venerdì 8 luglio 2011

(Mt 10,24-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

VANGELO 
(Mt 10,24-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 O SPIRITO DI DIO, CON LA TUA LUCE DISCERNI IL MIO DAL TUO, IL VERO DAL FALSO. FAMMI RICONOSCERE IL LINGUAGGIO DI DIO ED IMPRIMILO NEL MIO CUORE.AMEN.

 Dio, che sceso tra gli uomini ci parla e ci dice che non dobbiamo temere il peccato, perché Lui ci libererà dal peccato, ma piuttosto dobbiamo temere chi ci vuole far peccare, perché ci vuole dannare anima e corpo.
Sembra quasi che, ci perdoni in anticipo, ma non è che voglia fare che è tutto permesso, anzi, vuole metterci in guardia da quelli sono i pericoli che porterebbero alla morte.
Quante sono per esempio le “cattive amicizie” che ci vogliono allontanare da Dio, sedurre con il peccato, con la droga, con il denaro sporco di sangue, con il sesso perverso, con l’illusione di renderci liberi dai tabù che dicono ci sono causati da una religione bigotta che rende schiavi; queste persone credono di aver fatto una scelta migliore, solo perché non hanno neanche provato a conoscere Dio, ma si sono subito arresi, perché non vogliono soffrire ne fare il minimo sacrificio, vogliono avere una sorte migliore di quella che ha avuto Gesù sulla terra, non vogliono essere derisi, né soffrire, né rinunciare a niente, e bruciano la loro vita in cerca della felicità effimera ed ingannevole di chi vuole solo il loro male e la loro distruzione fisica e morale. -Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo- Questa frase mi ha sempre colpito molto, tanto che l’ ho scelta per metterla sotto alla foto del mio profilo, è un monito che voglio sempre tenere presente, perché come molti, ho risposto alla chiamata del Signore, e come un Santo a me molto caro, Sant’Agostino, rimpiango il tempo perso ad inseguire la falsa libertà. Tardi t’amai, bellezza così antica, così nuova, tardi t’amai! Ed ecco, tu eri dentro di me ed io fuori di me ti cercavo e mi gettavo deforme sulle belle forme della tua creazione… Tu hai chiamato e gridato, hai spezzato la mia sordità, hai brillato e balenato, hai dissipato la mia cecità, hai sparso la tua fragranza ed io respirai, ed ora anelo verso di te; ti ho gustata ed ora ho fame e sete, mi hai toccato, ed io arsi nel desiderio della tua pace (SANT’ AGOSTINO, Le Confessioni, X, 27)

mercoledì 6 luglio 2011

(Mt 10,7-15) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

VANGELO
 (Mt 10,7-15) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. 
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. 
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni Spirito santo, vieni con la tua luce ad illuminare la mia piccola mente con la tua parola, donami la sapienza per capire e la forza per viverla, per Cristo, nostro Signore che ti ha inviato in nostro eterno aiuto.

 Non si può far passare inosservata la prima lettura, Giuseppe, che era stato venduto dai fratelli per invidia, è preservato dal Signore per salvarli.Questo mi fa ancora una volta pensare che tutto è permesso da Dio, ma niente può distruggere i suoi piani.Questo mi riporta a Gesù, alle sue parole quando dice: nessuna delle pecore che Tu mi hai affidato andrà perduta…
 Nel Vangelo invece prosegue la spiegazione di Matteo sulle parole di Gesù quando affidò loro la missione di andare tra le genti ed avvertire tutti quelli che incontravano che la venuta del regno di Dio era vicina. La salvezza era lì, a portata di mano, tutta in quell’uomo che era venuto sulla terra per portare il messaggio del Padre, in quell’uomo che era Dio stesso, che proprio per questo suo immenso amore per i suoi figli, scende sulla terra, si incarna nel seno della Vergine Maria, e si fa uomo. Le istruzioni per gli apostoli sono chiare, tutte racchiuse in una frase se vogliamo, che è la frase con la quale viene sottolineato il vangelo di oggi: ”gratuitamente avete ricevuto, e gratuitamente date”. Il segno che si è uomini mandati dal Signore è nella predicazione, nella guarigione, nell’aiuto, nell’accoglienza degli emarginati e nella fiducia che sarà Dio stesso a provvedere che si vada avanti nel cammino, proprio come operai nella vigna che sanno che il loro Signore li ripagherà. Il messaggio di Gesù è chiaro, comunione con Dio = condivisione con i fratelli.

martedì 5 luglio 2011

(Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

VANGELO
 (Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Grazie o Signore di essere sempre presente con il tuo Santo Spirito nella mia vita.Ti amo!

Gesù chiama i dodici apostoli, non gli dice fate come vi pare, ma gli da ordini ben precisi, perché Lui sapeva quello che era giusto e quello che non lo era, è chiaro che poi l’uomo che ha voluto fare di testa sua, senza seguire l’indicazione dello Spirito di Dio, è stato trascinato nell’errore, e che questi errori hanno portato alla distruzione di quello che oserei definire (sperando di essere capita e non accusata di eresia) il sogno di Gesù.
Se l’uomo vuole fare da solo, può anche fare tutto bene, ma una cosa è fare quello che è giusto per noi e l’altra fare quello che è giusto per Dio.
Tutto dipende dal posto che diamo a Dio nella nostra vita, nella nostra giornata e nella nostra preghiera. Se veramente Dio è al primo posto, tutto è in funzione della fede, e quindi tutto scorre su dei binari che hanno un loro indirizzo ed un loro senso, si va avanti, spediti come treni, e non ci si fa fuorviare da niente, perché non siamo noi che guidiamo, ma il Signore, e noi ci lasciamo trascinare. Sembra complicato, ma è tutto qui! Buona giornata nel Signore!

lunedì 4 luglio 2011

(Mt 9,32-38) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

VANGELO
 (Mt 9,32-38) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e aiutami a comprendere le scritture, apri il mio cervello ed il mio cuore alla Tua Sapienza.Per Cristo nostro Signore!Amen.

 Presentarono! Chi presentò a Gesù l’indemoniato? Chi si prese la briga di condurlo davanti al Signore? Sicuramente qualcuno che credeva in lui e che sperava nella guarigione del poveretto. C’è da tenere presente che la chiesa di allora, non teneva molto in considerazione gli ammalati, anzi li considerava castigati da Dio, e li abbandonava a se stessi.  Allora il tempio era veramente un qualcosa di molto lontano dai bisogni della gente, che aveva nei confronti dello stesso solo obblighi. Il personaggio che qui Matteo ci descrive, era muto, e non appena Gesù lo libera dal demonio, torna a parlare. Questo provoca sia una reazione di ammirazione e meraviglia, sia una di contestazione; non potendo negare il miracolo, infatti, lo attribuiscono al Diavolo. Gesù continua a viaggiare tra le genti, nella sua missione salvifica e guaritrice ed è pieno di compassione per quel suo popolo afflitto, si rende conto che ha bisogno di pastori che lo conducano e non di dotti che dettino leggi e non curano il gregge. I pastori che Gesù vuole per il suo popolo sono quelli che lo seguono in tutto e per tutto, ed in primis nell’accoglienza e nella compassione per i poveri e gli emarginati. Non vuole pastori che pensano solo ad arricchirsi, infatti,  diceva di andare senza bisaccia e senza calzari, ma vuole dei pastori attenti che si preoccupano di tutte le sue pecore, senza discriminare nessuno. È un invito per i sacerdoti, ma anche per tutti coloro che ha chiamato al suo seguito.
Preghiera per i sacerdoti


Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul Tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo "occasionali", ma preti autentici, che ci trasmettano Te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. Vogliamo preti "a tempo pieno", che consacrino ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in Te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano il loro sacerdozio anziché studiare di salvaguardarne la dignità. 
Sai bene, Signore, che l'uomo della strada non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame; ha ancora sete; fame e sete di Te, che solo tu puoi appagare. Allora donaci preti stracolmi di Te, come un Curato d'Ars, preti che sappiano irradiarti; preti che ci diano Te. Di questo, solo di questo noi abbiamo bisogno. 
Perdona la mia impertinenza: tieniti i preti dotti, tieniti i preti specializzati, i preti eloquenti, i preti che san fare schemi, inchieste, rilievi. A noi, Signore, bastano i preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con Te, perché quando un prete prega, il popolo è sicuro. 
Oggi si fanno richieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a Te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera. 
Donaci, o Signore, preti dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a Te, preti che sappiano adorare, impetrare, espiare; preti che non abbiano altro recapito che il tuo Tabernacolo. E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti.

domenica 3 luglio 2011

(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.

VANGELO 
(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni Spirito Santo, vieni a portare la luce nella mia mente ottembrata, vieni a farmi conoscere il senso della parola del Signore, vieni ad insegnarmi come ascoltare e come vivere per essere specchio che riflette la luce che abbaglia, e fa che dietro a questa luce io scompaia.

Gesù passa nella nostra vita, molti ce ne hanno parlato, ma per tanti è stato come per me, anni e anni ad aspettare che qualcosa succedesse, senza fare mai un gesto, mai una preghiera vera in cui chiedere al Signore di fermarsi per me. La nostra fede non andava oltre al “Sentito Dire”, ma forse nella nostra disperazione, non riuscivamo ad alzare lo sguardo…io non so perché ..ma so che oggi che conosco la potenza dell’amore di Dio, oggi che pur con mille mancanze, mille imperfezioni, mi sono sentita toccare da Lui, vorrei averlo fatto da sempre. C’era un uomo che era avverso a Gesù, forse uno dei capi di quella chiesa che Gesù ammoniva, fatta di sepolcri imbiancati, ma ad un tratto quell’uomo, colpito da una tragedia, si rivolge al Signore, e con una fede che fa meravigliare Gesù stesso, perché quell’uomo così lontano da Lui, capisce che Lui può vincere la morte del corpo e dello spirito. Anche la donna (che per gli ebrei era considerata impura) cerca di arrivare a Gesù, sa che se solo riesce a toccarlo, sarà guarita.Come toccare Gesù?Come farsi toccare da Lui? Basta invocarlo, cercarlo nel proprio cuore, nella preghiera, con tutta l’anima e lui si volterà verso di noi, e ci salverà. L’amore del Signore è immenso, se solo potessimo riuscire a capire quanto è grande, non esiteremmo un attimo a rivolgere a Lui la nostra preghiera, se solo potessimo ascoltare le voci di chi ci ha descritto le grandi grazie che il Signore ha compiuto su di loro, come la voce dei santi, allora il nostro cuore griderebbe: Gesù, se potessi toccare il tuo mantello, sarei salvata.

sabato 2 luglio 2011

(Lc 2,41-51)Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.

VANGELO
(Lc 2,41-51)Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo. 
+ Dal Vangelo secondo Luca 


I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito d’amore, abbracciami, e fammi comprendere il senso delle scritture, ma ancor di più che cosa tu vuoi che io comprenda, e sarò serena tra le tue braccia ad ascoltare la tua parola.Mi affido a te, illuminami!

Gesù cresce e dal fanciullo che era affidato alle cure di Maria e Giuseppe, sta diventando un uomo. Possibile che Gesù si perda? Che Maria e Giuseppe dimentichino questo loro figlio e se ne rendano conto solo a sera, quando la carovana aveva già percorso molta strada?
Sì forse si, ma io ho sempre pensato che non doveva essere un bambino facile da crescere, eppure se guardiamo bene, ci vediamo il segno di quello che sarebbe accaduto qualche anno dopo. Maria e Giuseppe sono angosciati, preoccupati e oserei dire arrabbiati con Gesù, se non avessi imparato leggendo i vangeli che né Maria né Giuseppe non si fanno mai prendere dall’ira. Forse cominciano a capire i poveri genitori che questo bambino non gli appartiene già più, perché cresce in lui la consapevolezza di appartenere a Dio più che a loro, e anche se non riescono ad afferrare bene il senso della cosa, intuiscono che c’è una verità che va oltre la loro comprensione. Riprendono il cammino cercando di essere guida di quel figlio che già non gli apparteneva più, e lui stava loro sottomesso. Mi vengono in mente tante cose…che i figli sono prima di Dio e poi nostri, che la vita è dono di Dio, ce l’affida per un tratto di strada, perché possiamo attraverso questa vita che ci affida, contemplare il suo amore.Siamo tutti figli, belli e brutti, sani e malati, giusti e peccatori, siamo entrati nel mondo e siamo con Gesù, tra i dottori della legge, per parlare del nostro Padre celeste. Gesù li ascoltava e li interrogava, e li stupiva con la sua intelligenza e le sue risposte….Noi cosa facciamo amici?I nostri maestri che fanno?Forse è vero che i sacerdoti sono pochi, ma diventa sempre più difficile trovarne uno che ti dedichi un po’ del suo tempo per parlare…ricordo che quando ero bambina la chiesa era sempre aperta, ed un sacerdote sempre pronto per confessare ed aiutare…ci fermavamo dopo la messa e il prete ci faceva fare colazione con lui dalle suore, che preparavano il latte e la cioccolata calda d’inverno.Si parlava del vangelo che era stato spiegato a messa, e così anche per i grandi, c’era chi chiedeva un consiglio, una parola buona, una preghiera… Oggi le donne preparano l’altare, il sacerdote arriva, in genere 5 minuti prima della messa…fortunati quelli che hanno a disposizione due sacerdoti, ma poi…arrivano insieme…e o senti la messa o ti confessi….e poi dopo la messa?Tutti via di corsa…saluti e baci e si va via…e mi dispiace dirlo, ma i sacerdoti sono quelli che hanno più fretta…dove sono finiti i pastori?Prima camminavi dietro a loro, ora devi quasi rincorrerli. Maria, Madre della Chiesa, non capisce e piange, piange sulla Chiesa, sui suoi figli, su quello che vede e sente.Nelle nostre famiglie poi non va meglio…dove stiamo portando questi nostri figli? Siamo talmente allo sbando noi che non sappiamo neanche guidarli e loro vanno dove il mondo li porta, seguono il progresso… l’ultimo dei loro pensieri è andare a messa la domenica, perché avrebbero dovuto impararlo da noi… ma noi ci andiamo? Dopo una settimana di lavoro siamo troppo stanchi per il Signore….. Piange Maria e ci invoca di convertirci, di tornare sui nostri passi, il suo cuore immacolato, provato dal dolore, continua a soffrire per noi.

giovedì 30 giugno 2011

(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore.

VANGELO 
(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse: 
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio che nel tuo immenso amore hai dato prova della più grande umiltà perdonaci. Se solo ci rendessimo conto di non meritare niente e tanto meno la salvezza, forse capiremmo che questo amore ha costretto Dio a difenderci con la sua stessa vita.Lui che è il più grande, ha donato la sua vita per non perdere neanche il più piccolo dei suoi figli...e noi disprezziamo la vita, come se non avesse nessun valore... 

Questa sì che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra……
Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …e guarda caso, il piccolo per eccellenza, San Francesco, sapeva vedere in ogni angolo del mondo Dio.
Tanti sono i Santi che attraverso l’amore di Dio hanno saputo comprendere, che solo amando la croce riescono ad amare Cristo.Quelle parole di Gesù li colpiscono e glielo fanno amare in tutta la sua bellezza.
Bellezza della croce, perché solo una cosa bella si può amare in questo modo…e questo ci porta mille miglia lontani da loro e dalla loro santità, simile a quella di Gesù, il Santo di Dio, il Figlio prediletto…
Ci pensate …il figlio prediletto di Dio….Come vorremmo raggiungere anche solo l’idea di essere graditi agli occhi di Dio, sarebbe già qualcosa, ma Francesco e Paolo hanno capito che solo attraverso l’imitazione di Cristo avrebbero potuto sperare di vedere Dio, attraverso i suoi occhi, le sue piaghe, il suo dolore…IL SUO AMORE.
Nella grande umiltà di riconoscersi ancora imperfetti, ci si lascia andare tra le braccia di Gesù e ci si lascia plasmare dal suo amore.Lui sì che sa amare e perdonare, non ci sono regole da imparare, né riti da eseguire, non è importante essere ebrei, circoncisi, preti o monache, quello che conta è diventare suoi, amarlo e accettare di amare in quel modo sublime, assurdo si, ma trascinante, che non si ferma a riflettere, a guardare l’oggetto del suo amore, se merita o no….Ama e basta, ama anche il dolore che gli dai, come una madre ed un padre insieme, che amano il figlio che li trascura, li ferisce, che bramano un suo sguardo, una sua carezza, che aspettano solo di vederlo tornare sano e salvo per stare bene, che sono in ansia se è lontano…l’amore di Dio è quello di tutte le madri e i padri del mondo e tanto, tanto di più……

mercoledì 29 giugno 2011

(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

VANGELO
 (Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». 
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. 
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di sapienza: donami lo sguardo e l'udito interiore, perché non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali.

Gesù passa da una parte all’altra, si muove da una riva all’altra ed opera miracoli, scaccia demoni, ma più che altro parla, spiega, insegna.  Molti sono quelli che ascoltano ed accorrono, ma non tutti quelli che si avvicinano hanno voglia di conoscerlo veramente. Tanti si avvicinano a lui, ma non tutti riescono a riconoscerlo come il Signore della vita, e spesso , sono proprio questi che intralciano il cammino di chi ha voglia di abbracciarlo, di chi vuole arrivare a lui, anche da molto lontano, passando da vie traverse, aiutati da amici che hanno fede in Gesù e che lo accompagnano per essere guarito.
Una cosa importante e rendersi conto di essere malati, di aver bisogno di essere guariti .
Spesso noi ci sentiamo tutto, meno che bisognosi di cambiamenti , e magari pensiamo di poter essere ottimi medici per gli altri. Nel nostro cammino,possiamo incontrare anche altri fratelli, che hanno bisogno di essere aiutati e  trasportati con amore.
Noi possiamo essere questi amici, che si prendono carico dei fratelli ammalati, e con le nostre preghiere presentarli al Signore, perché non c’è ostacolo che ci può fermare quando c’è la fede.
Il discorso della nostra fede, e di quanto sia forte o no, ci porterà a comprendere che se Gesù può guarire il nostro corpo, tanto più potrà guarire la nostra anima. C’è un passo del vangelo che dice: -“ là dove due o tre si incontreranno nel mio nome, io sarò in mezzo a loro ”- ricordiamoci di questo, quando preghiamo, ricordiamoci di unirci spiritualmente agli altri fratelli del mondo che pregano e di unire le nostre mani in un unico abbraccio intorno ai fratelli più bisognosi, di non dimenticare nessuno fuori da questo cerchio,  di non escludere nessuno per non essere a nostra volta esclusi dall’abbraccio dell’amore.
Se crediamo nel valore della preghiera, se crediamo che Gesù può  guarirci, allora non smettiamo mai di farci carico di pregare per chi non crede, per chi non sa come arrivare a Dio.




martedì 28 giugno 2011

(Mt 16,13-19) Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito, dolce compagno, vienimi accanto ed insieme a te sarà tutto più comprensibile, tutto più semplice, tutto più giusto.Fa che niente di me permanga nel cuore e riempi il vuoto con la tua presenza, per Cristo nostro Signore. Amen.

Un brano questo, in cui Gesù ci pone un interrogativo importante, ci mette alla prova, così come fa con Pietro. - Tu chi dici che io sia?-
Noi oggi, come cristiani, siamo molto più fortunati di Pietro, perché in duemila anni, Gesù ci ha fornito tante prove della sua presenza in mezzo a noi e quello di credere in Gesù figlio di Dio, non è il solo problema che oggi il Vangelo ci presenta.
Pietro riconosce, per grazia Divina, in Gesù il Figlio di Dio, ma ancora non è pronto a comprendere del tutto.
Vediamo che Pietro non è migliore di noi, nonostante la conoscenza e l’amicizia che lo legano a Gesù.
-Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente ! -
-Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli..
Poche parole, ma essenziali per noi Cristiani.
Seguire Pietro perché scelto da Gesù, ed è tutto.
Pietro è un uomo che ha paura? Sembrerebbe di sì perché negherà di conoscere Gesù quando fu catturato, ma da questa risposta che dà al Signore ancora prima che questo succedesse, si capisce che già lo Spirito agisce in lui, tanto da fargli dire quelle parole che solo la grazia di Dio poteva mettergli sulle labbra.
Allora perché tace? I disegni del Signore sono giusti, noi non li conosciamo, ma se Pietro fosse stato subito catturato e ucciso, come avrebbe potuto servire il Signore?
Pietro era un uomo come noi, ma scelse Gesù, fino in fondo, non era colto, aveva anche un carattere burbero, era un bel capoccione come diremmo oggi, ma si fece trascinare dall’amore che quell’uomo sprizzava da tutti i pori, per gli ultimi, per i bisognosi, per gli ammalati, per tutti quelli che considera fratelli, anche se lo crocefiggeranno, anche se non lo vogliono accettare certo anche Pietro come noi, avrebbe voluto farsi un Gesù un po’ più su misura, un po’ meno idealista e più combattivo, un po’ più umano e meno obbediente a Dio, un po’ più terreno e meno irreale.
Ma Gesù è Gesù, è Dio stesso e non può essere qualcun altro, nemmeno per farci contenti.Il suo amore è immenso per noi, ma non scende a compromessi con la nostra umanità, sa perdonare perché è misericordioso, ma quello che ci dice di fare è legge.
Seguirlo significa prendere la nostra croce, come ha fatto Lui e seguirlo su questa strada.
Possiamo essere imperfetti, ce lo perdonerà, possiamo cadere e ci aiuterà ad alzarci, ma la strada è solo questa, attraverso la porta stretta delle sue parole possiamo seguirlo, non facendoci un Dio su misura, più consono ai nostri desideri, Scegliere tra Dio o mammona, Tra Dio vero o idealizzato, adattato.Questo non è permesso a nessuno, neanche a Pietro, infatti, ricordiamo che anche per lui c’è subito il rimprovero di Gesù, che addirittura lo apostrofa chiamando figlio di satana.E’ facile sbagliare strada, se quella che vogliamo percorrere non parte direttamente dal cuore di Cristo.Prima di tutto questo, capire che è lui la porta per la salvezza e la vita eterna, e non tutte quelle altre uscite di sicurezza che apriamo con la nostra umanità.
Abbiamo forse paura di affrontare il mondo con Gesù oppure la nostra non è paura, ma negazione dell’appartenenza a Cristo? Non è una domanda da poco!

lunedì 27 giugno 2011

(Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.

VANGELO
 (Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. 
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. 
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Signore con il tuo Spirito, per illuminare la mia mente e scrivere con me questa riflessione, nel tuo Santo nome, ora e sempre. Amen.
Questo brano è uno di quelli che mi da più sensazioni, sia nella versione di Matteo che in quella di Marco.
Questi poveri apostoli che seguono Gesù senza neanche poter fare preparativi, che si trovano a passare da una riva all’altra, con nella testa le parabole che raccontava, che ancora oggi per molti sono incomprensibili.
Il mare in tempesta li atterriva, come ci atterriscono i vari momenti in cui la vita ci assale con i suoi problemi; come ci atterrisce una malattia; come quando vorremmo azzerare tutto e far finta che non sia successo niente!!!
ma non si può, siamo in mezzo a quel mare di sensazioni e abbiamo paura di affondare, di non farcela.Dove sei Gesù? Io ti sento vicino a me, ma Tu che fai?Perché non intervieni?perché non mi aiuti?
O quante volte ci siamo trovati in queste situazioni…quante volte abbiamo cercato il Tuo aiuto Signore…e già solo saperti vicino ci fa sperare…ti imploriamo, e tu ci stupisci, perché anche la più grave tempesta con te vicino, si placa.
Cosa ci aspettiamo da te Signore? E Tu cosa ti aspetti da noi? Questo tuo metterci sempre alla prova, ci aiuterà a capire che non ci abbandoni mai? Ci farà diventare più fiduciosi? Più coraggiosi?……Spero veramente, con tutto il cuore, di sì.

domenica 26 giugno 2011

(Mt 8,18-22) Seguimi.

VANGELO
 (Mt 8,18-22) Seguimi. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. 
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
O santo Spirito, aiutami a vedere tra le righe della parola da te Ispirata, quello che è importante che io veda, e dammi la forza di dire quello che è giusto che io dica, perché tutto quello che Gesù ha dato per noi, non vada speso invano.

Quanta folla intorno a Gesù, tanta che per non essere soffocato, decide di passare sull’altra riva… Tutti gli sono intorno, ma quando decide di passare sull’altra riva, solo uno scriba gli si avvicina e gli dice con convinzione, ti seguirò in ogni luogo tu vada e lo chiama Maestro. Un altro discepolo, un po’ più indeciso, che in fondo non ha ancora compreso bene il discorso di Gesù e vorrebbe trattenersi ancora un po’ con la sua famiglia, avere il tempo di salutarla, di seppellire i suoi morti, ma questa indecisione, che è tipica di ognuno di noi, può allontanare da noi Gesù. Se vogliamo veramente entrare in comunione con Lui, dobbiamo allontanare da noi tutto quello che ci trattiene. Seguire vuol dire accettare le sue regole e farle nostre, ma molto spesso la nostra teoria, la nostra buona predisposizione si scontrano subito con la pratica dell’attuazione.
Vediamo nella prima lettura come Abramo implora Dio di salvare le città di Sodomia e Gomorra, in fede magari di qualche uomo giusto e timorato di Dio, e come il Signore acconsenta alla preghiera di Abramo, ma poi sappiamo come la storia si è svolta, e come nessun giusto poté fermare la mano di Dio.Allora fratelli, accettiamo di essere corretti, ben venga chi ci ammonisce se lo fa con vero affetto cristiano, perché si comporta da fratello che vuole il nostro bene, ma quando la presunzione ed il giudizio animano il suo cuore, il suo ammonimento non darà frutto, perché verrà con prepotenza e non con amore; d’altra parte invece vorrei dire, che se sappiamo di non essere buoni discepoli, non dobbiamo continuare a tirare la corda della pazienza del nostro pastore, che continua a chiamarci ed a cercarci, ma ci vuole dietro a Lui per amore, non per obbligo. 

sabato 25 giugno 2011

(Gv 6,51-58) La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

VANGELO
 (Gv 6,51-58) La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse alla folla: 
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ascolta Signore la mia preghiera, fammi conoscere il tuo volere, fa che attraverso il tuo Santo Spirito, io sappia come agire, per essere in perfetta comunione con te.


Gesù continua a parlare con i Giudei, e rincara la dose,
-chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue, non ha in se la vita…
-chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna…
-chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me ed io in lui…
Lo dice in tutti i modi, ma i Giudei si mettono a discutere aspramente tra di loro….Eppure Gesù era lì, insieme a loro, non potevano mettersi ai suoi piedi e parlare con Lui, chiedere a Lui stesso di fargli capire quello che non riuscivano interpretare? Perché stavano lì a discutere tra loro?
Quante volte non capiamo i progetti di Dio su di noi, ed ecco che subito ci mettiamo a dire tutto quello che non va, perché proprio a noi, che cosa abbiamo fatto di male, e parliamo…continuiamo a discutere, ma non ci mettiamo ai suoi piedi per parlare con Lui.
Io non so Signore cosa vuoi da me, aiutami a capire, manda su di me il tuo Spirito e fammi trascinare dove tu vuoi che vada, fammi capire la tua parola, quella che oggi tu hai per me, io sono qui, voglio fare un unico corpo con te, voglio amarti come tu mi ami, voglio sentirti carne della mia carne ed essere così unita a te da sentirmi al sicuro tra le tue braccia, dal sentire che sei tu che vivi la mia vita, perché solo a te io la voglio affidare, Tu unica via che porta al Padre nostro che è nei cieli. Dammi la tua mano, ed io ti seguirò!

venerdì 24 giugno 2011

(Mt 8,5-17) Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

VANGELO
 (Mt 8,5-17) Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni Spirito di Dio, donaci una fede forte e autentica in Gesù e guarisci tutte le nostre ferite, allontana da noi ogni dubbio, paura e indecisione, Mostraci le nostre vocazioni e rendici disponibili e generosi nel realizzarle. Apri i nostri occhi alla comprensione della tua parola.

 Spesso quando ci poniamo davanti al Signore,il nostro atteggiamento è incerto, dubbioso e non assomiglia per niente a quello del centurione di questo brano narrato da Matteo, anzi, sembra quasi che siamo noi gli esseri superiori che si abbassano al livello di un Dio che troppo spesso mettiamo in discussione, nel quale non crediamo veramente… e se non ci accontenta subito, alla minima difficoltà lo mettiamo sotto accusa. Non sento altro intorno a me che frasi del tipo: Dio non mi ascolta - Se Dio esiste perché….. - Proprio a me doveva mandare… -
 Ringrazio Dio di darmi la forza di non esplodere, di non arrabbiarmi, perché capisco il dolore di chi soffre,ma certe volte, quando “sento” in tutto questo la provocazione, la stupidità di chi si sente superiore con la sua non fede, mi viene voglia di invitarli a fare un bagno nell’acqua santa, per liberarsi veramente dalla lebbra che hanno nell’anima.
Il Centurione, che sa di non essere tra quelli che seguono Gesù, perché è preso dalla sua vita di soldato, dal considerarsi uno che ha potere, perché è comandante delle sue guardie, si rende conto, che tutto il potere terreno di cui dispone, non gli serve a nulla …e se ne accorge quando si rende conto di amare il suo servo, che vederlo soffrire lo fa soffrire.
E’ in quel momento che il suo cuore si apre e cerca l’aiuto di questo uomo buono di cui tutti parlano. E’ un romano,quindi un pagano che non si aspettava che Gesù lo ascoltasse e volesse subito intervenire ed allora si sente indegno di tanta grazia, di tanta accortezza, perché la sua casa non è degna di riceverlo, poi si rende conto che Gesù è veramente lì davanti a lui e sta accogliendo la sua preghiera.
 Non conosceva Gesù quel soldato, ma era disposto a credere, ad aprire il cuore, molto più di tanti figli di Israele che restavano duri di cuore e non volevano credere in Lui e per questo il Signore a loro aprirà le porte della nuova Gerusalemme.

giovedì 23 giugno 2011

(Lc 1,57-66.80) Giovanni è il suo nome.

VANGELO 
(Lc 1,57-66.80) Giovanni è il suo nome.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. 
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA 
Vieni o Spirito Santo, ed aiutami a conoscere la tua parola, fa che io possa capire ogni cosa tu vuoi che capisca, e che sappia scrivere secondo il tuo consiglio.
Una cosa che mi salta all'occhio è come sia stato Dio a decidere tutto, anche il nome del bambino; incredulo il povero Zaccaria aveva dubitato, mentre offriva incenso sull'altare del Signore...Quanti di noi sono come Zaccaria, compiamo dei gesti senza una vera convinzione, preghiamo senza credere veramente...andiamo a messa distratti, facciamo la comunione incoscienti. Ma quando l'amore di Dio nasce, come viene alla luce il piccolo Giovanni, ecco la grazia. Giovanni, il precursore di Gesù, Giovanni il profeta, un uomo che era stato nel deserto per molti anni, e che aveva al suo seguito molti discepoli, un uomo che parlava nel nome del Signore, annunciava la venuta del Messia, ed era temuto per la sua predicazione quasi come Gesù stesso.Bellissime le parole di Gesù nei suoi confronti, quando dice: non c'è figlio d'uomo più grande di Giovanni. Da prima della sua nascita all'ultimo dei suoi giorni, Giovanni è stato il filo conduttore tra Dio e Gesù e tra questo e gli uomini..Oggi vediamo che lo Spirito Santo agisce su di noi in maniera mirabile, tanti profeti sorgono, profeti dei giorni nostri, che anche se non sono veggenti, vivono nella vita di tutti i giorni il loro rapporto con il Signore in umiltà e sono motivo di conversione per molti...piccoli semi di senape nel solco dell'amore di Dio che danno frutti copiosi e neanche se ne accorgono, piccole persone che pregano da tantissimi anni, col rosario in mano, ne ricordo una col suo latino sbiascicato, che seguiva la messa senza capirla, ma con una fede che anche se era seduta tra i banchi della chiesa, io la ricordo in ginocchio..una donna da sempre vecchia, con le mani rugose di terra e la schiena china dai panni lavati al fiume...una vecchia così io l' ho sempre vista nella mia vita...e mi ha fatto sempre tanta tenerezza e rispetto..noi che vogliamo sempre conoscere, sapere, scrutare....lei che si affidava alla corona del rosario! Cerchiamo anche noi, di lasciare un segno semplice del nostro passaggio sulla terra, di essere finalmente figli di Dio più che uomini.

giovedì 9 giugno 2011

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

VANGELO
(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del tuo Figlio e con l'effusione dello Spirito Santo, fa' che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...


 Uno strano dialogo questo, tra Gesù e Pietro, sembra quasi che Gesù voglia mettere alla prova il povero Pietro, che si mortifica e non sa più come ribattere al maestro. Mi ami? Come mi ami? Quanto mi ami?ma sei sicuro che mi vuoi bene?.Che cosa vuoi da Petro Signore,cosa vuoi da noi?Vuoi che ci rendiamo conto della nostra pochezza? Della nostra fragilità?Tu ci conosci e ci scruti e a te non possiamo mentire,come facciamo persino con noi stessi... Gesù lascia a Pietro il compito di guidare il suo popolo la sua chiesa,lo elegge pastore delle anime ,ma non si limita a questo,lo invita a riflettere sulla sua umanità,per far sì che non se ne dimentichi mai,e che non conti sulle sue forze,ma sulla sua affiliazione a Dio. Gli indica la sua vecchiaia,in cui dovrà affidarsi all'amore di chi lo curerà e lo vestirà,perché in questo gesto umano,pieno di amore ,c'è l'essenza dell'uomo,che con pazienza si affida,non potendo far altro. Ed ancora io leggo tra queste righe che sarà l'amore di Dio che ci porterà dove noi non sapremo di andare...per questo Gesù ci dice ,SEGUIMI!