martedì 2 agosto 2011

Devozione a Santa Teresa di Lisieux

Devozione a Santa Teresa di Lisieux

Dobbiamo amare grandemente Santa Teresa di Lisieux, l'eroica Patrona dei Missionari. Se noi l'ameremo davvero, ella ci fornirà dal Cielo un aiuto speciale. Chissà quante anime si sono salvate grazie a Santa Teresina! Le conversioni avvenute grazie a lei sono innumerevoli, e non mi riferisco solo a Pranzini (un assasino convertitosi grazie alle sue preghiere) e ad altre persone contemporanee della santa. Ancora oggi Teresa del Bambin Gesù continua a catturare numerose anime grazie ai suoi preziosissimi scritti che commuovono e spingono ad amare Gesù buono. Ma che ci stiamo a fare su questa terra se non amiamo Dio?

Amiamo Santa Teresa ed ella intercederà per noi presso Maria e Gesù. Amiamola e facciamola amare!

Non bestemmiare!

Non bestemmiare!

Riporto alcuni pensieri alfonsiani circa la piaga della bestemmia:

*se si maledice un uomo che vive, è certo che questi tiene il corpo e l'anima, e pure non è peccato grave il maledirlo, purché non se gli desideri veramente la maledizione, o l'imprecazione che gli si manda; così dicono comunemente i dottori con s. Tommaso

*Del resto il maledire i morti è peccato: almeno è peccato veniale e più grave di altri veniali. Alcuni tengono sempre li morti in bocca. Che brutto vizio!

*Nel regno di Napoli anche al presente alla bestemmia vi è la pena imposta dal re di essere segnato in fronte col ferro infocato, e poi d'essere mandato in galera; ma non si vede posta molto in uso, perché poi non si trovano testimoni che vogliono deporlo per rispetti umani. Il deporre la bestemmia intesa solamente per odio contra chi l'ha detta, non va bene; ma il deporla, acciocché si tolga questo maledetto vizio, e lo scandalo che si dà a chi sente, col castigo della pena, è cosa buona e santa.

*Io non so come ad ogni bestemmia non si apre la terra sotto i piedi a chi la dice. Si trovano alcuni che arrivano a bestemmiare chi li mantiene! In vece di ringraziare Iddio che li mantiene e non li manda all'inferno essi lo bestemmiano!

*Uno che bestemmia è peggiore de' dannati: almeno quelli bestemmiano chi li castiga, ma tu bestemmi chi ti fa bene.

*se in questa vita qualche bestemmiatore non sarà castigato, sappia che non gli mancherà un gran castigo nell'altra. Il Signore fe' vedere a s. Francesca romana il tormento speciale ed orribile che patiscono i bestemmiatori sovra la lingua nell'inferno.

*Fratello mio, se per lo passato hai soluto bestemmiare, procura ora con tutte le tue forze di levarti questo vizio maledetto. Che ne ricavi da questa maledetta bestemmia? non ne ricavi guadagno; anzi questa ti fa stare sempre pezzente. Non ne ricavi gusto, e che gusto mai ci può essere ad ingiuriare i santi? Non ne ricavi onore, ma vituperio; i bestemmiatori sono tacciati e odiati anche dai pari loro che bestemmiano.

*narra s. Gregorio ne' suoi dialoghi, che un certo fanciullo di cinque anni nobile romano, udendo le bestemmie de' servitori, anch'esso erasi avvezzato a bestemmiare, e 'l padre non lo correggeva. Una sera dopo aver dette più bestemmie in quel giorno, e stando vicino a suo padre, tutto insieme spaventato cominciò a gridare: Ah che certi uomini neri mi vogliono portare con sé; e così dicendo si gettò tra le braccia del padre; ma per l'abito fatto seguitava a bestemmiare, e così bestemmiando spirò l'anima. Guai a voi, padri, che non correggete i figli quando bestemmiano; e peggio poi, se voi gliene date il mal esempio con bestemmiare avanti i figli.

*Narra s. Gregorio, che un fanciullo di cinque anni, figlio di un nobile romano, era solito di vilipendere il nome di Dio, e il padre lasciava di riprenderlo. Un giorno si vide il figliuolo assalito, come disse, da certi uomini neri; corse ad abbracciarsi col padre, ma quelli che erano tanti demonj, tra le braccia del padre l'uccisero e se lo condussero all'inferno.

Il mondo odia i servi di Gesù Cristo

Il mondo odia i servi di Gesù Cristo





















Chi ama Gesù Cristo con vero amore ben si rallegra quando si vede trattato dal mondo
come fu trattato Gesù Cristo, che dal mondo fu odiato, vituperato e perseguitato, sino
a farlo morir di dolore appeso ad un patibolo di obbrobrio. Il mondo è tutto contrario a
Gesù Cristo, e perciò odiando Gesù Cristo odia tutti i servi suoi. Quindi il Signore
animava i suoi discepoli a soffrir con pace le persecuzioni del mondo, dicendo loro,
che avendo essi lasciato il mondo non poteano non essere odiati dal mondo [...]
Or siccome gli amanti di Dio sono odiosi al mondo, così il mondo deve essere odioso
 a chi ama Dio. [...] Il nostro Salvatore avendoci chiamati al suo amore vuole che ci
 rendiamo superiori alle promesse del mondo ed alle sue minacce. Vuole che non
facciamo più conto né delle sue censure né delle sue approvazioni. Bisogna
pregare Dio che ci faccia scordare affatto del mondo e ci faccia rallegrare quando
 vediamo che il mondo ci ributta. Non basta poi per essere tutto di Dio abbandonare
 il mondo, ma bisogna desiderare che il mondo ci abbandoni e si scordi affatto di noi.
 Alcuni abbandonano il mondo, ma non lasciano poi di voler esser lodati dal mondo, almeno per averlo abbandonato; costoro nutrendo ancora il desiderio di essere stimati dal mondo, fanno
che in essi viva ancor il mondo. Siccome poi il mondo odia i servi di Dio, e perciò odia
 i loro buoni esempi e massime sante; così bisogna che noi odiamo tutte le massime
 del mondo. [...] il mondo non ha altro fine che il proprio interesse e piacere; e così
non può accordarsi con coloro che cercano di piacere solo a Dio.

[Brano di Sant'Alfonso de Liguori tratto da "Riflessioni Divote". Amore, amare].






Vergogna di confessare un peccato

Vergogna di confessare un peccato

Non bisogna nascondere i peccati mortali in confessione.

Si narra nella vita del p. Giovanni Ramirez della Compagnia di Gesù, che predicando egli in una città, fu chiamato a confessare una donzella moribonda. Ella era nobile, ed avea fatta una vita santa in apparenza, poiché si comunicava spesso, digiunava, e faceva altre mortificazioni. Prima di morire si confessò dal p. Ramirez con molte lagrime; sì che quel padre ne restò consolato. Ma giunto il medesimo nel suo collegio, gli disse il compagno, che mentre quella giovane si confessava, avea visto che una mano nera le stringeva la gola. Saputo ciò il p. Ramirez ritornò alla casa dell'inferma; ma prima di entrare seppe che la giovane era già morta. Quindi si ritirò nel collegio, e stando ivi in orazione, gli apparve la defunta in una forma orribile, circondata di fiamme e di catene, e gli disse che era dannata per un peccato commesso con un giovane, che per vergogna non avea voluto mai confessare; e che in morte voleva dirlo, ma che il demonio per causa della stessa vergogna l'aveva indotta a tacerlo. E ciò detto disparve, dando urli spaventosi in mezzo ad un gran fracasso di catene.

[Brano tratto dagli scritti di Sant'Alfonso Maria de Liguori].

lunedì 1 agosto 2011

(Mt 8,5-17) Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

VANGELO
(Mt 8,5-17) Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito di Dio, donaci una fede forte e autentica in Gesù e guarisci tutte le nostre ferite, allontana da noi ogni dubbio, paura e indecisione, Mostraci le nostre vocazioni e rendici disponibili e generosi nel realizzarle. Apri i nostri occhi alla comprensione della tua parola.

Spesso quando ci poniamo davanti al Signore,il nostro atteggiamento è incerto, dubbioso e non assomiglia per niente a quello del centurione di questo brano narrato da Matteo, anzi, sembra quasi che siamo noi gli esseri superiori che si abbassano al livello di un Dio che troppo spesso mettiamo in discussione, nel quale non crediamo veramente… e se non ci accontenta subito, alla minima difficoltà lo mettiamo sotto accusa. Non sento altro intorno a me che frasi del tipo: Dio non mi ascolta - Se Dio esiste perché….. - Proprio a me doveva mandare… -
Ringrazio Dio di darmi la forza di non esplodere, di non arrabbiarmi, perché capisco il dolore di chi soffre,ma certe volte, quando “sento” in tutto questo la provocazione, la stupidità di chi si sente superiore con la sua non fede, mi viene voglia di invitarli a fare un bagno nell’acqua santa, per liberarsi veramente dalla lebbra che hanno nell’anima.
Il Centurione, che sa di non essere tra quelli che seguono Gesù, perché è preso dalla sua vita di soldato, dal considerarsi uno che ha potere, perché è comandante delle sue guardie, si rende conto, che tutto il potere terreno di cui dispone, non gli serve a nulla …e se ne accorge quando si rende conto di amare il suo servo, che vederlo soffrire lo fa soffrire.
E’ in quel momento che il suo cuore si apre e cerca l’aiuto di questo uomo buono di cui tutti parlano. E’ un romano,quindi un pagano che non si aspettava che Gesù lo ascoltasse e volesse subito intervenire ed allora si sente indegno di tanta grazia, di tanta accortezza, perché la sua casa non è degna di riceverlo, poi si rende conto che Gesù è veramente lì davanti a lui e sta accogliendo la sua preghiera.
Non conosceva Gesù quel soldato, ma era disposto a credere, ad aprire il cuore, molto più di tanti figli di Israele che restavano duri di cuore e non volevano credere in Lui e per questo il Signore a loro aprirà le porte della nuova Gerusalemme.

(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore.

VANGELO
 (Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse: 
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Amore Eterno, che da sempre mi amasti e sempre mi amerai; vivi nel mio cuore scacciando da quello che è il tuo posto, tutto quello che è gramigna ai tuoi occhi.
Il vangelo è lo stesso di venerdì e mi sento di aggiungere alla riflessione già fatta , solo un accenno a questa frase:- le hai rivelate ai piccoli. -
I piccoli di Dio sono secondo me tutti coloro che si affidano semplicemente per quello che sono,con i loro difetti,le loro paure,e la loro voglia di diventare come Dio vuole.
Per farlo abbiamo bisogno di riconoscerci indegni di tanto amore e tante grazie,perché solo capendo che tutto quello che c’è di buono in noi viene da Dio,sapremo metterci davanti a Lui con il cuore sincero. A volte credersi arrivati,perfetti,porta a sentirsi superiori agli altri….Questo è il primo segno di trovarsi su una strada sbagliata. I piccoli che Dio ama,sono quelli che sanno di essere nulla senza di Lui e di ricevere tutto per grazia.- Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero.-Solo amando si sopporta il peso delle difficoltà e delle malattie,solo amando le disgrazie,diventano grazie che Gesù ci fa dono di condividere con noi.Lui ha preso la nostra croce per amore, è inchiodato per amore,si fa pane per restare con noi per amore…e noi? Che aspettiamo amici a diventare un tutt’uno tra noi e con Cristo?

(Mt 15,1-2.10-14) Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata.

VANGELO 
(Mt 15,1-2.10-14) Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». 
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». 
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». 

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, confortami; aiutami e dammi la possibilità di comprendere la vera parola che tu vuoi che entri nel mio cuore, perché solo quello che tu vuoi, esca dalla mia bocca.

Gesù dopo aver parlato del modo giusto di concepire le letture, spiega ai discepoli che non sono le cose esterne che possono inquinare il corpo dell'uomo, perché così come entrano queste escono, ma che è quello che è insito dentro al cuore dell'uomo, che può danneggiarlo veramente.
E' inutile pensare che ci sono dei cibi impuri, delle persone impure e non vedere che sono i sentimenti di divisione, di odio ed altri cattivi pensieri che sono nel nostro cuore che ci allontanano dalla serenità dell’animo.
A queste parole i farisei si scandalizzarono…quanti farisei ancora oggi, più attaccati alle apparenze che alla purezza del cuore; quante volte ci si pone su uno scalino più alto e si riprende un fratello per una parola mal detta.
Dov' è la correzione fraterna in questo, dov' è il buon pastore? Io vedo spesso troppi giudici e pochi pastori.
 E’ vero che non possiamo farci una religione su misura, come i farisei, fatta di simbolismi e di ipocrisie, ma non possiamo pensare di essere credibili se predichiamo bene e razzoliamo male.
Con questo non voglio dire che non possiamo sbagliare, siamo essere umani, sicuramente facciamo molti errori, ma io non credo che si possa capire il discorso evangelico se non lo si vive.  Gesù spiega alla folla e poi torna a ripetere ai suoi discepoli quello che vuol dire, proprio perché vuole che abbiano bene in mente e nel cuore quello che intende.
Potremmo dire che Gesù ci sta mostrando un libretto di istruzioni per l’amore assoluto e totale, perché possiamo riconoscere quali sono le cose che fanno bene e quelle che fanno male.
Vivere con onestà la fede, ci porta a non essere ipocriti, a non dover mentire per apparire migliori, proprio perché la libertà che ci ha donato Dio è quella di chi non cerca di costringerci, ma vuole che capiamo qual è il nostro bene! 

La preghiera di sant'Alfonso Maria de' Liguori in visita al Santissimo Sacramento

Signor mio, Gesù Cristo,
ve ne state notte e giorno in questo Sacramento
tutto pieno di Pietà, e d'Amore,
aspettando, chiamando, ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarvi,
io vi credo presente nel Sacramento dell'Altare;
vi adoro dall'abisso del mio niente,
e vi ringrazio di quante grazie mi avete fatte;
specialmente di avermi donato voi stesso in questo Sacramento,
di avermi data per Avvocata la vostra Santissima Madre Maria,
e d'avermi chiamato a visitarvi in questa chiesa.
Io saluto oggi il vostro amantissimo Cuore, ed intendo salutarlo per tre fini.
Primo, in ringraziamento di questo gran dono.
Secondo, per compensarvi tutte le ingiurie che avete ricevute da tutti vostri nemici in questo Sacramento.
Terzo, intendo con questa visita adorarvi in tutt'i luoghi della terra,
dove voi sacramentato ve ne state meno riverito, e più abbandonato.
Gesù mio, io v'amo con tutto il cuore.
Mi pento d'avere per lo passato tante volte disgustata la vostra bontà infinita.
Propongo colla grazia vostra di più non offendervi per l'avvenire.
Ed al presente miserabile qual sono io mi consacro tutto a voi,
vi dono e rinunzio tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie.
Da oggi avanti fate voi di me e delle mie cose tutto quello che vi piace;
solo vi cerco e voglio il vostro santo amore,
la perseveranza finale,
e l'adempimento perfetto della vostra volontà.
Vi raccomando le anime del purgatorio, specialmente le più divote
del Santissimo Sacramento, e di Maria santissima.
Vi raccomando ancora tutt'i poveri peccatori.
Unisco in fine, Salvatore mio caro, tutti gli affetti miei cogli affetti del vostro amorosissimo Cuore,
e così uniti gli offerisco al vostro Eterno Padre:
lo prego in nome vostro che per vostro amore gli accetti e gli esaudisca.
Amen.

(Mt 14,22-33) Comandami di venire verso di te sulle acque.

VANGELO 
(Mt 14,22-33) Comandami di venire verso di te sulle acque. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


, subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 O Spirito Santo, Spirito di conoscenza, fa che io possa capire quello che Tu vuoi che io comprenda, che tutto quello che è mio se ne vada da dentro di me e faccia posto solo alla tua luce.


Proviamo ad immaginare che cosa può essere successo tra i discepoli e la folla alla moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Quel subito Gesù costrinse, mi fa vedere un Gesù un po’ irritato, forse deluso da questi discepoli che pur vivendogli accanto, non riuscivano a comprendere niente di quello che lui compiva.Nessuno gli aveva chiesto aiuto per sfamare quel popolo affamato, ma avevano pensato di chiedergli di rimandarli a casa.Anche noi a volte vogliamo dire a Gesù cosa deve fare invece di affidare a Lui le cose della nostra vita.
In questo brano mi sembra chiaro che Gesù ci istruisca a non cercare di fare senza di lui, a non mettere il nostro ego, la nostra sicurezza alla prova, di non seguire una strada che non passi attraverso la preghiera, una strada che non sia la sua.
Gesù sa che non sono ancora pronti, ma che deve farglielo capire concretamente, perché solo perché avevano assistito ad un miracolo già si erano esaltati e montati la testa.
Allora li manda avanti, con la barca, verso l’altra riva, e congedata la folla se ne va a pregare, pensate, Gesù sente il bisogno di pregare e ringraziare il Padre, mentre dal racconto dei discepoli si evince che nessuno ringraziò lui per quello che aveva fatto.
Ad un certo punto le acque si agitano ed i discepoli hanno paura di affondare, è notte simbolo dell’oscurità del cuore in cui la paura aumenta, e dopo averli provati un po’, Gesù va verso di loro camminando sull’acqua.Immaginate la scena, albeggia appena e ad un tratto i discepoli vedono Gesù che cammina verso di loro, neanche questo gli basta, non riescono a riconoscere da dentro il loro cuore Gesù. Pietro gli chiede una cosa assurda: -se sei tu comandami di venire da te-…quante persone camminavano sulle acque?Ammettiamo che poteva essere una giusta prudenza?Purtroppo no, e ce lo fa capire la riga seguente, il vento forte lo intimorisce e non si fida più di Gesù, ha paura di affondare, e quasi affonda; Gesù è lì davanti a lui e lui non riesce a lasciarsi andare e a fidarsi completamente.
Ma Egli tende comunque verso di lui la mano e lo trae in salvo, poi sale sulla barca e le acque si placano.
In questo brano ci sono talmente tanti insegnamenti che l’unica cosa che mi sento di aggiungere è che Pietro, che sarà capo della chiesa, prova a lasciarsi guidare, a seguire Gesù, ma è un uomo e a volte l’umanità prevale in lui.Quel che tutti noi troppo spesso dimentichiamo è che dobbiamo affidarci completamente a Dio, dobbiamo avere il coraggio di sfidare anche le nostre paure, perché nella nostra vita, qualunque sia la tempesta che ci assale, c’è Gesù davanti a noi, con noi e in noi.-
Troviamo la misericordia di Gesù, che ci viene incontro nel buio e nella tempesta, ma che noi non sappiamo riconoscere perché nella disperazione non riusciamo a distinguerlo. Eppure lo abbiamo visto spezzare il pane, distribuirlo a milioni di persone prima di noi, abbiamo visto come la vita di tanti che ci hanno preceduto è stata impregnata dalla grazia della comunione con Lui; lo possiamo vedere ogni giorno se vogliamo, com’è bello vivere con Gesù nel cuore, come nella disperazione lui ci sappia confortare.Affrontiamo la tempesta con Lui, facciamolo salire sulla barca della nostra vita, non ci deluderà.Non restiamo con il cuore indurito, che ci impedisce di essere sereni e di affidarci a Lui.
 Prendi la tua croce e seguimi- ha detto Gesù, non prendi la tua croce e vai, ma seguimi, io sarò con te.
Non è facile Signore, se Pietro che è meglio di noi ha sbagliato, sicuramente anche noi sbaglieremo tante volte, ma tu non lasciarci affondare e tendi anche verso di noi la tua mano e traici in salvo.

(Mt 15,1-2.10-14) Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata.

VANGELO 
(Mt 15,1-2.10-14) Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». 
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». 
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». 

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE PREGHIERA Ti prego Spirito Santo, confortami; aiutami e dammi la possibilità di comprendere la vera parola che tu vuoi che entri nel mio cuore, perché solo quello che tu vuoi, esca dalla mia bocca.


Gesù dopo aver parlato del modo giusto di concepire le letture, spiega ai discepoli che non sono le cose esterne che possono inquinare il corpo dell'uomo, perché così come entrano queste escono, ma che è quello che è insito dentro al cuore dell'uomo, che può danneggiarlo veramente.
E' inutile pensare che ci sono dei cibi impuri, delle persone impure e non vedere che sono i sentimenti di divisione, di odio ed altri cattivi pensieri che sono nel nostro cuore che ci allontanano dalla serenità dell’animo.
A queste parole i farisei si scandalizzarono…quanti farisei ancora oggi, più attaccati alle apparenze che alla purezza del cuore; quante volte ci si pone su uno scalino più alto e si riprende un fratello per una parola mal detta.
Dov' è la correzione fraterna in questo, dov' è il buon pastore? Io vedo spesso troppi giudici e pochi pastori.  E’ vero che non possiamo farci una religione su misura, come i farisei, fatta di simbolismi e di ipocrisie, ma non possiamo pensare di essere credibili se predichiamo bene e razzoliamo male.
Con questo non voglio dire che non possiamo sbagliare, siamo essere umani, sicuramente facciamo molti errori, ma io non credo che si possa capire il discorso evangelico se non lo si vive.  Gesù spiega alla folla e poi torna a ripetere ai suoi discepoli quello che vuol dire, proprio perché vuole che abbiano bene in mente e nel cuore quello che intende.
Potremmo dire che Gesù ci sta mostrando un libretto di istruzioni per l’amore assoluto e totale, perché possiamo riconoscere quali sono le cose che fanno bene e quelle che fanno male.
Vivere con onestà la fede, ci porta a non essere ipocriti, a non dover mentire per apparire migliori, proprio perché la libertà che ci ha donato Dio è quella di chi non cerca di costringerci, ma vuole che capiamo qual è il nostro bene!
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venerdì 29 luglio 2011

(Mt 14,1-12) Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

VANGELO 
(Mt 14,1-12) Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». 
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. 
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA Oggi Spirito Di Dio, sento di non meritarti, perché non ho la pace nel cuore, ma so che mai sarò abbastanza degna di riceverti, e che Tu sei impastato della misericordia di Dio. Assistimi dunque e non contristarti, ma libera il mio cuore dall’amarezza come solo tu sai fare.


Spesso penso a certi personaggi che passano quasi inosservati tra le pagine del vangelo. Pilato, che fa una piccola comparsa e non ha il coraggio di imporre quello che sente in cuor suo, per obbedire alla sete di potere ed Erode, cui il potere e il vizio e la lussuria, hanno ormai imprigionato il cuore e la mente.
Schiavi, ecco come io li vedo, schiavi del peccato, tanto da non volersene liberare, pur sapendo che è sbagliato.
La maggior parte delle persone vive sapendo di dover scegliere alla fine, indugia, non trova argomenti convincenti per decidersi, e spesso solo davanti ad un dolore o ad un periodo nero, comincia a sentire il bisogno di raccomandarsi a Dio.
C’è sempre un motivo scatenante che ci spinge nell’una o nell’altra decisione.
Non è facile decidere di scegliere di stare dalla parte di Gesù se non lo capiamo, se non lo conosciamo, se c’è sconosciuta la sua gran forza interiore, se lo sentiamo un estraneo se lo vediamo un perdente? Uno che mette delle regole per rovinarci il divertimento? E allora sarà difficile che scegliamo di stare dalla sua parte.
Eppure anche non scegliendo per lui, Erode è attirato da questo Giovanni Battista, strano uomo, profeta, non riesce a decidere di ucciderlo, ma non vuole lasciarlo libero….Un po’ come noi quando vogliamo soffocare quella voce che ci afferma che stiamo sbagliando, che la nostra vita non va nel verso giusto, ma poi basta che qualcuno ci dia lo stimolo necessario ed ecco che la decisione arriva. Molti sono quelli che come Erodiade ci spingono verso la scelta sbagliata, e la loro voce è forte, ma quella voce nel cuore che ci dice CONVERTITI, ASCOLTA LA VOCE DEL SIGNORE, rimarrà sempre, come la santità di Giovanni perché chi perde la vita per Gesù, non la perderà mai, ma avrà la vita eterna.

giovedì 28 luglio 2011

(Gv 11,19-27) Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

VANGELO 
(Gv 11,19-27) Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Parola del Signore

 LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo di essere sempre presente nel mio cuore,di aiutarmi a comprendere e a capire la parola del Signore che tu dettasti ai suoi apostoli che pure lo conobbero,ma che senza di te non lo avrebbero compreso fino in fondo.Questo ti chiedo,di insegnarmi a conoscerlo,perché io sappia sempre come fare per seguire i suoi insegnamenti.


Marta e Maria, sempre così diverse nell’affrontare l’incontro con Gesù, diverse anche davanti agli avvenimenti della vita.
Lazzaro era morto, avevano avuto tanta fiducia in Gesù, l’avevano mandato a chiamare…ma ormai era troppo tardi. Gesù sembra non aver risposto al loro richiamo, ma nonostante questo Marta, che pur essendogli stata vicina non aveva capito ancora il messaggio Messianico, non si ferma davanti alla morte del fratello, e correndo da Gesù, gli dice piena di fede, che sa che Dio accoglierà le sue preghiere, e ridarà la vita a suo fratello.
Maria era rimasta in casa, a piangere; il dolore a volte fa perdere la speranza, ma questo non ferma l’azione di Cristo, che resusciterà Lazzaro davanti agli occhi di Marta e di Maria e dei giudei che erano accorsi a consolare le due sorelle.
La resurrezione di Lazzaro, è un fatto, ma in queste poche righe c’è un altro “ fatto ” che è messo in risalto: Gesù ci chiede se crediamo veramente in Lui, che è il Cristo, il figlio di Dio, che in Lui vive Dio e se questo è quello che noi crediamo, non dobbiamo avere paura della morte, perché in Lui e con Lui risorgeremo.

(Mt 13,47-53) Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.

VANGELO
 (Mt 13,47-53) Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito a leggere e comprendere quello che tu vuoi far giungere in queste righe.Io mi affido a Te, unico mezzo per avere un vero discernimento della parola del Signore. Amen.
Gesù continua a spiegarci che cosa fare, come leggere la sua parola, come attualizzarla nella nostra vita.E’ normale che nella nostra vita ci siano momenti in cui la scelta tra il bene ed il male non sia semplice, questo non ci deve scoraggiare a scegliere sempre la via più facile, ma, anzi, ci deve far comprendere ancor più quanto può essere appagante una vita all’insegna della parola di Dio. 
Sapere che stai facendo la cosa giusta non è, come dicono coloro che scelgono consapevolmente di sbagliare, assolutamente frustrante. La coscienza umana non è un'opzione, ma la consapevolezza delle nostre azioni, e se o non relazionata al cervello, non si può negare che l'istruzione e le cose che sono in grado di influenza.
Questo non significa che non siamo in grado di riconoscere il bene dal male, ma alcune cose possono influenzare le nostre decisioni. La bellezza di vivere in piena coscienza è proprio quello di sapere ciò che è giusto ed essere in grado di vivere secondo le decisioni specifiche
Scegliere di vivere secondo la parola di Dio, non soltanto è enormemente gratificante, ma dà un senso di leggerezza che si può tranquillamente definire serenità.Io non sono un medico, né ne so molto di queste cose scientifiche, cerco solo di spiegare con parole semplici quello che provo.Non è sempre facile, ma e sempre premiante e non genera confusione, perché si ha la netta sensazione che tutto quello che si vive, si vive in armonia con il resto del creato, e poco importa se una gran parte del mondo va nell’altro senso, perché si sa che si sta andando nel senso giusto.

martedì 26 luglio 2011

(Mt 13,44-46) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

VANGELO
 (Mt 13,44-46) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,e aiutami a capire e ad esprimere il senso della parola che tu hai ispirato a chi ha scritto per noi queste pagine stupende, decalogo di vita per entrare nel regno dei cieli.

 Una volta che abbiamo incontrato Gesù,la nostra vita cambia,e facciamo quello che Lui stesso ci ha chiesto, lo seguiamo, trascinati dall’amore che ci attrae come se fosse una calamita,perché mai ci capiterà più nella vita di incontrare un amore così. Ecco perché vale la pena di mollare tutto e di seguirlo. Mi fa sognare l’idea di conquistare un pezzettino di terra nel regno dei cieli, anche se solo di un angolino di paradiso. Non sarà facile comprendere bene quali sono i veri valori della vita, il senso dell’amore di Dio, perché non ci mette davanti un Dio vincente sulla terra, ma quando riusciamo a seguire la sua parola, riusciamo a vedere la sua bellezza, allora si che sapremo di avere a disposizione il tesoro più grande ed il resto non avrà più senso.

(Mt 13,36-43) Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

VANGELO
 (Mt 13,36-43) Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e illuminaci, a me che scrivo, a te che leggi, a noi che ti ascoltiamo. Fa che tutto sia comprensibile ai nostri orecchi, perché tu stesso hai detto, chi ha orecchie per intendere intenda, donaci Tu la sapienza per intendere.


Dopo averci detto di non estirpare la zizzania, oggi il Signore ci parla di quello che sarà il giorno del giudizio.
Gli uomini fanno la loro scelta, consapevoli di quello che stanno facendo e scelgono se appartenere a Dio o a satana, scelgono tra il bene ed il male.
Verrà il Signore Gesù, manderà i suoi angeli a raccogliere tutti i peccati e le iniquità e coloro che li compiono e li estirperà dalla terra e li getterà nella fornace ardente dell’inferno, dove per sempre sarà pianto e stridore di denti.
La giustizia Divina farà risplendere della luce del Signore coloro che avranno scelto di essere figli di Dio.
Avere fede significa credere che tutto questo avverrà e che saremo ripagati delle nostre sofferenze, che il regno dei cieli è vicino, che questo sulla terra è solo un passaggio ed anche se non è sempre facile, siamo chiamati a fare la scelta giusta.
Abbiamo quindi pazienza e fiducia in Dio, perché Lui solo sa quello che è giusto e ci ripagherà delle ingiustizie che subiamo e delle tribolazioni ma noi dobbiamo essere sempre fedeli alla sua parola.