Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
lunedì 30 settembre 2013
VOCE DI SAN PIO :
-"Camminate con semplicità nella via del Signore e non
tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti ma con
odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto; fa d’uopo avere con
essi pazienza e ritrarne vantaggio
mediante un santo abbassamento. In difetto di tal pazienza, mie buone
figliuole, le vostre imperfezioni, invece di scemare, crescono sempre
piú, non essendovi cosa che unisca tanto i nostri difetti quanto
l’inquietudine e la sollecitudine di volerli allontanare." (Epist. III, p.
579).
SANTI é BEATI :
- Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa
1 ottobre
Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897
La Francia dell'Ottocento è il primo paese d'Europa nel quale cominciò a diffondersi la convinzione di poter fare a meno di Dio, di poter vivere come se egli non esistesse. Proprio nel paese d'Oltralpe, tuttavia, alcune figure di santi, come Teresa di Lisieux, ricordarono che il senso della vita è proprio quello di conoscere e amare Dio. Teresa nacque nel 1873 in un ambiente profondamente credente. Di recente anche i suoi genitori sono stati dichiarati beati. Ella ricevette, dunque, una educazione profondamente religiosa che presto la indusse a scegliere la vita religiosa presso il carmelo di Lisieux. Qui ella si affida progressivamente a Dio. Su suggerimento della superiora tiene un diario sul quale annota le tappe della sua vita interiore. Scrive nel 1895: «Il 9 giugno, festa della Santissima Trinità, ho ricevuto la grazia di capire più che mai quanto Gesù desideri essere amato». All'amore di Dio Teresa vuol rispondere con tutte le sue forze e il suo entusiasmo giovanile. Non sa, però, che l'amore la condurrà attraverso la via della privazione e della tenebra. L'anno successivo, il 1896, si manifestano i primi segni della tubercolosi che la porterà alla morte. Ancor più dolorosa è l'esperienza dell'assenza di Dio. Abituata a vivere alla sua presenza, Teresa si trova avvolta in una tenebra in cui Le è impossibile vedere alcun segno soprannaturale. Vi è, però, un'ultima tappa compiuta dalla santa. Ella apprende che a lei, piccola, è affidata la conoscenza della piccola via, la via dell'abbandono alla volontà di Dio. La vita, allora, diviene per Teresa un gioco spensierato perché anche nei momenti di abbandono Dio vigila ed è pronto a prendere tra le sue braccia chi a Lui si affida.
Patronato: Missionari, Francia
Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco
Emblema: Giglio, Rosa
Martirologio Romano: Memoria di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia, divenne per purezza e semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale per giungere alla perfezione cristiana e ponendo ogni mistica sollecitudine al servizio della salvezza delle anime e della crescita della Chiesa. Concluse la sua vita il 30 settembre, all’età di venticinque anni.
(30 settembre: A Lisieux in Francia, anniversario della morte di santa Teresa di Gesù Bambino, la cui memoria si celebra domani).
Si arrampica a Milano sul Duomo fino alla Madonnina, a Pisa sulla Torre, e a Roma si spinge anche nei posti proibiti del Colosseo. La quattordicenne Teresa Martin è la figura più attraente del pellegrinaggio francese, giunto in Roma a fine 1887 per il giubileo sacerdotale di Leone XIII. Ma, nell’udienza pontificia a tutto il gruppo, sbigottisce i prelati chiedendo direttamente al Papa di poter entrare in monastero subito, prima dei 18 anni. Cauta è la risposta di Leone XIII; ma dopo quattro mesi Teresa entra nel Carmelo di Lisieux, dove l’hanno preceduta due sue sorelle (e lei non sarà l’ultima).
I Martin di Alençon: piccola e prospera borghesia del lavoro specializzato. Il padre ha imparato l’orologeria in Svizzera. La madre dirige merlettaie che a domicilio fanno i celebri pizzi di Alençon. Conti in ordine, leggendaria puntualità nei pagamenti come alla Messa, stimatissimi. E compatiti per tanti lutti in famiglia: quattro morti tra i nove figli. Poi muore anche la madre, quando Teresa ha soltanto quattro anni.
In monastero ha preso il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, ma non trova l’isola di santità che s’aspettava. Tutto puntuale, tutto in ordine. Ma è scadente la sostanza. La superiora non la capisce, qualcuna la maltratta. Lo spirito che lei cercava, proprio non c’è, ma, invece di piangerne l’assenza, Teresa lo fa nascere dentro di sé. E in sé compie la riforma del monastero. Trasforma in stimoli di santificazione maltrattamenti, mediocrità, storture, restituendo gioia in cambio delle offese.
E’ una mistica che rifiuta il pio isolamento. La fanno soffrire? E lei è quella che "può farvi morir dal ridere durante la ricreazione", come deve ammettere proprio la superiora grintosa. Dopodiché, nel 1897 lei è già morta, dopo meno di un decennio di vita religiosa oscurissima. Ma è da morta che diviene protagonista, apostola, missionaria. Sua sorella Paolina (suor Agnese nel Carmelo) le ha chiesto di raccontare le sue esperienze spirituali, che escono in volume col titolo Storia di un’anima nel 1898. Così la voce di questa carmelitana morta percorre la Francia e il mondo, colpisce gli intellettuali, suscita anche emozioni e tenerezze popolari che Pio XI corregge raccomandando al vescovo di Bayeux: "Dite e fate dire che si è resa un po’ troppo insipida la spiritualità di Teresa. Com’è maschia e virile, invece! Santa Teresa di Gesù Bambino, di cui tutta la dottrina predica la rinuncia, è un grand’uomo". Ed è lui che la canonizza nel 1925.
Non solo. Nel 1929, mentre in Urss trionfa Stalin, Pio XI già crea il Collegio Russicum, allo scopo di formare sacerdoti per l’apostolato in Russia, quando le cose cambieranno. Già allora. E come patrona di questa sfida designa appunto lei, suor Teresa di Gesù Bambino.
Autore: Domenico Agasso
1 ottobre
Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897
La Francia dell'Ottocento è il primo paese d'Europa nel quale cominciò a diffondersi la convinzione di poter fare a meno di Dio, di poter vivere come se egli non esistesse. Proprio nel paese d'Oltralpe, tuttavia, alcune figure di santi, come Teresa di Lisieux, ricordarono che il senso della vita è proprio quello di conoscere e amare Dio. Teresa nacque nel 1873 in un ambiente profondamente credente. Di recente anche i suoi genitori sono stati dichiarati beati. Ella ricevette, dunque, una educazione profondamente religiosa che presto la indusse a scegliere la vita religiosa presso il carmelo di Lisieux. Qui ella si affida progressivamente a Dio. Su suggerimento della superiora tiene un diario sul quale annota le tappe della sua vita interiore. Scrive nel 1895: «Il 9 giugno, festa della Santissima Trinità, ho ricevuto la grazia di capire più che mai quanto Gesù desideri essere amato». All'amore di Dio Teresa vuol rispondere con tutte le sue forze e il suo entusiasmo giovanile. Non sa, però, che l'amore la condurrà attraverso la via della privazione e della tenebra. L'anno successivo, il 1896, si manifestano i primi segni della tubercolosi che la porterà alla morte. Ancor più dolorosa è l'esperienza dell'assenza di Dio. Abituata a vivere alla sua presenza, Teresa si trova avvolta in una tenebra in cui Le è impossibile vedere alcun segno soprannaturale. Vi è, però, un'ultima tappa compiuta dalla santa. Ella apprende che a lei, piccola, è affidata la conoscenza della piccola via, la via dell'abbandono alla volontà di Dio. La vita, allora, diviene per Teresa un gioco spensierato perché anche nei momenti di abbandono Dio vigila ed è pronto a prendere tra le sue braccia chi a Lui si affida.
Patronato: Missionari, Francia
Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco
Emblema: Giglio, Rosa
Martirologio Romano: Memoria di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia, divenne per purezza e semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale per giungere alla perfezione cristiana e ponendo ogni mistica sollecitudine al servizio della salvezza delle anime e della crescita della Chiesa. Concluse la sua vita il 30 settembre, all’età di venticinque anni.
(30 settembre: A Lisieux in Francia, anniversario della morte di santa Teresa di Gesù Bambino, la cui memoria si celebra domani).
Si arrampica a Milano sul Duomo fino alla Madonnina, a Pisa sulla Torre, e a Roma si spinge anche nei posti proibiti del Colosseo. La quattordicenne Teresa Martin è la figura più attraente del pellegrinaggio francese, giunto in Roma a fine 1887 per il giubileo sacerdotale di Leone XIII. Ma, nell’udienza pontificia a tutto il gruppo, sbigottisce i prelati chiedendo direttamente al Papa di poter entrare in monastero subito, prima dei 18 anni. Cauta è la risposta di Leone XIII; ma dopo quattro mesi Teresa entra nel Carmelo di Lisieux, dove l’hanno preceduta due sue sorelle (e lei non sarà l’ultima).
I Martin di Alençon: piccola e prospera borghesia del lavoro specializzato. Il padre ha imparato l’orologeria in Svizzera. La madre dirige merlettaie che a domicilio fanno i celebri pizzi di Alençon. Conti in ordine, leggendaria puntualità nei pagamenti come alla Messa, stimatissimi. E compatiti per tanti lutti in famiglia: quattro morti tra i nove figli. Poi muore anche la madre, quando Teresa ha soltanto quattro anni.
In monastero ha preso il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, ma non trova l’isola di santità che s’aspettava. Tutto puntuale, tutto in ordine. Ma è scadente la sostanza. La superiora non la capisce, qualcuna la maltratta. Lo spirito che lei cercava, proprio non c’è, ma, invece di piangerne l’assenza, Teresa lo fa nascere dentro di sé. E in sé compie la riforma del monastero. Trasforma in stimoli di santificazione maltrattamenti, mediocrità, storture, restituendo gioia in cambio delle offese.
E’ una mistica che rifiuta il pio isolamento. La fanno soffrire? E lei è quella che "può farvi morir dal ridere durante la ricreazione", come deve ammettere proprio la superiora grintosa. Dopodiché, nel 1897 lei è già morta, dopo meno di un decennio di vita religiosa oscurissima. Ma è da morta che diviene protagonista, apostola, missionaria. Sua sorella Paolina (suor Agnese nel Carmelo) le ha chiesto di raccontare le sue esperienze spirituali, che escono in volume col titolo Storia di un’anima nel 1898. Così la voce di questa carmelitana morta percorre la Francia e il mondo, colpisce gli intellettuali, suscita anche emozioni e tenerezze popolari che Pio XI corregge raccomandando al vescovo di Bayeux: "Dite e fate dire che si è resa un po’ troppo insipida la spiritualità di Teresa. Com’è maschia e virile, invece! Santa Teresa di Gesù Bambino, di cui tutta la dottrina predica la rinuncia, è un grand’uomo". Ed è lui che la canonizza nel 1925.
Non solo. Nel 1929, mentre in Urss trionfa Stalin, Pio XI già crea il Collegio Russicum, allo scopo di formare sacerdoti per l’apostolato in Russia, quando le cose cambieranno. Già allora. E come patrona di questa sfida designa appunto lei, suor Teresa di Gesù Bambino.
Autore: Domenico Agasso
SANTI é BEATI :
-
San Girolamo (o Gerolamo) Sacerdote e dottore della Chiesa
30 settembre
Stridone (confine tra Dalmazia e Pannonia), ca. 347 - Betlemme, 420
Fece studi e enciclopedici ma, portato all'ascetismo, si ritirò nel deserto presso Antiochia, vivendo in penitenza. Divenuto sacerdote a patto di conservare la propria indipendenza come monaco, iniziò un'intensa attività letteraria. A Roma collaborò con papa Damaso, e, alla sua morte, tornò a Gerusalemme dove partecipò a numerose controversie per la fede, fondando poco lontano dalla Chiesa della Natività, il monastero in cui morì. Di carattere focoso, soprattutto nei suoi scritti, non fu un mistico e provocò consensi o polemiche, fustigando vizi e ipocrisie. Scrittore infaticabile, grande erudito e ottimo traduttore, a lui si deve la Volgata in latino della Bibbia, a cui aggiunse dei commenti, ancora oggi importanti come quelli sui libri dei Profeti.
Patronato: Archeologi, Bibliotecari, Studiosi
Etimologia: Girolamo = di nome sacro, dal greco
Emblema: Cappello da cardinale, Leone
Martirologio Romano: Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un’età avanzata, riposò in pace.
San Girolamo è un Padre della Chiesa che ha posto al centro della sua vita la Bibbia: l’ha tradotta nella lingua latina, l’ha commentata nelle sue opere, e soprattutto si è impegnato a viverla concretamente nella sua lunga esistenza terrena, nonostante il ben noto carattere difficile e focoso ricevuto dalla natura.
Girolamo nacque a Stridone verso il 347 da una famiglia cristiana, che gli assicurò un’accurata formazione, inviandolo anche a Roma a perfezionare i suoi studi. Da giovane sentì l'attrattiva della vita mondana (cfr Ep. 22,7), ma prevalse in lui il desiderio e l'interesse per la religione cristiana. Ricevuto il battesimo verso il 366, si orientò alla vita ascetica e, recatosi ad Aquileia, si inserì in un gruppo di ferventi cristiani, da lui definito quasi «un coro di beati» (Chron. Ad ann. 374) riunito attorno al Vescovo Valeriano. Partì poi per l'Oriente e visse da eremita nel deserto di Calcide, a sud di Aleppo (cfr Ep. 14,10), dedicandosi seriamente agli studi. Perfezionò la sua conoscenza del greco, iniziò lo studio dell'ebraico (cfr Ep. 125,12), trascrisse codici e opere patristiche (cfr Ep. 5,2). La meditazione, la solitudine, il contatto con la Parola di Dio fecero maturare la sua sensibilità cristiana. Sentì più pungente il peso dei trascorsi giovanili (cfr Ep. 22,7), e avvertì vivamente il contrasto tra mentalità pagana e vita cristiana: un contrasto reso celebre dalla drammatica e vivace "visione", della quale egli ci ha lasciato il racconto. In essa gli sembrò di essere flagellato al cospetto di Dio, perché «ciceroniano e non cristiano» (cfr Ep. 22,30).
Nel 382 si trasferì a Roma: qui il Papa Damaso, conoscendo la sua fama di asceta e la sua competenza di studioso, lo assunse come segretario e consigliere; lo incoraggiò a intraprendere una nuova traduzione latina dei testi biblici per motivi pastorali e culturali. Alcune persone dell’aristocrazia romana, soprattutto nobildonne come Paola, Marcella, Asella, Lea ed altre, desiderose di impegnarsi sulla via della perfezione cristiana e di approfondire la loro conoscenza della Parola di Dio, lo scelsero come loro guida spirituale e maestro nell’approccio metodico ai testi sacri. Queste nobildonne impararono anche il greco e l’ebraico.
Dopo la morte di Papa Damaso, Girolamo lasciò Roma nel 385 e intraprese un pellegrinaggio, dapprima in Terra Santa, silenziosa testimone della vita terrena di Cristo, poi in Egitto, terra di elezione di molti monaci (cfr Contra Rufinum 3,22; Ep. 108,6-14). Nel 386 si fermò a Betlemme, dove, per la generosità della nobildonna Paola, furono costruiti un monastero maschile, uno femminile e un ospizio per i pellegrini che si recavano in Terra Santa, «pensando che Maria e Giuseppe non avevano trovato dove sostare» (Ep. 108,14). A Betlemme restò fino alla morte, continuando a svolgere un'intensa attività: commentò la Parola di Dio; difese la fede, opponendosi vigorosamente a varie eresie; esortò i monaci alla perfezione; insegnò la cultura classica e cristiana a giovani allievi; accolse con animo pastorale i pellegrini che visitavano la Terra Santa. Si spense nella sua cella, vicino alla grotta della Natività, il 30 settembre 419/420.
La preparazione letteraria e la vasta erudizione consentirono a Girolamo la revisione e la traduzione di molti testi biblici: un prezioso lavoro per la Chiesa latina e per la cultura occidentale. Sulla base dei testi originali in greco e in ebraico e grazie al confronto con precedenti versioni, egli attuò la revisione dei quattro Vangeli in lingua latina, poi del Salterio e di gran parte dell'Antico Testamento. Tenendo conto dell'originale ebraico e greco, dei Settanta, la classica versione greca dell’Antico Testamento risalente al tempo precristiano, e delle precedenti versioni latine, Girolamo, affiancato poi da altri collaboratori, poté offrire una traduzione migliore: essa costituisce la cosiddetta "Vulgata", il testo "ufficiale" della Chiesa latina, che è stato riconosciuto come tale dal Concilio di Trento e che, dopo la recente revisione, rimane il testo "ufficiale" della Chiesa di lingua latina. E’ interessante rilevare i criteri a cui il grande biblista si attenne nella sua opera di traduttore. Li rivela egli stesso quando afferma di rispettare perfino l’ordine delle parole delle Sacre Scritture, perché in esse, dice, "anche l’ordine delle parole è un mistero" (Ep. 57,5), cioè una rivelazione. Ribadisce inoltre la necessità di ricorrere ai testi originali: «Qualora sorgesse una discussione tra i Latini sul Nuovo Testamento, per le lezioni discordanti dei manoscritti, ricorriamo all'originale, cioè al testo greco, in cui è stato scritto il Nuovo Patto. Allo stesso modo per l'Antico Testamento, se vi sono divergenze tra i testi greci e latini, ci appelliamo al testo originale, l'ebraico; così tutto quello che scaturisce dalla sorgente, lo possiamo ritrovare nei ruscelli» (Ep. 106,2). Girolamo, inoltre, commentò anche parecchi testi biblici. Per lui i commentari devono offrire molteplici opinioni, «in modo che il lettore avveduto, dopo aver letto le diverse spiegazioni e dopo aver conosciuto molteplici pareri – da accettare o da respingere –, giudichi quale sia il più attendibile e, come un esperto cambiavalute, rifiuti la moneta falsa» (Contra Rufinum 1,16).
Confutò con energia e vivacità gli eretici che contestavano la tradizione e la fede della Chiesa. Dimostrò anche l'importanza e la validità della letteratura cristiana, divenuta una vera cultura ormai degna di essere messa confronto con quella classica: lo fece componendo il De viris illustribus, un'opera in cui Girolamo presenta le biografie di oltre un centinaio di autori cristiani. Scrisse pure biografie di monaci, illustrando accanto ad altri itinerari spirituali anche l'ideale monastico; inoltre tradusse varie opere di autori greci. Infine nell'importante Epistolario, un capolavoro della letteratura latina, Girolamo emerge con le sue caratteristiche di uomo colto, di asceta e di guida delle anime.
Che cosa possiamo imparare noi da San Girolamo? Mi sembra soprattutto questo: amare la Parola di Dio nella Sacra Scrittura. Dice San Girolamo: "Ignorare le Scritture è ignorare Cristo". Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura. Questo nostro dialogo con essa deve sempre avere due dimensioni: da una parte, dev'essere un dialogo realmente personale, perché Dio parla con ognuno di noi tramite la Sacra Scrittura e ha un messaggio ciascuno. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi. Ma per non cadere nell'individualismo dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio. Quindi essa, pur essendo sempre una Parola personale, è anche una Parola che costruisce comunità, che costruisce la Chiesa. Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. Il luogo privilegiato della lettura e dell'ascolto della Parola di Dio è la liturgia, nella quale, celebrando la Parola e rendendo presente nel Sacramento il Corpo di Cristo, attualizziamo la Parola nella nostra vita e la rendiamo presente tra noi. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Le opinioni umane vengono e vanno. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l'eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l'eterno, la vita eterna.
E così concludo con una parola di San Girolamo a San Paolino di Nola. In essa il grande Esegeta esprime proprio questa realtà, che cioè nella Parola di Dio riceviamo l'eternità, la vita eterna. Dice San Girolamo: «Cerchiamo di imparare sulla terra quelle verità la cui consistenza persisterà anche nel cielo» (Ep. 53,10).
Autore: Papa Benedetto XVI (Udienza generale 14 Novembre 2007)
Con quest’uomo intrattabile hanno un debito enorme la cultura e i cristiani di tutti i tempi. Ha litigato con sprovveduti, dotti, santi e peccatori; fu ammirato e detestato. Ma rimane un benefattore delle intelligenze e la Chiesa lo venera come uno dei suoi padri più grandi. Nato da famiglia ricca, riceve il battesimo a Roma, dove va a studiare. Studierà per tutta la vita, viaggiando dall’Europa all’Oriente con la sua biblioteca di classici antichi, sui quali si è formato. Nel 375, dopo una malattia, Gerolamo passa alla Bibbia, con passione crescente. Studia il greco ad Antiochia; poi, nella solitudine della Calcide (confini della Siria), si dedica all’ebraico. Riceve il sacerdozio ad Antiochia nel 379 e nel 382 è a Roma. Qui, papa Damaso I lo incarica di rivedere il testo di una diffusa versione latina della Scrittura, detta Itala, realizzata non sull’originale ebraico, bensì sulla versione greca detta dei Settanta. A Roma fa anche da guida spirituale a un gruppo di donne della nobiltà. E intanto scaglia attacchi durissimi a ecclesiastici indegni (un avido prelato riceve da lui il nome “Grasso Cappone”).
Alla morte di Damaso I (384), va in Palestina con la famiglia della nobile Paola. Vive in un monastero a Betlemme, scrivendo testi storici, dottrinali, educativi e corrispondendo con gli amici di Roma con immutata veemenza. Perché così è fatto. E poi perché, francamente, troppi ipocriti e furbi inquinano ora la Chiesa, dopo che l’imperatore Teodosio (ca. 346-395) ha fatto del cristianesimo la religione di Stato, penalizzando gli altri culti.
Intanto prosegue il lavoro sulla Bibbia secondo l’incarico di Damaso I. Ma, strada facendo, lo trasforma in un’impresa mai tentata. Sente che per avvicinare l’uomo alla Parola di Dio bisogna andare alla fonte. E così, per la prima volta, traduce direttamente in latino dall’originale ebraico i testi protocanonici dell’Antico Testamento. Lavora sulla pagina e anche sul terreno, come dirà: "Mi sono studiato di percorrere questa provincia (la Giudea) in compagnia di dotti ebrei". Rivede poi il testo dei Vangeli sui manoscritti greci più antichi e altri libri del Nuovo Testamento. Gli ci vorrebbe più tempo per rifinire e perfezionare l’enorme lavoro. Ma, così come egli lo consegna ai cristiani, esso sarà accolto e usato da tutta la Chiesa: nella Bibbia di tutti, Vulgata, di cui le sue versioni e revisioni sono parte preponderante, la fede è presentata come nessuno aveva fatto prima dell’impetuoso Gerolamo.
E impetuoso rimane, continuando nelle polemiche dottrinali con l’irruenza di sempre, perfino con sant’Agostino, che invece gli risponde con grande amabilità. I suoi difetti restano, e la grandezza della sua opera pure. Gli ultimi suoi anni sono rattristati dalla morte di molti amici, e dal sacco di Roma compiuto da Alarico nel 410: un evento che angoscia la sua vecchiaia.
Autore: Domenico Agasso
30 settembre
Stridone (confine tra Dalmazia e Pannonia), ca. 347 - Betlemme, 420
Fece studi e enciclopedici ma, portato all'ascetismo, si ritirò nel deserto presso Antiochia, vivendo in penitenza. Divenuto sacerdote a patto di conservare la propria indipendenza come monaco, iniziò un'intensa attività letteraria. A Roma collaborò con papa Damaso, e, alla sua morte, tornò a Gerusalemme dove partecipò a numerose controversie per la fede, fondando poco lontano dalla Chiesa della Natività, il monastero in cui morì. Di carattere focoso, soprattutto nei suoi scritti, non fu un mistico e provocò consensi o polemiche, fustigando vizi e ipocrisie. Scrittore infaticabile, grande erudito e ottimo traduttore, a lui si deve la Volgata in latino della Bibbia, a cui aggiunse dei commenti, ancora oggi importanti come quelli sui libri dei Profeti.
Patronato: Archeologi, Bibliotecari, Studiosi
Etimologia: Girolamo = di nome sacro, dal greco
Emblema: Cappello da cardinale, Leone
Martirologio Romano: Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un’età avanzata, riposò in pace.
San Girolamo è un Padre della Chiesa che ha posto al centro della sua vita la Bibbia: l’ha tradotta nella lingua latina, l’ha commentata nelle sue opere, e soprattutto si è impegnato a viverla concretamente nella sua lunga esistenza terrena, nonostante il ben noto carattere difficile e focoso ricevuto dalla natura.
Girolamo nacque a Stridone verso il 347 da una famiglia cristiana, che gli assicurò un’accurata formazione, inviandolo anche a Roma a perfezionare i suoi studi. Da giovane sentì l'attrattiva della vita mondana (cfr Ep. 22,7), ma prevalse in lui il desiderio e l'interesse per la religione cristiana. Ricevuto il battesimo verso il 366, si orientò alla vita ascetica e, recatosi ad Aquileia, si inserì in un gruppo di ferventi cristiani, da lui definito quasi «un coro di beati» (Chron. Ad ann. 374) riunito attorno al Vescovo Valeriano. Partì poi per l'Oriente e visse da eremita nel deserto di Calcide, a sud di Aleppo (cfr Ep. 14,10), dedicandosi seriamente agli studi. Perfezionò la sua conoscenza del greco, iniziò lo studio dell'ebraico (cfr Ep. 125,12), trascrisse codici e opere patristiche (cfr Ep. 5,2). La meditazione, la solitudine, il contatto con la Parola di Dio fecero maturare la sua sensibilità cristiana. Sentì più pungente il peso dei trascorsi giovanili (cfr Ep. 22,7), e avvertì vivamente il contrasto tra mentalità pagana e vita cristiana: un contrasto reso celebre dalla drammatica e vivace "visione", della quale egli ci ha lasciato il racconto. In essa gli sembrò di essere flagellato al cospetto di Dio, perché «ciceroniano e non cristiano» (cfr Ep. 22,30).
Nel 382 si trasferì a Roma: qui il Papa Damaso, conoscendo la sua fama di asceta e la sua competenza di studioso, lo assunse come segretario e consigliere; lo incoraggiò a intraprendere una nuova traduzione latina dei testi biblici per motivi pastorali e culturali. Alcune persone dell’aristocrazia romana, soprattutto nobildonne come Paola, Marcella, Asella, Lea ed altre, desiderose di impegnarsi sulla via della perfezione cristiana e di approfondire la loro conoscenza della Parola di Dio, lo scelsero come loro guida spirituale e maestro nell’approccio metodico ai testi sacri. Queste nobildonne impararono anche il greco e l’ebraico.
Dopo la morte di Papa Damaso, Girolamo lasciò Roma nel 385 e intraprese un pellegrinaggio, dapprima in Terra Santa, silenziosa testimone della vita terrena di Cristo, poi in Egitto, terra di elezione di molti monaci (cfr Contra Rufinum 3,22; Ep. 108,6-14). Nel 386 si fermò a Betlemme, dove, per la generosità della nobildonna Paola, furono costruiti un monastero maschile, uno femminile e un ospizio per i pellegrini che si recavano in Terra Santa, «pensando che Maria e Giuseppe non avevano trovato dove sostare» (Ep. 108,14). A Betlemme restò fino alla morte, continuando a svolgere un'intensa attività: commentò la Parola di Dio; difese la fede, opponendosi vigorosamente a varie eresie; esortò i monaci alla perfezione; insegnò la cultura classica e cristiana a giovani allievi; accolse con animo pastorale i pellegrini che visitavano la Terra Santa. Si spense nella sua cella, vicino alla grotta della Natività, il 30 settembre 419/420.
La preparazione letteraria e la vasta erudizione consentirono a Girolamo la revisione e la traduzione di molti testi biblici: un prezioso lavoro per la Chiesa latina e per la cultura occidentale. Sulla base dei testi originali in greco e in ebraico e grazie al confronto con precedenti versioni, egli attuò la revisione dei quattro Vangeli in lingua latina, poi del Salterio e di gran parte dell'Antico Testamento. Tenendo conto dell'originale ebraico e greco, dei Settanta, la classica versione greca dell’Antico Testamento risalente al tempo precristiano, e delle precedenti versioni latine, Girolamo, affiancato poi da altri collaboratori, poté offrire una traduzione migliore: essa costituisce la cosiddetta "Vulgata", il testo "ufficiale" della Chiesa latina, che è stato riconosciuto come tale dal Concilio di Trento e che, dopo la recente revisione, rimane il testo "ufficiale" della Chiesa di lingua latina. E’ interessante rilevare i criteri a cui il grande biblista si attenne nella sua opera di traduttore. Li rivela egli stesso quando afferma di rispettare perfino l’ordine delle parole delle Sacre Scritture, perché in esse, dice, "anche l’ordine delle parole è un mistero" (Ep. 57,5), cioè una rivelazione. Ribadisce inoltre la necessità di ricorrere ai testi originali: «Qualora sorgesse una discussione tra i Latini sul Nuovo Testamento, per le lezioni discordanti dei manoscritti, ricorriamo all'originale, cioè al testo greco, in cui è stato scritto il Nuovo Patto. Allo stesso modo per l'Antico Testamento, se vi sono divergenze tra i testi greci e latini, ci appelliamo al testo originale, l'ebraico; così tutto quello che scaturisce dalla sorgente, lo possiamo ritrovare nei ruscelli» (Ep. 106,2). Girolamo, inoltre, commentò anche parecchi testi biblici. Per lui i commentari devono offrire molteplici opinioni, «in modo che il lettore avveduto, dopo aver letto le diverse spiegazioni e dopo aver conosciuto molteplici pareri – da accettare o da respingere –, giudichi quale sia il più attendibile e, come un esperto cambiavalute, rifiuti la moneta falsa» (Contra Rufinum 1,16).
Confutò con energia e vivacità gli eretici che contestavano la tradizione e la fede della Chiesa. Dimostrò anche l'importanza e la validità della letteratura cristiana, divenuta una vera cultura ormai degna di essere messa confronto con quella classica: lo fece componendo il De viris illustribus, un'opera in cui Girolamo presenta le biografie di oltre un centinaio di autori cristiani. Scrisse pure biografie di monaci, illustrando accanto ad altri itinerari spirituali anche l'ideale monastico; inoltre tradusse varie opere di autori greci. Infine nell'importante Epistolario, un capolavoro della letteratura latina, Girolamo emerge con le sue caratteristiche di uomo colto, di asceta e di guida delle anime.
Che cosa possiamo imparare noi da San Girolamo? Mi sembra soprattutto questo: amare la Parola di Dio nella Sacra Scrittura. Dice San Girolamo: "Ignorare le Scritture è ignorare Cristo". Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura. Questo nostro dialogo con essa deve sempre avere due dimensioni: da una parte, dev'essere un dialogo realmente personale, perché Dio parla con ognuno di noi tramite la Sacra Scrittura e ha un messaggio ciascuno. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi. Ma per non cadere nell'individualismo dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio. Quindi essa, pur essendo sempre una Parola personale, è anche una Parola che costruisce comunità, che costruisce la Chiesa. Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. Il luogo privilegiato della lettura e dell'ascolto della Parola di Dio è la liturgia, nella quale, celebrando la Parola e rendendo presente nel Sacramento il Corpo di Cristo, attualizziamo la Parola nella nostra vita e la rendiamo presente tra noi. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Le opinioni umane vengono e vanno. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l'eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l'eterno, la vita eterna.
E così concludo con una parola di San Girolamo a San Paolino di Nola. In essa il grande Esegeta esprime proprio questa realtà, che cioè nella Parola di Dio riceviamo l'eternità, la vita eterna. Dice San Girolamo: «Cerchiamo di imparare sulla terra quelle verità la cui consistenza persisterà anche nel cielo» (Ep. 53,10).
Autore: Papa Benedetto XVI (Udienza generale 14 Novembre 2007)
Con quest’uomo intrattabile hanno un debito enorme la cultura e i cristiani di tutti i tempi. Ha litigato con sprovveduti, dotti, santi e peccatori; fu ammirato e detestato. Ma rimane un benefattore delle intelligenze e la Chiesa lo venera come uno dei suoi padri più grandi. Nato da famiglia ricca, riceve il battesimo a Roma, dove va a studiare. Studierà per tutta la vita, viaggiando dall’Europa all’Oriente con la sua biblioteca di classici antichi, sui quali si è formato. Nel 375, dopo una malattia, Gerolamo passa alla Bibbia, con passione crescente. Studia il greco ad Antiochia; poi, nella solitudine della Calcide (confini della Siria), si dedica all’ebraico. Riceve il sacerdozio ad Antiochia nel 379 e nel 382 è a Roma. Qui, papa Damaso I lo incarica di rivedere il testo di una diffusa versione latina della Scrittura, detta Itala, realizzata non sull’originale ebraico, bensì sulla versione greca detta dei Settanta. A Roma fa anche da guida spirituale a un gruppo di donne della nobiltà. E intanto scaglia attacchi durissimi a ecclesiastici indegni (un avido prelato riceve da lui il nome “Grasso Cappone”).
Alla morte di Damaso I (384), va in Palestina con la famiglia della nobile Paola. Vive in un monastero a Betlemme, scrivendo testi storici, dottrinali, educativi e corrispondendo con gli amici di Roma con immutata veemenza. Perché così è fatto. E poi perché, francamente, troppi ipocriti e furbi inquinano ora la Chiesa, dopo che l’imperatore Teodosio (ca. 346-395) ha fatto del cristianesimo la religione di Stato, penalizzando gli altri culti.
Intanto prosegue il lavoro sulla Bibbia secondo l’incarico di Damaso I. Ma, strada facendo, lo trasforma in un’impresa mai tentata. Sente che per avvicinare l’uomo alla Parola di Dio bisogna andare alla fonte. E così, per la prima volta, traduce direttamente in latino dall’originale ebraico i testi protocanonici dell’Antico Testamento. Lavora sulla pagina e anche sul terreno, come dirà: "Mi sono studiato di percorrere questa provincia (la Giudea) in compagnia di dotti ebrei". Rivede poi il testo dei Vangeli sui manoscritti greci più antichi e altri libri del Nuovo Testamento. Gli ci vorrebbe più tempo per rifinire e perfezionare l’enorme lavoro. Ma, così come egli lo consegna ai cristiani, esso sarà accolto e usato da tutta la Chiesa: nella Bibbia di tutti, Vulgata, di cui le sue versioni e revisioni sono parte preponderante, la fede è presentata come nessuno aveva fatto prima dell’impetuoso Gerolamo.
E impetuoso rimane, continuando nelle polemiche dottrinali con l’irruenza di sempre, perfino con sant’Agostino, che invece gli risponde con grande amabilità. I suoi difetti restano, e la grandezza della sua opera pure. Gli ultimi suoi anni sono rattristati dalla morte di molti amici, e dal sacco di Roma compiuto da Alarico nel 410: un evento che angoscia la sua vecchiaia.
Autore: Domenico Agasso
VOCE DI SAN PIO :
-"Mai mi è passato per il pensiero l’idea di qualche
vendetta: ho pregato per i denigratori e prego. Se mai qualche volta ho
detto al Signore: «Signore, se per convertirli c’è bisogno di una
sferzata, dalla pure, purché si salvino." (AD, 127).
(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
VANGELO
(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Concedimi o Santo Spirito di comprendere quello che devo comprendere delle tue letture, per grazia Tua nel nome del Signore. Amen.
La terra di Samaria, era una terra di peccatori, e chi viveva a Gerusalemme non li vedeva di buon occhio. Quando sta per compiersi il suo destino, Gesù decide di andare a Gerusalemme, passando per questi territori, mandò avanti i suoi per annunciarlo, ma non venne accolto da quella popolazione di peccatori.I discepoli erano irritati e gli chiesero di poter invocare su quella gente, la maledizione di Dio, perché secondo la loro mentalità erano peccatori ed andavano puniti, ma Gesù non la pensa come loro, e non vuole che si sentano in diritto di giudicare nessuno, perché tale giudizio è solo di Dio.
Oggi noi viviamo in mezzo a delle persone che feriscono profondamente la nostra coscienza di cristiani; tra gente che bestemmia, delinque, approfitta dei più deboli, ecc; ci viene spontaneo di giudicarli indegni di entrare nel regno dei cieli, ma tale giudizio non spetta a noi, anzi, secondo il pensiero di Gesù, considerandoli tutti fratelli, dobbiamo impegnarci a pregare perché si convertano, sperando anche per loro la salvezza.Una terra di peccatori che si deve attraversare per arrivare a Gerusalemme, un terra che noi tutti attraversiamo per raggiungere la nostra patria celeste, la nuova Gerusalemme.
domenica 29 settembre 2013
(Lc 9,46-50) Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
VANGELO
(Lc 9,46-50) Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore ed insegnami ad essere la più piccola, la più umile dei tuoi figli, ed aiutami a comprendere anche le virgole che metti tra le tue parole.
Chi è il più grande? Il più giusto? Il più buono? Il più intelligente?
L’ uomo cerca di essere sempre il più di tutto, perché la stima del mondo si basa su tutto un altro parametro rispetto a quello di Dio, ma Gesù, ancora una volta, lascia tutti senza parole, stravolgendo le loro convinzioni.
Prende un bambino, se lo mette vicino e dice loro che per essere grandi dovevano tornare come quel bambino, perché tra loro era lui il più grande di tutti……
Pensate che donne e bambini non contavano quasi nulla, e già questo bastava a confonderli,
Essere come bambini, puri e semplici, pronti ad ascoltare e a ricevere gli insegnamenti, consapevoli di aver ancora tanto da imparare, pronti a fidarsi ciecamente della mano che li conduce, pronti a lasciarsi guidare.
Quante cose non avevano capito i suoi discepoli, anche rispetto a chi non apparteneva al loro gruppo, e scacciava i demoni nel nome di Gesù ,pensavano di doverglielo impedire, ma egli dice di lasciarli fare, perché non erano contro di loro, ma anche loro erano in unione con Cristo.
Chi non è contro di voi è con voi, ricordiamo queste parole quando pensiamo di avere la verità in mano, quando crediamo di sapere chi è dalla parte giusta, ricordiamo le parole di Gesù.
PREGHIERA : DIO ONNIPOTENTE ED ETERNO
- Dio onnipotente
ed eterno, guarda con favore le nostre preghiere e concedi a noi tuoi
servi che ci siamo riuniti in una stessa carità per onorare il tuo nome,
una fede retta, una speranza incrollabile un’umiltà vera, una
devozione santa, una carità perfetta, e nell’operare il bene assiduità e
perseveranza. Per i meriti e l’intercessione dei santi, concedi che si
stabilisca nei nostri cuori una tranquilla determinazione, una pazienza
forte, una religione pura e immacolata, un’obbedienza sana, una pace
perpetua, uno spirito puro, una coscienza santa, la compunzione dello
spirito, la fortezza interiore, una vita senza macchia che scorra
irreprensibile, perché correndo con vigore meritiamo d’entrare felici
nel tuo regno. Amen.
VOCE DI SAN PIO :
-" Non vi date pensiero di
rubarmi del tempo, poiché il tempo piú bene speso è quello che si spende
nella santificazione dell’anima altrui, e io non ho come ringraziare la
pietà del Padre celeste allorché mi presenta delle anime che posso
aiutare in qualche modo. " (MC, 83).
SANTI é BEATI :
-Santi Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli
29 settembre
Il Martirologio commemora insieme i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore.
Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato.
Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti.
Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche.
Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
Il 29 di settembre la Chiesa commemora la festa liturgica dei santi Arcangeli:
> San MICHELE
> San GABRIELE
> San RAFFAELE
Michele (Chi è come Dio?) è l’arcangelo che insorge contro Satana e i suoi satelliti (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), pretettore del suo popolo (Dn 12, 1).
Gabriele (Forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38).
Raffaele (Dio ha guarito), anch’egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8, 2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco.
La Chiesa pellegrina sulla terra, specialmente nella liturgia eucaristica, è associata alle schiere degli angeli che nella Gerusalemme celeste cantano la gloria di Dio (cfr Ap 5, 11-14; Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, «Sacrosanctum Concilium», .
Il 29 settembre il martirologio geronimiano (sec. VI) ricorda la dedicazione della basilica di san Michele (sec. V) sulla via Salaria a Roma.
29 settembre
Il Martirologio commemora insieme i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore.
Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato.
Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti.
Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche.
Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
Il 29 di settembre la Chiesa commemora la festa liturgica dei santi Arcangeli:
> San MICHELE
> San GABRIELE
> San RAFFAELE
Michele (Chi è come Dio?) è l’arcangelo che insorge contro Satana e i suoi satelliti (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), pretettore del suo popolo (Dn 12, 1).
Gabriele (Forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38).
Raffaele (Dio ha guarito), anch’egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8, 2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco.
La Chiesa pellegrina sulla terra, specialmente nella liturgia eucaristica, è associata alle schiere degli angeli che nella Gerusalemme celeste cantano la gloria di Dio (cfr Ap 5, 11-14; Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, «Sacrosanctum Concilium», .
Il 29 settembre il martirologio geronimiano (sec. VI) ricorda la dedicazione della basilica di san Michele (sec. V) sulla via Salaria a Roma.
sabato 28 settembre 2013
continuerò per te (un libro che non finirò mai di scrivere) lella mingardi
Sto per uscire...vado dove non vorrei andare,faccio cose che non vorrei fare,ma ho il dovere di vivere e questo mi fa pensare che ogni giorno,superare questo ostacolo,mi renderà più forte,forse poi immersa nel mondo,non sentirò la tua voce,soffocata da mille rumori....... Quando resto sola con te mille pensieri si accavallano e mi rendono triste fin dentro le ossa,ed allora non riesco a far altro che accartocciarmi su me stessa, mentre implacabile al mio cuore che grida,risponde il tuo silenzio.Ci sono giorni che il freddo me lo sento dentro ed ho paura...ma tutto ha un senso,devo ancora scoprirlo.Ci si sceglie perché ci si ama e non solo per riempire i vuoti del cuore.Oggi mi sembra di averti più di me....Oggi che posso sognarti come ti ho visto solo io,come solo io ti ho conosciuto...o forse oggi sono finalmente libera di illudermi e neanche tu ...puoi riportarmi alla realtà!
Assurdo sogno che non ho mai vissuto,che mi ha lasciato solo promesse, amare, incompiute, appena assaporate; sogno che voleva solo essere sognato, ma che mentre tendevo le braccia ti ha visto svanire. E’ come se avessi avuto solo e soltanto questo scopo..questa meta da raggiungere...toccare l'anima di chi hai di fronte..sfiorargli le palpebre e asciugargli quella lacrima che scende...senza ragione...in bilico solo sui suoi sogni che se non realizzi ti fanno cadere..precipitare...ma come la civetta vede al buio con la sua luce vedi oltre quello che ti oscura l'orizzonte..vedi oltre le tue paure più grandi..oltre...e ripeteresti fino alla fine.."continuerò io dunque a vivere ?”Lo chiedo a Te tra le lacrime represse che nessuno può vedere,mascherate da un sorriso e che solo tu conosci,lo chiedo a Te che mi hai sorretta e rialzata quando il mondo mi cadeva addosso,quando intorno a me solo mostri e gente senz’anima mi toglievano la forza e la voglia di vivere,lo chiedo a te che per un attimo mi hai fatto vivere in un sogno del quale avrei anche fatto a meno....L'amore è esiste.. e niente di quello che dite può farlo sparire...perché è il motivo per cui noi siamo qui....è la vetta più alta...e una volta che l' hai scalata e guardi gli altri da lassù vorresti rimanerci per sempre.. perché se ti muovi allora cadi...CADI !!!" anche non sapere cosa sia la felicità,non era un problema.
Un cuore si ferma e non sento più il suo battito, ma sento ancora il suo calore e la sua voce che mi dice...non voltarti indietro amore mio, guarda avanti a te, la vita e i suoi colori..... la vita non smette mai di deludere, ma neanche di meravigliarci.
Non permettere al dolore di sconfiggerti, apri le finestre , fuori c'è ancora il sole! Non hai mai saputo tacere, anima mia...ed anche ora il tuo silenzio è un grido assordante ogni volta che mi sveglio...ogni volta che mi sbaglio.....per ogni istante della vita..cadere e rialzarsi...e trovare sempre la Sua mano che aspettava solo di aiutarti.. Se alzo lo sguardo...se lo abbasso....se ti cerco....se ti voglio...è perché ti amo e non posso smettere d'amarti.
Quando qualcuno non apprezza quello che gli si offre, è perché il suo sguardo è fisso altrove, forse nel vuoto dei suoi sogni irraggiungibili, e forse ha solo bisogno di un capro espiatorio per dargli la colpa di non saperli realizzare. Sono quasi due anni... ti amo, mi manchi, mi manca quel tuo amore sempre sincero, quel nostro volerci bene ad ogni costo, ma ce la devo fare Chicchè, ce la farò vita mia, anche se non vedo l'ora di riabbracciarti. Ci sono giorni che non vorrei altro, ma forse, servo ancora qui... e allora .. ti aspetto stanotte.. vieni a darmi un bacio??? Come non ci hanno separato le distanze sulla terra, non ci separerà mai niente neanche adesso! Ti amo,quando ti nascondi nel battito irregolare del mio cuore, quando rifletti in una lacrima, quando ti stringo nel vuoto delle mie braccia... Ti amo nel silenzio che fa rumore... ti amo nella paura di perderti e nella certezza di averti perduta. Qualche volta sto in silenzio per sentire il mio cuore...ascolto il suo battito,tra le lacrime che tolgono il respiro.La tristezza supera per qualche istante la dolcezza del tuo ricordo e mi lascio cullare dall'amarti in questo modo assurdo. poi torno a cercarti e ti trovo tra le braccia di Dio...sento l'amore che ti avvolge,completamente;quell'amore che non hai mai conosciuto sulla terra.... capisco che dove sei ora,la tua felicità è completa,che non devo essere triste per te,ma per me che ancora vivo nei chiaroscuri del mondoQuando tu sei qui...il mio cuore non riesce a respirare, cerca di trattenerti come l'aria che respira, e si gonfia fino ad esplodere...poi tu dolcemente mi lasci , per farmi continuare a vivere.
Nel dolore di chi soffre c'è un rumore sordo,come il rombo di un tuono, incessante che non fa presagire nulla di buono...un rumore che rompe il silenzio di un cuore sospeso e finisce con un gemito interminabile.
Certi giorni il dolore non fa rima con cuore, ma con testa...perché sembra quasi che il cervello voglia esplodere...cerchiamo di pensare ad altro, cerchiamo di farlo tacere, ma lui resta lì , inesorabile ed urla. Perdere l'amore non è solo il titolo di una canzone di Ranieri, ma è la consapevolezza che un amore come quello non si riavrà mai più, perché poche sono le persone che sanno amarci veramente. Per tutti quei silenzi che non hai saputo riempire, per quelle frasi che non mi hai mai detto e che avrei voluto sentire...per il cuore che si fermava per non tradire le emozioni e le lacrime che premevano , oggi sono qui a vivere di rimorsi e rimpianti, ma non fanno male e li chiamo ricordi. E' bello dare un nome diverso alle cose e alle persone...e tu non hai il tuo nome, ti chiami solo Amore! Ieri. Oggi. Sempre. Qualcosa che noi chiamiamo tempo sembra correre veloce, e non basta mai, non è mai bastato, perché quando voi ci lasciate, ci sembra di aver ancora troppe cose da dirvi, troppe vite incompiute. Ma il tempo è l'eternità, e non questo frammento che conosciamo; questo è solo quello di un viaggio in cui ci siamo messi alla prova, e per quanto lungo, o breve che sia, è solo una goccia d'acqua in mezzo all'oceano. Ci siamo lasciati, ma non siamo divisi, perché quella parte che ci lega all'eternità è indissolubile. Qui abbiamo bisogno di riconoscerci dai nostri corpi, ma qualcosa d' invisibile, ma che possiamo toccare con il cuore, ci dice che fra noi c' è qualcosa di più di un corpo che si conosce, c' è l'unione di anime che si conoscono da sempre e per sempre. La morte credeva di aver vinto, strappandoti ai miei occhi, ma l’amore vince sulla morte, perché prima avevo bisogno di vederti e di essere vicino a te per abbracciarti, ora invece,posso farlo sempre! Ora gli anni sono tre...il tempo è trascorso inesorabile ed io sono restata qui a pensarti a sentirti a farmi prendere in giro,ad essere ridicola per alcuni,poverina per altri,ma ad essere l'amore mio per te... non credo che tu mi abbia mai chiamato zia...è così banale quel nome e non descrive niente...noi eravamo di più,eravamo due anime pazze che si intrecciavano in volo come gabbiani...ricordi i gabbiani??? Rincorrerli con gli occhi ed amarli era un tutt'uno...così belli e liberi,si adattavano a tutto,proprio come noi,e trovavano la forza di volteggiare e cercare il bello anche dove non c'era,anche tra mucchi di spazzatura...niente ferma un gabbiano...solo la morte gli spezza le ali! Ora resto da sola a volare sul mondo sottostante,ma sento quel grido che più in alto resiste ed esiste...aspettami,e continua a volteggiare con me,tra i sogni di un mondo che non sarà mai come vorremmo. Io penso che tu sei scesa per un po' sulla terra ed ora sei tornata a casa, per darmi un po' d'amore...per dirmi che io non sognavo,che l'amore oltre ogni cosa esiste...siamo noi! A volte guardo dentro di me e ti trovo in prima fila...proprio davanti ai miei pensieri e mi sbarri il passo. Sei la cosa che supera tutte le altre cose,sei quella che permane davanti a quelle che svaniscono,sei l'altra metà di me che non posso,non voglio e non riesco a perdere. Amarti è per sempre! Non è che gli altri io non li abbia amato,ma amare te è stato amare me stessa ,perdonare te è stato perdonare me stessa...ci sono angeli con le ali macchiate di sangue per quanto si sono straziate per amare e non essere amate...a noi un giorno,come a te qualcuno dirà:ti sono perdonati i tuoi peccati perchè hai molto amato!
I ricordi portano a voli pindarici e le date ne scandiscono la memoria, quello che io credevo impossibile accade, oggi è l'anniversario della morte del mio papà; di quell'uomo meraviglioso che ho adorato per tutta la vita.
Credevo che sarei morta con lui, ma non è stato così, anzi, ho accettato con tanta serenità la sua dipartita, perché la vita aveva già cominciato a staccarci, il buon Dio mi ha tutelato dal dolore troppo forte.
Credevo che vivere senza di lui sarebbe stato impossibile, e invece l'ho lasciato andare con dolcezza, velandone addirittura il ricordo.
La vita non è mai come la prevediamo, né come la immaginiamo, è mutevole come il vento quando le correnti lo trascinano da tutte le parti; gli amori eterni finiscono e certi ricordi che vorresti cancellare restano indelebili e riaffiorano anche quando non vorresti.
Un cuore si ferma e non sento più il suo battito, ma sento ancora il suo calore e la sua voce che mi dice...non voltarti indietro amore mio, guarda avanti a te, la vita e i suoi colori..... la vita non smette mai di deludere, ma neanche di meravigliarci.
Non permettere al dolore di sconfiggerti, apri le finestre , fuori c'è ancora il sole! Non hai mai saputo tacere, anima mia...ed anche ora il tuo silenzio è un grido assordante ogni volta che mi sveglio...ogni volta che mi sbaglio.....per ogni istante della vita..cadere e rialzarsi...e trovare sempre la Sua mano che aspettava solo di aiutarti.. Se alzo lo sguardo...se lo abbasso....se ti cerco....se ti voglio...è perché ti amo e non posso smettere d'amarti.
Quando qualcuno non apprezza quello che gli si offre, è perché il suo sguardo è fisso altrove, forse nel vuoto dei suoi sogni irraggiungibili, e forse ha solo bisogno di un capro espiatorio per dargli la colpa di non saperli realizzare. Sono quasi due anni... ti amo, mi manchi, mi manca quel tuo amore sempre sincero, quel nostro volerci bene ad ogni costo, ma ce la devo fare Chicchè, ce la farò vita mia, anche se non vedo l'ora di riabbracciarti. Ci sono giorni che non vorrei altro, ma forse, servo ancora qui... e allora .. ti aspetto stanotte.. vieni a darmi un bacio??? Come non ci hanno separato le distanze sulla terra, non ci separerà mai niente neanche adesso! Ti amo,quando ti nascondi nel battito irregolare del mio cuore, quando rifletti in una lacrima, quando ti stringo nel vuoto delle mie braccia... Ti amo nel silenzio che fa rumore... ti amo nella paura di perderti e nella certezza di averti perduta. Qualche volta sto in silenzio per sentire il mio cuore...ascolto il suo battito,tra le lacrime che tolgono il respiro.La tristezza supera per qualche istante la dolcezza del tuo ricordo e mi lascio cullare dall'amarti in questo modo assurdo. poi torno a cercarti e ti trovo tra le braccia di Dio...sento l'amore che ti avvolge,completamente;quell'amore che non hai mai conosciuto sulla terra.... capisco che dove sei ora,la tua felicità è completa,che non devo essere triste per te,ma per me che ancora vivo nei chiaroscuri del mondoQuando tu sei qui...il mio cuore non riesce a respirare, cerca di trattenerti come l'aria che respira, e si gonfia fino ad esplodere...poi tu dolcemente mi lasci , per farmi continuare a vivere.
Nel dolore di chi soffre c'è un rumore sordo,come il rombo di un tuono, incessante che non fa presagire nulla di buono...un rumore che rompe il silenzio di un cuore sospeso e finisce con un gemito interminabile.
Certi giorni il dolore non fa rima con cuore, ma con testa...perché sembra quasi che il cervello voglia esplodere...cerchiamo di pensare ad altro, cerchiamo di farlo tacere, ma lui resta lì , inesorabile ed urla. Perdere l'amore non è solo il titolo di una canzone di Ranieri, ma è la consapevolezza che un amore come quello non si riavrà mai più, perché poche sono le persone che sanno amarci veramente. Per tutti quei silenzi che non hai saputo riempire, per quelle frasi che non mi hai mai detto e che avrei voluto sentire...per il cuore che si fermava per non tradire le emozioni e le lacrime che premevano , oggi sono qui a vivere di rimorsi e rimpianti, ma non fanno male e li chiamo ricordi. E' bello dare un nome diverso alle cose e alle persone...e tu non hai il tuo nome, ti chiami solo Amore! Ieri. Oggi. Sempre. Qualcosa che noi chiamiamo tempo sembra correre veloce, e non basta mai, non è mai bastato, perché quando voi ci lasciate, ci sembra di aver ancora troppe cose da dirvi, troppe vite incompiute. Ma il tempo è l'eternità, e non questo frammento che conosciamo; questo è solo quello di un viaggio in cui ci siamo messi alla prova, e per quanto lungo, o breve che sia, è solo una goccia d'acqua in mezzo all'oceano. Ci siamo lasciati, ma non siamo divisi, perché quella parte che ci lega all'eternità è indissolubile. Qui abbiamo bisogno di riconoscerci dai nostri corpi, ma qualcosa d' invisibile, ma che possiamo toccare con il cuore, ci dice che fra noi c' è qualcosa di più di un corpo che si conosce, c' è l'unione di anime che si conoscono da sempre e per sempre. La morte credeva di aver vinto, strappandoti ai miei occhi, ma l’amore vince sulla morte, perché prima avevo bisogno di vederti e di essere vicino a te per abbracciarti, ora invece,posso farlo sempre! Ora gli anni sono tre...il tempo è trascorso inesorabile ed io sono restata qui a pensarti a sentirti a farmi prendere in giro,ad essere ridicola per alcuni,poverina per altri,ma ad essere l'amore mio per te... non credo che tu mi abbia mai chiamato zia...è così banale quel nome e non descrive niente...noi eravamo di più,eravamo due anime pazze che si intrecciavano in volo come gabbiani...ricordi i gabbiani??? Rincorrerli con gli occhi ed amarli era un tutt'uno...così belli e liberi,si adattavano a tutto,proprio come noi,e trovavano la forza di volteggiare e cercare il bello anche dove non c'era,anche tra mucchi di spazzatura...niente ferma un gabbiano...solo la morte gli spezza le ali! Ora resto da sola a volare sul mondo sottostante,ma sento quel grido che più in alto resiste ed esiste...aspettami,e continua a volteggiare con me,tra i sogni di un mondo che non sarà mai come vorremmo. Io penso che tu sei scesa per un po' sulla terra ed ora sei tornata a casa, per darmi un po' d'amore...per dirmi che io non sognavo,che l'amore oltre ogni cosa esiste...siamo noi! A volte guardo dentro di me e ti trovo in prima fila...proprio davanti ai miei pensieri e mi sbarri il passo. Sei la cosa che supera tutte le altre cose,sei quella che permane davanti a quelle che svaniscono,sei l'altra metà di me che non posso,non voglio e non riesco a perdere. Amarti è per sempre! Non è che gli altri io non li abbia amato,ma amare te è stato amare me stessa ,perdonare te è stato perdonare me stessa...ci sono angeli con le ali macchiate di sangue per quanto si sono straziate per amare e non essere amate...a noi un giorno,come a te qualcuno dirà:ti sono perdonati i tuoi peccati perchè hai molto amato!
I ricordi portano a voli pindarici e le date ne scandiscono la memoria, quello che io credevo impossibile accade, oggi è l'anniversario della morte del mio papà; di quell'uomo meraviglioso che ho adorato per tutta la vita.
Credevo che sarei morta con lui, ma non è stato così, anzi, ho accettato con tanta serenità la sua dipartita, perché la vita aveva già cominciato a staccarci, il buon Dio mi ha tutelato dal dolore troppo forte.
Credevo che vivere senza di lui sarebbe stato impossibile, e invece l'ho lasciato andare con dolcezza, velandone addirittura il ricordo.
La vita non è mai come la prevediamo, né come la immaginiamo, è mutevole come il vento quando le correnti lo trascinano da tutte le parti; gli amori eterni finiscono e certi ricordi che vorresti cancellare restano indelebili e riaffiorano anche quando non vorresti.
A volte non serve un no per sentirsi rifiutati...è sufficente che non ti accettino per quello che sei.. basta una parola che crea la possibilità di saltarti addosso e subito tutti ti si rivoltano contro:
sei tu che sbagli.....
Ti rendi conto che sei sola .... e che non aspettano altro che ferirti,e lo fanno non appena ne hanno l'opportunità!
La cattiveria gratuita di sempre...
E a che serve donarti a tutti...cercare di non ferire nessuno...tenere dentro le tue lacrime,se neanche chi non ha motivo per odiarti ,ti odia!
Odio non è una parola grossa...è solo il contrario di amore;io non credo alle mezze misure.
O sei alto o sei basso, o sei buono o sei cattivo, o mi ami o no.....
E' l'amore che fa superare le differenze,le difficoltà...e se l'amore non c'è,non puoi inventartelo..non si fabbrica in laboratorio.
Forse è giusto così,forse non avere lo stesso carattere non è una cosa per tutti...e forse neanche per me....ma io non riesco ad odiarti,né tanto meno a disprezzarti...posso essere al massimo infastidita,ma neanche te lo dico...perché l'amore che vuole cambiare le persone ,non è amore...e poiché ritengo di essere io in difetto,taccio.
Il silenzio continua ad essere l'unico gioiello di cui voglio adornarmi.
La cattiveria gratuita di sempre...
E a che serve donarti a tutti...cercare di non ferire nessuno...tenere dentro le tue lacrime,se neanche chi non ha motivo per odiarti ,ti odia!
Odio non è una parola grossa...è solo il contrario di amore;io non credo alle mezze misure.
O sei alto o sei basso, o sei buono o sei cattivo, o mi ami o no.....
E' l'amore che fa superare le differenze,le difficoltà...e se l'amore non c'è,non puoi inventartelo..non si fabbrica in laboratorio.
Forse è giusto così,forse non avere lo stesso carattere non è una cosa per tutti...e forse neanche per me....ma io non riesco ad odiarti,né tanto meno a disprezzarti...posso essere al massimo infastidita,ma neanche te lo dico...perché l'amore che vuole cambiare le persone ,non è amore...e poiché ritengo di essere io in difetto,taccio.
Il silenzio continua ad essere l'unico gioiello di cui voglio adornarmi.
Musetta non sapeva come fare, un sogno è una stupenda sensazione quando non viene distrutto dagli altri,ma poi...ti restano brandelli come se fosse un palloncino scoppiato e per quanto cerchi di ritrovarne tutti i pezzi,non puoi ricostruirlo.
Avrebbe voluto capire perché, ma l'unica cosa che l'istinto le suggeriva era di lasciarne cadere i frammenti ed andare lontano da quello sfacelo; lontana da quella voglia di versare copiose lacrime per lavare il suo dolore.
Il suo istinto non sbagliava mai, inutile perdere altro tempo,vane altre speranze; bastava girarsi e chiudere la porta alle sue spalle.
Il Preziosissimo Sangue di Gesù
Il Preziosissimo Sangue di Gesù
“IL SANGUE DI CRISTO E’ LA CHIAVE DEL PARADISO.”(S. Tommaso d’Aquíno )
Maria Valtorta
il 28 giugno 1943 scrive:
Dice Gesù:
"... Eccomi nella veste di Sangue.
Guarda come trasuda e sgorga in rivoli sul mio Volto sfigurato, come scorre lungo il collo,
sul torso, sulla veste, doppiamente rossa perchè intrisa del mio Sangue.
Vedi come bagna le mani legate e scende sino ai piedi, al suolo.
Sono proprio Colui che pigia l'uva di cui parla il Profeta, ma il mio Amore ha pigiato Me.
Di questo Sangue che ho profuso tutto, sino all'ultima goccia, per l'Umanità,
ben pochi ne sanno valutare il prezzo infinito e fruire dei meriti potentissimi.
Ora lo chiedo a chi lo sa guardare e capire, di imitare Veronica ed asciugare col suo amore
il Volto Sanguinoso del suo Dio. Ora io chiedo a chi mi ama di medicare col suo amore
le ferite che continuamente gli uomini mi fanno. Ora Io chiedo, soprattutto,
di non lasciare sperdere questo Sangue, di raccoglierlo con attenzione infinita,
nelle più piccole stille e spargerlo su chi del Mio Sangue non si cura...
Dì dunque così:
"Divinissimo Sangue che sgorghi per noi dalle vene del Dio umanato,
scendi come rugiada di redenzione sulla terra contaminata
e sulle anime che il peccato rende simili a lebbrosi.
Ecco, io ti accolgo, Sangue del mio Gesù,
e ti spargo sulla Chiesa, sul mondo, sui peccatori, sul Purgatorio.
Aiuta, conforta, monda, accendi penetra e feconda, o Divinissimo Succo di Vita.
Nè ponga ostacolo al tuo fluire l'indifferenza e la colpa.
Ma anzi per i pochi che ti amano, per gli infiniti che muoiono senza di Te,
accellera e diffondi su tutti questa divinissima pioggia onde a Te si venga fidenti in vita,
per Te si sia perdonati in morte, con Te si venga nella gloria del tuo Regno.
Così sia."
Ora basta, alla tua sete spirituale Io porgo le mie Vene aperte.
Bevi a questa Fonte.
Conoscerai il Paradiso e il sapore del tuo Dio, né mai quel sapore ti verrà meno
se tu saprai venire sempre a Me con le labbra e l'anima mondata dall'amore."
Il mio Gesù aveva cominciato a parlare alle 4 di mattina,
(..) Gesù ferito e gocciante sangue.
Non è il bel Gesù biancovestito, ordinato, maestoso, delle altre volte,
e non è il fulgente Pargolo dell’ultima volta, sorridente dal seno di Maria.
È un triste, tristissimo Gesù, le cui lacrime si mescolano al sangue, contuso, spettinato,
sporco, strappato nella veste, con le mani legate, con la corona ben fitta sul capo.
Vedo distintamente la corona di grosse spine, non lunghe ma fitte fitte, che penetrano e sgraffiano le carni.
Ogni capello ha la sua goccia di sangue e sangue scende, in rivoletti, dalla fronte sugli occhi,
lungo il naso, giù per la barba e il collo, sulla veste, goccia sulle mani,
e sembra più rosso tanto esse sono pallide, bagna la terra dopo aver bagnato i piedi.
Ma quello che è tristissimo a vedersi è lo sguardo …
Chiede pietà e amore, e tradisce, sotto la sua rassegnata mansuetudine, un Dolore infinito.
Anche qui, se fossi capace, vorrei poterlo disegnare per lei e per me.
Perché, se penso bene, nessun quadro di Gesù e Maria che io conosca assomiglia a ciò che vedo.
Né nei tratti, né nell’espressione. Questa soprattutto manca nelle opere di autori.
( Da I Quaderni del 1943, di Maria Valtorta, ed. CEV)
Il Sangue di mio Figlio
( Racconto )Metafora della morte di Gesù
IL SANGUE DI MIO FIGLIO
Metafora della morte di GesùÈ la sera di un venerdì qualunque e stai guidando verso casa tua. Sintonizzi la radio.
Il notiziario racconta una storia di poca importanza:
In un paese lontano sono morte tre persone di un'influenza che non si è mai vista.
Non ci badi molto... Il lunedì, quando ti alzi, senti che non sono più tre,
ma 30.000 le persone morte nelle colline remote dell'India.
Addetti al controllo delle malattie degli U.S.A., sono andati ad investigare.
Il martedì è già la notizia più importante in prima pagina del quotidiano,
perché non solo riguarda l' India, ma anche il Pakistan, l'Iran e l'Afganistan
e presto la notizia è in tutti i notiziari. La stanno chiamando "L'Influenza Misteriosa"
e tutti si domandano: Come la controlleremo?
Intanto una notizia sorprende tutti. L'Europa chiude le sue frontiere, non ci saranno voli
verso la Francia dall'India, né da nessun altro paese nel quale si sia manifestata la malattia.
Riguardo la chiusura delle frontiere, stai ascoltando le notizie,
quand'ecco la traduzione di una donna, in Francia, che dice che c'è un uomo all'ospedale
che sta morendo a causa dell' "Influenza Misteriosa". C'è panico in Europa.
La stampa dice che quando hai il virus, è lì da una settimana e non te ne rendi ancora conto.
Dopo, hai 4 giorni di sintomi orribili e poi muori.
L'Inghilterra chiude anche le sue frontiere, però è tardi, passa un altro giorno
e il presidente degli U.S.A. chiude le frontiere ad Europa ed Asia,
per evitare il contagio nel paese, finché non si trovi la cura...
Il giorno seguente la gente si riunisce nelle chiese a pregare per una cura ed entra qualcuno dicendo:
Prendete la radio e ascoltate la notizia: 2 donne sono morte a New York.
In poche ore, sembra che la cosa invaderà tutto il mondo.
Gli scienziati continuano a lavorare per trovare l'antidoto, però non funziona niente.
All'improvviso, arriva la notizia attesa: Si è decifrato il codice del DNA del Virus.
Si può creare l'antidoto. Si richiede il sangue di qualcuno che non sia stato infettato.
Così, dappertutto si viene esortati a recarsi presso gli ospedali
per eseguire un esame del proprio sangue.
Vai volontario con la tua famiglia, insieme ad alcuni vicini, domandandoti:
Che succederà? Sarà questa la fine del mondo?...
All'improvviso il dottore esce gridando un nome che ha letto nel suo quaderno.
Il più piccolo dei tuoi figli è accanto a te, ti afferra per la giacca e dice:
"Papà, questo è il mio nome!".
Prima di poter reagire, si stanno portando via tuo figlio e gridi: "Aspettate!".
E loro rispondono: "Va tutto bene, il suo sangue è pulito, il suo sangue è puro.
Crediamo che abbia il tipo di sangue giusto".
Dopo 5 lunghi minuti escono i medici piangendo e ridendo.
È la prima volta che vedi ridere qualcuno da una settimana a questa parte.
Il dottore più anziano ti si avvicina e dice: "Grazie, signore!, Il sangue di suo figlio è perfetto,
è pulito e puro, possiamo creare l'antidoto contro questa malattia...".
La notizia corre per ogni dove, la gente sta pregando e ridendo di felicità.
Nel frattempo il dottore si avvicina a te e a tua moglie e dice: "Possiamo parlare un momento?
È che non sapevamo che il donatore sarebbe stato un bambino,
perciò abbiamo bisogno che firmiate questo modulo per darci il permesso di usare il suo sangue".
Mentre stai leggendo il documento ti rendi conto che non hanno precisato la quantità
di cui hanno bisogno e domandi: "Quanto sangue?...".
Il sorriso del dottore scompare e risponde: "Non pensavamo che fosse un bambino".
"Non eravamo preparati ! Ci serve tutto !!!".
Non puoi crederci e cerchi di rispondere: "Ma, ma...".
Il dottore continua ad insistere:
"Lei non capisce, stiamo parlando della cura per tutto il mondo. Per favore firmi, ci serve...tutto!".
Tu domandi: "Ma non potete fargli una trasfusione?".
Segue la risposta:
"Se avessimo sangue pulito, potremmo.. Firmerà?....... Per favore?..... Firmi!!......"
In silenzio e senza potere sentire le stesse dita che reggono la penna nella mano, lo firmi.
Ti chiedono: "Vuole vedere suo figlio ?".
Cammini verso l'ambulatorio dove tuo figlio è seduto sul letto, dicendo: "Papà, mamma! Che succede?".
Prendi la sua mano e gli dici: "0h Figlio, tua mamma ed io ti amiamo
e mai lasceremmo che ti succedesse qualcosa che non fosse necessario, lo capisci questo?"
E quando il dottore ritorna e ti dice:
"Mi dispiace, ma dobbiamo iniziare, gente di tutto il mondo sta morendo...",
puoi andartene? Puoi voltare le spalle a tuo figlio e lasciarlo lì ?...
mentre lui ti dice: "Papà, mamma, perché mi state abbandonando ?"
La settimana seguente,
quando fanno una cerimonia per rendere omaggio a tuo figlio,
alcune persone restano a casa a dormire,
altre non vengono perché preferiscono andare a passeggiare
o vedere una partita di calcio
e altre vengono alla cerimonia con un sorriso falso,
fingendo di essere commossi per "l'eroico gesto".
Vorresti fermarti e gridare:
"Mio figlio è morto per voi. Come? Non vi interessa?"
Forse questo è ciò che Dio vuole dirci:
"Mio figlio è morto,
e non sanno quanto li amò"
"Sangue di Gesù,
prezzo del nostro riscatto,
sii benedetto in eterno!"
PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE A COLORO
CHE ONORANO IL SUO PREZIOSISSIMO SANGUE
Fatte nel 1960 ad una suora umile serva in Austria.
LITANIE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
PREGHIERE AL PREZIOSISSIMO SANGUE
CONSACRAZIONE AL SANGUE DI GESÙ’ CRISTO
Signore Gesù che ci ami e ci hai liberati dai nostri peccati con il tuo Sangue,
Ti adoro, Ti benedico e mi consacro a Te con viva fede.
Con l'aiuto del tuo Spirito m'impegno a dare di tutta la mia esistenza,
animata dalla memoria del tuo Sangue,
un servizio fedele alla volontà di Dio per l'avvento del tuo Regno.
Per il tuo Sangue versato in remissione dei peccati,
purificami da ogni colpa e rinnovami nel cuore, perché risplenda
sempre più in me l'immagine dell'uomo nuovo creato secondo giustizia e santità.
Per il tuo Sangue, segno di riconciliazione con Dio tra gli uomini,
rendimi docile strumento di comunione fraterna.
Per la potenza del tuo Sangue, prova suprema della tua carità,
dammi il coraggio di amare Te e i fratelli fino al dono della vita.
O Gesù Redentore, aiutami a portare quotidianamente la croce,
perché la mia goccia di sangue, unita al tuo, giovi alla redenzione del mondo.
O Sangue divino, che vivifichi con la tua grazia il corpo mistico,
rendimi pietra viva della Chiesa.
Dammi la passione dell'unità tra i cristiani.
Infondimi nel cuore grande zelo per la salvezza del mio prossimo.
Suscita nella Chiesa numerose vocazioni missionarie,
perché a tutti i popoli sia dato di conoscere, amare e di servire il vero Dio.
O Sangue preziosissimo, segno di liberazione e di vita nuova,
concedimi di preservare nella fede, nella speranza e nella carità, perché,
da Te segnato, possa uscire da questo esilio ed entrare nella terra promessa del Paradiso,
per cantarti in eterno la mia lode con tutti i redenti. Amen.
San Gaspare del Bufalo
NOVENA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
O Sangue Preziosissimo, sorgente di vita eterna, prezzo e motivo dell'universo,
bagno sacro delle nostre anime, che difendi senza sosta la causa degli uomini
presso il Trono della suprema Misericordia, io ti adoro profondamente.
Io vorrei, se possibile, compensare le ingiurie e gli oltraggi che ricevi
continuamente da parte degli uomini, soprattutto da parte di quelli che osano bestemmiare.
Chi potrebbe non benedire il Sangue così Prezioso,
non essere infiammato d'amore per Gesù che l'ha versato?
Cosa sarei diventato se non fossi stato riscattato da questo Sangue Divino,
che l'Amore ha fatto uscire fino all'ultima goccia dalle vene del mio Salvatore?
O Amore immenso, che ci hai donato questo balsamo di salvezza!
O balsamo inestimabile, che provieni dalla sorgente di un amore infinito!
Io ti scongiuro, che tutti i cuori e tutte le lingue ti lodino,
ti benedicano e ti rendano grazia, ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Così sia.
Pater, Ave, Gloria
( Questa preghiera è da recitarsi per nove giorni consecutivi,
e si raccomanda di assistere almeno ad una Messa durante il tempo della Novena. )
CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU’
Santa Maria Maddalena De' Pazzi
era solita offrire il Divin Sangue cinquanta volte al giorno.
Apparendole Gesù le disse: Da che tu fai questa offerta,
non puoi immaginare quanti peccatori si siano convertiti
e quante anime siano state liberate dal Purgatorio!
Sui grani grossi :
“Eterno Padre, io vi offro
per il Cuore Immacolato di Maria
il Sangue di Gesù Cristo,
per la santificazione dei Sacerdoti
e la conversione dei peccatori,
per i moribondi e le anime del Purgatorio!”
Sui grani piccoli :
“Scenda, o Gesù, il tuo Sangue
sopra di me per fortificarmi
e sopra il demonio per abbatterlo”.
Alla fine:Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo.
2 ° CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE PROMESSE DI GESU' :
"A chiunque reciterà la corona del preziosissimo Sangue,
Io prometto ogni volta la conversione di un peccatore
oppure la liberazione di un'anima del Purgatorio."
"Se la persona che la recita è tutto amore e purezza come te,
notalo bene, salvo un'anima ad ogni invocazione….
Ti ho incaricata, di far fruttificare il Mio preziosissimo Sangue,
di spanderlo sulle anime."
Sui grani grossi :
Eterno Padre ti offriamo il Sangue preziosissimo di Gesù
in penitenza dei miei peccati,
in suffragio delle anime sante del Purgatorio,
soprattutto di quelle più abbandonate,
ricevile oggi in paradiso
affinché assieme agli angeli e alla SS. Vergine,
ti lodino e ti benedicano in eterno. Amen
Sui grani piccoli :
Gesù mio, perdono e misericordia,
per i meriti infiniti del tuo preziosissimo Sangue.
Alla fine
si ripete tre volte:
Eterno Padre,
ti offriamo il Sangue preziosissimo ecc….
PREGHIERA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
Signore Gesù Cristo, che ci hai redenti con il tuo Sangue prezioso, noi ti adoriamo!
Prezzo infinito del riscatto dell'universo, mistico lavacro delle anime nostre,
il tuo Sangue divino è il pegno della nostra salvezza presso il Padre misericordioso.
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per il dono del tuo Sangue,
che con Spirito di amore eterno hai offerto
fino all'ultima stilla per farci partecipi della vita divina.
Il Sangue, che hai versato per la nostra redenzione,
ci purifichi dal peccato e ci salvi dalle insidie del maligno.
Il Sangue della nuova ed eterna alleanza, nostra bevanda nel sacrificio eucaristico,
ci unisca a Dio e tra di noi nell'amore, nella pace
e nel rispetto di ogni persona, specialmente dei poveri.
O Sangue di vita, di unità e di pace, mistero d'amore e sorgente di grazia,
inebria i nostri cuori del Santo Spirito.
Signore Gesù vorremmo compensarti delle ingratitudini e degli oltraggi,
che ricevi continuamente dai peccati delle tue creature.
Accetta la nostra vita in unione con l'offerta del tuo Sangue,
perché possiamo completare in noi ciò che manca alla tua passione
per il bene della Chiesa e per la redenzione del mondo.
Signore Gesù Cristo, fa' che tutti i popoli e tutte le lingue ti possano benedire
e ringraziare qui in terra e nella gloria dei cieli con il canto di lode:
«Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue e hai fatto di noi un regno per il nostro Dio».
Amen.
PREGHIERA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
Sangue prezioso di Gesù, simbolo e prezzo del nostro riscatto,
continua a sgorgare dalle tue piaghe sante, dal tuo Cuore di noi innamorato!
Apriti un varco in tante anime profanate dalla colpa, inveterate nella bestemmia e nel vizio!
Scorri delizioso in quelle dei nostri fanciulli,
per nutrire la loro innocenza e lasciarvi germi di vocazione.
Profuma sempre più i cuori dei nostri sacerdoti, perché ci comunichino,
per intercessione di Maria, le tue effusioni d'amore.
OFFERTA QUOTIDIANA DEL PREZIOSISSIMO SANGUEEterno Padre ti offro per le mani purissime di Maria Corredentrice
il Sangue Preziosissimo di Gesù, sparso generosamente nella Passione e ogni giorno sugli altari;
unisco le preghiere, le azioni, le sofferenze mie di questo giorno,
secondo le divine intenzioni della Vittima Santa, in isconto dei miei peccati,
per la conversione dei peccatori, per i bisogni della S. Chiesa.
In particolare te l'offro: (qui si formula l'intenzione particolare ....).
IN ONORE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
«O Sangue di Gesù, prezzo infinito di riscatto dell’universo,
bevanda e lavacro delle nostre anime, che difendi la causa dell’umanità
dinanzi al trono della suprema misericordia, noi ti adoriamo.
Vorremmo, per quanto è possibile, compensarti dell’ingratitudine e degli oltraggi,
che ricevi continuamente dai tanti peccatori, soprattutto da quanti ardiscono bestemmiarti.
O Sangue di redenzione e di vita, di unità e di pace,
sorgente di grazia e pegno di vita eterna,
fa'che tutti i cuori e tutte le lingue ti possano lodare,
benedire e ringraziare ora e sempre».
PREGHIERA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
PER LA CONVERSIONE DI UN PECCATORE OSTINATO (S. Caterina)
Mio Signore, io so che se mirate alle nostre iniquità
non vi sarà alcuno che possa scampare l'eterna dannazione.
Ma ricordatevi che avete sofferto i più crudeli strazi,
sparso il vostro Sangue preziosissimo e siete morto al solo fine di perdonarci.
Io altra consolazione non ho sulla terra, se non di vedere i peccatori che tornano ai vostri piedi.
Concedetemi la conversione di questo peccatore ostinato:
l'anima sua è nelle vostre mani.
OFFERTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE PER UNA PERSONA AMMALATA
O Signore Gesù, tu sei il medico divino che guarisce le piaghe dell'anima e quelle del corpo.
Ti raccomando la cara persona di... (nome) che giace sul letto del dolore.
Per i meriti del tuo Sangue, preziosissimo degnati di ridargli la salute.
Gloria al Padre...Signore nostro, Gesù, che sempre pietoso verso le umane miserie, sanasti ogni sorta di infermità,
muovi a compassione di questa cara persona che sta soffrendo per questa malattia.
Per i meriti del tuo Sangue Preziosissimo liberala da ogni male.
Gloria al Padre...Signore nostro, Gesù, tu hai detto: «Venite a me, voi tutti che siete afflitti ed io vi ristorerò»,
ripeti a questa cara persona le parole che ascoltano tanti malati dalla tua voce:
«Alzati e cammina! » affinché per i meriti del Sangue Prezioso
possa subito correre ai piedi del tuo altare a sciogliere il cantico di ringraziamento.
Gloria al Padre...Maria, salute degli infermi, prega per questa cara persona che non sta bene in salute.
Ave Maria...
OFFERTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE PER I MORIBONDI
Eterno Padre, Ti offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù,
tuo diletto Figlio e mio Redentore divino,
per tutti quelli che oggi passeranno all'altra vita;
preservali dalle pene dell'inferno e conducili nel santo paradiso.
Così sia.
OFFERTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE PER I DEFUNTI
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse durante la dolorosa agonia nell'orto degli ulivi,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse nella crudele flagellazione e coronazione di spine,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse lungo la via del Calvario,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse nella crocifissione e nelle ore di agonia sulla Croce,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse dalla ferita del suo sacratissimo Cuore,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
PREGHIERA ALLA REGINA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
O Maria, noi ti salutiamo Regina del preziosissimo Sangue,
poiché il Sangue divino è il titolo supremo della tua regalità sul mondo intero.
Tu l'hai elargito al Figlio di Dio.
Ti sei unita all'offerta del Sangue che l'Agnello immacolato Gesù
ha versato per la riconciliazione di Dio con gli uomini e tra di loro.
Per questo sei per noi Madre nell'ordine della grazia
e Dispensatrice dei benefici della redenzione su tutti i tuoi figli qui in terra
e sulle Anime Sante del purgatorio.
Ti preghiamo, o Madre, ottienici con la tua intercessione una più larga effusione
di questo Sangue adorabile sul Papa, sui Vescovi, sui Sacerdoti, sulle persone consacrate,
sui sofferenti, sui fedeli del popolo di Dio, su tutti, perché,
purificati e rinnovati nel Sangue di Cristo, possano raggiungere la piena comunione con Dio
e celebrare il trionfo del Sangue dell'Agnello nella Gerusalemme celeste. Amen.
Un omaggio al Preziosissimo Sangue di Gesùnel sito delle carissime sorelle Carmelitane Scalze di Parma.
Preghiere e letture
sul Preziosissimo Sangue di Gesùdal sito
Preghiere a Gesù e Maria
IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTOGli scritti di suor Antonietta Prevedello
per la gloria del Sangue prezioso di Gesù
e la diffusione del suo culto.
http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/il%20mistero%20del%20sangue%20di%20cristo_1_1.htm
Anima ChristiAnima Christi, sanctifica me.
Corpus Christi, salva me.
Sanguis Christi, inebria me.
Aqua lateris Christi, lava me.
Passio Christi, conforta me.
O bone Jesu, exaudi me.
Intra vulnera tua absconde me.
Ne permittas a Te me separari.
Ab hoste maligno defende me.
In hora mortis meae voca me,
Et jube me venire ad Te,
Ut cum Sanctis tuis laudem Te
In saecula saeculorum.
Amen.
Anima di CristoAnima di Cristo, santificami,
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami,
acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, fortificami.
Oh buon Gesù, esaudiscimi.
Nelle tue piaghe, nascondimi.
Non permettere che io sia separato da Te.
Dal nemico difendimi.
Nell'ora della mia morte chiamami,
e comandami di venire a Te,
Perché con i tuoi Santi ti lodi,
nei secoli dei secoli.
Amen.
tratto da:
http://digilander.libero.it/giardinoangeli/Luglio/PreziosissimoSangue.html
“IL SANGUE DI CRISTO E’ LA CHIAVE DEL PARADISO.”(S. Tommaso d’Aquíno )
Maria Valtorta
il 28 giugno 1943 scrive:
Dice Gesù:
"... Eccomi nella veste di Sangue.
Guarda come trasuda e sgorga in rivoli sul mio Volto sfigurato, come scorre lungo il collo,
sul torso, sulla veste, doppiamente rossa perchè intrisa del mio Sangue.
Vedi come bagna le mani legate e scende sino ai piedi, al suolo.
Sono proprio Colui che pigia l'uva di cui parla il Profeta, ma il mio Amore ha pigiato Me.
Di questo Sangue che ho profuso tutto, sino all'ultima goccia, per l'Umanità,
ben pochi ne sanno valutare il prezzo infinito e fruire dei meriti potentissimi.
Ora lo chiedo a chi lo sa guardare e capire, di imitare Veronica ed asciugare col suo amore
il Volto Sanguinoso del suo Dio. Ora io chiedo a chi mi ama di medicare col suo amore
le ferite che continuamente gli uomini mi fanno. Ora Io chiedo, soprattutto,
di non lasciare sperdere questo Sangue, di raccoglierlo con attenzione infinita,
nelle più piccole stille e spargerlo su chi del Mio Sangue non si cura...
Dì dunque così:
"Divinissimo Sangue che sgorghi per noi dalle vene del Dio umanato,
scendi come rugiada di redenzione sulla terra contaminata
e sulle anime che il peccato rende simili a lebbrosi.
Ecco, io ti accolgo, Sangue del mio Gesù,
e ti spargo sulla Chiesa, sul mondo, sui peccatori, sul Purgatorio.
Aiuta, conforta, monda, accendi penetra e feconda, o Divinissimo Succo di Vita.
Nè ponga ostacolo al tuo fluire l'indifferenza e la colpa.
Ma anzi per i pochi che ti amano, per gli infiniti che muoiono senza di Te,
accellera e diffondi su tutti questa divinissima pioggia onde a Te si venga fidenti in vita,
per Te si sia perdonati in morte, con Te si venga nella gloria del tuo Regno.
Così sia."
Ora basta, alla tua sete spirituale Io porgo le mie Vene aperte.
Bevi a questa Fonte.
Conoscerai il Paradiso e il sapore del tuo Dio, né mai quel sapore ti verrà meno
se tu saprai venire sempre a Me con le labbra e l'anima mondata dall'amore."
Il mio Gesù aveva cominciato a parlare alle 4 di mattina,
(..) Gesù ferito e gocciante sangue.
Non è il bel Gesù biancovestito, ordinato, maestoso, delle altre volte,
e non è il fulgente Pargolo dell’ultima volta, sorridente dal seno di Maria.
È un triste, tristissimo Gesù, le cui lacrime si mescolano al sangue, contuso, spettinato,
sporco, strappato nella veste, con le mani legate, con la corona ben fitta sul capo.
Vedo distintamente la corona di grosse spine, non lunghe ma fitte fitte, che penetrano e sgraffiano le carni.
Ogni capello ha la sua goccia di sangue e sangue scende, in rivoletti, dalla fronte sugli occhi,
lungo il naso, giù per la barba e il collo, sulla veste, goccia sulle mani,
e sembra più rosso tanto esse sono pallide, bagna la terra dopo aver bagnato i piedi.
Ma quello che è tristissimo a vedersi è lo sguardo …
Chiede pietà e amore, e tradisce, sotto la sua rassegnata mansuetudine, un Dolore infinito.
Anche qui, se fossi capace, vorrei poterlo disegnare per lei e per me.
Perché, se penso bene, nessun quadro di Gesù e Maria che io conosca assomiglia a ciò che vedo.
Né nei tratti, né nell’espressione. Questa soprattutto manca nelle opere di autori.
( Da I Quaderni del 1943, di Maria Valtorta, ed. CEV)
Il Sangue di mio Figlio
( Racconto )Metafora della morte di Gesù
IL SANGUE DI MIO FIGLIO
Metafora della morte di GesùÈ la sera di un venerdì qualunque e stai guidando verso casa tua. Sintonizzi la radio.
Il notiziario racconta una storia di poca importanza:
In un paese lontano sono morte tre persone di un'influenza che non si è mai vista.
Non ci badi molto... Il lunedì, quando ti alzi, senti che non sono più tre,
ma 30.000 le persone morte nelle colline remote dell'India.
Addetti al controllo delle malattie degli U.S.A., sono andati ad investigare.
Il martedì è già la notizia più importante in prima pagina del quotidiano,
perché non solo riguarda l' India, ma anche il Pakistan, l'Iran e l'Afganistan
e presto la notizia è in tutti i notiziari. La stanno chiamando "L'Influenza Misteriosa"
e tutti si domandano: Come la controlleremo?
Intanto una notizia sorprende tutti. L'Europa chiude le sue frontiere, non ci saranno voli
verso la Francia dall'India, né da nessun altro paese nel quale si sia manifestata la malattia.
Riguardo la chiusura delle frontiere, stai ascoltando le notizie,
quand'ecco la traduzione di una donna, in Francia, che dice che c'è un uomo all'ospedale
che sta morendo a causa dell' "Influenza Misteriosa". C'è panico in Europa.
La stampa dice che quando hai il virus, è lì da una settimana e non te ne rendi ancora conto.
Dopo, hai 4 giorni di sintomi orribili e poi muori.
L'Inghilterra chiude anche le sue frontiere, però è tardi, passa un altro giorno
e il presidente degli U.S.A. chiude le frontiere ad Europa ed Asia,
per evitare il contagio nel paese, finché non si trovi la cura...
Il giorno seguente la gente si riunisce nelle chiese a pregare per una cura ed entra qualcuno dicendo:
Prendete la radio e ascoltate la notizia: 2 donne sono morte a New York.
In poche ore, sembra che la cosa invaderà tutto il mondo.
Gli scienziati continuano a lavorare per trovare l'antidoto, però non funziona niente.
All'improvviso, arriva la notizia attesa: Si è decifrato il codice del DNA del Virus.
Si può creare l'antidoto. Si richiede il sangue di qualcuno che non sia stato infettato.
Così, dappertutto si viene esortati a recarsi presso gli ospedali
per eseguire un esame del proprio sangue.
Vai volontario con la tua famiglia, insieme ad alcuni vicini, domandandoti:
Che succederà? Sarà questa la fine del mondo?...
All'improvviso il dottore esce gridando un nome che ha letto nel suo quaderno.
Il più piccolo dei tuoi figli è accanto a te, ti afferra per la giacca e dice:
"Papà, questo è il mio nome!".
Prima di poter reagire, si stanno portando via tuo figlio e gridi: "Aspettate!".
E loro rispondono: "Va tutto bene, il suo sangue è pulito, il suo sangue è puro.
Crediamo che abbia il tipo di sangue giusto".
Dopo 5 lunghi minuti escono i medici piangendo e ridendo.
È la prima volta che vedi ridere qualcuno da una settimana a questa parte.
Il dottore più anziano ti si avvicina e dice: "Grazie, signore!, Il sangue di suo figlio è perfetto,
è pulito e puro, possiamo creare l'antidoto contro questa malattia...".
La notizia corre per ogni dove, la gente sta pregando e ridendo di felicità.
Nel frattempo il dottore si avvicina a te e a tua moglie e dice: "Possiamo parlare un momento?
È che non sapevamo che il donatore sarebbe stato un bambino,
perciò abbiamo bisogno che firmiate questo modulo per darci il permesso di usare il suo sangue".
Mentre stai leggendo il documento ti rendi conto che non hanno precisato la quantità
di cui hanno bisogno e domandi: "Quanto sangue?...".
Il sorriso del dottore scompare e risponde: "Non pensavamo che fosse un bambino".
"Non eravamo preparati ! Ci serve tutto !!!".
Non puoi crederci e cerchi di rispondere: "Ma, ma...".
Il dottore continua ad insistere:
"Lei non capisce, stiamo parlando della cura per tutto il mondo. Per favore firmi, ci serve...tutto!".
Tu domandi: "Ma non potete fargli una trasfusione?".
Segue la risposta:
"Se avessimo sangue pulito, potremmo.. Firmerà?....... Per favore?..... Firmi!!......"
In silenzio e senza potere sentire le stesse dita che reggono la penna nella mano, lo firmi.
Ti chiedono: "Vuole vedere suo figlio ?".
Cammini verso l'ambulatorio dove tuo figlio è seduto sul letto, dicendo: "Papà, mamma! Che succede?".
Prendi la sua mano e gli dici: "0h Figlio, tua mamma ed io ti amiamo
e mai lasceremmo che ti succedesse qualcosa che non fosse necessario, lo capisci questo?"
E quando il dottore ritorna e ti dice:
"Mi dispiace, ma dobbiamo iniziare, gente di tutto il mondo sta morendo...",
puoi andartene? Puoi voltare le spalle a tuo figlio e lasciarlo lì ?...
mentre lui ti dice: "Papà, mamma, perché mi state abbandonando ?"
La settimana seguente,
quando fanno una cerimonia per rendere omaggio a tuo figlio,
alcune persone restano a casa a dormire,
altre non vengono perché preferiscono andare a passeggiare
o vedere una partita di calcio
e altre vengono alla cerimonia con un sorriso falso,
fingendo di essere commossi per "l'eroico gesto".
Vorresti fermarti e gridare:
"Mio figlio è morto per voi. Come? Non vi interessa?"
Forse questo è ciò che Dio vuole dirci:
"Mio figlio è morto,
e non sanno quanto li amò"
"Sangue di Gesù,
prezzo del nostro riscatto,
sii benedetto in eterno!"
PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE A COLORO
CHE ONORANO IL SUO PREZIOSISSIMO SANGUE
Fatte nel 1960 ad una suora umile serva in Austria.
1 Coloro i quali giornalmente offrono al Padre celeste il loro lavoro, sacrifici e preghiere in unione col Mio Preziosissimo Sangue e le Mie Piaghe in riparazione possono essere certi che le loro preghiere e sacrifici sono scritti nel Mio Cuore e che una grande grazia dal Padre Mio li attende.
2 A quelli che offriranno le loro sofferenze, preghiere e sacrifici con il Mio Preziosissimo Sangue e le Mie Piaghe per la conversione dei peccatori, la loro felicità nell'eternità sarà raddoppiata e sulla terra diventeranno capaci di convertire molti per le loro preghiere.
3 Coloro i quali offrono il Mio Preziosissimo Sangue e le Mie Piaghe, con contrizione per i loro peccati, noti e ignoti, prima di ricevere la S. Comunione possono star certi che non faranno mai una Comunione indegnamente e che raggiungeranno il loro posto in Paradiso.
4 A coloro i quali, dopo la Confessione, offrono le Mie sofferenze per tutti i peccati della loro intera vita e reciteranno volontariamente come penitenza il Rosario delle Sante Piaghe, le loro anime diventeranno così pure e belle proprio come dopo il battesimo, perciò possono pregare, dopo una Confessione simile, per la conversione di un grande peccatore.
5 Quelli che quotidianamente, offrono per i morenti della giornata il Mio Preziosissimo Sangue, mentre in nome del Morente esprimono dolore per i 1oro peccati, per i quali offrono il Mio Preziosissimo sangue, possono essere certi di aver aperto i cancelli del cielo per molti peccatori che possono sperare una bella morte per se stessi.
6 Coloro i quali onorano il Mio preziosissimo Sangue e le Mie Sante Piaghe con profonda meditazione e rispetto e Li offrono molte volte al giorno, per se stessi e per i peccatori, sperimenteranno e pregusteranno sulla terra una dolcezza di Cielo e proveranno una profonda pace nei loro cuori.
7 Quelli che offrono alla Mia Persona, come unico Dio, per tutta l'umanità, il Mio preziosissimo Sangue e le Mie Ferite, specialmente quella della Coronazione di Spine, a copertura e riscatto dei peccati del mondo, possono produrre la riconciliazione con Dio, ottenere molte grazie e indulgenze per gravi punizioni e ottenere infinita Misericordia dal Cielo per se stessi.
8 Quelli che, trovandosi gravemente ammalati, offrono per se stessi il Mio Preziosissimo sangue e le Mie Piaghe (…) e implorano attraverso il Mio Preziosissimo Sangue, aiuto e salute, sentiranno subito il loro dolore alleviato e vedranno un miglioramento; se sono incurabili dovrebbero perseverare perché saranno aiutati.
9 Quelli che in grande bisogno spirituale recitano le litanie al Mio Preziosissimo Sangue e le offrono per se stessi e per tutta l'umanità otterranno aiuto, celestiale consolazione, e una profonda pace; otterranno forza contro la sofferenza o ne saranno liberati.
10 Coloro i quali ispireranno ad altri il desiderio di onorare il Mio preziosissimo Sangue e di offrilo per tutti quelli che lo onorano, sopra tutti gli altri beni tesori del mondo, e quelli che compiono spesso l'adorazione del Mio Preziosissimo Sangue, avranno un posto d'onore vicino al Mio trono e avranno grande potere di aiutare gli altri, specialmente nel convertirli.
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà Cristo, pietà
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici
Padre celeste, Dio abbi pietà di noi
Figlio Redentore del mondo, Dio abbi pietà di noi
Spirito Santo, Dio abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio salvaci
Sangue di Cristo, Unigenito dell’Eterno Padre salvaci
Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato salvaci
Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza salvaci
Sangue di Cristo, scorrente a terra nell’agonia salvaci
Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione salvaci
Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine salvaci
Sangue di Cristo, effuso sulla croce salvaci
Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza salvaci
Sangue di Cristo, senza il quale non vi è perdono salvaci
Sangue di Cristo, nell’Eucaristia bevanda e lavacro delle anime salvaci
Sangue di Cristo, fiume di misericordia salvaci
Sangue di Cristo, vincitore dei demoni salvaci
Sangue di Cristo, fortezza dei martiri salvaci
Sangue di Cristo, vigore dei confessori salvaci
Sangue di Cristo, che fai germogliare i vergini salvaci
Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti salvaci
Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti salvaci
Sangue di Cristo, consolazione nel pianto salvaci
Sangue di Cristo, speranza dei penitenti salvaci
Sangue di Cristo, conforto dei morenti salvaci
Sangue di Cristo pace e dolcezza dei cuori salvaci
Sangue di Cristo, pegno della vita eterna salvaci
Sangue di Cristo, che liberi le anime del purgatorio salvaci
Sangue di Cristo, degnissimo di ogni gloria ed onore salvaci.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi.
Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue E ci hai fatti regno per il nostro Dio.
Preghiamo:
Eterno Padre, ricevi per mezzo del Cuore addolorato di Maria, il Sangue divino che Gesù Cristo, Figlio Tuo, ha sparso nella Sua Passione: per le Sue Piaghe, per il Volto sfigurato, per il Suo Capo trapassato di Spine, per il Cuore straziato, per la Sua Agonia nel Getsemani, per la Piaga della Spalla; per la Sua Passione e Morte, per tutti i meriti Suoi Divini e per le Lacrime e Dolori di Maria Corredentrice: perdona le anime e salvaci dall'eterna dannazione.
Eterno Padre, ricevi per mezzo del Cuore addolorato di Maria, il Sangue divino che Gesù Cristo, Figlio Tuo, ha sparso nella Sua Passione: per le Sue Piaghe, per il Volto sfigurato, per il Suo Capo trapassato di Spine, per il Cuore straziato, per la Sua Agonia nel Getsemani, per la Piaga della Spalla; per la Sua Passione e Morte, per tutti i meriti Suoi Divini e per le Lacrime e Dolori di Maria Corredentrice: perdona le anime e salvaci dall'eterna dannazione.
PREGHIERE AL PREZIOSISSIMO SANGUE
CONSACRAZIONE AL SANGUE DI GESÙ’ CRISTO
Signore Gesù che ci ami e ci hai liberati dai nostri peccati con il tuo Sangue,
Ti adoro, Ti benedico e mi consacro a Te con viva fede.
Con l'aiuto del tuo Spirito m'impegno a dare di tutta la mia esistenza,
animata dalla memoria del tuo Sangue,
un servizio fedele alla volontà di Dio per l'avvento del tuo Regno.
Per il tuo Sangue versato in remissione dei peccati,
purificami da ogni colpa e rinnovami nel cuore, perché risplenda
sempre più in me l'immagine dell'uomo nuovo creato secondo giustizia e santità.
Per il tuo Sangue, segno di riconciliazione con Dio tra gli uomini,
rendimi docile strumento di comunione fraterna.
Per la potenza del tuo Sangue, prova suprema della tua carità,
dammi il coraggio di amare Te e i fratelli fino al dono della vita.
O Gesù Redentore, aiutami a portare quotidianamente la croce,
perché la mia goccia di sangue, unita al tuo, giovi alla redenzione del mondo.
O Sangue divino, che vivifichi con la tua grazia il corpo mistico,
rendimi pietra viva della Chiesa.
Dammi la passione dell'unità tra i cristiani.
Infondimi nel cuore grande zelo per la salvezza del mio prossimo.
Suscita nella Chiesa numerose vocazioni missionarie,
perché a tutti i popoli sia dato di conoscere, amare e di servire il vero Dio.
O Sangue preziosissimo, segno di liberazione e di vita nuova,
concedimi di preservare nella fede, nella speranza e nella carità, perché,
da Te segnato, possa uscire da questo esilio ed entrare nella terra promessa del Paradiso,
per cantarti in eterno la mia lode con tutti i redenti. Amen.
San Gaspare del Bufalo
NOVENA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
O Sangue Preziosissimo, sorgente di vita eterna, prezzo e motivo dell'universo,
bagno sacro delle nostre anime, che difendi senza sosta la causa degli uomini
presso il Trono della suprema Misericordia, io ti adoro profondamente.
Io vorrei, se possibile, compensare le ingiurie e gli oltraggi che ricevi
continuamente da parte degli uomini, soprattutto da parte di quelli che osano bestemmiare.
Chi potrebbe non benedire il Sangue così Prezioso,
non essere infiammato d'amore per Gesù che l'ha versato?
Cosa sarei diventato se non fossi stato riscattato da questo Sangue Divino,
che l'Amore ha fatto uscire fino all'ultima goccia dalle vene del mio Salvatore?
O Amore immenso, che ci hai donato questo balsamo di salvezza!
O balsamo inestimabile, che provieni dalla sorgente di un amore infinito!
Io ti scongiuro, che tutti i cuori e tutte le lingue ti lodino,
ti benedicano e ti rendano grazia, ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Così sia.
Pater, Ave, Gloria
( Questa preghiera è da recitarsi per nove giorni consecutivi,
e si raccomanda di assistere almeno ad una Messa durante il tempo della Novena. )
CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU’
Santa Maria Maddalena De' Pazzi
era solita offrire il Divin Sangue cinquanta volte al giorno.
Apparendole Gesù le disse: Da che tu fai questa offerta,
non puoi immaginare quanti peccatori si siano convertiti
e quante anime siano state liberate dal Purgatorio!
Sui grani grossi :
“Eterno Padre, io vi offro
per il Cuore Immacolato di Maria
il Sangue di Gesù Cristo,
per la santificazione dei Sacerdoti
e la conversione dei peccatori,
per i moribondi e le anime del Purgatorio!”
Sui grani piccoli :
“Scenda, o Gesù, il tuo Sangue
sopra di me per fortificarmi
e sopra il demonio per abbatterlo”.
Alla fine:Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo.
2 ° CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE PROMESSE DI GESU' :
"A chiunque reciterà la corona del preziosissimo Sangue,
Io prometto ogni volta la conversione di un peccatore
oppure la liberazione di un'anima del Purgatorio."
"Se la persona che la recita è tutto amore e purezza come te,
notalo bene, salvo un'anima ad ogni invocazione….
Ti ho incaricata, di far fruttificare il Mio preziosissimo Sangue,
di spanderlo sulle anime."
Sui grani grossi :
Eterno Padre ti offriamo il Sangue preziosissimo di Gesù
in penitenza dei miei peccati,
in suffragio delle anime sante del Purgatorio,
soprattutto di quelle più abbandonate,
ricevile oggi in paradiso
affinché assieme agli angeli e alla SS. Vergine,
ti lodino e ti benedicano in eterno. Amen
Sui grani piccoli :
Gesù mio, perdono e misericordia,
per i meriti infiniti del tuo preziosissimo Sangue.
Alla fine
si ripete tre volte:
Eterno Padre,
ti offriamo il Sangue preziosissimo ecc….
PREGHIERA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
Signore Gesù Cristo, che ci hai redenti con il tuo Sangue prezioso, noi ti adoriamo!
Prezzo infinito del riscatto dell'universo, mistico lavacro delle anime nostre,
il tuo Sangue divino è il pegno della nostra salvezza presso il Padre misericordioso.
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per il dono del tuo Sangue,
che con Spirito di amore eterno hai offerto
fino all'ultima stilla per farci partecipi della vita divina.
Il Sangue, che hai versato per la nostra redenzione,
ci purifichi dal peccato e ci salvi dalle insidie del maligno.
Il Sangue della nuova ed eterna alleanza, nostra bevanda nel sacrificio eucaristico,
ci unisca a Dio e tra di noi nell'amore, nella pace
e nel rispetto di ogni persona, specialmente dei poveri.
O Sangue di vita, di unità e di pace, mistero d'amore e sorgente di grazia,
inebria i nostri cuori del Santo Spirito.
Signore Gesù vorremmo compensarti delle ingratitudini e degli oltraggi,
che ricevi continuamente dai peccati delle tue creature.
Accetta la nostra vita in unione con l'offerta del tuo Sangue,
perché possiamo completare in noi ciò che manca alla tua passione
per il bene della Chiesa e per la redenzione del mondo.
Signore Gesù Cristo, fa' che tutti i popoli e tutte le lingue ti possano benedire
e ringraziare qui in terra e nella gloria dei cieli con il canto di lode:
«Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue e hai fatto di noi un regno per il nostro Dio».
Amen.
PREGHIERA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
Sangue prezioso di Gesù, simbolo e prezzo del nostro riscatto,
continua a sgorgare dalle tue piaghe sante, dal tuo Cuore di noi innamorato!
Apriti un varco in tante anime profanate dalla colpa, inveterate nella bestemmia e nel vizio!
Scorri delizioso in quelle dei nostri fanciulli,
per nutrire la loro innocenza e lasciarvi germi di vocazione.
Profuma sempre più i cuori dei nostri sacerdoti, perché ci comunichino,
per intercessione di Maria, le tue effusioni d'amore.
OFFERTA QUOTIDIANA DEL PREZIOSISSIMO SANGUEEterno Padre ti offro per le mani purissime di Maria Corredentrice
il Sangue Preziosissimo di Gesù, sparso generosamente nella Passione e ogni giorno sugli altari;
unisco le preghiere, le azioni, le sofferenze mie di questo giorno,
secondo le divine intenzioni della Vittima Santa, in isconto dei miei peccati,
per la conversione dei peccatori, per i bisogni della S. Chiesa.
In particolare te l'offro: (qui si formula l'intenzione particolare ....).
IN ONORE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
«O Sangue di Gesù, prezzo infinito di riscatto dell’universo,
bevanda e lavacro delle nostre anime, che difendi la causa dell’umanità
dinanzi al trono della suprema misericordia, noi ti adoriamo.
Vorremmo, per quanto è possibile, compensarti dell’ingratitudine e degli oltraggi,
che ricevi continuamente dai tanti peccatori, soprattutto da quanti ardiscono bestemmiarti.
O Sangue di redenzione e di vita, di unità e di pace,
sorgente di grazia e pegno di vita eterna,
fa'che tutti i cuori e tutte le lingue ti possano lodare,
benedire e ringraziare ora e sempre».
PREGHIERA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
PER LA CONVERSIONE DI UN PECCATORE OSTINATO (S. Caterina)
Mio Signore, io so che se mirate alle nostre iniquità
non vi sarà alcuno che possa scampare l'eterna dannazione.
Ma ricordatevi che avete sofferto i più crudeli strazi,
sparso il vostro Sangue preziosissimo e siete morto al solo fine di perdonarci.
Io altra consolazione non ho sulla terra, se non di vedere i peccatori che tornano ai vostri piedi.
Concedetemi la conversione di questo peccatore ostinato:
l'anima sua è nelle vostre mani.
OFFERTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE PER UNA PERSONA AMMALATA
O Signore Gesù, tu sei il medico divino che guarisce le piaghe dell'anima e quelle del corpo.
Ti raccomando la cara persona di... (nome) che giace sul letto del dolore.
Per i meriti del tuo Sangue, preziosissimo degnati di ridargli la salute.
Gloria al Padre...Signore nostro, Gesù, che sempre pietoso verso le umane miserie, sanasti ogni sorta di infermità,
muovi a compassione di questa cara persona che sta soffrendo per questa malattia.
Per i meriti del tuo Sangue Preziosissimo liberala da ogni male.
Gloria al Padre...Signore nostro, Gesù, tu hai detto: «Venite a me, voi tutti che siete afflitti ed io vi ristorerò»,
ripeti a questa cara persona le parole che ascoltano tanti malati dalla tua voce:
«Alzati e cammina! » affinché per i meriti del Sangue Prezioso
possa subito correre ai piedi del tuo altare a sciogliere il cantico di ringraziamento.
Gloria al Padre...Maria, salute degli infermi, prega per questa cara persona che non sta bene in salute.
Ave Maria...
OFFERTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE PER I MORIBONDI
Eterno Padre, Ti offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù,
tuo diletto Figlio e mio Redentore divino,
per tutti quelli che oggi passeranno all'altra vita;
preservali dalle pene dell'inferno e conducili nel santo paradiso.
Così sia.
OFFERTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE PER I DEFUNTI
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse durante la dolorosa agonia nell'orto degli ulivi,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse nella crudele flagellazione e coronazione di spine,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse lungo la via del Calvario,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse nella crocifissione e nelle ore di agonia sulla Croce,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
Eterno Padre, ti offro il Sangue che Gesù, tuo Figlio diletto,
sparse dalla ferita del suo sacratissimo Cuore,
per ottenere la liberazione delle anime benedette del Purgatorio,
specialmente per l'anima di... (nome)
L'eterno riposo...
PREGHIERA ALLA REGINA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
O Maria, noi ti salutiamo Regina del preziosissimo Sangue,
poiché il Sangue divino è il titolo supremo della tua regalità sul mondo intero.
Tu l'hai elargito al Figlio di Dio.
Ti sei unita all'offerta del Sangue che l'Agnello immacolato Gesù
ha versato per la riconciliazione di Dio con gli uomini e tra di loro.
Per questo sei per noi Madre nell'ordine della grazia
e Dispensatrice dei benefici della redenzione su tutti i tuoi figli qui in terra
e sulle Anime Sante del purgatorio.
Ti preghiamo, o Madre, ottienici con la tua intercessione una più larga effusione
di questo Sangue adorabile sul Papa, sui Vescovi, sui Sacerdoti, sulle persone consacrate,
sui sofferenti, sui fedeli del popolo di Dio, su tutti, perché,
purificati e rinnovati nel Sangue di Cristo, possano raggiungere la piena comunione con Dio
e celebrare il trionfo del Sangue dell'Agnello nella Gerusalemme celeste. Amen.
Un omaggio al Preziosissimo Sangue di Gesùnel sito delle carissime sorelle Carmelitane Scalze di Parma.
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sul Preziosissimo Sangue di Gesùdal sito
Preghiere a Gesù e Maria
IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTOGli scritti di suor Antonietta Prevedello
per la gloria del Sangue prezioso di Gesù
e la diffusione del suo culto.
http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/il%20mistero%20del%20sangue%20di%20cristo_1_1.htm
Anima ChristiAnima Christi, sanctifica me.
Corpus Christi, salva me.
Sanguis Christi, inebria me.
Aqua lateris Christi, lava me.
Passio Christi, conforta me.
O bone Jesu, exaudi me.
Intra vulnera tua absconde me.
Ne permittas a Te me separari.
Ab hoste maligno defende me.
In hora mortis meae voca me,
Et jube me venire ad Te,
Ut cum Sanctis tuis laudem Te
In saecula saeculorum.
Amen.
Anima di CristoAnima di Cristo, santificami,
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami,
acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, fortificami.
Oh buon Gesù, esaudiscimi.
Nelle tue piaghe, nascondimi.
Non permettere che io sia separato da Te.
Dal nemico difendimi.
Nell'ora della mia morte chiamami,
e comandami di venire a Te,
Perché con i tuoi Santi ti lodi,
nei secoli dei secoli.
Amen.
tratto da:
http://digilander.libero.it/giardinoangeli/Luglio/PreziosissimoSangue.html
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