venerdì 20 gennaio 2017

(Mc 3,20-21) I suoi dicevano: «E' fuori di sé»

VANGELO
(Mc 3,20-21) I suoi dicevano: «E' fuori di sé».
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Gesù, portami con te alla luce del tuo Santo Spirito, perché possa vederti come veramente sei, come vuoi che io ti veda ed impari a seguirti attraverso le scritture.
Questo brano, che è qui riportato in solo due versetti, ci parla di un nuovo ostacolo che si presenta a Gesù nel compiere la sua missione.
Era talmente indaffarato ad occuparsi della gente, dei bisognosi che giungevano a Lui da tutte le parti, che non aveva neanche il tempo di mangiare, di occuparsi della sua famiglia d’origine.
Allora i suoi vennero a cercarlo, erano preoccupati e non riuscivano ad entrare dentro casa per quante persone c’erano fuori; tutto quello che Gesù faceva sembrava strano ai loro occhi, perché andava fuori da tutte le regole che che in genere gli uomini adottano per gestire la loro vita.
Le esigenze degli uomini e le esigenze di Dio... e tutto il resto? Gesù è così preso dalla sua missione dal trascurare tutto il resto.
Certo era così assurdo quello che Gesù diceva e faceva, aiutare gli ultimi non conveniva, non rendeva nulla; non era furbo Gesù, chiunque con il suo carisma ed i suoi poteri, avrebbe potuto fare meglio, avrebbe avuto la possibilità di trarne vantaggi economici.... chiunque avrebbe dubitato delle sue facoltà mentali…. ma non coloro per i quali era venuto!
Loro lo cercavano ed erano trascinati dal suo carisma, loro riconoscevano in quest’ uomo il Santo di Dio, perché li guariva veramente nello spirito e nel corpo e lo volevano vedere, toccare, lo acclamavano e lui si donava completamente a loro senza più pensare a se, ne tanto meno alla sua famiglia.
Così ci invita a fare Gesù, per rispondere a Dio, non guardiamoci indietro, non cerchiamo il nostro interesse, anche se non saremo capiti, se saremo giudicati pazzi o stupidi.
Abbiamo degli esempi di santità che ci debbono far pensare; certamente Gesù è troppo elevato come termine di paragone, ma ce ne sono tanti altri, uno di quelli che mi piacciono di più è certamente san Francesco, ma l’elenco è lungo, anche tra quelli la cui santità non è salita alle cronache della chiesa e dei calendari, persone che hanno lasciato una scia di amore e di devozione che come un profumo, ancora riempie l' aria.

giovedì 19 gennaio 2017

(Mc 3,13-19) Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.

VANGELO
(Mc 3,13-19) Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.


+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.


Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di sapienza: donami lo sguardo e l'udito interiore, perché non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali.(Sant'Agostino)
Notiamo per prima cosa come ad ogni decisione importante Gesù fa precedere un’intera nottata in preghiera, per essere in sintonia con il Padre prima di scegliere i dodici apostoli. Stranissima scelta, non poteva cercarli più diversi tra loro, eppure li riunì tutti sotto il suo nome e questo è un dato importante che non dobbiamo mai dimenticare. Nessuno può sapere da cosa ci giudica il Signore, perché non è importante quello che siamo prima dell’incontro con lui, ma quanto ci lasciamo trasformare dalla sua venuta nel nostro cuore.
Certamente avrebbe potuto fare di meglio, avrebbe potuto trasformare i suoi discepoli in modelli di virtù, ma Gesù non è venuto per cambiare la natura degli uomini attraverso le sue capacità, ma per farci capire che ci ama così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti, che seguendolo, impareremo ad essere migliori.
Gesù guarisce ogni ferita, fisica o spirituale, scaccia la parte di noi che è schiava del peccato, perché la forza che viene da Lui è più forte d’ogni male, ma per fare questo ha bisogno del nostro consenso, del nostro accettare di seguirlo e di seguire la sua parola. C’è un brano del vangelo che ci parla dei fratelli di Gesù, che lui riconosce negli apostoli, e questo ci dovrebbe far pensare che essere apostoli è entrare, aderire alla famigliarità con Gesù, entrare nella sua intimità, nel suo modo di pensare, di vedere, di sentire che siamo tutti fratelli, figli dello stesso Padre, perché Gesù stesso ci ha insegnato a pregare: - Padre nostro che sei nei cieli…- se Gesù ha scelto 12 persone così diverse tra loro, ci avrà voluto dire qualcosa ....Penso che nessuno meglio di Lui avrebbe potuto scegliere e trovare almeno 12 persone che la pensavano allo stesso modo, che avevano gli stessi interessi, ma che certamente il suo scopo è proprio quello di unire tutti nel suo nome.
Non posso fare a meno di vedere come nella prima lettura, Saul e Davide vengano spinti l’uno contro l’altro dai cattivi consiglieri e questo mi fa prendere in considerazione come le forze del male siano, pur se contrapposte unite nell’unico scopo, di lottare contro Dio.
Dove c’è l’unità essi seminano discordia, dai primi uomini ad oggi, satana cerca di dividere tutto quello che è unito dall’amore di Dio.
Non c' è parrocchia dove non regni il pettegolezzo, non c'è comunità in cui non regni l'ipocrisia, ma questo fa parte purtroppo, della nostra umanità, e cercare di restarne fuori è comunque difficile.
Quello che il Papa Francesco ha detto ultimamente sulla Chiesa è per me molto importante, sono parole che sento mie, adatte a me.
Una chiesa aperta, in uscita, che porti nel mondo la gioia del Vangelo, che ami il Vangelo e lo viva prima ancora di pensare di poterlo insegnare.
Sarà difficilissimo che il messaggio del Papa possa essere attualizzato; sarà difficile creare comunità parrocchiali senza litigi e malizie, ma se riusciremo a restarne fuori, potremo riuscire a seguire il Signore nella semplicità e nell'umiltà di chi sa che nessuno è perfetto, e che dobbiamo evitare le chiacchiere per non perderci in esse.

mercoledì 18 gennaio 2017

(Mc 3,7-12) Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.



VANGELO

(Mc 3,7-12) Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami mio Gesù ad accostarmi alla tua parola, a fermarmi accanto a Te, per ascoltarti, per farti penetrare la mia mente ed il mio cuore. Fa che dopo essere stata guarita da Te, io non mi volti dall’ altra parte e me ne vada, incurante di quanti hanno bisogno della tua parola.
In questa settimana in cui la chiesa sollecita la preghiera per l’unità dei cristiani, la parola di Dio che c’è proposta ci fa vedere come da ogni parte la gente è attirata dalla fama di Gesù. Per quanto l’uomo possa dire e fare, per quanto la scienza faccia passi da gigante, resta nell’ aria, anche per chi non crede, che c’è qualcosa di più potente, di più alto, di meno tangibile forse, ma sicuramente c’è quel qualcosa in più in Gesù.
Questo attrae, ci accalchiamo confusamente intorno a lui, vogliamo essere salvati, ma siamo sbandati, prepotenti, egoisti; ci spingiamo per chiedere, ma dopo aver fatto questo incontro, cosa cambia in noi?
Penso in questo momento a tutti i cristiani che discutono tra loro per chi ha la giusta fede, la giusta chiesa, le giuste regole…. e mi domando da quale Gesù sono stati salvati!
Gesù non divideva chi lo cercava in gruppi, non escludeva nessuno, ma anzi, per parlare a tutti, saliva sulla barca dei discepoli. Servire Gesù è anche questo, farlo salire sulla nostra barca, farlo mettere al timone e farci guidare, incuranti d’ogni avversità e di quello che può sembrare troppo difficile per noi.
Non dobbiamo pensare di non saper fare o dire, ma dobbiamo agire nella consapevolezza che quello che per noi è impossibile, è possibile a Cristo e lasciare che sia Lui ad agire in noi. Gli spiriti impuri, i demoni, hanno paura di Gesù, lo riconoscono e sanno che nel suo nome saranno scacciati.
Così, mentre i capi della sinagoga complottavano per zittire Gesù, per ucciderlo, con quelli che detenevano il potere, la povera gente cercava in lui conforto e consolazione.
Noi pensiamo di aver bisogno di Gesù? Pensiamo di voler vivere con Lui, per essere suoi discepoli, salvati dalla sua parola? Pensiamo di lasciare a Lui il timone della nostra vita?
Se vogliamo tutto questo, se vogliamo appartenere a Cristo e con Cristo, preghiamo per l’unità dei cristiani, perché sicuramente questo è quello che Gesù vuole.

martedì 17 gennaio 2017

(Mc 3,1-6) È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?

VANGELO
(Mc 3,1-6) È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito del Signore, Spirito di discernimento,aiutami a capire le letture e più di tutto fammi capire dove sbaglio nel seguirle, dove in qualcosa manco, dove il mio orgoglio mi rende cieca e sorda.
Stavolta Gesù si trattiene veramente a stento e giustamente, si schiera in difesa di un malato dalla mano rattrappita, che rappresenta tutti quelli che hanno bisogno di cure; ma gli erodiani ed i farisei, si coalizzano contro di lui.
Duri di cuore, mettono sempre i loro interessi al primo posto, ossia
quello che loro considerano la cosa giusta e non ascoltano ragioni.
Per loro il sabato non si deve fare assolutamente nulla e quindi neanche salvare una persona in pericolo di vita.
Quale legge giusta farebbe morire qualcuno per quella che oggi chiameremmo “burocrazia religiosa”?
Gesù non accetta che gli uomini si mettano al di sopra del diritto alla vita, alla salute, eppure ancora oggi vediamo che ci vogliamo arrogare il diritto di decidere sulla vita e sulla morte delle persone ammalate.
I casi di eutanasia e di disinteresse da parte delle istituzioni sia civili che religiose, fanno rabbrividire e Gesù è anche tra noi oggi e ci incita a seguirlo in questa scelta umana per la difesa della salute e della vita.
Non facciamo come quelli che mettevano i loro interessi prima di quelli degli altri, ma pensiamo che in ogni uomo che soffre c’è un fratello che ha bisogno di aiuto e di essere difeso.
Tutti i giorni leggo ed ascolto discussioni contro i migranti, e con grande tristezza, pur comprendendo le paure di tutti, e quindi anche mie, mi rendo conto che quello ci anima, è egoismo mascherato da prudenza.

lunedì 16 gennaio 2017

(Mc 2,23-28) Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!

VANGELO DI
(Mc 2,23-28) Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo e illuminami, dammi la grazia di comprendere la tua parola, dammi la forza di viverla e la sapienza di saperla esprimere.
In questo brano, io vedo quel Gesù che mi piace da morire, quello che io definisco “anarchico di Dio”.
Nessuno può dirgli quello che è giusto, quello che secondo gli uomini è giusto, perché lui segue la legge del cuore, là dove c’è l’ amore del Padre, dove la misericordia del Padre parla al posto della legge scritta e corretta dagli uomini.
Un Dio che conosce i suoi figli sa che il rispetto e l’ amore per Lui, non vengono meno perché non si rispettano certe regole di culto, ma perché non si rispetta l’ oggetto stesso del culto.
Fare sacrifici e offrire olocausti, non sempre significava fare cosa gradita a Dio, anche perché gli stessi sacerdoti che credevano di rendere onore a Dio, non hanno saputo riconoscere in Gesù , il Messia atteso.
Infatti questo loro riprendere Gesù senza riconoscerlo, pieni di superbia e alterigia, li porterà a non conoscere il vero tempio dell’ olocausto permanente, quel Gesù che prova compassione dei nostri peccati, fino a accettare di offrire se stesso.
Si, Gesù prova compassione per noi, in Lui non c’è mai una parola di rimprovero solo perché non riusciamo ad essere perfetti, ci sprona a cercare la perfezione, ma lo fa unicamente per il nostro bene, non ci obbliga, ci ama ed il suo amore è veramente immeritato.
Se solo pensassimo a quanto ci ama, anche quando ci allontaniamo, quando lo flagelliamo con la nostra indifferenza, quando lo crocifiggiamo con i nostri peccati, allora si che cominceremmo a scoprire quanto è bello essere amati, anche e soprattutto perché imperfetti.. Non perdiamo tempo in diatribe per stabilire quale sia la parola da seguire, la legge scritta da rispettare, impariamo a seguire l’ unica parola che conta, amore, e allora capiremo tutti i discorsi di Gesù che possono sembrare difficili a volte, ma che hanno solo una chiave di lettura, e la chiave è proprio questa: AMORE!
In questa settimana per l'unità dei cristiani, ( 18-25 gennaio) voglio chiedervi una preghiera per questa unità; io partecipo con profonda condivisione a questi incontri ecumenici, e scopro delle persone meravigliose, e mentre prima ci si scontrava sulle diversità, oggi ci si riunisce sulle cose in comune. Il vero incontro parte dal nostro cuore, se è veramente aperto verso i fratelli.

domenica 15 gennaio 2017

(Mc 2,18-22) Lo sposo è con loro.

VANGELO
(Mc 2,18-22) Lo sposo è con loro.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di rinnovare la mia fede, la mia anima ed il mio cuore, perché sempre fedele alla tua parola, possa seguire la via segnata per noi da Gesù.


Quello che Gesù cerca di spiegare ai discepoli di Giovanni e ai farisei è che il digiuno, non deve essere un atto apparente, una formalità; perché altrimenti non ha senso. A volte le usanze fanno clamore, ma non sono altro che apparenze.
Oggi per esempio nelle scuole italiane, ci troviamo a doverci confrontare con le varie religioni e di sentire che i bambini vengono attirati dalla grande fede dei mussulmani e dal loro digiuno del ramadan, solo perché magari in casa non hanno mai sentito parlare del nostro digiuno cristiano. Il digiuno fine a se stesso non serve a molto, ma se l’ atteggiamento che lo accompagna, è di pieno coinvolgimento del corpo e dello spirito, allora acquista senso agli occhi di Dio. Cominciamo a digiunare dalle liti, dalla violenza, dall' attaccamento ai beni materiali, dalla prepotenza, dal sopruso, dalla voglia di apparire e di mettere sempre il proprio io davanti a tutto e a tutti.
Scegliamo l' umiltà di chi non sa riconoscere da solo, neanche i propri peccati e inginocchiamoci riverenti davanti al Signore, che per amore nostro, ha sacrificato Suo Figlio, fino alla morte umiliante della croce, per la salvezza di tutti noi, che sicuramente non meritiamo tanto amore.
Gesù viene interrogato sul digiuno, che loro e i farisei rispettavano scrupolosamente e che invece i suoi discepoli non facevano.
Per far capire bene i desideri del Padre, Gesù rinnova anche questa pratica del digiuno, togliendo la scorza di apparenza e offrendo se stesso come olocausto, per farci capire che non c'è amore più grande di quello che Lui e il Padre hanno per noi.
Il senso di mettere vino nuovo in otri vecchi è questo, non si può continuare a vivere un vecchio senso di sacrificio dopo che Gesù è venuto a sacrificare persino se stesso per darci la possibilità di salvarci, e non potremo farlo se non facciamo vivere in noi Gesù Cristo.
Gesù con la sua risposta fa capire loro che i suoi discepoli, sono talmente legati a lui, da essere come invitati a nozze in presenza dello sposo e che pertanto, non hanno motivo di digiunare, perché sono in simbiosi con lui, potranno farlo, quando resteranno da soli, perché attraverso la pratica del digiuno potranno unirsi al sacrificio di Cristo.
Questa pagina ci porta un Gesù che viene a rivoluzionare tutte le cose come al suo solito e ci fa capire che con il nuovo, viene non per contrastare il vecchio, ma per renderlo migliore, più completo e comprensibile.
Cerca piano piano di farci entrare nel nuovo olocausto, in quello che sarà il suo, agnello sacrificato per la nostra salvezza e, per farlo, comincia con il farci capire che i discepoli di Giovanni, che fanno parte di tutto quello che riguarda il periodo precedente alla sua venuta, hanno ragione di digiunare, ma che con la sua venuta, le cose cambiano, e chi è con lui deve cominciare a ragionare diversamente.
Il digiuno non è però una pratica superata e fuori moda, ma un atto conscio e consapevole di partecipazione alla grazia di Dio di essere suoi figli, che per mettersi in comunione con Gesù, con la sua Chiesa e i fratelli, scelgono i perdere qualcosa di se per acquistare qualcuno a Dio.

sabato 14 gennaio 2017

(Gv 1,29-34) Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.

VANGELO
(Gv 1,29-34) Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni ancora una volta o Santo Spirito di Dio, sulla mia piccolezza e mostrati ai tuoi fedeli nella tua grandezza.

Dio non è lontano a noi, al contrario si è fatto come noi, per renderci simili a lui.
Al fallimento dell’uomo supplisce la misericordia di Dio, ma ancora non ce ne rendiamo conto, ed anche quando lo facciamo, non capiamo l’immensità di questo misterioso amore.
“ Io non lo conoscevo “ dice Giovanni il battista, che pure lo riconobbe già dal ventre di sua madre Elisabetta quando Maria si recò ad aiutarla subito dopo essere stata visitata dall’ angelo del Signore....perché sapere di lui, averne sentito parlare, averlo accanto, averlo come fratello...purtroppo a volte non basta per riconoscere e fare di Gesù Cristo il re della nostra vita.
L’esperienza di Dio, non nasce con il battesimo se non ci si lascia immergere completamente in lui, ma per sua grazia lo Spirito che riceviamo nel sacramento non si spegne mai, e resta come una fiammella anche sotto alla cenere, pronta ad infuocarci l’animo appena glielo concediamo.

venerdì 13 gennaio 2017

(Mc 2,13-17) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

VANGELO
(Mc 2,13-17) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito santo di penetrare in ogni ruga della mia pelle, in ogni piega del mio cuore. Fa che solo tua sia la voce che canta alle mie orecchie, che il tuo amore che mi circonda mi faccia esprimere con altrettanto amore, per Cristo nostro Signore, che col suo sangue ha purificato la mia colpa.


Tutti quelli che conoscono Gesù, vengono ogni volta stupiti da come si comporta, da come parla; specialmente quelli che sono i più colti, che credono di avere più diritto degli altri di parlare, quelli che si sentono sempre un gradino più su. Ma Gesù ancora una volta stupisce tutti ed è lo stesso Matteo che ci racconta come fu chiamato a seguirlo. Questa è quella che noi oggi potremmo chiamare testimonianza di una conversione. Matteo era un esattore delle tasse, e quasi sicuramente un po’ disonesto, frequentava gente senza fede e disonesta come lui, ma proprio a lui il Signore dice :- Vieni e seguimi! - A Matteo, che era abituato ad esigere le imposte, viene chiesto di imparare dal Signore ad elargire misericordia, perché con quella verrà giudicato, e tante ne userà agli altri, altrettanta ne sarà usata per lui.
Gesù non chiede tasse, non si paga con il denaro quello che Lui offre, ma con quella che chiameremo “la stessa moneta”.
Perdona e sarai perdonato! Abbi pietà dei fratelli ed il Signore avrà pietà di te!
Quello che forse non salta subito agli occhi, ma che ci richiede un momento di riflessione e di silenzio interiore, è CHE PER PRIMO LUI FA QUESTO CON NOI! Ci dona la sua misericordia, a noi miseri e peccatori di tutte le razze; a noi che siamo assenti mentre ha bisogno di noi; a noi che non vogliamo pensare ad altro che alle cose materiali; a noi che non ci sediamo mai vicino a lui raccolti in preghiera; a noi che giudichiamo il prossimo; a noi che portiamo rancore per ogni torto subito ed ancora, potrei continuare per ore, elencando quelli che sono tutte le nostre mancanze. Cerchiamo di riflettere su quanto siamo immeritevoli di tanto amore e cominciamo a provare ad essere migliori, ad avere più amore e misericordia fra di noi, chiediamo a Lui che è il Maestro di aiutarci.
Gesù è anticonformista per eccellenza,non ha preferenze, anzi, sembra quasi snobbare gli scribi, i farisei e i ricchi e sembra invece prediligere i poveri e i peccatori.
Spesso, mi sono chiesta, perché Gesù nasce ebreo e perché in questi territori così complicati, ma forse la risposta è proprio in pagine di Vangelo come questa, perché in quei tempi in Palestina, c’ erano varie correnti religiose e in più c’ era il dominio romano.
Erano i tempi in cui Erode aveva ottenuto il titolo di <re dei giudei>, c’ erano tra questi i farisei (rispettosi della legge di Mosè e degli scribi), i sadducei (che rispettavano solo la legge scritta), gli zeloti (che erano quelli che oggi chiameremmo anarchici e terroristi, che non accettavano il governo di Roma, ma ritenevano che non potesse esserci altro governo che quello di Dio) ed infine c’erano gli Esseni (che vivevano appartati in comunità nel deserto).
Trovare un popolo più complicato non credo fosse possibile, dominato da stranieri, e per natura un popolo nomade.
Gesù nasce tra loro e come sempre cerca con questo di dirci qualcosa.
Trova tra questi personaggi così diversi i suoi discepoli e li riunisce tutti alla sua tavola. Molti lo guardano irritati e sconvolti, vorrebbero stare loro con Gesù perché si sentono più giusti e lascerebbero fuori gli altri, ma Lui rispondeva che non era venuto per i sani, ma per i malati, che non era venuto per salvare i giusti, ma i peccatori.

giovedì 12 gennaio 2017

(Mc 2,1-12) Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.

VANGELO DI VENERDì 13 GENNAIO 2016
(Mc 2,1-12) Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.


+ Dal Vangelo secondo Marco


Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ispirami Signore nella lettura della tua parola, per poter vivere quello che leggo con fede e seguire le tue orme. Amen.


In questo brano possiamo vedere come quattro persone, aiutano il paralitico a raggiungere Gesù. Lo calano dal tetto e questo lo commuove.
Per gli ebrei dell’epoca, le persone storpie e ammalate erano considerate impure, perché pensavano a Dio come a uno che punisce i peccatori mandandogli le malattie, quindi capiamo che, questi quattro amici, che avevano condotto il paralitico a Gesù, erano quattro che andavano anche contro le regole della chiesa d'origine, per poter portare a Gesù quell' uomo.
Commosso da tanto amore per il fratello infelice Gesù gli rimette i peccati e poi lo guarisce dalle sue infermità. Questo crea scandalo tra i sommi sacerdoti, che hanno paura di perdere il loro potere; chi è quest' uomo che dice di rimettere i peccati, quella è una cosa che aspetta solo a Dio, questo è un pazzo.... ma che dice? - Alzati e prendi la tua barella e vai a casa! -.......
Ed ecco che il paralitico guarisce , si alza, prende la sua barella e se ne va sotto agli occhi di tutti.......
Possiamo scegliere di capire che siamo noi il paralitico da guarire, o di essere lo spettatore egoista che non lo fa passare, o di essere l’ amico che lo aiuta a superare gli ostacoli; di essere dei contestatori o di lodare il Signore, possiamo anche continuare ad aspettare di ri-conoscere Gesù come il nostro Salvatore, ma allora non vedremo mai le meraviglie di cui Dio è capace e quello che più conta è che non sapremo mai che anche attraverso noi il Signore compie meraviglie.

mercoledì 11 gennaio 2017

(Mc 1,40-45) La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.



VANGELO

(Mc 1,40-45) La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore







LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA


Vieni o Spirito Santo, io non spero in altro, io non credo in altra giustizia, io non desidero altro che di trovare rifugio nel tuo amore, perchè solo Tu puoi guarire tutte le ferite del mio cuore.


Potevo fare la solita riflessione, ma stavolta mi sento veramente tirata per la giacchetta a tirare fuori tutta l'amarezza che ho dentro, perchè il discorso che vado ad affrontare è tosto.
Cominciamo con il vedere quel male interiore che ci fa vivere spesso come emarginati, chi per un motivo, chi per l'altro e ci porta a non avere più fiducia in nessuno. Dall' altra parte, oltre la barricata, uomini come noi che si sentono perfetti, che pensano di non doverci nulla e che si beano della loro fede attiva fatta di spazi ritagliati su misura, e di preconcetti che tendono a tenere gli altri a debita distanza dall'altare, come se fosse cosa loro. Ma su quell' altare non si recita un sacrificio, e ricordo con grande commozione, che il verbo che viene usato in greco è splanchnízomai che significa si commosse fin nelle viscere, non provo pena esternamente, ma entrò in comunione con lui. Il nostro malato modo di vivere, la nostra pena entra nel cuore di Gesù e diventa cosa sua, tanto da non permettergli di lasciarci soli, tanto da volerci aiutare, confortare, guidare, dare forza .
Eppure tra noi e Lui si frappongono altri uomini che ci guardano schifati, che pensano di avere il potere di decidere non solo con il loro giudizio, ma anche con quello di Dio.
Io mi chiedo sempre più spesso, se tutti quelli che si elevano dagli altari, e che continuano a restare arroccati sulle loro idee, si rendono conto di quale responsabilità hanno nell'allontanamento di tanti fratelli dalla Chiesa.
La chiesa d' elite che Papa Francesco richiama continuamente, continua ad esistere e a persistere, come se niente fosse. Continuano i padronati e le sudditanze alla persona e mentre dicono di servire Dio, servono loro stessi. Chiacchiere, pettegolezzi, cattiverie gratuite, e solo il dio denaro riesce a far accogliere, come sempre, gli indesiderati, a cui tutto è perdonato, tutto è concesso. Il Papa ha voluto i bagni sotto al porticato per il ristoro e abiti puliti per i più emarginati, e pensate che bello sarebbe avere una Chiesa che sia tutta così, una Chiesa che sa donarsi, che sa abbracciare gli ultimi; ed invece uomini e donne di chiesa, si comportano come uomini e donne di mondo, che non vedono nel povero la ricchezza che esprime, che non vedono nel povero Cristo... e tentano di tenerlo fuori dal regno di Dio!
Ma il povero entrerà come Lazzaro perché il suo nome che nessuno conosce è scritto nel cuore di Dio, e molti resteranno fuori come il ricco avido personaggio che forse era anche sacerdote, ma non certo per amore di Cristo!

martedì 10 gennaio 2017

(Mc 1,29-39) Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.

VANGELO
 

(Mc 1,29-39) Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Parola del Signore.



RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Caro Gesù, ti prego di assistermi con il tuo Santo Spirito e di farmi comprendere la tua parola, per poterla rendere viva nella mia vita.

- In questa pagina notiamo che Gesù, pur stando tutto il tempo a disposizione della gente, si ritira spesso in preghiera.
Perché Gesù fa questo? Sicuramente perché ha bisogno di ritemprare il suo spirito, di ricaricare le batterie, come diremmo noi, ma sicuramente ci vuole poco a capire che il messaggio fondamentale è che la preghiera è indispensabile nella vita, per stabilire e mantenere un rapporto costante, con la nostra famiglia celeste, quindi, sia in quella di Gesù che nella nostra.
Vediamo Gesù che guarisce la suocera di Pietro, che, subito, si mette a servirlo. Che cosa può voler dire questo, rapportato alla nostra quotidianità? Sicuramente che dopo essere stati aiutati dal Signore, guariti, salvati, nell' anima e nel corpo, il nostro dovere, è quello di metterci subito al suo servizio e di dare testimonianza di quanto l’ incontro con Gesù, dia un valore alla nostra vita.
Un' altra nota strana è quella che vede la gente accalcarsi davanti alla porta di Pietro; molti erano guariti e molti demoni scacciati, ma non permetteva a loro di parlare, perché si doveva compiere tutto quello che era stato deciso da Dio, e nei tempi giusti. Potrebbe restare lì e continuare la sua opera, ma non è lui a decidere, ora come uomo obbedisce al volere del Padre, quindi se ne va con i suoi discepoli nei villaggi vicini.
Ha una missione da compiere e se decidiamo di seguirlo, anche noi scopriremo che Gesù non è fatto per chi vuole stare fermo, ma per chi si mette in moto, perché per questo é venuto, per portare nel mondo la sua parola, per portare la salvezza a tutti gli uomini.
Pensiamo alla nostra vita, così immersa in mille faccende, segue questo cammino?
Quanto sentiamo di dovere e potere partecipare a questa missione salvifica del Redentore? Spesso vedo la gente affannarsi a vivere, di corsa, nel cercare uno scopo; ma lasciando sfuggire il senso della vita tra le dita, perché il nostro attaccamento alla terra, non ci lascia vedere le cose che danno vita al nostro Spirito, ed è come se tutto girasse intorno senza afferrarne il valore.

lunedì 9 gennaio 2017

(Mc 1,21-28) Gesù insegnava come uno che ha autorità

VANGELO
(Mc 1,21-28) Gesù insegnava come uno che ha autorità


+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.


Parola del Signore.



RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni o Santo Spirito e guidami attraverso la parola di Dio alla scoperta della verità.
 

- Questa preghiera allo Spirito Santo, può sembrare presuntuosa, chi sono io per conoscere la verità, ma io vorrei spiegare che è Gesù stesso che mi invita a farlo «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32).
Io conosco un Gesù che mi ha reso libera dal peccato, che mi lascia libera di scegliere, e che mi vuole libera di essere felice e cosciente di quello che sono e che posso ricevere.
Egli insegnava...quante volte ci ha detto: chiedi e ti sarà dato!
Anche i demoni lo sanno, conoscono la sua potenza, sanno che dove c' è Lui, non c' è posto per loro e noi invece, ci comportiamo sempre come se non ne fossimo coscienti.
Spesso la nostra testimonianza di fede è timida, oserei dire scialba, e questo mi mette i brividi.
Quanto crediamo in Dio? Quanto siamo incoscienti continuando a peccare? Crediamo veramente al castigo eterno?
Cerchiamo la luce che ci illumina, cerchiamo di abbracciare la verità e di liberarci veramente dalle catene della schiavitù del peccato.
Io credo che dobbiamo cercare di guarire nell'anima come nel corpo, dando un taglio netto di bisturi a tante nostre inclinazioni, altrimenti torneranno e non ne verremo mai fuori.

domenica 8 gennaio 2017

(Mc 1,14-20) Convertitevi e credete nel Vangelo.

VANGELO

(Mc 1,14-20) Convertitevi e credete nel Vangelo.

Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore.


RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Padre buono e Santo, manda su di me il tuo Spirito per illuminarmi con la tua parola, fa che io possa seguire a pieno quello che tu mi vuoi concedere di capire.

- Gli avvenimenti della storia proseguono; Gesù ha appena cominciato a farsi conoscere attraverso le parole di Giovanni il Battista, che subito parla di conversione … non cerca di trascinarsi dietro persone che non vogliono cambiare, ma gli propone una scelta mettendo davanti a loro quello che sarà tutto il suo messaggio.
Ai discepoli che lo seguiranno, chiede di abbandonare tutto e di aiutarlo nella sua impresa, di riportare gli uomini sulla via della salvezza e, ancora oggi, molti lasciano la famiglia d’ origine per seguire Gesù in questa sua impresa. Grazie a questi uomini, noi oggi possiamo ricevere i sacramenti che ci permettono di essere perdonati e riavvicinati al Padre attraverso il Figlio. Non lasciamo che questi uomini combattano da soli al fianco di Gesù, ascoltiamoli e cerchiamo di aiutarli con la nostra testimonianza di figli di Dio, preghiamo per loro, spesso oggetto di attacchi da parte di satana.
Anche a noi fa lo stesso discorso, perché la sua parola è viva oggi come allora: Venite dietro a me, vi guiderò verso la salvezza, ma per fare questo, dovrete abbandonare tutto ciò al quale siete legati, che vi tiene attaccati a questa terra, ai piaceri materiali, perché vi tiene lontani da Dio.
Loro aiuteranno noi, in questo scambio reciproco dono dell' amore di Dio. Un aspetto che mi piace rilevare è come la chiamata del Signore possa arrivare quando meno te lo aspetti, quando magari sei preso da altre faccende, quando pensi di avere già una tua realizzazione nella vita, ed ecco che ti accorgi che Gesù ti sconvolge, ti fa lasciare tutte quelle cose che pensavi ti dessero sicurezza, e ti fa partire per un'avventura senza programmi, senza schemi.
Vi farò pescatori di uomini dice e loro lo seguono senza aver minimamente idea di cosa potesse voler dire pescare uomini. Forse una semplice analogia con il loro lavoro di pescatori di pesci e mentre cercavano ancora di capire, erano pescati e catturati da quest'uomo singolare che li trascinava fuori dalla loro vita. I pesci vivono nel mare e trarli fuori significa farli morire, ma morire a se stessi per vivere nel Signore, vuol dire nascere a vita nuova, vuol dire avere il coraggio di fare cose che da soli non potremmo né oseremmo mai fare, vuol dire spingerci a gettare le nostre reti là dove non penseremmo mai di farlo, vuol dire fidarsi di Gesù, ancora più di se stessi.

sabato 7 gennaio 2017

(Mt 3,13-17) Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

VANGELO

(Mt 3,13-17) Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’ acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore.



RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Manda Signore il tuo Spirito su di me, per farmi comprendere in tutta la sua meraviglia il tuo volere. Amen.

 - Giovanni lo aveva preannunciato, e tutti aspettavano di conoscere colui che sarebbe venuto dopo di lui. Gesù giunse, ma si mescolò alla folla per ricevere il battesimo come tutti gli altri. C’era da parte di tutti la volontà di essere purificati dal peccato, di cominciare da capo, di ritrovare la speranza di un salvatore.
Gesù poteva avanzare, farsi riconoscere, ma non fece nulla; si fece come tutti noi, uomo tra gli uomini, ricevette il battesimo con l’ acqua da parte di Giovanni e poi… .mentre stava in preghiera si aprì il cielo e lo Spirito Santo scese su di Lui sotto forma corporea come di colomba, mentre una voce dal cielo lo annunciava come il figlio prediletto di Dio.
Un’ immagine suggestiva quella del battesimo di Gesù, che fa pensare all’ incontro con tutti noi; quel suo stare tra i peccatori, è fratello, che ha compiuto il volere del Padre e che è venuto per ricordarci il volere di Dio. La speranza si fa presente con Lui, perchè come dice il profeta Isaia: ”consolate il mio popolo dice il vostro Dio”, non vuole un popolo disperato e per questo ci manda un salvatore, che grazie al suo sacrificio ci condurrà nel regno di Dio.
Dire siamo figli di Dio è bello,ma dobbiamo somigliare a Cristo, dobbiamo sentirci fratelli di tutti gli altri uomini, solo a questa condizione possiamo conoscere che cosa portò Gesù ad accettare il volere di Dio fino all’estremo sacrificio.
Fu amore, un amore smisurato che non guarda niente, non si ferma davanti a niente, l ’amore di chi ci vuole salvi, di chi non vuole assolutamente che ci perdiamo, e manda il redentore che si unisce a noi e ci insegna la via per tornare alla casa del Padre.

venerdì 6 gennaio 2017

(Mt 4,12-17.23-25) Il regno dei cieli è vicino.

VANGELO

(Mt 4,12-17.23-25) Il regno dei cieli è vicino.
 

Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.


Parola del Signore.



RIFLESSIONE DI LELLA 

PREGHIERA: Padre che ci doni lo Spirito, Tu non rifiuti mai lo Spirito Santo a coloro che te lo chiedono, perché tu sei il primo a desiderare che lo riceviamo. Concedici dunque questo dono che riassume e contiene tutti gli altri. Amen.
 

- Tutto combacia con le profezie, anche il territorio in cui Gesù comincia a muoversi dopo la cattura di Giovanni il Battista, è lì che i popoli che vivevano nelle tenebre vedranno la luce.
Il popolo d’ Israele era in quel periodo oppresso dall’ occupazione Romana, che dava importanza solo ai capi degli ebrei e ai sommi sacerdoti. Ecco che Gesù comincia a far capire da subito che non è venuto per andare ad inchinarsi davanti a loro, al potere, ma anzi, sceglie per amici, i più umili della zona. Comincia a predicare un vangelo che parla d’ amore, di salvezza e di luce e molti uomini lo seguivano. Andava nelle sinagoghe e parlava alle genti dicendo…”convertitevi, il regno dei cieli è vicino” che poi significava, pensa che devi morire, cambia la tua condotta, non rimanere fermo nei tuoi preconcetti, vieni e seguimi, io sono la luce che t’indicherà la via della salvezza. Mentre diceva queste cose, guariva gli ammalati, ridava la vista ai ciechi, scacciava i demoni. Solo chi rimaneva chiuso nel cuore non lo accettava, cercava delle scuse per non credere in Lui.
Ancora oggi in fondo è così, si cercano tante motivazioni per contestare il cristianesimo, vediamo che le stragi di cristiani si susseguono nell’ indifferenza di molti, addirittura c’ è chi, quasi per giustificare questi delitti, ne mette altri sul piatto della bilancia, come se con delle motivazioni più che altro politiche, si possa mai trovare una giustificazione a tutto questo.Gesù è amore e solo con amore può essere accolto e compreso.Sono le nostre miserie di cui si è fatto carico, le nostre divisioni e le nostre colpe che ancora oggi lo inchiodano alla croce. Riuscire a capire chi è Gesù, a riconoscerlo come colui che ci trasmette l’amore di Dio Padre, superiore ad ogni nostra attesa e ai nostri meriti.
E’ stato il primo ad amarci e aspetta a braccia aperte che ci lasciamo abbracciare da lui e corrispondiamo al suo amore, ma noi cerchiamo troppo spesso di capire, ci fermiamo a giudicare, gli errori degli uni e degli altri, senza riflettere che seguire Cristo vuol dire proprio amare, nonostante tutto.

giovedì 5 gennaio 2017

(Mt 2,1-12) Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

VANGELO
 

(Mt 2,1-12) Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
 

+ Dal Vangelo secondo Matteo
 

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
 

Parola del Signore.



RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni Signore Gesù, vieni in Spirito santo, ed indicami la via da seguire per vivere la tua parola.
 

- Le scritture parlano di un re che deve venire, il re dei Giudei e, quando Erode si ritrova davanti i magi, venuti da lontano che cercano questo neonato per adorarlo, si irrita, ha paura di perdere il regno.
Si sente minacciato, ed allora furbamente cerca di ingannarli e si fa promettere che al ritorno sarebbero passati da lì per dirgli dove trovare il bambino per andare anche lui ad adorarlo.
Chi sono i magi? Probabilmente quelli che oggi noi chiamiamo scienziati, quelli che scrutando il cielo cercano di capire e di analizzare gli avvenimenti, quelli che cercano un segno e attraverso quella loro ricerca si mettono in moto e scoprono Gesù, come per significare che scienza e fede non sono in opposizione, mentre quelli che studiano le scritture e che le insegnano nel tempio, i saggi e i sacerdoti, restano fermi nelle loro posizioni, non accettano in quel bambino il Messia. Non vanno neanche a vederlo, non si scomodano, meno che mai vanno ad adorarlo.
E noi? Abbiamo sentito parlare di Gesù, che cosa abbiamo fatto? Ci siamo mossi per andare ad adorarlo? Quanto è cambiata la nostra vita con lui? Sappiamo testimoniare che la sua venuta ci ha cambiato la vita?
I nostri scrigni pieni di doni ricevuti da Dio per presentarli davanti al trono di Gesù, restano troppo spesso chiusi ermeticamente come i nostri cuori.

mercoledì 4 gennaio 2017

(Gv 1,43-51) Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele.

VANGELO
 

(Gv 1,43-51) Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele.
 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
 

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
 

Parola del Signore.






RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Aiutami o Spirito Santo, a leggere tra le righe del Vangelo, quello che Dio ci vuole far conoscere. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
 

- In questo periodo natalizio, si è ricordata la venuta di Gesù sulla terra, ma ancora oggi, dopo più di 2000 anni, ci stiamo chiedendo che cosa è cambiato.
Prima di Gesù, gli ebrei vedevano Dio più come un Dio guerriero, severo, che era pronto a punire i peccatori, gettandoli
nell’ inferno.
Erano un popolo duro, quindi per molti di loro, quel comandamento che diceva “amatevi gli uni con gli altri ” era un poco difficile da digerire.Ma questo in fondo lo è ancora oggi e non solo per gli ebrei.La venuta di Gesù dovrebbe spingerci a seguirlo, a camminare dietro a Lui, ripetendo quello che faceva,testimoniando con la nostra vita, che abbiamo capito cosa Dio vuole da ognuno di noi.
In questo periodo sto usando un libro per fare la mia ora di adorazione: " l'imitazione di Cristo" e non mi sono mai sentita così fragile, così imperfetta, così attacata alla mia parte terrena, dal non riuscire a distaccarmi dai miei difetti.A Natanaele e bastato poco per credere, ma il problema non è credere, è quanto crediamo? Quanto quello in cui crediamo viene a cambiarci la vita....

martedì 3 gennaio 2017

(Gv 1,35-42) Videro dove dimorava e rimasero con lui.


VANGELO
 (Gv 1,35-42) Videro dove dimorava e rimasero con lui.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Parola del Signore.


RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Ti prego Spirito Santo, aiutami a leggere la parola del Vangelo da te ispirata, per comprendere quello che Tu vuoi che io comprenda, per nostro Signore Gesù Cristo e per il sacrificio immane che ha fatto per noi suoi figli.

- Giovanni Battista, annuncia che Gesù è l’agnello di Dio, già nei versetti precedenti aveva detto:  "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!  Ecco colui del quale io dissi: dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.  Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere ad Israele."
Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: l’ uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito, è colui che battezza in Spirito Santo.  E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio".
Ora si rivolge direttamente ai suoi discepoli come per invitarli a seguirlo, come per dire, ecco, colui al quale ho preparato la strada, seguitelo e questi non se lo fecero dire due volte, subito presero a seguire Gesù.
La domanda che Gesù rivolge loro è secca:  " cosa cercate? " " dove dimori maestro? "
All’ invito di conoscere Gesù, dobbiamo muoverci e cominciare a seguirlo, come fecero i discepoli di Giovanni, dobbiamo chiedere a Lui quello che vogliamo, dobbiamo avere le idee chiare e sapere se vogliamo seguire Gesù veramente, allora Lui ci permetterà di seguirlo, ci condurrà nella sua dimora, ci farà sua dimora.< dove >< cosa >
Questo significa in fondo, entrare nel suo regno. Ci colmerà di grazie, ma se non lo seguiremo, se non ascolteremo la sua parola, non potremo cogliere i frutti della fede. Il passaggio seguente ci fa capire come nulla succede per caso; il primo che seguì Gesù fu Andrea e lui lo portò al fratello Simon Pietro, che diverrà il capo della Chiesa nascente; l’ incontro con Gesù diventa così  l’ incontro con la Chiesa e se torniamo alla domanda dei primi discepoli: ” Rabbi dove dimori? ” Abbiamo anche la risposta, Gesù dimora dove ci sono due o più persone che lo seguono, quella è la Chiesa.
Ora noi vediamo che molti si definiscono cattolici o cristiani, ma non praticanti;  vorrei spendere un attimo per dire che non spetta a noi giudicare, ma a noi spetta vivere la Chiesa, senza guardare chi lo fa meglio o peggio di noi, perchè tutte le imperfezioni, tutti gli ostacoli, tutti i peccati, vengono messi tra noi e Gesù per impedirci di arrivare a lui, e nessuno più degli uomini, sa cadere in peccato.
Satana è come un parassita che si appropria di noi proprio attraverso il nostro peccato e spesso, se non riesce ad entrare direttamente in noi, lo fa usando quelli che sono  la nostra rovina, la lingua ed il pensiero, attraverso il giudizio e la maldicenza.
 Usiamo la nostra lingua ed il pensiero, per chiedere a Dio di difenderci da questo mostro parassita, preghiamo per chi secondo noi sbaglia, invece di giudicarlo, e non facciamoci trasmettere il peccato dal parassita.

lunedì 2 gennaio 2017

(Gv 1,29-34) Ecco l’agnello di Dio. 

VANGELO 
 
(Gv 1,29-34) Ecco l’agnello di Dio.
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore.


RIFLESSIONE  DI LELLA

PREGHIERA: Vieni Spirito Santo, vieni nel più profondo del mio cuore, per farmi comprendere e vivere la tua parola, come facesti con gli apostoli e i profeti di un tempo,come facesti con giovanni il Battista e  come fai con tutti quelli che ti accolgono in spirito e verità. Amen.

- Giovanni testimonia con la sua missione che tutto quello che lui vive gli viene da Dio, ma potremmo dire di più, che in tutto quello che fa c’ è Dio.
In molte occasioni parliamo di un cammino che facciamo per seguire Gesù, ma dimentichiamo che fino a quell' incontro noi andavamo proprio per i fatti nostri, non importa quanto lontano dalla retta via, quello che conta è che mentre noi eravamo intenti a vivere, Gesù era lì a guardarci, era lì pronto per entrare nella nostra vita e farsi riconoscere. La cosa che impariamo vivendo il nostro rapporto con Dio in maniera sempre più stretta, è che quasi tutto quello che dobbiamo sapere, non lo aquisiremo studiando, ma lasciandoci scrivere da Dio e imparando ad interagire con Lui.
Giovanni compie un po’ il nostro stesso errore. Ha una sua fantasia di Gesù e vorrebbe adattare a questa  lo Spirito di Dio, sentirsi portatore di qualcosa di suo, di una sua idea, ma Gesù viene prima di Lui e resterà dopo di lui, era, è e sarà sempre; lui può solo testimoniare di aver visto lo Spirito scendere su di Lui e di aver sentito che grazie a Lui tutti saremmo stati figli di Dio, perché essere cristiano vuol dire essere di Cristo, con Cristo ed in Cristo, figlio unigenito di Dio, nel quale ci riconosciamo figli di Dio. Viviamo oltre la scena del battesimo con loro:
Gesù, viene verso Giovanni, i due si erano già incontrati e sembrava che tutto fosse finito lì, con il battesimo di Gesù, ed invece il primo a dover ancora ricevere e dare ancora molto in questa missione sulla terra, è proprio Giovanni.
Il destino di quest’ uomo sia stato scritto prima ancora della sua nascita, si comprende abbastanza bene già dalla visita di Maria a sua madre Elisabetta, e prima ancora, dal concepimento in età avanzata, ma quello che è meraviglioso nella sua vita è l’ estrema dedizione al suo ministero. Nacque da una famiglia sacerdotale, suo padre Zaccaria, era di servizio nel tempio e, fino a che non uscì dal deserto, dove visse da eremita e si cibò di locuste, non abbiamo mai saputo niente di lui. Ĕ quando ad un certo punto della nostra vita avviene l’ incontro con Gesù che tutto si trasforma e cambia, che tutto prende senso e non sembra più di vivere in un deserto, isolati con noi stessi,  come se gli altri non facessero parte della nostra vita. Si abbiamo parenti, amici, vicini e lontani, ma i nostri rapporti con loro sono legati solo da vincoli di sangue e famigliari, ma quando diventiamo cristiani, invece, iniziamo a far parte di una famiglia più ampia, che, man mano che ne prenderemo consapevolezza, impareremo ad amare ed a sentire unita a noi, buoni o cattivi che siamo, proprio in grazia della fratellanza che ci dà essere figli di uno stesso Dio.

domenica 1 gennaio 2017

(Gv 1,19-28) Dopo di me verrà uno che è prima di me.

Santorale 2 Gennaio: San Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa

VANGELO

(Gv.1,19-28)  Dopo di me verrà uno che è prima di me. 

Dal vangelo secondo Giovanni

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Parola del Signore


 
RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni o Spirito Santo e guida il nostro cuore e la nostra mente a Cristo, perchè sempre mi viene nel cuore che come dice Origene: “Nessuno può comprendere il senso del vangelo di Giovanni se non si è chinato sul petto di Gesù e non ha ricevuto da Gesù, Maria come madre”.
 
- L'apostolo Giovanni ci parla dell'altro Giovanni,il Battista,e quello che scrive per primo è la parola TESTIMONIANZA. Intanto comincio con il ricordare che questa testimonianza gli è stata richiesta.Le autorità Giudaiche attendevano come tutti il Messia, (christòs in greco, da cui il nostro “Cristo”) ed il battesimo rappresentava il rito di purificazione per entrare nell'attività messianica, quindi si chiedevano se non fosse lui il Messia atteso. Ma Giovanni nega di essere il Messia,nega di essere Elia (atteso prima del Messia) e nega anche di essere il Profeta di cui aveva parlato Mosè (Deut 18, 15-18: “Il Signore tuo Dio susciterà per te, fra i tuoi fratelli, in mezzo a te, un profeta come me”. )
" Fra i nati di donna non è sorto nessuno più grande di Giovanni Battista " eppure proprio lui, non cerca di usurpare il posto che non gli spetta,non si fa vanto di essere parente di Gesù ,di conoscerlo, non si vanta di avere tante persone che lo seguono,perchè comprende pienamente di non averne alcun merito,se non quello di aver fatto della sua vita ascetica,una continua dedicazione a Dio.Era così infiammato allo Spirito di Dio, che non temeva di non piacere a chi non rispettava le leggi di Dio, a chi conduceva una vita ambigua tra bene e male senza saper decidere e questo gli provocò molti nemici che lo scrutavano,lo interrogavano,con lo scopo di toglierselo di mezzo. Grande la sua umiltà,che gli fece dire: " a Lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo ".