lunedì 6 giugno 2016

(Mt 5,13-16) Voi siete la luce del mondo.

VANGELO
(Mt 5,13-16) Voi siete la luce del mondo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito, a leggere la tua parola e a viverla per prima, per non dispiacere al mio Signore; fammela comprendere con la tua sapienza e togli tutto quello che è mio.
-Voi siete il sale della terra-
Le parole di Gesù ai suoi discepoli, hanno per me il sapore di un invito ad agire, ma non solo a muoversi verso Gesù, ma anche verso i nostri fratelli, perché a che serve riconoscere in Gesù il Salvatore, il Messia se poi non lo annunciamo?
L’esempio del sale che da sapore alle nostre pietanze, ci da l’idea di come l’annuncio del vangelo da sapore alla nostra vita, di come aver trovato Gesù abbia cambiato in maniera decisiva tutto quello che ci circonda, anche le più piccole azioni.
Questo modo di vivere, con Gesù nel cuore, non può passare inosservato a chi ti è accanto, perché quando ami il tuo prossimo, aiuti, sostieni, ascolti e parli con le persone di questo gran miracolo d’amore che t’infiamma il cuore.
La luce della fede splende nel tuo sguardo, nelle tue parole e quest’amore che ti lega a Dio e agli uomini da valore alla tua vita e da gloria a Dio.Vivi da innamorata, perché è questo che ti rende viva, avere uno scopo, che infiamma il cuore; è la condivisione con Gesù che da sapore al nostro vivere da cristiani; è il sapore di Cristo che entra a far parte di noi, che ci porta ad avere un’altra visione che va oltre la sofferenza, oltre la morte, oltre il male. A volte mi guardo indietro e vedo come grazie all’ aiuto di Dio, ho superato delle fasi della mia vita incredibilmente difficili e questo mi da la certezza che non sono mai stata da sola, ma che sempre Gesù ha condiviso con me questi momenti, altrimenti non si spiegherebbe il non essere crollata sotto al peso delle croci che si sono susseguite. La fede è fidarsi, vivere insieme, aiutarsi a vicenda, rispecchiare la stessa luce, altrimenti non ha senso….Non trasmetto speranza se non spero per prima, né posso far vedere la bellezza dell’abbraccio del Signore se non ne sono affascinata. Penso che siamo dei contenitori che trasmettono quello che hanno dentro
Sia che siamo freddi, tiepidi o bollenti, che facciamo luce per quanto sappiamo vedere, altrimenti, possiamo anche vivere, ma di vivo non abbiamo niente.
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domenica 5 giugno 2016

(Mt 5,1-12) Beati i poveri in spirito.

VANGELO DI LUNEDì 6 GIUGNO 2016
(Mt 5,1-12) Beati i poveri in spirito.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA


Ti prego o Spirito Santo, stammi vicino, fin dentro il cuore e insegnami Gesù; dammi la chiave per aprire alla comprensione la mia mente, perché tutto quello che vuoi che io capisca possa entrare in questo mio cervellino striminzito.


Questa pagina è una delle più belle del vangelo... io la definisco quella dei comandamenti di chi vive la fede.
Quella dei comandamenti di Dio è una bellissima pagina in cui Lui ci detta delle regole per la nostra vita, dettate dall'amore che ha per noi, che come un Padre buono ha istituito perché non facessimo cose pericolose per la nostra vita e per la nostra serenità, ma quelle delle beatitudini sono una dichiarazione d' amore da parte nostra a Gesù e ai nostri fratelli. Infatti, anche se ad un primo sguardo può sembrare che dovremmo essere poveri, affamati e perseguitati per essere graditi a Dio, leggendo meglio vediamo è essere Cristiani che ci fa diventare beati. Essere Cristiani vuol dire appartenere a Cristo, condividere con Lui il progetto che Dio ha per noi, essere suoi amici e accettare come Lui il volere di Dio. Non è il potere e la gioia della terra che ci danno la beatitudine, perché tutto va bene fino a che non ci succede niente di spiacevole, poi che facciamo? Come accettare una malattia o una disgrazia quando il metro con il quale misuriamo la nostra beatitudine è così terreno? Si può farsene una ragione, o arrabbiarsi, ma niente è paragonabile a quando il metro con il quale misuriamo tutto è quello dell'amore di Dio.
Accettare la propria condizione ed offrire al Signore ogni cosa della nostra vita è una grande Grazia, vivere attimo dopo attimo in compagnia della nostra famiglia celeste ed affidare ogni cosa, anche la più piccola al Signore, è una dolcissima abitudine. I cristiani non sono dei pazzi, né dei masochisti, ma imparano ogni giorno di più ad amare i propri fratelli e questo è molto bello e dà gioia. Proprio nelle difficoltà affinano le loro qualità con l' aiuto di Dio e ricevono grazie su grazie.
Certo per qualcuno può suonare strano sentire che si considera una malattia come una GRAZIA e non una DISGRAZIA, ma certe cose ci sono e insegnano. Gira qui su fb un video di un certo Nick http://www.youtube.com/watch?v=z7TZ_Fq4fU0
ci sono cose che non si possono spiegare senza gli occhi della fede.... ditemi come qualcuno di noi avrebbe potuto convincere questo ragazzo a vivere la sua vita e a provare la gioia che lui prova nell'essere strumento di Dio se non Dio stesso.
Potrei portare mille altri esempi di persone che hanno saputo vincere il limite umano e sono riuscite ad andare oltre quello che è comprensibile ai più. Non vi nego che provo una sana invidia per chi riesce ad avvicinarsi alla figura del Cristo e ad abbracciare la croce in questo modo meraviglioso, mentre la maggior parte di noi prova solo dolore, stanchezza, e rifiuto per ogni minima cosa non gradita. Il nostro non accettare quello che Dio ci dona, solo perché non è quello che vorremmo, è un rifiuto di amarci e di scoprirci meravigliosi, così come lo siamo agli occhi di Dio. Ognuno di noi è un prodigio, un capolavoro d’amore che a volte sfugge ai nostri e agli altrui occhi distratti , ma il nostro metro di valutazione si ferma solo all’ apparenza; eppure in fondo in fondo, siamo poi talmente soddisfatti di noi che la cosa più difficile è cambiare, imparare a vivere da figli di Dio e non del mondo, in parole povere, convertirci.
Per capire meglio la distanza che ancora ci separa dalla vera fede, vi vorrei invitare a leggere qualcosa di Luisa Piccarretta, di cui ho trovato un volume in pdf a questo indirizzo: http://www.fiat-fiat-fiat.com/fiatpages/DIVINA%20VOLONTA-LIBRO%20DI%20CIELO.pdf
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sabato 4 giugno 2016

(Lc 7,11-17) Ragazzo, dico a te, alzati!

VANGELO
(Lc 7,11-17) Ragazzo, dico a te, alzati!
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».
Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego, o Santo Spirito, di essermi amico, compagno fedele, nonostante le mie infedeltà. Perfezionami, perché sono piena di mancanze, non guardare le mie colpe, ma la mia voglia di appartenerti veramente e per sempre. Fa che questo mio sogno, diventi realtà.
Mentre continua il peregrinare di Gesù, seguito dai discepoli, ecco che alle porte della citta di Nain, incontrano un funerale. C’era una madre che piangeva il figliolo morto, ed era un dolore che schiacciava la donna, che non aveva più altro motivo apparentemente per vivere, perché oltre al suo unico figlio, aveva perso già anche il marito.
Gesù passava di lì e si commosse davanti a tanto dolore! Vediamo ancora una volta, come successe con Lazzaro, che davanti alla morte e al dolore Gesù si commuove, che la fede deve superare il dolore attraverso la speranza della resurrezione.
Questo ragazzo può simboleggiare ognuno di noi, o dei nostri figli, morto alla vita eterna a causa del peccato.
Gesù va oltre la morte, perché il suo amore e la sua misericordia, lo legano alla nostra salvezza come un bene inscindibile, neanche la nostra adesione al peccato, ferma il suo perdono.
Questo brano mi porta, da mamma, a pensare a quanti nostri figli, si perdono per le strade del mondo, dietro a quelle luci che li attirano, dietro a quella che si spaccia per libertà, ma che è spesso una trappola mortale.
Quanti genitori perdono la speranza di vedere i loro figli tornare verso la retta via?
Quanti genitori potrebbero con la loro preghiera attirare sui figli la mano salvifica del Signore, ma non lo fanno, perché anche loro sono lontani dal Signore, oppure la loro fede è inconsapevole, tiepida, o addirittura inerte.
In questo li vedo che accompagnano i loro figli ormai morti alla grazia, e neanche si rendono conto della misericordia di Gesù.
Abbiamo visto la supplica del centurione pagano, ricordiamo quella della figlia del capo della sinagoga e quella delle sorelle di Lazzaro… di questa vedova non leggiamo la supplica, ma vediamo le lacrime di dolore, che commossero Gesù.
Credo che non servano parole per spiegare che la salvezza è una grazia che Gesù brama di concedere, perché la nostra vita è la sua gioia.
La madre gioisce per il ritorno in vita del figlio, come la Madonna, Madre della Chiesa, esulta per la conversione dei peccatori, figli strappati alla morte.
Non limitiamoci ad andare nei Santuari a fare i turisti, ma riportiamo con noi, impressi nel nostro cuore, i messaggi della Madonna.
Preghiera e digiuno per la salvezza dei peccatori, senza dimenticare MAI, che noi siamo tra questi, e che dobbiamo amare il nostro prossimo come Dio ci ama.
Santa Maria , Madre di Dio e Madre nostra,prega per NOI PECCATORI.
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venerdì 3 giugno 2016

(Lc 2,41-51) Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.

VANGELO
(Lc 2,41-51) Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.
+ Dal Vangelo secondo Luca


I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito d’amore, abbracciami, e fammi comprendere il senso delle scritture, ma ancor di più che cosa tu vuoi che io comprenda, e sarò serena tra le tue braccia ad ascoltare la tua parola. Mi affido a te, illuminami!
Gesù cresce e dal fanciullo che era affidato alle cure di Maria e Giuseppe, sta diventando un uomo. Possibile che Gesù si perda? Che Maria e Giuseppe dimentichino questo loro figlio e se ne rendano conto solo a sera, quando la carovana aveva già percorso molta strada? Sì forse si, ma io ho sempre pensato che non doveva essere un bambino facile da crescere, eppure se guardiamo bene, ci vediamo il segno di quello che sarebbe accaduto qualche anno dopo. Maria e Giuseppe sono angosciati, preoccupati e oserei dire arrabbiati con Gesù, se non avessi imparato leggendo i vangeli che né Maria né Giuseppe non si fanno mai prendere dall’ ira. Forse cominciano a capire i poveri genitori di questo bambino così particolare, perché cresce in lui la consapevolezza di appartenere a Dio più che a loro, e anche se non riescono ad afferrare bene il senso della cosa, intuiscono che c’ è una verità che va oltre la loro comprensione. Riprendono il cammino cercando di essere guida di quel figlio che già non gli apparteneva più, e lui stava loro sottomesso.
Mi vengono in mente tante cose… che i figli sono prima di Dio e poi nostri, che la vita è dono di Dio, ce l’ affida per un tratto di strada, perché possiamo attraverso questa vita che ci affida, contemplare il suo amore.
Ancora un pensiero sulla parola sottomesso, che non significa privato della libertà di decidere, ma che accetta di essere guidato e protetto in questo tratto di vita nella famiglia umana, così come Dio vuole che la famiglia viva e si consolidi.
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giovedì 2 giugno 2016

(Lc 15,3-7) Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta.

VANGELO.
(Lc 15,3-7) Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta. 
 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Mio Signore, di assistermi con la sapienza del tuo Santo Spirito, per capire le scritture e la forza per testimoniare la tua parola, perché in questi tempi difficili, nessuno possa restare privo della tua luce.
L’idea del buon pastore, che cerca le sue pecore ovunque disperse e le raduna in un unico gregge, è sicuramente una cosa che ci può dare un quadro molto reale della situazione che stiamo vivendo. Vediamo tutti i giorni intorno a noi persone in cerca di pace, esteriore ed interiore che si avvicinano a questo piccolo gregge di credenti che cammina compatto dietro ad un unico Pastore. Forse non saremo il gregge perfetto per un pastore, chi se la squaglia, chi si ferma, chi si distrae… ma il nostro è un pastore attento, sempre pronto ad intervenire quando ne abbiamo bisogno. É un po’ pazzo d’ amore il nostro pastore, corre dietro a quella che si è smarrita , cura quella ferita, sembra quasi che non possa fare a meno di nessuna delle sue pecore… e pensando a quello che ha detto al Padre”- non perderò nessuna di quelle che mi hai affidato”- Capiamo che la sua parola è ancora una volta verità.
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mercoledì 1 giugno 2016

(Mc 12,28-34) Non c’è altro comandamento più grande di questi.



VANGELO 
(Mc 12,28-34) Non c’è altro comandamento più grande di questi. 
+ In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». 
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’  infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». 
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore 
LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA :

- Vieni o Spirito Di Dio, vieni in me e su di me, vieni a fare di me una tua cosa, a darmi il tuo alito di vita, la tua scienza e la sapienza. Vieni a prendere in me il posto che ti spetta, ed usami come più ti piace.

- Anche oggi Gesù ci da un insegnamento che sembra dire: " tutto gira intorno all'amore. "
Infatti alla domanda dello scriba risponde, come risponde a tutti noi, che due sono i comandamenti che bisogna osservare, quelli principali, che racchiudono tutti gli altri.
AMARE DIO con tutto il cuore, mettendolo quindi al di sopra di ogni altro amore, di ogni altra cosa e vivere per fare la sua volontà....
AMARE IL PROSSIMO come Dio stesso ci ama tutti e come vorremmo fosse fatto a noi.
A volte le persone pensano che per avvicinarsi a Dio, occorra una preparazione dottrinale, una sapienza eccelsa; non è così. Basta accettare di credere in Dio, mettersi al suo cospetto con umiltà e sincerità e allora sarà Dio stesso a prendersi cura di noi, a guidarci verso di Lui con un amore così grande da poterlo quasi toccare con mano.La fede è un dono che bisogna desiderare, chiedere, senza pregiudizi , senza mettere paletti, ammettendo la nostra incapacità di poter fare da soli, di poter credere con il ragionamento, ma di voler credere.
Sta a noi lasciarci andare, lasciarci abbracciare da questo amore grande e farsi plasmare da Lui, con tranquillità e fiducia, tenendo presente che su questi due comandamenti si basa tutta la nostra fede e che questi sono quelli che ci debbono guidare.

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martedì 31 maggio 2016

(Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi!





VANGELO
(Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Santo, di starmi vicino sempre, di imprimermi nel cuore la tua sapienza, il tuo amore, per poter essere il più possibile simile a quello che Il Signore vuole da me.
Leggendo questo brano, mi viene da sorridere, perché penso a quanto la nostra mente vorrebbe spaziare e non può. Non siamo in grado neanche di sapere cosa avverrà in questa vita di noi, e già vorremmo mettere i paletti anche nell’altra, in quella che ci aspetta nell’aldilà. I sadducei, che fra l’altro non credevano nella resurrezione, continuano a interrogare Gesù, sperando di coglierlo in fallo, ma quello che gli presentano è un quesito tutto terreno, che deriva da una antica legge di Mosè, che cercava di garantire la discendenza alle famiglie. Poiché loro non ci credevano, perché domandavano a Gesù proprio questa cosa sulla vita nell’aldilà.? Volevano mettere in discussione la veridicità di quello che diceva, avvalendosi delle sacre scritture? Poveri stolti… Gesù ribatte subito con la stessa scrittura dicendo loro : "Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli", e citando il libro di Mosè, (Esodo3,6), dove Dio si definisce Dio di Abramo di Isacco e Giacobbe, conclude: "Non è un Dio dei morti ma dei viventi". In queste parole evangeliche c'è come l'apertura di uno spiraglio sulla Gerusalemme del cielo: in essa i credenti, liberati dai vincoli della carne, vivranno "come angeli", ossia saranno animati dallo Spirito che è più forte della carne. Ma questa vita dei cieli inizia già da questa terra quando i credenti si lasciano guidare dalla parola del Signore che è seme di eternità e di incorruttibilità.
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lunedì 30 maggio 2016

(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

VANGELO DI MARTEDì 31 MAGGIO 2016
(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
dalla preghiera di Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare sant'Elisabetta, concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore Gesù...
Quella di oggi è la pagina più bella che riguarda la Madonna che sia mai stata scritta. È il canto d' amore di Maria che appena è stata scelta dal Signore come Madre di Gesù, capisce, nonostante la preoccupazione che la sua condizione le procura, che la sua non può essere una condizione di immobilità, e parte immediatamente per servire.L' incontro è con Elisabetta, la cugina anziana, alla quale Dio aveva donato una gravidanza in tarda età; che avrebbe contribuito con lei, attraverso il suo figlio Giovanni il Battista a far conoscere Gesù, salvezza del mondo. Maria è abbagliata dalla grandezza di quello che il Signore ha compiuto in lei, che si sente così esaltata da un lato e così umile dall'altro, diviene immediatamente serva del Signore, ma anche consapevole che quello che avverrà nel mondo, sarà un prodigio che darà al mondo la salvezza promessa da Dio attraverso le sacre scritture. Forse Maria non sapeva quanto questa scelta l' avrebbe fatta soffrire, ma attraverso questa sua accettazione di ogni cosa venisse da Dio, diventa partecipe della nostra salvezza, e ancora oggi, ci accompagna al Figlio suo e ci ripete - "fate quello che lui vi dirà"- Grazie del tuo si madre dell'umanità. – La storia di Maria può essere la nostra storia, certamente non ai suoi livelli, ma anche noi possiamo dire " si " a Dio e lasciare che sia Lui a dirigere la nostra vita, attraverso lo Spirito Santo. Per riuscire a comprendere bene cosa sia lo spirito Santo, se vi sembra di non saperlo ascoltare, lasciatevi trasportare nell'amore per tutti i fratelli, perché nell' amore sarà più facile riconoscere la sua voce.
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domenica 29 maggio 2016

(Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.


VANGELO.
(Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, per comprendere l’ essenza del tuo messaggio e saperlo rendere attuale nella mia vita.
Nella confusione di questi ultimi tempi,si dice di tutto ed il contrario di tutto.
Molte le voci che cercando di dimostrare le loro ragioni, si levano contro Papa Francesco.
Stamattina leggendo l’ultima profezia elaborata per dire che il trono di Pietro è in mano allo anticristo, ho avuto un sussulto...
Analogie con quello che accadde 50 anni fa dopo il concilio vaticano 2° fanno pensare!
Ma poiché io non credo nella sapienza dell’uomo, mi sono affidata anche oggi alla sapienza di Dio; e dopo aver pregato lo spirito Santo, mi si è aperta la pagina del vangelo di oggi...
Meglio di così non mi poteva rispondere, per questo anche oggi che mi fido solo di Lui.
Ancora una parabola sulla vigna, il padrone la lascia in mano ai contadini perché la coltivino, a coloro quindi che detenevano il potere di amministrare la parola di Dio. A loro è stata affidata la parola, ma questi la vogliono gestire a modo loro e non vogliono accettare Gesù, perché non vogliono accettare le sue regole, ma vogliono essere loro il popolo eletto, solo loro il popolo prescelto da Dio, e questo Gesù che parla con i pagani, che sana i lebbrosi, e che accoglie gli emarginati, proprio non gli piace, e non potendo accettare di sentirsi in colpa, di avere qualcuno che pesa sulla loro coscienza, decidono di ucciderlo.
Ma quel Gesù che loro hanno scartato, è stato la nostra salvezza, la salvezza di ogni uomo che non vuole un Dio su misura, come gli fa più comodo, ma ascolta la voce di Dio per quella che è, ed accetta Gesù ed il suo messaggio,anche se questo significa accettare la croce nella sua vita, accetta di servire e non di essere servito.Troppo spesso noi uomini, abbiamo una visione spirituale della fede, ma poi nei fatti, non riusciamo a viverla concretamente, perché mettiamo noi stessi al centro della nostra vita, e non Gesù. E' difficile vivere una vita basata sull' imitazione di Cristo.
Questo è quello che l’uomo fa quando diventa superbo e vuole fare a meno di Dio, vuole guidare la propria vita, senza riconoscerla come un dono, perdendo di vista che quella vigna è già sua, che non ha bisogno di uccidere e rubare niente, perché tutto quello che il è del Figlio è per lui.
Ma Gesù che è stato ucciso, è diventato la pietra su cui poggia la Chiesa.
Questa Chiesa che spesso noi non vediamo come la nostra casa, ma come un’ istituzione che ci è estranea, come un regno di pochi, questa Chiesa che alcuni credono di loro proprietà, e che altri non accettano…
Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo fa nel nome di Dio, o lo fa nel suo interesse? Lavora su se stesso per poter portare frutti al regno di Dio, con la parola e l’esempio, o segue i propri interessi?
Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per scoprire come ci comportiamo, per capire se questo atteggiamento del " tutto ci è dovuto " ci appartiene, e fino a che punto vogliamo continuare a rifiutare di essere partecipi eredi con Cristo, del regno dei cieli.
Cosa altro deve fare Dio per farci comprendere quanto è grande il suo amore più che dare la vita del suo Figlio per la nostra redenzione? Quanto ancora vogliamo essere sordi e ciechi? Per rincorrere cosa stiamo rifiutando la nostra partecipazione al progetto di Dio? Vogliamo continuare a credere di poter gestire la vigna del Padre senza di Lui? per farne cosa?Non possiamo trasformare la Chiesa di Cristo in una proprietà privata e pretendere di averlo soltanto per noi. Cristo implica anche la scomodità della sua famiglia e siamo tutti noi,noi che dobbiamo imparare a vivere in comunione tra noi e con Lui,non possiamo fare altro. Chi ha conosciuto Cristo non può distinguerlo dalla Chiesa, deve vivere Cristo dentro la Chiesa.
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sabato 28 maggio 2016

(Lc 9,11-17) Tutti mangiarono a sazietà.

VANGELO DI DOMENICA 29 MAGGIO 2016
(Lc 9,11-17) Tutti mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito Santo,che ci doni la forza e la grazia di comprendere , dona a tutti la forza di vivere questo incontro con il tuo corpo ed il tuo sangue, fa che possiamo condividere la fede, la parola, la grazia e la croce con i fratelli, per Cristo nostro Signore. Amen.
Quella del Corpus Domini è la ricorrenza del messaggio principale di Gesù; è un giorno che nella liturgia ricorda quello che è il momento cruciale di ogni messa,che è il centro dell'Eucarestia: Gesù!
Molti di noi si recano a fare la comunione senza pensare veramente a quello che stiamo facendo, distratti e per niente partecipi alla comunione con il corpo e il sangue di Gesù. Questo mi mette addosso una grande tristezza,e penso a Gesù, triste e disperato che ci guarda da quell’ altare e che è ancora una volta disprezzato e ignorato. Il suo sacrificio, il suo farsi uomo e donarsi per la nostra salvezza, passa per molti, quasi inosservato, ma non nella storia. Da duemila anni questo uomo di un piccolo paese della Galilea fa parlare di Lui. In questo racconto Gesù divide il pane e i pesci che servono per sfamare la gente che lo segue, preannuncia quella condivisione, quella comunione che deve esserci tra lui, i suoi discepoli e il suo popolo. Un popolo affamato della sua parola, che lo segue e si raduna intorno a lui, non vuole andarsene e i suoi discepoli sono preoccupati per questo popolo stanco ed affamato, non sanno come fare per gestirlo e si affidano a Gesù. Chissà quanti sono i sacerdoti che nella chiesa di oggi, si affidano a Gesù, che ascoltano con fiducia quella parola…”voi stessi date loro da mangiare”, con la quale Gesù li invita a muoversi verso il popolo, a condividere con loro quello che hanno.
Noi laici non siamo certo migliori, non ci teniamo forse per noi tutti i pani e i pesci che abbiamo? Che importa se altri hanno fame… peggio per loro!
Anche spiritualmente siamo abbastanza tirati, raramente offriamo una mano, un consiglio cristiano, portiamo la parola di Dio là dove manca, dedichiamo il nostro tempo per accompagnare anche solo moralmente un anziano verso la morte, un malato nell’ angoscia della sua malattia.
Noi siamo moderni, adeguiamo la nostra fede ai nostri tempi, e neanche ce ne accorgiamo…. quanti nostri amici, se non noi stessi, viviamo una crisi matrimoniale, domandiamoci solo questo: cosa faccio per un matrimonio in crisi, sia il mio o di un amico o uno sconosciuto…. consiglio? Aiuto? Prego?
Eccoci moderni fedeli che non sanno più riconoscere Gesù neanche nello spezzare del Pane… figuriamoci nel condividerlo. Nell’ adorazione eucaristica, nella comunione, guardando Gesù fattosi pane per noi, chiediamogli di aiutarci ad annullare il nostro orgoglio, per essere con lui dono d’ amore per i fratelli e gustare la vera gioia che nasce dal condividere.
Pensiamo che Gesù, pur essendo di natura Divina, non considerò se stesso un tesoro geloso, ma si spogliò divenendo servo per noi uomini ,fino all’ estremo sacrificio della morte sulla croce.
Pensiamo a quelle braccia aperte e abbracciamo il suo corpo, nutriamoci di lui con tutto il rispetto e la devozione, chiediamo di vincere con Lui il nostro egoismo, portiamo con noi verso quell’ Ostia i nostri fratelli, gli ammalati, i lontani, i deboli, ma in modo speciale, preghiamo Gesù per quelle mani consacrate che ci stanno offrendo il suo corpo e il suo sangue… amiamo i nostri sacerdoti e la nostra Chiesa, preghiamo per loro.
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venerdì 27 maggio 2016

(Mc 11,27-33) Con quale autorità fai queste cose?

VANGELO
(Mc 11,27-33) Con quale autorità fai queste cose?
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e svelaci le parole di Gesù; fa che il nostro animo e la nostra mente siano puri davanti al Signore, e che la malizia umana non ci impedisca di capire e di riconoscere il Messia.
Certo che la sapienza di Gesù a volte, ci lascia senza parole; il fatto che ci stupisce è che, senza neanche innervosirsi, riesce a trovare le parole giuste per far chiudere nella trappola da soli quelli che gli tendono la trappola.
I sadducei ed i capi dei sacerdoti, non riconobbero in Giovanni un profeta, coloro che dovevano guidare il popolo verso Dio; non seppero leggere i segni delle sacre scritture ed ora che Giovanni era morto, i loro dubbi non si erano per niente chiariti, eppure già il loro pensiero era di insidiare Gesù.
Chi è Gesù? Chi lo autorizza a fare quello che fa?
La malizia che mettono nella domanda, gli si ritorce contro e non riescono a dare una risposta che nasconda il tranello che vogliono tendere a Gesù.
Questo brano ci deve portare a fare una riflessione semplice.
Forse è il momento di domandarci chi è per noi Gesù? Se noi lo autorizziamo a guidare la nostra vita o se facciamo come chi si sente più giusto, più saggio, più importante, e cerchiamo di metterlo a tacere.
Oggi voglio leggere in queste parole anche un altro messaggio; voglio chiedere a Gesù di vivere con me in questo particolare momento, di insegnarmi ad essere prudente, a saper discernere l’ inganno e chiedergli di mettermi in bocca parole e silenzi, secondo quello che è più giusto per il progetto di Dio.
Gesù ha detto: non vi preoccupate del modo di difendervi, né di ciò che dovete dire: *lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che conviene dire. (Lc 12,12)
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giovedì 26 maggio 2016

(Mc 11,11-25) La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio!

VANGELO
(Mc 11,11-25) La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio!
+ Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
“La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
vieni o Santo Spirito e fa che possiamo comprendere pienamente le parole del Vangelo.La folla lo acclamava,ma Gesu`non per questo cercava compromessi e di piacere…anzi,le sue parole ed i suoi gesti diventano severi.
Spesso dico nei miei poveri scritti,che dobbiamo cercare di avere un rapporto vero con Dio, non basato su falsita’ e fermo nella mediocrita’; Dio non deve diventare per noi un re di burla,ma l’aspirazione massima della nostra anima ed il corpo e la mente debbono essere il mezzo con cui perseguire questa aspirazione.
Il mondo e’ basato su falsi dei,sul denaro, il successo,l’io smisurato…ma a Dio riserviamo gli avanzi!
Questa e’ amici,perdonatemi la franchezza,la nostra triste realta’!
La fede non si incentiva recando doni all’ altare che si comprano col vile denaro,ma facendosi dono per il Signore,e nella sua volontà, diventando dono per gli altri.
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mercoledì 25 maggio 2016

(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!

VANGELO
(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Gesù fa che io veda! Fa che attraverso il tuo Santo Spirito, io sappia riconoscere la Tua luce dal buio profondo del mio essere, fa che tutto sia luce e possa illuminare anche chi mi ascolta e mi segue, perché guidati dalla tua luce, non abbiamo a perderci.
Gesù passa, è vicino a noi, c’ è tanta gente intorno a lui, alcuni dicono al cieco di tacere, di non gridare…perché, chi lo ha stabilito che a Gesù quel grido, quella richiesta d’aiuto diano fastidio? Forse li stessi che hanno stabilito di pensare ai ciechi come ad emarginati….
Questa cosa mi fa pensare a quanti di noi, ritenendosi dei buoni cristiani, dei seguaci di Cristo D.O.C. tendono ad emarginare chi non ha fede, chi non ha conosciuto ancore la luce del Signore, ritenendoli colpevoli e condannandoli già a priori, ad una vita senza speranza di conversione.
Certo il signore con molti di noi è stato veramente buono, ci ha donato la grazia di una conversione senza merito da parte nostra, e sarà che io sono tra questi fortunati, che penso spesso che forse qualcuno ha pregato tanto per me…e poiché non ricordo nella mia famiglia grandi esempi di preghiera, penso alle suorine da cui andavo a scuola, oppure a qualche buon cristiano, che senza sapere per chi, pregava per chi era lontano dal Signore.
Ed eccomi qui, a parlare con voi, di questo miracolo che è avvenuto tanti anni fa e che si ripete ogni giorno. Per questo io non smetterò mai di credere nella forza della preghiera, nella voce che implora, che sale fino a Dio, che commuove il suo cuore e lo fa aprire anche alle persone più lontane.Lui sa come fare, ha i suoi mezzi, i suoi sistemi, per ognuno di noi ha una parola diversa, ci conosce tutti, così bene, come neanche noi ci conosciamo.
Dio interviene nella nostra vita, se lo chiamiamo, cambia le tenebre in luce, e ci fa vedere tutto sotto ad un’altra prospettiva.
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martedì 24 maggio 2016

(Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato.

VANGELO.
(Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato. + Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede. Povero Gesù, è uomo, ha paura, come tutti e, questo evidentemente, si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura. Non seguivano quindi un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino. Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto. Certo, capire che uno che uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino. Morire e risorgere, vuol dire per noi, morire all’ uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere nello Spirito con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso. Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, anche la cosa più preziosa, la sua vita.
Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’ amore, mentre diciamo a vuoto “darei la vita per te” Gesù l’ha data veramente.Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere accanto a lui, uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra, cercano un favoritismo personale, non vogliono che nessun altro, neanche Pietro, sieda presso Gesù prima di loro. Non hanno idea del modo in cui Gesù vincerà sui suoi nemici, non riescono neanche ad ascoltarlo del tutto, perché continuavano a seguire l'idea che si erano fatta di Lui come Messia. È la stessa proposta che nel Vangelo di Matteo 20,20. viene attribuita alla madre dei due apostoli, forse perché fu considerata inappropriata. I posti del cielo non si decidono per conoscenza come sulla terra, ma i discepoli ancora non riescono a comprenderlo e, anche tra loro c'erano invidie e gelosie.Anche oggi nelle parrocchie, si cerca di essere al centro, accanto al sacerdote, o accanto al Vescovo, o al Papa e ci si sgomita l'uno contro l'altro... in fondo nulla cambia se non cambia il cuore dell'uomo... di qualunque uomo.Sedere alla destra di qualcuno significava avere la stessa natura, la stessa dignità e lo stesso potere di colui che siede al centro; Gesù, essendo seduto alla destra del Padre ha la stessa dignità, potenza e natura di Dio Padre. Un’ ultima cosa da notare nel vangelo di oggi, è come Gesù risponde a quegli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, egli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire… e pensiamoci bene, perché in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo.
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lunedì 23 maggio 2016

(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

VANGELO DI MARTEDì 24 MAGGIO 2016
(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Concedimi o mio amato, la luce del tuo Spirito, per comprendere a pieno le tue parole, per inserirle nella mia vita e farmi muovere sui tuoi passi. Io sento di amarti e vorrei essere veramente come Tu mi vuoi, insegnami.


Il giovane ricco è appena andato via… non se la sentiva di vendere tutti i suoi averi per seguire Gesù, non se la sentiva di rinunciare a qualcosa che,secondo lui, gli apparteneva. Pietro guarda Gesù e timidamente gli si avvicina e gli chiede se loro che hanno lasciato tutto per seguirlo, sono a posto? C’è qualcosa in Pietro che gli fa presagire che la risposta non sarà quella che si aspetta, sembra che con Gesù non si riesca mai a capire fino in fondo, quello che è giusto, quello che vuole. Infatti, Gesù fa una precisazione che come al solito, lo lascia esterrefatto. Dice che, già solo il fatto di seguire la sua parola, apre degli scenari completamente diversi nella nostra vita; il sapere che essa non è fine a se stessa, ma che è inserita in un progetto di Dio, è una proposta accattivante che dite? Lasciare tutto, non vuol dire mettersi a fare il barbone, ma non essere attaccati a nulla, non avere delle cose più importanti di Dio, che ci possono fuorviare ed è questo per noi molto difficile. Lo era ai tempi di Gesù, in cui si viveva di poco e lo è ancor di più oggi che tutto sembra essere di primaria importanza, irrinunciabile e per avere tutto si è disposti a tutto, anche a lavorare per tante ore. C’è la macchina, i videogiochi, la discoteca, le serate divertenti, gli impegni dei figli… tutto così importante da non avere il tempo per il Signore. Una fugace messa di domenica e se il sacerdote fa un’ omelia troppo lunga, quanti visi scocciati…. Ma com’è bello ogni giorno aprire la giornata con la preghiera, affrontare le difficoltà con la fede che ci sorregge, sapere che non si è soli, leggere le scritture e cercare di capire alla luce dello Spirito Santo, che cosa ci dice il Signore. Io lo faccio con voi, ma vorrei tanto che tutti lo facessimo ognuno per proprio conto, per aver la possibilità di stare a tu per tu col Signore, aprire a Lui il nostro cuore, scoprire che quello che riceviamo e di gran lunga superiore di quello a cui rinunciamo. Anche Pietro capirà che deve rinunciare al suo orgoglio, alla sua presunzione, al suo carattere irruente, all'idea di essere perfetto, e lo capirà quando sarà messo alla prova in tutta la sua debolezza, e rinnegherà di conoscere Gesù per paura. Dobbiamo far posto a Gesù nel nostro cuore, e non ci rimetteremo, questo è sicuro!
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domenica 22 maggio 2016

(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

VANGELO DI LUNEDì 23 MAGGIO 2016
(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
DONAMI O SIGNORE IL TUO SANTO SPIRITO, PER SAPER DISCERNERE E PROMULGARE LA TUA PAROLA, E PER SAPERLA PER PRIMA COSA VIVERE E TRASMETTERE CON LA MIA VITA. PER CRISTO NOSTRO SIGNORE
Spesso quando si ascolta la parola di Dio in chiesa, si sente salire un brusio... oppure scendere un silenzio... nel nostro cuore.
Penso ai ricchi, che magari hanno fatto tanti sacrifici, si sono privati del superfluo per anni e anni, per raggiungere una soddisfacente situazione finanziaria, che gli garantisca una vecchiaia serena, e con il cuore spero che questo sia vero, primo che riescano a diventare vecchi e poi anche sereni. Se volessi inventare un lavoro, mi metterei a costruire le casse da morto con le tasche, perché almeno potrebbero essere seppelliti con i loro averi, tanto purtroppo, ha ragione Gesù, quando dice che è difficile che un ricco entri nel regno di Dio, ma non perché è ricco, ben venga la ricchezza se può essere un mezzo, è la povertà d'animo, la grettezza, l'avarizia e l'egoismo che perdono le anime dei ricchi.
Al tempo stesso, non serve essere ricchi per essere egoisti e poveri d'animo, perché un sorriso non costa nulla, una parola buona nemmeno e ancora meno costa pregare per gli altri... e certe persone invece non riescono a fare neanche questo.
L' avarizia è spesso uno stato d'animo, un modo di essere di chi tende a cumulare per tranquillizzare se stesso; la paura di non saper affrontare le difficoltà se sopraggiungono, è spesso insita in queste persone.È sempre la paura che detta certi atteggiamenti, e la paura è la logica risposta di chi non confida in altri che in se stesso.
Quanto è difficile essere come Dio ci vuole, difficile capire dove sbagliamo, ma tutto quello che è difficile a noi, anche impossibile, è possibile a Dio, ed è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedergli di farci diventare come ci vuole, per fare di noi esseri umani degni di essere chiamati figli di Dio. Non basta osservare i comandamenti, non uccidere, se poi qualcuno nel mondo muore di fame e io non muovo un dito; non rubare, se poi non rispettiamo chi lavora o chi ci da il lavoro, l’inganno del maligno è dovunque, ma quello che più è tragico, è che è così annidato nel nostro animo, che non riusciamo più nemmeno a distinguerlo, per questo dobbiamo continuamente rivolgerci allo Spirito Santo di Dio, che ci aiuta a discernere il bene dal male, cosa che noi crediamo di saper fare, ma non ne siamo più capaci.
Oggi a messa ho sentito un bel discorso su quello che dovremmo essere per piacere a Dio e non seguire mammona... sì, un bel discorso! Solo un bel discorso! A volte siamo cembali stonati, perché non lasciamo che sia lo Spirito del Signore accordi in noi anima e corpo e frapponiamo alla musica del cielo, quella di una terra dalla quale non riusciamo a distaccarci. Siamo poveri proprio quando pensiamo di essere ricchi, e pensiamo di dover parlare agli altri. San Filippo Neri diceva: "Non fate i maestri di spirito, e non pensate di convertire gli altri; ma pensate a regolare prima voi stessi."
Il giovane ricco si presentò a Gesù convinto di star facendo tutto quello che poteva, e cercava qualcosa che lo coinvolgesse. “Che cosa devo fare? “ Ma Gesù lo spingeva a fare tutto quello che poteva salvarlo veramente e se ne andò rabbuiato in volto, immobile nella sua situazione, si contentava di essere nel giusto secondo il suo modo di vedere, ma non voleva essere perfetto, mentre a tutti noi è richiesto di essere in comunione con Gesù e non di accontentarci.
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sabato 21 maggio 2016

Gv 16,12-15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.

VANGELO
Gv 16,12-15
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di assistermi come promesso da Gesù, nonostante le mie imperfezioni, perché vorrei essere come tu mi vuoi, e ti dono tutta me stessa perché tu mi possa plasmare.


Dio è sapienza Divina e noi non potremmo mai arrivare a conoscere quello che lui sa, ma grazie allo Spirito che ci ha inviato anche noi possiamo cominciare a poco a poco a capire qualcosa, a secondo di quello che Lui giudicherà giusto farci capire. Il fatto che tutto è sapientemente dosato da Dio, si vede da tante cose, che se ci guardiamo un po' intorno sono molto chiare, e sicuramente un motivo c'è ed è per il nostro bene. Le varie apparizioni della Madonna ne sono comunque una prova, i veggenti ricevono messaggi goccia a goccia.. è chiaro che la verità tutta, non saremmo in grado di sopportarla, come dice in questa pagina Gesù, quindi poniamo alla parola di Dio la nostra attenzione, alla Chiesa e al Papa, successore di Pietro, prestiamo tutta la nostra fiducia e la nostra preghiera cercando di essere tutti in comunione con lo stesso Spirito, perché è Lui che guida la Chiesa tutta e noi cristiani che ne siamo membri.
Sappiamo che già dall’ inizio della creazione lo Spirito di sapienza era presente, molti problemi nacquero in base alla lingua nella quale la Bibbia era scritta, se in greco o in ebraico. Ma lo Spirito Santo è l’ultimo anello di una catena che mancava al compimento di una sequela che, se ci pensiamo bene, non è poi così complicata da capire. Alla vergine Maria, fu annunciato che la vita sarebbe nata in lei attraverso lo Spirito Santo, che rappresenta l’amore del Padre, e dalla madre al Figlio il dono della vita, legame d’amore tra Dio e gli uomini. Gesù disse: " ...Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo... " (Mt 28, 19-20) Il compito degli uomini è quello di affidarsi a Dio, riconoscendo il padre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, il resto verrà da Lui. Secondo me per vivere una vita da figli di Dio, bisogna saperlo diventare, saper mollare gli ormeggi e vivere lasciando che sia Dio stesso, attraverso lo Spirito Santo a guidare la nostra vita, a dirigere la nostra rotta, anche se non sappiamo dove ci condurrà, sappiamo che tutto sarà come Dio vorrà, e che il capitano sa dove ci sta conducendo, anche attraverso burrasche e maremoti, anche se a volte affonderemo, sopraffatti dalla nostra incredulità, saremo sempre risollevati alla mano portentosa di Dio e dalla sua divina misericordia. Vedo la mia pochezza, ma vedo anche la sapiente guida di Dio che non vuole in me una persona perfetta, ma fa di me una figlia solo se decido veramente per quel progetto più alto della mia vita. Vedo questa vita come un passaggio verso una vita più vera, verso quella che già da qui può essere e deve essere una scelta definitiva, senza rimpianti, ad abbandonare il peccato, per vivere alla luce, per essere rigenerata da figlia d'uomo a figlia di Dio.
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venerdì 20 maggio 2016

(Mc 10,13-16) Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.

VANGELO.
 (Mc 10,13-16) Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso. +Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo Santo Spirito. Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo.. 
Leggendo le parole di questa preghiera, non ho potuto fare a meno di farle mie, e chiedo a voi che leggete, con tutto il cuore, fatele vostre, inginocchiamo il nostro cuore a questo Dio che tutto può, che presa la nostra umanità l' ha santificata fino al più alto dei sacrifici, morire sulla croce, morire per noi che non meritiamo niente, che siamo davanti a lui a deriderlo, trafiggerlo, e nella migliore delle ipotesi restiamo in silenzio. Preghiamo e ci sentiamo giusti, ma amici miei, dentro di noi c'è talmente tanta roba da togliere ancora.... Ma noi siamo adulti, in cuor nostro pensiamo di essere anche consapevoli di aver saputo fare un grande cammino di fede, di miglioramento, chi più chi meno, siamo bravi a riconoscere i nostri meriti.... Ci stiamo lodando e anche inutilmente, perché di meriti in tutto questo, ne abbiamo ben pochi, tutto è grazia. I bambini appena nati non sanno parlare, ma cercano amore, sicurezza, cibo, e se riescono ad ottenerlo si lasciano cullare amorevolmente tra le nostre braccia. Ma noi chi siamo? Noi siamo i grandi... e già questa parola ci dovrebbe far capire che siamo già in errore, noi siamo adulti, inconsapevoli, che credono d’essere grandi, e che hanno imparato a camminare sulle loro gambe, ma che si sono allontanati pian piano da quell' amore che era per loro fonte di vita. Passare dal Grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, rinascere alla vita in Gesù Cristo e viverla con la fiducia di un bambino, correre a ricevere la benedizione del Signore, senza preoccuparci degli ostacoli, che " i grandi " mettono in mezzo, cercano di trattenerci, ma noi svelti e con la gioia negli occhi, continuiamo a correre verso Gesù. Immagino la scena di chi tira da una parte e dall' altra, e tanti bambini, sgattaiolanti che sfuggono alle prese di chi ci vuole tenere lontani dal nostro maestro, dal nostro pastore, dalla nostra fonte di grazia e benedizione. Sì amici, io voglio essere sempre bambina, che ha voglia di correre da Gesù, che non si fa trattenere da chi sa sempre tutto, anche come ci si deve avvicinare a Gesù. Le nostre voci saranno chiassose, stonate, ma se siamo rinati dal Grembo di Maria, siamo come ci vuole Gesù e dobbiamo solo muovere i nostri passi verso di Lui, lo Spirito Santo sarà la nostra guida, perché è attraverso di Lui che il Signore ci chiama a se. Quando tutto vi rema contro,qualcuno vi vuole rovinare la giornata,non ascoltatelo,non fatevi fermare dagli uomini, e correte dal Signore.
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