualcosa di irraggiungibile, dimenticando che tutti siamo chiamati alla santità e che non dipenderà certo dalla nostra bravura, ma dall'affidamento che faremo sulla grazia di Dio e sul nostro " SI ".  Abbiamo tanti esempi da imitare,tocca cominciare a fare sul serio,non credete?

giovedì 25 aprile 2013

(Gv 14,1-6) Io sono la via, la verità e la vita.



VANGELO
 (Gv 14,1-6) Io sono la via, la verità e la vita.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Illuminami Signore con la tua parola, ed attraverso lo Spirito dammi le parole giuste per la mia riflessione. 

Una volta ancora i discepoli di Gesù pongono domande e hanno dubbi e incertezze... ma è normale che li abbiano, com’è normale che noi siamo pieni di domande... ma non dobbiamo chiedere sempre e solo risposte a queste domande, secondo me dobbiamo chiedere un dono più grande, quello della fede.
 Se avessimo fede non avremmo dubbi, una fede piccola come un granello di senape può far rimuovere i dubbi più grandi. 
Una volta era Filippo che chiedeva: Gesù mostraci il Padre... ora Tommaso: mostraci la via... Come facciamo a non fidarci di chi compie prodigi non perché è un mago, con la bacchetta magica, che sono poi inganni o illusioni, ma veri e propri prodigi di guarigione, sia corporale sia spirituale...basta guardarsi intorno, quanta gente si è trasformata in santa gente per opera di una conversione e questo è un miracolo!
A me basta guardare dentro di me, sono stata amata da Gesù a tal punto che se osassi oggi dirgli anche il più piccolo "no" mi andrei a nascondere. Il mondo stesso è un miracolo di Dio,o vogliamo veramente pensare che una cosa così ben compiuta, con degli" ingranaggi "che si assimilano tra loro così perfettamente sia un caso...vediamo che quando l'uomo ci mette le mani per fare meglio qualcosa, prima o poi ne distrugge sempre un'altra....l'uomo vuole fare da solo e rischia; purtroppo satana lo aiuta in questo, di distruggere il prodigio di Dio sulla terra e nell'uomo stesso. Quante volte iniziamo una preghiera e parlando con Gesù ci accorgiamo che stiamo parlando al Padre e allo Spirito Santo...credo che anche a voi sia capitato..non credo proprio d’essere l'unica fortunata della terra ad avere questa sensazione, allora eccoci a casa, al cospetto della nostra famiglia celeste. In questa situazione,come si possono avere dubbi della presenza di Dio in Cristo Gesù e dello Spirito Santo che opera con loro, per loro ed in Loro, ed attraverso di loro anche in noi. Avere fede... solo questo ci chiede Gesù, avere verso di lui la fiducia che si ha in un amico che è venuto per darci una mano a tornare a casa dal Padre nostro, questa è la via che c’invita a percorrere, perché non è lontano chissà dove, ma qui in mezzo a noi, basta saper guardare con gli occhi dell’amore,  riconoscerci membri della stessa famiglia, fratelli del mondo, in Gesù, figli di Dio, come Lui stesso ci ha annunciato.



mercoledì 24 aprile 2013

(Mc 16,15-20) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.



VANGELO
 (Mc 16,15-20) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore

(Mc 16,15-20) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Ti prego, o Spirito Santo, di penetrare con tutta la tua forza nel mio cuore e di portarmi ai piedi di Gesù. Fa che io possa ascoltare la sua parola che scalda il cuore ed accende la mente, che sappia trasmetterla e più di ogni cosa, che io sappia viverla.

Il Vangelo di Marco è un pochino più brusco letteralmente degli altri, ma è certamente così concreto da scoraggiare qualsiasi persona voglia trovare scuse ancora, prima di fidarsi di Gesù.

In ogni sua riga sembra dire: questo è Gesù, queste le parole che ha lasciato, questi i miracoli che ha fatto e questo è quello che ci ha comandato di fare: Andare in tutto il mondo ed annunciare il Vangelo.
In eredità il regno di Dio, ma non solo in eredità futura.
Essere in Cristo significa anche che Cristo è con noi.  Ai suoi discepoli egli assicura la sua presenza in tutto e per tutto.
Conferma sua assistenza nelle difficoltà loro e degli uomini, e chiede loro solo di credere.
Nel suo nome scacceranno i demoni, riceveranno i doni dello Spirito Santo e guariranno i malati imponendo su loro le mani.
Queste parole fino a pochi anni fa restavano un poco  nell' ombra, considerandole solo per i sacerdoti, o meglio ancora per i vescovi, ma oggi, con l' avvento dei vari movimenti carismatici, si è andati man mano alla riscoperta dei doni dello Spirito Santo.  Sono di questi giorni le  parole di Papa Francesco che dice che si diventa apostoli per il solo fatto di ricevere il Sacramento del Battesimo, che io oso dire anche un pochino di più in piena sintonia con lui, perché l' importante è avere fede e condurre una vita in base ad essa. 
Quindi seguiamo le parole di Marco, che sono le parole che Gesù gli ha lasciato per  testimoniare la sua fede; per trasmettercela e darci la forza di diventare apostoli pienamente  perché la fede non è solo un vago sentimento, ma anche un impegno pratico a credere in  un contenuto di verità, che il credente deve conoscere sempre meglio, attraverso il Vangelo e non solo leggendolo, ma vivendolo in primis.

martedì 23 aprile 2013

(Gv 12,44-50) Io sono venuto nel mondo come luce.


VANGELO 
(Gv 12,44-50) Io sono venuto nel mondo come luce.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA 
Vieni o Spirito Santo, luce per la mia anima,  aiutami a capire, a leggere e seguire ogni virgola della parola del Signore Gesù - Dio mio, Signore e maestro della mia vita. 

Gesù cerca di farci capire con parole semplici che è stato mandato da Dio stesso, con lo scopo, non di condannare, ma di illuminare la strada che porta alla salvezza, per non farci rimanere nelle tenebre. 
Quante volte ci fermiamo a ringraziarlo per questo? Ben poche, dando per scontato che tutto questo era un nostro diritto forse?  Anche nelle varie apparizioni sia di Gesù sia della Madonna, tanti sono quelli che si preoccupano di sapere, di parlare, di discutere sui veggenti…. ma qualcuno di noi, si ferma a ringraziare?
Ben pochi, anche in questo diamo tutto per scontato! Il mio non vuole essere un rimprovero, che farei prima di tutti a me stessa, ma una constatazione, e come tale vorrei che la leggessimo insieme. 
Se diamo per scontato che tutto quello che è ed è stato, viene da Dio, ed è per il nostro bene, accettiamo con questo che Dio si riveli attraverso Gesù per amore, e con lo stesso amore Maria cerca di portarci a Gesù. 
Ora sta a noi capire che non si può rimanere indifferenti a tutto questo amore meraviglioso, come si fa a pensare che i comandamenti di Dio siano stati dati per condannare. Se un padre ed una madre ci vedessero bambini giocare con il fuoco e non ci avvertissero che possiamo ustionarci e poi soffrire, o addirittura morire, quel padre e quella madre sarebbero due cattivi genitori, distratti da chissà cosa ed incoscienti.
Se invece ci amano con giudizio, sono attenti ai nostri bisogni e si preoccupano dei pericoli che possiamo incontrare, perché ci educano ad affrontare la nostra vita. Questo amore porta Dio a darci delle regole da seguire per il nostro bene, per non rovinare questo capolavoro che è la nostra vita, il nostro mondo, tutto questo ben di Dio che Lui ci ha donato. Cerchiamo di renderci conto veramente di quanto è grande il suo amore e ricambiamolo con tutto il cuore. Grazie Signore di amarci così!

lunedì 22 aprile 2013

(Gv 10,22-30) Io e il Padre siamo una cosa sola.


VANGELO
 (Gv 10,22-30) Io e il Padre siamo una cosa sola.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’ incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore

(Gv 10,22-30) Io e il Padre siamo una cosa sola.



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vienio Spirito Santo, assistimi, concedimi di comprendere, e di saper discernere la tua verità dalla mia mentalità terrena, fa che io sappia leggere solo le tue parole che scrivi nel mio cuore. Amen.

Nasce la prima chiesa dei “cristiani” ad Antiochia, in terra straniera, e invece nella sua terra Gesù non era riconosciuto. Perché? Forse perché non basta essere vicini a Gesù, ascoltarlo, bisogna credere in lui, riconoscerlo come mandato dal Padre e quindi accettare di farsi guidare da lui, proprio come pecore docili che seguono il buon pastore. Quante volte ci avviciniamo a Gesù per stare con lui? Per seguirlo? E quante volte invece cerchiamo solo di farci belli alla sua ombra… di dire io sono una brava persona perché credo, perché vado in Chiesa, perché faccio parte di questa o quella comunità…  e questo non fa di noi dei buoni cristiani, o almeno non solo questo.
Come riconosciamo che Gesù si distingue dagli altri pastori perché ha parole di verità e di vita eterna, noi dobbiamo distinguerci per come viviamo la nostra fede. Penso sempre a San (Padre) Pio, che dicevano, si confessasse tutti i giorni, e che si dichiarava umilmente peccatore, e poi vedo noi credenti, tutti presi ad evangelizzare gli altri (io per prima) tutti ad insegnare e troppo spesso ad apparire migliori di quello che siamo. E’ così bello amici, quando la sera, facendo un esame di coscienza in modo serio,chiediamo perdono di tutto quello che avremmo potuto fare meglio, di quello che abbiamo sbagliato, magari per distrazione, non per cattiveria, e ci sentiamo poi in pace con Dio, come quando dopo aver fatto involontariamente uno sgarbo ad un’amica, chiediamo scusa e facciamo pace, vincendo sulle incomprensioni e sullo stupido orgoglio. A me succede spesso, perché non sono perfetta, e sono felice di saperlo, perché almeno ho qualcosa di serio su cui lavorare, per essere migliore e per rendere grazie al Signore di tutte le grazie che Lui mi ha concesso.

domenica 21 aprile 2013

(Gv 10,1-10) Io sono la porta delle pecore.


VANGELO
 (Gv 10,1-10) Io sono la porta delle pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni O Spirito Santo, perché siamo stati battezzati nel nome di Cristo Gesù. Vieni fuoco d’amore e guida la nostra vita attraverso la porta che ci condurrà direttamente nella casa del Padre, perché noi seguiremo il pastore buono che ci ha inviato.

L’immagine che oggi ci si presenta è quella del pastore attraverso il quale si può entrare in Paradiso. 
Molti sono quelli che vogliono guidare la nostra vita, ci danno ” consigli ” pronti ad emarginarci se non facciamo parte della maggioranza, se non ci allineiamo.A Gesù non importa nulla di quelle che sono le nostre origini, ci conosce, sa che siamo nati dalle varie etnie e famiglie del mondo, sa che siamo umani, e solo umani, ed è per questo che si è fatto uomo, per essere come noi e mettersi al nostro livello, per dimostrare che anche se Lui è nato giudeo, la salvezza di cui è venuto a farci partecipi è per tutti quelli che crederanno in lui ed ascolteranno la sua parola. Capiamoci bene, ascoltare la sua parola significa anche metterla in pratica, farla diventare parte integrante della nostra vita, non certo ascoltare e poi fare tutto il contrario. Seguiamo docilmente il pastore buono, perché solo andando dietro a lui, impareremo la docilità, l’ umiltà, la forza di arrivare fino in fondo nel nostro cammino, fino alla porta del regno di Dio, seguendo quello che è stato prima di noi agnello immolato per amore nostro, tanto da essere l’unico degno di essere il conduttore di tutti noi al Padre.

sabato 20 aprile 2013

(Gv 10,27-30) Alle mie pecore io do la vita eterna.


VANGELO 
(Gv 10,27-30) Alle mie pecore io do la vita eterna.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Ti prego Gesù di stendere su di me la tua mano santa e di imporre lo Spirito di sapienza che mi darà la possibilità di capire tutto quello che Tu vuoi che io capisca, e di vivere in coerenza con la tua parola. 

Spesso quando leggiamo l’ apocalisse, abbiamo un senso di smarrimento per le cose che troviamo che parlano della lotta tra il bene ed il male, ma nelle righe di oggi leggiamo solo amore, quell’ amore che ha riunito i figli col Padre e che attraverso la profezia dell’ apostolo che Gesù amava, Dio permette anche a noi di conoscere. Possiamo legare la lettura al vangelo, perché in ambedue si parla di Gesù come dell’ agnello che è messo sul trono da Dio e che sarà il pastore per tutti noi.  E’ lui che per primo ha accettato di essere sacrificato, di donare la sua vita, con una rassegnazione che è tipica di questo animale, che va incontro alla morte senza neanche un lamento, con docile accettazione. 
Gesù ha accettato di servire fino alla morte il progetto di Dio e per questo sarà ritenuto degno di diventare il pastore di tutti, quello che ci indicherà la via da seguire . 
 Dio ci chiama, ascoltiamo la sua voce prima che sia troppo tardi, seguiamo il buon pastore, e lui ci condurrà a casa.