domenica 8 marzo 2015

(Lc 4,24-30) Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.

VANGELO
(Lc 4,24-30) Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore ti prego di darmi l'umiltà di mettermi in ginocchio, all'ascolto della tua parola, per saperla comprendere grazie allo Spirito Santo, e per saperla vivere in modo da poter dimostrare ai miei fratelli più lontani, che è possibile seguirti passo passo.
Ancora una volta Gesù fa il rivoluzionario e, a chi vuole criticarlo per avere una scusa per non doverlo seguire, non pare vero. Quando afferma che nessun profeta è ben accetto nella sua patria, sa perfettamente quello che dice, è, infatti, vero che chi crede di conoscerti e ha la presunzione di sapere tutto di te, non ha interesse nei tuoi confronti. I giudei vedevano che Gesù era il figlio di Giuseppe il falegname, e non riuscivano ad accettare che in lui si rivelasse Dio, che fosse lui il messia atteso, perché credevano di sapere ogni cosa di lui, e non volevano neanche minimamente pensare di cambiare il loro modo di agire. Un po' così anche noi, che leggiamo il vangelo e continuiamo a vivere come se niente fosse, come se non dovessimo cambiare nulla nella nostra vita, nelle nostre "abitudini". Diciamo di credere, ma poi alle prime difficoltà abbiamo paura e ci dimentichiamo di chiedere al Signore la forza di affrontare ed accettare ogni cosa. Diciamo di amare Gesù, e magari non parliamo con il nostro vicino o con un nostro parente per un motivo magari futile. Diciamo di volerci donare al Signore, di accettare la croce, ma ci lamentiamo in continuazione dei nostri acciacchi. Una frase che mi ha molto colpito in questo passo è quella che raffigura Gesù, che stanco del loro sdegno, della loro indifferenza, del loro volerlo uccidere per eliminarlo dalla loro vita, gli passa in mezzo... e va oltre. Ti prego o Signore di non passare nella mia vita senza che io ti possa accogliere, in ogni occasione, ed in ogni tuo insegnamento, e che non mi senta mai come chi crede di essere sotto un giudice severo che non può capire e che si limita a giudicare e condannare, ma che mi ricordi dell'amore che tu metti in tutte le cose. 

sabato 7 marzo 2015

(Gv 2,13-25) Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere

VANGELO
 (Gv 2,13-25) Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Guardami o Signore, voglio spogliarmi per essere rivestita di Te.
Guardami Signore, io ed il mio nulla brancoliamo con le mani tese verso il cielo.
Ascolta mio Signore la preghiera di chi sa solo di non sapere nulla che sia buono, se Tu non intervieni.

Questa preghiera iniziale mi costa vergogna, perchè so che molti la leggeranno e la considereranno  secondo il loro punto di vista.....ed è questo che voglio.
Guardare l'altro come se fossimo noi; per capire  come è facile giudicare, ma anche per provare a vedere l'altro con altri occhi.
Questo brano viene usato spesso per criticare la Chiesa, e non a torto purtroppo, ma la chiesa è fatta di uomini che non hanno forse capito che farne parte è un dono, non un privilegio per pochi.
Non voglio criticare, perchè sono convinta che è cercando di fare bene che si sbaglia, ma voglio dirvi come io vorrei che fosse.
Prima di tutto SILENZIOSA, senza chiacchiere, saluti, come se ci si incontrasse sulla piazza del mercato.
Poi la vorrei CALDA; ACCOGLIENTE, perchè recarsi a pregare sia confortevole ed invitante., ma tra marmi e cemento spesso c'è il gelo.
La vorrei APERTA, con la libertà di andare e venire ad ogni ora.
La vorrei LIBERATRICE, con un sacerdote sempre disponibile alla confessione e all'incontro.
La vorrei con la porta accanto sempre aperta per essere CARITATEVOLE, per un pasto caldo,un abito asciutto e pulito.
La vorrei VIVA, con dei bambini che passino a trovare il loro amico Gesù, anche solo 5 minuti....
Invece non è così.le chiese sono tutt'altro, i bambini non ci vengono volentieri, e Gesù è sempre più solo.
La domenica si fa festa, ma è la festa dell'ipocrisia!
Tutti vorremmo una chiesa così ,ne sono certa...perchè non riusciamo ad averla?
Perchè non riusciamo ?
Perchè non riusciamo a capire che il nostro Tempio gli è costato la vita?
Perchè non capiamo che siamo schiavi del nostro mercanteggiare e che Cristo è tutt'altro!
Perchè non abbandoniamo il desiderio di fare bene, sostituendolo con fare IL BENE!
Dio mio perdonaci, meritiamo tutto il Tuo sdegno! 

venerdì 6 marzo 2015

Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

VANGELO
Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,e guidami per le strade della vita, portami attraverso il tuo respiro,nella pace del perdono del Signore.
Questa pagina del Vangelo è stata spiegata milioni di volte, ma noi siamo sordi ed incoscienti e come il 1 figliolo, vogliamo decidere la nostra vita, anche a costo di perderci.
L'altro figlio poi, ci somiglia ancora di più, perchè spesso nascondiamo il nostro egoismo, la nostra superbia, dietro a un perbenismo di facciata.
Ma il Padre (Dio) perdona sempre, non ha bisogno delle nostre scuse, sa che siamo fragili, e la sua felicità per il nostro ritorno è una festa.
Dice infatti Gesù:"Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione."
La parabola mette in risalto il comportamento dei due figli, uno contro l'altro, ma tra le righe leggiamo che la misericordia del Padre tende a mettere pace tra i due contendenti, perchè l'amore non conosce ostacoli,nè vendette,nè tantomeno ripicche.
Se riuscissimo a vedere attraverso gli occhi dell' amore i nostri fratelli... come sarebbe bello!

giovedì 5 marzo 2015

(Mt 21,33-43.45) Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!

VANGELO 
(Mt 21,33-43.45) Costui è l’erede. Su, uccidiamolo! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:“La pietra che i costruttori hanno scartatoè diventata la pietra d’angolo;questo è stato fatto dal Signoreed è una meraviglia ai nostri occhi”?Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, per comprendere l’ essenza del tuo messaggio e  saperlo rendere attuale nella mia vita.

Ancora una parabola sulla vigna, ma questa volta, vediamo che il padrone della vigna, la lascia in mano ai contadini perché la coltivino. Ma questi non vogliono dare al Signore il raccolto, non vogliono riconoscerlo come padrone, né tanto meno riconoscere il Figlio come padrone, per  questo decidono di ucciderlo.
Questo è quello che l’uomo fa quando diventa superbo e vuole fare a meno di Dio, vuole guidare la propria vita, senza riconoscerla come un dono, perdendo di vista che quella vigna è già sua, che non ha bisogno di uccidere e rubare niente, perché tutto quello che è del Padre, è dei figli. 
Ma Gesù che è stato ucciso, è diventato la pietra su cui poggia la Chiesa; questa chiesa che spesso noi non vediamo come la nostra casa, ma come un’ istituzione che ci è estranea, come un regno di pochi. Questa Chiesa che alcuni credono di loro proprietà, e che altri non accettano…
Quanta competizione, quanto cercare di mettersi in mostra, quanto guardare i propri interessi.  Che c’entra tutto questo con Gesù? Che ha a che fare con la mitezza ed il coraggio di Maria? Non è stando ai primi posti che si fa la volontà di Dio, ma anzi, Gesù ci diffida dal farlo, ci invita ad essere servitori per essere eredi del regno.
Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo fa nel nome di Dio, o lo fa nel suo interesse? Lavora su se stesso per poter portare frutti al regno di Dio, con la parola e l’esempio? Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per scoprire come ci comportiamo, per capire se questo atteggiamento del" tutto ci è dovuto" ci appartiene, e fino a che punto vogliamo continuare a rifiutare di essere partecipi eredi con Cristo, del regno dei cieli. Cos’ altro deve fare Dio per farci comprendere quanto è grande il suo amore più che dare la vita del suo Figlio per la nostra redenzione?


mercoledì 4 marzo 2015

(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

VANGELO
(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo spirito e aiutami a capire il desiderio di Dio, aiutami a non sbagliare strada e a non perdermi nelle tentazioni della vita, aiutami a seguire solo i lumini che portano al regno di Dio e a non farmi abbagliare dalle luci sfavillanti del mondo che illude.

Quante volte Gli apostoli ci hanno riportato le parole di Gesù che dicevano di non cercare le ricchezze nel mondo. Sembrano un poco discorsi per stolti, come si fa a non esserne attirati, tutto è così sfavillante, basta un pochino di corruzione, bastano le amicizie giuste, uno scambio di voti, e si aprono tante possibilità, che chi è” fuori dal giro” se le scorda. Bei vestiti, cene e feste, e il mondo cammina in quel senso, senza curarsi dei poveri cui manca tutto, degli ammalati che sono soli e abbandonati alle loro famiglie spesso in gran difficoltà. Un terzo del mondo ha fame, ma noi non vogliamo saperlo, tanto che possiamo fare? Ancora queste faccine di bambini denutriti e pieni di mosche mentre stiamo mangiando? Che schifo! Ma se non ci sono i soldi per nutrirli perché fanno i figli? Ed una parte di mondo soffre ed è costretta dal nostro egoismo a soffrire anche in silenzio, per non darci fastidio.
Dov’ è Gesù? Perché Dio non interviene?
Gesù è proprio lì che puoi trovarlo, lì dove noi non vogliamo guardare, tra gli ultimi della terra, là dove il dolore non ha voce, dove si muore in silenzio. Andando a fare una passeggiata nei centri commerciali, vediamo i nostri bambini fare i capricci in continuazione per l’ultimo gioco alla moda, per lo zainetto firmato, e per tutte quelle cose che vogliono avere, e per quanto in difficoltà, i genitori oggi non sono capaci di negargli niente. Stiamo creando dei mostri d’ egoismo, potremmo insegnare loro che con i soldi di un gelato, potremmo adottare un bambino a distanza e garantirgli il diritto di mangiare e studiare, ma non siamo capaci di dirglielo, perché preferiamo non sapere, non vederlo!! Non domandiamo allora dov’è Gesù, perché Dio non fa niente… noi siamo le mani e gli occhi di Dio, quello che faremo al più piccolo dei nostri fratelli ci sarà restituito da Gesù.
Decidiamo finché siamo in vita di fare qualcosa per gli altri e per la nostra anima, perché verrà per tutti il giorno in cui dovremo rendere conto di quello che NON ABBIAMO FATTO.

martedì 3 marzo 2015

(Mt 20,17-28) Lo condanneranno a morte.

VANGELO

(Mt 20,17-28) Lo condanneranno a morte.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 20,17-28.
Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro:
«Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte
e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli;
ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo,
e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, di entrare nel mio cuore, per fare posto alla persona nuova che Gesù vuole per me. Te lo chiedo per poter vivere in comunione con Cristo nostro Signore. Amen.
- Per chi è abituato a riflettere sulla parola, è facile incontrare le parole; vederle ondeggiare e farsi pressanti per distribuirsi ordinatamente, dando un senso a quello che il cuore e la mente cercano di coniugare.
Sembrano note che cercano il loro posto in un pentagramma, ma per quanto io faccia, non oso servirmi delle parole, perchè l'unica cosa che desidero e so che è giusta, è SERVIRE LA PAROLA!
Questo brano mette in risalto una cosa che io constato troppo spesso in noi, e che stona molto con quello che invece dovremmo fare.

Non ascoltiamo!
Gesù ha appena detto che che morirà e Salomè, la madre di Giacomo e Giovanni, moglie di Zebedeo, gli si avvicina per chiedere di favorire i figli con posti d'onore.
Povera donna non sapeva neanche cosa chiedeva, nè forse si rese conto di quale fu la risposta di Gesù. Un po' come noi quando capiamo che seguire il Cristo, non sarà una passeggiata in pianura, ma ad ogni ostacolo, ad ogni sofferenza, siamo pronti a chiedere di esserne esonerati.
 Quando una persona soffre, continuamente, senza mai vedere la fine, pensa solo alla pesantezza del suo dolore ed è per questo che non riusciamo ad elevare la sofferenza al cielo, ma riusciamo solo a soccombere sotto al suo peso.
Nel breviario di oggi c'è la seconda lettura di Sant'Agostino dal commento al salmo 140, meravigliosa veramente,che dice ad un certo punto:
" Niente è più gradito del profumo del Signore. Di questo soave profumo olezzino tutti i credenti."
Fa o Signore che il nostro desiderio sia quello di offrire con te, per rivivere di Te.

lunedì 2 marzo 2015

(Mt 23,1-12) Dicono e non fanno.

VANGELO 
 (Mt 23,1-12) Dicono e non fanno. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito del Signore,stammi vicino, illumina il mio core con la parola di Dio,perchè io possa conoscerlo veramente e comprendere come onorarlo  con la mia vita.
Quant e volte ho riflettuto su questa parola di Dio, è così facile criticare  i ministri di Dio, che ormai così fan tutti.
Noi discepoli infedeli, diamo la colpa a loro delle nostre mancanze, e loro danno la colpa a noi  del nostro scarso  rispetto per la parola di Dio, ma siamo gli uni, lo specchio degli altri.
In questo gioco al massacro, restiamo fermi senza fare passi avanti, e non riusciamo ad uscire per andare incontro a Dio.
La falsità è una dote che ci accomuna tutti; l'ipocrisia altrettanto, ma vediamo solo quella degli altri.
Ho paura del tempo che passa e vorrei saper fare di più, amare di più, pregare di più,perdonare di più....ma non mi sento mai degna, sempre troppa poca pazienza, insofferente alle provocazioni.
Vorrei essere capita, non interpretata, ma compresa nei miei gesti, nelle mie parole, nelle mie assenze e presenze, e soprattutto nei miei silenzi.
Ma Gesù ci ha avvertito, non dobbiamo cercare di piacere alla gente, o di piacere al parroco di turno, ma dobbiamo seguirlo su quella via che è spesso fatta di mortificazioni, di giudizi ingiusti, di chiacchiere cattive e, quello che conta, non è quanto ci sapremo far rispettare, ma quanto sapremo offrire tutta la nostra sofferenza a Dio, rinunciando al nostro orgoglio per amore Suo e dei fratelli, specialmente dei nostri nemici e di chi è lontano.

II Domenica di Quaresima ( DON ARTURO BELLINI)

Briciola orante sul  monte Tabor

II Domenica di Quaresima – Gavarno, 1 marzo 2015

Nell’icona che accompagna il cammino della quaresima il Tabor è tavola per contemplare… Sul monte coi discepoli scelti da Gesù, ciascuno è invitato a far esperienza dei cieli che si aprono e di una voce che domanda di ascoltare Gesù, il figlio amato.
La trasfigurazione è un grande mistero che dona luce e forza da custodire per i momenti di prova, di distretta, di sofferenza e di morte.

Lasciarci illuminare … A questo siamo chiamati! Ci sono esperienze che ci trasfigurano. Tu sei sempre lo stesso, ma il tuo volto si fa bello e radioso, riflette il mistero che ti abita dentro e muove i tuoi sentimenti… 
Si vede nel volto che in te si è accesa la gioia. Il vangelo di Marco scrive che anche i vestiti riflettono lo splendore dell’anima: "Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime; nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosi bianche".
Ai ragazzi e alle ragazze ho chiesto di farsi raccontare dai genitori, dai nonni e dalle nonne, quando gli è accaduto di sperimentare, nell’incontro con Gesù, qualcosa di simile all’esperienza, provata da Pietro, Giacomo e Giovanni e quando hanno “sentito” il Vangelo come esperienza decisiva per il loro futuro.

A tutti ho chiesto anche di pregare così:
Signore Gesù, portaci con Te, sul monte Tabor e mostraci la bellezza del Tuo volto. Donaci il desiderio di stare con Te, per ascoltare la Tua voce e vivere l’esperienza di Pietro che ti disse: “Maestro è bello per noi stare qui!”.
 Fa’ crescere in noi l’amore per Te
e fa’ fiorire sulle nostre labbra il canto di gratitudine
per i fratelli e le sorelle  che ci hai messo accanto,
  ci hanno manifestato e ci manifestano la bellezza del Tuo volto. 

Signore Gesù, fa’ risplendere, anche sul nostro volto,
la gioia di averti incontrato e accresci in noi il desiderio di condividere con tutti la speranza che Tu hai acceso nei nostri cuori.


          a cura di don Arturo Bellin

domenica 1 marzo 2015

(Lc 6,36-38) Perdonate e sarete perdonati.

VANGELO 
 (Lc 6,36-38) Perdonate e sarete perdonati. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito del Signore, ti prego, donami la libertà dal mio io e fa che io possa diventare come spugna per il mio Dio.


Dare per avere, ogni cosa ci verrà restituita, dice Gesù, per come l' avremo concessa, nella stessa misura.
L'invito è a misurare con la stessa misura di Dio, ossia senza misura, all'infinito. 
 C'è molto in queste poche righe, oserei dire che c'è tutto quello che ci dovrebbe interessare per vivere in comunione con Dio, proprio perchè è Gesù stesso che ci conduce passo passo nel cuore del mistero dell'amore assoluto.
Dio è quello che ama senza misura, che perdona al minimo accenno, che prova per noi tanto di quell'amore da non saperne fare a meno.
Per capire questo bisogna entrare seriamente in contatto con Lui, non farci un' idea, ma vivere una realtà.
 Tutto quello che ci unisce a Dio, non può essere idealizzato e basta, perchè ci lascerebbe distanti dall'originale, in tutto, anche nella pratica.
 C'è un momento, prima della morte di Gesù sulla croce, che oggi mi balza continuamente davanti agli occhi, un momento che sembra non avere nulla in comune con il vangelo di oggi, ma come io spesso ripeto, questa mia riflessione, non vuole essere un'omelia, nè una spiegazione del brano evangelico, ma un esempio di come il Signore ci parla attraverso la scrittura, e di come comunica con noi attraverso le scritture.
Il momento in questione è quello in cui ci presenta i due ladroni che stavano in croce accanto a Gesù. Il primo rifiutò Gesù fino all'ultimo, lo scherniva e lo insultava: " Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!  "
L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
 Bastò questo a Gesù, bastò che il peccatore riconoscesse che lui era punito giustamente e che Gesù che era giusto,  veniva invece crocifisso senza colpa, per dire allo sventurato che la corsa della sua vita, cambiava direzione, che sarebbe stato accolto in paradiso.
 L'ultima occasione per il ladrone, l'ultima tentazione per Gesù, infatti le parole del primo ladrone ricordano quelle di satana nelle tentazioni e Gesù non risponde alla tentazione, ma risponde al desiderio di giustizia per lui.
 A volte il nostro sentirci colpevoli ci fa schierare dalla parte sbagliata e ci fa rinunciare alla salvezza, ma con Dio tutto è molto più semplice di come noi lo giudichiamo, tutto è dono, tutto è grazia infinita.
 La liberazione nasce da un semplice riconoscimento di giustizia , il  Dio che si manifesta in Gesù non è il Dio che guarda i meriti, non abbiamo nessun merito, non è un Dio che guarda le virtù, non abbiamo molte virtù, ma è il Dio che guarda i bisogni e le necessità, un Padre che  concede la salvezza, non come un premio, ma come un regalo, così come fa Gesù.
Oggi il Signore mi ha portato sotto alla croce e ve l'ho raccontato con semplicità, per farvi capire come ogni volta è diverso, metto il link della precedente riflessione sullo stesso brano: http://bricioledivangelo.blogspot.it/2013/02/lc-636-38-perdonate-e-sarete-perdonati.html

sabato 28 febbraio 2015

(Mc 9,2-10) Questi è il Figlio mio, l’amato.

VANGELO
(Mc 9,2-10) Questi è il Figlio mio, l’amato.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni vicino a me o Santo Spirito, ed aiutami a comprendere il senso della lettura d’oggi, ed a saperla applicare alla mia vita.
Sono molte le cose che mi colpiscono di questo brano e, onestamente non so da dove cominciare, perchè nella sua narrazione Marco, va all'essenziale, senza raccontarci i dettagli di questa giornata particolare, che porta i tre discepoli a vivere un'esperienza spirituale con Gesù, veramente insolita, ma i sacerdoti parleranno abbondantemente di questa esperienza in chiave teologica e molto meglio di me.
Io amo ascoltare quello che questo brano ci dice, quasi in segreto, proprio per noi!
Gesù ha sempre parlato con i suoi, ma ci sono cose che non si possono spiegare a parole, bisogna farne l'esperienza diretta.Quello che accadde li intimorì, non se lo aspettavano e questo fece nascere in loro il desiderio di potersi fermare lì, di poter continuare a vivere quell'esperienza al di fuori del mondo.Dio non è così lontano, non è irraggiungibile, perchè è sempre Lui che viene incontro all'uomo, e questo momento di grazia, questo dono che fa loro, deve restare chiuso nel loro cuore.Gesù sa che il diavolo si insinua facilmente nel cuore dell'uomo, che questa visione fantastica poteva essere presa da lui e manipolata per suscitare in loro superbia, immodestia, presunzione, per questo chiede loro di non parlarne con nessuno fino a che Lui non fosse risorto.In quel momento era facile per loro credere che Gesù sarebbe veramente risorto, avevano appena visto davanti ai loro occhi Mosè ed Elia...ma poi tutto cambia e svanisce, solo Gesù con loro....difficile sarà ricordare che non sono soli, quando non vedranno più neanche Gesù.Questa è l'esperienza che ci viene chiesta, che ci viene concessa, anche a noi sempre, capire che non siamo mai soli, perchè quello che non è visibile ai nostri occhi , è visibile al nostro cuore.Meravigliose le parole di Dio....ASCOLTATELO... ci da anche l'indicazione di dove trovarlo...nella sua parola!

venerdì 27 febbraio 2015

(Mt 5,43-48) Siate perfetti come il Padre vostro celeste.

VANGELO
(Mt 5,43-48) Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, fortezza di chi spera in Te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
La logica che ci lega alla terra è fatta di simpatie e di antipatie, di cose belle e cose brutte, di odio e di amore. Tutti siamo capaci di provare dei sentimenti, anche gli animali, che sicuramente sono migliori di noi anche in questo. In genere i nostri sentimenti debbono essere corrisposti, ricambiati, perché non siamo proprio abituati a dare gratuitamente, e siamo più inclini all’ indifferenza e al rancore che
 all’ amore.
Ma noi non siamo solo uomini, siamo anche Cristiani e nella logica di Cristo,
 l’ amore supera i nostri limiti. Ama il tuo nemico, perché Dio lo ama, è tuo fratello. Se ami Dio, se vuoi condividere con lui il sogno, non puoi essere tu a decidere chi amare, devi fidarti di Dio. Io sono sicura che molte persone che per noi non hanno speranza, saranno invece davanti a noi sulla via del paradiso. Il Signore sa come e quando chiamarci, ricordate la frase: “ non siete voi che avete scelto me, ma io che ho scelto voi “? Poi si, è vero, abbiamo il libero arbitrio; la scelta è la nostra, se dire si o no a quella chiamata, ma come con Paolo, così fa con tutti noi, sono solo i tempi ed i modi che differenziano. Gesù ci invita ad amare, sempre e nonostante tutto, perché è da questo che si riconosce il Cristiano, anche i pagani sanno amare chi li ama, ma il Cristiano deve tendere ad amare anche il suo nemico.
Abbiamo tanti esempi di gente che ha saputo amare e perdonare come ha fatto Gesù; un esempio è suor Maria Laura Mainetti, la suora uccisa a Chiavenna da tre ragazze, che hanno dichiarato al processo, che mentre la colpivano, chiedeva a Dio di perdonarle.
Dal gesto insano di tre ragazze, all’ amore incondizionato della piccola suora, e da allora, tanti piccoli fiori sono fioriti da quel seme d’amore. I disegni del Signore non sono i nostri, ma noi possiamo farne parte nel bene o nel male. Satana propone ma Dio con il nostro aiuto Dispone!

giovedì 26 febbraio 2015

(Mt 5,20-26) Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.

VANGELO
(Mt 5,20-26) Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito a recepire con quanto amore Gesù ci invita alla pace, ci guida a capire che non è seguendo una legge che si conquista la pace,ma vivendo l'amore si costruisce.
Quaresima e pace, occasione di crearla, occasione per imparare a viverla.
Il mondo fuori grida le sue battaglie, alza la voce sui deboli e usa la prepotenza per affermare le sue ragioni. È così difficile vivere la pace!
Basta accendere la tv e la violenza varca la porta, riempie la casa ed ho voglia di piangere!
Tutti arrabbiati, tutti nervosi, pronti a saltarci addosso per nulla, pronti a reagire per non farci schiacciare...
E ci definiamo Cristiani... Ma come? Ma quando ?
Presi a vivere di corsa, ad afferrare tutto quello che capita, a non voler rinunciare a nulla... Tutto è così fallace in questo mondo, ma noi siamo presi a viverlo da non saper vedere altro.
Ecco che allora le parole di Gesù fanno male, suonano forte nel mio cuore e mi fanno capire che per seguire Gesù, non è questa certo la strada... Convertirci, ricominciare nonostante i nostri fallimenti e cercare di capire che l' unica vera via è quella dell' amore, non ce ne sono altre.
Forse non abbiamo ancora capito quale dono ci fa Gesù, con quanto amore ci guarda, ci implora di amare e di amarlo.
Stamattina riflettevo con un sacerdote, di quanto mi dia fastidio vedere che tutti si rivolgono agli altri con superiorità, che tutti si innalzano sugli altari ed ogni volta cercano di insegnare ad un altro come deve vivere, come pregare, come fare questo, come fare quello!
Siamo prigionieri delle parole, dei preconcetti e della nostra superbia; tutti ci sentiamo così giusti da poter dire agli altri come agire, ma non è altro che la nostra superbia che parla, ecco perchè poi non sappiamo accettare un consiglio e diventiamo permalosi, non riusciamo ad ascoltare neanche i consigli di Dio, pensando che ci vuole obbligare ad essere diversi da quello che siamo, e non che ci guida per il nostro bene!
Ti prego Signore perdonaci, liberaci da tutte le nostre catene, insegnaci a vivere la gioia dell' amore, Tu che ti sei speso tutto per noi, insegnaci a donarci perchè nello scoprire l'amore ,possiamo imparare a seguirti davvero!
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Un'altra mia riflessione a questo link: http://bricioledivangelo.blogspot.it/…/mt-520-26-va-prima-r…
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mercoledì 25 febbraio 2015

(Mt 7,7-12) Chiunque chiede, riceve.

VANGELO 
 (Mt 7,7-12) Chiunque chiede, riceve. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ispirami o Dio, attraverso lo Spirito Santo, quale strada deve seguire il mio cuore per percorrere le Tue vie, senza timore di sbagliare e di ascoltare falsi profeti.


Dopo averci insegnato a pregare, Gesù ci fa conoscere la meravigliosa bontà e disposizione del Padre.
Per farlo ci fa il paragone con il nostro padre terreno, che si presume ci ami al di sopra di tutto, ma come noi non è perfetto nell'amore come Dio.
“ Chiedi e ti sarà dato, bussa e ti sarà aperto” sono le parole con le quali Gesù ci dice che se ci rivolgiamo a Dio con tutto il cuore, e con una vera disposizione a seguire le sue vie, a conoscerlo, Egli ci darà tutto quello che chiediamo, perché non aspetta altro che la nostra conversione a Lui e alla sua parola. Ora si tratta di capire qual' è la giusta disposizione per porci davanti a Lui, e sicuramente non è quella di pretendere già di sapere quali sono le cose giuste per noi, quindi accettiamo la sua volontà e cerchiamo di comprendere che se il Signore permette determinate cose e situazioni, lo fa per il nostro bene, perché sa qual' è il nostro bene, e quello di tutta l'umanità, poiché Lui è l'unica via per la nostra salvezza.
Un' altra cosa che possiamo notare e come in questo brano Gesù ci parli di quello che negli uomini è la normalità, invece per Dio può essere la risposta del mondo al nostro bisogno di aiuto. Avere gli uomini per amici, non è che sia sbagliato, assolutamente, non è questo che ci vuole dire Gesù, ma ci avverte che gli uomini sono un pochino egoisti, e non è che abbiano a cuore il nostro benessere, ma pensano molto più al loro. Dio invece ci ama e sa che cosa è meglio per noi, perciò quando preghiamo, e facciamolo spesso, anche per le piccole cose, non chiediamogli di accontentarci, ma di fare quello che è meglio per noi, e fidiamoci, Lui sa quello che fa! Gesù ci sprona a fidarci di Dio anche nel dare, non solo nel chiedere, perché la legge di Dio è giusta in tutto, e in proporzione a quello che sapremo dare, potremo ricevere.

VIA CRUCIS “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”




















VIA CRUCIS

Padre, nelle tue mani
consegno il mio spirito”


Sono le ultime parole di Gesù sulla croce, che l’evangelista Luca riporta (Lc 23, 46) richiamando il salmo 31 (30), v. 6, “alle tue mani affido il mio spirito”. Un atto di fiducia e di abbandono da parte del Figlio dell’uomo nelle braccia del Padre, che insegna a noi come e fino a che punto avere fede in Dio. Il dolore, anche il più profondo, diventa un’offerta di amore se ci consegniamo come ha fatto Gesù sulla croce. Con Maria, nella Via Crucis, seguiamo i passi del primo Missionario che ha unito il suo dolore alle sofferenze del mondo intero.

I STAZIONE
Gesù condannato a morte

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.
 23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. 24 Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. 25 Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
 (Lc 23 - 24, 25)

Gesù si abbandona alla volontà del Padre: per la nostra salvezza si consegna all’esperienza devastante dell’ingiustizia e della morte.

Perché non seguiamo più la logica di ingiuste sentenze e facili condanne:!
Signore, rendi il nostro cuore puro e sincero per riconoscere che non poche volte emettiamo giudizi cattivi nei confronti dei nostri fratelli; perdonaci e rendici capaci di misericordia, per annunciare veramente il tuo amore.
Togli il trave che è nel nostro occhio, ed aiutaci a vedere i nostri errori,aiutaci a convertirci, ad accettare i giudizi anche se ingiusti, ad abbracciare la croce 
dell' ingiustizia, come tu l'hai abbracciata per noi.
Amen.


Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.


II STAZIONE
Gesù riceve la croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
(Mt 27, 31)

Nell' umiliazione e nella sofferenza ha inizio il cammino di Gesù verso la Croce: Il Dio della Vita va incontro alla morte, per trasformarla con l’offerta di sé, caricandosi sulle spalle tutto il male e il dolore del mondo.

Perché impariamo ad accettare la Croce nel cammino della vita!
Signore, rendici capaci di superare l’indifferenza verso quanti soffrono nel mondo, per non contribuire più ad addossare loro la Croce dei nostri egoismi.
Dacci un cuore che sia veramente aperto all'amore e alla misericordia,come il Tuo,che sa riversare amore e lo fa in abbondanza senza risparmiarsi.
 Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

III STAZIONE
Gesù cade sotto la croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

 Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
(Is 53, 5)

Gesù cade per noi e con noi: nella sua caduta, le nostre cadute. Cade per il peso di una Misericordia senza limiti, per farsi sentire accanto a noi nelle nostre fragilità e rialzarci.

Perché possiamo sempre affidarci alla Misericordia di Dio!

Signore, rendici degni di servire quanti nel mondo soffrono a causa del peccato perché mostrandoci misericordiosi si manifesti in noi il tuo Amore.
Fa che possiamo essere testimoni fedeli e che non ci tiriamo mai indietro.
Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.


IV STAZIONE
Gesù incontra sua Madre

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Luca 2,35

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione  perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».

(Lc 2,34- 35)

Nel volto di Gesù sfigurato dal dolore, la Madre incontra e accoglie in sé tutta l’umanità straziata, innalzando la sua supplica e il suo grido di fede all’ Amore infinito. Come all’ annuncio dell’angelo, anche ora Maria continua a credere al di là di ogni speranza, offrendo il suo unico Figlio al Padre celeste.

Perché impariamo da Maria ad avere fede nel Signore!
Signore, tu che hai voluto rendere Maria, tua Madre, Madre nostra sotto la tua croce, fa’ che per sua intercessione tutte le famiglie del mondo, soprattutto quelle provate dalla sofferenza, possano risplendere della gioia del tuo amore.
 Amen.


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

V STAZIONE
Gesù aiutato dal Cireneo

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

 Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce
(Mc 15, 21)

In Simone di Cirene ci facciamo solidali con Gesù: accostandoci a lui, prendendo su di noi la sua Croce, in realtà non siamo noi ad aiutare lui, ma è lui a salvarci, facendoci prendere parte alla sua vittoria sul peccato e la morte.


Perché nella sofferenza non venga mai meno la fiducia nella presenza del Signore !

Signore, fa’ che nel tuo nome diveniamo sinceri Cirenei per i nostri fratelli e sorelle che faticano a portare la propria Croce, per condividere con loro la gioia che viene dalla fede in te.
Fa che non ci voltiamo indifferenti al dolore degli altri e che non ci limitiamo ad una pacca sulla spalla, ma che che insieme a Te, grazie a Te, sappiamo toccare e lenire le ferite di chi cerca aiuto nella fede.
 Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.

VI STAZIONE
Gesù asciugato dalla Veronica

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere (Is 53, 2)

Con lo sguardo di Gesù impresso nel cuore restiamo saldi nella fede anche quando tutto intorno sembra vacillare e le ingiustizie avere il sopravvento. Come la Veronica, cerchiamo sempre il Volto del Signore nelle pieghe della nostra vita, fiduciosi nel suo amore.

Perché il Signore ci renda capaci di riconoscere la luce del suo Volto!
Signore, fa’ che impariamo sempre più a incontrarti nell’ ascolto della tua Parola e nelle opere concrete, perché possiamo essere credibili annunciatori del tuo Vangelo.
Fa che ti viviamo per quello che sei realmente,e non per l'immagine che ci fa comodo recepire. Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

VII STAZIONE
Gesù cade la seconda volta

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità (Is 53, 5)

Cadiamo sovente sotto il peso del peccato, nelle incertezze, nelle fatiche e nelle contraddizioni della vita che lasciano il nostro cuore in preda alla tristezza. Ma la Grazia di Dio è più forte. Nella preghiera, continuiamo ad affidarci a Lui, in comunione con tutti gli oppressi e con quanti si credono abbandonati dal suo Amore.

Perché non perdiamo mai la luce della Speranza che ci è stata donata!
Signore, risollevaci sulle ali della tua speranza, perché sebbene colpiti e atterriti dal nostro peccato e da quello del mondo, riprendiamo il cammino della vita per realizzare il disegno d’Amore del Padre.
Sorreggici nelle prove, allontanaci dai pericoli.
Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.
VIII STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli (Lc 23, 28)

Accogliamo con fede la parola del Signore, anche se talvolta è dura ed esigente. Quello di Gesù è un invito alla conversione autentica, alla Salvezza, non una condanna.

Perché convertendo il nostro cuore alla fede in Dio, diventiamo capaci di vera compassione!
Signore, trattato senza pietà, fortifica nella speranza della tua Salvezza quanti soffrono a causa di persecuzioni e maltrattamenti.Rendi giustizia al tuo popolo,che spera e che soffre.
Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.
IX STAZIONE
Gesù cade la terza volta

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

“Il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti” (Is 53, 6)
E’ prostrato a terra il Signore dell’universo, solo, schiacciato da un apparente fallimento, come tutti coloro che si sentono ormai sconfitti e abbandonati sulle strade polverose della vita.

Perché nelle continue cadute, non ci arrendiamo al senso della sconfitta e al male! 
Signore, aiuta a risollevarsi dalle difficoltà chiunque è caduto, perché attraverso l’esempio della tua carità, possa di nuovo incontrarti.
 Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.



X STAZIONE
Gesù spogliato delle vesti

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.


Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.(Mc 15, 24)



Il Figlio dell’uomo si lascia spogliare per rivestire l’umanità peccatrice con le vesti della Salvezza offerta al mondo intero. Dona se stesso come vittima innocente.

Perché impariamo a rispettare la nostra corporeità! 
Signore, spogliato delle tue vesti, aiuta anche noi a liberarci dalla brama di possesso, a ricercare l’essenziale, per divenire donne e uomini desiderosi soltanto della ricchezza della tua Misericordia. Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.



XI STAZIONE
Gesù inchiodato alla croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra (Mt 27, 38)

Cristo non è solo sulla Croce. Al suo sacrificio sembrano partecipare altri “crocifissi” della storia: malati di ogni età e di ogni tempo. La loro sofferenza ora è unita a quella del Signore che ha condiviso, fino alla fine, le miserie dell’umanità.

Perché i sofferenti di tutto il mondo si sentano sempre raggiunti dal tuo Amore! 
Signore, dona a chi come te è inchiodato sulla Croce della sofferenza, il tuo santo conforto. Rendici instancabili nelle premure e degni compagni di viaggio di quanti percorrono le strade del dolore e della malattia. Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.

XII STAZIONE
Gesù muore in croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala (Gv 23, 46)

La volontà del Padre è compiuta. Il Figlio l’ha accettata fino ad annullarsi per noi, a privarsi della Vita per donarla all’umanità. E’ la vittoria sulla paura della morte, l’inizio di una vita nuova.


Perché perseveriamo nella fede nei momenti estremi del dolore e della morte! 

Signore, nel tuo Spirito trasforma le nostre paure in coraggio, perché, abbandonati a Te, sappiamo confortare ogni fratello e sorella che incontriamo.
Fa che davanti alla morte gioiamo della resurrezione.
Amen.



Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.
XIII STAZIONE
Gesù è deposto dalla croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.


Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. (Gv 19, 38)

Sulla Croce si è consumata la lotta tra la morte e la Vita. Gesù, la Vita, non può morire! Eppure è esanime, accolto nelle braccia dei suoi. Come Maria, manteniamoci saldi nella fede, certi che l’ultima parola non è “fine”, ma un nuovo e gioioso inizio!

Perché non perdiamo mai di vista la vittoria di Cristo sulla morte! 
Signore, consola le anime di quanti muoiono dispersi in ogni angolo della Terra, privati dell’affetto dei loro cari o inghiottiti nella dimenticanza, perché siano accompagnati dalla nostra preghiera e ricevano
il dono della vita eterna. Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.

XIV STAZIONE
Gesù è posto nel sepolcro

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.


Lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo (Mt 27, 59b-60)

La pietra che chiude il sepolcro ha le ore contate: non può spegnere la speranza, presto si trasformerà nella via d’accesso alla vita eterna. Pieni di fede e di gioia, dunque, riapriamo i nostri cuori superando ostacoli e divisioni tra noi!


Perché il nostro cuore rompa le sue durezze e torni ad accogliere i fratelli, per annunciare l’amore di Dio!
Signore, illumina i nostri cuori con la Luce della tua Resurrezione. Fa’ che ci lasciamo coinvolgere nella tua Passione, per morire ai nostri peccati e risorgere come uomini nuovi nella carità. Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

CONCLUSIONE

O Signore,

al termine del cammino della Via crucis,

tu non ci congedi.

Anche se torniamo alle nostre attività,

tu resti dentro di noi,

abitandoci e facendo di noi la tua casa.

Ci siamo lasciati guardare dai tuoi occhi morenti,

mentre contemplavamo il tuo cuore trafitto.

Per questo ti ringraziamo,

perché nell’oscurità della tua passione

hai fatto sorgere l’alba della speranza;

nell’abbandono e nella solitudine

degli uomini di tutto il mondo

hai rivelato il tuo infinito amore per noi.

Concedici di poter essere

gioiosi uomini e donne pasquali,

nei giorni luminosi come in quelli bui,

in cammino verso il tuo Regno.

(G. Ransenigo)


Preghiamo.

O Dio, tu che conosci la nostra debolezza e la nostra paura di affrontare l’oscurità delle prove, rendici persone libere. Facci arrivare al traguardo della pace che è oltre l’angoscia e trasformaci in dono del tuo amore per tutti gli uomini della terra. Per Cristo nostro Signore.