mercoledì 14 febbraio 2018

(Lc 9,22-25) Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.



VANGELO DI GIOVEDì 15 FEBBRAIO 2018
(Lc 9,22-25) Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Parola del Signore.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami Signore a perdere la mia natura terrena per vivere sulla terra come Tu ci hai insegnato.

Siamo così impregnati del nostro fango, dal quale siamo stati tratti, che togliercelo di dosso è davvero difficile. Anche chi ha scelto di seguire il Signore, non riesce a rinnegare e se stesso; purtroppo questo è spesso motivo di scandalo, anche se per i loro peccati sono molto più indulgenti che per i nostri. Anziani e sacerdoti allora, come ora, più che seguire quello che fa Gesù, sono impegnati a rinnegarlo. Ogni volta che la decisione si fa difficile, ogni volta che c'è da fare uno sforzo, rinunciano più facilmente a seguirlo... e noi dietro a loro. La nostra vita sempre sul bordo di un baratro, sempre in bilico tra bene e male e noi che non riusciamo mai a decidere definitivamente perchè spostiamo i confini secondo il nostro comodo. Lasciamo che Cristo ci guarisca, lasciamo che ci rivesta d' amore ed usiamo tutta la nostra forza, per piegare le nostre ginocchia, per tacere pettegolezzi e giudizi, ed apriamo gli occhi del cuore a Lui ed a LUI SOLO. Amen .

COMMENTO DI:
Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM (Barcelona, Spagna)
Oggi, è il primo giovedì di Quaresima. Abbiamo ancora fresche le ceneri che la Chiesa ci poneva ieri sulla fronte, e che ci introducevano in questo tempo santo, che è un percorso di quaranta giorni. Gesù, nel Vangelo ci indica due rotte: la “Via crucis” che Lui ha percorso, ed il nostro cammino, seguendo Lui. Il Suo sentiero è il “Cammino della croce” e della morte, ma anche quello della Sua glorificazione: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, (...) venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Lc 9,22). Il nostro sentiero, essenzialmente, non è differente da quello di Gesù, e ci indica qual’è il modo di seguirLo: «Se qualcuno vuole venire dietro a me...» (Lc 9,23). Abbracciato alla Sua Croce, Gesù seguiva la volontà del Padre, noi, caricando la nostra sulle spalle, lo accompagniamo nella Sua “Via Crucis”. Il cammino di Gesù, viene sintetizzato in tre parole: sofferenza, morte, risurrezione. Il nostro sentiero, viene anch'esso costituito da tre aspetti (due atteggiamenti e l’essenza della vocazione cristiana): negare noi stessi, prendere ogni giorno la croce e accompagnare Gesù. Se qualcuno non nega sé stesso e non prende la croce, vuole riaffermarsi ed essere sé stesso, vuole «salvare la sua vita», come dice Gesù. Ma, volendo salvarla, la perderà. Invece, chi cerca di non evitare la sofferenza e la croce, per Gesù, salverà la sua vita. E’ il paradosso di seguire Gesù: «Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?» (Lc 9,25). Questa parola del Signore che chiude il Vangelo di oggi, scosse il cuore di San Ignazio e ne provocò la sua conversione: «Che succederebbe se io facessi quello che fece san Francesco e quello che fece san Domenico?». Voglia il Cielo che, in questa Quaresima, la stessa parola aiuti a convertire anche noi!

3 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI GIOVEDì 15 FEBBAIO 2018
    Holy Gospel of Jesus Christ according to Saint Luke 9:22-25.
    Jesus said to his disciples: "The Son of Man must suffer greatly and be rejected by the elders, the chief priests, and the scribes, and be killed and on the third day be raised."
    Then he said to all, "If anyone wishes to come after me, he must deny himself and take up his cross daily and follow me.
    For whoever wishes to save his life will lose it, but whoever loses his life for my sake will save it.
    What profit is there for one to gain the whole world yet lose or forfeit himself?"


    MY REFLECTION
    PRAYER
    Lord help me to lose my earthly nature to live on earth as You have taught us.
    We are so impregnated our mud, from which we were taken, that shuffle it off is really hard. Even those who chose to follow the Lord, he can not deny himself, and; Unfortunately this is often a source of scandal, even if their sins are much indulgnti that for our.
    Elders and priests then, as now, more than following what Jesus does, pledged to deny him.
    Whenever the decision is difficult, every time there is an effort to do, give up more easily to follow him … and we follow them.
    Our life always on the edge of a precipice, poised between good and evil, and that we can never decide definitely why we shift the boundaries according to our convenience.
    Let Christ heal us, let us love plays, and we use all our strength, to bend our knees, not to mention gossip and judgments, and open the eyes of the heart to Him and to HIM ONLY.
    Amen
    COMMENT OFF
    Fr. Josep Mª MASSANA i Mola OFM
    (Barcelona, Spain)

    Today is the first Thursday of Lent. The ashes our Church laid yesterday on our forehead are still fresh; and are meant to remind us of a forty days journey. In the Gospel, Jesus, shows us two routes: the way of the cross he must undergo, and our own way to follow him.
    His path is the Way of the Cross and that of death, but also that of His Glory: «The Son of Man must suffer many things (...), and be rejected by the elders and chief priests and scribes, and be killed, and on the third day be raised. » (Lk 9:22). The route we must take is, essentially, the same one Jesus took, and He shows us how to follow it: «If any man would come after Me...» (Lk 9:23).
    Hugging his Cross, Jesus complied with the Will of His Father; as for us, carrying ours on our shoulders, we follow him in his Way of the Cross.
    The path of Jesus is summarized in three words: suffering, dying, raising from the dead. Three aspects constitute our own footpath too (two attitudes and the essence of our Christian vocation): Self-Denial, taking up our cross every day of our life and following Jesus.
    If we do not deny ourselves and do not take up our cross, we are only seeking to affirm and be ourselves; we want «to save our life», as Jesus says. Yet, by wanting to save it, we will lose it. On the other hand, those who, because of Jesus, will not strive to avoid their suffering and the cross, will save their lives. It is the resulting paradox of our following Jesus: «For what does it profit a man if he gains the whole world and loses or forfeits himself?» (Lk 9:25).
    Our Lord's words, closing today's Gospel, tremendously shook Saint Ignatius and sparked off his conversion: «What would happen if I would do just as saint Francis and saint Dominic did?». If only, in this Lent, the same words would help us to reach our conversion, too...!

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI GIOVEDì 15 FEBBRAIO 2018
    Evangelio según San Lucas 9,22-25.
    Jesús dijo a sus discípulos:
    "El Hijo del hombre, les dijo, debe sufrir mucho, ser rechazado por los ancianos, los sumos sacerdotes y los escribas, ser condenado a muerte y resucitar al tercer día".
    Después dijo a todos: "El que quiera venir detrás de mí, que renuncie a sí mismo, que cargue con su cruz cada día y me siga.
    Porque el que quiera salvar su vida, la perderá y el que pierda su vida por mí, la salvará.
    ¿De qué le servirá al hombre ganar el mundo entero, si pierde y arruina su vida?

    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN.
    Señor ayúdame a perder mi naturaleza terrenal para vivir en la tierra como Tú nos has enseñado. Estamos tan impregnados nuestro barro, de la que nos llevaron, que barajar si fuera poco es realmente difícil. Incluso aquellos que optaron por seguir al Señor, él no puede negarse a sí mismo, y; Desafortunadamente esto es a menudo una fuente de escándalo, incluso si sus pecados son mucho indulgnti que para nuestros.
    Los ancianos y los sacerdotes, entonces como ahora, más que seguir lo que Jesús hace, se comprometieron a negarlo.
    Cada vez que la decisión es difícil, cada vez que hay un esfuerzo por hacer, renunciar más fácilmente a seguirlo ... y les siguen.
    Nuestra vida siempre al borde de un precipicio, a punto entre el bien y el mal, y que nunca puede decidir definitivamente qué cambiamos los límites de acuerdo a nuestra conveniencia.
    El Cristo nos sane, amémonos jugadas, y utilizamos toda nuestra fuerza, para doblar nuestras rodillas, por no hablar de chismes y juicios, y abrir los ojos del corazón a Él y sólo a Él.
    Amén.

    COMENTARIO DE:
    Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM
    (Barcelona, España)

    Hoy es el primer jueves de Cuaresma. Todavía tenemos fresca la ceniza que la Iglesia nos ponía ayer sobre la frente, y que nos introducía en este tiempo santo, que es un trayecto de cuarenta días. Jesús, en el Evangelio, nos enseña dos rutas: el Via Crucis que Él ha de recorrer, y nuestro camino en su seguimiento.
    Su senda es el Camino de la Cruz y de la muerte, pero también el de su glorificación: «El Hijo del hombre debe sufrir mucho, y ser reprobado (...), ser matado y resucitar al tercer día» (Lc 9,22). Nuestro sendero, esencialmente, no es diferente del de Jesús, y nos señala cuál es la manera de seguirlo: «Si alguno quiere venir en pos de mí...» (Lc 9,23).
    Abrazado a su Cruz, Jesús seguía la Voluntad del Padre; nosotros, cargándonos la nuestra sobre los hombros, le acompañamos en su Via Crucis.
    El camino de Jesús se resume en tres palabras: sufrimiento, muerte, resurrección. Nuestro sendero también lo constituyen tres aspectos (dos actitudes y la esencia de la vocación cristiana): negarnos a nosotros mismos, tomar cada día la cruz y acompañar a Jesús.
    Si alguien no se niega a sí mismo y no toma la cruz, quiere afirmarse y ser él mismo, quiere «salvar su vida», como dice Jesús. Pero, queriendo salvarla, la perderá. En cambio, quien no se esfuerza por evitar el sufrimiento y la cruz, por causa de Jesús, salvará su vida. Es la paradoja del seguimiento de Jesús: «¿De qué le sirve al hombre haber ganado el mundo entero, si él mismo se pierde o se arruina?» (Lc 9,25).
    Esta palabra del Señor, que cierra el Evangelio de hoy, zarandeó el corazón de san Ignacio y provocó su conversión: «¿Qué pasaría si yo hiciera eso que hizo san Francisco y eso que hizo santo Domingo?». ¡Ojalá que en esta Cuaresma la misma palabra nos ayude también a convertirnos!

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI GIOVEDI 15 FEBBRAIO 2018.

    Jour liturgique : Temps du Carême - Semaine des Cendres · Jeudi

    Texte de l'Évangile (Lc 9,22-25): Jésus disait à ses disciples: "Il faut que le Fils de l'homme souffre beaucoup, qu'il soit rejeté par les anciens, les chefs de prêtres et les scribes, qu'il soit tué, et que, le troisième jour, il ressuscite". Il disait aussi à la foule: «Celui qui veut marcher à ma suite, qu'il renonce à lui-même, qu'il prenne sa croix chaque jour, et qu'il me suive. Car celui qui veut sauver sa vie la perdra; mais celui qui perdra sa vie pour moi la sauvera. Quel avantage un homme aura-t-il à gagner le monde entier, si c'est en se perdant lui-même et en le payant de sa propre existence?».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Aide-moi Seigneur à perdre ma nature terrestre pour vivre sur la terre comme Toi tu nous l'as enseignés.

    - Nous sommes si imprégnés de la fange dans laquelle nous avons été tirés, que s'en débarrasser est vraiment difficile. Celui qui a choisi de suivre le Seigneur aussi, ne réussit pas à se renier soi même; ceci est malheureusement souvent un motif de scandale, même si pour leurs péchés ils sont beaucoup plus indulgents que pour les nôtres. Les anciens et les prêtres d'alors, comme maintenant, plus que suivre ce que fait Jésus, sont engagés à le renier. Chaque fois que la décision se fait difficile, chaque fois qu'il y a à faire un effort, ils renoncent à le suivre plus aisément. et nous aussi derrière eux. Notre vie toujours sur le bord d'un gouffre, toujours en équilibre instable entre bien et mal et nous qui ne réussissons jamais à nous décider définitivement parce que nous déplaçons les frontières selon notre confort. Laissons que le Christ nous guérisse, laissons qu'il nous rhabille d'amour et utilisons toute notre force, pour plier nos genoux, pour taire les commérages et les jugements, et ouvrons les yeux du coeur à Lui et à LUI SEUL. Amen...
    ______________________________________________
    Commentaire de l'Abbé Josep Mª MASSANA i Mola OFM
    (Barcelona, Espagne)

    Aujourd'hui premier jeudi du Carême, les cendres que l'Église nous a mises sur le front sont encore fraîches. Elles nous introduisaient à ce temps sacré qui est un trajet de quarante jours. Jésus, dans l'Évangile, nous montre deux voies: le Via Crucis qu'il Lui faut parcourir; notre propre chemin, à sa suite.

    Sa voie, c'est celle du Chemin de Croix et de mort, mais aussi celle de sa glorification: «Il faut que le Fils de l'homme souffre beaucoup, qu'il soit rejeté (…), qu'il soit tué, et que, le troisième jour, il ressuscite» (Lc 9,22). Pour l'essentiel, notre chemin ne diffère pas de celui de Jésus, qui nous indique d'ailleurs la manière de le suivre: «Celui qui veut marcher à ma suite…» (Lc 9,23).

    En embrassant sa Croix, Jésus a fait la Volonté du Père; nous, en prenant la nôtre sur nos épaules, nous l'accompagnons dans son Via Crucis.

    Le chemin de Jésus se résume en trois mots: souffrance, mort, résurrection. Notre chemin comporte aussi trois aspects (deux attitudes et l'essence de la vocation chrétienne): renoncer à nous-mêmes, prendre la croix de chaque jour et accompagner Jésus.

    Celui qui ne renonce pas à lui-même et ne prend pas sa croix, veut s'affirmer et être lui-même, il veut «sauver sa vie», comme dit Jésus. Mais en voulant la sauver, il la perd. En revanche, celui qui, à cause de Jésus, ne cherche pas à éviter la souffrance et la croix, celui-là sauvera sa vie. Tel est le paradoxe du disciple de Jésus: «Quel avantage un homme aura-t-il à gagner le monde entier, si c'est en se perdant lui-même et en le payant de sa propre existence?» (Lc 9,25).

    Cette parole du Seigneur, qui clôt l'Évangile du jour, a transpercé le cœur de saint Ignace et provoqué sa conversion: «Qu'adviendrait-il si je faisais ce que fit saint François et ce que fit saint Dominique?» Ah si, pendant ce Carême, la même parole nous aidait aussi à nous convertir!

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