sabato 19 settembre 2015

(Mc 9,30-37) Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.

VANGELO DI DOMENICA 20 SETTEMBRE 2015

(Mc 9,30-37)

Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.

+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.

Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».

E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Ti prego Spirito Santo ,di entrare nel mio cuore, per fare posto alla persona nuova che Gesù vuole per me. Te lo chiedo per poter vivere in comunione con Cristo nostro Signore. Amen.


Noi siamo uomini e rimaniamo uomini, con i nostri difetti e i nostri miseri pregi; noi non capiamo mai neanche quando la fede è forte, neanche quando abbiamo Gesù vicino al cuore, che il nostro ruolo non è apparire, ma servire.
Di chi è la colpa, oggi non ha importanza, satana trova sempre l' esca giusta alla quale farci abboccare, sa com'è l'uomo, conosce il nostro intimo, perchè nutre tutte le nostre cattive inclinazioni.
Non possiamo vivere il cristianesimo come un romanzo,e dobbiamo imparare a lottare con il male chè dentro di noi, per poter fare il bene, e con questo bene, dobbiamo contaminare il mondo.
"Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti"
Questa frase spesso e volentieri riempie le nostre chiese,MA NON IL NOSTRO CUORE!

Troppo presi a dimostrare il nostro valore terreno, sperando di aumentare con questo il nostro valore spirituale, perdiamo completamente di vista chi è Dio, cosa è venuto a dimostrarci nella persona di Gesù, ed anche,e questa è la cosa peggiore, le sue parole!
Gesù ha dimostrato la sua grandezza, facendosi piccolo come un bambino, nascendo povero in una capanna, rispettando gli ultimi ed accogliendoli accanto a se, lavando i piedi ai suoi discepoli per insegnarci l'umiltà.

La cosa più bella, che dovrebbe commuoverci fino alle lacrime, è che tutto questo l'ha fatto perchè ci ama, non perchè lo meritiamo; perchè l'amore è gratuito e va riversato gratuitamente sui nostri fratelli...non perchè lo meritino, ma perchè ogni cosa buona che faremo ai nostri fratelli, l'avremo fatta a Gesù!

Se quello che vogliamo è veramente fare il volere di Dio, non fa niente se dovremo servire ed essere anche trattati male, offesi e incompresi, non è forse stato così per Gesù?
L’ importante è fare il volere del Padre, e questa deve essere la nostra preghiera: Padre se puoi allontana da me il calice dell’ umiliazione,e allora anche se mi resta difficile anche solo pensarlo, ti prego Signore, perdona chi mi disprezza e mi umilia, perchè ma non la mia volontà, ma la Tua sia fatta.

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venerdì 18 settembre 2015

(Lc 8,4-15) Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.

VANGELO
  (Lc 8,4-15) Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Parola del Signore
(Lc 8,4-15) Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

O Dio, che hai creato e governi l’ universo, fà che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, infondi nei nostri cuori e nelle nostre menti il tuo Santo Spirito, perché possiamo dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha promesso che non ci avrebbe lasciato orfani, ma che lo Spirito Santo sarebbe sceso su di noi. Amen.

Per parlare, spiegare, servono parole; ma oggi voglio utilizzare le parole per eccellenza, ossia la parola di Dio!
La parola parabola, significa mettere vicino, ossia mettere una cosa a fianco dell’altra per far comprendere, per illustrare meglio.
Per questo Gesù usava delle parabole, per far comprendere meglio il significato di quello che voleva dire, ma quello che mi piace considerare oggi con voi, è questa frase:
“ ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.”
Chiaramente per i suoi discepoli c’è un qualcosa di più che è dono dello Spirito Santo, attraverso il quale anche cose incomprensibili agli uomini sono svelate, ma perché questa corsia preferenziale?
Onestamente non credo che a nessuno sia dato di comprendere se non per grazia di Dio, quindi lasciamo che sia Lui a svelare ad ognuno quello che vuole svelare, ma questo vedendo non vedano e sentendo non sentano, è veramente ambiguo, come possiamo interpretarlo?
Mi viene in mente un versetto del vangelo di Giovanni (12:40): “ egli ha accecato i loro occhi e indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi, non intendano col cuore, non si convertano e io non li guarisca ”,  in cui riporta le parole del profeta Isaia, e aggiunge: ” 41Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. 42 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio.”
In Romani 11:18-23 leggiamo:” 18 non menar tanto vanto contro i rami!  Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.19 Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi fossi innestato io! 20 Bene; essi però sono stati tagliati a causa dell'infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede. Non montare dunque in superbia, ma temi! 21 Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami naturali, tanto meno risparmierà te! 22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: severità verso quelli che sono caduti; bontà di Dio invece verso di te, a condizione però che tu sia fedele a questa bontà. Altrimenti anche tu verrai reciso. 23 Quanto a loro, se non persevereranno nell' infedeltà, saranno anch'essi innestati; Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo!”
Per quello che io leggo, penso che poiché l’uomo è così stolto da pensare che tutto dipenda da lui e dalla sua intelligenza, è bene che venga tenuto a testa bassa per non montare in superbia.
Molti credono di essere migliori e di meritare di più per la loro sagacia e perspicacia, ma non è così che giudica il Signore, anche perché se uno è intelligente è SOLO una grazia di Dio, ma quello che dà la luce dello Spirito Santo di Dio è la fedeltà e la costanza con la quale aderiamo al suo progetto. Infatti leggiamo:” Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
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giovedì 17 settembre 2015

(Lc 8,1-3) C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

VANGELO DI VENERDì 18 SETTEMBRE 2015 (Lc 8,1-3)
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e porta nel mio cuore quello che desideri che io comunichi. Fa che possa servirti, come le donne servivano con i tuoi primi apostoli, ad annunciare la tua parola.

Poche righe, ma nella loro semplicità è contenuto uno dei più grandi temi della storia della Chiesa. Un tema che, ancora oggi, fa discutere e parlare chi vuole continuamente fare riforme, rivedere o aggiornare, le regole d’ingaggio.
Il ruolo delle donne, crea grossi problemi nella gerarchia ecclesiale, e addirittura è l’onda sulla quale cavalcano i dissidenti e coloro che vogliono un nuovo scisma nella Chiesa. Invitandovi a pregare perché questo non avvenga, perché lo Spirito Santo soffi prepotente nel cuore degli apostoli moderni, e li porti finalmente all’unità e non ad una nuova divisione, preghiamo in modo particolare per le donne del nuovo millennio, perché sappiano testimoniare la loro adesione a Cristo, non imponendo candidature, ma servendo con il loro esempio di ritrovata umiltà e testimonianza. Le donne che seguivano Gesù e gli apostoli, erano libere; infatti state liberate da demoni, da malattie e da consuetudini, che le tenevano prigioniere, perché l’incontro con Gesù aveva aperto ai loro occhi ed al loro cuore, una via completamente diversa, che non le relegava più ai margini della società, ma le poneva insieme agli apostoli intorno a Gesù che resta il centro della Chiesa, la via da seguire.
Uomini e donne si ritrovano così proiettati verso un futuro che è quello della collaborazione reciproca, della suddivisione dei compiti e dei carismi, attribuiti loro dallo Spirito Santo, prosecutore di Cristo e non dai membri della Chiesa, come erroneamente oggi si cerca un poco di far credere.
Pensiamo a quante Sante e mistiche di tutti i tempi, hanno saputo dare testimonianza della loro fede, con scritti, esempi ed opere, nella più grande umiltà ed obbedienza, proprio come fece Maria , che non si mise mai davanti agli apostoli, pur essendo la madre di Gesù e della Chiesa nascente, ma al servizio e alla custodia della stessa. Così come nella Chiesa, anche nella famiglia il ruolo della donna è di cooperazione con l'uomo, ed io non trovo nulla di umiliante in questo, ma a volte si cerca di prevaricare gli uni sugli altri e da questo nascono discussioni e separazioni.
Litigando per chi deve guidare non si parte mai. Discutendo per chi guida meglio, si va a sbattere!
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mercoledì 16 settembre 2015

(Lc 7,36-50) Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

VANGELO
(Lc 7,36-50)
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
O Dio, che non ti stanchi mai di usarci misericordia, donaci un cuore penitente e fedele che sappia corrispondere al tuo amore di Padre, perché diffondiamo lungo le strade del mondo il messaggio evangelico di riconciliazione e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

Una donna entra nella stanza. Tutti la guardano e la giudicano, solo Gesù non la sta giudicando, perché lui non vede la peccatrice, ma la donna che ha molto amato, che ama…
Gesù va dritto al cuore, vede questa donna che piange e che si getta ai suoi piedi, non sa neanche chiedere perdono, sta lì muta e piangente, con i suoi profumi, che esalano, come la sua anima è lì, che esala al Signore la sua preghiera.
Gesù mette ancora una volta al centro l’ amore, quando uno ama è più importante di tutto, e ogni cosa può essere perdonata in nome dell’ amore.
In questo periodo, ma credo che da sempre sia così, si cerca di mettere i puntini sulle i anche alla misericordia di Dio; molti affermano che la fede non è sentimentalismo e vorrebbero con questo continuare a tenere il peccatore lontano dal perdono di Dio.
È chiaro che il perdono si concede a chi lo chiede, mi sembra talmente ovvio !
È chiaro che alle parole devono seguire i fatti, per quanto difficoltoso sia!
La parabola dei due debitori a cui veniva condonato il debito, serve a Gesù per spiegare che non fa differenza se il debito è poco o tanto per il creditore, ma è la risposta che è diversa, a chi è condonato di più, sarà più riconoscente. Quanto dobbiamo essere riconoscenti noi che siamo peccatori a Gesù che ci ha perdonato prima ancora che gli chiedessimo perdono.

Quanto vorrei mio Signore lavare i tuoi piedi insanguinati dai miei peccati con le lacrime del mio pentimento… ma forse non sono capace neanche di questo amore mio, non sono neanche cosciente di quanto ho peccato e, di  quanto continuo a peccare. Perdonami, tu che sai leggere il mio cuore, fa che a te esali il mio pentimento come profumo, sopra alle brutture del mio cuore.
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martedì 15 settembre 2015

(Lc 7,31-35) Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto

VANGELO

(Lc 7,31-35) Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.

+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, il Signore disse:

«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:

“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,

abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.

È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.

Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA


Vieni o Santo Spirito e conduci la nostra intelligenza, vivificata dal tuo Spirito, sui sentieri dove tu ti riveli nella tenebra luminosa del silenzio. Dà a noi occhi limpidi per contemplarti, e un umile cuore per lasciarci contemplare da te.



Un detto proverbiale dice: -L’erba del vicino è sempre più verde.- ed a questo aggiungo la consapevolezza che qualunque cosa si faccia, è impossibile salvare chi non lo vuole.
Si sa che i proverbi non sbagliano mai; non siamo mai contenti di quello che succede intorno a noi. Vennero i profeti, prima di Gesù che parlavano nel nome di Dio, ma non li ascoltarono; venne Giovanni e lo presero per pazzo, ma nel dubbio gli tagliarono la testa; venne Gesù e lo crocefissero, ancora oggi viene dal cielo Maria, e la gente va a vedere il miracolo, attirata dalla straordinarietà della cosa, ma la percentuale delle persone che si rende veramente conto di quanto amore c’è in tutto questo, che non si limita ad ascoltare i messaggi, ma cerca di fare di tutto per viverli, è ben misera.
Siamo duri di cuore e la storia non ci insegna nulla, eppure ci viene chiesta la santità, ed io credo che veramente, se solo riuscissimo a vivere almeno al 50% la grazia del Signore, se sapessimo apprendere dalle parole del vangelo e dai messaggi di Maria la voglia del Signore di inondarci di grazie, forse capiremmo cosa vuol dire “essere davanti al Signore”, ”vivere nel regno di Dio”.
La difficoltà di essere umili, di rinunciare a quello spicchio di mondo frivolo per vivere in preghiera, di annullare i propri desideri per ascoltare quelli del Signore, io vorrei veramente riuscire a capire che cosa mi sto perdendo! Cerco di ascoltare, di afferrare, mi sembro un aspirapolvere a volte che cerca di raccattare le briciole di questo amore e che non riesce a stringerle tra le mani se non per qualche secondo.Gesù ci dice che siamo come i bambini che giocano nelle piazze, imitando quello che fanno i grandi, urlando tra di loro tanto per passare il tempo, senza effettivamente rendersi conto di ciò che fanno, perchè hanno una loro vita da esprimere, ed invece esprimono quella degli adulti.
Facciamo di questa vita la nostra grande occasione, facciamoci aiutare dalla Madre perfetta, dalla migliore collaboratrice di Dio ad essere come Lei, perché solo attraverso Lei potremo sperare di far nascere in noi Gesù, solo attraverso il grembo immacolato che è stato prescelto da Dio come sua prima dimora .

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lunedì 14 settembre 2015

(Gv 19,25-27) Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!/ Lc 2,33-35: Anche a te una spada trafiggerà l’anima(martedì 15 sett.)

VANGELO

(Gv 19,25-27) Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.


Parola del Signore.

Oppure (Lc 2,33-35: Anche a te una spada trafiggerà l’anima):


Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni Spirito Santo, che scendesti su Maria e sugli apostoli, vieni e capiremo come è grande l'amore di Dio per noi. Vieni e capiremo che Maria ha aderito al suo progetto in maniera ideale, vieni e insegnaci ad imitarla.

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, io piccola figlia tua, mi unisco fortemente a te, per essere tua piccola serva ....

Quando il Signore si annuncia alla Madonna ,la frase che l'angelo dice alla piccola Maria è "- non avere paura -"

Quel non avere paura era sicuramente per l'apparizione dell'angelo in se stessa, ma conoscendo un po’, per quello che ormai conosciamo, della mentalità di Dio, c'erano tanti altri non avere paura in quel suo messaggio. Ed oggi proviamo a ripercorrerne insieme alcuni.

Non avere paura di mettere al mondo un bambino, anche se non hai mai toccato un uomo... difficilissimo da credere senza una fede cieca in Dio, senza pensare che a Dio nulla è impossibile, senza considerare che Dio è padrone della tua vita, comincia qui la sottomissione di Maria al volere di Dio.

Non avere paura quando comincerai a comprendere che tuo figlio non è tuo, ma dono per l'umanità.... che cosa sta succedendo mio Signore? Perché Simeone mi avverte che soffrirò tanto, che una spada mi trafiggerà l'anima.... comincia l'ansia di Maria.

Non avere paura quando hai paura di averlo perso durante il viaggio per l'iscrizione al censimento.. quando ritrovandolo nel tempio, ti ha fatto capire che quella è la sua casa. Comincia la paura di perdere Gesù..

Non avere paura... ma il disegno di Dio non è il nostro, e Maria aderisce perfettamente a quel disegno, si adegua al volere di Dio, anche se non lo comprende, sarà Dio stesso a darle il coraggio e la consapevolezza di quello che dovrà fare, di quello che sarà il suo compito.

C'è un momento nella storia della vita di Gesù, quando proprio lei da il via alla sua vita pubblica, e da dolce e silenziosa com'era, vediamo l'autorità della quale Dio l'ha investita, ordina a Gesù di fare quello che solo Lui può fare e agli apostoli di fare quello che Lui dirà loro.

Dopo di che Maria sembra svanire...ritirandosi in silenzio, nell'ombra soffre e segue tutte le vicende di Gesù e solo quando il suo pianto diventa assordante, la ritroviamo sotto alla croce che si dispera nel vedere il suo amato figlio che soffre atrocemente e muore per noi. Lì Gesù si rivolge a lei chiedendole di essere la madre dei suoi discepoli, ed a Giovanni a nome di tutti noi di prenderla da allora in poi come madre. E' così che dal dolore nasce la speranza, che Maria diventa madre della Chiesa e dell'umanità.

Non aver paura significa Madre che come ha dato a Te la forza di sopportare tutto, e la sapienza di sapere quando e come agire, la darà anche a noi. Non dobbiamo avere paura di credere in Gesù e di rispondere alla sua chiamata.

Quando penso all' amore che univa Gesù a Maria invece, sento che era ed è senza limiti, nè di tempo , nè d'intensità, come solo chi è così profondamente inserito in Dio può provare. C' è un'affermazione di Papa Luciani, che rispecchia il senso dell'assoluto dell'amore divino, quando disse che Dio era Padre e Madre.

Amore immenso, e dolore immenso, questo era Maria.

Neanche davanti alla tomba del Figlio, pur con il suo piccolo cuore di donna trafitto, Maria ha mai smesso di essere consapevole di questo. Gli aveva detto che sarebbe risorto e lo avrebbe fatto, il suo Gesù non poteva mentire; il suo Dio non l'avrebbe abbandonata. Dacci Madre la forza di superare il dolore, aiutaci a vivere con Te la certezza della resurrezione , e fa che noi ci uniamo attraverso di Te a Tuo Figlio nell' amore dello Spirito di Dio.

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