(Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e donami la grazia di saper accogliere e vivere il mistero che celebriamo, con passione e senza cedimenti.
Il dialogo con Nicodemo prosegue nella notte, Gesù non si stanca di parlare con lui che cerca risposte. Il più importante concetto è l'amore immenso di Dio per noi, perchè la salvezza possa giungere attraverso di lui. Gesù si è dato tutto, non ci deve sfuggire quanto tutto sia stato fatto, pensato, ideato, solo per noi. In Romani 8:32 “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” Se ci rendessimo conto delle parole, del loro senso, di quanto è profondo il loro significato, forse capiremmo che chi ha dato la vita per noi, non potrà negarci nulla. Il Papa ha detto che " Gesù prega per ognuno di noi, mostrando al Padre le sue piaghe."Queste sue parole fanno eco a quelle dell'apostolo Giovanni "Non peccate, ma se qualcuno di voi pecca, sapete che abbiamo un avvocato davanti al Padre, uno che prega per noi, ci difende davanti al Padre, ci giustifica". Credo che dobbiamo riflettere su questa verità, su questa realtà. Giovanni sente e vive in maniera fondamentale il fatto che Gesù è il Verbo fatto carne, che viene a dare la vita agli uomini. Il mistero dell’incarnazione guida tutto il suo pensiero e cerca di guidare il nostro. Questo mistero che ci affascina e ci stupisce, ci spinge ad andare oltre quello che possiamo capire, ci porta attreverso lo sconvolgimento completo della nostra vita, a vivere qualcosa di enormemente importante nella sua semplicità... cercare di fare sempre la volontà di Dio, avendo la certezza che è l' unica via che ci conduce alla salvezza. Ritroveremo Nicodemo davanti ai componenti del Sinedrio che cerca di farli ragionare ed agire con saggezza; ad ascoltare Gesù prima di condannarlo e questo gli costerà quasi la vita. Gli esagitati, rispondono con scherno: “Saresti anche tu un Galileo? Cerca pure e ti renderai conto che dalla Galilea non sorge alcun profeta”. Infine lo ritroviamo ancora sul Golgota insieme a Giuseppe d’Arimatea, che provvede alla sepoltura di Gesù dopo la crocifissione. Dal Vangelo non sappiamo più nulla, nel 415 un prete, Luciano ne avrebbe scoperto le reliquie insieme a quello di s. Stefano, egli sarebbe stato battezzato dagli Apostoli Pietro e Giovanni e per questo maltrattato e scaccato dai Giudei e sarebbe stato ucciso senza l’intervento del parente Gamaliele; il quale lo accolse nel suo possedimento di Kêfaz-Gamla, dove dopo un certo tempo morì e lì sepolto. Sembra sia sua la prima incisione in legno d'olivo del crocefisso che ritrae il Volto Santo di Gesù.
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COMMENTO DI:
Fr. Damien LIN Yuanheng (Singapore, Singapore)
Oggi, davanti alle miriade di opinioni della vita moderna, può sembrare che la verità non esista più, -la verità rispetto a Dio, la verità su questioni relative al genere umano, la verità sul matrimonio, le verità morali, e in ultima istanza, la verità su me stesso. Il brano del vangelo di oggi identifica Gesù Cristo come «Il cammino, la verità e la vita» (Gv 14,6). Senza Gesù troviamo solo desolazione, inganno e morte. Solo c’è un cammino, e solo uno, che porta in Cielo, e si chiama Gesù Cristo. Cristo non è una opinione qualsiasi. Gesù Cristo è l’autentica verità. Negare la verità è come insistere nel chiudere gli occhi alla luce del sole. Tanto se piace come se non piace, il Sole sarà sempre lì; ma l’infelice ha liberamente scelto di chiudere gli occhi davanti al Sole della verità. Nello stesso modo, molti si consumano nelle loro corse con una tremenda forza di volontà e che richiedono l'uso di tutto il loro potenziale, dimenticando che solo possono raggiungere la verità riguardo a loro stessi camminando assieme Gesù Cristo. D’altra parte, secondo Benedetto XVI, "Ciascuno trova il suo bene aderendo al progetto che Dio ha su di lui, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto infatti egli trova la sua verità ed è aderendo a tale verità che egli diventa libero (cfr Gv 8,32)» (Encíclica "Caritas in Veritate"). La verità di ciascuno è una chiamata a diventare il figlio o la figlia di Dio nella Casa del Padre, «Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione» (1 Ts 4,3). Dio vuole figli e figlie liberi, non schiavi. In realtà, l’"io" perfetto è un progetto congiunto tra Dio e me. Quando cerchiamo la santità, cominciamo a riflettere la verità di Dio nelle nostre vite. Il Papa lo ha detto in un bellissimo modo, «Ogni santo è come un raggio di luce che esce dalla Parola di Dio» (Esortazione Apostolica "Verbum Domini").
Il dialogo con Nicodemo prosegue nella notte, Gesù non si stanca di parlare con lui che cerca risposte. Il più importante concetto è l'amore immenso di Dio per noi, perchè la salvezza possa giungere attraverso di lui. Gesù si è dato tutto, non ci deve sfuggire quanto tutto sia stato fatto, pensato, ideato, solo per noi. In Romani 8:32 “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” Se ci rendessimo conto delle parole, del loro senso, di quanto è profondo il loro significato, forse capiremmo che chi ha dato la vita per noi, non potrà negarci nulla. Il Papa ha detto che " Gesù prega per ognuno di noi, mostrando al Padre le sue piaghe."Queste sue parole fanno eco a quelle dell'apostolo Giovanni "Non peccate, ma se qualcuno di voi pecca, sapete che abbiamo un avvocato davanti al Padre, uno che prega per noi, ci difende davanti al Padre, ci giustifica". Credo che dobbiamo riflettere su questa verità, su questa realtà. Giovanni sente e vive in maniera fondamentale il fatto che Gesù è il Verbo fatto carne, che viene a dare la vita agli uomini. Il mistero dell’incarnazione guida tutto il suo pensiero e cerca di guidare il nostro. Questo mistero che ci affascina e ci stupisce, ci spinge ad andare oltre quello che possiamo capire, ci porta attreverso lo sconvolgimento completo della nostra vita, a vivere qualcosa di enormemente importante nella sua semplicità... cercare di fare sempre la volontà di Dio, avendo la certezza che è l' unica via che ci conduce alla salvezza. Ritroveremo Nicodemo davanti ai componenti del Sinedrio che cerca di farli ragionare ed agire con saggezza; ad ascoltare Gesù prima di condannarlo e questo gli costerà quasi la vita. Gli esagitati, rispondono con scherno: “Saresti anche tu un Galileo? Cerca pure e ti renderai conto che dalla Galilea non sorge alcun profeta”. Infine lo ritroviamo ancora sul Golgota insieme a Giuseppe d’Arimatea, che provvede alla sepoltura di Gesù dopo la crocifissione. Dal Vangelo non sappiamo più nulla, nel 415 un prete, Luciano ne avrebbe scoperto le reliquie insieme a quello di s. Stefano, egli sarebbe stato battezzato dagli Apostoli Pietro e Giovanni e per questo maltrattato e scaccato dai Giudei e sarebbe stato ucciso senza l’intervento del parente Gamaliele; il quale lo accolse nel suo possedimento di Kêfaz-Gamla, dove dopo un certo tempo morì e lì sepolto. Sembra sia sua la prima incisione in legno d'olivo del crocefisso che ritrae il Volto Santo di Gesù.
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COMMENTO DI:
Fr. Damien LIN Yuanheng (Singapore, Singapore)
Oggi, davanti alle miriade di opinioni della vita moderna, può sembrare che la verità non esista più, -la verità rispetto a Dio, la verità su questioni relative al genere umano, la verità sul matrimonio, le verità morali, e in ultima istanza, la verità su me stesso. Il brano del vangelo di oggi identifica Gesù Cristo come «Il cammino, la verità e la vita» (Gv 14,6). Senza Gesù troviamo solo desolazione, inganno e morte. Solo c’è un cammino, e solo uno, che porta in Cielo, e si chiama Gesù Cristo. Cristo non è una opinione qualsiasi. Gesù Cristo è l’autentica verità. Negare la verità è come insistere nel chiudere gli occhi alla luce del sole. Tanto se piace come se non piace, il Sole sarà sempre lì; ma l’infelice ha liberamente scelto di chiudere gli occhi davanti al Sole della verità. Nello stesso modo, molti si consumano nelle loro corse con una tremenda forza di volontà e che richiedono l'uso di tutto il loro potenziale, dimenticando che solo possono raggiungere la verità riguardo a loro stessi camminando assieme Gesù Cristo. D’altra parte, secondo Benedetto XVI, "Ciascuno trova il suo bene aderendo al progetto che Dio ha su di lui, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto infatti egli trova la sua verità ed è aderendo a tale verità che egli diventa libero (cfr Gv 8,32)» (Encíclica "Caritas in Veritate"). La verità di ciascuno è una chiamata a diventare il figlio o la figlia di Dio nella Casa del Padre, «Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione» (1 Ts 4,3). Dio vuole figli e figlie liberi, non schiavi. In realtà, l’"io" perfetto è un progetto congiunto tra Dio e me. Quando cerchiamo la santità, cominciamo a riflettere la verità di Dio nelle nostre vite. Il Papa lo ha detto in un bellissimo modo, «Ogni santo è come un raggio di luce che esce dalla Parola di Dio» (Esortazione Apostolica "Verbum Domini").