C'era una volta,
una bambina gracile,bruttina e tanto sola....era circondata da tanta gente,ma nessuno la vedeva; era vivace e come tutti i bambini aveva voglia di giocare;l'unico amico vero era un cane,un povero bastardo che la sopportava quando voleva giocare agli indiani,quando voleva correre o gli attaccava un carrettino in cui mettere le cose più strane,a volte anche un po' pesanti.
Poi un giorno .... glielo hanno portato via ... lei scappo' da casa per cercarlo, arrivò al canile più grande di Roma,le fecero vedere delle gabbie,ma musetto non c'era...pianse tutte le sue lacrime e torno' a casa in silenzio ... e nessuno ne parlò più,da quel giorno imparò a soffrire in silenzio e a non far vedere a nessuno quello che provava,aveva già' capito che cosa era la cattiveria gratuita.
--------------------------------------------------------------------------------
Nessuno le rivolgeva mai la parola,veniva spedita a scuola,poi dalla vicina,poi mollata di qua o di la,e nessuno la guardava mai negli occhi,ne le chiedeva se era felice,se voleva qualcosa di diverso...era come se non ci fosse; eppure ne faceva di confusione,cantava ,gridava quando giocava da sola, rompeva le scatole a tutti, voleva attirare l'attenzione ....e un giorno l'attirò!
Qualcuno si accorse che era una femminuccia, e....... provo' a dirlo a casa, ma le diedero della sciocca bugiarda e ricordò la lezione; tutto dentro di te ... zitta per carità' è meglio se non ne parli, ti fanno sentire ancora peggio....aveva solo sette anni........
Provò a difendersi,ma nessuno potrà' mai sapere quanto è difficile, quanto piano piano moriva dentro, e perdeva la voglia di vivere. La prima volta che tentò il suicidio aveva solo 9 anni: era in collina con la mamma che stava male e doveva riprendersi da un forte esaurimento; e lei quella mamma li' non la voleva tanto.....era lei che la mandava sempre a comperare il vino con quello li',e poi si ubriacava e non vedeva più niente.
Il papà se ne stava andando.... lei lo chiamava, ma lui andava via ugualmente....sali' in camera e si butto' dalla finestra......senza pensare, giù e basta, basta a tutto, non vedeva altra via d'uscita.
Ma sotto alla finestra c'era un pergolato...lo sfondo',ma rimase aggrappata con un piede tra i tralci dell'uva....qualche secondo....si divincolò...cadde per terra...si rialzò...torno' in camera...nessuno si era accorto di niente!
--------------------------------------------------------------------------------
Qualcuno potrebbe pensare che era già troppo,in fondo,anche la bambina bruttina lo pensava,non era poi così tanto intelligente,a scuola ,sarebbe anche andata bene,se avesse studiato....ma tanto lei non voleva vivere,perché doveva studiare?Si faceva mille domande,ma nessuno veniva a liberarla....ed intanto cresceva,imparando che cosa volevano gli uomini da lei...la cosa che quasi l'ammazzo',fu un aborto che fu costretta a fare a soli 14 anni,col chinino e un ferro da calza......non morì,ma non lo dimenticò mai più...senza scendere in particolari.
Ormai era una gara con la disperazione,o soccombi o la vinci; e lei la vinse.
Diventò così dura,così forte da trovare il coraggio di affrontare il suo nemico da sola, e lo allontano', torno' a dirlo a casa,e poco gli importava ormai di quello che dicevano.Gli altri e lei,ormai niente li univa,tutto li separava, ma certo lei era cambiata ormai....era diventata un maschiaccio, nascondeva quel po' di femminilità' che gli era rimasta dentro a un paio di jeans sdruciti, portava spesso parrucche, cappellacci, occhiali da sole, maglioni grossi e informi, sembrava che invece di vestirsi ...si coprisse.
Frequentava solo gente come lei, e con vostra grande sorpresa,devo dirvi che ce n'erano tanti di sbandati, figli di nessuno anche se vivevano in famiglia...era anche un'epoca maledetta: beat,capelloni,femministe,troppo presi a contestare tutto e tutti,per cogliere i segnali del miracolo d'amore di Dio.
Musetta,così voglio chiamarla, come il suo cane, viveva con un corpo di donna ed il cervello di un uomo, dura, indipendente, battagliera, non chiedeva mai niente a nessuno, non piangeva mai, ed anche se non si fidava di nessuno, si rendeva conto che doveva lottare coi lupi, e che spesso la sopraffacevano, le montavano sopra con le loro scarpe chiodate e scavavano profonde ferite nella sua carne.Tutti riuscivano a farle male, più lei diventava umana, più la schiacciavano, ma lei...non poteva essere come loro; ci provava,ma non ci riusciva,non era cattiva e non voleva fare del male a nessuno, voleva solo difendersi,ma non ci riuscì!
La violenza che la circondava, la rese vittima in un paio di occasioni, di cui si sentì in colpa per non essersene accorta, era quello il periodo in cui solo per poco non si è rovinata la vita con la droga, provare a scappare, provare a divertirsi...o solo...provare a morire.
Ci aveva provato quasi ininterrottamente da quei famosi 9 anni,ma c'era sempre qualcosa che andava storto,o forse cercava solo di attirare l'attenzione sulla sua fragilità', perché non riusciva ad urlare il suo dolore!!!!!!
Ma c'era una cosa che la portava a resistere, lei era utile agli altri.....lavorava duramente, guadagnava bene ed aiutava a casa....aiutava è un parolone...le toglievano tutto, così lavorava di più e gli amici ne approfittavano,si innamorò..e lo mantenne in galera per tanti anni, come un signore, poi lui uscì e si innamorò di un'altra.....ciao!!!
Mah!In fondo meglio così, non era per lei, peccato aver sprecato tanti anni, ma chi se ne frega,tanto non sarebbe vissuta a lungo, ancora quel tarlo!
__________________________________________________________
Gli anni passano e i bimbi crescono,c'è anche una canzone che recita così,sembra una filastrocca stupida,ma è la realtà;arriva un momento in cui il Signore decide che basta,che hai sofferto abbastanza,che sei pronta per affrontare la vita...voi direte...ancora!!!
Eh si perché quello che è successo a musetta non era niente...la lotta più dura doveva ancora arrivare. Quando il Signore bussa bisogna rispondere...ma musetta non sapeva farlo,non capiva,era come cieca e sorda,e così decise la Madonna per lei.
Una botta di conversione tra capo e collo,una caduta da cavallo come quella di San Paolo,una di quelle che non ti fanno più alzare la testa...lei chiedeva la pace ed il Signore gliela diede,ora la strada era tutta in salita,ma per tornare al paradiso,bisognava liberarsi di tutta la zavorra.
Questo a parole è facile, ma nella realtà, è complicatissimo.Togliere vizi,paure,abitudini sbagliate ed entrare in un mondo che è fatto di preghiera non è stato facile,ma quello che voglio dire,ed in fondo è l'unica cosa che conta,imparare a fidarsi,non è stato facile.
Fidarsi di un Dio sconosciuto,che non le aveva mai risposto quando piangeva e lo cercava,fidarsi di chi non l'aveva aiutata mai......ma questo Dio lo sapeva,e per un po' la prese in braccio,e gli fece il dono di farla volare nella sua grazia.Tutto veniva da solo, tutto era facile, tutto era bello. Si innamoro' di quel Dio così dolce e pieno d'amore; si innamoro' della sua Mamma celeste,che la accompagno' mano nella mano a conoscere Gesù, e solo allora,quando aveva capito, le disse:ora fai quello che lui ti dirà.....e la lascio' sola a camminare dietro alle orme di Gesù,....ancora oggi,li puoi vedere andare insieme, lei sempre attaccata a Lui, e Lui che si gira e le sorride, ed ogni tanto, quando la vede troppo stanca, la porta sulle spalle!
Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
Nessun commento:
Posta un commento