venerdì 18 aprile 2014

Santo rosario dei sette dolori di Maria


Devozioni a Maria Ss.: Il Rosario dei 7 dolori di Maria
PREGHIERA INIZIALE:
O Madonna cara, o Madre dei dolori, voglio soffermarmi a riflettere su tutte quelle situazioni in cui Tu hai più soffer­to. Desidero rimanere un po' di tempo con Te e ricordarmi con gratitudine di quanto Tu hai sofferto per me. Alle tue sofferenze, che si sono protratte per l'intero arco della tua vita terrena, uni­sco anche le mie sofferenze, e inoltre quelle di tutti i papà e le mamme, di tutti i giovani ammalati, dei bambini e degli anziani, affinché ogni loro dolore sia accettato con amore e ogni croce sia portata con la speranza nel cuore. Amen

I° - DOLORE MARIA NEL TEMPIO ASCOLTA LA PROFEZIA DI SIMEONE



I° - DOLORE MARIA NEL TEMPIO ASCOLTA LA PROFEZIA DI SIMEONE



1. Presentazione Questo mistero anticipa i segni del dolore. Mentre esprime la gioia della consacrazione e immerge nell’estasi il vecchio Simeone, registra il “segno di contraddizione” e la spada che trafiggerà l’anima della Madre.

2. Brano Biblico Dal Vangelo di Luca (2, 22.34-35).Quando venne il tempo della loro purificazione, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima.

3. Canto del Mistero Gesù presentasti nel tempio al Signore sia luce, salvezza, speranza ed onor.

4. Intenzioni di preghiera Invochiamo la Beata Vergine: Dona la tua protezione. A tutte le mamme preoccupate per i loro figli. A tutti bambini del mondo. Ai seminaristi e alle anime consacrate.

5. Padre nostro...
Ave Maria... (7 volte)
Gloria al Padre cantato

6. Preghiera O Maria, umile figlia di Sion, che udendo la voce profetica di Simeone, hai ricevuto nel profondo del cuore, come spada tagliente la rivelazione della via dolorosa del tuo Figlio e hai provato l'immensa pena a motivo del rifiuto di molti, ti preghiamo: ottienici il dono di capire il sacrificio di Cristo, di seguire, come discepoli, il suo esempio, di accogliere la sua salvezza. Amen.

7. Canto Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Madre piena di misericordia, ricorda ogni giorno al nostro cuore le sofferenze di Gesù durante la sua passione.
Noi ti ringraziamo, o Maria, perché hai lasciato che questa spada trafiggesse la tua anima. Ottienici dal Signore la grazia di essere generosi come Te, di saper dire “SI” anche quando non riusciamo a capire i Suoi piani nella nostra vita, di fidarci di Lui, sempre. Tu ci resti accanto e Dio Padre, che ci ama, non ci darà nessun peso che non potremo portare e che non si trasformi in bene per noi e per tutti. Tu tienici per mano ed insegnaci a fidarci di Dio e a credere nel tesoro di grazie che Egli nasconde dentro ogni croce accolta con amore. Facci essere umili perché solo l’umiltà apre il cuore ai progetti di Dio e ci fa amare il Suo modo di realizzarli.
Grazie ancora per il Tuo esempio di docilità e di serenità nella prova. Anche Tu sei stata turbata, anche Tu hai tremato, ma per poco. Poi hai guardato in alto, hai sorriso ed hai ripreso fiduciosa a camminare con il tuo Dio. Facci assomigliare a te Maria!
Te lo chiediamo per tutte le grazie di cui Ti ha riempita il Signore e per tutto l’amore che ci vuoi, Tu che sei vera Madre per ognuno di noi.
O Maria, non si è ancora dileguata la dolcezza per la nascita di Gesù, che già comprendi che sarai pienamente coinvolta nel destino di dolore che attende il Tuo divin Figlio. Per questa tua sofferenza intercedi per noi dal Padre, la grazia di una vera conversione del cuore, una completa decisione per la santità senza temere le croci del cammino cristiano  e le incomprensioni degli uomini. Amen


O Maria, mentre nel tempio Tu presentavi a Dio il tuo Figlio, il vecchio Simeone Ti predisse che il tuo Figlio sarebbe stato segno di contraddizione e che la tua anima sarebbe stata trafitta da una spada di dolore. Queste stesse parole sono state già una spada per la tua anima: hai custodito anche queste parole, come le altre, nel tuo cuore. Grazie, o Maria. Offro questo mistero per tutti quei genitori che in qual­siasi modo si trovano a soffrire per i loro figli. 


II° - DOLORE MARIA FUGGE IN EGITTO PER SALVARE GESÙ



II° - DOLORE MARIA FUGGE IN EGITTO PER SALVARE GESÙ

1. Presentazione Colei che porta Gesù e lo sottrae alla persecuzione di Erode, il nuovo faraone, è Maria, la custode delle promesse profetiche, che, nella trepidazione e nella sollecitudine, preserva l'opera di salvezza di Dio dalla umana violenza e stoltezza. Colei che riporta Gesù e lo colloca nella terra data dai padri è Maria, la giovane Vergine di Israele, che ripete col Figlio suo e con Giuseppe, la fatica e la gioia di un nuovo esodo.

2. Brano Biblico Dal Vangelo di Matteo (2,14). Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode.

3. Canto del Mistero Maria in Egitto col Bimbo fuggì e tanti dolori con Giuseppe patì.

4. Intenzioni di preghiera Invochiamo la Beata Vergine: Dona la tua protezione.- A tutti i profughi.- Ai forestieri che vivono in mezzo a noi.- A chi è costretto a lasciare la patria.

5. Padre nostro...
Ave Maria... (7 volte)
 Gloria al Padre cantato

6. Preghiera O Maria, giovane vergine di Israele, che hai portato la fatica di tutte le madri nella difesa della vita da ogni insidia, concedi a quanti, come te, sono attenti e solleciti alla nascita e alla crescita delle future generazioni, il dono della speranza e della fortezza, quali custodi del disegno di Dio sul futuro del mondo. Amen.

7. Canto. Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

O Maria, dolcissima Madre, Che hai saputo credere alla voce degli angeli e docilmente Ti sei messa in cammino fidandoti, in tutto, di Dio, facci diventare come Te, pronti a credere sempre che la volontà di Dio è solo sorgente di grazia e di salvezza per noi. Rendici docili, come Te, alla parola di Dio e pronti a seguirla con fiducia. Tu che hai sentito nel cuore il dolore di essere ospite in un paese non tuo, che forse, ti ha accolta, ma ti ha fatto pesare la Tua povertà e la Tua diversità, rendici sensibili al dolore di tanti esuli della loro patria poveri, fra noi, bisognosi d'aiuto. Facci sentire il Tuo dolore perché possiamo consolarti alleviando quello che ci sta accanto. Ma soprattutto fa’ che non dimentichiamo mai quanto ti è costato essere Madre. Per questa tua prolungata e profonda sofferenza, ti preghiamo, aiuta ciascuno di noi a camminare con pace e sicurezza sulla strada della vita che percorriamo con tutto il peso della nostra fragilità e perciò esposti alle insidie del mondo e alle seduzioni di satana. Amen. 

Maria fugge in Egitto per salvare Gesù.
O Maria, sei dovuta fuggire col tuo Figlio in Egitto, perché i potenti della terra si erano alzati contro di Lui per ucciderlo. È difficile immaginare tutti i sentimenti che hai provato quando, all'invito del tuo Sposo, Ti sei alzata nel cuore della notte e hai preso il tuo Bambino per fuggire, quel Bambino nel quale riconoscevi e adoravi il Messia e il Figlio di Dio. Sei rimasta senza quelle sicurezze che la patria e il focolare domestico sanno offri­re. Sei fuggita, e così ti sei associata a coloro che non hanno un tetto sopra il loro capo o che vivono in paesi stranieri, senza patria. O Maria, mi rivolgo a te, che sei Madre, e ti prego per chi è costretto ad abbandonare la propria casa. Ti prego per i profughi, per i perseguitati, per gli esiliati ti prego per i poveri, che non hanno mezzi sufficienti per costruirsi una casa e una famiglia. Ti prego in particolare per quelli che, in seguito a conflitti famigliari, hanno abbandonato la loro famiglia e si trovano a vivere sulla strada: per i giovani che so­no in disaccordo coi genitori, per i coniugi che si sono separati, per le persone che sono respinte. Guidali, o Maria, attraverso la loro sofferenza verso la "nuova dimora".



III° - DOLORE MARIA SMARRISCE E RITROVA GESU’ NEL TEMPIO



III° - DOLORE MARIA SMARRISCE E RITROVA GESU’ NEL TEMPIO


1. Presentazione Gioioso e drammatico è l’episodio di Gesù dodicenne nel tempio. Colei che conduce alla festa di Pasqua Gesù è Maria, la donna fedele alle tradizioni della sua gente. Colei che cerca Gesù sulla strada imprevedibile, voluta dal Padre, è Maria, la prima credente.

2. Brano Biblico Dal Vangelo di Luca (2, 48-49).Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io angosciato ti cercavamo”. Ed egli rispose: Perché mi cercavate? Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio?.

3. Canto del Mistero Tre giorni l’angoscia portasti nel cuor, ma poi lo trovasti e con te dimorò.

4. Intenzioni di preghiera Invochiamo la Beata Vergine: Dona la tua protezione.- Ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose.- Alle mamme che attendono il ritorno dei figli.- Ai giovani senza orizzonti e senza ideali.

5. Padre nostro...
Ave Maria... (7 volte)
 Gloria al Padre  cantato

6. Preghiera O Maria, donna fedele, che hai gioito per la presenza intensa del Figlio tuo alla preghiera pasquale del tuo popolo e hai sofferto per la sua improvvisa distanza, concedi il dono di una costante ricerca del Figlio tuo nella fede a quanti sono nell’inquietudine del dubbio e a noi la gioia di essere ritrovati nei nostri smarrimenti. Amen

7. Canto Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Noi ti ringraziamo, o Maria, perché in tutta la tua vita non ti sei sottratta al dolore, ma lo hai accettato anche per insegnarci il modo di superarlo. Hai sofferto le pene più grandi e per tre giorni, hai sentito l'angoscia di aver perduto Gesù, come se Dio Ti preparasse fin d'allora ad una separazione ben più grande. Hai provato in anticipo il dolore di perderlo, ma sei corsa al Tempio, hai trovato in Dio il Tuo conforto. E Gesù è tornato con Te. Grazie per aver accettato di non comprendere subito le sue parole, per aver sentito il distacco, per aver offerto di nuovo a Dio quel figlio che pure era Tuo, senza comprendere fino in fondo quel mistero che vi avvolgeva. Noi ti preghiamo di insegnarci a meditare nel cuore, con docilità ed amore, tutto ciò che il Signore ci offre da vivere, anche quando non riusciamo a capire e l'angoscia vuole sopraffarci. Dacci la grazia di star Ti vicino perché Tu possa  comunicarci la Tua forza e la Tua fede. O Maria, per le lacrime e i sospiri di quei tre giorni, ottienici di rimanere saldi nella fede in quelle situazioni della nostra vita, dense di mistero e di dolore senza che all'apparenza  vi sia una ragione, un motivo, che umanamente le giustifichi. Amen.
Maria smarrisce e ritrova Gesù.
O Maria, per tre giorni, con indicibile affanno, hai cercato il tuo Figlio, e finalmente, piena di gioia, l'hai ritrovato nel tempio. La sofferenza è durata a lungo nel tuo cuore. La pena è stata grande, perché eri cosciente della tua responsabilità. Sapevi che il Padre celeste Ti aveva affidato il suo Figlio, il Messia Redentore. Perciò il tuo dolore è stato immenso, e la gioia dopo il ri­trovamento è stata certamente sconfinata. O Maria, Ti prego per i giovani che si sono allontanati dalle loro case e per conseguenza si trovano a soffrire molto. Ti prego per quelli che hanno dovuto lasciare la casa paterna per motivi di salute e si trovano soli negli ospedali. Ti prego in modo particolare per quei giovani che sono rimasti privi di amore e di pace, e non sanno più che cosa sia la casa paterna. Ricercali Tu, O Maria, e fa che si lascino trovare, perché la realizzazione di un mondo nuovo diventi sempre più possibile.


IV° - DOLORE GESÙ INCONTRA LA MADRE



IV° - DOLORE GESÙ INCONTRA LA MADRE

1. Presentazione Colei che ha seguito il Figlio dalla lontananza, di una discrezione tenerissima per la sua missione è Maria, l'umile ancella del Signore. Colei che ha seguito il Figlio con un amore forte e fedele è Maria, la madre beata, che in tutto compie la volontà del Padre.

2. Brano Biblico Dal Vangelo di Luca (23,27).Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato, e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! E ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

3. Canto del Mistero Gesù con la croce la Madre incontrò, un grande dolore nel cuore portò.

4. Intenzioni di preghiera Invochiamo la Beata Vergine: Dona la tua protezione.- Alle madri in pena per i loro figli.- Alle madri che piangono la morte dei loro figli.- Alle madri abbandonate o non amate.

5. Padre nostro...
Ave Maria... (7 volte)
 Gloria al Padre  cantato

6. Preghiera O Maria, umile ancella del Signore, che ti sei lasciata afferrare dalla beatitudine promessa dal Figlio tuo a quanti compiono la volontà del Padre, aiutaci ad essere docili al volere di Dio su di noi e ad accogliere sulla nostra strada la croce con lo stesso amore con cui l'hai accolta e portata. Amen.

7. Canto Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
O Maria, noi Ti restiamo accanto quando tutto sembra crollare intorno a Te. Gesù Ti viene  tolto con violenza e il dolore che provi, nessuno è capace di esprimerlo. Ma il tuo coraggio non viene meno, perché Tu vuoi continuare a seguire Gesù, a condividere con Lui tutto. Noi ti preghiamo di insegnarci il coraggio di soffrire, di dire di si al dolore, quando questo viene a far parte della nostra vita e Dio ce lo manda come mezzo di salvezza e purificazione. Facci essere generosi e docili, capaci di guardare Gesù negli occhi e di trovare in questo sguardo la forza per continuare a vivere per Lui, per il Suo piano d'amore nel mondo , anche se  questo dovesse costarci ,come è costato a Te. O Maria, nessun dolore è come il tuo: Immersa in un'angoscia mortale, Tu soffri nell'intimo del cuore l'atroce trafittura di una terribile spada quando incontri il soave volto di Gesù, ora tutto sfigurato al punto di apparire come una maschera di sangue e di fango a causa delle numerose cadute. Per il dolore che in quell'istante ha trafitto il Tuo cuore addolorato, ti preghiamo di purificare il nostro volto, abbruttito dal peccato e di imprimervi un riflesso del volto Santo e immacolato dell'Agnello di Dio. Amen.
Maria incontra Gesù che porta la croce.
O Maria, hai incontrato il tuo Figlio mentre portava la Croce. Chi potrebbe descrivere il dolore che hai provato in quel momento? Mi trovo senza parole... O Madre SS., ti prego per quelli che sono lasciati soli nel loro dolore. Visita i carcerati e confortali; visita gli infermi; va incontro a quelli che si sono perduti. Porgi una carezza a coloro che sono affetti da malattie incurabili, come quando per l'ultima volta qui in terra hai accarezzato il tuo Figlio. Aiutali a offrire la loro sofferenza per la salvezza del mondo, come tu stessa - ac­canto al tuo Figlio - offristi il tuo dolore.

V° - DOLORE MARIA ASSISTE ALLA CROCIFISSIONE E ALLA MORTE E DI GESU’



V° - DOLORE MARIA ASSISTE ALLA CROCIFISSIONE E ALLA MORTE E DI GESU’


1. Presentazione Colei che partecipa alla suprema oblazione del Figlio con lo spirito trapassato dai chiodi, è Maria, la donna dei dolori, da sempre conformata ai sentimenti del Figlio suo.

2. Brano Biblico Dal Vangelo di Giovanni (19,25-29).Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa, e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna ecco tuo figlio”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre” e da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

3. Canto del Mistero Gesù dalla croce a te ci affidò e subito dopo soffrendo spirò.

4. Intenzioni di preghiera Invochiamo la Beata Vergine: Dona la tua protezione.- Agli incurabili di tutto il mondo.- Ai profughi senza aiuto e senza lavoro.- Ai moribondi di tutto il mondo.

5. Padre nostro...
Ave Maria... (7 volte)
 Gloria al Padre  cantato

6. Preghiera O Maria, addolorata madre del Signore, che ci hai dato un tale esempio di amore e di fortezza presso la croce, insegnaci la carità di una presenza generosa presso tutti i nostri fratelli sofferenti e fa' che ti accogliamo nella nostra casa come Madre, affinché per mezzo tuo apprendiamo un nuovo modo di accettare l'immancabile dolore della vita. Amen.

7. Canto. Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

O Maria, madre del dolore e delle lacrime, che hai accettato di veder morire Tuo Figlio, pur di salvare noi, Ti ringraziamo e teneramente ti restiamo accanto, senza parole. Come possiamo consolare il Tuo cuore straziato e riempire il vuoto creato da questa morte crudele?
Ti preghiamo, prendici come siamo, freddi, a volte insensibili e abituati a guardare Gesù in croce, prendici perché anche noi siamo Tuoi figli. Non lasciarci nei momenti di dolore, quando tutto sembra svanire e la fede sembra spengersi; ricordaci allora come si sta ai piedi della croce e sorreggi  i nostri fragili cuori. Tu che conosci il soffrire, rendici sensibili anche al dolore degli altri, non solo al nostro, In ogni sofferenza donaci la forza per continuare a sperare e a credere nell'amore di Dio che supera il male  con il bene e che vince la morte per aprirci alla gioia della resurrezione.
Per quella Tua atroce sofferenza, ottienici ,o Madre Addolorata, la grazia di accettare con amore la nostra croce di ogni giorno per entrare nel mistero del Tuo cuore immacolato e addolorato e così vivere da veri figli Tuoi e discepoli di Gesù. Amen.
Maria è presente alla crocifissione e morte di Gesù.
O Maria, ti contemplo mentre stai in piedi accanto al tuo Figlio morente. Lo avevi seguito con dolore, e ora con dolore inconsolabile ti trovi sotto la sua Croce. O Maria, la tua fedeltà nella sofferenza è veramente grande. Hai un animo forte, il dolore non ti ha chiuso il cuore di fronte ai nuovi compiti: per desiderio del Figlio, diventi Madre di tutti noi. Ti prego, Maria, per quelli che assistono i malati. Aiutali a prestare con amore le loro cure. Dona forza e coraggio a quelli che non ce la fanno più accanto alloro malati. In modo particolare, benedici le mamme che hanno bambini infermi; fa che anche per loro il trovarsi a contatto con la croce sia cosa salutare. Unisci al tuo dolore di Madre l'estenuante fatica di chi per anni o forse per tutta la vita è chiamato a prestare servizio ai propri cari infermi.

VI° - DOLORE MARIA RICEVE SULLE BRACCIA GESÙ DEPOSTO DALLA CROCE

 VI° - DOLORE MARIA RICEVE SULLE BRACCIA GESÙ DEPOSTO DALLA CROCE

1. Presentazione Colei che riceve tra le braccia il corpo di Gesù è Maria, la donna dell'invincibile speranza. Colei che presenta ai discepoli del Figlio suo le realtà di un corpo dato e di un sangue sparso, è Maria, la cooperatrice della salvezza del mondo.

2. Brano Biblico Dal Vangelo di Marco (15,45). Pilato, informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe d'Arimatea. Egli allora, comperato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce.

3. Canto del Mistero La Madre il corpo di Cristo abbracciò un grande dolore il suo cuore squarciò

4. Intenzioni di preghiera Invochiamo la Beata Vergine: Dona la tua protezione.- A chi rifiuta di accogliere la croce.- Alle mamme che piangono la morte dei loro figli.- Ai giovani stroncati dalla violenza.

5. Padre nostro...
Ave Maria... (7 volte)
 Gloria al Padre  cantato

6. Preghiera O Maria, donna dell'invincibile speranza, che hai creduto nell'annuncio della gloriosa immortalità, fatto dal Figlio tuo al mondo, guidaci nell'ora della nostra morte sulla strada che conduce alla certezza e alla gioia della vita senza fine. Amen.

7. Canto Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

O Maria, noi ti ringraziamo e ti benediciamo per tutto l'a­more che ci hai dimostrato lasciandoti ferire profondamente da un dolore così grande. Noi vogliamo restarti vicino con la nostra dedizione a Gesù e a Te, vogliamo consolare il Tuo pianto così come Tu consoli il nostro.
Grazie perché sei sempre presente nella nostra vita, a sor­reggerci, a darci forza nei momenti più tristi e senza luce. Noi crediamo che tu puoi capirci in ogni nostra pena e che sempre vuoi aiutarci, addolcendo con il tuo amore le nostre ferite.
Accetta la nostra lode per quanto fai per noi e accogli l'of­ferta della nostra vita: non vogliamo staccarci da te perché in ogni momento possiamo attingere dal tuo coraggio e dalla tua fe­de la forza di essere testimoni di un amore che non muore. Col cuore spezzato dal dolore, o Maria, accogli tra le tue braccia il corpo di Gesù ormai senza vita. Non esiste al mondo dolore più grande di quello di una Madre che piange il figlio morto. Inginocchiata ricevi sul Tuo seno e sul Tuo petto il corpo freddo del Tuo Gesù e lo accarezzi per l'ultima volta. Ora tutti, tranne Giovanni, si sono allontanati e Tu, Madre desolata, sul Tuo cuore stringi quel corpo ormai senza vita, come lo stringesti a Betlemme quando si aprì alla vita.
Per quel Tuo dolore senza tempo, vissuto nel silenzio, all'ombra della croce, donaci, Mamma Celeste, la grazia di staccarci da ogni attaccamento alle cose e agli affetti terreni ed aspirare unicamente all'unione con Gesù nel silenzio del cuore. Amen 

Maria riceve sulle braccia Gesù deposto dalla croce.
Ti osservo, o Maria, mentre, immersa nel più profondo dolore, accogli sulle tue ginocchia il corpo esanime del tuo Figlio. Il tuo dolore continua anche quando il suo è terminato. Lo riscaldi ancora una volta col tuo seno materno, con la bontà e con l'amore del tuo cuore. O Madre, mi consacro a te in questo momento. Ti consacro il mio dolore, il dolore di tutti gli uomini. Ti consacro le persone che sono sole, abbandonate, rifiutate, che sono in lite con gli altri. Ti consacro il mondo intero. Siano tutti accolti sotto la tua protezione materna. Fa che il mondo diventi una sola famiglia, dove tutti si sentano fratelli e sorelle.



VII° - DOLORE MARIA ACCOMPAGNA GESÙ  ALLA SEPOLTURA

VII° - DOLORE MARIA ACCOMPAGNA GESÙ  ALLA SEPOLTURA

1. Presentazione Colei che addolorata accompagna il Figlio suo tra i morti, perché sia il “Primogenito” tra di essi è Maria, la Vergine prudente che attende il ritorno del suo Signore. Colei che gioirà con i discepoli nel mattino di Pasqua è Maria, la testimone fedele della risurrezione.

2. Brano Biblico Dal vangelo di san Giovanni (19,40-42).Essi presero allora Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, come è usanza seppellire fra i Giudei. Ora nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù.

3. Canto del Mistero Maria alla terra il figlio affidò, che fosse risorto giammai dubitò.

4. Intenzioni di preghiera Invochiamo la Beata Vergine: Dona la tua protezione.- Agli sposi che vivono senza speranza.- Agli anziani senza affetto e senza sostegno.- A tutti noi che speriamo in te.

5. Padre nostro...
Ave Maria... (7 volte)
 Gloria al Padre  cantato

6. Preghiera O Maria, testimone fedele della risurrezione, anche tu sei andata al sepolcro fra le lacrime, portando un seme eterno di fecondità, e alla prima luce del giorno dopo il sabato hai appreso il gioioso annuncio del risorto, fa che anche noi camminiamo con te portando lietamente i frutti di vita buona. Amen.

7. Canto Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

O Maria, Madre nostra, che hai sofferto con Gesù, per la sal­vezza di ognuno di noi, tutto il dolore che ha riempito il tuo cuore, noi ti offriamo il nostro conforto nel rimanere fedeli a Colui che ci ha amati donando se stesso.
Fa' che non lo abbandoniamo nel momento della prova, quan­do Dio ci appare lontano e sembra non rispondere al nostro gri­do di aiuto. Facci forti nella fede che sa attendere l'ora di Dio e non si lascia vincere dalla sofferenza.
Noi, come tuoi figli, vogliamo assomigliare a te che hai cre­duto sempre senza stancarti e hai saputo accettare il dolore cre­dendo anche alla gioia eterna che l'avrebbe seguito. Non lasciarci mai, Madre nostra, e nel cammino della vita, pur fra mille pro­ve, ricordaci che l'amore trionfa sopra ogni dolore e che anche la morte sarà sconfitta dalla Vita che non finirà mai.
Grazie, Maria, sia lode e gloria a te!
 Quale dolore, Madre, devi aver provato nel vedere quella grande pietra rotolare davanti al sepolcro del Tuo figlio Gesù. Il Tuo cuore è dilaniato dal dolore, ma Tu ,Madre, non perdi la speranza. Tu sai che quel figlio giace sotterrato, come un chicco di grano che produrrà una messe abbondante. Ma quale dolore provi ancora oggi, o Madre, nel constatare che ,tante volte, il sepolcro di Gesù sta nei nostri cuori. Vieni o Maria, Con la Tua tenerezza materna, visita il nostro cuore nel quale, a causa del peccato, spesso seppelliamo l'amore divino. E quando abbiamo l'impressione di aver la morte nel cuore, donaci la grazia di volgere prontamente il nostro sguardo a Gesù Misericordioso e di riconoscere in Lui la resurrezione e la vita. Amen.

Maria accompagna Gesù alla sepoltura.
O Maria, lo hai accompagnato fino al sepolcro. Hai singhiozzato e pianto su di lui, come si piange per un figlio unico. Molte persone nel mondo vivono nel dolore, perché hanno perduto i loro cari. Consolali tu, e dona loro il conforto della fede. Molti sono senza fede e senza speranza, e si dibattono nei problemi di questo mondo, perdendo fiducia e gioia di vivere. O Maria, intercedi per loro, perché abbiano fede e trovino la loro strada. Sia distrutto il male, e fio­risca una vita nuova, quella vita che è nata dalla tua sofferenza e dal sepolcro del tuo Figlio. Amen.


Preghiamo:
O    Dio, tu hai voluto che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, fosse presente la tua Madre addolorata: fa' che la tua santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione. Per lo stesso tuo Figlio, che è Dio e regna con te nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LITANIE DELL'ADDOLORATA
Santa Maria, prega per noi
Santa Madre di Dio, prega per noi
Santa Vergine delle Vergini, prega per noi     
Madre del Crocifisso, prega per noi  
Madre dolorosa, prega per noi
Madre lacrimosa, prega per noi
Madre afflitta, prega per noi
Madre derelitta, prega per noi
Madre desolata, prega per noi
Madre del figlio privata, prega per noi
Madre dalla spada trafitta, prega per noi
Madre nei travagli immersa, prega per noi
Madre di angustie ripiena, prega per noi
Madre col cuore alla croce confitta, prega per noi
Madre mestissima, prega per noi
Fonte di lacrime, prega per noi
Cumulo di patimenti , prega per noi
Specchio di pazienza, prega per noi
Rupe di costanza, prega per noi
Ancora di confidenza, prega per noi
Rifugio dei derelitti, prega per noi
Difesa degli oppressi, prega per noi
Rifugio degli increduli, prega per noi
Sollievo dei miseri, prega per noi
Medicina dei languenti, prega per noi
Forza dei deboli, prega per noi
Porto dei naufraghi, prega per noi
Quiete nelle procelle, prega per noi
Ricorso dei piangenti, prega per noi
Terrore dei demoni, prega per noi
Tesoro dei fedeli, prega per noi
Luce dei profeti, prega per noi
Guida degli apostoli, prega per noi
Corona dei martiri, prega per noi
Sostegno dei confessori, prega per noi
Perla delle vergini, prega per noi
Consolazione delle vedove, prega per noi
Madre degli orfani, prega per noi
Letizia di tutti i santi del cielo
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo
perdonaci, Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo
ascoltaci, Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo
abbi pietà di noi

Preghiamo: O Dio, tu hai voluto che la vita della Vergine fosse segnata dal mistero del dolore, concedici, ti preghiamo, di camminare con lei sulla via della fede e di unire le nostre sofferenze alla passione di Cristo perché diventino occasione di grazia e strumento di salvezza. Per Cristo Nostro Signore. Amen.
corona dei sette dolori di Maria

PENSIERO


Il tuo nome scritto nel mio cuore

il tuo volto quello del dolore,


il silenzio resta e canta la tua assenza


brancolando nel buio, continuo a cercare

 
la tua presenza.

giovedì 17 aprile 2014

VENERDì SANTO (VENERDì 18 APRILE 2014)

(Gv 18,1- 19,42) Passione del Signore.


VANGELO (Gv 18,1- 19,42) Passione del Signore.
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

- Catturarono Gesù e lo legarono
 In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

- Lo condussero prima da Anna

Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! 
 Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

- Il mio regno non è di questo mondo
 Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». 

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

- Salve, re dei Giudei!
 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. 

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». 

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

- Via! Via! Crocifiggilo! 
 Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

- Lo crocifissero e con lui altri due
 Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

- Si sono divisi tra loro le mie vesti
 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.

- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa) 

- E subito ne uscì sangue e acqua
 Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi
 Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

PORTAMI CON TE GESU', CHE PER NOI HAI SOPPORTATO E ACCETTATO TUTTO IL MALE DEL MONDO 

Nel luogo dove Gesù si ritrovava con i suoi discepoli, proprio lì Giuda lo tradisce. Quante volte si sente dire che il fumo di satana è entrato anche nella Chiesa! Quanti discepoli di Gesù insofferenti alle regole si ribellano mettendo in atto dei veri e propri tradimenti! Ognuno di noi , può scegliere di seguirlo o di tradirlo, ma di una cosa dobbiamo sempre essere consapevoli, che la colpa è solo nostra.
Il condannato è Gesù, è vero, ma i colpevoli siamo noi, con i nostri peccati, con i nostri tradimenti; noi che siamo colpevoli, lo condanniamo e ci condanniamo a vivere senza di Lui, perchè noi non siamo capaci di amare come lui ama, perchè siamo così imperfetti, così umani e proprio per questo Dio ci perdona.
Cercare di scaricare sugli altri le nostre colpe .... non è quello che facciamo sempre? Negare di conoscere la verità, negando di conoscere Gesù come il Signore della nostra vita! Scegliere di seguire il mondo stolto e corrotto, il mondo che nega Dio, incuranti di quello che succederà, è la più assurda scelta di condanna a morte, ma non per Gesù, per noi, perchè il peccato è sempre una lancia a due punte che ci trafigge, trafiggendo il corpo mistico di Gesù Cristo.
 Solo Giovanni e la Madre erano sotto alla croce e urlavano silenziosamente il loro dolore! Perchè noi uomini scegliamo di non amare l' amore? Quale ideologia ci spinge a respingere la cosa più grande, il sentimento più puro? Quanto cerchiamo e dove cerchiamo l' amore dopo averlo ucciso ?Perchè la nostra vita senza amore non ha senso è una vita in solitudine, anche in mezzo a milioni di persone. Siamo attorniati dalle fiaccole che portano coloro che vogliono uccidere Gesù, che camminano al buio e non sanno riconoscere la luce che è in Lui.
Questa Quaresima Signore, fa che non sia come le altre, fermaci, abbagliaci, travolgici con il tuo amore, fa che non ti uccidiamo nel nostro cuore, ma entra in ogni uomo della terra e toccaci,  guariscici, liberaci, illuminaci. Amen.

mercoledì 16 aprile 2014

( Gv. 13,1-15.) GIOVEDì SANTO

GIOVEDì SANTO 
VANGELO
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 13,1-15.

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo,
Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.
Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Il Giovedì Santo nelle nostre parrocchie ci si prepara alle grandi celebrazioni, alla ripetizione del rito della lavanda dei piedi, al ricordo dell’ultima cena e dell’istituzione dell’Eucaristia. Ma io dove sono Gesù? Perché mi sento sempre più sola in questi giorni, perché vedo solo la tua solitudine!
Tutti ti stanno intorno, ma nessuno sembra comprendere quanto è grande il tuo sacrificio, ci si comporta da estranei, non da amici; ognuno cerca il suo posto, lo vuole affermare ed è disposto anche a tradirti, a rinnegarti, a costruire tende….Ma nessuno vuole prendere il tuo posto!
Tu il nostro posto però l’ hai preso, ti sei messo al nostro posto per riparare al nostro peccato di ribellione a Dio. Quel Dono di te che Tu fai, forse noi non arriveremo mai a capirlo, perché il gesto di umiliarti a lavare i piedi dei discepoli, noi non soltanto non saremmo mai in grado di farlo, ma neanche di comprenderlo.
In questa giornata,tutto si sta compiendo e Gesù,ancora per l'ultima volta ,insegna ai suoi discepoli ,come continuare dopo che lui non sarà più con loro. Nella messa del crisma,viene confermata la missione di Gesù come sacerdote di Dio,come l'unto,colui che è venuto per portare la lieta novella,a salvare gli oppressi e con un messaggio che è rimbombato per tutto il periodo della sua predicazione -"amatevi l'un l'altro come io ho amato voi".
Nell'ultima cena, ci preannuncia il dono della sua vita per amore nostro,e porta fino all'umiliazione di se, lavando i piedi e inginocchiandosi davanti agli apostoli, perchè vuole far capire che è venuto per servire e che i suoi discepoli devono fare quello che lui fa,a imitazione dell'umiltà che Lui ha avuto nell'accettare la volontà del Padre,in questo estremo sacrificio che sarà la sua morte nell'umiliazione della croce.
Non si cura del giudizio degli uomini Gesù, né di chi lo deride, lo insulta e gli sputa addosso,si preoccupa solo di servire il Padre e di chiedere perdono per chi lo sta uccidendo. Le ultime parole sono state per invocare il perdono per noi poveri uomini colpevoli.
Un Gesù che si mette ai nostri piedi, che chiede perdono per noi, che ci guarda con misericordia e commiserazione, non può non amarci, ma ancor di più, non può non smuovere le corde del nostro cuore.
Non permettiamo che sia chinato davanti a noi, inginocchiato; lui il Re dei re e noi il nulla assoluto, ma scendiamo dai nostri sgabelli e inginocchiamoci con lui, davanti ai nostri fratelli, davanti a tutti , senza guardare chi sono e le loro origini, proprio perchè tutti posiamo i piedi su questa terra non per merito nostro,ma per grazia di Dio.
Siamo come gli angeli decaduti, che si dibattono su questa terra, per far prevalere la loro volontà contro quella di Dio, e ci feriamo accettando il peccato e facendolo penetrare nella nostra vita. Un’immagine che mi è rimasta impressa è quella che ho letto tempo fa e che vi trascrivo: -Ad una donna, Consuelo, la Madonna dice: "Il peccato mortale è come una freccia a due punte che l’uomo ha fabbricato nella sua coscienza, consigliato da satana. L’uomo, quando commette un peccato che conduce alla morte, lancia con ribellione questa freccia contro il cuore di Dio. La cosa più sorprendente è che essa non raggiunge il cielo, perché da lì furono precipitati satana, autore del male, e la sua iniquità. La freccia avvelenata si conficca di nuovo nell’anima dell’uomo che ebbe l’ardimento di ribellarsi contro il Creatore e lo ferisce a morte.-
Scegliendo il peccato,scegliamo di ferirti,ma ci feriamo a nostra volta,ma Dio condannò Satana ed il peccato, non l’uomo peccatore, che fu solo allontanato dal paradiso terrestre.
Imparare da te…quanto è importante riuscire a seguirti, lo cominciamo a comprendere solo quando ci lasciamo condurre tranquillamente dalla tua mano,quando capiamo quanto è grande il Tuo amore,quanto è importante per noi e per te,ritrovarci insieme ,non per apparire,ma per essere un tutt’uno con te.
Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto… queste parole echeggiano nella mia mente e mi sembra quasi di vederti, amico, fratello mio, mentre spezzi il pane con noi, mentre ci confermi la tua disponibilità ad ogni atto d’umiltà, pur di restituirci la nostra dignità di figli di Dio. Questo è quello che Tu vuoi trasmetterci, e solo impegnandoci e cercando di essere sempre più conformi a te, sapremo condividere anche le grazie che da Te ci vengono.

martedì 15 aprile 2014

(Mt 26,14-25) Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!

VANGELO
 (Mt 26,14-25) Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,e vivi in me la visione dell'ultima cena del Signore con i suoi discepoli,perché attraverso di te mi possa penetrare dentro quello che pensò nostro Signore. Assistimi .

Parliamo del tradimento di Giuda? O parliamo del nostro tradimento? Quante volte ti abbiamo lasciato da solo Gesù in pasto al nemico... quante volte ci siamo schierati con lui....Noi non siamo migliori di Giuda,  per seguire i nostri interessi lo abbiamo tradito mille volte, lo lasciamo da solo in chiesa, non ci fermiamo mai a parlare con Lui... e mille altri modi per tradire quel suo amore così grande che non starò ad elencare, per non ferire nessuno...Quello che vorrei fare oggi, è spingerci ad un esame di coscienza vero.
Chiediamo allo Spirito Santo di farci riconoscere i nostri peccati,  di farci vedere in quanti e in quali modi tradiamo Gesù.
Qual’ è la differenza tra Giuda e gli altri? Gli altri discepoli lo chiamano Signore, perché lo riconoscono Signore nella loro vita, ma lui lo chiama rabbì, maestro, ed il maestro insegna ,  ma noi siamo così attenti alla sua parola o distrattamente non vediamo l'ora di pensare ad altro, di fare altro?
"Tu l'hai detto"... con queste parole Gesù ci dice che siamo noi a decidere il nostro destino, la nostra adesione a Lui, sempre nostra è l'ultima parola. Facciamo che non sia una parola che ci condanna,  ma, anche  nella nostra imperfezione, ci sia da parte nostra un'adesione sincera a Dio.

lunedì 14 aprile 2014

(Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

VANGELO 

 (Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

 In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

 Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

 Spirito Santo,amico mio,fammi capire che cosa vuole Gesù dirmi con queste parole,fammi sentire che tutto illumini,alla luce dell'amore che Lui nutre per me,non certo per i miei meriti o la mia fedeltà,che può crollare nel momento del pericolo come quella di Pietro.



Gesù è con i suoi amici, ed in mezzo a loro c'è quello che lo tradirà; una grande tristezza lo assale, mentre lo comunica agli altri.
Vicino a Lui c'era Giovanni, che qui non è chiamato per nome, ma viene definito il discepolo che Gesù amava, ed è tanto evidente questo che,  persino Pietro, che aveva comunque già nei tratti caratteriali il carisma del capo, si rivolge a lui per far chiedere a Gesù il nome del traditore.

E Gesù illumina il suo discepolo, lo illumina con un gesto che mi fa pensare, che niente accade per caso tra noi e Dio." Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui." all'inizio non capivo che cosa volesse dire l'evangelista con questa frase,come mai è il pezzo di pane, intinto nel piatto stesso di Gesù, che produce per Giuda la condanna.c'è un'altra frse che mi balza davanti agli occhi, ed è una frase di Paolo : " Chiunque mangerà il pane o berrà il calice del Signore indegnamente, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore (1 Cor 11, 27)."Paolo che provò la grazia del Signore nella debolezza del peccato, ci dice infatti anche :" Ora, Satana entrò in Giuda chiamato Iscariota, ch'era del numero dei dodici, ed egli andò a trattare con i gran sacerdoti (Lc 22, 3-4)."Quindi il proposito di tradire  Gesù era già in Giuda, e si è accostato alla mensa del Signore già con l'intento di tradirlo, già disprezzando quella grazia che il Signore gli faceva, spezzando il pane anche con lui.Qui il discorso diventa veramente ampio, quando ci accostiamo alla comunione in peccato, non stiamo sfidando il sacerdote o facendo fesso Dio, ma stiamo mangiando anche noi la nostra condanna, meglio che ne prendiamo atto, prima di metterci nelle mani di satana. Uscito Giuda, Gesù resta con i suoi amici, che pur nelle loro imperfezioni, gli restano fedeli, ed a loro annuncia la sua partenza. Non gli dice apertamente che sarà ucciso, ne' come questo avverrà, ma gli dice che sarà glorificato, per la gloria di Dio.
Anche Pietro, che crede di essere in una posizione di sicurezza per quanto riguarda la lealtà a Gesù, sembra disposto ad accettare ogni prova pur di poterlo seguire, ma Gesù , che è verità, che sa ogni cosa perchè è Dio, lo ammonisce con dolcezza, come per dire, non essere sicuro di te, perchè anche tu nella prova, se resterai da solo e smarrito, potrai cadere, non contare sulle tue forze e sulle tue buone intenzioni. In questo ultimo atteggiamento di Gesù, c'è molto di più di quello che sembra così, a prima vista; devo confessarvi che a questa frase di Gesù, è legata la mia conversione. Vi rubo ancora un attimo per raccontarvi che in un periodo particolare della mia vita, quando ormai stavo per cedere all'insistente richiamo del Signore, avevo però una forte remora a recarmi da un confessore, non mi sembrava giusto che un sacerdote, che sicuramente non era perfetto, potesse giustificare i miei peccati agli occhi di Dio.
Era il giorno di san Pietro e Paolo, nel santuario del Divino Amore di Roma,quando capii che se Gesù aveva giustificato la debolezza di Pietro, io non potevo oppormi ancora al suo volere.... da quella confessione alla caduta di cavallo come san Paolo, è stato tutt'uno.
Per questo io mi rivolgo a voi che ancora non riuscite a trovare la forza di mettervi davanti ad un confessore... non indugiate ancora, nell'uomo imperfetto che vi accoglierà, troverete lo Spirito di perfezione di Gesù stesso.
È a Lui che chiederete perdono, non fate passare questa Pasqua senza confessarvi e comunicarvi, la strada è ancora lunga e dura, e se al canto del gallo non vogliamo tradire il Signore, dobbiamo nutrirci del suo corpo e del suo sangue, perchè è in lui che troviamo la forza di respingere il male esterno e di combattere quello che ci portiamo dentro.


domenica 13 aprile 2014

(Gv 12,1-11) Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

VANGELO 

 (Gv 12,1-11) Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

 Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

 Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni o Spirito Santo, vieni nel mio cuore, porta la conoscenza dell'amore di Dio per noi, porta la sapienza di quello che Gesù mi vuole dire, ed io sarò qui, disponibile all'ascolto, perché solo la tua voce voglio seguire.



L'immagine che ci si presenta davanti agli occhi, se imparate a vederla con gli occhi dello Spirito, è di immensa dolcezza. Gesù è con i suoi amici, nella casa di Lazzaro, che aveva resuscitato dai morti. Quale devozione provavano le sorelle di quest'ultimo per quello che aveva fatto. Mi piace notare che già solo in queste poche righe troviamo uno di noi, chi sarò io? Lazzaro, amico di Gesù, che per la mia amicizia con lui sono tornato a vivere? Che per essergli fedele sono andato oltre la morte? Che ho atteso che mi venisse a risvegliare dai morti? Oppure sono Marta, che serve il Signore e i suoi amici con devozione e rispetto? Che grata a Lui della resurrezione di Lazzaro, senza il minimo dubbio, vede quello che c'è da fare e lo fa? Oppure sono Maria, la dolce piccola Maria, che si mette ai suoi piedi e lo unge con balsamo profumato? La dolcissima Maria che incurante di chi la guarda è lì in adorazione e lo accarezza con le sue mani e i suoi capelli come raccolta in preghiera? La semplice Maria che non si preoccupa di servire con sua sorella per compiere il suo dovere nella vita, ma preferisce un momento d’adorazione e d’intimità con Gesù? Poi vediamo intorno a loro altri personaggi che compongono il quadro che abbiamo davanti agli occhi, troviamo i discepoli, e tra loro, anche Giuda. Notate, infatti, come l'evangelista mette in risalto la sua figura. Giuda teneva la cassa, e si arrogava il diritto di gestire tutti i soldi di chi offriva qualcosa per Gesù, con la scusa di utilizzarlo per i poveri. Ma Giuda non serviva Gesù, serviva la sua avidità, il potere che il denaro gli dava, l'autorità di gestire a suo piacimento i cordoni della borsa, ed era così avido e meschino in cuor suo, che forse meditava già di tradire Gesù per intascarne la taglia.

Il gesto di Maria lo irrita,quanti soldi sprecati in profumi per Gesù,soldi che lui sente sottratti alle sue mani,e per avidità è irritato,ma si nasconde dietro ad una forma di riverenza per i poveri.Questo gesto di Maria, che Gesù difende, e lo fa sentire inferiore, perché lui non amava Gesù, e questa sua inferiorità lo spinge ad allontanarsi da lui, a volerlo far sparire dalla sua vista.

Lo stesso pensiero dei Giudei che non lo riconoscevano come Figlio di Dio e come Dio, e che volevano uccidere sia lui sia Lazzaro, per eliminare le prove della loro esistenza. Intorno a Gesù c'era la prima chiesa e c'erano i suoi oppositori, c'era chi serviva fedelmente, con umiltà e fiducia, chi cercava un rapporto intimo con Lui, come chi prega e vive in adorazione di Gesù, e chi anche tra i suoi discepoli, pensa solo al denaro e lo tradisce, favorendo così i nemici di Gesù, quello che lo odiano e lo vogliono morto, via, lontano dal loro cuore. Io chi sono Gesù? Aiutami con i carismi che tu dai a chi ti cerca con tutto il cuore, a servirti come te mi vuoi, e non permettere mai che mi unisca a chi per un motivo o per l'altro, cerca di allontanarti dalla sua vita. Questa quaresima sta per terminare, fratelli non permettiamo che passi senza lasciare nei nostri cuori un segno profondo, un solco dove Gesù possa seminare amore e raccogliere abbondanti frutti; non permettiamo che finita la Pasqua celebrativa, la porta del nostro cuore si richiuda e dimentichiamo tutto quello che Gesù ha fatto per noi, quanto e come ci ha amato.

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 Corrispondenza nel “Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta(Gv 12,1-11)

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