-San Francesco Maria da Camporosso (Giovanni Croese) Laico cappuccino
17 settembre
Camporosso, Imperia, 27 dicembre 1804 - Genova, 17 settembre 1866
Al secolo Giovanni Croese, frate minore cappuccino, detto “Padre Santo”
visse a Genova, distinguendosi per le opere di carità. Padre Francesco
Maria da Caporosso, fu l’umile cappuccino che tutta Genova amò per le
sue opere di bene, il frate sempre in movimento nei carruggi della
città, fra i “caravana” del porto, nei quartieri più colpiti dal colera
sino ad esserne contagiato. Fu beatificato nel 1929 da Papa Ratti e
venne proclamato santo da Papa Giovanni XXIII, il 9 dicembre 1962.
Etimologia: Francesco = libero, dall'antico tedesco
Martirologio Romano: A Genova, san Francesco Maria da Camporosso,
religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, insigne per la sua
carità verso i poveri, che, al dilagare della peste, contrasse egli
stesso la malattia, offrendosi come vittima per la salvezza del
prossimo.
Ascolta da RadioVaticana:
Nacque il beato
Francesco Maria il 27 dicembre 1804 da Giovanni Croese e da Maria
Antonia Garzo a Camporosso, un paesino sulla riviera ligure di Ponente,
nell’attuale provincia di Imperia. Due giorni dopo la sua nascita venne
battezzato col nome paterno di Giovanni.
Da sua madre, per la quale
la fede era luce e forza di vita, il piccolo Giovanni ricevette i primi
insegnamenti di quella pietà semplice e profonda, che dovevano più tardi
svilupparsi nelle virtù della vita cristiana e mettere intorno al suo
capo l’aureola di santità. Ancora ragazzo, fu pastore del piccolo gregge
paterno, e fatto grandicello, aiutò il padre nel duro lavoro dei campi.
Ricevette nella festa del Corpus Domini del 1816, la prima Comunione,
dopo di che cadde gravemente infermo e guarì per l’intercessione della
Madonna del Laghetto, che si venera presso Nizza.
A l7 anni, udita
la voce di Dio che lo chiamava a una vita più perfetta, entrò fra i
Minori Conventuali in qualità di terziario. Ma dopo fervorose preghiere
alla Beata Vergine e col consiglio di illuminati religiosi abbracciò la
vita religiosa fra i Minori Cappuccini, entrandovi come novizio il 7
dicembre 1825 col nuovo nome di Francesco Maria.
Durante il
noviziato ebbe modo di rivelarsi la squisita bellezza dell’anima di
frate Francesco e di svilupparsi quell’ardore di carità per il Signore e
per il prossimo che doveva fare di lui umile laico cappuccino, il
benefattore dell’intera città di Genova.
Difatti, appella finito il
noviziato, il beato fu destinato al convento della SS. Concezione di
Genova, dapprima come aiuto nella cucina e come infermiere, poi come
questuante, nel quale ufficio trascorse circa 40 anni cioè quasi tutta
la sua vita di religioso. Una vita non ricca di avvenimenti grandiosi,
ma piena di luce e di una bontà ingegnosamente operosa e inesauribile.
Nel quartiere del porto e del deposito franco, ove in particolar modo si
svolse l’attività di frate Francesco, la sua figura alta, simpatica,
piena di modestia e di grazia, esercitava un fascino straordinario su
quanti l’avvicinavano.
Ogni dolore umano trovava nel beato una dolce
parola di conforto e una luce di cristiana speranza. La gente di mare
specialmente ricorreva a lui con commovente fiducia, mai venuta a meno
sino a oggi.
Fu proprio di mezzo al popolo che sorse il grido di
“Padre santo” per designare frate Francesco ed esprimere l’ammirazione e
la gratitudine di quanti erano stati beneficati dalla carità
dell’umile.
Quando verso l’estate del 1866 scoppiò una furiosa
epidemia in Genova, non recò meraviglia, ma solo profonda commozione, il
sapere ehe il “Padre santo” aveva offerto al Signore la sua vita in
olocausto, onde far cessare il flagello che aveva colpito la sua città
diletta. Era la suprema prova di amore che il laico cappuccino offriva
ai suoi fratelli sofferenti, prova accettata da Dio il 17 settembre
1866.
La causa di Beatificazione introdotta il 9 agosto 1896 fu compiuta da Pio XI il 30 giugno del 1929.
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