sabato 18 marzo 2017

(Gv 4,5-42) Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

VANGELO
(Gv 4,5-42) Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore.





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA


O Signore, che mi chiedi di dare da bere a chi è assetato della Tua parola, ti prego, usami, anche se sono indegna, se sono solo un otre pieno di buchi che disperde le grazie che concedi, ti prego, usami e fa che nulla della tua parola vada perso, fa che possa scorrere lì dove Tu vuoi portarla.
Prima di pregare su questo brano, pensavo a cosa avrei potuto dirvi a questo proposito. Grande errore, io non devo dirvi, ma lasciare che sia lo Spirito Santo che vi dice qualcosa attraverso la mia riflessione e quindi per prima, insieme a voi, mi metto all’ascolto.
Una donna vede uno straniero avvicinarsi al pozzo e prima di dargli da bere, lo studia, lo interroga e lo classifica. Non vede quasi l’ uomo e non riconosce in lui Gesù, lo tratta con sufficienza e quasi lo sfida; come avrebbe potuto quell’uomo straniero prendere acqua dal pozzo senza secchio? Povera stolta che non si avvede di quanto è potente la grazia di Dio, che non ha bisogno dei nostri mezzucci, ma che si disperde a fiumi e ci inonda, che ha bisogno solo del nostro assenso per essere raccolta.
L’acqua come fonte di vita, che rigenera, che fa germogliare, nutre, leviga scorrendo come sui sassi dei torrenti, trasporta… oppure immobile ristagna e imputridisce.
Gesù parla alla donna con naturalezza, ma anche ai suoi discepoli questo sembra strano, perché anche per loro la samaritana era una straniera, una diversa da loro e si meravigliano di questo Gesù così che rompe gli schemi fissati dalla differenza. Troppo spesso usiamo le parole uguaglianza, solidarietà, antirazzismo, a sproposito; perché in teoria siamo aperti a tutti,ma in pratica tendiamo a privatizzare quello che consideriamo nostro, fregandocene dei diritti degli altri di avere quello che noi abbiamo, anzi, spesso speculiamo sui loro bisogni. Quando gli altri lo fanno con noi la chiamiamo speculazione ( vedi petrolio, energia,acqua, ) ma non ci avvediamo di farlo a nostra volta.
Rifletto su quanto sia importante ricordare le parole di Gesù per essere degni di essere chiamati figli, gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date, La grazia è dono che si riceve e rimane grazia perché è dono ricevuto che si restituisce, facendo ritorno al vuoto, alla gratuità. Se invece accumuliamo senza restituire diventa attaccamento e la grazia imputridisce. Davanti a Gesù noi siamo come la samaritana, che si attesta nella sua posizione senza vedere quanto è in peccato, che si preoccupa di non dare, ma riceve a piene mani dal Signore.Un particolare però mi ha colpito più di tutti, è l'orario in cui questo incontro avviene, l'ora in cui la samaritana esce per non incontrare nessuno al pozzo, col sole alto. Le altre donne sono intente nelle faccende di casa e gli uomini al lavoro. penso quanto ci somiglia questa donna che non vuole correre il rischio di essere vista, giudicata; non vuole sentirsi dire nulla sul suo modo di vivere, non ha il coraggio di uscire alla luce, perché troppi sarebbero i lati oscuri che verrebbero fuori, ma Gesù non vuole portarci alla luce per svergognarci, infatti intorno non c'è nessuno, ma perché possiamo decidere senza aspettare di essere perfetti, e testimoniare alla luce che tutti, anche i peccatori come noi, possono rinascere in Spirito e Verità.

7 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI DOMENICA 19 MARZO 2017
    Liturgical day: Sunday 3rd (A) of Lent
    Gospel text (Jn 4,5-42): Jesus came to a Samaritan town called Sychar, near the land that Jacob had given to his son Joseph. Jacob's well is there. Tired from his journey, Jesus sat down by the well; it was about noon.

    Now a Samaritan woman came to draw water and Jesus said to her, «Give me a drink». His disciples had just gone into town to buy some food. The Samaritan woman said to him, «How is it that you, a Jew, ask me, a Samaritan and a woman, for a drink?» (For Jews, in fact, have no dealings with Samaritans.) Jesus replied, «If you only knew the Gift of God! If you knew who it is that asks you for a drink, you yourself would have asked me and I would have given you living water».

    The woman answered, «Sir, you have no bucket and this well is deep; where is your living water? Are you greater than our ancestor Jacob, who gave us this well after he drank from it himself, together with his sons and his cattle?». Jesus said to her, «Those who drink of this water will be thirsty again; but those who drink of the water that I shall give will never be thirsty; for the water that I shall give will become in them a spring of water welling up to eternal life». The woman said to him, «Give me this water, that I may never be thirsty and never have to come here to draw water». Jesus said, «Go, call your husband and come back here». The woman answered, «I have no husband». And Jesus replied, «You are right to say: ‘I have no husband’; for you have had five husbands and the one you have now is not your husband. What you said is true».

    The woman then said to him, «I see you are a prophet; tell me this: Our fathers used to come to this mountain to worship God; but you Jews, do you not claim that Jerusalem is the only place to worship God?». Jesus said to her, «Believe me, woman, the hour is coming when you shall worship the Father, but that will not be on this mountain or in Jerusalem. You Samaritans worship without knowledge, while we Jews worship with knowledge, for salvation comes from the Jews. But the hour is coming and is even now here, when the true worshipers will worship the Father in spirit and truth; for that is the kind of worshippers the Father wants. God is spirit and those who worship him must worship in spirit and truth».

    The woman said to him, «I know that the Messiah, that is the Christ, is coming; when he comes, he will tell us everything». And Jesus said, «I who am talking to you, I am he».

    At this point the disciples returned and were surprised that Jesus was speaking with a woman; however, no one said, «What do you want?» or: «Why are you talking with her?». So the woman left her water jar and ran to the town. There she said to the people, «Come and see a man who told me everything I did! Could he not be the Christ?». So they left the town and went to meet him.

    In the meantime the disciples urged Jesus, «Master, eat». But He said to them, «I have food to eat that you don't know about». And the disciples wondered, «Has anyone brought him food?». Jesus said to them, «My food is to do the will of the One who sent me and to carry out his work. You say that in four more months it will be the harvest; now, I say to you, look up and see the fields white and ready for harvesting. People who reap the harvest are paid for their work, and the fruit is gathered for eternal life, so that sower and reaper may rejoice together. Indeed the saying holds true: ‘One sows and another reaps’. I sent you to reap where you didn't work or suffer; others have worked and you are now sharing in their labors».

    In that town many Samaritans believed in him when they heard the woman who declared, «He told me everything I did». So, when they came to him, they asked him to stay with them and Jesus stayed there two days. After that many more believed because of his own words and they said to the woman, «We no longer believe because of what you told us; for we have heard for ourselves and we know that this is the Savior of the world».


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    1. MY REFLECTION
      PRAYER
      O Lord, I ask them to give water to those who thirst of Your word, please, use me, although I am unworthy, you are just a wineskin full of holes that disperses the graces you grant me, please, use me and let nothing of your word is lost, is that it can slide where you want to take her there.

      Before you pray about this song, I thought about what I could tell you about it. Big mistake, I do not have to tell you, but let the Holy Spirit tells you something through my first thought and then, together with you, I'm going to listen.
      A woman sees a stranger approach the well and before giving him drink, studies, questioned him and rankings.
      He does not see nearly the man and he does not recognize in Jesus treats him with disdain and almost the challenge, how could one foreign man to take water from the well without the bucket?
      Poor foolish who does not realize how powerful the grace of God, he does not need our cheap tricks, but that is dispersed in rivers and floods us, which only needs our consent to be harvested.
      The water as a source of life, which regenerates, it does sprout, nourishes, smoothes scrolling as on the stones of the brooks, transports ... or property stagnates and rots.
      Jesus speaks to the woman, naturally, but also to his disciples, this seems strange, because for them the Samaritan woman was a stranger, each one different from them and they wonder why Jesus so that breaks the mold set by the difference. Too often we use words equality, solidarity, anti-racism, inappropriately, because in theory we are open to all, but in practice we tend to privatize what we consider ours, caring about the rights of others to have what we have, indeed, often speculate on their needs. When others do it with we call speculation (see petroleum, energy, water) but we realize not to do it ourselves.
      I reflect on how important it is to remember the words of Jesus to be worthy to be called children, freely you have received, freely give, Grace is a gift that we receive, and grace because it is a gift received to be returned, returning to the void, the gratuity . If we accumulate without return becomes attachment and grace rots. Before Jesus, we are like the Samaritan woman, who stood in his position without seeing what is sin, which is careful not to give but to receive freely from Signore.Un particular, however, struck me most of all, it is the time in which this meeting takes place, the time at which the Samaritan woman comes to not seeing anyone at the well, with the sun high.The other women are busy with the housework and men at work. I think what we look like this woman who does not want to run the risk of being seen, judged, do not want to hear anything about his way of life, has not the courage to come to light, because it would be too dark sides that would be out, but Jesus does not want to bring it to light for svergognarci, in fact there is no one around, but because we can decide not expect to be perfect, and bear witness to the light that everyone, even sinners like us, you can be born again in Spirit and Truth.

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI DOMENICA 19 MARZO 2017
    Día litúrgico: Domingo III (A) de Cuaresma
    Texto del Evangelio (Jn 4,5-42): En aquel tiempo, Jesús llega, pues, a una ciudad de Samaria llamada Sicar, cerca de la heredad que Jacob dio a su hijo José. Allí estaba el pozo de Jacob. Jesús, como se había fatigado del camino, estaba sentado junto al pozo. Era alrededor de la hora sexta.

    Llega una mujer de Samaría a sacar agua. Jesús le dice: «Dame de beber». Pues sus discípulos se habían ido a la ciudad a comprar comida. Le dice a la mujer samaritana: «¿Cómo tú, siendo judío, me pides de beber a mí, que soy una mujer samaritana?» (Porque los judíos no se tratan con los samaritanos). Jesús le respondió: «Si conocieras el don de Dios, y quién es el que te dice: ‘Dame de beber’, tú le habrías pedido a él, y él te habría dado agua viva». Le dice la mujer: «Señor, no tienes con qué sacarla, y el pozo es hondo; ¿de dónde, pues, tienes esa agua viva? ¿Es que tú eres más que nuestro padre Jacob, que nos dio el pozo, y de él bebieron él y sus hijos y sus ganados?». Jesús le respondió: «Todo el que beba de esta agua, volverá a tener sed; pero el que beba del agua que yo le dé, no tendrá sed jamás, sino que el agua que yo le dé se convertirá en él en fuente de agua que brota para vida eterna».

    Le dice la mujer: «Señor, dame de esa agua, para que no tenga más sed y no tenga que venir aquí a sacarla». El le dice: «Vete, llama a tu marido y vuelve acá». Respondió la mujer: «No tengo marido». Jesús le dice: «Bien has dicho que no tienes marido, porque has tenido cinco maridos y el que ahora tienes no es marido tuyo; en eso has dicho la verdad».

    Le dice la mujer: «Señor, veo que eres un profeta. Nuestros padres adoraron en este monte y vosotros decís que en Jerusalén es el lugar donde se debe adorar». Jesús le dice: «Créeme, mujer, que llega la hora en que, ni en este monte, ni en Jerusalén adoraréis al Padre. Vosotros adoráis lo que no conocéis; nosotros adoramos lo que conocemos, porque la salvación viene de los judíos. Pero llega la hora (ya estamos en ella) en que los adoradores verdaderos adorarán al Padre en espíritu y en verdad, porque así quiere el Padre que sean los que le adoren. Dios es espíritu, y los que adoran, deben adorar en espíritu y verdad».

    Le dice la mujer: «Sé que va a venir el Mesías, el llamado Cristo. Cuando venga, nos lo explicará todo». Jesús le dice: «Yo soy, el que te está hablando».

    En esto llegaron sus discípulos y se sorprendían de que hablara con una mujer. Pero nadie le dijo: «¿Qué quieres?», o «¿Qué hablas con ella?». La mujer, dejando su cántaro, corrió a la ciudad y dijo a la gente: «Venid a ver a un hombre que me ha dicho todo lo que he hecho. ¿No será el Cristo?». Salieron de la ciudad e iban donde Él.

    Entretanto, los discípulos le insistían diciendo: «Rabbí, come». Pero Él les dijo: «Yo tengo para comer un alimento que vosotros no sabéis». Los discípulos se decían unos a otros: «¿Le habrá traído alguien de comer?». Les dice Jesús: «Mi alimento es hacer la voluntad del que me ha enviado y llevar a cabo su obra. ¿No decís vosotros: Cuatro meses más y llega la siega? Pues bien, yo os digo: Alzad vuestros ojos y ved los campos, que blanquean ya para la siega. Ya el segador recibe el salario, y recoge fruto para la vida eterna, de modo que el sembrador se alegra igual que el segador. Porque en esto resulta verdadero el refrán de que uno es el sembrador y otro el segador: yo os he enviado a segar donde vosotros no os habéis fatigado. Otros se fatigaron y vosotros os aprovecháis de su fatiga».

    Muchos samaritanos de aquella ciudad creyeron en Él por las palabras de la mujer que atestiguaba: «Me ha dicho todo lo que he hecho». Cuando llegaron donde Él los samaritanos, le rogaron que se quedara con ellos. Y se quedó allí dos días. Y fueron muchos más los que creyeron por sus palabras, y decían a la mujer: «Ya no creemos por tus palabras; que nosotros mismos hemos oído y sabemos que éste es verdaderamente el Salvador del mundo».

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    1. MI REFLEXIÓN
      ORACIÓN
      Oh Señor, les pido que dar agua a los que tienen sed de tu palabra, por favor, me usar, aunque soy indigno, que son sólo un odre lleno de agujeros que dispersa las gracias que me concede, por favor, úsame y dejar nada de tu palabra se pierde, es que puede deslizarse en la que desea llevarla allí.

      Antes de que usted ore por esta canción, pensé en lo que podía decir al respecto. Gran error, yo no tengo que decírtelo, pero dejo que el Espíritu Santo le dice algo a través de lo primero que pensé cuando, junto con ustedes, voy a escuchar.
      Una mujer ve a un enfoque extraño pozo y antes de darle de beber, los estudios, él y el ranking en duda.
      Él no ve casi al hombre y él no reconoce en Jesús lo trata con desprecio y casi el reto, ¿cómo podría un hombre extranjero para tomar agua del pozo sin el cubo?
      Pobre insensato, que no se da cuenta de lo poderoso de la gracia de Dios, él no necesita nuestros trucos baratos, pero que se dispersa en los ríos y nos inunda, que sólo necesita nuestro consentimiento para ser cosechado.
      El agua como fuente de vida, que se regenera, lo hace brotar, nutre, suaviza el desplazamiento como en las piedras de los arroyos, transportes … o propiedad se estanca y se pudre.
      Jesús habla a la mujer, de forma natural, sino también a sus discípulos, esto parece extraño, porque para ellos la mujer samaritana era un extraño, cada una diferente de ellos y se preguntan por qué Jesús para que rompe el molde establecido por la diferencia. Demasiado a menudo utilizamos palabras igualdad, la solidaridad, la lucha contra el racismo, de manera inapropiada, porque en teoría estamos abiertos a todos, pero en la práctica se tiende a privatizar lo que consideramos nuestro, de preocuparse por los derechos de los demás para tener lo que tenemos, de hecho, a menudo especular sobre sus necesidades. Cuando otros lo hacen con que llamamos la especulación (véase el petróleo, energía, agua), pero no nos damos cuenta de que hacerlo nosotros mismos.
      Reflexiono sobre lo importante que es recordar las palabras de Jesús a ser dignos de ser llamados hijos de gracia recibisteis, dad de gracia, gracia es un don que recibimos, y gracia, porque es un don recibido para ser devuelto, volviendo a la nada, la gratuidad . Si acumulamos sin retorno se convierte en el apego y la pudrición de gracia. Antes de que Jesús, somos como la mujer samaritana, que estaba de pie en su posición sin ver lo que es el pecado, que es cuidado de no dar más que a recibir libremente de Signore.Un particular, sin embargo, me llamó la atención, sobre todo, es el momento en la que esta reunión tiene lugar, la hora a la que la mujer samaritana trata de no ver a nadie en el pozo, con el sol alto.
      Las otras mujeres están ocupadas con las tareas domésticas y los hombres en el trabajo. Creo que lo que vemos como esta mujer que no quiere correr el riesgo de ser visto, a juzgar, no quieren saber nada de su forma de vida, no tiene el coraje de salir a la luz, porque sería lados demasiado oscuras que estarían fuera, pero Jesús no quiere sacarlo a la luz para svergognarci, de hecho no hay nadie alrededor, sino porque podemos decidir no esperar a ser perfectos, y dar testimonio de la luz que todos, incluso a los pecadores como nosotros, usted puede nacer de nuevo en Espíritu y Verdad.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI DOMENICA 19 MARZO 2017

    Jour liturgique : Temps du Carême - 3e Dimanche (A) Texte de l'Évangile (Jn 4,5-42):
    Il arrive ainsi à une ville de Samarie, appelée Sykar, près du terrain que Jacob avait donné à son fils Joseph, et où se trouve le puits de Jacob. Jésus, fatigué par la route, s'était assis là, au bord du puits. Il était environ midi. Arrive une femme de Samarie, qui venait puiser de l'eau. Jésus lui dit: «Donne-moi à boire». (En effet, ses disciples étaient partis à la ville pour acheter de quoi manger). La Samaritaine lui dit: «Comment! Toi qui es Juif, tu me demandes à boire, à moi, une Samaritaine?». (En effet, les Juifs ne veulent rien avoir en commun avec les Samaritains). Jésus lui répondit: «Si tu savais le don de Dieu, si tu connaissais celui qui te dit: ‘Donne-moi à boire’, c'est toi qui lui aurais demandé, et il t'aurait donné de l'eau vive». Elle lui dit: «Seigneur, tu n'as rien pour puiser, et le puits est profond; avec quoi prendrais-tu l'eau vive? Serais-tu plus grand que notre père Jacob qui nous a donné ce puits, et qui en a bu lui-même, avec ses fils et ses bêtes?». Jésus lui répondit: «Tout homme qui boit de cette eau aura encore soif; mais celui qui boira de l'eau que moi je lui donnerai n'aura plus jamais soif; et l'eau que je lui donnerai deviendra en lui source jaillissante pour la vie éternelle». La femme lui dit: «Seigneur, donne-la-moi, cette eau: que je n'aie plus soif, et que je n'aie plus à venir ici pour puiser». Jésus lui dit: «Va, appelle ton mari, et reviens». La femme répliqua: «Je n'ai pas de mari». Jésus reprit: «Tu as raison de dire que tu n'as pas de mari, car tu en as eu cinq, et celui que tu as maintenant n'est pas ton mari: là, tu dis vrai». La femme lui dit: «Seigneur, je le vois, tu es un prophète. Alors, explique-moi: nos pères ont adoré Dieu sur la montagne qui est là, et vous, les Juifs, vous dites que le lieu où il faut l'adorer est à Jérusalem». Jésus lui dit: «Femme, crois-moi: l'heure vient où vous n'irez plus ni sur cette montagne ni à Jérusalem pour adorer le Père. Vous adorez ce que vous ne connaissez pas; nous adorons, nous, celui que nous connaissons, car le salut vient des Juifs. Mais l'heure vient -et c'est maintenant- où les vrais adorateurs adoreront le Père en esprit et vérité: tels sont les adorateurs que recherche le Père. Dieu est esprit, et ceux qui l'adorent, c'est en esprit et vérité qu'ils doivent l'adorer». La femme lui dit: «Je sais qu'il vient, le Messie, celui qu'on appelle Christ. Quand il viendra, c'est lui qui nous fera connaître toutes choses». Jésus lui dit: «Moi qui te parle, je le suis». Là-dessus, ses disciples arrivèrent; ils étaient surpris de le voir parler avec une femme. Pourtant, aucun ne lui dit: «Que demandes-tu?» ou: «Pourquoi parles-tu avec elle?». La femme, laissant là sa cruche, revint à la ville et dit aux gens: «Venez voir un homme qui m'a dit tout ce que j'ai fait. Ne serait-il pas le Messie?». Ils sortirent de la ville, et ils se dirigeaient vers Jésus. Pendant ce temps, les disciples l'appelaient: «Rabbi, viens manger».

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  4. SEGUITO DEL VANGELO

    Mais il répondit: «Pour moi, j'ai de quoi manger: c'est une nourriture que vous ne connaissez pas». Les disciples se demandaient: «Quelqu'un lui aurait-il apporté à manger?». Jésus leur dit: «Ma nourriture, c'est de faire la volonté de celui qui m'a envoyé et d'accomplir son oeuvre. Ne dites-vous pas: ‘Encore quatre mois et ce sera la moisson?’. Et moi je vous dis: Levez les yeux et regardez les champs qui se dorent pour la moisson. Dès maintenant, le moissonneur reçoit son salaire: il récolte du fruit pour la vie éternelle, si bien que le semeur se réjouit avec le moissonneur. Il est bien vrai, le proverbe: ‘L'un sème, l'autre moissonne’. Je vous ai envoyés moissonner là où vous n'avez pas pris de peine, d'autres ont pris de la peine, et vous, vous profitez de leurs travaux». Beaucoup de Samaritains de cette ville crurent en Jésus, à cause des paroles de la femme qui avait rendu ce témoignage: «Il m'a dit tout ce que j'ai fait». Lorsqu'ils arrivèrent auprès de lui, ils l'invitèrent à demeurer chez eux. Il y resta deux jours. Ils furent encore beaucoup plus nombreux à croire à cause de ses propres paroles, et ils disaient à la femme: «Ce n'est plus à cause de ce que tu nous as dit que nous croyons maintenant; nous l'avons entendu par nous-mêmes, et nous savons que c'est vraiment lui le Sauveur du monde».

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    1. REFLEXION DE LELLA.

      PRIERE : O Seigneur, tu me demandes de donner à boire à qui est assoiffé de Ta Parole, je te prie, utilise-moi, même si je suis indigne, si je suis seulement une outre pleine de trous qui disperse les grâces que tu accordes, je te prie, utilise-moi et fait que rien de ta Parole soit perdu, fait qu'elle puisse couler là où Tu veux la porter.

      - Avant de prier sur ce passage, je pensais à ce que j'aurais pu vous dire pour cette intention. Grande faute, je ne dois pas vous dire, mais laisser que ce sois l'Esprit Saint qui vous dit quelque chose à travers ma réflexion et ensuite ensemble avec vous je me met, à l'écoute.
      Une femme voit un étranger s'approcher du puits et avant de lui donner à boire, elle l'étudie, l'interroge et elle le classe. Elle ne voit presque pas l'homme et elle ne reconnaît pas en lui Jésus, elle le traite avec suffisance et presque avec défie; comment un homme étranger qui aurait pu prendre de l'eau du puits sans seau? Pauvre sotte qui ne s'aperçoit pas combien elle est puissant la grâce de Dieu, qui n'a pas besoin de nos mesure, mais qui se disperse les fleuves et nous inondes, qui a besoin seulement de notre assentiment pour être recueillie. L'eau comme source de vie, qui régénère, qui fait germer, elle nourrit, elle polit en coulant comme sur les pierres des torrents, elle transporte..... immobile, stagne et putréfie.
      Jésus parle à la femme naturellement, mais même à ses disciples cela semble étrange, parce que pour eux aussi la samaritaine était une étrangère, différente d'eux et ils s'émerveillent ainsi de Jésus qui rompt les schémas fixés par la différence.
      Nous utilisons trop souvent les mots égalité, solidarité, anti-racisme; parce qu'en théorie nous sommes ouverts à tous, mais en pratique nous tendons à privatiser ce que nous considérons nôtre, nous avons des droits comme les autres d'avoir ce que nous avons, nous spéculons souvent sur leurs besoins. Quand les autres le font avec nous nous appelons ça "de la spéculation", ( pétrole, énergie, eau,) mais nous nous ne nous apercevons pas quand nous le faisons à notre tour. Je réfléchis sur tout ce qu'est important de rappeler les Paroles de Jésus pour être dignes d'être appelé enfants, vous avez reçu gratuitement, donner gratuitement la Grâce est un Don que l'on reçoit et elle reste parce qu'elle est le Don reçu que l'on rend, en faisant en retour, à la gratuité. Si par contre nous accumulons par sans rendre cela devient de l' attachement et la grâce se putréfie. Devant Jésus nous sommes comme la samaritaine qui atteste dans sa position sans voir tout ce qu'elle est en péché, qu'elle se préoccupe de ne pas donner, mais elle reçoit aux mains pleines du Seigneur. Une particularité cependant m'a frappé plus que tous, c'est l'horaire à laquelle cette rencontre arrive, l'heure ou le samaritaine sort pour ne ne rencontrer personne au puits, avec le soleil très haut.
      Les autres femmes sont absorbées par leur ménage de maison et les hommes au travail. je pense combien ressemble nous cette femme qui ne veut pas courir le risque d'être vue, jugée; elle ne veut rien entendre dire sur sa manière de vivre, elle n'a pas le courage de sortir des obscurités à la lumière, parce que trop de gens seraient à côtés qui viendraient dehors, mais Jésus ne veut pas la porter à la lumière pour lui faire honte, en effet il y n'a personne autour, mais parce que nous pouvons décider sans attendre d'être parfaits, et témoigner à la lumière que tous, les pécheurs comme nous aussi pouvons renaître en Esprit et Vérité.

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