giovedì 21 aprile 2011

(Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita. 

+ Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: 

«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi gio ni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono pi&u! grave; degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vit! a, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore _________________________________________________________________LA MIA RIFLESSIONE PREGHIERA 

Ti prego o Spirito d'amore,fammi riconoscere il vero volto dell'amore che Dio vuole farci comprendere in questo brano del vangelo,in ogni sua più piccola sfaccettatura. Comincerò col leggere insieme a voi,tra le righe,l'amore del Padre.Un padre che ha lavorato sodo per non far mancare niente ai figli,che li ha educati al lavoro,alla responsabilità,ha fatto questo con tutti e due,ma all'improvviso,uno di loro,stanco e con una irrefrenabile voglia di ribellarsi al padre,decide che vuole partire,vuole andare lontano per avere tutto quello che il padre per buon senso gli negava. Il padre con il cuore infranto,non può trattenerlo,e così gli dà la sua parte di eredità e lui va.All'inizio,non si rende conto dell'errore fatto,gode di tutto quello che vuole,ma dopo un po' si rende conto che tutto quello che ora ha,non gli ha dato la felicità,ma anzi,ha ancora di meno di quello che aveva quando si sentiva sottomesso al padre,infatti nel vangelo Luca ci parla di una grave carestia in quel paese,facile da rapportare alla tristezza del suo cuore.Non aveva conquistato nulla ed aveva perso anche quello che aveva...ripensava alla sua casa,dove tutti potevano godere dei beni e dell'amore del padre,persino l'ultimo dei suoi servi,e lui se n'era andato per rincorrere cosa?Si era perduto!Ecco la nuda e cruda verità,si sentiva perduto e disperato e con fatica,perchè era molto orgoglioso,decide di tornare dal padre. Chissà cosa pensava ,chissà come sarebbe stato accolto,certamente non si sentiva degno,ma avrebbe trovato le parole per chiedere scusa? Quanti pensieri prima di incamminarsi,quanto tempo perso in inutili elucubrazioni...Appena il padre lo vede da lontano gli corse incontro e lo abbracciò,lostrinse forte e ordino' ai suoi servi di portare il vestito più bello,l'anello e i calzari e gli restituisce la sua dignità di uomo e di figlio,e così anche il figlio ingrato capisce quanto è grande la gioia del padre per il suo ritorno,quanto è grande il suo amore! Ed ora passiamo all'altro figlio,quello che aveva sempre fatto il volere del padre,quello che gli era stato sempre vicino....cosa succede in lui?Non gli sembra giusto che per il padre questo ritorno sia motivo di gioia,non accetta che sia messo sul suo stesso piano,forse invidia,forse rabbia,o forse solo dolore,ma qualcosa lo spinge a voler giudicare il modo di agire del padre,addirittura criticarlo...quante volte noi ci mettiamo in questa condizione? Ecco quello che per me è un punto fondamentale di questo brano del vangelo,il punto in cui la mia riflessione,mi ha portato a capire che noi troppo spesso giudichiamo,condanniamo e vogliamo decidere chi fa il bene e chi il male,dimenticando troppo spesso che Dio non la pensa come noi,ma noi dobbiamo pensare come lui! _____________________________________________________________ 

Mt 21,33-43.45 Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!

Vangelo 


Mt 21,33-43.45 Costui è l’erede. Su, uccidiamolo! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». 
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ancora una parabola,e ancora una volta Gesù si rivolge ai capi anziani e ai sacerdoti,a coloro quindi che detenevano il potere di amministrare la parola di Dio.A loro è stata affidata la parola, ma loro la vogliono gestire a modo loro,e non vogliono accettare Gesù,perché non vogliono accettare le sue regole,ma vogliono essere loro il popolo eletto,il popolo prescelto da Dio,e questo Gesù che parla con i pagani,che sana i lebbrosi,e che accoglie gli emarginati,proprio non gli piace,e non potendo accettare di sentirsi in colpa,di avere qualcuno che pesa sulla loro coscienza,decidono di ucciderlo.
Ma quel Gesù che loro hanno scartato,è stato la nostra salvezza,la salvezza di ogni uomo che non vuole un Dio su misura,come gli fa più comodo,ma ascolta la voce di Dio per quella che 
è, ed accetta Gesù ed il suo messaggio; accetta la croce nella sua vita,accetta di servire e non di essere servito.Troppo spesso gli uomini,hanno una visione spirituale della fede,ma poi nei fatti,non riescono a viverla concretamente,perché mettono se stessi al centro della loro vita,e non Gesù ed una vita basata sull'imitazione di Cristo. 

(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

VANGELO
 (Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti imploro Spirito Santo,di aiutarmi a capire e a vivere la parola del Signore,con tutto il cuore,con tutta l'anima e con tutta la mente.Amen.

In questo brano,Luca,ci racconta una parabola che Gesù racconta ai farisei,ma che potrebbe raccontare anche a noi nei giorni nostri.
Noi che siamo presi da mille progetti,da mille traguardi da raggiungere per migliorare la nostra posizione sociale,per avere la macchina più bella,la casa più bella,la vacanza più esotica..e non pensiamo che con il nostro lusso,o addirittura con quello che noi definiamo normalità,potremmo sfamare chi MUORE DI FAME.
Un terzo del mondo vive nella più completa indigenza,e molti sono quelli che tra di noi, non riescono a mettere più di un pasto al giorno sulla tavola, ma molti fingono di non vedere,o peggio ancora, li criticano per la loro condizione,accusandoli di non saper darsi da fare per migliorare la propria condizione.
Ma non è solo una questione di ricchezza materiale,ma di indifferenza totale delle disgrazie altrui,a volte una parola buona ,un po' di pazienza,un po' di fiducia,possono salvare una persona dalla disperazione,ma sembra che il mondo vada troppo di fretta per perdere tempo in queste piccole e banali cose,neanche il tempo di un sorriso,di chiedere come stai?
Di saper ascoltare,di saper porgere una spalla su cui piangere.
Troppo tardi ci renderemo conto di aver sbagliato,perchè se non entriamo da subito in contatto vero con la parola di Dio,non capiremo,che non basta non sbagliare,ma che a volte è proprio la nostra indifferenza il peccato peggiore.Non aspettiamo di trovarci davanti al giudizio di Gesù per sapere se abbiamo dato da mangiare all'affamato,vestito l'ignudo,confortato la vedova o l'afflitto.Apriamo gli occhi al nostro prossimo,a quello che è più vicino a noi,a quello che il Signore ci manda davanti,a quello che non conosciamo,ed in questo modo,con le opere di misericordia e carità,salveremo la nostra anima.
Beati i poveri e gli afflitti,perchè di essi sarà il regno dei cieli-----Non è la ricchezza che ci condanna, ma l'indifferenza.
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(Mt 20,17-28) Lo condanneranno a morte.

VANGELO 
(Mt 20,17-28) Lo condanneranno a morte. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo ,di entrare nel mio cuore,per fare posto alla persona nuova che Gesù vuole per me.Te lo chiedo per poter vivere in comunione con Cristo nostro Signore.Amen.

Noi siamo uomini,e rimaniamo uomini ,con i nostri difetti e i nostri miseri pregi,noi non capiamo mai ,neanche quando la fede è forte,neanche quando abbiamo Gesù vicino al cuore,che il nostro ruolo non è apparire,ma servire.
E' molto difficile comprendere che Gesù ha accettato di morire per poterci salvare,che ha messo la sua vita al nostro servizio,parche noi sulla terra ,abbiamo un altro modo di vedere le cose,e non riusciamo a spostare il fuoco della nostra visione,perché non riusciamo a vedere con gli occhi dell'anima.
E' il figlio di Dio,è Dio,e quindi la nostra mentalità umana,in fondo non percepisce come impossibile quello che è successo,quasi come se essere il figlio di Dio,gli avesse fatto vivere una vita umana diversa dalla nostra.In fondo faceva miracoli,forse non soffrì poi così tanto......e non ci rendiamo conto che questa nostra ottusità,oltre ad essere bestemmia, non ci fa entrare nel mistero quaresimale,e che ci impedisce di capire che Gesù uomo ha sofferto veramente per noi,su questa terra,per farci risorgere con lui dalla morte che prima o poi inevitabilmente colpirà' ognuno di noi.
Il nostro passaggio su questa terra,è contrassegnato da sofferenza,ma il messaggio di Gesù,ci fa intravedere la speranza della resurrezione;ma se no riusciamo a capire il mistero della sua morte in croce,l'amore che l'ha generato,e quanto è stato alto il prezzo da pagare per amore,non riusciremo a comprendere la certezza della resurrezione dei morti,come quella che Cristo ci ha svelato.
Vogliamo apparire,essere i primi,farci vedere migliori di quello che siamo,anche a volte solo per noi stessi,come se guardandoci allo specchio e vedendo la nostra anima così scarsa nella fede,non ci piacessimo,e volessimo riempirla a tutti i costi con palliativi privi di contenuto.
Cerchiamo invece di metterci UMILMENTE davanti al Signore,e chiediamogli di farci capire a pieno il mistero della sua morte e resurrezione,perché Lui ce lo farà comprendere,sa che siamo imperfetti,non dobbiamo sembrargli migliori,dobbiamo aprire gli occhi del cuore a Lui e Lui grazie allo Spirito Santo ci illuminerà.
Chiediamo soccorso a chi ha saputo comprendere e non fare domande,a chi ha saputo fidarsi e vivere con Dio il miracolo dell'amore,chiediamo aiuto a Maria,imitando la sua fede e la sua umiltà, tenendo sempre presente che niente ci è dovuto e che solo per la misericordia di Dio siamo salvati.Cerchiamo almeno di essere sinceri nel nostro si stentato e senza meriti, e di non chiedere sempre di essere preservati dalla croce, perchè in essa è la nostra salvezza.





(Mt 23,1-12) Dicono e non fanno.

VANGELO
 (Mt 23,1-12)  Dicono e non fanno. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. 
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito santo di insegnarmi le vie del Signore,di coprirmi con il manto dell'umiltà,perché non abbia mai a godere dei riconoscimenti di nessuno,fa che il mio lavoro,si svolga nel silenzio,che attraverso me ,i fratelli sappiano riconoscere che sei Tu che operi e non io,te lo chiedo con tutto il cuore,perché tu sai quanto ho paura della vanità e della presunzione degli scribi e dei farisei.Amen.

Come ci conosce bene il Signore,molto più di come noi conosciamo noi stessi...sa della nostra vanità,della nostra superbia,della nostra voglia di piacere e di essere ammirati,per la quale in genere si muove tutto il nostro IO.
Ma è proprio questo che Gesù ci spinge a controllare,questo IO che avanza davanti a noi che non va bene,perché quello che un discepolo di Cristo deve fare,è cancellare completamente questo IO,per far posto all'uomo nuovo che lo Spirito Santo opera in lui.
Salire sulla cattedra e dire fate bene tutte le cose,è facile,ma per saperle insegnare devi viverle tu per primo,altrimenti sei come gli scribi e i farisei,che mettevano paletti e consideravano indegni gli altri senza avere un minimo di umiltà e di umanità.
Il rapporto che la chiesa ci propone con la letture di oggi sugli abitanti di Sodoma e Gomorra,ci fa capire che tutti possiamo essere perdonati e quindi salvati da Dio,perché la sua misericordia,ci vuole abbracciare tutti,e che quindi solo il nostro totale rifiuto ci può far perdere la via di casa.
Questa misericordia è di Dio,non nostra,non siamo noi che dobbiamo giudicare e condannare,i nostri fratelli,ma noi dobbiamo farci servi di tutti per potergli indicare la via se ne hanno bisogno,e la via che dobbiamo indicare,non siamo noi,ma Gesù Cristo,la sua parola,ed è bene che lo teniamo sempre a mente,per non peccare di presunzione e non cadere per primi noi in peccato.
Tanti fratelli si sono allontanati dalla fede per colpa dei farisei che predicano bene e razzolano male,poi vediamo che perdono la fede in Dio,per colpa di paletti che troppo spesso sono gli uomini a mettere davanti all'amore di Dio.
Se pensi di essere un fratello allontanato da questi paletti,sappi che non esistono,che Dio non vuole che nessuno si metta tra te e Lui per ostacolare il vostro incontro.
Avvicinati a lui con fiducia,e chiedi perdono dei tuoi peccati ad un uomo che lo rappresenta,ad un sacerdote,sapendo che il perdono che riceverai ti verrà direttamente da Dio,e che il sacerdote è solo un mezzo,come tutti noi siamo e possiamo,e DOBBIAMO essere,per farti avvicinare al Signore,il resto lo farà Lui,dentro di te,come ha già fatto con noi,ed è bene che nessuno dimentichi mai che tutto quello che ci viene,ci viene da Dio.Amen.

Lc 6,36-38 Perdonate e sarete perdonati.

Vangelo 


Lc 6,36-38 Perdonate e sarete perdonati. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore 

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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Ti prego o Spirito Santo,di farmi conoscere le tue vie,di illuminarmi indicandomi ogni piega dell'amore di Dio,per poterla conoscere ed imitare.

Torniamo con questo brano al discorso delle beatitudini,che Gesù aveva fatto sulla montagna,beati i misericordiosi....
Quest'aspetto che Gesù torna a sottolineare del Padre,è appunto la misericordia,che è più che perdono,più che amore,più che compassione,più che grazia!
Gesù ci invita ad essere come il Padre,ad essere buoni sopra ogni misura,ad amare e perdonare ,a non giudicare,perche' in base a quanto riusciremo a farlo,saremo giudicati.
E' un pò come se fossimo noi a mettere sulla bilancia ,l'unità di misura dell'amore e della misericordia secondo la quale anche noi sarmo giudicati.
Tante persone si mettono sempre in vista,vogliono apparire agli occhi degli altri,del mondo,come migliori degli altri,ma spesso la memoria dei loro nomi si perde nel tempo,
io ancora ricordo invece,solo per fare un nome , suor Maria Laura Mainetti,che come Cristo,perdonò le sue assassine mentre la colpivano,e mi piacerebbe che la nostra sfida nella vita,fosse proprio quella di assomigliare il più possibile a Dio,ma non per sostituirlo come vogliamo fare troppo spesso,ma per imitarlo,come sarebbe più giusto.

Lc 9,28-36 Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

Vangelo 

Lc 9,28-36  Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. 
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Spirito scendi su di me,e inondami della tua sapienza,,fammi conoscere il modo giusto di vedere il volto di Gesù,anche nei miei fratelli,e di far si che in me possa riflettersi la luce dell'amore che trasfigura il suo volto.

Pietro,Giovanni e Giacomo,salgono con Gesù sul monte a pregare,ma subito dopo vediamo,che i discepoli si sono addormentati,come faranno poi nell'orto degli ulivi.
Mi fa pensare a noi che non riusciamo a rimenere svegli e vigili nella preghiera,ma ci facciamo assorbire dal mondo terreno,dalle cose che non hanno nessun legame con la nostra fede e che tantomeno ci possono tornare utili nel nostro rapporto con Dio.Siamo lì a due passi da Lui,ma non ce ne rendiamo conto,e ci facciamo sfuggire l'occasione per vivere nel regno dei cieli,come se fosse una realtà impossibile e talmente lontana,che possiamo solo continuare a sognarla.
Eppure quel maestro che abbiamo davanti ci affascina,ci stimola,ma non riusciamo a lasciarci andre a Lui completamente,non vogliamo ascoltare ne vivere con Gesù,quello che sarà il passaggio necessario sulla terra della sua croce e morte,perchè ci rifiutiamo di concepire la croce come una cosa bella e giusta,eppure questo è quello che ci salva,perchè dopo la morte di Cristo c'è la resurrezione,e come può il Signore farci comprendere che non finisce tutto qui,che ci riporterà a casa alla fine della nostra vita se non accettiamo come nostra la vita di Gesù.
Cerchiamo di vedere il volto meraviglioso di Gesù,il volto trasfigurante della fede,che non ci fa fermare alla passione e morte,ma che ci porta direttamente alla resurrezzione,perche' tutto è necessario all'aquisizione della vera conoscienza.cerchiamo di essere vicini a Gesù,in tutto e per tutto,a metterlo al centro della nostra vita e a far ruotare tutto intorno a Lui.

(Mt 5,43-48) Siate perfetti come il Padre vostro celeste.

VANGELO
 (Mt 5,43-48) Siate perfetti come il Padre vostro celeste. 
  Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Insegnami o Spirito di Do,le parole per parlare con te e concedimi di saper ascoltare le tue parole,perché tra noi si instauri un vero dialogo che mi porti alla perfezione.


Gesù continua ad insegnarci il modo giusto di vivere la parola di Dio ,Padre dell'umanità intera,che fa sorgere il sole su tutti i suoi figli,sia sui buoni che sui cattivi,e che ci chiede amorevolmente di considerarli nostri fratelli.
Sembra facile,così di primo acchito,ma quando la cattiveria degli altri ci tocca da vicino,è umanamente impossibile.Eppure Dio ci chiede questo,ci chiede proprio di amare chi non ci ama,di perdonare le ingiustizie subite,di andare oltre il male ricevuto,il dolore insopportabile a volte,che si mescola al rancore,per chi,magari,solo per fare un esempio attuale,una sera ha bevuto e si è messo al volante,o per chi è andato volontariamente a mettere una bomba con l'intenzione di uccidere.
Il perdono a volte è difficile,quasi impossibile,ma io credo che quello che è impossibile a noi come esseri umani,è possibile a Dio e che è proprio questo il punto che noi dobbiamo mettere a fuoco.
Vivere il nostro rapporto con Dio,significa creare un dialogo tra noi e lui,e questo dialogo è basato sulla preghiera,è a Lui che dobbiamo rivolgerci quando non riusciamo ad essere perfetti nell'amore,perché giustamente,come Gesù ci dice,amare chi ci ama,è da tutti,ma amare il nostro nemico,è da figli di Dio,da esseri degni di entrare nel regno dei cieli,e di condividere l'eredità di Cristo,morto e risorto per noi e per renderci partecipi della vita eterna.
Con questo concetto ben fisso nel cuore,quindi,non arrediamoci di fronte a niente,ma cerchiamo in Gesù la perfezione da imitare per diventare santi come il Santo di Dio!


(Mt 5,20-26) Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.

VANGELO
 (Mt 5,20-26) Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo,di non mancarmi mai,mentre cerco di scrivere questa mia riflessione alla tua parola,
perchè voglio esserti fedele e togliere da me tutto quello che non è tuo.Te lo chiedo per nostro Signore Gesù Cristo.Amen.

Quando Gesù dice che non è venuto per abolire la legge di Dio,ma per darne compimento,intende dire che non è sufficente dire io non uccido per essere a posto.La legge di Dio,non deve essere vista come un innsieme di regole,da rispettare alla lettera,ma come un modo di vivere che mette tutto sotto alla lente d'ingrandimento dell'amore.
Non fare del male agli altri ,perchè sono nostri fratelli,e quindi come il nostro padre terreno ci chiede di non litigare con i nostri fratelli di sangue,così il nostro padre celeste ci esorta ad andare daccordo con tutti i nostri fratelli spirituali.
Non ci dice di guardare chi ha torto o chi ha ragione,ma ci dice di fare pace,di tendere comunque la mano verso gli altrri,di non ferire nessuno con le nostre parole ed i nostri comportamenti,perchè anche questo è male.
Ci esorta a migliorare e a cambiare il nostro atteggiamento,esorta tutti a cercare la salvezza attraverso il rispetto della legge morale dettata da un vero amore,verso tutti,in particolar modo ,verso quei fratelli che sentiamo più lontani,più difficili da raggiungere,a più difficili da amare.
A questo proposito vorrei aggiungere che là dove non riusciamo da soli a farlo,non dobbiamo arrenderci,ma con il cuore veramente sincero,possiamo chiedere al Signore di donarci la forza del SUO amore.
Spesso non è facile,con tutta la cattiveria che si vede intorno a noi,riuscire ad amare e a perdonare chi ci fa del male o fa del male ad un nostro famigliare,ma dobbiamo riuscire a farlo,perchè il rancore,è un tarlo che distrugge quel ponte che ci lega a Dio,e sul quale anche noi dovremo passare un giorno per essere perdonati e poter entrare nel regno dei cieli.
Impariamo dunque ad amare come ci ha amato Gesù,a mettere le ali al nostro amore,e farlo volare al di sopra delle divisioni,delle guerre,delle diverse etnie,religioni,differenze politiche;impariamo a perdonare,perchè il perdono deve nacere da dentro al nostro cuore,e non dipendere dalla cattiva azione subita.

Mt 7,7-12 Chiunque chiede, riceve.

Vangelo 


Mt 7,7-12 Chiunque chiede, riceve. 


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ispirami o Dio,attraverso lo Spirito Santo,quale strada deve seguire il mio cuore per percorrere le Tue vie,senza timore di sbagliare e di ascoltare falsi profeti.


Dopo averci insegnato a pregare,Gesù ci fa conoscere la meravigliosa bontà e disposizione del Padre.
Per farlo ci fa il paragone con il nostro padre terreno,che si presume ci ami al di sopra di tutto,ma come noi non è perfetto nell'amore come Dio.
Proprio ieri ho anticipato le parole che Gesù ci dice oggi:-chiedi e ti sarà dato/bussa e ti sarà aperto-che sono le parole con le quali Gesù ci dice che se ci rivolgiamo a Dio con tutto il cuore,e con una vera disposizione a seguire le sue vie,a conoscerlo,Egli ci darà tutto cio' che chiediamo,perchè non aspetta altro che la nostra conversione a lui e alla sua parola.
Ora si tratta di capire qual'è la giusta disposizione per porci davanti a Lui,e sicuramente non è quella di pretendere già di sapere quali sono le cose giuste per noi,quindi accettiamo la sua volontà e cerchiamo di comprendere che se il Signore permette determinate cose e situazioni,lo fa per il nostro bene,perchè Lui sa qual'è il nostro bene,e quello di tutta l'umanità,che lui è l'unica via per la nostra salvezza.

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