lunedì 25 aprile 2011

Mt 28,1-1 È risorto e vi precede in Galilea.(sabato santo)

Vangelo
Mt 28,1-1 È risorto e vi precede in Galilea.
Dal Vangelo secondo Matteo

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. 

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. 

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». 

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. 

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, porta in me la luce, fa che io possa percepire pienamente il senso della resurrezione.Te lo chiedo per Cristo, nostro Signore, che donò la sua vita per la nostra resurrezione. Amen.

Voglio partire da questa preghiera per riflettere con L’aiuto dello Spirito Santo, su quello che definiamo l’avvenimento della resurrezione di Gesù; ma non mi voglio fermare a pensare che Lui è risorto… per quanto importante sia, ma a come interpretare certi fenomeni per noi inspiegabili.
Cominciamo dalla considerazione che Gesù “trasfiguro” davanti ai discepoli, mentre pregava, che varie sono le testimonianze di ascesi dei Santi e i fenomeni di bi-locazione e di apparizioni dopo la morte.Dio ci ha creato e posti in quest’ambiente terreno, immersi in un’infinità di fenomeni senza spiegazione se non quella della fede, che è al centro di tutto questo come un punto fisso.La contemplazione della parola, la preghiera, e tutto quello che mette al centro Dio, può far roteare intorno e dentro di noi una serie di eventi, più o meno comprensibili, che possono essere recepiti solo con un’apertura al trascendentale.
Quando si parla di religione sembra che sia difficile credere a questi fenomeni, c’è molto scetticismo, ma poi gli stessi che negano il trascendentale religioso accusandoci di allucinazioni, si definiscono uomini liberi.
Credo che invece la vera libertà venga proprio dall’attaccamento alla Divinità che fa parte di noi, e al non sentirsi dominati né influenzati, dall’attaccamento alle cose create; per questo è possibile trascendere dal tempo, dal luogo e dallo spazio, in una più alta e più soprannaturale realizzazione di vita.
Risorge Gesù e appare alle donne, ai discepoli e alla Madre.
Appare ai Santi quando sono in vita e questi a loro volta appaiono a chi li invoca… 
Arrenderci all’evidenza che non siamo tutti degli allucinati è molto più semplice che continuare a cercare prove del contrario.
Questa generazione chiede dei segni, ma non li avrà se non crede in Gesù Cristo, se non si lascia andare a contemplare la sua vita, ad accettare come possibile con Dio quello che sembra impossibile all’uomo, a fermarsi davanti al miracolo di Dio fatto Uomo e non la vive come possibilità di fare parte di tutto questo progetto di Divinità che si crea in lui.

(Gv 18,1- 19,42)Passione del Signore.

VANGELO
 (Gv 18,1- 19,42)Passione del Signore. 
+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni 

- Catturarono Gesù e lo legarono 
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io.! Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

- Lo condussero prima da Anna 
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo». 

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. 

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote. 

- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! 
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. 

- Il mio regno non è di questo mondo 
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire. 

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». 

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. 

- Salve, re dei Giudei! 
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. 

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». 

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». 

All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande». 

- Via! Via! Crocifiggilo! 
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. 

- Lo crocifissero e con lui altri due 
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». 

- Si sono divisi tra loro le mie vesti 
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così. 

- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! 
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. 
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. 

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa) 

- E subito ne uscì sangue e acqua 
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». 

- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi 
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. 

Parola del Signore 
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la mia riflessione 
preghiera 
Spirito del Signore che scendi su di noi,facci vivere degnamente il ricordo della santa passione del Cristo,dell'amore che lo ha portato alla croce,e poiche' non siamo degni di essere amati in questo modo,fa che almeno ci rendiamo conto,in questa quaresima,di quanto siamo amati. 

Volevo astenermi dal fare commenti in questi giorni,ma una cosa sola mi sento in dovere di dirla. 
Non ho mai sentito il Signore vicino come in questo periodo...non c'è Pasqua che eguagli quello che sto provando,non c'è dolore che mi passi dinnanzi senza che mi blocchi e mi fermi per aiutare chi è a terra.Non sono io,questo è certo,io vivo da 58 anni,e mai ero stata così attenta al dolore degli altri,non sono io,dicevo,ma Gesù che vive in me. 
Mi spiego bene ,perchè non voglio che qualcuno pensi che sono un'esaltata e che già mi sento santa,ANZI,TUTTO IL CONTRARIO.Ma facendo posto sempre di più a Gesù nel mio cuore,oggi vedo che l'amore per il mio prossimo,è aumentato tantissimo,la percezione che lo Spirito mi concede,non mi permette più di vivere con superficialità estrema il dolore e il bisogno altrui. 
E' il Signore che sceglie,ed io lo lascio fare,attenta alle insidie,e costante nella preghiera,io vivo,normalmente,in mezzo al mondo,e non ho nessun merito più di un altro,magari ne ho di meno,ma volevo dirvelo,perchè questa è la mia testimonianza di come l'adesione a Cristo ti cambia la vita. 
Non smetterò mai di ringraziarlo per avermi voluto cercare e riportare vicino al suo cuore,e lo prego di continuare a cercare ,anche attraverso di me,se posso,altre anime che come me si erano perse,e portarle ad aderire a Lui,pur con le nostre imperfezioni,sempre di più.E a voi compagni di viaggio posso solo dire che non ho mai sentito ,MAI,un amore così grande nei miei confronti,mi sento amata incondizionatamente,soprattutto nel dolore.LASCIATEVI AMARE. 

(Gv 13,1-15) Li amò sino alla fine. (giovedì santo)

VANGELO
(Gv 13,1-15) Li amò sino alla fine. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». 

Parola del Signore

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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Il giovedì santo è una delle giornate più significative di tutto l'anno liturgico.In questa giornata,tutto si sta compiendo e Gesù,ancora per l'ultima volta ,insegna ai suoi discepoli ,come continuare dopo che lui non sarà più con loro.Nella messa del crisma,viene confermata la missione di Gesù come sacerdote di Dio,come l'unto,colui che è venuto per portare la lieta novella,a salvare gli oppressi e con un messaggio che è rimbombato per tutto il periodo della sua predicazione-"amatevi l'un l'altro come io ho amato voi".
Nell'ultima cena,ci preannuncia il dono della sua vita per amore nostro,e porta fino all'umiliazione di se,lavando i piedi e inginocchiandosi davanti agli apostoli,perchè vuole far capire che è venuto per servire e che i suoi discepoli devono fare quello che lui fa,a imitazione dell'umiltà che Lui ha avuto nell'accettare la volontà del Padre,in questo estremo sacrificio che sarà la sua morte nell'umiliazione della croce.
Non si cura del giudizio degli uomini Gesù,nè di chi lo deride,lo insulta e gli sputa addosso,si preoccupa solo di servire il Padre e di chiedere perdono per chi lo sta uccidendo.Le ultime parole sono state per invocare il perdono per noi poveri uomini colpevoli.

Un Gesù che si mette ai nostri piedi, che chiede perdono per noi, che ci guarda con misericordia e commiserazione, non può non amarci, ma ancor di più, non può non smuovere le corde del nostro cuore.
Non permettiamo che sia chinato davanti a noi, inginocchiato; lui il Re dei re  e noi il nulla assoluto,ma scendiamo dai nostri sgabelli e inginocchiamoci con lui, davanti ai nostri fratelli, davanti a tutti , senza guardare chi sono e le loro origini, proprio perchè tutti posiamo i piedi su questa terra non per merito nostro,ma per grazia di Dio.

(Mt 26,14-25) Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!

VANGELO
(Mt 26,14-25)  Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,e vivi in me la visione dell'ultima cena del Signore con i suoi discepoli,perchè attraverso di te mi possa penetrare dentro quello che pensò nostro Signore.Assistimi .

Parliamo del tradimento di Giuda?O parliamo del nostro tradimento?
Quante volte ti abbiamo lasciato da solo Gesù in pasto al nemico...quante volte ci siamo schierati con lui....Noi non siamo migliori di Giuda,noi per seguire i nostri interessi lo abbiamo tradito mille volte,lo lasciamo da solo in chiesa,non ci fermiamo mai a parlare con Lui...e mille altri modi per tradire quel suo amore così grandde che non starò ad elencare,per non ferire nessuno...
Quello che vorrei fare oggi,è spingerci ad un esame di coscienza vero.Chiediamo allo Spirito Santo di farci riconoscere i nostri peccati,di farci vedere in quanti e in quali modi tradiamo Gesù.Vedete quale è la differenza tra Giuda e gli altri?Gli altri discepoli lo chiamano Signore,perchè lo riconoscono Signore nella loro vita,ma lui lo chiama rabbì,maestro,ed il maestro insegna ,ma noi siamo così attenti alla sua parola o distrattamente non vediamo l'ora di pensare ad altro,di fare altro?
"Tu l'hai detto"...con queste parole Gesù ci dice che siamo noi a decidere il nostro destino,la nostra adesione a Lui,sempre nostra è l'ultima parola.Facciamo che non sia una parola che ci condanna,ma, anche se nella nostra imperfezione, ci sia da parte nostra un'adesione sincera a Dio.

(Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

VANGELO
 (Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. 
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». 
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Parola del Signore

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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Spirito Santo,amico mio,fammi capire che cosa vuole Gesù dirmi con queste parole,fammi sentire che tutto illumini,alla luce dell'amore che Lui nutre per me,non certo per i miei meriti o la mia fedeltà,che può crollare nel momento del pericolo come quella di Pietro.

Gesù è con i suoi amici,ed in mezzo a loro c'è quello che lo tradirà;una grande tristezza lo assale,mentre lo comunica agli altri.Vicino a Lui c'era Giovanni,che qui non è chiamato per nome,ma viene definito il discepolo che Gesù amava,ed è tanto evidente questo,che persino Pietro,che aveva comunque già nei tratti caratteriali il carisma del capo,si rivolge a lui per far chiedere a Gesù il nome del traditore.
E Gesù illumina il suo discepolo,lo illumina con un gesto che mi fa pensare,che niente accade per caso,il pezzo di pane,intinto nel piatto stesso di Gesù,produce per Giuda la condanna.
Uscito Giuda,Gesù resta con i suoi amici,che pur nelle loro imperfezioni,gli restano fedeli,ed a loro annuncia la sua partenza.Non gli dice apertamente che sarà ucciso,ne' come questo avverrà,ma gli dice che sarà glorificato,per la gloria di Dio.
Anche Pietro,che crede di essere in una posizione di sicurezza per quanto riguarda la lealtà a Gesù,sembra disposto ad accettare ogni prova pur di poterlo seguire,ma Gesù ,che è verità,che sa ogni cosa perchè è Dio,lo ammonisce con dolcezza,come per dire,non essere sicuro di te ,perchè anche tu nella prova ,se resterai da solo e smarrito,potrai cadere.In questo ultimo atteggiamento di <gesù,c'è molto di più di quello che sembra così,a prima vista;devo confessarvi che a questa frase di Gesù,è legata la mia conversione.Vi rubo ancora un attimo per raccontarvi che in un periodo particolare della mia vita,quando ormai stavo per cedere all'insistente richiamo del Signore,avevo pero' una forte remora a recarmi da un confessore,non mi sembrava giusto che un sacerdote,che sicuramente non era perfetto.potesse giustificare i miei peccati agli occhi di Dio.Era il giorno di san Pietro e Paolo ,nel santuario del Divino Amore di Roma,quando capii che se gesù aveva giustificato la debolezza di Pietro,io non potevo oppormi ancora al suo volere....da quella confessione alla caduta di cavallo come san Paolo,è stato tutt'uno.
Per questo io mi rivolgo a voi che ancora non riuscite a trovare la forza di mettervi davanti ad un confessore...non indugiate ancora,nell'uomo imperfetto che vi accoglierà,troverete lo Spirito di perfezione di Gesù stesso.E' a Lui che chiederete perdono,non fate passare questa Pasqua senza confessarvi e comunicarvi,la strada è ancora lunga e dura,e se al canto del gallo non vogliamo tradire il Signore,dobbiamo nutrirci del suo corpo e del suo sangue.

Gv 12,1-11 Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura

Vangelo 

Gv 12,1-11 Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. 
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. 
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo,vieni nel mio cuore,porta la conoscenza dell'amore di Dio per noi,porta la sapienza di quello che Gesù mi vuole dire,ed io sarò qui,disponibile all'ascolto,perchè solo la tua voce voglio seguire.

L'immagine che ci si presenta davanti agli occhi,se imparate a vederla con gli occhi dello Spirito,è di immensa dolcezza.Gesù è con i suoi amici,nella casa di Lazzaro,che aveva resuscitato dai morti.Quale devozione provavano le sorelle di quest'ultimo per quello che aveva fatto.mi piace notare che già solo in queste poche righe troviamo uno di noi...chi saro' io?Lazzaro,amico di Gesù,che per la mia amicizia con lui sono tornato a vivere?Che per essergli fedele sono andato oltre la morte?Cheho atteso che mi venisse a risvegliare dai morti?Oppure sono Marta,che serve il Signore e i suoi amici con devozione e rispetto?Che grata a Lui della resurrezione di lazzaro,senza il minimo dubbio,vede quello che c'è da fare e lo fa?Oppure sono Maria,la dolce piccola Maria,che si mette ai suoi piedi,e lo unge con balsamo profumato?la dolcissima Maria che incurante di chi la guarda è li' in adorazione e lo accarezza con le sue mani e i suoi capelli come raccolta in preghiera?La pura Maria che non si preoccupa di servire con sua sorella per compiere il suo dovere nella vita,ma preferisce un momento di adorazione e di intimità con Gesù?
Poi vediamo intorno a loro altri persomaggi che compongono il quadro che abbiamo davanti agli occhi,troviamo i discepoli ,e tra loro,anche Giuda.
Notate infatti come l'evangelista mette in risalto la sua figura.Giuda teneva la cassa,e si arrogava il diritto di gestire tutti i soldi di chi offriva qualcosa per Gesù,con la scusa di utilizzarlo per i poveru.Ma Giuda non serviva Gesù,serviva la sua avidità,il potere che il denaro gli dava,l'autorità di gestire a suo piacimento i cordoni della borsa,ed era così avido e meschino in cuor suo,che forse meditava già di tradire Gesù per intascarne la taglia.Il gesto di Maria lo irrita e lo fa sentire inferiore,perchè lui non amava Gesù,e questa sua inferiorità lo spinge ad allontanarsi da lui,a volerlo far sparire dalla sua vista.Lo stesso pensiero dei Giudei che non lo riconoscevano come Figlio di Dio e come Dio,e che volevano uccidere sia lui che Lazzaro,per eliminare le prove della loro esistenza.
Intorno a Gesù c'era la prima chiesa e c'erano i suoi oppositori,c'era chi serviva fedelmente,con umiltà e fiducia,chi cercava un rapporto intimo con Lui,come chi prega e vive in adorazione di <gesù,e chi anche tra i suoi discepoli,pensa solo al denaro e lo tradisce,favorendo così i nemici di <gesù,quello che lo odiano e lo vogliono morto,via,lontano dal loro cuore.
Io chi sono Gesù? Aiutami con i carismi che tu dai a chi ti cerca con tutto il cuore,a servrti come tu mi vuoi,e non permettere mai che mi unisca a chi per un motivo o per l'altro,cerca di allontanarti dalla sua vita.
Questa quaresima sta per terminare,fratelli non permettiamo che passi senza lasciare nei nostri cuori un segno profondo,un solco dove Gesù possa seminare amore e raccogliere abbondanti frutti;non permettiamo che finita la Pasqua celebrativa,la porta del nostro cuore si richiuda e dimentichiamo tutto quello che Gesù ha fatto per noi,quanto e come ci ha amato.

Domenica delle palme LA PASSIONE DI GESU’


Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

- Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme. 

- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere. 

- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». 
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». 
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa) 

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
vieni o Spirito Santo,ed io mi metterò al tuo ascolto,vieni ed io faro' tutto quello che mi dici da fare,vieni nel mio cuore,ed io diventerò amore.

Noi uomini siamo molto strani,ci esaltiamo facilmente e altrettanto facilmente ci smontiamo e molliamo tutto.Siamo abituati a non dare più peso a niente,e lo facciamo veramente con tutto.Lo facciamo con i giochi di bimbi,con gli interessi,quasi tutti momentanei,con gli studi,con il matrimonio,con i figli,e con Dio.
Tutto è transitorio nella nostra vita,ma viviamo come fossimo eterni.
Noi esaltati all'ingresso di Gesù nella nostra vita,siamo gli stessi chevorremmo solo gioie dalla sua venuta,vorremmo che ci ripagasse sulla terra della nostra fedeltà,e quando capiamo che per seguirlo dobbiamo lottare controcorrente,che dobbiamo abbracciare la croce,siamo subito pronti a rinnegarlo.
La croce è stata ed è ancora oggi il più grande atto d'amore di Gesù e dei suoi discepoli,di quanti hanno accettato la loro infermità con amore come anime consacrate per la salvezza di molti,seguendo Gesù che è stato innalzato per la salvezza d tutti.Accogliamo Gesù,umile tra gli umili,e seguiamolo fino alla croce ed oltre,la' dove con la sua resurrezzione,ha sconfitto la morte.
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LA MIA RIFLESSIONE

 

La Passione di Gesù,vista dal mio cuore...abbracciami Gesù..


Mi è stato chiesto di parlare della Tua Passione Gesù...
Già alla parola "PASSIONE"  ho avuto un sobbalzo. Tutto quello che noi raffiguriamo con questa parola, come esseri umani, è qualcosa che ci fa pensare ad un sentimento forte, irrefrenabile, intenso, più d’ogni ragionamento che ci potrebbe distogliere. Questo è il Tuo amore Gesù, il tuo modo meraviglioso, senza riserve, senza limiti, di amarci.
Per noi hai sacrificato la vita e non solo perché sei morto per noi, ma anche perché L' HAI SPESA  per noi.
In ogni tuo passo, nell'andare da un posto all'altro, nello sfidare tutte le forze della natura, Tu ti sei rivelato per quello che sei, ed io ti sento in tutta la tua potenza, nella tua incommensurabile, con sapienza umana, forza e potenza.Amare chi ci ama a volte non è neanche facile, altrimenti non ci sarebbero tanti amori non corrisposti sulla terra, ma Tu vuoi di più, Tu fai di più...ed io ti voglio seguire per questa strada, perché solo seguendoti potrò vivere passo passo con te.
La tua via della croce, non è solo una strada ai cui margini  dobbiamo metterci per guardare Te che soffri, ma dobbiamo capire che noi siamo quella croce. I suoi legni allargati ad abbracciare questi fratelli confusi e lontani, quei legni che sembrano poi innalzarsi verso il cielo, come il tuo sguardo in preghiera rivolto a Dio.
Amore infinito, vittima dell'amore che non è corrisposto, lacrime e sangue versati per noi...questo è il tuo calvario.
Uomini  che governano il mondo, attaccati al potere e alla gloria terrena ti condannarono 2000 anni fa e ti condannano oggi a restare in silenzio, in favore della libertà di idee e religione; uomini che urlano e gridano vogliono Barabba libero al tuo posto, quel Barabba che si chiama divertimento, lusso, profanazione,
Cattiveria, egoismo, prevaricazione...sì Barabba al tuo posto Angelo Santo, mentre si ubriacano per festeggiare la morte della loro anima!
Parlare della tua passione, vuol dire essere con Te, e soffrire con Te per noi uomini, ma soprattutto vuol dire accettare di soffrire anche per chi ci odia, perché Tu li ami.Noi non siamo capaci di tanto AMORE, ma l'unico modo per ripagarti di tutte le sofferenze che ti causiamo, è quello di condividere con te il desiderio di salvezza del mondo. Quella croce che tu allarghi su di noi...io voglio abbracciarla con Te, voglio aiutarti Gesù, anche a portare una sola scheggia, ma fa che sia sempre fissa nella mia carne, per ricordarmi che io sono  una peccatrice e che quella croce la porti anche per me.
Voglio salire con te sul Calvario e alzare gli occhi al Padre, voglio chiedere perdono per essere perdonata e salvata; allora sì che quella croce darà un senso anche alla mia vita. Saranno le tue braccia e sollevarmi con te verso il regno che Dio ha preparato per noi.
Potevo dire tanto di più sulla tua passione, sulla Pasqua, sul passaggio dalla schiavitù alla salvezza...ma se non passo dall'amore della croce, sono solo parole!!!!!!!!
Vorrei amarti come Tu mi ami Gesù, ma so che ti accontenti di questo mio misero amore, per questo consacro a Te la mia vita, come Tu hai consacrato (dedicato) la Tua per me.
Lella 



(Gv 11,45-56) Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

VANGELO
 (Gv 11,45-56) Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. 
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». 
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. 
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Parola del Signore

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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Lo Spirito del Signore sia su di me,perchè mi ha consacrato nel santo battesimo.Corpo di Cristo,salvami,Sangue di Cristo lavami da tutte le impurità del mio corpo e fa che io sia tuo strumento,tua luce,che sappia dove andare e illumini la via di chi mi vuol seguire,di chi Tu chiamerai a seguirmi.Amen.

Che strazio questo Gesù!Ma chi è?Perchè viene a interrompere i nostri bei giochi di potere e prestigio?Come possiamo eliminarlo perchè non faccia più danni di quelli che ha già fatto?........Molto probabilmente è questo il pensiero dei farisei e dei giudei che si riunirono quel giorno...loro si erano sistemati a fatica nella condivisone del potere con i romani,e questo uomo veniva a scombinare i piani.Dio fino ad allora non li aveva infastiditi?Lasciava a loro gestire la parola,la legge di Mosè era in mano loro,ed adesso quest'uomo,che aveva poteri incredibili,attirava le folle a se,e metteva in discussione la loro fede.....no,basta!Quest'uomo doveva morire!!!!!
Quante volte la nostra coscienza si è ribellata alla parola di Dio,all'annuncio dell'Amore; quante volte tutto quello che abbiamo faticosamente conquistato in questa terra si è messo tra noi e Dio?Sembra incredibile come la parola di allora sia attuale e anche troppo,nei giorni nostri,e qualcuno pensava che la bibbia sia solo un libro vecchio di 2000 anni senza senso oggi...ma Gesù è verità,quando disse che le cose della terra passeranno,ma la sua parola non passerà,sapeva perfettamente quello che diceva,siamo stolti noi,che non facciamo nulla per capire con quanto amore,lui ci parla ancora oggi.
La sua è quasi un'implorazione,non un rimprovero,lui aspetta che noi vediamo quanto ci ama,perchè ci cerca,perchè compie miracoli,perchè vince la morte,e ancor di più,cosa è disposto a fare per noi!
Tutto è scritto,e Lui accetta il volere del Padre,costi quel che costi,soffre sia nel corpo che nello spirito per noi;nessuna angoscia gli viene risparmiata,ma lo fa e va avanti fino alla fine,per dimostrarci l'amore di Dio.Tutta la sua venuta sulla terra è un grido di disperazione,convertitevi e credete al Vangelo!!!Convertitevi e vivete il Vangelo.
Non pensate alla vostra vita agiata,al potere al successo,al denaro,agli idoli del momento,ma raccoglietevi in preghiera e ascoltate la voce del Signore:
AMATEVI L'UN L'ALTRO COME IO HO AMATO VOI!
Quando ho cominciato a scrivere questa riflessione ,non sapevo dove lo Spirito mi avrebbe portato...ora che sono a questa frase,mi rendo conto che sono,ancora una volta,davanti all'amore misericordioso di Dio.Ieri sera sono stata ad un incontro,il primo,dell'A.L.A.M.
(associazione laici amore misericordioso)che è per me una chiamata ricevuta nel santuario di Collevalenza,alla fine dell'incontro,ognuno ha espresso un pensiero ed io ho in sintesi,detto che per riflettere la luce del Signore,bisogna viverla,nella preghiera e nelle opere,e far uscire da noi stessi quelli che sono i nostri interessi terreni,i nostri dei.Voi non ci crederete,ma io sto rivivendo in questo momento la pagina del vangelo....molti che si sentono vicini a Dio (a modo loro)non ritengono di dover fare questo,di dover rinunciare a nulla,perchè loro vivono in questo mondo...non nell'altro,e io sembravo una esaltata,molto probabilmente,che vive fuori dal mondo,perchè dicevo semplicemente che nella loro giornata dovevano far posto al Signore.......Anche io ho un pensiero...ritirarmi ed andare ad aspettare da sola che gli altri si sveglino...è umanamente il mio pensiero da tanto,anche scrivere questa pagina oggi è stato doloroso,Dio ci ama,svegliamoci,non facciamo che muoia dentro di noi,non andiamo da nessuna parte senza di Lui.
Eccomi,Signore io vengo a te,con i miei difetti,con le mie paure,le mie angoscie,le mie lacrime e i miei sorrisi...tutto quello che ho ti appartiene,usami,ed io non avrò' vissuto inutilmente in questo mondo.....provate a ripeterlo con me...eccomi Gesù,io mi consacro a te!

(Gv 10,31-42) Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

VANGELO
(Gv 10,31-42) Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Signore ti prego di starmi vicino col tuo Santo Spirito,di illuminare la mia mente ed il mio cuore e di guidare i miei passi
.
Ogni cosa intorno a Gesù si fa sempre più chiara,anche l'ostinazione verso di lui,comincia ad assumere nuovi contorni,e mentre loro,i farisei,cercano falsi pretesti per farlo incriminare e per farlo uccidere,lui parla con parole di verità,citando la sacra scrittura,e facendo vedere come le sue parole ,le parole di Dio e le opere che Lui compie,siano strettamente legate-
Questo è per noi un segnale inconfutabile,anche la nostra vita,da figli di Dio,come quella di Gesù,non può essere altro che un'adesione alla sua parola,ma per farci riconoscere ,per riflettere la sua luce,la nostra adesione deve essere completa e sincera.
Non è un lavoro semplice,e non dipende solo da noi,ma da quanto riusciamo ad aderire al progetto di Dio,ed in base a questo,Lui farà il resto,e ci cucirà addosso grazie su grazie.

(Lc 1,26-38) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

VANGELO
(Lc 1,26-38) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore
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la mia riflessione
preghiera
Ti prego Spirito Santo di assistermi nella lettura e nella comprensione delle scritture,per Cristo nostro Signore.

In questo momento della Quaresima,ritornare alle origini,alla scelta di Maria,al suo si,rappresenta per noi ripercorrere un cammino a ritroso che ci fa comprendere come a volte il disegno di Dio si compia sotto ai nostri occhi senza che ce ne rendiamo conto.
Per quanti di noi c'è stato un momento in cui Dio ci ha chiamato a compiere una scelta,e quanti hanno detto di si,anche se non sapevano a cosa stavano andando incontro.
Per qualcuno il cammino è stato superficiale,per altri più profondo,tutto è dovuto alla disponibilità che c'è nel nostro si,a quanto concediamo e in base a quello ci verrà concesso.
Dalla nascita alla morte di Gesù,e sembra per un attimo che tutto finisca qui,ma dopo la morte c'è la resurrezzione ed il ritorno alla casa del Padre,e Gesù è venuto per aprire la strada;anche se non è stato facile per lui,tutto ha sopportato,tutto ha dato,per la nostra salvezza.

(Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

VANGELO
(Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Parola del Signore
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la mia riflessione
preghiera

Ti prego o Santo Spirito,di assistermi,con il tuo amore e la tua sapienza,per farmi comprendere a fondo quello che il Signore vuole dirmi con queste letture.Per Cristo nostro Signore. Amen
.
Mi ha colpito molto la parte iniziale,che ci dice che Gesù parla a quelli che gli hanno creduto,quindi non più a chi lo contesta o lo vuole mettere alla prova per trarlo in inganno,ma proprio a noi che abbiamo creduto che lui è il Figlio ed è Dio.I suoi toni non sono molto morbidi,ma anzi sembra riprenderci,perché ci costringe a guardare veramente dentro di noi.
La fede per Gesù,non può essere superficiale,ma va accettata in totalità,con tutte le sue difficoltà,mettendoci continuamente alla prova per capire se la profondità della nostra fede è vera.
Essere figli di Abramo,vuol dire avere la stessa fede di Abramo,seguire Dio,amare i suoi insegnamenti,obbedire per amore e fiducia,nonostante la nostra comprensione non arrivi a comprendere i disegni di Dio.Ricordiamo quando ad Abramo viene chiesto il figlio Isacco in sacrificio,ed egli pur non capendo e morendo di dolore e di angoscia accetta di offrirlo.Poi Dio pero’ lo ferma ed offre il suo figlio per la salvezza di tutti gli uomini.
Ma tutto questo richiede una piena adesione a Dio e a Gesù Cristo.

(Gv 8,21-30) Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.

VANGELO
 (Gv 8,21-30) Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego o Santo Spirito,di illuminare la mia mente verso LA LUCE,perchè io possa camminare tranquillamente al seguito di Gesù.
Quello che Gesù fa ai Farisei,è un discorso molto duro,anche se nell'apparenza pacato,e forse riesce più utile questo discorso che tanti miracoli che ha compiuto davanti ai loro occhi,tanto che finisce con la frase..<a queste parole molti credettero in lui->
Che cosa ha suscitato questa decisione?
Sicuramente la paura dell'inferno,del fuoco eterno,della perdita definitiva dell'appartenenza a Dio.
Gli ebrei riconobbero Mosè come mandato da Dio ed attraverso di lui trovarono la salvezza dall'oppressione degli egiziani ,lo seguirono verso la terra promessa,ora dovevano fare il passo successivo, riconoscere in Gesù il figlio di Dio,riconoscere in Gesù Dio,perchè se non riescono a credere in questo,non potranno avere la vita eterna,non potranno essere salvati dai loro peccati.
L'opposizione a Cristo è il rifiuto di Dio,perchè non c'è altra spiegazione alla mancanza di fede,non è solo un non seguire le sue orme e i suoi insegnamenti,ma rifiutarli,ostinatamente,e questo solo per poter gestire da soli la propria vita.

domenica 24 aprile 2011

il tuo sapore

Un sogno già sognato
attimo dopo attimo
di cui ricordo sapore e profumi....
quello dei tuoi capelli
della tua pelle.
Un grido soffocato
a mordersi le labbra
e le lacrime scesero
di nascosto,
ma bagnarono il tuo viso.
Forse almeno quel giorno
potevi dire "ti amo"!

giovedì 21 aprile 2011

Chicca

Chicca

Amore mio
Perché non rispondi.
Dove sei adesso
In quale tempo ti hanno portato?
Ed io? Per quanto ancora dovrò aspettare
Di riabbracciarti?
So che mi ascolti…
So che qualcuno mi ascolta.
Rispondetemi vi prego
Odio il tempo che non passa!

La paura di viverti

La paura di viverti

Fermo…non muoverti
Lasciati andare,
lasciati amare
lascia scoppiare il tuo cuore
e scendere le lacrime
………………..
liberati
e vola!
Il sogno diventa realtà
Solo quando riesci a superare
il limite di te stesso.
Non fermarti ad ascoltare le voci
Non aver paura dei silenzi
Fermati  ed ascoltati,
ascoltami
Sono dentro di te.

Gv 8,1-11 Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

Vangelo 
Gv 8,1-11 Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. 
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». 

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Di Dio di darmi la luce per vedere oltre il peccato,oltre il peccatore...dammi la luce dell'amore di Dio,come la Madonna nel suo messaggio ci invita a chiedere.

Gesù da fastidio con la sua presenza...e gli scribi e i farisei non riescono proprio ad accettare di essere ripresi da Lui,e vorrebbero trovare in lui qualcosa che non va,qualcosa di cui accusarlo,per poterselo togliere di mezzo.
la legge degli uomini condannava chi sbagliava contro la legge di Dio(riveduta e corretta a loro uso e consumo)alla prigionia e alla morte,e questo era una forma di potere alla quale assoggettavano il popolo.Gesù invece parlava d'amore e di perdono,di una vita che andava oltre la morte,di una casa del Padre che non era terrena,e questo faceva smuovere le coscienze.
Una donna adultera che aveva peccato contro la legge di Dio,era un'occasione ghiotta per loro,ma Gesù non ci casca neanche stavolta,non nega la parola di Mosè,ma fa loro capire che sono loro che interpretano male la parola,ergendosi a giudici mentre non sono in grado di poter giudicare perchè anche loro sono peccatori.
Ma la cosa che più mi colpisce è come Gesù è misericordioso,come indica alla donna che puo' andare,ricominciare a vivere,perchè non è il giudizio degli ipocriti che conta,ma il suo non sbagliare più,non peccare più,e la voglia di ricominciare da capo.
A volte si giudica una persona e si mette in mezzo con i nostri giudizi,e non è importante se scagliamo sassi o offese,se i nostri sassi si chiamano indifferenza o emarginazione...siamo tutti degli ipocriti farisei purtroppo.
Dio quante pietre scagliate con giudizi sbagliati sono state lanciate nel mondo da sempre ,e quante ne continuiamo a lanciare...indifferenza,emarginazione...approfittiamo di questa quaresima per ritrovare la via dell'amore e del perdono.

(Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea?

VANGELO 
(Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea? 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. 
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». 
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito d Dio, di assistermi nella comprensione di questo testo, perché attraverso la tua luce, tutto sia apra davanti ai miei occhi e al mio cuore. Ti amo!  
Chi sei Gesù, come riconoscerti, come non farsi ingannare dalle voci che circolano ancora, da ormai duemila anni sul tuo conto? Eppure non sei venuto per parlare d' odio, ma d' amore; non hai portato parole di guerra, ma di pace e allora perchè gli uomini non riescono ad accettarti, a seguirti? 
 Forse perché vogliono essere liberi? Liberi di che cosa,di perdere la vita? Aprite gli occhi fratelli lontani, solo le parole di Gesù ,sono parole di vita eterna, perché ascoltandolo, non saremo condannati a morire e a finire tra le fiamme dell'inferno.
Non pensate stupidamente che l' inferno non esiste, che satana è una favoletta e che la vostra vita è piena così.
Gesù è venuto anche per voi, il suo amore è per  tutti, per poterci  abbracciare con il suo amore e riempire la vita,non ascoltate le voci del mondo che non sa riconoscere Gesù, perché non sa riconoscere l'amore, mettetevi alla prova e fidatevi di Dio.
Fate come i bambini,chiamate la nostra mamma celeste, la Madonna, e chiedete a lei di accompagnarvi da suo figlio, vi ci porterà volando, ma per volare, dovete lasciare a terra la vostra zavorra, tutte quelle ancore che vi tengono attaccati ai vizi, al potere e al denaro, a tutti i falsi dei creati per vivere una vita agiata, e imparate a seguire le orme di un semplice uomo che è stato capace di donare la sua vita per noi.