sabato 9 luglio 2011

I PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO: OMICIDIO VOLONTARIO

I PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO: 
OMICIDIO VOLONTARIO 


Non uccidere!

Non uccidere è il comandamento di Dio, ed è precisamente il quinto, come si legge nel 
libro dell’Esodo (20,13). Questo vale per coloro che credono nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, quindi per noi cristiani.
Lo stesso comando però è stato profondamente inciso dal Creatore nella mente e nel cuore di ogni creatura umana di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
Il titolo di questo articolo, “omicidio volontario”, vuole fermare la nostra attenzione non tanto sull’omicidio in generale, quanto sulla sua volontarietà, come espressione di un vero atto libero, un atto di piena avvertenza e di deliberato consenso.

La vita umana non è opera del caso, come del resto non è opera del caso tutto ciò che ci circonda. Tutto è stato da Dio messo nelle mani dell’uomo ma non la vita del nostro simile. La vita dell’uomo appartiene a Dio, dal suo concepimento fino alla morte naturale.
È Dio che ha creato l’uomo! A sua immagine e somiglianza Egli lo ha creato!

Per questo la vita umana è sacra e appartiene a Dio in assoluto, dall’alba della vita al suo tramonto. Nessuno e in nessun caso uno può rivendicare a se stesso la proprietà di una vita umana. Nessuno al mondo ha il diritto di distruggere una vita umana. Tanto è vero che nostro Signore Gesù Cristo, parlando di questo comandamento, lo ha confermato senza fronzoli: non uccidere e chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Poi ha incluso d’autorità, in questo comandamento, anche le offese, come: stupido, pazzo.

Commettono “omicidio volontario” anche coloro che procurano volontariamente l’aborto, l’eutanasia e quanti fanno esperimenti di ricerca scientifica sugli embrioni. Si tratta sempre di interruzione violenta della vita umana, sacra a Dio. Su tutto ciò il Papa e i Vescovi non finiscono di parlarne e in tutti i toni.

Il perdono di Dio

All’alba della storia umana ecco il primo terribile avvenimento: Caino uccide suo fratello Abele. Spuntano i primi fiori e un’improvvisa tempesta recide il più bello. Il peccato originale ha già affondato le sue radici nefaste, quali la cupidigia, l’invidia, la gelosia, la collera, in uno dei primi due nati: una catena che non finirà mai, e che arrecherà un dolore acutissimo al cuore di Dio nostro Padre.

Il fratello nemico del fratello, è la negazione assoluta dell’amore, la negazione di Dio, la pretesa di non dipendere da lui e anzi di prendere il suo posto, e per questo il sangue ingiustamente sparso continua a gridare vendetta al suo cospetto.

“Che hai fatto?”, dice Dio a Caino, “la voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo. Ora sii maledetto, lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello”. Riprese Caino: “Chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere”. Il Signore gli disse: “Chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte” (Gn 4).
Questa è dunque la volontà di Dio: Non uccidete Caino!

E allora questi peccatori potranno salvarsi? Certamente sì, perché nulla è impossibile a Dio. Gesù, incarnandosi, ha proclamato: “Io sono venuto per i peccatori, sono venuto per salvarli”. Come si possono salvare?

Dio è amore, misericordia, compassione e perdono. Per salvarsi bisogna entrare nella sfera dell’amore, è necessario riconoscere di avere sbagliato, è bello soprattutto rivolgersi a Dio e dire di cuore: Padre, abbi pietà di me peccatore. Non temere di convertirti, né per il tuo orgoglio, né per quello che dirà la gente.

È Gesù che bussa al tuo cuore e ti viene incontro e ti butta le braccia al collo. Tu stringiti, in pianto, al suo petto squarciato, e digli: Signore Gesù, abbi pietà di me. Se è possibile riconciliati con la Chiesa per testimoniare a tutti la tua adesione a Cristo.

Preghiamo con il Salmo 112

Rit.: Lo sguardo del Signore è sopra il povero.

Lodate, servi del Signore, 
lodate il nome del Signore. 
Sia benedetto il nome del Signore, 
ora a sempre. Rit.

Su tutti i popoli eccelso è il Signore, 
più alta dei cieli è la sua gloria. 
Chi è pari al Signore nostro Dio 
che siede nell’alto e si china 
a guardare nei cieli e sulla terra? Rit.

Solleva l’indigente dalla polvere, 
dall’immondizia rialza il povero, 
per farlo sedere tra i principi, 
tra i principi del suo popolo. Rit.

Il martirio di Monsignor Romero

Mons. Romero, arcivescovo e pastore, fu assassinato, il 24 marzo di venticinque anni fa, sull’altare, mentre celebrava l’Eucaristia, diventando vittima offerta assieme al Signore. Proprio il giorno prima, aveva lanciato un appello per fermare la repressione: «Fratelli siete, come potete uccidere i vostri fratelli? Ogni ordine umano per uccidere deve essere subordinato alla legge di Dio che dice: non uccidere. Nessun soldato è obbligato a ubbidire a un ordine contrario alla legge di Dio. Nessuno deve ubbidire a una legge immorale.

È ormai tempo di ubbidire alle vostre proprie coscienze piuttosto che a ordini di peccato. La Chiesa non può rimanere in silenzio davanti a tale abominio... Nel nome di Dio, nel nome del popolo che soffre e di cui il grido, ogni giorno, si alza alto verso il cielo, vi imploro, vi prego, vi comando: fermate la repressione». L’indomani fu assassinato, dando ai suoi fedeli con la sua morte più forza per «ubbidire alla loro coscienza che a ordini di peccato». Ed è stato assassinato il 24 marzo, vigilia della festa dell’Annunciazione, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria della rivelazione dell’amore di Dio, nel mistero dell’Incarnazione del Verbo Eterno, fatto uomo, per «annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista e per rimettere la libertà agli oppressi» (Lc 4,18).

Preghiamo

O Padre buono, nostro Dio e nostro Creatore, ci rivolgiamo a te per ottenere misericordia in favore di coloro che deliberatamente uccidono una tua creatura umana. Abbi pietà di loro.
Purtroppo la superba pretesa di mettersi al tuo posto, negando il tuo amore, li ha spinti a soffocare ogni compassione verso il proprio simile. Ti preghiamo, perdonali.

Grazie, Padre, perché vuoi salvare tutti i peccatori.

Caro Gesù, Figlio di Dio, tu, liberamente e con grande amore, hai inchiodato sulla croce il tuo bellissimo corpo ricoperto dell’obbrobrio dei nostri peccati. Abbi pietà di quelli che uccidono i loro fratelli.
Mostra a loro, o Figlio della dolcissima Vergine Maria, le tue piaghe, tocca il loro cuore e stringili a te, perché non abbiano timore di pentirsi.

O buon Gesù, il tuo sangue prezioso ottenga dal Padre la salvezza di tutti i peccatori.

O Spirito Santo, Amore del Padre e del Figlio, noi ti preghiamo, con suppliche e lacrime, per tutti quelli che organizzano ed eseguono stragi di persone umane. Ti chiediamo misericordia.

Entra nella mente e nel cuore di coloro che rubano o stuprano e poi sono pronti a uccidere.
Allontana da noi il nemico antico, donaci la pace e, per la gloria del Padre nostro e converti tutti i peccatori.

D. Timoteo Munari sdb



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IMMAGINI:
1 La Bibbia ci insegna che l’inizio della convivenza umana è già segnata dal peccato e dall’odio. Una frattura che si annida all’interno della stessa famiglia e che dilagherà fra tutti i popoli.
2 La vita appartiene a Dio e Lui solo ha il potere di toglierla. Per questo l’uomo deve essere sempre rispettoso verso la vita impegnandosi a proteggerla e a sostenerla sempre.


http://www.donbosco-torino.it/ita/Kairos/Celebrazioni/06-07/011-Peccati_gridano_vendetta.html

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