venerdì 9 dicembre 2011

(Mt 11,28-30) Venite a me, voi tutti che siete stanchi.

VANGELO 
(Mt 11,28-30) Venite a me, voi tutti che siete stanchi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: 
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e illumina nei nostri cuori ,la parola viva del Signore, fa che la contempliamo e la facciamo nostra nella vita e nell'insegnamento. Amen.

Oggi voglio riflettere con voi attraverso questa pagina di vangelo, ma più che altro, su quello che questa pagina è nella mia vita.  Proprio stamattina mentre ero alla cappellina in preghiera, ho sentito una gran voglia di restare lì per sempre. Pensavo a quanto gli apostoli come me, all’inizio avessero capito ben poco di Gesù, anche loro volevano stare sempre con Gesù, chi voleva costruire una tenda, chi voleva sedere alla sua destra, tutti ,una volta conosciuta la pace del Signore, vorrebbero isolarsi dal mondo e vivere di quella pace. Nella vita che corre io voglio stare ferma ad ascoltare il mio Signore, ad appoggiare la testa sul suo petto, come il discepolo che Gesù amava, voglio avere il tempo di chiedergli perdono, per leggere la sua parola, meditarla e farmela entrare nel cuore.


 Come se solo con Lui mi sentissi al riparo dal mondo, voglio che faccia parte della mia vita, so che nella difficoltà, quando tutti spariscono, lui mi resta accanto, so che quando ho un problema grande, Lui c’è, non si stanca di sentire il mio lamento, anzi, è pronto a sollevarmi e a darmi una mano. Non importa quanto costa questa scelta, quanto costa essere onesti e vivere amando, non importa se il resto del mondo va da un’altra parte, se tutti scelgono la porta larga… se entrano ridendo e sembrano felici….  io ho scelto, davanti a me Gesù ha detto : - vieni e seguimi - ed io ho deciso di ascoltare quella voce. Il Signore non mi fa restare ferma, ma mi spinge a camminare nel mondo, mi spinge a trasmettere quella buona notizia che è entrata nel mio cuore: Gesù che ha salvato me, salverà anche te fratello e sorella  in Cristo,salverà tutti coloro che il Padre gli ha assegnato,non ne perderà nessuno.
Non finirò di certo la mia vita su una roll-royce, ma la finirò tra le braccia del Signore, e questo è quello che per me conta di più

(Mt 18,12-14) Dio non vuole che i piccoli si perdano.

VANGELO
 (Mt 18,12-14) Dio non vuole che i piccoli si perdano.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? 
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Gesù, di stendere su di me la tua mano santa e di imporre lo Spirito di sapienza che mi darà la possibilità di capire, tutto quello che Tu vuoi che io capisca, e di vivere in coerenza con la tua parola.

Queste poche righe sembrano povere a prima vista, semplici, perché in fondo è normale che il pastore ci tenga alle sue pecore, fin qui non ci piove… ma se guardiamo più attentamente, scopriremo che il discorso è rivolto anche a noi. Che ve ne pare di questo pastore che corre dietro alla pecora smarrita fino a che non l’ha trovata? Sembra chiederci Gesù!
Che amore pensate che sia quello che lo spinge a sacrificare anche se stesso per darci la possibilità di entrare a far parte del suo regno?

Scoprire quanto e come Dio ci ama, ci fa notare che non è proporzionabile al nostro modo d’amare, né a come noi concepiamo l’amore. Nella lettura del Vangelo, si parla di Gesù come dell’agnello che è messo sul trono da Dio e che sarà il pastore per tutti noi, ma anche dell’ agnello che per primo ha accettato di essere sacrificato, di donare la sua vita, con una rassegnazione che è tipica di quest’animale, che va incontro alla morte senza neanche un lamento, con docile accettazione.
Gesù ha accettato di servire fino alla fine il progetto di Dio e per questo sarà ritenuto degno di diventare il pastore di tutti, quello che c’indicherà la via da seguire.
Una sola pecora in cambio di 99… sicuramente tornerà pensiamo, speriamo, ma sarà difficile che qualcuno di noi sarebbe disposto ad abbandonare le altre per correre mille pericoli ed andare a cercarla.
Eppure questo è quello che fanno centinaia di missionari che corrono mille pericoli in terra straniera per far conoscere Gesù, perché questo sentimento di condivisione della salvezza, dono per tutti, deve essere quello che anima i nostri cuori di Cristiani per essere conformi a Cristo e non un rapporto egoistico. Sempre più spesso si parla di una chiesa troppo ricca, ma poi, quando sentiamo di quanti perdono la vita solo perché cristiani che cercano di far conoscere il Signore in ogni parte del mondo, capiamo che la chiesa con è soltanto una banca che prende per arricchirsi, ma un’opera di grande umanità che porta nei posti più sconsolati del mondo tanto amore, istruzione e cibo per il corpo e per l’anima. Quanti di noi che stiamo caldi e comodi nelle nostre case, sono disponibili a camminare diverse miglia nella foresta o nel deserto per poche anime, quanti come Gesù sanno essere buoni pastori? Dacci o Signore la forza di non perderci mai e di poter aiutare chi non conosce le tue vie.

(Lc 11,1-4) Signore, insegnaci a pregare.

VANGELO
 (Lc 11,1-4) Signore, insegnaci a pregare.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Spirito di Dio a sentire e a far comprendere il valore della preghiera, la meraviglia del dialogo che attraverso di Te, ci mette in comunione con Dio.

A volte siamo confusi da mille parole, e ci rispondono mille silenzi ….nessuno di noi è in grado di dire quale sia la preghiera, come si deve pregare, in tanti provano a spiegarlo, ma è una cosa talmente personale, talmente intima , che nessuno vi potrà mai spiegare cosa sentirete.
Gesù ci indica una preghiera molto semplice se ci pensate bene, una preghiera che non è fatta di parole, ma di fatti, pensate che san Francesco si fermò alla parola PADRE per un’infinità di tempo.
Con questo non vuole certo dirci di non pregare con altre preghiere né di non usare parole nostre, ma ci chiede di non parlare a vuoto come i pagani, come chi non crede in quello che dice.
Dio ci è PADRE: credere questo vuol dire avere fede in Dio…fede = fiducia, capito bene? Dio può tutto, ci ama tutti ed è un PADRE GIUSTO….pensate anche voi che cosa è per me DIO PADRE NOSTRO…..
Perché lo collochiamo nei cieli? Primo perché ce lo dice Gesù Cristo, poi perché il suo regno va oltre i confini della nostra terra, DIO HA CREATO L’UNIVERSO INTERO, spazio infinito che noi non capiremo mai fino a che siamo legati a questa terra.
Santificare il suo nome, venerare Dio, adorare Dio, rendere grazie a Dio, a Lui tutto dobbiamo, dalla creazione alla salvezza ed aspettare glorificandolo che siamo accolti nel suo regno.
Quindi la vita va oltre questa terra…dobbiamo crederci, e se chiediamo a Dio una fede viva, una fede pura, se abbandoniamo a lui la nostra anima…anche noi avremo questa certezza.
Sia fatta la tua volontà…e qui la cosa comincia a diventare tosta….in genere la nostra preghiera invoca Dio di fare la nostra volontà…. non che non sia giusto pregare per essere aiutati, anzi, spesso quando la nostra preghiera è serena, convinta e fiduciosa, quello che chiediamo ci viene accordato. A volte però, questo può non succedere, e magari una persona che amiamo tanto, viene a mancare ugualmente, nonostante tutte le nostre preghiere… accorate e sincere… Vuol dire che Dio non ci ama? No certamente no, ma dobbiamo accettare che i disegni di Dio, possono non essere i nostri.
Ci sarà un motivo, che noi ora non possiamo capire, anche questo in fondo fa parte del ciclo della vita terrena, e questo è affidare a Dio anche quello che non capiamo.
Chiediamo il pane quotidiano…contribuiamo a far si che tutti abbiano il loro?…noi chiediamo per oggi, ma riceviamo in abbondanza, e se invece di pensare solo a noi ci preoccupassimo anche di aiutare gli altri? Noi potremmo essere la divina provvidenza di molte bocche, la medicina di molte malattie, ma spesso il nostro egoismo ci chiude gli occhi sulla fame degli altri…..
Chiediamo il pane e Dio ci da il pane…anche la sua parola è pane…ce ne cibiamo? Il suo corpo è pane…ce ne ricordiamo solo alla domenica? E come andiamo a ricevere il corpo di Gesù?
- Rimetti a noi i nostri debiti -.. e fino qui ok, ma poi aggiunge Gesù: - come noi li rimettiamo ai nostri debitori…-non è che stiamo suggerendo a Dio come perdonarci, ma gli diciamo espressamente che ci deve giudicare in base a come noi ci comporteremo con gli altri, con il nostro prossimo, in base a quanto noi saremo capaci di perdonare.
Io lessi una volta una frase che mi è rimasta stampata in testa…il perdono è un ponte sul quale dovrai passare anche tu…riflettiamo su quanto noi siamo veramente capaci di comprensione e perdono, su quanto siamo capaci di amare.
E quando chiediamo di non essere tentati perché lo facciamo se ci sentiamo così forti? Forse perché di fronte alle tentazioni scopriamo tutta la nostra debolezza?
Noi senza Dio non siamo nulla, né capaci di nulla, tutto quello che siamo lo dobbiamo a Dio, se siamo capaci di atti eroici, di grandi azioni e anche solo di piccoli sacrifici…è Dio che opera in noi.
Ma sulla terra c’è anche il male, c’è anche il principe del male, che lo vogliamo credere o no, c’è e a volte, siamo più attaccati a questa bestia di quanto siamo attaccati a Dio.
Basterebbe gridare salvami Signore mio, andare a confessarci …ma che scherziamo…un sacerdote? Un peccatore come me? E perché devo andare a raccontare i fatti miei ad un prete…boni quelli…..e allora come pensare di essere ascoltati da Dio se siamo i primi a mettere dei limiti al suo amore misericordioso. Satana odia i sacerdoti più di ogni altra cosa, li tenta e li distrugge con il nostro aiuto…con le nostre chiacchiere vane, se parlassimo di meno e pregassimo di più per loro ,vedremmo il potere salvifico della preghiera, frutto d’amore ,legame tra Dio e noi.
Proviamo ora a pregare…..

(Lc 11,5-13) Chiedete e vi sarà dato.

VANGELO
 (Lc 11,5-13) Chiedete e vi sarà dato.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: 
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ispirami o Dio, attraverso lo Spirito Santo, quale strada deve seguire il mio cuore per percorrere le Tue vie, senza timore di sbagliare e di ascoltare falsi profeti.


Dopo averci insegnato a pregare, Gesù ci fa conoscere la meravigliosa bontà e disposizione del Padre.
Per farlo ci fa il paragone con il nostro padre terreno, che si presume ci ami al di sopra di tutto, ma come noi non è perfetto nell'amore come Dio.
- chiedi e ti sarà dato, bussa e ti sarà aperto - che sono le parole con le quali Gesù ci dice che se ci rivolgiamo a Dio con tutto il cuore, e con una vera disposizione a seguire le sue vie, a conoscerlo, Egli ci darà tutto quello che chiediamo, perché non aspetta altro che la nostra conversione a Lui e alla sua parola.
Ora si tratta di capire qual' è la giusta disposizione per porci davanti a Lui, e sicuramente non è quella di pretendere già di sapere quali sono le cose giuste per noi, quindi accettiamo la sua volontà e cerchiamo di comprendere che se il Signore permette determinate cose e situazioni, lo fa per il nostro bene, perché sa qual' è il nostro bene, e quello di tutta l'umanità, poiché Lui è l'unica via per la nostra salvezza.
Un'altra cosa che possiamo notare e come questo brano non inizi con Gesù che ci parla di quello che Dio ci può dare, ma con quella che invece può essere la risposta del mondo al nostro bisogno di aiuto. Avere gli uomini per amici, non è che sia sbagliato, assolutamente, non è questo che ci vuole dire Gesù, ma ci avverte che gli uomini sono un pochino egoisti, e non è che abbiano a cuore il nostro benessere, ma pensano molto più al loro. Dio invece ci ama e sa che cosa è meglio per noi, perciò quando preghiamo, e facciamolo spesso, anche per le piccole cose, non chiediamogli di accontentarci, ma di fare quello che è meglio per noi, e fidiamoci, Lui sa quello che fa!

(Lc 11,15-26) Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

VANGELO
 (Lc 11,15-26) Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. 
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e riempi il mio cuore di te e delle tue doti, donami sapienza e intelletto, consiglio e fortezza, e fa che in tutto possa essere gradita a Dio.


Nel Vangelo di oggi, Cristo si parla della lotta di Dio contro Satana. Questa lotta diventa drammatica quando Cristo fa uscire Satana dagli indemoniati. Satana è paragonato ad un uomo forte "bene armato che
fa la guardia al suo palazzo". Tuttavia, Gesù si mostra più forte di lui", perché lo vince "con il dito di Dio", con la sua forza divina, vale a dire con lo Spirito Santo (cf. Mt 12,28). Egli gli toglie le armi e gli strappa il
bottino. È il segno che il regno di Dio è venuto sulla terra e che la Lotta tra il bene ed il male in noi stessi richiedono una scelta, coloro che hanno reclamato da Gesù un segno, ecco che ce l'hanno. Non ne verranno dati loro altri.

 Scoprendo i loro pensieri perversi, Gesù mostra loro che sono sotto l'influenza dello  spirito malvagio.
Poiché noi ci troviamo in mezzo a questa lotta, c’è impossibile una posizione neutrale: ognuno deve pronunciarsi pro o contro. Chi in questa lotta non è con lui, è con Satana, ricordiamo le parole di Gesù:
-o Dio o mammona.- Gesù sa che gli uomini si fanno facilmente influenzare e che satana non li lascerà certo in pace, ma che in questa lotta farà di tutto per strapparli al Padre, per questo ci consiglia d’essere saldi nella fede e di difenderci dagli attacchi del maligno, fortificando le nostre difese con la preghiera e stando in guardia, esercitando la nostra mente alla parola del Signore, ma anche ad un colloquio diretto e continuo con la confessione.
La ricerca della perfezione spirituale, non è una forma di presunzione, ma, per come la vedo io, una questione d’umiltà; perché penso che poiché siamo ancora molto lontani da Gesù, che deve essere il nostro parametro di misura, abbiamo bisogno continuamente di confrontarci con la parola per non cadere nei trabocchetti del perfido.
Non credere che satana esiste è già essere caduti in trappola, è già avere fatto la propria scelta, è già negare la parola di Gesù, perché è lui stesso che ce ne parla, e purtroppo fratelli miei, molti sono quelli che ci sono caduti, diffidate anche di chi nella chiesa stessa, non crede che esista satana, e rendetevi conto che molti di questi sapientoni, poi sono gli stessi che invece lo vedono da tutte le parti in cui la Madonna appare…..

(Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.

VANGELO 
(Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». 
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo,vieni Amore di Dio,e inonda il mio cuore e la mia mente perché ti appartengono.

Stupende queste poche parole di Gesù, sembra quasi di immaginare la scena…attorniato dalla folla ha appena scacciato un demonio da un muto e sta parlando alla gente dei pericoli che corrono i figli di Dio assediati dai demoni, quando una donna (e torniamo a vedere il coraggio delle donne di esprimersi davanti a Gesù) levò il suo grido tra la gente, esprimendo il suo senso di compiacimento per la madre di Gesù,che suona così: ” che gioia per lei essere Tua Madre mio Signore! ”
Ma la gioia non è nell’essere madre di Gesù , la gioia è nell’ascoltare ed accettare la parola di Dio come ha fatto Lei, in questo è da considerare beata, nell’aver saputo dire quel si che ha permesso la salvezza dell’umanità..
La mentalità della donna  che è sicuramente mamma, rappresenta quello che tutte le mamme pensano, il figlio è qualcosa che dà quello che possiamo definire il diritto di orgoglio materno, perché la mamma si sente realizzata nella sua educazione e nella sua crescita, ma questa è appunto la mentalità terrena; noi sappiamo che invece Maria, sfuggì a questo concetto, concedendosi completamente a Dio ,affidandosi interamente alla sua volontà, accettando già dal momento del concepimento l’idea di un figlio che non gli appartiene, ma che è dono di Dio. Se oggi ogni donna accettasse un figlio come dono di Dio, il mondo sarebbe sicuramente migliore, ma troppe sono le persone tra noi che pensano di avere diritto di vita e di morte  sui propri figli, e molte quelle che considerano un figlio non come un regalo che è il coronamento di un progetto come la famiglia, ma come un optional aggiuntivo su cui proiettare i nostri sogni e le nostre frustrazioni.
Nel magnificat la Madonna si sentì  piena di grazia e sentì che molte sarebbero state le generazioni che  l’avrebbero chiamata “beata”. Oggi voglio regalarvi un canto molto bello, sicuramente conosciuto ai più:
 http://www.youtube.com/watch?v=Me4gaFciBj8
buon ascolto.

(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

VANGELO
 (Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole e disse: 
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. 
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Parola del Signore.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Vieni nei cuori dei tuoi fedeli, in me che scrivo ed in chi legge, vieni ad illuminare i nostri cuori e a farci venire fame di Te, fame da affamati, sete da assetati, fa che senza di te non possiamo vivere e che ti cerchiamo come la cerva anela ai corsi d'acqua, per Cristo nostro Signore.
Il re ha scelto un popolo e l' ha invitato ad un banchetto, ma questo popolo non ha accettato l'invito, era troppo attaccato al suo potere, e allora ha invitato altre persone, che erano pagane, emarginate, tutte persone che per quel popolo non avevano diritti... questa cosa mi fa pensare che questo invito fu una grande possibilità per il suo popolo, ma che non ne approfittò e questo decretò la loro condanna.
A Dio niente è nascosto, il nostro cuore è un libro aperto davanti a Lui, sa perfettamente quello che proviamo, conosce le nostre infedeltà e i nostri difetti, non cerca la perfezione, ma vede la verità.
Salmo 19-Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.-
E' inutile camuffare la nostra fede, far vedere che siamo bravi cristiani, meglio essere mediocri ma desiderosi di cambiare che falsi, perché possiamo ingannare gli uomini, ma non Dio.
Possiamo sfuggire alla giustizia umana, ma non a quella divina, possiamo entrare nelle grazie degli uomini con falsi abiti, ma non sfuggirà nulla a Dio...convertiamoci veramente, con umiltà mettiamoci davanti al nostro re e chiediamo perdono finche siamo in tempo, prima che il Signore decreti anche per noi la sua condanna... nessuno sa quando verrà il giorno del giudizio

(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.

VANGELO 
(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o  Santo Spirito di Dio,ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore,a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi,perché solo questo io voglio.

 Prima di tutto,  facciamo mente locale alla storia di Giona, prendendo questo riassunto da wikipedia:
Nel capitolo 1 la Parola del Signore è rivolta a Giona, figlio di Amittai, e gli viene comandato di andare a predicare a Ninive, la Grande Città. Giona invece fugge a Tarsis via nave; di questa localizzazione si dirà più sotto. Ma la nave è investita da un temporale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire a JHWH; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare.
E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti. Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (da nessuna parte è precisato che si tratti di una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera, che ricorda uno dei Salmi. Allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia.
Nel capitolo 3, Giona ottempera la sua missione e va a predicare ai niniviti. Questi, contro ogni aspettativa, gli credono, proclamano un digiuno, si vestono di sacco e Dio decide di risparmiare la città. Ma qui riemerge l'istinto ribelle di Giona: lui non è contento del perdono divino, voleva la punizione della città di Ninive. Così, nel capitolo 4, si siede davanti alla città e chiede a Dio di farlo morire.
L'episodio più gustoso del libretto si trova proprio nel capitolo 4. Il Signore fa spuntare un ricino sopra la sua testa per apportargli ombra, ed egli se ne rallegra. Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano Giona, che invoca di nuovo la morte. Allora l'autore riporta le parole di Dio, divenute celeberrime:
« Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita; ed io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali? »
Ed ora passiamo a riflettere sulla parola d’oggi, in primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica.
Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. Gli uomini lo gettano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo…dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito.
Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano, perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra.
Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.

(Lc 11,37-41) Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.

VANGELO 
(Lc 11,37-41) Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o mio Signore alla mia tavola, e parlami come facesti col fariseo, dimmi dove sbaglio, aiutami a condividere con te questa mia vita che da sola non ha senso né scopo; insegnami ad essere tua in tutto e per tutto, grazie al Tuo Santo Spirito.Grazie amen.

Bellissima lezione sull’arte dell’apparire da parte di Gesù.Non siamo certo buoni cristiani se lo sembriamo, se seguiamo le regole, se facciamo la carità ecc, ma solo se c’impegniamo con tutto noi stessi, ad essere come Lui ci vuole.
Troppe volte ci fermiamo all’ingresso del cuore e non riusciamo ad aprirci completamente né a Gesù né ai fratelli, e questo ci fa vivere una fede fatta di religiosità, non d’amore, e senza amore, siamo contenitori vuoti, siamo senza Dio.
Guardiamo i comportamenti degli altri, ma non cerchiamo di guardare la relazione che noi abbiamo con gli altri, come se stare per conto nostro fosse sufficiente ad essere buoni, come per non essere contagiati, ma tra quelli con i quali non abbiamo nessun legame, ci sono i nostri fratelli, anche quelli peccatori, anche quelli che non credono, anche quelli che pensano d’essere più vicini di noi alla verità; non essere legati a loro, vuol dire non aver compreso che Dio ci ama tutti, che è Lui che stabilisce le regole e non noi, che non possiamo essere Cristiani se siamo ancora pieni di noi e dei nostri pregiudizi.Per appartenere a Cristo dobbiamo donare a Lui questa nostra vita terrena e farlo aderire come pelle viva alla nostra, per vivere di Lui.

(Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.

VANGELO
 (Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e aiutami a comprendere quali sono le cose che piacciono a Dio, quali sono le virtù che devo esaltare e quali i difetti da reprimere, per essere come Dio ci vuole.

In questo brano non voglio vedere il rimprovero di Gesù ai farisei e ai dottori della legge come tale, ma proprio come fatto ad ognuno di noi.
Spesso ci confrontiamo con la fede in Dio, così come facciamo con la legge degli uomini, cercando degli aggiustamenti o delle scorciatoie, ma se questo non è giusto per le cose terrene, ancor meno è adatto a quelle spirituali.
Io credo che anzi, per essere il più possibile conformi a Cristo Gesù, dobbiamo lottare con tutta la veridicità e la forza di cui siamo capaci, per migliorare noi stessi.
< Quelli che appartengo a Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni> Questa frase di Paolo, ci deve far comprendere come per entrare in comunione con Gesù, dobbiamo cercare anche di capire che certi comportamenti che la parola di Dio c’indica di seguire, ci sono le condizioni essenziali per essere di Cristo.
Non dobbiamo pensare che sia impossibile, perché non siamo tenuti a fare tutto da soli, ma grazie allo Spirito Santo, tutto potrà essere facilitato.
Esercitare le virtù e combattere i peccati, è andare alla scuola di Gesù, e bisogna capire che come nella vita, più noi ci affiniamo alla sua scuola, più saremo felici d’essere suoi, perché ci avvicineremo sempre un po’ di più a Lui.
Io sono come tutti voi, piena di difetti e di vizi, ma cerco di combatterli per amore di Dio, proprio come si fa quando ci s’innamora qui sulla terra, nella normalità, là dove si cerca di far felice l’amato, per dimostrare il nostro amore e la nostra dedizione.
Questo è un cammino che si fa in due, e vedrete che chiedendo aiuto al Signore, non ci sarà negato, ma non fermiamoci all’esteriorità della fede, riempiamoci di Gesù e viviamo il più possibile in unione vera con Lui attraverso lo Spirito Santo.

(Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.

VANGELO
 (Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e aiutami a comprendere quali sono le cose che piacciono a Dio, quali sono le virtù che devo esaltare e quali i difetti da reprimere, per essere come Dio ci vuole.

In questo brano non voglio vedere il rimprovero di Gesù ai farisei e ai dottori della legge come tale, ma proprio come fatto ad ognuno di noi.
Spesso ci confrontiamo con la fede in Dio, così come facciamo con la legge degli uomini, cercando degli aggiustamenti o delle scorciatoie, ma se questo non è giusto per le cose terrene, ancor meno è adatto a quelle spirituali.
Io credo che anzi, per essere il più possibile conformi a Cristo Gesù, dobbiamo lottare con tutta la veridicità e la forza di cui siamo capaci, per migliorare noi stessi.
< Quelli che appartengo a Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni> Questa frase di Paolo, ci deve far comprendere come per entrare in comunione con Gesù, dobbiamo cercare anche di capire che certi comportamenti che la parola di Dio c’indica di seguire, ci sono le condizioni essenziali per essere di Cristo.
Non dobbiamo pensare che sia impossibile, perché non siamo tenuti a fare tutto da soli, ma grazie allo Spirito Santo, tutto potrà essere facilitato.
Esercitare le virtù e combattere i peccati, è andare alla scuola di Gesù, e bisogna capire che come nella vita, più noi ci affiniamo alla sua scuola, più saremo felici d’essere suoi, perché ci avvicineremo sempre un po’ di più a Lui.
Io sono come tutti voi, piena di difetti e di vizi, ma cerco di combatterli per amore di Dio, proprio come si fa quando ci s’innamora qui sulla terra, nella normalità, là dove si cerca di far felice l’amato, per dimostrare il nostro amore e la nostra dedizione.
Questo è un cammino che si fa in due, e vedrete che chiedendo aiuto al Signore, non ci sarà negato, ma non fermiamoci all’esteriorità della fede, riempiamoci di Gesù e viviamo il più possibile in unione vera con Lui attraverso lo Spirito Santo.

(Lc 11,47-54) Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.

VANGELO
 (Lc 11,47-54) Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. 
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o Spirito del Signore per illuminare la mia mente, perché anch’io non commetta errori che mi allontanano da te e non impedisca ad altri di vedere e di capire, per questo togli da me quello che è mio e fa posto solo alle tue parole. Usami e accompagnami con la tua grazia, Signore, perché, sorretta dal tuo paterno aiuto, non mi stanchi mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Le parole dure del Signore non ci devono allontanare, perché sono dette per ammonire, per correggere, non per escludere, ma per avvicinare.
Sono, infatti,  le parole di chi è verità, e servono proprio per chi non si avvede della verità e si erge a possessore di chissà quale verità, mentre solo attraverso la parola di Dio e la persona del Cristo si può arrivare a lei.
Non soltanto questi dottori della legge antichi e moderni, mettono dei fardelli che poi non portano per primi, ma danno anche una visione del Signore errata, non calcolando che è venuto sulla terra a morire per noi e per redimerci dal peccato che ci avrebbe escluso dal regno di Dio.
Questo è un qualcosa di fondamentale per la nostra fede, perché è un gesto che solo un amore immenso e misericordioso poteva realizzare; dobbiamo vedere quindi alla luce di questo amore la figura di Gesù Cristo, alla luce della sua parola vivere la nostra vita, collegando strettamente i nostri interessi ai suoi, perché sono strettamente collegati. E’ quello che chiamiamo condivisione, comunione d’intenti, quello che deve portarci a vivere con Gesù la croce, a fare del nostro corpo un tempio in cui realizzare il progetto di Dio, non il tempio del nostro IO.
Noi non siamo niente e non andiamo da nessuna parte se non siamo Figli di Dio, se non accettiamo che sia Lui l’inizio ed il fine ultimo della nostra vita.

(Lc 12,1-7) Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

VANGELO
(Lc 12,1-7) 
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: 
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito, Tu che sei luce e verità, vieni ad illuminare la tua parola perché anche io possa scoprirla con te accanto, e non essere ingannata dalla sapienza degli stolti.


Cercare d’essere maestri, è stato sempre un difetto degli uomini, addirittura quelli che dovrebbero insegnare agli altri le cose di Dio, cercano di sostituirsi a Dio stesso.

Facile salire sugli altari, parlare con belle parole per sembrare sapienti, ma quando le belle parole non sono sentite, quando il loro suono rimbomba nel vuoto, quando non sono seguite da atteggiamenti interiori coerenti, non hanno molto senso.

“Anche se tu avessi la fede che sposta le montagne e il linguaggio degli angeli, se non hai la Carità, sei come un cembalo rimbombante” (Prima Lettera ai Corinti).

In questo brano Luca ci parla dell’ipocrisia di che predica bene e non attua quello che predica, come del lievito dei farisei, e magari stiamo già pensando a chissà che tipo d’inganno, d’ipocrisia, a qualcosa d’eclatante e chiaramente visibile, ma Gesù ci mette in guardia, proprio dai piccoli inganni, dei piccoli tradimenti alla parola, quelli che avvengono nei luoghi più segreti, che nessuno vede, a volte neanche chi li compie se n’avvede, perché non vigila sufficientemente sulle sue virtù e sui suoi difetti.

Nella vita di tutti i giorni tradiamo il Signore e la sua parola continuamente, ma siamo talmente poco avvezzi a scrutare i nostri atti alla luce della parola, che a malapena vediamo solo gli errori più evidenti, ed anche per quelli troviamo mille giustificazioni, tanto da arrivare a modificare la parola di Dio a nostro comodo.

Ora faccio un esempio che non farà felici molti di noi, ma devo farlo, per essere coerente con la parola di Dio e premetto che con questo non voglio esprimere giudizio,che non spetta assolutamente a noi neanche pensarlo,lo faccio solo per mettere in luce come sia facile crederci migliori di quello che siamo,e poi magari dare la colpa alla chiesa che ci rammenta certe regole.

Quante sono le persone separate e magari risposate che mi stanno leggendo?sicuramente hanno avuto tutti i loro motivi per fare una scelta del genere, nessuno credo parta per un matrimonio, con l’intenzione di sfasciarlo; ma Gesù stesso rimproverò gli uomini che ripudiavano le mogli, dicendo che Mosè aveva modificato la legge per la loro incomprensione< Gli obiettarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?”. Rispose loro Gesù: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio” Gli dissero i discepoli: “Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. Egli rispose loro: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca “. >

Come vediamo il Signore ha tracciato una strada e ci è vicino sempre,se noi decidiamo di affidarci a lui in piena fiducia,non dobbiamo preoccuparci di quello che può succedere ,perché in ogni cosa Lui ci è vicino con il suo amore,dobbiamo invece preoccuparci di non allontanarci da Dio,per non finire tra le sgrinfie di chi può far perdere all’inferno la nostra anima.