domenica 4 dicembre 2011

Breve Rosario al Preziosissimo Sangue

Breve Rosario al Preziosissimo Sangue



Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

- O Dio, vieni a salvarmi.
- Signore vieni presto in mio aiuto.
- Gloria al Padre


Invocazione allo Spirito Santo

Vieni Santo Spirito
Vieni Spirito D'Amore 

Vieni Consolatore Perfetto
Vieni Sorgente di acqua viva
Vieni e insegnami a pregare bene. 


- Credo - Pater - 3 Ave - Gloria al Padre

Prima meditazione

Gesù suda Sangue nell'agonia del Getzemani

Gesù suda Sangue nell'agonia del Getzemani

- Ridotto in agonia, pregava molto intensamente; e il suo sudore si ridusse in gocce di Sangue, che si riversava a terra.

- 1 Pater (sul grano grande)
- O Sangue preziosissimo di Cristo Redentore, lava l'anima mia, purifica il mio cuore. (10 volte sui grani piccoli)


Seconda meditazione

Gesù flagellato è ridotto tutto una piaga

Gesù flagellato è ridotto tutto una piaga

Pilato, dopo aver proclamato l'innocenza di Gesù, per dar soddisfazione al popolo, che ne reclamava la crocifissione, lo consegnò, perchè fosse flagellato e quindi crocifisso.

- 1 Pater (sul grano grande)
- O Sangue preziosissimo di Cristo Redentore, lava l'anima mia, purifica il mio cuore. (10 volte sui grani piccoli)

Terza meditazione

Gesù incoronato re di burla e insulato

Gesù incoronato re di burla e insulato

I soldati rivestirono Gesù di porpora, e intrecciata una corona di spine, gliela calcarono sul capo e gli posero in mano una canna per scettro; poi gli si inginocchiavano per deriderlo: "Salve, rei giudei!" mentre gli percuotevano il capo e gli sputavano in faccia.

- 1 Pater (sul grano grande)
- O Sangue preziosissimo di Cristo Redentore, lava l'anima mia, purifica il mio cuore. (10 volte sui grani piccoli)


Quarta meditazione

Gesù è inchiodato alla Croce

Gesù è inchiodato alla Croce

Dopo l'infame flagellazione e la cruenta coronazione di spine, Gesù sul Calvario è inchiodato alla Croce, fra due ladroni, con l'infamante dichiarazione della sua condanna: "Gesù Nazareno re dei Giudei".

- 1 Pater (sul grano grande)
- O Sangue preziosissimo di Cristo Redentore, lava l'anima mia, purifica il mio cuore. (10 volte sui grani piccoli)


Quinta Meditazione

 Gesù è colpito dalla lancia

Gesù è colpito dalla lancia

I soldati, visto che Gesù era morto, ne presero atto, ma uno di loro gli aprì il fianco con la lancia e immediatamente ne uscì Sangue ed acqua.

- 1 Pater (sul grano grande)
- O Sangue preziosissimo di Cristo Redentore, lava l'anima mia, purifica il mio cuore. (10 volte sui grani piccoli)



Salve Regina



(Lc 10,21-24) Gesù esultò nello Spirito Santo.

VANGELO 
(Lc 10,21-24) Gesù esultò nello Spirito Santo.
Dal Vangelo secondo Luca

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore con il Tuo Santo Spirito a dare forma ai pensieri vieni perché tutto da te dipende, vieni perché io conto su di te per capire, conto su di te per vivere, conto su di te per essere degna di vivere nel tuo regno.

In questa lettura, vediamo che la cosa più importante che dobbiamo tenere presente è che tutto dipende da Dio, ma  spesso il nostro orgoglio ci fa diventare superbi e pensiamo che siamo noi, con la nostra sapienza il nostro savoir faire, che dirigiamo i nostri passi.
Noi senza il Signore non siamo nulla e non possiamo nulla, ma mettendoci al suo servizio con l’umiltà di servi avremo la possibilità di essere quei piccoli a cui Cristo rivela e si rivela. Solo attraverso Gesù potremo conoscere il Padre che in lui si è rivelato.
Servi per amore e non per obbligo, perché Gesù stesso ci ha detto ” non vi chiamo servi ,  ma amici ” quindi in nome di questa grandissima amicizia che ci dimostra, doniamo a Lui la nostra fedeltà.
Impariamo ad entrare in intimità con Lui, a conoscere Gesù così come lui ci conosce; a fidarci di quello che ci dirà di fare, a mettere la nostra vita nelle sue mani  e, più di tutto, a capire che tutto quello che riusciremo a fare, non sarà opera nostra, ma sua.
Ci vuole coraggio per pensare questo, non è facile sentirsi strumenti di Dio, ma l’evidenza dei fatti ci deve far trovare il coraggio e al tempo stesso, l’umiltà per farlo.
Rispondere a Dio, accettare di essere partecipi al suo progetto, non è un’azione isolata, ma ha bisogno di farci sentire parte di un tutt’ uno, come ingranaggi di una stessa macchina che si intrinsecano l’uno con l’altro, a cui il Signore stesso dà ordine e forma.
Plasmaci Signore,  dacci forma, perché dalla terra ci hai creato, e a te solo dobbiamo la vita, siamo figli tuoi e possiamo essere degni di te, vivere a tua immagine e somiglianza, insegnaci a farlo, proteggici dal fango del peccato che vuole impedirvi di risplendere della tua luce.

(Mt 4,18-22) Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.

VANGELO 
(Mt 4,18-22) Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Parola del Signore
LA MIA  RIFLESSIONE
PREGHIERA

Spirito di discernimento,  aiutami a capire,  spiegare  ed assimilare la parola di Dio,   fin nelle più profonde pieghe del mio cuore,  perché il conoscere la parola sia anche riuscire a viverla intensamente. Te lo chiedo per l'amore misericordioso di Dio Padre,  che tanto ci ama

In questa pagina del vangelo si parla di Pietro ed Andrea,  due fratelli chiamati da Gesù ad evangelizzare, a seguirlo e portare la lieta novella alle genti... due fratelli che hanno continuato l'opera di Gesù in due diversi posti; uno a Roma ( Pietro ) e l'altro a Costantinopoli ( Andrea ). Due chiese che ancora oggi sono divise, e non è la sola divisione tra i cristiani, tutti salgono sulla torre di babele della divisione, e nessuno cerca di andare incontro all'altro... eppure vogliamo tutti seguire Gesù, perché non proviamo ad essere più umili e a cercare di aiutarci a vicenda invece di continuare a trattare gli altri come dei nemici? 
Un aspetto che mi piace rilevare è come la chiamata del Signore possa arrivare quando meno te lo aspetti, quando magari sei preso da altre faccende, quando pensi di avere già una tua realizzazione nella vita, ed ecco che ti accorgi che Gesù ti sconvolge, ti fa lasciare tutte quelle cose che pensavi ti dessero sicurezza, e ti fa partire per un'avventura senza programmi,  senza schemi.... ti farò pescatore d’uomini dice ad Andrea e a Pietro e loro lo seguono senza aver minimamente idea di cosa potesse voler dire pescare uomini, se non una semplice analogia con il loro lavoro di pescatori di pesci e mentre cercavano ancora di capire, erano pescati e catturati da quest'uomo singolare che li trascinava fuori dalla loro vita.  I pesci vivono nel mare e trarli fuori significa farli morire, ma morire a se stessi per vivere nel Signore, vuol dire nascere a vita nuova, vuol dire avere il coraggio di fare cose che da soli non potremmo né oseremmo mai fare, vuol dire spingerci a gettare le nostre reti là dove non penseremmo mai di farlo, vuol dire fidarsi di Gesù, ancora più di se stessi.

(Mt 7,21.24-27) Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.

VANGELO
 (Mt 7,21.24-27)  Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio, aiutami con il tuo Santo Spirito a leggere la Tua parola e a viverla nel mondo d’oggi, come Gesù duemila anni fa, voglio vivere solo con Te e di Te. Ascoltami e Così sia.

Gesù ci mette in guardia da una cosa molto importante, non basta l’apparenza per entrare nel regno di Dio.
Per vivere in pieno la fede, infatti, perché sia salda e non cada alle prime intemperie, bisogna capire e vivere la parola di Dio. E’ inutile pronunciare con la bocca per esempio, una preghiera per i poveri, se poi quando ci passano accanto ci giriamo dall’altra parte schifati, non serve far vedere quanto si è bravi cristiani, ma occorre essere bravi cristiani, perché altrimenti alla prima tentazione forte, crolliamo.
La fede che Gesù c’invita ad avere è fondata sulle solide basi dell’amore che ci lega a Dio, ed è una cosa bellissima confidare, affidarsi, condividere la propria vita con Lui.
Troppo spesso noi preferiamo affidarci agli uomini, al politico potente, al personaggio pubblico e mettiamo Dio sul comodino, come un abat jour da accendere nel momento del bisogno.
Questo è quanto di più sbagliato possiamo fare perché Gesù è la luce che deve illuminare i nostri passi, la sua parola la via da seguire; il nostro cuore deve spogliarsi delle cose del mondo e appartenere totalmente a Dio.
Non è facile la via che il Signore c’indica, ma dobbiamo continuare a provare la via della perfezione, dobbiamo seguire la parola di Dio, perché quello che è scritto nelle sacre scritture, solo se praticato, renderà salda la nostra fede.
Oggi leggiamo nella preghiera di colletta: ridesta la tua potenza, Signore e con grande forza soccorri i Tuoi fedeli; la Tua grazia vinca le resistenze del peccato e affretti il momento della salvezza.
Non dobbiamo pensare di essere da soli, di dover fare cose impossibili, ma solo di chiedere al Signore la forza e la grazia necessarie per vivere cercando il più possibile di capire che l’amore che Dio ha riposto in noi, che il fatto di essere un solo corpo con Cristo, ci saprà condurre sempre sulla strada giusta.
Vivere il mondo e la nostra stessa vita, comunicando al Signore, la nostra accettazione di Figli Suoi, consapevoli di essere stati creati per amare quello che Lui ha creato per noi e per amarci l’uno con l’altro.

(Mt 9,27-31) Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.

VANGELO 
(Mt 9,27-31) Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». 
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». 
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. 
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, trova il posto che è Tuo di diritto nel mio cuore e nella mente; fa che tutto di me viva di Te, perché la fede che il Signore mi ha donato, possa essere luce riflessa e lampada per i momenti di buio dei nostri piccoli cuori infedeli ed umani.

Gesù sì allontanava…. Questa frase mi colpisce, perché Gesù non si allontana, ma certo noi spesso lo facciamo ed ecco che appena lontani, diventiamo come ciechi.
Se viviamo fuori della visione del Cristianesimo, quindi limitandoci a vivere da uomini, tutto è ammesso, tutto è normale, anche il male che fa parte della nostra vita ha una sua ragione d’essere, perché l’unico scopo dell’essere umano è il raggiungimento del proprio benessere, anche a scapito degli altri; è questo che gli uomini cercano, con tutti i mezzi, leciti e non.
La vita senza Cristo è veramente di un’aridità incredibile, quasi come se tutto dovesse essere vissuto velocemente e per forza, come se un istinto incontrollabile prenda possesso del nostro io e lo costringa a vivere incurante delle conseguenze dei propri gesti.
In un mondo così non c’è spazio per nessun altro che non sia il nostro io, ma ci circondiamo di falsi amici e di cattivi maestri per non rendercene conto.
In questi tempi si discute  dell’ eutanasia e dell’ accanimento terapeutico, molti sono quelli che, essendo lontani dall’amore, non accettano l’idea che doversi occupare di corpi martoriati ed inermi, definendoli soltanto dei vegetali, e prego Dio che queste persone non siano costrette mai a stare dall’altra parte, non siano costrette a capire che essere favorevoli all’eutanasia equivale a chiudere il corpo di una persona viva dentro ad una bara e a sotterrarla.
Forte come immagine, lo so, ma visto che oggi si sta imponendo silenziosamente il concetto d’eutanasia, dovete concedermelo, anzi, concedercelo, perché voglio parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo.
Quando a ferragosto dello scorso hanno ricoverato mia nipote Chicca per embolia celebrale, ci hanno chiesto di firmare un foglio per intervenire attaccandola alle macchine per mantenerla in vita, se ce ne fosse stato bisogno…. Ma non dovrebbe essere sempre così? Non dovrebbe essere un nostro diritto essere aiutati a vivere in un ospedale? Silenziosamente hanno cambiato le regole ed ora dobbiamo chiedere di essere mantenuti in vita, solo perché siamo un costo aggiuntivo alle casse della previdenza sociale. Centinaia di famiglie sono abbandonate a se stesse nella triste esigenza di provvedere ad un parente invalido, ma lontani da Gesù, quelle famiglie non c’interessano, quelle persone non sono esseri umani, e questo che lo vogliamo o no, avviene anche per colpa nostra.
Siamo Cristiani tiepidi, non ci sentiamo membra dello stesso corpo, non vogliamo vedere il dolore degli altri, ma solo le nostre privazioni, le nostre frustrazioni, facendoci accecare dall’egoismo.
Gesù ci prende per mano e ci guida oltre tutto questo, ascoltiamolo, facciamoci aprire gli occhi dall’Amore assoluto, e viviamo alla luce della sua parola, perché solo con Gesù possiamo vivere una vita degna di essere chiamata tale.
Gesù non ci permette di arrenderci davanti alla croce, ma ci aiuta a portarla; non ci fa schiacciare dall’egoismo e dalla cattiveria; non permette alla parte peggiore di noi di prevalere su quella buona, non ci fa vivere come bestie ascoltando solo i nostri istinti; Gesù ci dona la vista!

(Mt 9,35-10,1.6-8) Vedendo le folle, ne sentì compassione.

VANGELO 
(Mt 9,35-10,1.6-8) Vedendo le folle, ne sentì compassione.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.  Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. 
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Gesù mio, che ci hai promesso il tuo Santo Spirito, fa che possiamo essere fedeli nella preghiera e sinceri nel cuore per non contristarvi mai. Concedici di capire le tue sante parole e di saperle esprimere prima di tutto con la nostra vita, per saper seguire ed indicare solo le tue orme nel nostro cammino.

In questa pagina notiamo il parallelismo con quella di Luca, che discepolo di Paolo che era in prigione, come Matteo, mette in risalto quello che era il compito affidato ai discepoli: guidare il suo gregge.E’ chiaramente Gesù il Buon Pastore per eccellenza, ma affidando ai discepoli il compito di guidare il suo gregge noi vediamo che per prima cosa raccomanda la preghiera per la sua chiesa, per i pastori. La preghiera è fondamentale perché crea quel legame profondo tra gli uomini e Dio, come se avessimo un lume accanto e lo accendessimo, allora potremo alla luce dello Spirito Santo vivere in comunione con Gesù Cristo. Ma se teniamo il lume spento, non alimentiamo la nostra fede, se vogliamo decidere di andare avanti da soli, inciamperemo molto presto.
Qualcuno potrebbe pensare che una persona non può pregare in continuazione, che non sarebbe vita, perché spesso ci pensa alla preghiera in maniera errata, come ad un obbligo da adempiere, e forse all’inizio è un po’ così per molti, ma pian piano, con il Suo Santo aiuto, si riesce ad entrare veramente in comunione, a vivere sentendo che il Signore è al nostro fianco, che ci guida e ci assiste in ogni nostra esigenza.
E’ il Signore che ci viene incontro, ma ci chiede di fare dei passi ben precisi verso di Lui, ed uno di questi è quello di conoscerlo veramente; di capire attraverso le sue parole, quello che è giusto e quello che è sbagliato ai suoi occhi, ma più di tutto, per il nostro bene, perché su una cosa non dobbiamo mai avere dubbi, anche nelle varie prove che si succedono nella nostra vita, ed è che Dio ci ama.
La sua presenza assidua, ci guarirà dall’insoddisfazione, dalla cattiveria, dall’egoismo, dalla paura di perderci e, finalmente, potremo riuscire a sentirci fratelli di tutti nel mondo, figli di uno stesso Padre, membra del corpo di Cristo.
Quando Gesù passa nella nostra vita, ci guarisce e niente è più come prima, per questa grazia che abbiamo ricevuto, dobbiamo dare testimonianza, perché come Gesù, dobbiamo provare amore e compassione, per le altre pecore sperdute del gregge, e non sentirci salvi e giusti, fregandocene degli altri o giudicandoli.
E’ facile smarrire la via, il nostro nemico è molto astuto, ci abbaglia con il suo mondo di lustrini appariscenti e illudendoci, non ci permette di riconoscere i fratelli più piccoli e bisognosi.
In questo avvento, perché Gesù trovi veramente un posto nel nostro cuore, apriamolo a Lui, e lasciamoci trasformare. E’ un Natale di crisi per molti, facciamo che sia anche un Natale d’amore.

(Mc 1,1-8) Raddrizzate le vie del Signore.

VANGELO
 (Mc 1,1-8) Raddrizzate le vie del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. 
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Dio dei viventi, suscita in noi il desiderio di una vera conversione, perché rinnovati dal tuo Santo Spirito sappiamo attuare in ogni rapporto umano la giustizia, la mitezza e la pace, che l’incarnazione del tuo Verbo ha fatto germogliare sulla nostra terra. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo ti supplichiamo: illuminaci!

La figura di Giovanni Battista, in questo brano, mi fa impazzire…. è proprio forte!
E’ un uomo vestito di pelle di cammello, un po’ come se fosse il primo saio della storia, vestito di niente, che si ciba di quello che la natura gli mette a disposizione, ed ha dentro di se un coraggio da leone.
Non ha paura di urtare la sensibilità dei potenti, né di dire quello che pensa e forse questo è talmente reale e moderno, che mi fa pensare a tanti personaggi che oggi criticano fortemente un certo tipo di Chiesa, proprio come lui stesso faceva.
Eppure c’è in questo suo ardire, una leggera stonatura rispetto a quello che poi sarà invece, il carattere Messianico di Cristo; perché è evidente che Gesù aprirà a tutti questa porta per il regno dei cieli e nelle sue parole è più presente il perdono della condanna.
Certamente c’invita alla vera conversione, non ad un cambiamento pro forma, ma al taglio radicale delle cattive abitudini e di tutti quegli atteggiamenti che sono contrari agli insegnamenti divini, compresi la condanna e l’incapacità di perdonare. Convertitevi e credete alla parola del Signore, ci dice Giovanni e ci avverte che il regno dei cieli è vicino, e non stava sbagliando i tempi, voleva solo ricordarci che abbiamo solo questa vita per farlo. Convertitevi per permettere a Gesù di entrare nella vostra vita e di battezzarvi con lo Spirito Santo.

(Lc 5,17-26) Oggi abbiamo visto cose prodigiose

VANGELO 
(Lc 5,17-26) Oggi abbiamo visto cose prodigiose.
Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. 
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». 
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. 
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Parola del Signore
- LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami mio Signore, con l'effusione del Tuo Santo Spirito, a leggere la Tua parola per trasmetterla, contemplando le Tue intenzioni, per il nostro Signor Gesù Cristo.

Con questo brano del Vangelo, Gesù c’insegna che la fede è qualcosa che va oltre le barriere e gli impedimenti, che se uno vuole conoscere veramente il Signore, non ci sono impedimenti che tengano.
In questa narrazione troviamo Gesù nel tempio,  attorniato dai dottori della legge, che insegna e molti venivano da tutti i territori vicini, per conoscerlo, ascoltarlo ed essere guariti.
Alcuni uomini cercano di portare un paralitico da Gesù, ma la folla glielo impedisce, perché tutti vogliono essere lì, tutti fanno a gomitate per assistere. Sì per assistere, ma quanti tra loro hanno capito chi era Gesù?  Molti si avvicinavano, ancora oggi lo fanno, a Gesù come ad un maghetto che con un colpo di bacchetta magica può fare la magia.

Da una parte ci siamo noi, che siamo increduli e non riusciamo a comprendere il senso della venuta di Gesù sulla terra; ci aspettiamo chissà quale cambiamento,  solo assistendo.
Dall'altra parte c'è Gesù, pronto per noi, subito disposto a perdonarci i peccati e a sanare le ferite della nostra anima. Riconosciamo d’essere paralitici e d’avere bisogno di lui, di non saper camminare da soli. Dobbiamo riuscire a capire che solo vivendo le leggi dell’amore e del perdono che Lui c’insegna vedremo grandi miracoli; come la fede ci farà correre incontro al Signore e poi a portare la testimonianza del suo amore ai fratelli......
Possiamo scegliere d’essere lo spettatore egoista che non fa passare il povero paralitico, o d’essere l’amico che l’aiuta a passare attraverso la folla; di essere dei contestatori o di lodare il Signore, possiamo anche continuare ad aspettare di riconoscere Gesù come il nostro Salvatore, ma allora non vedremo mai le meraviglie di cui Dio è capace e quello che più conta è che non sapremo mai che anche attraverso noi il Signore compie meraviglie.

IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI******MISTERI DOLOROSI ******

IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI******MISTERI DOLOROSI ******


IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI
UN MAZZO DI ROSE
Il rosario è composto da tante preghiere rivolte a Maria, la mamma di Gesù. Ogni preghiera ricorda un fatto della vita di Gesù o di Maria. Questi fatti sono chiamati misteri, non perché siano difficili da capi­re, ma perché sono il segno, la prova dell'amore di Ge­sù e di Maria per noi. Pregando quei fatti, dobbiamo scoprire il mistero di questo grande amore. Nella vita di Gesù e di Maria vi sono episodi belli che hanno procurato a Maria tanta gioia, tanto gaudio: sono i misteri gaudiosi. Vi sono episodi che mostrano la cattiveria degli uo­mini verso Gesù, episodi che hanno fatto soffrire Maria: sono i misteri dolorosi. Infine vi sono episodi che ricordano la felicità, la gloria che Dio ha concesso a Maria e a Gesù: sono i mi­steri gloriosi. Pregando questi misteri noi rendiamo omaggio a Maria. E come se le offrissimo un mazzo di rose. Le rose sono fiori bellissimi, però hanno le spine. I petali delle rose rappresentano i momenti gaudiosi e gloriosi della vita di Gesù e di Maria; le spine, i momenti dolorosi. Non vogliamo offrire a Maria le spine. Esse ci ri­cordano che non dobbiamo mai far soffrire Maria e Ge­sù con la nostra cattiveria. Offrendo questo mazzo di rose a Maria, vogliamo rivivere, con lei e con Gesù, i momenti felici o tristi del­la loro vita. Possiamo incominciare il rosario pregando il Padre nostro, poi ad ogni mistero possiamo recitare un'Ave Maria, o il Gloria al Padre. Basta anche meditare un solo mistero. L'importante è pregare con il cuore. Alla fine possiamo recitare una Salve, o Regina, o le invoca­zioni a Maria. Ad ogni mistero chiediamo alla Madonna di aiutare qualche persona che soffre, che piange, che ci vuole be­ne. Possiamo pregare per i bambini che muoiono di fa­me, per i malati, gli handicappati, i poveri, gli anziani. Possiamo pregare per il papa, per i vescovi, i sacerdoti, le suore, i missionari, i nostri insegnanti, i nostri genito­ri, i nostri nonni. Tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di Maria che è la mamma di ogni uomo. Maria ci ascolta sempre, perché ci vuole bene come ha voluto bene a suo figlio Gesù.
Padre nostro,che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frut­to del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Co­me era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcez­za e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


INVOCAZIONI A MARIA

Maria, mamma di Gesù, prega per noi tuo Figlio benedetto.
Maria, mamma di tutti i bambini del mondo, ricordati di noi e accoglici fra le tue braccia.
Maria, che sei senza peccato, perdona la nostra cattiveria.
Maria, che hai tanto sofferto, aiuta e conforta quelli che sono nel dolore.
Maria, regina degli angeli e dei santi, proteggimi da tutti i pericoli.
Maria, regina della pace, fa smettere le guerre che insanguinano la terra.
Maria, madre dolcissima, resta vicina a noi nell'ora della nostra morte.
Maria, nostra gioia, portaci in cielo accanto a te e a Gesù.

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MISTERI DOLOROSI

1. GESU’ PREGA NELL’ORTO DEGLI ULIVI






Fino all'età di trenta anni Gesù rimane a Nazaret. Dopo la morte di Giuseppe lavora come falegna­me. Poi lascia la mamma per compiere la missio­ne che il Padre celeste gli ha affidato. Per tre anni, insieme con gli apostoli, percorre le strade della Palestina. Insegna agli uomini che Dio è un Padre buono, guarisce i malati, concede il perdono ai peccatori, conforta i poveri, fa amicizia con i bambini, rimprovera i ricchi sicuri di sé, smaschera gli ipocriti. Le persone ricche e potenti lo temono. I poveri e i piccoli gli vogliono bene. Le autorità ebraiche e i sacerdoti del tempio sono preoccupati. Non capiscono che Gesù è il Salvatore pro­messo dai profeti. Pensano che sia un bestemmiatore, un imbroglione. Cercano di catturarlo per ucciderlo. Ma hanno paura della gente che vuole bene a Gesù. Allora, di nascosto, si accordano con un apostolo, Giuda Isca­riota, perché consegni Gesù nelle loro mani. Giunge l'ora per Gesù di offrire volontariamente la propria vita per cancellare i peccati degli uomini. La vi­gilia della sua passione, dopo aver cenato con gli aposto­li, si reca in un orto vicino a Gerusalemme. E’ notte. Gli apostoli che lo accompagnano si addormentano sotto gli ulivi. Gesù è molto triste. Pensa a Giuda che lo tradisce. Pensa agli apostoli che dormono indifferenti. Pensa alle sofferenze che lo aspettano. Si inginocchia e, con la fronte sulla nuda terra, invoca Dio:  - Padre, aiutami in quest'ora. Arriva Giuda con un gruppo di soldati mandati dai sacerdoti del tempio. Sono armati di spade e bastoni co­me se Gesù fosse un brigante. Lo catturano e gli legano le mani dietro la schiena. Gli apostoli si svegliano, sba­digliano, poi spaventati scappano via. Abbandonano il loro amico e maestro nelle mani dei malfattori.



O Maria, sei stata vicina a Gesù nei momenti più importanti della sua vita, quelli belli e quelli brutti. Con il cuore e con la mente sei stata sempre vicina a lui. Hai sofferto nel silenzio, senza lamentarti. Fa’ che io non abbandoni mai il mio amico Gesù. Fa’ che non lo tradisca mai e non mi vergogni di lui. Fa’ che io sopporti il dolore e la solitudine con coraggio. 


2. GESU’ E’ FRUSTATO DAI SOLDATI ROMANI








Gesù viene condotto davanti ai sacerdoti del tem­pio e alle autorità ebraiche, radunate in casa di Caifa che è il loro capo. Le autorità stanno se­dute in cerchio. Hanno la faccia molto seria. Si lisciano nervosamente le barbe bianche. Hanno già deciso di condannare a morte Gesù. Studiano ora qualche scusa per giustificare la loro sentenza. Caifa si alza in piedi e chiede a Gesù:    - Sei tu il Figlio di Dio benedetto? Gesù fissa Caifa negli occhi e risponde a voce ferma: - Io lo sono! I capi ebrei si tappano le orecchie scandalizzati. Caifa, rosso in faccia, per dimostrare che è molto arrab­biato, si strappa un lembo del mantello che lo ricopre. Poi, rivolto ai sacerdoti, grida con voce stridula: - Avete sentito? Avete sentito, vero? Ha bestem­miato! Dio non può avere figli! Non abbiamo bisogno di altre prove! Quest' uomo è colpevole! Deve morire! I capi ebrei potevano condannare a morte, ma solo il rappresentante dell'imperatore, il procuratore roma­no, poteva far eseguire la sentenza. Gesù viene portato da Ponzio Pilato, procuratore in quegli anni. Sta per spuntare l'alba. Pilato è costretto ad alzarsi da letto. Ha fatto un brutto sogno. E’ ancora mezzo ad­dormentato. E’ seccato e annoiato per quel contrattempo. I nemici di Gesù sussurrano in un orecchio a Pilato: - Condanna quest'uomo. Si è vantato di essere il re dei giudei. Pilato si stropiccia gli occhi e chiede a Gesù:  - Sei il re dei giudei? Gesù tace. Molta gente si è radunata davanti al pa­lazzo di Pilato sobillata dai sacerdoti. Pilato non ha mo­tivi per condannare Gesù. La gente dalla piazza grida:  - Crocifiggi Gesù! Sperando di commuovere la folla, Pilato fa frustare Gesù dai suoi soldati.


O Maria, la gente che Gesù aveva aiutato, ora grida contro di lui, Gesù non ha fatto nulla di male, ma accetta di essere frustato per farci capire quanto siamo cattivi e ingiusti. Per farci capire la sua pazienza e il suo amore. O Maria, domanda perdono per noi a tuo figlio. Fa’ che siamo sempre riconoscenti a chi ci fa del bene.

  
3. GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE E CORONATO DI SPINE






Dopo averlo fatto flagellare, Pilato presenta Gesù alla folla e dice: - Ecco l'uomo! Volete ancora che lo condanni a morte? Ha già sofferto abbastanza... Ma la folla grida: - Condannalo a morte! Altrimenti non sei amico dell'imperatore!
Pilato alza il braccio per far tacere la gente. Si fa portare un catino di acqua. Si lava simbolicamente la punta delle dita e dice con una smorfia: - Io sono innocente del sangue di questo giusto. Poi consegna Gesù ai soldati perché eseguano la sentenza. Prima di condurre il condannato a morte sul Calvario per crocifiggerlo, i soldati vogliono divertirsi un po'. Non sanno mai come passare il tempo. Sono an­noiati. Inventano un gioco. Un soldato mette indosso a Gesù il proprio mantel­lo rosso. Un altro gli infila tra le mani una canna come se fosse uno scettro. Un altro, badando bene a non pun­gersi le dita, intreccia una corona di spine e la calca sulla testa di Gesù. Tutti fanno finta di inginocchiarsi e di chinarsi da- vanti a Gesù e dicono con sorrisi di scherno: - Salve, o re dei giudei! E gli danno schiaffi e pugni e gli sputano in faccia. Per loro Gesù è come se fosse già morto. Gesù chiude gli occhi e non si lamenta. Ha il volto coperto di sputi e di sangue, ma sembra lo stesso un vero re. I soldati si stancano di questo gioco crudele. Tolgo­no il mantello a Gesù e gli sciolgono le mani. Poi lo por­tano nel cortile e gli caricano sulle spalle la croce. La co­rona di spine però non la tolgono per non perdere altro tempo. Adesso hanno fretta. Maria è in mezzo alla folla nella piazza. Ma non può fare niente per Gesù. E nessu­no del resto le dà retta.


O Maria, vorrei confortarti. Vorrei farti dimenticare la crudeltà della folla e dei soldati romani. Riconosco che Gesù è il re del mondo e lo adoro. Voglio che regni sempre nel mio cuore. Prego perché tutti facciana parte del suo regno d’amore, di giustizia e di pace.

  
4. GESU’ SALE AL CALVARIO PORTANDO LA CROCE






La crocifissione era la morte riservata agli schiavi, agli assassini, ai ladri. Assieme a Gesù vengono condotti al Calvario, per essere crocifissi, due ladri. La folla che si era radunata in piazza accompagna il corteo dei condannati. Fra la gente c'è anche Maria, la mamma di Gesù. E’ pallida e non ha più lacrime. Gio­vanni, l'unico apostolo che non è scappato, le sta vicino. Alcune donne buone e pie la sorreggono. Altre donne di Gerusalemme si lamentano e fingono di strapparsi i capelli. Il loro mestiere è di piangere a tutti i funerali. Gesù guarda la mamma. Vorrebbe consolarla, ma non trova le parole. Maria non ha neppure la forza di parlare. Vorrebbe solo togliere dalla testa del figlio quella corona di spine che deve fargli tanto male. Ma non può avvicinarsi troppo perché i soldati tengono la gente a una certa distanza. Gesù dice alle donne che si lamentano: - Non piangete sopra di me, ma sopra voi stesse e sopra i vostri figli. Gesù cade perché la croce gli scivola dalle spalle e la strada è piena di buche e di sassi. I soldati lo costringono a rialzarsi a furia di calci e colpi di frusta. Quando si accorgono che Gesù è troppo debole, obbligano un uomo, un certo Simone di Cirene, a portare la croce per un tratto di strada. Maria con lo sguardo ringrazia Simone. Vorrebbe gridare ai soldati:  - Non fate del male a Gesù! È buono! Io lo so... è mio figlio! Ma riesce appena a muovere le labbra e poi c'è troppa confusione. Il corteo arriva sulla cima del Calvario. I soldati for­mano un cerchio e tengono lontani i curiosi e le donne. Anche Maria e Giovanni devono stare dietro i soldati.


O Maria, la croce di Gesù rappresenta il peccato di tutti gli uomini. La mia cattiveria, il mio egoismo, la mia pigrizia pesano sulle spalle di tuo figlio e lo fanno cadere. Fa’ che io riconosca i miei peccati. Fa’ che io pianga sui miei peccati. Dammi la forza di rialzarmi dai miei peccati . Fa’ che la mia compassione per Gesù non sia finita.

  
5. GESU’ VIENE CROCIFISSO E MUORE







I soldati spogliano i tre condannati. Poi li distendono ognuno sopra la propria croce e inchiodano loro le mani e i piedi. Le tre croci vengono innalzate e piantate per terra. Sopra la croce di Gesù i soldati appendono un car­tello con la scritta: «Gesù di Nazaret, re dei giudei». I soldati hanno ancora voglia di scherzare e conti­nuano nel crudele gioco che hanno inventato. Ma Gesù, anche sulla croce, sembra un vero re. Ora i soldati lasciano che la gente si avvicini. Ma or­mai la folla è stanca e comincia ad annoiarsi. Lo spetta­colo è finito e molti tornano a casa. Maria, Giovanni e alcune pie donne rimangono sotto la croce di Gesù. Gesù vede la mamma e l'apostolo e dice:  - Donna, ecco tuo figlio. Poi dice a Giovanni:  - Ecco tua madre. Poi prega il Padre e dice: - Perdona quelli che mi hanno crocifisso. Verso le tre del pomeriggio nuvole oscure e minac­ciose hanno coperto il sole. Le croci, le facce della gen­te, le corazze dei soldati, le mura di Gerusalemme, tutto ha assunto un colore livido, violaceo. La terra trema co­me per un terremoto. Gesù dice: - Padre, nella tue mani affido la mia vita. Poi china la testa sulla spalla e muore. Un soldato, per essere sicuro che Gesù è proprio morto, gli trafigge il petto con la lancia. La sera dello stesso giorno, alcuni amici distaccano il corpo di Gesù dalla croce e lo mettono in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia. Davanti all'entrata del se­polcro rotolano una grande pietra.



O Maria, sulla croce Gesù mi ha affidato a te. Insegnami a sacrificarmi per la gioia degli altri. Insegnami a pregare il Padre anche quando sono nel dolore. Insegnami a perdonare quelli che mi fanno del male.