giovedì 9 aprile 2015

(Gv 21,1-14) Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.

VANGELO
 (Gv 21,1-14) Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni Signore Gesù, vieni con il tuo Santo Spirito, a d illuminare la mia vita, la mia lettura, la mia riflessione ed il mio cammino, perché tutto sia secondo i tuoi insegnamenti.

 I discepoli avevano ripreso la vita di tutti i giorni, erano impegnati nella pesca, ma senza frutto.
Ancora non avevano compreso a pieno il messaggio Messianico e pensavano di staccare la loro vita terrena da Gesù.
Sì certo, potevano farlo, erano liberi, ma avevano conosciuto Gesù, avevano vissuto con lui un rapporto vero ed ora il vuoto, la delusione, si facevano pesanti, e tornare alla normalità, come se niente fosse, era difficile. Ecco allora che Gesù interviene ancora nella loro vita, gli conferma che Lui non è stato l’avventura di un momento, ma l’ avvento di tutta una vita. 
Ancora una volta è Gesù che gli va incontro e si fa riconoscere, è lui che gli dice dove gettare la rete, e solo ascoltando la sua parola, la pesca diventa fruttuosa. Gesù non è uscito dal mondo, non è tutto finito lì con la sua morte, ma anzi è da lì che tutto è ricominciato. Gesù è vivo e vuole che ce ne ricordiamo sempre, che viviamo in comunione con lui, che ci affidiamo a Lui, e che c’ incontriamo con lui sempre anche nelle cose più pratiche della nostra vita.
Lui non è il Signore ad ore, quello cui dedicare un’ora a settimana per la messa, o  un' ora al giorno per la preghiera, Lui vuole la nostra adesione completa; non certo perché vuole essere servito e riverito da noi come molti scettici ci vogliono far pensare ma, al contrario, per servire e riverire noi.
Lui che si è fatto servo, che si è umiliato per noi, non sa veramente più come fare per farci capire che solo attraverso di Lui avremo la salvezza.
L’amore che prova per noi, lo porta a farsi ancora riconoscere, nonostante l’ indifferenza degli apostoli e nostra, e noi dobbiamo fare questo passo, senza più indugiare, dobbiamo mettere Gesù ed i suoi insegnamenti al primo posto nella nostra vita.
Gesù non è morto e basta, Gesù è risorto; è tra noi, e non possiamo fare come se nulla fosse.
Dio, ci ama tanto da dare la tua vita per salvare tutti noi suoi figli e tu hai accettato senza recriminare di offrirti per noi. Questo non riusciamo a farlo noi, non riusciamo ad amare come tu ci ami, insegnaci almeno a continuare a provare, anche contro le avversità, insegnaci ad amare i nostri fratelli ed in modo particolare i nostri nemici. Noi non siamo coraggiosi e spesso vorremmo vivere adeguandoci alle regole del mondo, molto più terrene che spirituali, ed è questo invece che dobbiamo imparare a scoprire, che la nostra anima può salvare il nostro corpo, se non vogliamo che  il nostro corpo faccia perdere alla nostra anima la presenza di Dio.

mercoledì 8 aprile 2015

(Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

VANGELO 
 (Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore

 LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio, ti prego, a far luce nel mio cuore e nella mia mente, vieni a dirmi cosa vuoi che io comprenda, e dammi la capacità di trasmetterlo.

Non è un fantasma!Perchè non lo capivano? Avevano letto le scritture, avevano vissuto accanto a lui , ma non avevano ascoltato veramente, non avevano fatto loro il messaggio che Gesù aveva portato a loro, per loro e con loro... ed ora attraverso di loro voleva fosse trasmesso nel mondo.
Cristo vivo attraverso l'esperienza del risorto, non è un personaggio del passato, ma è colui che permette all'uomo nuovo, la donna nuova che vivono in noi, di ricominciare a vivere in Lui.Credo che Gesù può far questo per me? Che può farmi rinascere? Ascolto la sua parola? " Effetà apriti! "   Viviamo la nostra nuova missione.


Ave Maria - Dios te salve Maria - Comunità Gesù Risorto.mp4

martedì 7 aprile 2015

(Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

VANGELO 
 (Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e insegnami a pensare come Te, insegnami a  vivere con Te ed aiutami a guardare con Te questa pagina del Vangelo.

Torniamo a leggere questo brano che vede i discepoli tornare indietro dopo aver conosciuto Gesù, dopo averlo ascoltato, visto operare miracoli. Per chi vuole rileggersi un'altra  mia riflessione , la può ritrovare in questo link:  http://bricioledivangelo.blogspot.it/2014/04/lc-2413-35-riconobbero-gesu-nello.html.
Oggi invece voglio vedere da un altro lato la storia, perchè penso che i due poveri discepoli, mi fanno veramente tenerezza. Quando uomini di potere agiscono, danno l'impressione di schiacciare il piccolo credente, lo vediamo anche in questi tempi, in cui le leggi sembrano voler spazzar via tutto quello che è Cristiano. Gesù da fastidio, la Chiesa  da fastidio a chi non vuole avere nessuno che gli indichi come vivere. A volte anche nella Chiesa stessa Gesù da fastidio, specialmente quando indica l' amore verso i nemici, verso chi ci perseguita, l' amore per la giustizia e non la vendetta. 
Capire che la morte non ha fermato nulla, ma anzi, che ha dato un senso alla sofferenza presente sulla terra, non è ancora facile, neanche per noi, figuriamoci per i primi cristiani, anche se erano stati vicini a Gesù e per questo mi sento proprio come loro. Gesù è risorto, lo hanno visto alcuni discepoli, di loro ci si può fidare? Nella Bibbia troviamo il profeta Geremia che dice: Così dice il Signore: " Maledetto l’uomo che confida nell’ uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. " E ancora: " Benedetto l’ uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia."
Noi generalmente pensiamo al peccato come ad  una trasgressione della legge o di un precetto fissati dalla Chiesa, anche perchè così in fondo ci è stato insegnato e, quindi,  come il fare o il non fare una determinata azione. Questo ragionamento  non solo è riduttivo, ma anche distruttivo, perché tralascia la radice teologica del peccato, la sua vera causa, ci conduce ad una vita "quasi" cristiana, ma mai del tutto.
Il peccato è proprio ridurre  Dio alla bassezza dell' uomo e giudicare che ci abbia indicato delle scelte per la nostra esistenza, a cui umanamente, possiamo dare un nostro senso, senza valutare l'aspetto Divino dei suoi comandamenti, della sua parola. È Dio che parla e cerca con noi un dialogo, un vero rapporto d'amore e di fedeltà;  cerca di guidare la nostra vita, proprio come chi ci insegna a tirare una freccia e a fare centro; il peccato infatti in ebraico si dice " amartia" che si traduce con un termine sportivo, tirare l'arco e sbagliare il centro. Questa è la radice del peccato ed è per questo che, quando ciò accade, non andiamo mai letteralmente a segno nelle nostre scelte, perché appunto abbiamo sbagliato mira.
Se i discepoli di Emmaus hanno avuto bisogno di un nuovo incontro con il Signore, per tornare indietro, verso Gerusalemme, verso la città santa, di quanti nuovi incontri anche noi abbiamo bisogno? Quante volte cercheremo di seguire altre vie, ci lasceremo allontanare pensando che è più giusto essere moderni, stare nel mondo, seguire gli uomini che gestiscono il potere e,  anche se in fondo non ne siamo convinti del tutto, ci lasciamo trascinare nella vita, pensando solo al nostro presente e non alla nostra resurrezione. L'incontro con Cristo è l' occasione per cambiare la nostra vita, per vivere in comunione con lui, sia nella sofferenza, che nella morte e ancora nella resurrezione.  
Il rischio è restare lontani da Dio per tutto il resto della nostra esistenza...per l'eternità.
Ho pubblicato una nota in cui si può leggere lo stesso episodio come lo descrive attraverso la penna di Maria,Gesù stesso: ( https://www.facebook.com/notes/lella-mingardi/iii-domenica-di-pasqua-rivelazione-di-ges%C3%B9-a-maria-valtorta/10152423853751419 ).

lunedì 6 aprile 2015

(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

VANGELO 
(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, come Gesù ci ha promesso, a illuminare la mia mente e la mia vita, perchè possa sempre capire e vivere alla Tua luce, anche se non comprendo in pieno i disegni di Dio, ma mi fido di Lui.

Il giorno di pentecoste era il giorno che rappresentava per i giudei il ricordo del dono della legge data a Mosè sul monte Sinai, in quel giorno, Pietro si fa coraggio e con una forza nuova,  esce allo scoperto. Parla ai giudei, e gli dice che quel Gesù che loro avevano rigettato e messo in croce, era stato mandato da Dio. Ora che Gesù li aveva lasciati per gli apostoli comincia un lavoro duro e pericoloso. Si fanno incontro a chi non riconosceva Gesù e si contrapponeva ad accettarlo come Signore e re della loro vita. Lo fanno con una forza nuova, che li esalta e li sconvolge, con la forza dello Spirito Santo e dell'amore per tutti i fratelli, che Gesù aveva promesso loro, e che li porta a rischiare la propria vita, pur di annunciare la salvezza che viene dall’ adesione a Cristo.
Maria di Magdala cerca Gesù e non vedendolo nella tomba, si chiede dove sia. Rimane lì, vicino al sepolcro e non riesce a muoversi. In questo io vedo l’immobilità dell’ essere umano che,  attaccato agli schemi della terra, non riesce ad andare oltre. Il dolore e lo sconforto ci bloccano, là dove quel corpo non c’è più. Proprio in quel dolore, il Signore invia i suoi angeli ai quali chiedere aiuto, poi arriva e chiamandoci per nome come chi ci conosce profondamente, si fa riconoscere. Lui ci conosce e sa che staremmo immobili nel nostro dolore per questo ci spinge ad andare oltre la morte, per farci comprendere che la vita su questa terra non termina con la morte, ma come Lui,  anche noi saliremo al Padre; è Gesù stesso che ce lo dice: ”PADRE MIO E PADRE NOSTRO - DIO MIO E DIO NOSTRO.”
Invita Maria ad andare da quelli che Lui definisce i suoi fratelli, perché possa annunciare loro di averlo visto e quello che Lui aveva detto. Se riconosciamo in Gesù il nostro maestro, il nostro fratello e ci riconosciamo figli di Dio, non possiamo rimanere fermi davanti a una tomba vuota, ma annunciare a tutti i nostri fratelli che Cristo è vivo, è in mezzo a noi, che la sua morte non è un qualcosa che ci ha separato per sempre, ma anzi, è servita per permetterci di poter salire dopo di Lui al Paradiso, nella casa del Padre.

domenica 5 aprile 2015

(Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.

VANGELO 
(Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 O Spirito Santo, che scendi su chi ti invoca con cuore puro e sincero, vieni a confortare il mio cuore, che sempre ti cerca per vivere con te, di te, nel nome di Cristo , Signore della mia vita.

Una bellissima pagina questa del Vangelo, una pagina che ci fa vedere come, alle donne, viene dato il compito di annunciare che Gesù è risorto,come queste donne che hanno seguito ed amato Gesù,che continuano a cercarlo con cuore sincero, egli si rivela.
A loro chiede di dire ai discepoli di tornare in Galilea, come per dire di tornare alle origini, lì dove tutto è cominciato, per ricominciare a vivere tutto quello che Gesù stesso ha insegnato, alla nuova luce della sua resurrezione.
Maria sotto la croce è stata nominata madre dell’umanità, e lei più di ogni altro ci guiderà alla scoperta di Gesù, morto e risorto per noi. Le donne educatrici, le donne fedeli e devote, le donne che sanno stare in attesa, che sanno soffrire per dare la vita e che sanno che dopo la sofferenza del parto, avranno la gioia di stringere tra le braccia il loro bambino. A quelle donne oggi si chiede come allora, la testimonianza della bellezza di un amore che va oltre la sofferenza. Troppo spesso capiamo solo dopo un dolore quanto è stato grande l’amore perduto, ma il messaggio che Gesù ci trasmette è quello di andare oltre la terrena umanità che ci tiene legati al dolore e di vedere oltre la vita, alla resurrezione dei morti, perché li ci ritroveremo tutti insieme.

sabato 4 aprile 2015

(Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti.

VANGELO 
 (Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’ altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ora,per ora e da ora e per sempre, rendimi capace di amare, di essere amore per poterti trasmettere con tutto il cuore. 

Corrono tutti .. meravigliati ed increduli… Giovanni e Pietro  al richiamo di Maria di Magdala, come non c’è più? Chi ha preso il suo corpo?
Erano stati vicino a Te Gesù e ancora non avevano capito. Mi consola questo, perché sono tante le cose che di Te mi sfuggono, ma tu non aspetti che io capisca, mi chiedi solo di fidarmi e non aver paura, che Tu sarai sempre con me e ricostruirai in tre giorni quello che verrà distrutto.
Per questo Amore mio, mi lascio abbracciare e convincere che tutto in Te è possibile e ti chiedo di donarmi sempre la grazia della fede, di far si che tutto quello che ricevo da te io sappia donarlo senza avere paura. Speranza mia , resta in me anche quando io sarò incredula e avrò paura.
Solo così saprò risorgere con Te anima mia!
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venerdì 3 aprile 2015

VIA CRUCIS MISTICA DALLE RIVELAZIONI DI SUOR BEGHE

 VIA CRUCIS MISTICA
DALLE RIVELAZIONI DI SUOR BEGHE
Nel nome del Padre e del  Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.  
Gloria al Padre, Credo
  
I STAZIONE 

Gesù viene condannato a morte
I STAZIONE Gesù viene condannato a morte

I STAZIONE
Gesù viene condannato a morte 
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore si affida totalmente alla volontà del Padre:  “A partire dal momento in cui Barabba fu liberato, io seppi nella mia santa Umanità che più niente si sarebbe frapposto al susseguirsi dei dolori e il santissimo Cuore di Dio fu stritolato dall’angoscia di ciò che doveva ancora avvenire. Come Dio io sapevo che ero destinato a quel giorno, ma come uomo la mia confidenza in lui era totale e gli lasciavo la totale padronanza degli avvenimenti. Così non rifiutai, nella mia santissima Umanità, la condanna dell’immolazione, ma conservavo anche la totale disponibilità della mia persona alla volontà di Dio, che ad ogni istante poteva soprassedere al corso degli avvenimenti. Io gli ero talmente sottomesso che qualunque cosa avesse deciso mi era cara e conservavo così nel cuore la facoltà di desiderare ancora la vita del corpo. Non vi ho rinunciato in nessun momento, perché quel desiderio doveva permettermi di non perdermi di coraggio e di non abbandonare né tale coraggio in nessun momento del terribile percorso a piedi, né la perseveranza di andare fino al termine della missione che mi era affidata (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56.57)”.
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  




II STAZIONE 

Gesù prende la croce
II STAZIONE Gesù prende la croce


II STAZIONE
Gesù prende la croce 
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Quante pene e quanti mali ha dovuto subire il Signore per redimerci con la Croce! Anche Gesù, e in questo ci è anche di esempio,  per portare avanti la sua divina missione ha fatto appello al suo angelo: “Ho preso su di me le pene e le delusioni, come ho preso su di me la mia pesante Croce ed essa pesava del peso dei mali degli uomini di tutti i tempi del mondo. Ho camminato curvo sotto quella massa troppo pesante ed ho represso i sentimenti brucianti del mio cuore decaduto e disilluso fin nel più profondo della sensibilità divina. Ho represso quei sentimenti a causa delle loro tristezze ed anche perché essi non recano alcuno slancio, né alcun conforto. Avevo anzitutto bisogno di coraggio e di forza: questa era la prima necessità di Gesù Cristo in quei momenti di così grande abbandono umano e divino. Ho fatto allora appello all’Angelo del Sacerdozio ed egli ha camminato di fianco a me senza dir nulla e quella presenza era grande ai miei occhi velati di lacrime e d’amarezza. Io lo vedevo e lo seguivo ed è lui che mi comunicò la forza di immolazione che era la mia missione e nella quale egli aveva il proprio incarico, in quanto Angelo del Sacerdozio. L’Angelo rimase al mio fianco durante il doloroso cammino verso il Calvario e poi, quando arrivai alla sommità del Golgota, egli si sottrasse ai miei occhi (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 25)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  

III STAZIONE 

Gesù cade per la prima volta
III STAZIONE Gesù cade per la prima volta
III STAZIONE
Gesù cade per la prima volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Che il Signore ci faccia la grazia di non essere mai di scandalo e di inciampo per i nostri fratelli! Spinte, cadute, e altre vessazioni ebbero come motivo quello di far accrescere i dolori della Passione:  “Venne il momento quando fui condotto verso la Croce e costretto ad alzarla dal suolo e a portarla. Io mi sottomisi a tutte le loro volontà, ma malgrado ciò non li potei accontentare, perché essi erano così pieni di odio, che qualsiasi cosa facessi io li contrariavo. Fui gettato a terra, picchiato e rialzato di nuovo senza riguardo. Come lo potei, fui pronto a camminare come mi era possibile e poi, senza guardare coloro che gioivano per quella condanna, che avevano creduto di non poter ottenere, mi sforzavo di mettere un piede davanti all’altro e di ricominciare a farlo con il dolore sempre più grande della Croce, che scarnificava le piaghe della flagellazione nei punti in cui appoggiava sulla spalla. Piangevo a causa della desolazione che invase il Cuore della mia santa Umanità e le mie lacrime furono occasioni di nuovi insulti da parte di coloro per l’anima dei quali colavano le mie lacrime (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 58)”.   
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.   


IV STAZIONE 

Gesù incontra sua Madre
IV STAZIONE Gesù incontra sua Madre
IV STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Un incontro d’amore e uno scambio di grazia tra la Madre e il divin Figlio: “Io incontrai la dolce e tanto buona Madre dell’Altissimo e il mio Cuore venne meno nel vederla in quella circostanza e in presenza di quell’orda di demoni in carne ed ossa. Io venni preso da una tale pietà e da un tale amore per lei, che non temeva di venire da me in circostanze così dolorose e anche così terrificanti, che non potei far altro che guardarla e amarla, come non l’avevo amata fino allora. Io la guardavo e lei mi guardava e quel momento galvanizzò l’amore che doveva consumarmi fino all’ultimo istante dell’olocausto. In quello scambio d’amore e di comprensione le comunicai la grazia della Co-Mediazione e da quel momento la resi inseparabile dal santo Sacrificio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui,p. 58)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

V STAZIONE 

Il cireneo aiuta Gesù
V STAZIONE Il cireneo aiuta Gesù

V STAZIONE
Il cireneo aiuta Gesù
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo
Bisogna saper aiutare gli altri quando si presta soccorso ai bisognosi: “Essi chiamarono il bravo Simone di Cirene, e per la sua bontà e per l’obbligo che gli imposero gli fecero portare la Croce divina. Allora io venni relegato dietro a lui e la pesantezza del legno, che oscillava da sinistra a destra ed avanti e indietro per i movimenti di marcia del mio assistente, prese a comprimere e a scalfire il tendine della nuca in aggiunta alla piaga già aperta della spalla. Il dolore era tremendo e, invece di trovare sollievo nello sforzo di quel cammino impietoso, io fui torturato più crudelmente che in precedenza. Sottomisi la mia volontà al furore che m’attorniava e con l’abbandono della mia persona divina accettai tutto ciò che contribuiva alla sofferenza di quegli istanti. Offrii a Dio la mia persona tutta intera e da quel momento non mi appartenni più. Io rinunciavo a tutto me stesso e da allora tutto ebbe libero corso a mio riguardo. M’ero abbandonato nel corpo, nell’anima e nella divinità, io potevo tutto, ma feci il dono di tutto (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui,p. 60)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 


VI STAZIONE 

La Veronica asciuga il volto di Gesù
VI STAZIONE La Veronica asciuga il volto di Gesù

VI STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il ricordo della Passione di Cristo ci deve spingere ad amare di più il Signore e a consolarlo per le sue ferite aperte: “Io conduco i miei, e il loro amore è il balsamo che addolcisce le mie ferite: come il velo, con cui la Veronica inumidì il mio viso sanguinante e purulento, confortò l’anima e il cuore divino nel tormento e lo spavento  (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

VII STAZIONE 

Gesù cade la seconda volta
VII STAZIONE Gesù cade la seconda volta


VII STAZIONE
Gesù cade la seconda volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativa:
A volte la cattiveria degli altri ci spinge a proseguire nel cammino voluto dal Padre: “Continuavo il cammino e cadevo. Quella caduta mi causò una grandissima paura, poiché temevo di non poter partecipare in pieno all’espiazione che era il mio destino. Fui rimesso in piedi con dei colpi e delle nuove ferite e lo stato della mia profonda debolezza spinse i carnefici a raddoppiare la loro perversità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 60)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

VIII STAZIONE 

Gesù incontra le pie donne
VIII STAZIONE Gesù incontra le pie donne

VIII STAZIONE
Gesù incontra le pie donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
La passione di Cristo suscita lo sgomento di alcune donne. Questo sgomento deve diventare uno slancio per propria conversione che Gesù ha chiesto nell’atto di immolarsi: “Con il cuore fatto a pezzi per la mostruosità senza misura della malignità dei nemici di Dio, io affidavo a Dio la loro anima e gli domandavo la grazia della loro conversione e del loro amore. Ebbi questa grazia per alcuni e quest’incoraggiamento mi fu prezioso nel cammino verso il Calvario. Raddoppiai il fervore per la paura che mi stringeva le viscere più fortemente d’una morsa, ma conservavo quell’apparenza esteriore così dolce, così rassegnata e visibilmente senza paura, che stupì Pilato e i miei carnefici. Dominavo la paura, che straziava la sensibilità della mia santa Umanità, e ai loro occhi passavo come il più incredibile fenomeno. Sapevo che la loro inquietudine era grande a mio riguardo, perché ero stato denunciato come Dio, e i loro occhi non cessavano di posarsi su di me senza comprendere, ma senza più nascondere la loro emozione. Io li guardavo con compassione e il loro stupore era completo (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 57)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

IX STAZIONE 

Gesù cade per la terza volta
IX STAZIONE Gesù cade per la terza volta
IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo
Il Signore sopporta tutto nella consapevolezza che con la Croce avrebbe restaurato la creazione del Padre: “Io portavo la Croce ed essa era il segno esteriore della realtà. Sì, io dovevo essere ucciso, e lo meritavo per il carico, la cui amara e ripugnante pesantezza la mia Anima divina s’era resa disposta a portare. Quello stato era ancora più terribile dello stato del mio corpo, era la più crudele sofferenza dell’Uomo-Dio, che camminava verso il compimento della Redazione. Camminavo nel frastuono delle grida, dei colpi e dell’onta, e avevo la più grande pena dell’anima a causa del suo stato, che non contava le rivolte, gli insulti, le bestemmie, le  menzogne e le impurità. Portavo tutto ciò che era corrotto, la più vile bassezza dei sentimenti e gli spergiuri. Io camminavo così, soffocando sotto l’asfissia dell’Anima divina e ricercavo nell’amore che solo motivava quel cammino infernale, la forza di continuare, la forza di restaurare la creazione e la creatura, la forza di compiere vittoriosamente il mio destino. Tale fu lo stato interiore di Gesù Cristo e solo Dio era in grado di vedere ciò che rimaneva nascosto alla creatura (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 59)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  

X STAZIONE 

Gesù viene spogliato
X STAZIONE Gesù viene spogliato
X STAZIONE
Gesù viene spogliato
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore viene spogliato di ogni prerogativa umana e divina: “Voglio far conoscere agli uomini le sofferenze che sopporto dall’inizio del tempo della terra, fino a quando il peccato sparisca dalla faccia della terra. Nella mia santa Umanità ho sofferto la totalità di ciò che può sopportare un corpo umano, poiché ho sopportato in modo mistico tutto ciò che non ho sopportato visibilmente e per mano dei miei persecutori. Ho sopportato la violenza delle bestie e la rapacità degli avvoltoi, ho bruciato di tutti i fuochi che hanno devastato la terra, ho ricevuto dei colpi di lancia prima di quello del centurione, sono stato soffocato, torturato nei visceri, sono stato sventrato e lapidato, ho conosciuto la solitudine tremenda dell’abbandono completo, ho conosciuto l’accanimento che medici poco scrupolosi possono praticare su degli esseri divenuti impotenti, sono stato malmenato, atterrato e abbattuto, e più di tutto questo sono stato condannato alla pena del terrore dell’anima, allorché io era stato santo. Rivivo questi momenti nella Passione della mia santa Chiesa, poiché quei tormenti sono quelli dei miei figli e di innocenti, a causa della cancrena che si è propagata e che corrode sempre più il Corpo mistico di Gesù Cristo. In questo Corpo rivivo la Passione, la Via Crucis, la crocifissione; e presto la santa Chiesa conoscerà le convulsioni dell’agonia (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 63)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.


XI STAZIONE 

Gesù inchiodato alla croce
XI STAZIONE Gesù inchiodato alla croce
XI STAZIONE
Gesù inchiodato alla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Gesù si lascia inchiodare per donarci il suo sangue, la sua ricchezza divina, la redenzione e l’amore misericordioso di Dio: “Il sangue greve che sfugge dalle mie arterie è il segno della potenza materiale che è sconfitta. La potenza dei beni materiali è una potenza derisoria perché essendo il più sovente costruita sulle sabbie mobili della ricchezza per se stessa, essa non resiste agli attacchi dei demoni ed essa sarà abbattuta nell’ora della collera divina, la quale desidera la ricchezza e il bene degli uomini a motivo di Dio, ma non contro di lui. Il mio cuore fu trapassato dopo che ebbi reso l’ultimo sospiro. Quest’ultima ed orribile ferita mi fu fatta per dispetto a causa della cosiddetta rapidità con cui avevo reso l’ultimo sospiro, mentre quelli che erano crocifissi con me vivevano ancora. La creatura che mi  conficcò quest’ultimo dolore nel cuore era un centurione romano, come per prefigurare l’accanimento di coloro che, tra i rappresentanti della mia santa Chiesa cattolica romana, si riunirebbero ai suoi nemici, la tradirebbero e la sminuirebbero fin nelle più sante disposizioni. Io fui crocifisso, io fui schernito nella sofferenza della mia morte così crudele, in riparazione dei peccati di coloro che mi insultavano e mi screditavano e poi, giacché niente poteva più raggiungermi allorché il mio corpo era morto, la Roma del mio supplizio trovò il mezzo di suppliziarmi ancora, aprendomi il cuore, mentre esso era abbeverato di sofferenza e di amarezza (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 20)”.
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  
  
XII STAZIONE 

Gesù muore dopo tre ore di agonia
XII STAZIONE Gesù muore dopo tre ore di agonia
XII STAZIONE
Gesù muore dopo tre ore di agonia
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
L’agonia del Signore non finisce sulla croce, ma continua attraverso il Suo Corpo Mistico: “Io sono crocifisso nuovamente a causa dell’apostasia del mondo. Attualmente sono nella fase finale della mia agonia e la mia anima è nel più grande dolore. Ho male nella profondità della vita creata e il mio Spirito è triste di quel dolore incalcolabile e profondo della profondità delle età. Ho male dall’inizio della creazione fino al rinnovamento della creazione e il dolore che ha inondato l’anima del Redentore durante la sua agonia mortale  è stato così grande, che nessun dolore umano l’uguaglierà mai. Il dolore che ha inondato l’anima divina ha offuscato la terra ed è la causa di quell’oscuramento della luce divina così grande, che la luce materiale perse la sua luminosità e gli astri persero anch’essi il loro splendore. Se l’anima divina fu tanto provata dall’altezza, la larghezza e la profondità del male è perché bisognava che si perdesse in quella profondità per riscattarlo; ed è stato in quello stato di perdizione che il Salvatore si è lamentato sulla Croce dell’abbandono di Dio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 13)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  
  
  
XIII STAZIONE 

Gesù deposto dalla croce
XIII STAZIONE Gesù deposto dalla croce
XIII STAZIONE
Gesù deposto dalla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore viene deposto dalla croce ed avvolto in un lenzuolo, la sacra Sindone che svela i segreti della Passione: “Guarda l’immagine della sacra Sindone e contempla la piaga della fronte di Gesù Cristo. Che cosa vedi? Vedo che dalla sutura cranica è uscito del sangue abbandonate. Vedo del sangue da tutti i lati e poi vedo quel rivolo di sangue in forma di “3” sulla fronte e due macchie di sangue a destra e a sinistra dell’arcata sopracciliare sinistra.
Voglio dare agli uomini la comprensione di quei segni esteriori di dolore. La grande aureola di sangue che è uscito dalla mia sutura cranica è la conferma pittorica della santità del Figlio dell’uomo, poiché gli uomini rappresentano la santità con quell’aureola luminosa dietro e sopra la testa di colui che stimano santo. Quell’aureola inoltre attesta la morte reale di Gesù Cristo; poiché le perdite di sangue di quella regione del corpo si presumono mortali. Infine quel prodigio di luce, dovuto all’effetto del negativo della Sindone, presenta Gesù Cristo nella sua divinità: l’aureola è la sua santità, la luce che egli racchiudeva in sé; poi la cifra “3” che riproduce il sangue sulla fronte è la testimonianza che la santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, aveva partecipato perfettamente al santo Sacrificio della Vittima Santissima. Voglio inoltre precisare che la goccia di sangue che appare luminosa sotto le ciglia dell’occhio destro, posto dove scorrono le lacrime umane, dimostra che Gesù Cristo ha sofferto il dolore come uomo e che quel dolore fisico e morale era pienamente risentito da un corpo che ne ha pianto e sanguinato, tanto nel proprio corpo quanto nella propria sensibilità. La bocca del Verbo incarnato è ugualmente attorniata, in alto e in basso delle labbra e della barba macchiata di sangue: quel sangue sta a significare il rifiuto dell’umanità di ammettere la verità dell’insegnamento divino e la luce emanata da quei segni di sangue rivela agli uomini che il Verbo di Dio è la luce degli uomini e chi ascolta la sua Parola vivrà (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 64.65)”  ”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  

XIV STAZIONE 

Gesù viene deposto nel sepolcro
XIV STAZIONE Gesù viene deposto nel sepolcro
XIV STAZIONE
Gesù viene deposto nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Apparentemente il Signore è immobile nel sepolcro con la morte delle sue membra, eppure l’anima divina deve compiere l’ultimo atto di redenzione con la discesa agli inferi. Ecco come la descrive il Signore: “Il Signore Gesù Cristo è entrato negli Inferi. Che cosa sono quegl’Inferi? Gli Inferi di cui si tratta sono i luoghi di tutte le anime prive della luce divina. Gli Inferi sono il Purgatorio, le sfere di riposo delle anime in sviluppo, le sfere delle anime che non conoscono Dio, le sfere delle anime che non desiderano raggiungere la luce divina pur non essendo dannate, infine, l’ultima sfera, la più terribile e la più triste di tutte le sfere prive della luce divina: le carceri. Il Signore Gesù Cristo è disceso tanto in basso ed è stato aggredito dai demoni nella sua discesa in quelle sfere profonde. Il Signore Gesù Cristo ha portato la sua luce fin nelle profondità del mondo invisibile e quella discesa agli Inferi fu una prova dolorosa e caritatevole oltre ogni misura. Le anime in quelle prigioni conservano il ricordo della sua venuta e la sua luce resta nei muri della notte. La sua luce splende della luce della speranza, che è un chiarore di fede e d’amore e di calore e che dà a loro l’assicurazione di non essere perdute per sempre (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 10.11)”. 

Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 
  

XV STAZIONE 

Gesù risorge dai morti
XV STAZIONE Gesù risorge dai morti
XV STAZIONE
Gesù risorge dai morti
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
La risurrezione di Gesù è esemplare per le future risurrezioni come ricongiungimento di anime, corpi e spiriti: “E’ per volontà mia propria che mi sono risuscitato alla vita corporale nella gloria e per la mia propria volontà che ho strappato la mia anima alla morte eterna, alla quale essa era votata a causa della grandezza, dell’altezza, della larghezza e della profondità dei peccati, dei quali aveva accettato di assumere la responsabilità. I demoni che attorniavano la Croce del mio supplizio gioivano della loro vittoria che credevano acquisita a motivo della nerezza mai uguagliata della mia anima. Ho sofferto l’onta e del più terribile decadimento nella mia anima e, quando infine arrivò il momento della unione ritrovata con il mio Spirito, dopo la risurrezione della mia anima, io fui nella gioia divina più accentuata, perché quella felicità dell’unione di Dio con l’anima e il corpo di Dio è la gioia e la felicità divina più grande. Lo spirito e l’anima sono creati al fine d’unirsi in una simbiosi simile a nessun’altra e l’unione dello Spirito di Dio e dell’anima divina è la più grande e la più straordinaria simbiosi di ciò che è. L’unione dell’anima creata e dello spirito non creato è talmente squisita, talmente esemplare e talmente luminosa, che essa ingloba tutto in sé e l’unione degli spiriti creati e quella delle anime create trova in essa la propria felicità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 14.15)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.