giovedì 21 aprile 2011

(Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.

VANGELO
 (Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai. 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». 
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici». 
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio ,vieni in me e su di me,vieni a fare di me una tua cosa,a darmi il tuo alito di vita,la tua scienza e la sapienza.Vieni a prendere in me il posto che ti spetta,ed usami come più ti piace.

Anche oggi Gesù ci da un insegnamento che sembra dire:"tutto gira intorno all'amore"
Infatti alla domanda dello scriba risponde,come risponde a tutti noi,che due sono i comandamenti che bisogna osservare,quelli principali,che racchiudono tutti gli altri.
AMARE DIO con tutto il cuore,mettendolo quindi al di sopra di ogni altro amore,di ogni altra cosa,e vivere per fare la sua volontà....
AMARE IL PROSSIMO come Dio stesso ci ama tutti e come vorremmo fosse fatto a noi.
A volte le persone pensano che per avvicinarsi a Dio,occorra una preparazione dottrinale,una sapienza eccelsa,ma non è così; basta accettare di credere in Dio,mettersi al suo cospetto con umiltà e sincerità e allora sarà Dio stesso a prendersi cura di noi,a guidarci verso di Lui con un amore così grande da poterlo quasi toccare con mano.
Sta a noi lasciarci andare,lasciarci abbracciare da questo amore grande e farsi plasmare da Lui,con tranquillità e fiducia,tenendo presente che su questi due comandamenti si basa tutta la nostra fede e che questi sono quelli che ci debbono guidare.


Lc 11,14-23 Chi non è con me è contro di me.

Vangelo 

Lc 11,14-23  Chi non è con me è contro di me. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Io voglio essere con Te Signore mio,aiutami,fa che il Tuo Santo Spirito,sia sempre su di me,perchè la mia scelta di vita sia una sola e per sempre,con te,per te e da te mi venga ogni cosa,ti amo Gesù e ti desidero nell'anima mia.Amen.

Spesso Gesù ci ripete che non ci sono alternative possibili oltre alla scelta definitiva verso di lui...non ci sono,è inutile che noi uomini cerchiamo scorciatoie o stratagemmi,per farci una fede di comodo,la parola di Dio è una e se noi seguiamo quella non possiamo sbagliare.
Nel brano di oggi,Luca ci parla di un diavolo che aveva reso un uomo muto,impossessandosi di lui;per un attimo riflettiamo su questo.
La parola,dono di Dio,che ci viene tolta da satana...sembra una cosa dell'altro mondo?
No amici,troppo spesso neanche ce ne accorgiamo,ma è così,i figli non parlano con i genitori,non gli comunicano i loro pensieri,i loro problemi...si isolano..e comincia così una specie di mutismo parlato,fatto di frivolezze e bugie,e nessuno legge tra le righe le cose non dette......................
E gli anziani?Le loro paure?Le loro piccole manie di una vita?Dove sta scritto che un anziano dovrebbe stare fermo li' e non rompere...non parlare .....non ripetere sempre le stesse cose,magari per colpa dell'alzheimer ....
Per non parlare poi dei rapporti tra coniugi,che iniziano quasi sempre con la condivisone di tutto e finiscono con la spartizione di quello che resta tra le macerie di un campo di battaglia...
La vita oggi è frenetica,si corre per fare,per creare,ed invece si distrugge tutto quello che di valore abbiamo veramente...l'AMORE.
Per questo amici,la nostra scelta deve essere definitiva,e verso Dio,perchè tutto quello che non viene da Dio,ci allontana dall'amore,e solo quello che porta a Dio,ci fa comprendere ed apprezzare l'Amore.
Ora torniamo al Vangelo,e vediamo che le folle furono prese da stupore,ma qualcuno tra loro,cercava di attirare l'attenzione non su quello che avevano visto operare da Gesù,ma cercavano di spostarla altrove,cercavano di insinuare dei dubbi.....
E' satana che torna alla carica,dopo aver tentato Gesù nel deserto,ora tenta gli uomini,gli fa chiedere segni...lo stesso che aveva fatto con Gesù..ma gesù aveva risposto a tono,e noi dobbiamo fare altrettanto,se vogliamo fare questa scelta definitiva.Va indietro satana,tu e tutte le tue lusinghe,tu e tutti i tuoi trucchi,le tue domande,i dubbi che mi insinui nella mente,tu e tutte le divisioni che crei.
Va via satana dal mio mondo,vai via con la tua corruzione,con la tua malafede,con la tua ingiustizia e la tua sete di potere.
Io non voglio essere tua schiava,non voglio vincere a tutti i costi in una discussione,ma voglio parlare,anche con il mio nemico,perchè è mio fratello.
Io non voglio trincerarmi dietro uno schieramento e fare guerra agli altri,non voglio giudicare,perchè tutti abbiamo le nostre colpe,ed invece di criticare un fratello dietro alle spalle,voglio avvertirlo guardandolo negli occhi dell'errore che secondo me sta facendo,senza cattiveria,perchè Gesù mi dice di correggere il fratello che sbaglia,di aprirgli gli occhi,e lo posso fare solo con il mio amore.
E voglio imparare ad accettare le critiche dei miei fratelli,perchè tra noi ci sia sempre e soprattutto dialogo costruttivo.
Scegliamo quindi definitivamente la via dell'amore!
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(Mt 5,17-19) Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

VANGELO
 (Mt 5,17-19) Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Fammi conoscere Signore le tue vie,ed illuminami perché possa sempre seguirle con tutta me stessa.

L'importanza della parola di Dio,torna in questo brano,per farci conoscere ancora una volta come tutto quello che è avvenuto,tutto quello che Gesù ha rinnovato con la sua venuta,non sia un'altra cosa ,ma sia strettamente collegato alla parola di Dio,proclamata da Mosè e dai profeti.
Leggendo le altre meditazioni,ho ricordato il passo che dice:“Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura”. Tutto era dunque scritto e tutto è stato rispettato da Gesù,fino all'ultima riga,quindi,non ha annullato il vecchio testamento,ma lo ha completato con la sua vita come insegnamento e la sua morte come olocausto.
Ora questo è stato fatto perché tutti potessimo comprendere e testimoniare,e spesso mi chiedo se riusciremo a non fare gli errori che hanno fatto i giudei,i farisei ed anche (purtroppo)alcuni membri della chiesa,se riusciremo a vedere tutti gli uomini come fratelli e a perdonare chi non farà altrettanto e cercherà di ucciderci...forse non tutti fisicamente,ma è certo che ormai siamo alla lotta aperta contro satana e i suoi accoliti,nemici di Cristo e delle chiese.
Sembra che faticosamente,ma inesorabilmente,tra gli uomini di fede,si riesca a stabilire un contatto,basato sulla fede e l'amore per Dio,ma perché questo succeda,bisogna imparare a vivere la parola,e non a usarla per continuare a creare divisioni anche fra noi .
Tutto passerà,ma la parola di Dio è una sola,ed è a questa che dovremo fare riferimento.

(Mt 18,21-35) Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.

VANGELO 
(Mt 18,21-35) Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. 
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. 
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore
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LAMIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti imploro O Spirito di Dio,aiutami a far entrare la tua parola perfettamente nel mio cuore,a comprendere bene come e perchè perdonare,e dammi la forza di farlo secondo il tuo volere.Per Cristo nostro Signore.Amen.
Leggendo questo passo,ci rendiamo conto che Gesù vuole non ci vuole solo buoni,ma perfetti.Continuano gli insegnamenti per raggiungere la perfezione dell'amore.
Quello che Pietro chiede a Gesù: quante volte devo perdonare il mio fratello?E un po' quello che noi chiediamo ogni giorno,quando qualcuno ci ferisce,quando ci fa del male e spesso gratuitamente,quando vediamo che gli altri non hanno verso di noi gli stessi sentimenti che noi nutriamo nei loro confronti.
Continuo a ripetere che dobbiamo guardare a Gesù per imitarlo e che solo facendo questo possiamo riuscire a capire qual'è la forma più alta dell'amore alla quale dobbiamo tendere.
Il perdono è una cosa fondamentale nella creazione dei rapporti,nella loro continuità,perchè tutti possiamo sbagliare,anche non volendo,verso un fratello,ma se al minimo errore il rapporto venisse chiuso,vorrebbe dire che l'orgoglio è superiore all'amore stesso.
Gesù ci insegna che bisogna perdonare sempre,e ci ricorda che Lui è amore misericordioso,che perdona senza limiti,e ci invita a fare altrettanto.
Io spesso mi sono chiesta come si può perdonare sempre, qualcuno che la cattiveria ce l'ha nell'anima,che uccide e stupra,che massacra senza il minimo rimorso,e questo per me è un punto dolente,una domanda ala quale non riesco a dare risposta,ma confido che se Gesù ci dice di farlo,vuol dire che è possibile.Il perdono infatti,nasce da dentro al nostro cuore e non dalla gravità della colpa ricevuta,e se riusciamo a far posto al Signore nel nostro cuore,se chiediamo a Lui l'aiuto necessario,e vogliamo con tutto il cuore essere simili a lui,sicuramente sarà possibile.

(Lc 4,24-30) Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.

VANGELO 
(Lc 4,24-30)  Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei. 
+ Dal Vangelo secondo Luca 

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». 
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. 

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Ti prego Signore di darmi l'umiltà di mettermi in ginocchio,all'ascolto della tua parola,per saperla comprendere grazie allo Spirito Santo,e per saperla vivere in modo da poter dimostrare ai miei fratelli più lontani,che è possibile seguirti passo passo. 

Ancora una volta Gesù fa il rivoluzionario,e a chi vuole criticarlo per avere una scusa per non doverlo seguire,non pare vero. 
Quando dice che nessun profeta è ben accetto nella sua patria,sa perfettamente quello che dice,è infatti vero che chi crede di conoscerti e ha la presunzione di sapere tutto di te,non ha interesse nei tuoi confronti. 
I giudei vedevano che Gesù era il figlio di Giuseppe il falegname,e non riuscivano ad accettare che in lui si rivelasse Dio,che fosse lui il messia atteso,perchè credevano di sapere ogni cosa di lui,e non volevano neanche minimamente pensare di cambiare il loro modo di agire. 
Un po' così anche noi,che leggiamo il vangelo e continuiamo a vivere come se niente fosse,come se non dovessimo cambiare nulla nella nostra vita,nelle nostre "abitudini". 
Diciamo di credere,ma poi alle prime difficoltà abbiamo paura e ci dimentichiamo di chiedere al Signore la forza di affrontare ed accettare ogni cosa. 
Diciamo di amare gesù,e magari non parliamo con il nostro vicino o con un nostro parente per un motivo magari futile. 
Diciamo di volerci donare al Signore,di accettare la croce,ma ci lamentiamo in continuazione dei nostri acciacchi. 
Una frase che mi ha molto colpito in questo passo è quella che raffigura Gesù,che stanco del loro sdegno,della loro indifferenza,del loro volerlo uccidere per eliminarlo dalla loro vita,gli passa in mezzo...e va oltre. 
Ti prego o Signore di non passare nella mia vita senza che io ti possa accogliere,in ogni occasione,ed in ogni tuo insegnamento,e che non mi senta mai come chi crede di essere sotto un giudice severo che non può capire e che si limita a giudicare e condannare,ma che mi ricordi dell'amore che tu metti in tutte le cose. 

Lc 13,1-9 Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

Vangelo 

Lc 13,1-9 Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di venirmi in soccorso,e di aiutarmi a capire e a riportare sulla tastiera solo quello che tu vuoi che io comprenda,e che riferisca

Spesso ci domandiamo il perchè delle guerre,delle tragedie umane e delle catastrofi naturali,e ci chiediamo come può un Dio buono,permettere che succedano tante cose brutte.
Ma se pensiamo per un attimo a quanto noi uomini siamo responsabili di questo,e quanto potremmo fare e non facciamo perchè la situazione migliori,e la meraviglia di Dio possa risplendere sulla terra,ci renderemo conto che in fondo Dio è lì ,in attesa che anche noi facciamo la nostra parte.
Il dono della vita,di una terra meravigliosa su cui abitare,da condividere con i nostri fratelli,non ci ha fatto ,a quanto pare,apprezzare nulla di quello che ci è stato donato,abbiamo cercato di modificare la struttura del nostro pianeta,i corsi d'acqua,abbiamo inquinato e distrutto,costruito agglomerati senza tener conto dei pericoli,sperimentiamo bombe ad alto potenziale in ogni dove,e la nostra intelligenza,dono 
grande di Dio,non sempre viene messa al servizio della scienza per fini leciti.
Ma sulla terra sicuramente siamo stati messi per uno scopo,come dice Gesù,per dare frutto,e poichè non sappiamo quanto tempo abbiamo a disposizione,sarebbe ora che ci svegliassimo,e cominciassimo a procedere verso la strada giusta,perchè la pazienza di Dio ,non può essere eterna. 

(Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita. 

+ Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: 

«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi gio ni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono pi&u! grave; degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vit! a, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore _________________________________________________________________LA MIA RIFLESSIONE PREGHIERA 

Ti prego o Spirito d'amore,fammi riconoscere il vero volto dell'amore che Dio vuole farci comprendere in questo brano del vangelo,in ogni sua più piccola sfaccettatura. Comincerò col leggere insieme a voi,tra le righe,l'amore del Padre.Un padre che ha lavorato sodo per non far mancare niente ai figli,che li ha educati al lavoro,alla responsabilità,ha fatto questo con tutti e due,ma all'improvviso,uno di loro,stanco e con una irrefrenabile voglia di ribellarsi al padre,decide che vuole partire,vuole andare lontano per avere tutto quello che il padre per buon senso gli negava. Il padre con il cuore infranto,non può trattenerlo,e così gli dà la sua parte di eredità e lui va.All'inizio,non si rende conto dell'errore fatto,gode di tutto quello che vuole,ma dopo un po' si rende conto che tutto quello che ora ha,non gli ha dato la felicità,ma anzi,ha ancora di meno di quello che aveva quando si sentiva sottomesso al padre,infatti nel vangelo Luca ci parla di una grave carestia in quel paese,facile da rapportare alla tristezza del suo cuore.Non aveva conquistato nulla ed aveva perso anche quello che aveva...ripensava alla sua casa,dove tutti potevano godere dei beni e dell'amore del padre,persino l'ultimo dei suoi servi,e lui se n'era andato per rincorrere cosa?Si era perduto!Ecco la nuda e cruda verità,si sentiva perduto e disperato e con fatica,perchè era molto orgoglioso,decide di tornare dal padre. Chissà cosa pensava ,chissà come sarebbe stato accolto,certamente non si sentiva degno,ma avrebbe trovato le parole per chiedere scusa? Quanti pensieri prima di incamminarsi,quanto tempo perso in inutili elucubrazioni...Appena il padre lo vede da lontano gli corse incontro e lo abbracciò,lostrinse forte e ordino' ai suoi servi di portare il vestito più bello,l'anello e i calzari e gli restituisce la sua dignità di uomo e di figlio,e così anche il figlio ingrato capisce quanto è grande la gioia del padre per il suo ritorno,quanto è grande il suo amore! Ed ora passiamo all'altro figlio,quello che aveva sempre fatto il volere del padre,quello che gli era stato sempre vicino....cosa succede in lui?Non gli sembra giusto che per il padre questo ritorno sia motivo di gioia,non accetta che sia messo sul suo stesso piano,forse invidia,forse rabbia,o forse solo dolore,ma qualcosa lo spinge a voler giudicare il modo di agire del padre,addirittura criticarlo...quante volte noi ci mettiamo in questa condizione? Ecco quello che per me è un punto fondamentale di questo brano del vangelo,il punto in cui la mia riflessione,mi ha portato a capire che noi troppo spesso giudichiamo,condanniamo e vogliamo decidere chi fa il bene e chi il male,dimenticando troppo spesso che Dio non la pensa come noi,ma noi dobbiamo pensare come lui! _____________________________________________________________ 

Mt 21,33-43.45 Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!

Vangelo 


Mt 21,33-43.45 Costui è l’erede. Su, uccidiamolo! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». 
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ancora una parabola,e ancora una volta Gesù si rivolge ai capi anziani e ai sacerdoti,a coloro quindi che detenevano il potere di amministrare la parola di Dio.A loro è stata affidata la parola, ma loro la vogliono gestire a modo loro,e non vogliono accettare Gesù,perché non vogliono accettare le sue regole,ma vogliono essere loro il popolo eletto,il popolo prescelto da Dio,e questo Gesù che parla con i pagani,che sana i lebbrosi,e che accoglie gli emarginati,proprio non gli piace,e non potendo accettare di sentirsi in colpa,di avere qualcuno che pesa sulla loro coscienza,decidono di ucciderlo.
Ma quel Gesù che loro hanno scartato,è stato la nostra salvezza,la salvezza di ogni uomo che non vuole un Dio su misura,come gli fa più comodo,ma ascolta la voce di Dio per quella che 
è, ed accetta Gesù ed il suo messaggio; accetta la croce nella sua vita,accetta di servire e non di essere servito.Troppo spesso gli uomini,hanno una visione spirituale della fede,ma poi nei fatti,non riescono a viverla concretamente,perché mettono se stessi al centro della loro vita,e non Gesù ed una vita basata sull'imitazione di Cristo. 

(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

VANGELO
 (Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti imploro Spirito Santo,di aiutarmi a capire e a vivere la parola del Signore,con tutto il cuore,con tutta l'anima e con tutta la mente.Amen.

In questo brano,Luca,ci racconta una parabola che Gesù racconta ai farisei,ma che potrebbe raccontare anche a noi nei giorni nostri.
Noi che siamo presi da mille progetti,da mille traguardi da raggiungere per migliorare la nostra posizione sociale,per avere la macchina più bella,la casa più bella,la vacanza più esotica..e non pensiamo che con il nostro lusso,o addirittura con quello che noi definiamo normalità,potremmo sfamare chi MUORE DI FAME.
Un terzo del mondo vive nella più completa indigenza,e molti sono quelli che tra di noi, non riescono a mettere più di un pasto al giorno sulla tavola, ma molti fingono di non vedere,o peggio ancora, li criticano per la loro condizione,accusandoli di non saper darsi da fare per migliorare la propria condizione.
Ma non è solo una questione di ricchezza materiale,ma di indifferenza totale delle disgrazie altrui,a volte una parola buona ,un po' di pazienza,un po' di fiducia,possono salvare una persona dalla disperazione,ma sembra che il mondo vada troppo di fretta per perdere tempo in queste piccole e banali cose,neanche il tempo di un sorriso,di chiedere come stai?
Di saper ascoltare,di saper porgere una spalla su cui piangere.
Troppo tardi ci renderemo conto di aver sbagliato,perchè se non entriamo da subito in contatto vero con la parola di Dio,non capiremo,che non basta non sbagliare,ma che a volte è proprio la nostra indifferenza il peccato peggiore.Non aspettiamo di trovarci davanti al giudizio di Gesù per sapere se abbiamo dato da mangiare all'affamato,vestito l'ignudo,confortato la vedova o l'afflitto.Apriamo gli occhi al nostro prossimo,a quello che è più vicino a noi,a quello che il Signore ci manda davanti,a quello che non conosciamo,ed in questo modo,con le opere di misericordia e carità,salveremo la nostra anima.
Beati i poveri e gli afflitti,perchè di essi sarà il regno dei cieli-----Non è la ricchezza che ci condanna, ma l'indifferenza.
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