sabato 9 luglio 2011

I PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO: INVIDIA DELLA GRAZIE ALTRUI


I PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO: INVIDIA DELLA GRAZIE ALTRUI 

http://www.donbosco-torino.it/ita/Kairos/Celebrazioni/06-07/005-Peccati_contro_Spirito_Santo.html
In che consiste questo peccato

Sentire volontariamente un profondo dispiacere e astio verso una persona che ha ricevuto da Dio doni e grazie più eccellenti dei suoi, accusando il Signore stesso di fare ingiuste preferenze, questo è un grave peccato contro lo Spirito Santo, perché è lui il datore dei doni.
Tu sai di essere stato chiamato da Dio già dall’alba del tuo mattino, a lavorare e faticare, con ogni tempo bello o brutto, rinunce e sacrifici, con tutto il peso dell’annuncio del Vangelo, e alla fine ecco la sorpresa: una moneta eguale per tutti, no, questo non lo accetti. Anche questo è un peccato contro lo Spirito Santo.

Giuda si sarà salvato? E Hitler o Stalin? E i ladri, i profittatori, i pedofili e il tuo più acerrimo nemico, anche loro salvati? Tu forse ti ribelli a questo pensiero. Sei così dispiaciuto perché Dio è buono? Egli perdona sempre coloro che si pentono sul serio. Al ladrone pentito Gesù rispose: oggi sarai con me inParadiso.

Non mettiamoci dunque contro la bontà di Dio. Il nostro Dio è ricco di misericordia e di ogni altro dono di grazia, ma è libero di dare a chi vuole e come vuole, mentre nella sua giustizia non nega a nessuno ciò che gli è necessario. Sta tranquillo, egli sarà buono e assai largo anche con te, soprattutto se tu non coltivi invidia per nessuno.
Ti ricordi dei due fratelli Caino e Abele? Il primo faceva l’agricoltore e offriva al Signore i prodotti, di seconda scelta. L’altro era pastore e donava in sacrificio al Signore l’agnello più bello e più sano. Caino notava che Dio gradiva sempre i doni di suo fratello e non i propri e ne fu esasperato, invitò Abele a fare una passeggiata e lo uccise.

Non puoi accusare Dio di fare preferenze. Fa’ bene il tuo dovere ed egli ti mostrerà il suo gradimento al di là di ogni tuo merito. Ognuno ha qui in terra il sovrabbondante amore del Signore con tribolazioni, che non mancano mai, e in cielo la beata visione del volto di Gesù.
Gli invidiosi della grazia altrui, sono come il demonio che non ha sopportato che i nostri progenitori fossero cari a Dio e li fece cadere. L’invidia è sempre una cattiva consigliera. Ti riempie di dubbi e di brutti pensieri fino a perdere la fede e forse anche a commettere qualcosa di irreparabile.

Quelli che non sanno che cosa sia l’amore, la misericordia, il perdono, si escludono da soli dal dono della grazia divina. Stiano attenti a non fare questo torto allo Spirito Santo. Infatti, chi invidia un fratello per i doni che ha, reca un grosso dispiacere allo Spirito, accusandolo di essere ingiusto.
Sappiamo che proprio per l’invidia del diavolo entrò nel mondo la morte, il peccato e ogni guerra, ma la nostra fede ci dice con certezza che il nostro buon Padre ha mandato nel mondo suo Figlio Gesù per salvare il mondo (cf Sap 2,24; Gv 3,17). Lo Spirito Santo dona a tutti la luce e la forza per vincere ogni invidia perniciosa.

Preghiamo con il Salmo 18,8-15

Rit.: Signore, mia rupe e mio redentore.

La legge del Signore rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. Rit.

Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. Rit.

Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. Rit.

Saul e Davide

Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.
Al rientrare dei soldati, mentre Davide tornava dall’uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d’Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con sistri.

Le donne danzavano e cantavano alternandosi: “Saul ha ucciso i suoi mille, Davide i suoi diecimila”. Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: “Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille. Non gli manca altro che il regno”. Così da quel giorno in poi Saul s’ingelosì di Davide.

Il giorno dopo, un cattivo spirito sovrumano s’impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide suonava la cetra come i giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia. Saul impugnò la lancia, pensando: “Inchioderò Davide al muro”. Ma Davide gli sfuggì davanti per due volte.

Preghiera

O Padre buono, a volte mi trovo assediato da mille pensieri d’invidia e di gelosia pensando ai tuoi santi e a tante persone che sono migliori di me, vivono felici e in pace. Solo a me disgrazie, sconfitte. Mi pare che dovrei buttar via questo brutto pessimismo che mi guasta l’esistenza, rischiando di dubitare della tua bontà.

Ti chiedo perdono per tutti questi brutti pensieri d’invidia e di gelosia che mi hanno sconvolto e perché non mi sono reso conto che erano delle terribili tentazioni del nemico che vuole la nostra morte eterna.

Se la fontanella della piazza del paese dona abbondante acqua anche al mio vicino, sarebbe sciocco invidiarlo, se ne prende una quantità superiore alla mia. Essa è generosa con tutti, basta andare ad attingere. Tutti ne possono approfittare.

Mi rendo conto che tu, mio Dio, possiedi doni e regali da coprire il mondo intero senza esaurire le tue riserve. Anche la tua grazia e il tuo amore sono a disposizione di tutti gli uomini e tu non hai preferenze perché siamo tutti tuoi figli, Tu sei l’Amore e puoi dare amore in abbondanza a tutti e se ci sono dei preferiti, sono quelli che mettono maggiormente a frutto questo tuo amore. Si tratta della via dei santi. E se questi e quelle ci sono riusciti perché non ce la posso fare anch’io?

Devo e voglio stare in guardia sia dall’invidia che dalla gelosia. Infatti, questi due vizi portano a conseguenze disastrose. Proprio come avvenne ai figli del Patriarca Giacobbe, i quali stavano per accordarsi di uccidere il loro fratello Giuseppe, così caro al padre. I sogni che il ragazzo aveva raccontato e quella veste policroma dalle lunghe maniche li aveva fatti mortalmente ingelosire, essi che dovevano sudare dietro agli armenti sempre in cerca di nuovi pascoli. Il loro padre lo amava troppo. Per l’insistenza di uno dei fratelli, non lo uccisero ma lo vendettero come schiavo.

L’invidia è davvero un grave peccato contro lo Spirito Santo ricco di doni, sempre generoso con quelli che lo invocano.

Caro Gesù, dove abiti? Prendimi per mano e conducimi tu come hai fatto con i tuoi apostoli e tutti i tuoi amici. Voglio cambiare vita. Ti ringrazio dei doni che mi hai dato, piccoli o grandi non importa. Aiutami a metterli a frutto. Avvolgimi del tuo Santo Spirito. Grazie.

Ho bisogno di incontrarmi con te, a tu per tu, a cuore a cuore. Voglio parlarti di me stesso prima di intercedere per gli altri. Tu sai che ti amo ma sai anche quanto sono debole e fragile: abbi pietà di me peccatore.

D. Timoteo Munari sdb

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IMMAGINI:
1 La carità autentica si compiace delle capacità degli altri e della loro crescita nella Grazia di Dio
2 L’invidia, soprattutto per la santità altrui, è un chiaro segno dell’allontanamento dell’anima dall’amore di Dio..

decalogo della docilita' allo Spirito



1. 
LO SPIRITO PARLA SOTTOVOCE 
Lo Spirito è rispettosissimo della tua libertà; è un amore forte e discreto quello dello Spirito, basta un po' di orgoglio e di superficialità e la Sua voce non ti raggiunge più. Lo Spirito tace, tace e attende. Il Papa nell' enciclica sullo Spirito Santo dice: "Lo Spirito è la suprema guida dell'uomo, la luce dello spirito umano". 

2. 
SE LO SPIRITO MARTELLA C'E' UN PROBLEMA CHE SCOTTA 
Quando lo Spirito insiste è perché ci segnala una piaga, bisogna aprire gli occhi. Ogni ritardo ad accogliere la Sua voce fa gravi danni alla tua vita spirituale; ogni prontezza nel rispondere ti rinnova e ti apre a percepire meglio la Sua luce. Ma quante volte lo Spirito martella: "Lascia quell' amicizia. Lascia quell'occasione, lascia quel vizio". E allora quando lo Spirito martella bisogna partire. Il Papa nell'enc. dice: "Sotto l'influsso dello Spirito matura e si rafforza l'uomo interiore. Lo Spirito costruisce in noi l'uomo interiore, lo fa crescere e lo rafforza". 

3. 
IL SEGRETO DELLA GIOIA E' DARE CONTINUE GIOIE ALLO SPIRITO SANTO 
Ma bisogna partire dalla concretezza, dalle piccole cose. Ogni atto di umiltà, ogni atto di generosità alimenta la gioia che lo Spirito Santo semina in noi. Quando fate un atto di bontà, voi, se non state attenti, dopo vi inorgoglite un po'. Quando fate un atto di bontà adesso non fate più così; fermatevi e dite: "Grazie, Spirito Santo". Io ho inventato per me questa preghiera; quando faccio una gentilezza adesso dico: "Grazie, Spirito Santo, ancora, ancora", per dirgli: "Continua a ispirarmi la bontà, continua a mettermi un' occasione di fare qualcosa di bello per te". Ecco, continuamente lo Spirito Santo è all' opera, ma bisogna lasciarlo operare. Il Papa nell'enc. al numero 67 dice: "La gioia che nessuno può togliere è dono dello Spirito Santo". 

4. 
LO SPIRITO NON SI STANCA DI PARLARTI, DI ISTRUIRTI, DI FORMARTI 
Lo Spirito, voglio dire, è la fedeltà dell'amore e usa i mezzi più semplici: ispirazioni, consigli di persone che ti amano, esempi, testimonianze, letture, incontri, avvenimenti… Il Papa nell'enc. al numero 58 dice: "Lo Spirito Santo è l' incessante donarsi di Dio". 

5. 
LA PAROLA DI DIO E' LA PRIMA ANTENNA DELLO SPIRITO SANTO 
Voglio dire: impara a leggere la Parola di Dio implorando lo Spirito; non leggere mai la Parola senza lo Spirito. Nutriti della Parola invocando lo Spirito. Prega la Parola nello Spirito. Quando prendi in mano la Parola , primo: alza l' antenna dell' ascolto dello Spirito; poi prega, prega lo Spirito. E' con la Parola e la preghiera che impari a distinguere la voce dello Spirito. Il Papa nell'enc. al numero 25 dice: "Con la forza del Vangelo lo Spirito Santo rinnova costantemente la Chiesa ". Vedete, la Parola di Dio è l'antenna costante che rinnova la Chiesa , per cui la Chiesa si collega con lo Spirito Santo. 

6. 
NON CESSARE DI RINGRAZIARE LO SPIRITO PER QUELLO CHE FA PER TE 
La tua vita è un intreccio misterioso e continuo di doni dello Spirito Santo: dal Battesimo fino alla morte. Dalla tua nascita fino alla morte c'è un filo d' oro: i doni dello Spirito; un filo d'oro che percorre tutta la tua vita. Tu percepisci appena alcuni doni, ma devi sforzarti di trovarne tanti. E dei doni che percepisci comincia a ringraziare. Il Papa nell'enc. al numero 67 dice: "Davanti allo Spirito io mi inginocchio per riconoscenza" . 

7. 
IL MALIGNO COPIA DALLO SPIRITO E FA DI TUTTO PER CONTRASTARE LA SUA OPERA 
Satana è la scimmia di Dio, copia da Dio. Anche lui manda le sue ispirazioni, anche lui manda i suoi messaggi, manda i suoi messaggeri. Certe volte, quando aprite i mass media c'è il messaggero che vi aspetta, ma la potenza dello Spirito Santo sbaraglia con un soffio Satana. Basta affidarci a Lui totalmente e prontamente; poi vinciamo qualunque seduzione di Satana se siamo ben legati allo Spirito Santo. Incontro sempre più persone che sono impaurite di Satana: non c'è da aver paura di Satana perché abbiamo lo Spirito Santo. Quando ci leghiamo allo Spirito Santo, Satana non può più nulla. Quando invochiamo lo Spirito Santo, Satana è bloccato. Quando sulle persone imploriamo lo Spirito Santo Satana è inefficace. Il Papa nell'enc. al numero 38 ha scritto: "Satana, il perverso genio del sospetto, sfida l'uomo a diventare l'avversario di Dio". 

8. 
UN' OFFESA FREQUENTE ALLO SPIRITO E' NON RAPPORTARTI A LUI COME UNA PERSONA 
Insisterò sempre su questo punto, perché noi non trattiamo lo Spirito Santo come una persona. Eppure Gesù ci ha affidati a Lui e ha detto che "Vi insegnerà ogni cosa, vi ricorderà quello che vi ho detto", ci accompagnerà, ci convincerà sul peccato, ci strapperà cioè dal peccato. Gesù ci ha affidati a Lui e ha detto che è il nostro sostegno, il nostro maestro, eppure molto spesso noi non ci rapportiamo a Lui come una persona viva, viva che vive in mezzo a noi. Lo consideriamo una realtà lontana, sfuggente, irreale. Il Papa ha detto queste bellissime parole, al numero 22 dell'enc.: "Lo Spirito è non solo un dono alla persona ma è la Persona dono". La Persona che si fa dono, il donarsi incessante a Dio. E allora abituatevi a cominciare sempre la giornata dicendo: "Buongiorno, Spirito Santo", che è vicino a voi, in voi, e a terminare la giornata dicendo: "Buonanotte Spirito Santo", che è in voi e che guida anche il vostro riposo. 

9. 
GESU' HA PROMESSO CHE IL PADRE DA' LO SPIRITO A CHIUNQUE LO CHIEDE. 
Non ha detto che il Padre dà lo Spirito a chi lo merita; ha detto che dà lo Spirito a chi lo chiede. Allora bisogna chiederlo con fede e con costanza. Il Papa al numero 65 dell'enc. dice: "Lo Spirito Santo è il dono che viene nel cuore dell'uomo insieme con la preghiera". 


10. 
LO SPIRITO E' L'AMORE DI DIO EFFUSO NEI NOSTRI CUORI 
Più viviamo nell'amore, più viviamo nello Spirito Santo. Più seguiamo il nostro egoismo più ci allontaniamo dallo Spirito Santo. Però lo Spirito non si arrende mai, continuamente ci stimola nell'amore. Il Papa nell'enc. dice: "Lo Spirito Santo è Persona-Amore, in Lui la vita intima di Dio si fa dono". Mi dona incessante la Sua vita intima, perché l'amore di Dio effuso nei nostri cuori è lo Spirito Santo. 

Dalla trasmissione "SCUOLA DI PREGHIERA" A cura di P. GASPARINO 

Gloria, Adorazione, Amore a Te, Eterno Divin Spirito che ci hai portato sulla terra il Salvatore delle anime nostre, Gesù Cristo, e grazie e Onore al Suo Adorabilissimo Cuore che ci ama di Infinito Amore!(Carolina Venturella) Grazie, Gesù, Grazie, Divin Spirito, vieni a rinnovare la faccia della terra, grazie! Amen 

LA SANTA MESSA DI CATALINA RIVAS

LA SANTA MESSA DI CATALINA RIVAS


http://introiboadaltaredei.files.wordpress.com/2007/05/testimonianza-di-catalina.pdf

sono stata alle porte del cielo e dell'inferno

sono stata alle porte del cielo e dell'inferno"testimonianza di gloria polo

http://www.radiomaria.it/documenti/dwnl.php?id=1004

che cosa è il perdono,e come si può imparare a perdonare

quando preghiamo con le parole che ci ha insegnato Gesù,noi ripetiamo rimetti a noi i nostri debiti,come noi li rimettiamo ai nostri debitori...con questo non vogliamo dire a Gesù di fare come noi,ma preghiamo perchè noi possiamo fare come Lui,perdonare sempre,perdonare a tutti!
chiediamo a Lui l'aiuto per capire come si possa fare,come allontanare la rabbia ,il dolore e l'odio dai nostri cuori.Il dolore che gli altri ci provocano viene usato da quel brutto coso per allontanarci da Dio,se non sapremo perdonare settanta volte sette,non saremo come Gesù,e non saremo degni di entrare in paradiso.E' difficile perdonare,lo sappiamo,ma si può imparare facendo pratica nelle piccole cose,per poi arrivare a scoprire la dolcezza del perdono e la fiducia nella giustizia di Dio,non tanto in quella degli uomini,che possono sbagliare e che sono corruttibili,dovranno poi rendere conto a Gesù delle LORO colpe,e noi DELLE NOSTRE colpe,e quando davanti a Lui svuoteremo lo zainetto dei nostri peccati,non potremo dire:questo l'ho fatto per colpa di......sarà un NOSTRO peccato di cui dovremo render conto!
L'ODIO TAGLIA UN PONTE SUL QUALE DOVREMO PASSARE ANCHE NOI!

preghiamo per i sacerdoti

preghiamo per i sacerdoti
perchè è grazie a loro che possiamo avere il perdono di Dio,perchè e' grazie alle loro mani consacrate che avviene il miracolo dell'Eucarestia,e dato che sono le persone che il diavolo odia di più,sono quelle che aggredisce di più con tentazioni più o meno subdole.

venerdì 8 luglio 2011

(Mt 10,24-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

VANGELO 
(Mt 10,24-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 O SPIRITO DI DIO, CON LA TUA LUCE DISCERNI IL MIO DAL TUO, IL VERO DAL FALSO. FAMMI RICONOSCERE IL LINGUAGGIO DI DIO ED IMPRIMILO NEL MIO CUORE.AMEN.

 Dio, che sceso tra gli uomini ci parla e ci dice che non dobbiamo temere il peccato, perché Lui ci libererà dal peccato, ma piuttosto dobbiamo temere chi ci vuole far peccare, perché ci vuole dannare anima e corpo.
Sembra quasi che, ci perdoni in anticipo, ma non è che voglia fare che è tutto permesso, anzi, vuole metterci in guardia da quelli sono i pericoli che porterebbero alla morte.
Quante sono per esempio le “cattive amicizie” che ci vogliono allontanare da Dio, sedurre con il peccato, con la droga, con il denaro sporco di sangue, con il sesso perverso, con l’illusione di renderci liberi dai tabù che dicono ci sono causati da una religione bigotta che rende schiavi; queste persone credono di aver fatto una scelta migliore, solo perché non hanno neanche provato a conoscere Dio, ma si sono subito arresi, perché non vogliono soffrire ne fare il minimo sacrificio, vogliono avere una sorte migliore di quella che ha avuto Gesù sulla terra, non vogliono essere derisi, né soffrire, né rinunciare a niente, e bruciano la loro vita in cerca della felicità effimera ed ingannevole di chi vuole solo il loro male e la loro distruzione fisica e morale. -Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo- Questa frase mi ha sempre colpito molto, tanto che l’ ho scelta per metterla sotto alla foto del mio profilo, è un monito che voglio sempre tenere presente, perché come molti, ho risposto alla chiamata del Signore, e come un Santo a me molto caro, Sant’Agostino, rimpiango il tempo perso ad inseguire la falsa libertà. Tardi t’amai, bellezza così antica, così nuova, tardi t’amai! Ed ecco, tu eri dentro di me ed io fuori di me ti cercavo e mi gettavo deforme sulle belle forme della tua creazione… Tu hai chiamato e gridato, hai spezzato la mia sordità, hai brillato e balenato, hai dissipato la mia cecità, hai sparso la tua fragranza ed io respirai, ed ora anelo verso di te; ti ho gustata ed ora ho fame e sete, mi hai toccato, ed io arsi nel desiderio della tua pace (SANT’ AGOSTINO, Le Confessioni, X, 27)

mercoledì 6 luglio 2011

(Mt 10,7-15) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

VANGELO
 (Mt 10,7-15) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. 
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. 
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni Spirito santo, vieni con la tua luce ad illuminare la mia piccola mente con la tua parola, donami la sapienza per capire e la forza per viverla, per Cristo, nostro Signore che ti ha inviato in nostro eterno aiuto.

 Non si può far passare inosservata la prima lettura, Giuseppe, che era stato venduto dai fratelli per invidia, è preservato dal Signore per salvarli.Questo mi fa ancora una volta pensare che tutto è permesso da Dio, ma niente può distruggere i suoi piani.Questo mi riporta a Gesù, alle sue parole quando dice: nessuna delle pecore che Tu mi hai affidato andrà perduta…
 Nel Vangelo invece prosegue la spiegazione di Matteo sulle parole di Gesù quando affidò loro la missione di andare tra le genti ed avvertire tutti quelli che incontravano che la venuta del regno di Dio era vicina. La salvezza era lì, a portata di mano, tutta in quell’uomo che era venuto sulla terra per portare il messaggio del Padre, in quell’uomo che era Dio stesso, che proprio per questo suo immenso amore per i suoi figli, scende sulla terra, si incarna nel seno della Vergine Maria, e si fa uomo. Le istruzioni per gli apostoli sono chiare, tutte racchiuse in una frase se vogliamo, che è la frase con la quale viene sottolineato il vangelo di oggi: ”gratuitamente avete ricevuto, e gratuitamente date”. Il segno che si è uomini mandati dal Signore è nella predicazione, nella guarigione, nell’aiuto, nell’accoglienza degli emarginati e nella fiducia che sarà Dio stesso a provvedere che si vada avanti nel cammino, proprio come operai nella vigna che sanno che il loro Signore li ripagherà. Il messaggio di Gesù è chiaro, comunione con Dio = condivisione con i fratelli.

martedì 5 luglio 2011

(Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

VANGELO
 (Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Grazie o Signore di essere sempre presente con il tuo Santo Spirito nella mia vita.Ti amo!

Gesù chiama i dodici apostoli, non gli dice fate come vi pare, ma gli da ordini ben precisi, perché Lui sapeva quello che era giusto e quello che non lo era, è chiaro che poi l’uomo che ha voluto fare di testa sua, senza seguire l’indicazione dello Spirito di Dio, è stato trascinato nell’errore, e che questi errori hanno portato alla distruzione di quello che oserei definire (sperando di essere capita e non accusata di eresia) il sogno di Gesù.
Se l’uomo vuole fare da solo, può anche fare tutto bene, ma una cosa è fare quello che è giusto per noi e l’altra fare quello che è giusto per Dio.
Tutto dipende dal posto che diamo a Dio nella nostra vita, nella nostra giornata e nella nostra preghiera. Se veramente Dio è al primo posto, tutto è in funzione della fede, e quindi tutto scorre su dei binari che hanno un loro indirizzo ed un loro senso, si va avanti, spediti come treni, e non ci si fa fuorviare da niente, perché non siamo noi che guidiamo, ma il Signore, e noi ci lasciamo trascinare. Sembra complicato, ma è tutto qui! Buona giornata nel Signore!

lunedì 4 luglio 2011

(Mt 9,32-38) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

VANGELO
 (Mt 9,32-38) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e aiutami a comprendere le scritture, apri il mio cervello ed il mio cuore alla Tua Sapienza.Per Cristo nostro Signore!Amen.

 Presentarono! Chi presentò a Gesù l’indemoniato? Chi si prese la briga di condurlo davanti al Signore? Sicuramente qualcuno che credeva in lui e che sperava nella guarigione del poveretto. C’è da tenere presente che la chiesa di allora, non teneva molto in considerazione gli ammalati, anzi li considerava castigati da Dio, e li abbandonava a se stessi.  Allora il tempio era veramente un qualcosa di molto lontano dai bisogni della gente, che aveva nei confronti dello stesso solo obblighi. Il personaggio che qui Matteo ci descrive, era muto, e non appena Gesù lo libera dal demonio, torna a parlare. Questo provoca sia una reazione di ammirazione e meraviglia, sia una di contestazione; non potendo negare il miracolo, infatti, lo attribuiscono al Diavolo. Gesù continua a viaggiare tra le genti, nella sua missione salvifica e guaritrice ed è pieno di compassione per quel suo popolo afflitto, si rende conto che ha bisogno di pastori che lo conducano e non di dotti che dettino leggi e non curano il gregge. I pastori che Gesù vuole per il suo popolo sono quelli che lo seguono in tutto e per tutto, ed in primis nell’accoglienza e nella compassione per i poveri e gli emarginati. Non vuole pastori che pensano solo ad arricchirsi, infatti,  diceva di andare senza bisaccia e senza calzari, ma vuole dei pastori attenti che si preoccupano di tutte le sue pecore, senza discriminare nessuno. È un invito per i sacerdoti, ma anche per tutti coloro che ha chiamato al suo seguito.
Preghiera per i sacerdoti


Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul Tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo "occasionali", ma preti autentici, che ci trasmettano Te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. Vogliamo preti "a tempo pieno", che consacrino ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in Te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano il loro sacerdozio anziché studiare di salvaguardarne la dignità. 
Sai bene, Signore, che l'uomo della strada non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame; ha ancora sete; fame e sete di Te, che solo tu puoi appagare. Allora donaci preti stracolmi di Te, come un Curato d'Ars, preti che sappiano irradiarti; preti che ci diano Te. Di questo, solo di questo noi abbiamo bisogno. 
Perdona la mia impertinenza: tieniti i preti dotti, tieniti i preti specializzati, i preti eloquenti, i preti che san fare schemi, inchieste, rilievi. A noi, Signore, bastano i preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con Te, perché quando un prete prega, il popolo è sicuro. 
Oggi si fanno richieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a Te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera. 
Donaci, o Signore, preti dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a Te, preti che sappiano adorare, impetrare, espiare; preti che non abbiano altro recapito che il tuo Tabernacolo. E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti.

domenica 3 luglio 2011

(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.

VANGELO 
(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni Spirito Santo, vieni a portare la luce nella mia mente ottembrata, vieni a farmi conoscere il senso della parola del Signore, vieni ad insegnarmi come ascoltare e come vivere per essere specchio che riflette la luce che abbaglia, e fa che dietro a questa luce io scompaia.

Gesù passa nella nostra vita, molti ce ne hanno parlato, ma per tanti è stato come per me, anni e anni ad aspettare che qualcosa succedesse, senza fare mai un gesto, mai una preghiera vera in cui chiedere al Signore di fermarsi per me. La nostra fede non andava oltre al “Sentito Dire”, ma forse nella nostra disperazione, non riuscivamo ad alzare lo sguardo…io non so perché ..ma so che oggi che conosco la potenza dell’amore di Dio, oggi che pur con mille mancanze, mille imperfezioni, mi sono sentita toccare da Lui, vorrei averlo fatto da sempre. C’era un uomo che era avverso a Gesù, forse uno dei capi di quella chiesa che Gesù ammoniva, fatta di sepolcri imbiancati, ma ad un tratto quell’uomo, colpito da una tragedia, si rivolge al Signore, e con una fede che fa meravigliare Gesù stesso, perché quell’uomo così lontano da Lui, capisce che Lui può vincere la morte del corpo e dello spirito. Anche la donna (che per gli ebrei era considerata impura) cerca di arrivare a Gesù, sa che se solo riesce a toccarlo, sarà guarita.Come toccare Gesù?Come farsi toccare da Lui? Basta invocarlo, cercarlo nel proprio cuore, nella preghiera, con tutta l’anima e lui si volterà verso di noi, e ci salverà. L’amore del Signore è immenso, se solo potessimo riuscire a capire quanto è grande, non esiteremmo un attimo a rivolgere a Lui la nostra preghiera, se solo potessimo ascoltare le voci di chi ci ha descritto le grandi grazie che il Signore ha compiuto su di loro, come la voce dei santi, allora il nostro cuore griderebbe: Gesù, se potessi toccare il tuo mantello, sarei salvata.

sabato 2 luglio 2011

(Lc 2,41-51)Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.

VANGELO
(Lc 2,41-51)Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo. 
+ Dal Vangelo secondo Luca 


I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito d’amore, abbracciami, e fammi comprendere il senso delle scritture, ma ancor di più che cosa tu vuoi che io comprenda, e sarò serena tra le tue braccia ad ascoltare la tua parola.Mi affido a te, illuminami!

Gesù cresce e dal fanciullo che era affidato alle cure di Maria e Giuseppe, sta diventando un uomo. Possibile che Gesù si perda? Che Maria e Giuseppe dimentichino questo loro figlio e se ne rendano conto solo a sera, quando la carovana aveva già percorso molta strada?
Sì forse si, ma io ho sempre pensato che non doveva essere un bambino facile da crescere, eppure se guardiamo bene, ci vediamo il segno di quello che sarebbe accaduto qualche anno dopo. Maria e Giuseppe sono angosciati, preoccupati e oserei dire arrabbiati con Gesù, se non avessi imparato leggendo i vangeli che né Maria né Giuseppe non si fanno mai prendere dall’ira. Forse cominciano a capire i poveri genitori che questo bambino non gli appartiene già più, perché cresce in lui la consapevolezza di appartenere a Dio più che a loro, e anche se non riescono ad afferrare bene il senso della cosa, intuiscono che c’è una verità che va oltre la loro comprensione. Riprendono il cammino cercando di essere guida di quel figlio che già non gli apparteneva più, e lui stava loro sottomesso. Mi vengono in mente tante cose…che i figli sono prima di Dio e poi nostri, che la vita è dono di Dio, ce l’affida per un tratto di strada, perché possiamo attraverso questa vita che ci affida, contemplare il suo amore.Siamo tutti figli, belli e brutti, sani e malati, giusti e peccatori, siamo entrati nel mondo e siamo con Gesù, tra i dottori della legge, per parlare del nostro Padre celeste. Gesù li ascoltava e li interrogava, e li stupiva con la sua intelligenza e le sue risposte….Noi cosa facciamo amici?I nostri maestri che fanno?Forse è vero che i sacerdoti sono pochi, ma diventa sempre più difficile trovarne uno che ti dedichi un po’ del suo tempo per parlare…ricordo che quando ero bambina la chiesa era sempre aperta, ed un sacerdote sempre pronto per confessare ed aiutare…ci fermavamo dopo la messa e il prete ci faceva fare colazione con lui dalle suore, che preparavano il latte e la cioccolata calda d’inverno.Si parlava del vangelo che era stato spiegato a messa, e così anche per i grandi, c’era chi chiedeva un consiglio, una parola buona, una preghiera… Oggi le donne preparano l’altare, il sacerdote arriva, in genere 5 minuti prima della messa…fortunati quelli che hanno a disposizione due sacerdoti, ma poi…arrivano insieme…e o senti la messa o ti confessi….e poi dopo la messa?Tutti via di corsa…saluti e baci e si va via…e mi dispiace dirlo, ma i sacerdoti sono quelli che hanno più fretta…dove sono finiti i pastori?Prima camminavi dietro a loro, ora devi quasi rincorrerli. Maria, Madre della Chiesa, non capisce e piange, piange sulla Chiesa, sui suoi figli, su quello che vede e sente.Nelle nostre famiglie poi non va meglio…dove stiamo portando questi nostri figli? Siamo talmente allo sbando noi che non sappiamo neanche guidarli e loro vanno dove il mondo li porta, seguono il progresso… l’ultimo dei loro pensieri è andare a messa la domenica, perché avrebbero dovuto impararlo da noi… ma noi ci andiamo? Dopo una settimana di lavoro siamo troppo stanchi per il Signore….. Piange Maria e ci invoca di convertirci, di tornare sui nostri passi, il suo cuore immacolato, provato dal dolore, continua a soffrire per noi.

giovedì 30 giugno 2011

(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore.

VANGELO 
(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse: 
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio che nel tuo immenso amore hai dato prova della più grande umiltà perdonaci. Se solo ci rendessimo conto di non meritare niente e tanto meno la salvezza, forse capiremmo che questo amore ha costretto Dio a difenderci con la sua stessa vita.Lui che è il più grande, ha donato la sua vita per non perdere neanche il più piccolo dei suoi figli...e noi disprezziamo la vita, come se non avesse nessun valore... 

Questa sì che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra……
Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …e guarda caso, il piccolo per eccellenza, San Francesco, sapeva vedere in ogni angolo del mondo Dio.
Tanti sono i Santi che attraverso l’amore di Dio hanno saputo comprendere, che solo amando la croce riescono ad amare Cristo.Quelle parole di Gesù li colpiscono e glielo fanno amare in tutta la sua bellezza.
Bellezza della croce, perché solo una cosa bella si può amare in questo modo…e questo ci porta mille miglia lontani da loro e dalla loro santità, simile a quella di Gesù, il Santo di Dio, il Figlio prediletto…
Ci pensate …il figlio prediletto di Dio….Come vorremmo raggiungere anche solo l’idea di essere graditi agli occhi di Dio, sarebbe già qualcosa, ma Francesco e Paolo hanno capito che solo attraverso l’imitazione di Cristo avrebbero potuto sperare di vedere Dio, attraverso i suoi occhi, le sue piaghe, il suo dolore…IL SUO AMORE.
Nella grande umiltà di riconoscersi ancora imperfetti, ci si lascia andare tra le braccia di Gesù e ci si lascia plasmare dal suo amore.Lui sì che sa amare e perdonare, non ci sono regole da imparare, né riti da eseguire, non è importante essere ebrei, circoncisi, preti o monache, quello che conta è diventare suoi, amarlo e accettare di amare in quel modo sublime, assurdo si, ma trascinante, che non si ferma a riflettere, a guardare l’oggetto del suo amore, se merita o no….Ama e basta, ama anche il dolore che gli dai, come una madre ed un padre insieme, che amano il figlio che li trascura, li ferisce, che bramano un suo sguardo, una sua carezza, che aspettano solo di vederlo tornare sano e salvo per stare bene, che sono in ansia se è lontano…l’amore di Dio è quello di tutte le madri e i padri del mondo e tanto, tanto di più……

mercoledì 29 giugno 2011

(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

VANGELO
 (Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». 
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. 
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di sapienza: donami lo sguardo e l'udito interiore, perché non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali.

Gesù passa da una parte all’altra, si muove da una riva all’altra ed opera miracoli, scaccia demoni, ma più che altro parla, spiega, insegna.  Molti sono quelli che ascoltano ed accorrono, ma non tutti quelli che si avvicinano hanno voglia di conoscerlo veramente. Tanti si avvicinano a lui, ma non tutti riescono a riconoscerlo come il Signore della vita, e spesso , sono proprio questi che intralciano il cammino di chi ha voglia di abbracciarlo, di chi vuole arrivare a lui, anche da molto lontano, passando da vie traverse, aiutati da amici che hanno fede in Gesù e che lo accompagnano per essere guarito.
Una cosa importante e rendersi conto di essere malati, di aver bisogno di essere guariti .
Spesso noi ci sentiamo tutto, meno che bisognosi di cambiamenti , e magari pensiamo di poter essere ottimi medici per gli altri. Nel nostro cammino,possiamo incontrare anche altri fratelli, che hanno bisogno di essere aiutati e  trasportati con amore.
Noi possiamo essere questi amici, che si prendono carico dei fratelli ammalati, e con le nostre preghiere presentarli al Signore, perché non c’è ostacolo che ci può fermare quando c’è la fede.
Il discorso della nostra fede, e di quanto sia forte o no, ci porterà a comprendere che se Gesù può guarire il nostro corpo, tanto più potrà guarire la nostra anima. C’è un passo del vangelo che dice: -“ là dove due o tre si incontreranno nel mio nome, io sarò in mezzo a loro ”- ricordiamoci di questo, quando preghiamo, ricordiamoci di unirci spiritualmente agli altri fratelli del mondo che pregano e di unire le nostre mani in un unico abbraccio intorno ai fratelli più bisognosi, di non dimenticare nessuno fuori da questo cerchio,  di non escludere nessuno per non essere a nostra volta esclusi dall’abbraccio dell’amore.
Se crediamo nel valore della preghiera, se crediamo che Gesù può  guarirci, allora non smettiamo mai di farci carico di pregare per chi non crede, per chi non sa come arrivare a Dio.




martedì 28 giugno 2011

(Mt 16,13-19) Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito, dolce compagno, vienimi accanto ed insieme a te sarà tutto più comprensibile, tutto più semplice, tutto più giusto.Fa che niente di me permanga nel cuore e riempi il vuoto con la tua presenza, per Cristo nostro Signore. Amen.

Un brano questo, in cui Gesù ci pone un interrogativo importante, ci mette alla prova, così come fa con Pietro. - Tu chi dici che io sia?-
Noi oggi, come cristiani, siamo molto più fortunati di Pietro, perché in duemila anni, Gesù ci ha fornito tante prove della sua presenza in mezzo a noi e quello di credere in Gesù figlio di Dio, non è il solo problema che oggi il Vangelo ci presenta.
Pietro riconosce, per grazia Divina, in Gesù il Figlio di Dio, ma ancora non è pronto a comprendere del tutto.
Vediamo che Pietro non è migliore di noi, nonostante la conoscenza e l’amicizia che lo legano a Gesù.
-Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente ! -
-Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli..
Poche parole, ma essenziali per noi Cristiani.
Seguire Pietro perché scelto da Gesù, ed è tutto.
Pietro è un uomo che ha paura? Sembrerebbe di sì perché negherà di conoscere Gesù quando fu catturato, ma da questa risposta che dà al Signore ancora prima che questo succedesse, si capisce che già lo Spirito agisce in lui, tanto da fargli dire quelle parole che solo la grazia di Dio poteva mettergli sulle labbra.
Allora perché tace? I disegni del Signore sono giusti, noi non li conosciamo, ma se Pietro fosse stato subito catturato e ucciso, come avrebbe potuto servire il Signore?
Pietro era un uomo come noi, ma scelse Gesù, fino in fondo, non era colto, aveva anche un carattere burbero, era un bel capoccione come diremmo oggi, ma si fece trascinare dall’amore che quell’uomo sprizzava da tutti i pori, per gli ultimi, per i bisognosi, per gli ammalati, per tutti quelli che considera fratelli, anche se lo crocefiggeranno, anche se non lo vogliono accettare certo anche Pietro come noi, avrebbe voluto farsi un Gesù un po’ più su misura, un po’ meno idealista e più combattivo, un po’ più umano e meno obbediente a Dio, un po’ più terreno e meno irreale.
Ma Gesù è Gesù, è Dio stesso e non può essere qualcun altro, nemmeno per farci contenti.Il suo amore è immenso per noi, ma non scende a compromessi con la nostra umanità, sa perdonare perché è misericordioso, ma quello che ci dice di fare è legge.
Seguirlo significa prendere la nostra croce, come ha fatto Lui e seguirlo su questa strada.
Possiamo essere imperfetti, ce lo perdonerà, possiamo cadere e ci aiuterà ad alzarci, ma la strada è solo questa, attraverso la porta stretta delle sue parole possiamo seguirlo, non facendoci un Dio su misura, più consono ai nostri desideri, Scegliere tra Dio o mammona, Tra Dio vero o idealizzato, adattato.Questo non è permesso a nessuno, neanche a Pietro, infatti, ricordiamo che anche per lui c’è subito il rimprovero di Gesù, che addirittura lo apostrofa chiamando figlio di satana.E’ facile sbagliare strada, se quella che vogliamo percorrere non parte direttamente dal cuore di Cristo.Prima di tutto questo, capire che è lui la porta per la salvezza e la vita eterna, e non tutte quelle altre uscite di sicurezza che apriamo con la nostra umanità.
Abbiamo forse paura di affrontare il mondo con Gesù oppure la nostra non è paura, ma negazione dell’appartenenza a Cristo? Non è una domanda da poco!

lunedì 27 giugno 2011

(Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.

VANGELO
 (Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. 
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. 
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Signore con il tuo Spirito, per illuminare la mia mente e scrivere con me questa riflessione, nel tuo Santo nome, ora e sempre. Amen.
Questo brano è uno di quelli che mi da più sensazioni, sia nella versione di Matteo che in quella di Marco.
Questi poveri apostoli che seguono Gesù senza neanche poter fare preparativi, che si trovano a passare da una riva all’altra, con nella testa le parabole che raccontava, che ancora oggi per molti sono incomprensibili.
Il mare in tempesta li atterriva, come ci atterriscono i vari momenti in cui la vita ci assale con i suoi problemi; come ci atterrisce una malattia; come quando vorremmo azzerare tutto e far finta che non sia successo niente!!!
ma non si può, siamo in mezzo a quel mare di sensazioni e abbiamo paura di affondare, di non farcela.Dove sei Gesù? Io ti sento vicino a me, ma Tu che fai?Perché non intervieni?perché non mi aiuti?
O quante volte ci siamo trovati in queste situazioni…quante volte abbiamo cercato il Tuo aiuto Signore…e già solo saperti vicino ci fa sperare…ti imploriamo, e tu ci stupisci, perché anche la più grave tempesta con te vicino, si placa.
Cosa ci aspettiamo da te Signore? E Tu cosa ti aspetti da noi? Questo tuo metterci sempre alla prova, ci aiuterà a capire che non ci abbandoni mai? Ci farà diventare più fiduciosi? Più coraggiosi?……Spero veramente, con tutto il cuore, di sì.