mercoledì 10 giugno 2015

(Mt 10,7-13) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

VANGELO

 (Mt 10,7-13) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, vieni con la tua luce ad illuminare la mia piccola mente con la tua parola, donami la sapienza per capire e la forza per viverla, per Cristo, nostro Signore che ti ha inviato in nostro eterno aiuto. 

Nel Vangelo  Matteo ci racconta con quali parole Gesù  affidò loro la missione di andare tra le genti ed avvertire tutti quelli che incontravano che la venuta del regno di Dio era vicina.
La salvezza era lì, a portata di mano, tutta in quell’ uomo che era venuto sulla terra per portare il messaggio del Padre; quell’ uomo che era Dio stesso, che proprio per questo suo immenso amore per i suoi figli, scende sulla terra e si incarna nel seno della Vergine Maria.
Le istruzioni per gli apostoli sono chiare, tutte racchiuse in una frase se vogliamo, che è la frase con la quale viene sottolineato il vangelo di oggi: ” gratuitamente avete ricevuto, e gratuitamente date ”.
Il segno che si è uomini mandati dal Signore è nella predicazione, nella guarigione, nell’ aiuto, nell’ accoglienza degli emarginati e nella fiducia che sarà Dio stesso a provvedere che si vada avanti nel cammino, proprio come operai nella vigna che sanno che il loro Signore li sosterrà nel lavoro.
Il messaggio di Gesù è chiaro, comunione con Dio = condivisione con i fratelli. Una frase che mi colpisce è l’ultima, portate la pace e se quella casa non ne è degna ritorni a voi; doniamo sempre la nostra pace, perché a noi tornerà quello che doniamo e anche se non tutti saranno disposti all’ accoglienza, questo non deve turbare la nostra pace.

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Concordanza con “ l’evangelo come mi è stato rivelato di Maria Valtorta “

martedì 9 giugno 2015

(Mt 5,17-19) Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.


VANGELO
 (Mt 5,17-19) Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e parlami come Gesù mi parlerebbe oggi, parlami che io possa capire, che sappia spiegare, ma più di tutto, perché possa vivere questa parola.
Gesù dice delle cose in questo brano, molto importanti, ci annuncia che è venuto con parole nuove, ma non per abolire la legge di Dio proclamata da Mosè e dai profeti, ma per portarla a compimento. Lui è infatti colui nel quale si compie la parola di Dio; Lui è quello che parla con autorità, perchè è l'autore delle cose che racconta, lui è colui che le vive in prima persona. Quello che porta Gesù, non è contro Dio, ma è l'azione di Dio che si compie in Lui; l’ amore di Dio, che s’ incarna e si fa olocausto fino alla morte in croce, per la nostra salvezza. Tutto è compiuto, dice Gesù, ora tocca a noi discepoli proseguire verso Dio Padre, dove Lui ci prepara il posto, ma per farlo dobbiamo seguire i suoi insegnamenti, ed elevare lo spirito al di sopra della carne.
Quanti Santi prima di noi l’ hanno fatto, sono riusciti ad entrare talmente in comunione con Gesù Spirito da riuscire ad avere anche nel corpo i segni della passione di Cristo. Certo sarebbe bello diventare Santi …. Poter aiutare il Signore con grandi carismi a riportare le pecorelle smarrite all’ ovile, ma intanto accontentiamoci di entrare noi stessi in quest’ovile che è la casa del Padre, cerchiamo di vivere amando Dio ed il nostro prossimo e di fare cose sante nella semplicità di ogni giorno vissuto per fare la Sua volontà.

lunedì 8 giugno 2015

(Mt 5,13-16) Voi siete la luce del mondo.


VANGELO

(Mt 5,13-16) Voi siete la luce del mondo. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’ altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito, a leggere la tua parola e a viverla per prima, per non dispiacere al mio Signore; fammela comprendere con la tua sapienza e togli tutto quello che è mio.
-Voi siete il sale della terra-
Le parole di Gesù ai suoi discepoli, hanno per me il sapore di un invito ad agire, ma non solo a muoversi verso Gesù, ma anche verso i nostri fratelli, perché a che serve riconoscere in Gesù il Salvatore, il Messia se poi non lo annunciamo?
L’esempio del sale che da sapore alle nostre pietanze, ci da l’idea di come l’annuncio del vangelo da sapore alla nostra vita, di come aver trovato Gesù abbia cambiato in maniera decisiva tutto quello che ci circonda, anche le più piccole azioni.
Questo modo di vivere, con Gesù nel cuore, non può passare inosservato a chi ti è accanto, perché quando ami il tuo prossimo, aiuti, sostieni, ascolti e parli con le persone di questo gran miracolo d’amore che t’infiamma il cuore.
La luce della fede splende nel tuo sguardo, nelle tue parole e quest’amore che ti lega a Dio e agli uomini da valore alla tua vita e da gloria a Dio.Vivi da innamorata, perché è questo che ti rende viva, avere uno scopo, che infiamma il cuore; è la condivisione con Gesù che da sapore al nostro vivere da cristiani; è il sapore di Cristo che entra a far parte di noi, che ci porta ad avere un’altra visione che va oltre la sofferenza, oltre la morte, oltre il male. A volte mi guardo indietro e vedo come grazie all’ aiuto di Dio, ho superato delle fasi della mia vita incredibilmente difficili e questo mi da la certezza che non sono mai stata da sola, ma che sempre Gesù ha condiviso con me questi momenti, altrimenti non si spiegherebbe il non essere crollata sotto al peso delle croci che si sono susseguite. La fede è fidarsi, vivere insieme, aiutarsi a vicenda, rispecchiare la stessa luce, altrimenti non ha senso….Non trasmetto speranza se non spero per prima, né posso far vedere la bellezza dell’abbraccio del Signore se non ne sono affascinata. Penso che siamo dei contenitori che trasmettono quello che hanno dentro

Sia che siamo freddi, tiepidi o bollenti, che facciamo luce per quanto sappiamo vedere, altrimenti, possiamo anche vivere, ma di vivo non abbiamo niente.

domenica 7 giugno 2015

(Mt 5,1-12) Beati i poveri in spirito.

VANGELO
 (Mt 5,1-12) Beati i poveri in spirito. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:«Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli.Beati quelli che sono nel pianto,perché saranno consolati.Beati i miti,perché avranno in eredità la terra.Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,perché saranno saziati.Beati i misericordiosi,perché troveranno misericordia.Beati i puri di cuore,perché vedranno Dio.Beati gli operatori di pace,perché saranno chiamati figli di Dio.Beati i perseguitati per la giustizia,perché di essi è il regno dei cieli.Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego o Spirito Santo, stammi vicino, fin dentro il cuore e insegnami Gesù; dammi la chiave per aprire alla comprensione la mia mente, perché tutto quello che vuoi che io capisca possa entrare in questo mio cervellino striminzito.

Questa pagina è una delle più belle del vangelo... io la definisco quella dei comandamenti di chi vive la fede.
Quella dei comandamenti di Dio è una bellissima pagina in cui Lui ci detta delle regole per la nostra vita, dettate dall'amore che ha per noi, che come un Padre buono ha istituito perché non facessimo cose pericolose per la nostra vita e per la nostra serenità, ma quelle delle beatitudini sono una dichiarazione d' amore da parte nostra a Gesù e ai nostri fratelli. Infatti, anche se ad un primo sguardo può sembrare che dovremmo essere poveri, affamati e perseguitati per essere graditi a Dio, leggendo meglio vediamo è essere Cristiani che ci fa diventare beati. Essere Cristiani vuol dire appartenere a Cristo, condividere con Lui il progetto che Dio ha per noi, essere suoi amici e accettare come Lui il volere di Dio. Non è il potere e la gioia della terra che ci danno la beatitudine, perché tutto va bene fino a che non ci succede niente di spiacevole, poi che facciamo? Come accettare una malattia o una disgrazia quando il metro con il quale misuriamo la nostra beatitudine è così terreno? Si può farsene una ragione, o arrabbiarsi, ma niente è paragonabile a quando il metro con il quale misuriamo tutto è quello dell'amore di Dio.
Accettare la propria condizione ed offrire al Signore ogni cosa della nostra vita è una grande Grazia, vivere attimo dopo attimo in compagnia della nostra famiglia celeste ed affidare ogni cosa, anche la più piccola al Signore, è una dolcissima abitudine. I cristiani non sono dei pazzi, né dei masochisti, ma imparano ogni giorno di più ad amare i propri fratelli e questo è molto bello e dà gioia. Proprio nelle difficoltà affinano le loro qualità con l' aiuto di Dio e ricevono grazie su grazie.
Certo per qualcuno può suonare strano sentire che si considera una malattia come una GRAZIA e non una DISGRAZIA, ma certe cose ci sono e insegnano. Gira qui su fb un video di un certo Nick http://www.youtube.com/watch?v=z7TZ_Fq4fU0 
ci sono cose che non si possono spiegare senza gli occhi della fede.... ditemi come qualcuno di noi avrebbe potuto convincere questo ragazzo a vivere la sua vita e a provare la gioia che lui prova nell'essere strumento di Dio se non Dio stesso.
Potrei portare mille altri esempi di persone che hanno saputo vincere il limite umano e sono riuscite ad andare oltre quello che è comprensibile ai più. Non vi nego che provo una sana invidia per chi riesce ad avvicinarsi alla figura del Cristo e ad abbracciare la croce in questo modo meraviglioso, mentre la maggior parte di noi prova solo dolore, stanchezza, e rifiuto per ogni minima cosa non gradita. Il nostro non accettare quello che Dio ci dona, solo perché non è quello che vorremmo, è un  rifiuto di amarci e di scoprirci meravigliosi, così come lo siamo agli occhi di Dio. Ognuno di noi è un prodigio, un capolavoro d’amore che a volte sfugge ai nostri e agli altrui occhi distratti , ma il nostro metro di valutazione si ferma solo all’ apparenza; eppure in fondo in fondo, siamo poi talmente soddisfatti di noi che la cosa più difficile è cambiare, imparare a vivere da figli di Dio e non del mondo, in parole povere, convertirci.
Per capire meglio la distanza che ancora ci separa dalla vera fede, vi vorrei invitare  a leggere qualcosa di Luisa Piccarretta, di cui ho trovato un volume in pdf a questo indirizzo:http://www.fiat-fiat-fiat.com/fiatpages/DIVINA%20VOLONTA-LIBRO%20DI%20CIELO.pdf

sabato 6 giugno 2015

(Mc 14,12-16.22-26) Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.



VANGELO
 (Mc 14,12-16.22-26) Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: « Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua? ».  Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo.  Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “ Il Maestro dice: Dov’ è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”.  Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo».  Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: « Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e riempi il mio cuore e la mia mente di te e di quello che di Cristo mi vuoi imprimere. Fa che io sia libera e semplice per accoglierti con umiltà.
La festa degli Azzimi, era una ricorrenza religiosa che serviva a fare memoria della Pasqua ebraica, ossia della liberazione dalla schiavitù  degli egiziani. Questa festa non è solo questo, per noi Cristiani, ma la liberazione dalla schiavitù dal peccato ad opera di Gesù Cristo. Oggi che i tempi corrono tra i binari dell’ indifferenza, resta appena il ricordo di quelle bellissime processioni che si facevano in molte parrocchie per festeggiare il “Corpus Domini”, sembra quasi che tutto si svolga nella più grande indifferenza, e questo la dice lunga su quanto resta sulla terra dell’amore e del sangue versato da Gesù per tutti noi. “Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Luca 18,8 )
Sappiamo capire che poter ricevere il corpo e il sangue di Gesù ogni giorno nella Santa Eucarestia è un immenso dono? A volte ci sentiamo deboli ed indifesi, ma basta questo incontro per cambiare le cose, eppure molti si accostano alla comunione con indifferenza .  In molti cercano dei segni, per poter credere, ma a troppi sfugge il segno più grande. Quanto è grande l’amore di Gesù per noi, un amore che passa sopra al nostro peccato e alla nostra indifferenza. Grazie Gesù!
In questo periodo che non sono in Italia, mi rendo ancor più  conto della grande opportunità di fare la comunione tutti i giorni, di poter assistere alla messa... perchè qui non è possibile e sto soffrendo molto questa mancanza.
Vi prego quando fate la comunione ogni giorno, di farla anche per me, perchè quando il popolo è in comunione,c'è Gesù tra di noi e con noi.

venerdì 5 giugno 2015

(Mc 12,38-44) Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

VANGELO
 (Mc 12,38-44) Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE  
PREGHIERA
Parlaci Signore, parla al nostro cuore, donaci la capacità di comprendere e di vivere in pieno la parola di Dio, di essere fedeli nell'interpretazione, non come vogliamo , ma come il Tuo Spirito ci guida.

 Spesso ci troviamo a confrontarci con la fede in Gesù in maniera sbagliata, con persone sbagliate che parlano molto, si rivestono della parola di Dio come di un abito che li fa belli, ma nella realtà non sanno darci nulla come insegnamento Cristiano, perché non vivono Cristo, ma la loro idea di fede e religione. Non sono le apparenze che fanno di noi dei buoni cristiani, ma una vera fede, una vera appartenenza a Cristo e allora non ci saranno impedimenti al contatto tra noi e Lui. Affidiamoci a Lui, allo Spirito che ci viene donato, più che agli uomini che si litigano il potere. La povera vedova, rappresenta colei che è fuori dalla società, perché all’epoca di Gesù, le donne non erano proprio considerate, se non come proprietà degli uomini, quindi le vedove erano come fuoriuscite dalla comunità. La donna avanza e,  silenziosamente,  pone la sua offerta nel mucchio, timorosa e piena di fede, dona tutto quello che ha al Signore e non cerca di farsi vedere, ma Gesù,  tra tanti personaggi tronfi e pieni di se, nota proprio lei, piccola e umile donna e la indica ai suoi discepoli che lo ascoltavano. Oggi che il popolo di Dio sembra più che mai sballottato da tutte le parti, attaccato fin nelle sue membra, facciamo nostro questo insegnamento, non seguiamo l’apparenza, ma la sostanza della parola di Dio; non seguiamo come pecore chi si camuffa da pastore, ma cerchiamo nella parola di Dio la luce.  Io spesso, e lo ripeto ancora una volta, vi invito a stabilire un rapporto intimo, personale con Gesù, con la sua parola, vi esorto alla preghiera individuale, fatta con parole semplici, come vi detta il cuore.  Molti cercano come me di aiutarvi qui su FB e ci aiutiamo a vicenda anche grazie alle esperienze che ognuno di noi mette a disposizione degli altri, ma nessuno di noi è il pastore, solo uno è il pastore al quale dobbiamo tutti guardare ed è Gesù Cristo.  I sacerdoti che ci guidano, i veggenti, siamo tutti uomini e tutti possiamo sbagliare, quindi affidiamoci a Gesù e Maria, non li possiamo vedere, ma sono molto più reali di tutti noi messi insieme, in loro riponiamo la nostra fiducia, preghiamo per rimanere saldi nella fede in questi brutti tempi in cui il principe del mondo sferra il suo attacco.  Aiutiamoci l’un l’altro e riusciremo a rimanere nel Signore!
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giovedì 4 giugno 2015

(Mc 12,35-37) Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?



(Mc 12,35-37) Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?

VANGELO 
(Mc 12,35-37) Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo: “Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”.Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?». E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA : O Spirito del Signore, che trovi in chi ti cerca,un cuore che palpita per amarti,riempimi e fa che io possa con semplicità comprendere quello che tu vuoi dirmi.

Se Gesù è figlio di Davide,perchè Davide stesso lo chiama Signore?

Questa  la domanda sibillina che Gesù pone insegnando nel tempio, ed io voglio mettermi con voi ,ai suoi piedi,per comprendere e per vedere come reagire e come rispondere a questa domanda.
Intanto,vedo che la folla lo ascolta volentieri,e pensando alla potenza degli scribi e dei farisei che lo osteggiavano,mi viene subito da pensare a quanto carisma avesse quest 'uomo. Un carisma che era superiore al potere e alla legge che fino ad allora avevano dettato nel nome di Dio, Chi era quest'uomo? Come poter comprendere il messaggio messianico,se non si riconosce il Messia?
Gli "addetti all'evangelizzazione del tempio" erano talmente pieni di superbia e di orgoglio, da non saper riconoscere chi viveva la parola di Dio in prima persona e molto meglio di loro, anzi ,questo li metteva in così tale difficoltà, proprio perchè Gesù esortava il popolo a fare meglio di loro.
Sapere la Bibbia a memoria,sapere di teologia,anche oggi,spesso non  sufficiente, anzi, a volte allontana dalla verità ,perchè con superbia ,si pensa di poter criticare e rinnovare la parola di Dio.
Gesù disse: " Ti rendo lode o Padre,perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli ", cerchiamo di essere sempre più piccoli ed umili, cerchiamo di chiedere in dono, questa enorme grazia e la fede, perchè solo così potremo essere aperti a Gesù che si rivela e ci rivela il Padre attraverso la sua parola.

mercoledì 3 giugno 2015

(Mc 12,28-34) Non c’è altro comandamento più grande di questi.


 VANGELO DI GIOVEDI` 4 GIUGNO 2015

(Mc 12,28-34) Non c’è altro comandamento più grande di questi.

+ In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA :

- Vieni o Spirito Di Dio, vieni in me e su di me, vieni a fare di me una tua cosa, a darmi il tuo alito di vita, la tua scienza e la sapienza. Vieni a prendere in me il posto che ti spetta, ed usami come più ti piace.

- Anche oggi Gesù ci da un insegnamento che sembra dire: " tutto gira intorno all'amore. "
Infatti alla domanda dello scriba risponde, come risponde a tutti noi, che due sono i comandamenti che bisogna osservare, quelli principali, che racchiudono tutti gli altri.
AMARE DIO con tutto il cuore, mettendolo quindi al di sopra di ogni altro amore, di ogni altra cosa e vivere per fare la sua volontà....
AMARE IL PROSSIMO come Dio stesso ci ama tutti e come vorremmo fosse fatto a noi.
A volte le persone pensano che per avvicinarsi a Dio, occorra una preparazione dottrinale, una sapienza eccelsa; non è così. Basta accettare di credere in Dio, mettersi al suo cospetto con umiltà e sincerità e allora sarà Dio stesso a prendersi cura di noi, a guidarci verso di Lui con un amore così grande da poterlo quasi toccare con mano.La fede è un dono che bisogna desiderare, chiedere, senza pregiudizi , senza mettere paletti, ammettendo la nostra incapacità di poter fare da soli, di poter credere con il ragionamento, ma di voler credere.
Sta a noi lasciarci andare, lasciarci abbracciare da questo amore grande e farsi plasmare da Lui, con tranquillità e fiducia, tenendo presente che su questi due comandamenti si basa tutta la nostra fede e che questi sono quelli che ci debbono guidare.
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martedì 2 giugno 2015

(Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

VANGELO 
 (Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi! 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Santo, di starmi vicino sempre, di imprimermi nel cuore la tua sapienza, il tuo amore, per poter essere il più possibile simile a quello che Il Signore vuole da me.

 Leggendo questo brano, mi viene da sorridere, perché penso a quanto la nostra mente vorrebbe spaziare e non può. Non siamo in grado neanche di sapere cosa avverrà in questa vita di noi, e già vorremmo mettere i paletti anche nell’altra, in quella che ci aspetta nell’aldilà. I sadducei, che fra l’altro non credevano nella resurrezione, continuano a interrogare Gesù, sperando di coglierlo in fallo, ma quello che gli presentano è un quesito tutto terreno, che deriva da una antica legge di Mosè, che cercava di garantire la discendenza alle famiglie. Poiché loro non ci credevano, perché domandavano a Gesù proprio questa cosa sulla vita nell’aldilà.? Volevano mettere in discussione la veridicità di quello che diceva, avvalendosi delle sacre scritture? Poveri stolti… Gesù ribatte subito con la stessa scrittura dicendo loro : "Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli", e citando il libro di Mosè, (Esodo3,6), dove Dio si definisce Dio di Abramo di Isacco e Giacobbe, conclude: "Non è un Dio dei morti ma dei viventi". In queste parole evangeliche c'è come l'apertura di uno spiraglio sulla Gerusalemme del cielo: in essa i credenti, liberati dai vincoli della carne, vivranno "come angeli", ossia saranno animati dallo Spirito che è più forte della carne. Ma questa vita dei cieli inizia già da questa terra quando i credenti si lasciano guidare dalla parola del Signore che è seme di eternità e di incorruttibilità.


lunedì 1 giugno 2015

(Mc 12,13-17) Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.

VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Marco

(Mc 12,13-17) Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio. 
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Quando tu Signore, sei con me, con il tuo Santo Spirito, io non ho paura e anche nella mia stoltezza trovo la strada, leggo e comprendo, vivo e ti sento, ma se mi allontano, ecco che il vuoto mi riempie e mi ritrovo nel nulla… Non lasciarmi mai, mia gioia, mio Dio.
Non serve mettere alla prova Gesù, fargli trabocchetti, cercare giustificazioni ai nostri atteggiamenti, perché con Gesù ci conviene parlare chiaro, come Lui fa con noi.
Non afferma che il denaro non conta, anzi c’ insegna con semplicità l’utilità del denaro, come mezzo di collaborazione al bene della società.
Nessun governo in questo mondo e immune dalla corruzione, nessuno, nemmeno nella Chiesa abbiamo visto, tutti sanno resistere al tarlo del potere e del denaro, ma se ognuno di noi vivesse onestamente sempre, potrebbero cambiare le cose.
Cercare di andare a governare il paese e farlo solo per dividersi una fetta di torta, è quello che porta molti a volersi buttare in politica e questo è già il primo passo verso quella che io chiamo l’ assuefazione al torbido.
Se i nostri politici fossero dei buoni cristiani le cose cambierebbero, ma è proprio questo che manca, una vera ideologia, che si basi sull’ amore per i fratelli più poveri del mondo, una politica dell’ abolizione del lusso invece che della sua ricerca.
E in tutto l’essere umano trova la sua giustificazione… Non ha tempo per Dio, per pregare, per vivere la fede, perché la vita, il lavoro, la famiglia, i figli…. e mille altre cose vengono prima da lui. Che illusi che siamo, che stolti a volte, dimentichiamo che tutto nella vita viene da Dio e che dovremmo per prima cosa ricordare questo e poi tutto il resto.
Ci sentiamo invece così immersi nel mondo, così attaccati alle cose della terra pensando che siano separate dalle cose dell’anima e questo è un grande errore. Per colpa del denaro e della potenza che questo esercita nel mondo perdiamo il senso dell’amore per gli altri e facciamo spesso prevalere il nostro egoismo, senza renderci conto che tradiamo Dio. Seguire Gesù vuol dire che anche vivendo in questo mondo, dobbiamo e possiamo essere onesti.Non possiamo dare un prezzo ad ogni cosa, perché le cose vere, che contano, che fanno di noi degli uomini,non hanno prezzo. Quante persone si sono divise per colpa del denaro? Quante liti causate dalla bramosia di avere?Eppure sempre più denaro viene richiesto per sopravvivere in questo mondo consumistico... forse Cesare ha sbagliato i suoi conti... o forse l'uomo ha sbagliato andando troppo dietro a Cesare e cercando di ignorare Dio o di cercare di ingannarlo.

domenica 31 maggio 2015

(Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

VANGELO 
 (Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, per comprendere l’ essenza del tuo messaggio e saperlo rendere attuale nella mia vita.


Ancora una parabola sulla vigna, il padrone la lascia in mano ai contadini perché la coltivino, a coloro quindi che detenevano il potere di amministrare la parola di Dio. A loro è stata affidata la parola, ma questi la vogliono gestire a modo loro e non vogliono accettare Gesù, perché non vogliono accettare le sue regole, ma vogliono essere loro il popolo eletto, solo loro il popolo prescelto da Dio, e questo Gesù che parla con i pagani, che sana i lebbrosi, e che accoglie gli emarginati, proprio non gli piace, e non potendo accettare di sentirsi in colpa, di avere qualcuno che pesa sulla loro coscienza, decidono di ucciderlo.
Ma quel Gesù che loro hanno scartato, è stato la nostra salvezza, la salvezza di ogni uomo che non vuole un Dio su misura, come gli fa più comodo, ma ascolta la voce di Dio per quella che è, ed accetta Gesù ed il suo messaggio,anche se questo significa accettare la croce nella sua vita, accetta di servire e non di essere servito.Troppo spesso noi uomini, abbiamo una visione spirituale della fede, ma poi nei fatti, non riusciamo a viverla concretamente, perché mettiamo noi stessi al centro della nostra vita, e non Gesù. E' difficile vivere una vita basata sull' imitazione di Cristo. 
Questo è quello che l’uomo fa quando diventa superbo e vuole fare a meno di Dio, vuole guidare la propria vita, senza riconoscerla come un dono, perdendo di vista che quella vigna è già sua, che non ha bisogno di uccidere e rubare niente, perché tutto quello che il è del Figlio è per lui.
Ma Gesù che è stato ucciso, è diventato la pietra su cui poggia la Chiesa.
 Questa Chiesa che spesso noi non vediamo come la nostra casa, ma come un’ istituzione che ci è estranea, come un regno di pochi, questa Chiesa che alcuni credono di loro proprietà, e che altri non accettano…
Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo fa nel nome di Dio, o lo fa nel suo interesse? Lavora su se stesso per poter portare frutti al regno di Dio, con la parola e l’esempio, o segue i propri interessi?
Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per scoprire come ci comportiamo, per capire se questo atteggiamento del " tutto ci è dovuto " ci appartiene, e fino a che punto vogliamo continuare a rifiutare di essere partecipi eredi con Cristo, del regno dei cieli.
 Cosa altro deve fare Dio per farci comprendere quanto è grande il suo amore più che dare la vita del suo Figlio per la nostra redenzione? Quanto ancora vogliamo essere sordi e ciechi? Per rincorrere cosa stiamo rifiutando la nostra partecipazione al progetto di Dio? Vogliamo continuare a credere di poter gestire la vigna del Padre senza di Lui? per farne cosa?Non possiamo trasformare la Chiesa di Cristo in una proprietà privata e pretendere di averlo soltanto per noi. Cristo implica anche la scomodità della sua famiglia e siamo tutti noi,noi che dobbiamo imparare a vivere in comunione tra noi e con Lui,non possiamo fare altro. Chi ha conosciuto Cristo non può distinguerlo dalla Chiesa, deve vivere Cristo dentro la Chiesa.

sabato 30 maggio 2015

(Mt 28,16-20) Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

VANGELO
(Mt 28,16-20) Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Io sono con voi…Tu l’ hai detto Signore, fa che da qui, da questa tua piccola serva inutile, possano vederti anche i cuori di pietra, fa che questa tua zappa, possa scalfire la roccia per permetterti di seminare, Tu sei il seme che da frutti di vita eterna, io solo una zappa nelle tue mani… usami.
Poche parole, pochi gesti, e tutto si riduce all’essenziale: Io sono con voi!
Quanto è importante questo messaggio del Signore:«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Vale per tutti noi che chiamiamo Dio Padre, ma oggi Gesù vuole parlare a noi per dirci di pregare per i sacerdoti, di aiutare queste sue povere mani consacrate che ne subiscono i tutti i colori, di aiutarli perché sono loro la nostra guida ,ma più di tutti, perché sono loro la nostra salvezza. Loro ci confessano, ci riconciliano con il Padre, anche se come gli apostoli, non sono perfetti, sono inviati da Lui. Loro sono il mezzo che Gesù usa per farci stare in comunione con Lui, piccole mani consacrate che alzano quell’Ostia al cielo, spesso con il cuore pieno di sofferenza. Gesù è con noi, sempre, tutti i giorni, ma a volte è nascosto ,e gli occhi umani, gli animi umani, non riescono a trovarlo, a sentirlo, offuscato da tanta cattiveria e da tanti pregiudizi. A volte tra gli stessi confratelli c’ è tanto peccato, tanta invidia, tanta presunzione…. é così difficile resistere ai soprusi… sono uomini come noi, hanno solo tanta voglia di piangere a volte e, non possono neanche confidarsi con nessuno, se non con quel Gesù nascosto che gli sembra che sia voltato dall’altra parte. Se per noi è difficile accettare una parola cattiva, un’offesa, un rifiuto; quanto è più difficile per loro accettarla. E poi ci siamo noi, che invece di pregare per loro, ci mettiamo a giudicarli, a rimanere male per ogni piccolo gesto distratto, per ogni stupidaggine, per ogni malinteso. Noi che siamo i primi a ferirli con le nostre bugie e la nostra mancanza d’amore, ma noi siamo pieni di noi stessi e loro devono essere pieni di Dio! No fratelli… tutti dobbiamo essere pieni di Dio e poco di noi stessi… Loro e noi dobbiamo avere la forza di non pensare alla nostra apparenza, al piacere agli altri, alla nostra dignità di uomini e donne che spesso si sentono offesi, ma dobbiamo gettare alle ortiche tutto questo e rivestirci della dignità di Cristo, che passa attraverso il dolore e, a volte, l’umiliazione e l’incomprensione.
Preghiamo per questi nostri angeli così fragili, così sballottati tra responsabilità e umanità, per questi piccoli Cristi che non hanno nessuno sotto alla croce che li sostenga, e che alzi per loro preghiere al Signore. A loro dico: - Gesù è con voi, soffre con voi, sa quello che passate, la solitudine nella quale vi trovate a volte…. è con voi nel Getzemani, non dimenticatelo mai… perché non la vostra volontà deve vincere, ma la gloria di Dio, passa anche attraverso le umiliazioni che subite. -
A noi laici dico: - Amiamoli, come diciamo di amare Gesù, aiutiamoli come faremmo con i nostri figli, sosteniamoli e capiamo le loro esigenze, parliamo con loro, non soltanto di noi…. usciamo dai preconcetti e dagli individualismi e diventiamo la loro famiglia che li sostiene e li aiuta. Apriamo i nostri cuori e chiudiamo le bocche alla critica e alla superbia. Forse a qualcuno sapremo insegnare e da qualcuno sapremo imparare… siamo qui apposta, per camminare insieme, ma le pecore senza pastori, non sanno dove andare ed i pastori non hanno nessun interesse a portare le pecore sulla roccia dura, ma in pascoli erbosi.-
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Salmo 23
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male,
perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni. 

venerdì 29 maggio 2015

(Mc 11,27-33) Con quale autorità fai queste cose?

VANGELO 
 (Mc 11,27-33) 
Con quale autorità fai queste cose? 
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e svelaci le parole di Gesù; fa che il nostro animo e la nostra mente siano puri davanti al Signore, e che la malizia umana non c’impedisca di capire e di riconoscere il Messia.
Certo che la sapienza di Gesù a volte, ci lascia senza parole; il fatto che ci stupisce è che, senza neanche innervosirsi, riesce a trovare le parole giuste per far chiudere nella trappola da soli quelli che gli tendono la trappola.I sadducei ed i capi dei sacerdoti, non riconobbero in Giovanni un profeta, coloro che dovevano guidare il popolo verso Dio, non seppero leggere i segni delle sacre scritture ed ora che Giovanni era morto, i loro dubbi non si erano per niente chiariti, eppure già il loro pensiero era di insidiare Gesù.
Chi è Gesù? Chi lo autorizza a fare quello che fa?La malizia che mettono nella domanda,gli si ritorce contro e non riescono a dare una risposta che nasconda il tranello che vogliono tendere a Gesù.Questo brano ci deve portare a fare una riflessione semplice.
Forse è il momento di domandarci chi è per noi Gesù? Se noi lo autorizziamo a guidare la nostra vita, e se facciamo come chi si sente più giusto, più saggio, più importante, e cerchiamo di metterlo a tacere.
Oggi voglio leggere in queste parole anche un altro messaggio, voglio chiedere a Gesù di vivere con me in questo particolare momento, di insegnarmi ad essere prudente, a saper discernere l’ inganno e chiedergli di mettermi in bocca parole e silenzi, secondo quello che è più giusto per il progetto di Dio.
Gesù ha detto: non vi preoccupate del modo di difendervi, né di ciò che dovete dire: *lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che conviene dire.(Lc 12,12)

giovedì 28 maggio 2015





Venerdì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Libro dell’Ecclesiastico 44,1.9-13.
Facciamo dunque l'elogio degli uomini illustri, dei nostri antenati per generazione.
Di altri non sussiste memoria; svanirono come se non fossero esistiti; furono come se non fossero mai stati, loro e i loro figli dopo di essi.
Invece questi furono uomini virtuosi, i cui meriti non furono dimenticati.
Nella loro discendenza dimora una preziosa eredità, i loro nipoti.
La loro discendenza resta fedele alle promesse e i loro figli in grazia dei padri.
Per sempre ne rimarrà la discendenza e la loro gloria non sarà offuscata.

Salmi 149(148),1-2.3-4.5-6a.9b.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell'assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo Creatore,
esultino nel loro Re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,
con timpani e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona gli umili di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,
sorgano lieti dai loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questa è la gloria per tutti i suoi fedeli.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 11,11-26.
Dopo essere stato acclmato dalla folla, Gesù entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici diretto a Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame.
E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi.
E gli disse: «Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti». E i discepoli l'udirono.
Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe
e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio.
Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!».
L'udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento.
Quando venne la sera uscirono dalla città.
La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici.
Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: «Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato».
Gesù allora disse loro: «Abbiate fede in Dio!
In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.
Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato.
Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati».

Parola del Signore

Meditazione di ;  San Cirillo di Gerusalemme (313-350), vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimale, n° 5

« Abbiate fede in Dio »
    Sta scritto: «È difficile trovare un uomo fedele!» (Pr 20,6). Non dico che tu debba rivelare la tua coscienza a me, ma che mostri a Dio la sincerità della tua fede, Dio che prova mente e cuore e conosce i pensieri degli uomini (Sal 7,10;94,11). Gran cosa un uomo che possiede la fede: è più ricco degli arciricchi. Il fedele infatti possiede tutti i beni del mondo, in quanto li disprezza e li calpesta; al contrario, i ricchi di beni materiali, benché ne abbiano in abbondanza, finiscono col mancare di quelli dell'anima. Più ne ammassano, infatti, più si consumano per la brama di quanto loro manca. Invece, e questo è il colmo del paradosso, l’uomo che ha fede è  ricco nella sua povertà perché sa che bisogna avere solo di che coprirsi e di che nutrirsi; quindi si accontenta e disprezza le ricchezze.

    Non soltanto noi, che di Cristo portiamo il nome, viviamo la fede. Tutti gli uomini,  anche estranei alla Chiesa, possiedono qualcosa di simile alla fede.  Vincolo di fede chiamiamo il patto che unisce nelle nozze persone estranee l'una all'altra; sulla fede si fonda anche l'agricoltore fiducioso di raccogliere i frutti, perché nessuno senza fiducia s'assoggetterebbe a fatiche. Per fede gli uomini solcano il mare affidandosi con fiducia a un piccolo legno. … Sulla fede insomma si fonda la maggior parte delle imprese umane; tutti credono a dei principi.

    La lettura di oggi vi ha però chiamato alla vera fede, e vi ha indicato la via che dovete anche voi seguire per piacere a Dio. Per Daniele, come leggiamo, la fede chiuse la bocca ai leoni (Dn 6,23). «Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno» (Ef 6,16)... La fede dà all'uomo tanta forza da farlo camminare sulle onde (Mt 14,29). Per il paralitico di Cafarnao ebbero fede quelli che lo portarono e calarono per il tetto (Mt 9,2). La fede delle sorelle di Lazzaro ebbe tanto potere, che richiamò il morto dalle porte degli inferi (Gv 11)... Questa fede data gratuitamente dallo Spirito supera tutte le forze umane, per cui chi la possiede può dire a questo monte: «Spostati da qui a lì», ed esso si sposterà.



mercoledì 27 maggio 2015

(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!

VANGELO
(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Gesù fa che io veda! Fa che attraverso il tuo Santo Spirito, io sappia riconoscere la Tua luce dal buio profondo del mio essere, fa che tutto sia luce e possa illuminare anche chi mi ascolta e mi segue, perché guidati dalla tua luce, non abbiamo a perderci.
Gesù passa, è vicino a noi, c’ è tanta gente intorno a lui, alcuni dicono al cieco di tacere, di non gridare…perché, chi lo ha stabilito che a Gesù quel grido, quella richiesta d’aiuto diano fastidio? Forse li stessi che hanno stabilito di pensare ai ciechi come ad emarginati….
Questa cosa mi fa pensare a quanti di noi, ritenendosi dei buoni cristiani, dei seguaci di Cristo D.O.C. tendono ad emarginare chi non ha fede, chi non ha conosciuto ancore la luce del Signore, ritenendoli colpevoli e condannandoli già a priori, ad una vita senza speranza di conversione.
Certo il signore con molti di noi è stato veramente buono, ci ha donato la grazia di una conversione senza merito da parte nostra, e sarà che io sono tra questi fortunati, che penso spesso che forse qualcuno ha pregato tanto per me…e poiché non ricordo nella mia famiglia grandi esempi di preghiera, penso alle suorine da cui andavo a scuola, oppure a qualche buon cristiano, che senza sapere per chi, pregava per chi era lontano dal Signore.
Ed eccomi qui, a parlare con voi, di questo miracolo che è avvenuto tanti anni fa e che si ripete ogni giorno. Per questo io non smetterò mai di credere nella forza della preghiera, nella voce che implora, che sale fino a Dio, che commuove il suo cuore e lo fa aprire anche alle persone più lontane.Lui sa come fare, ha i suoi mezzi, i suoi sistemi, per ognuno di noi ha una parola diversa, ci conosce tutti, così bene, come neanche noi ci conosciamo.
Dio interviene nella nostra vita, se lo chiamiamo, cambia le tenebre in luce, e ci fa vedere tutto sotto ad un’altra prospettiva.