venerdì 3 aprile 2015

VIA CRUCIS MISTICA DALLE RIVELAZIONI DI SUOR BEGHE

 VIA CRUCIS MISTICA
DALLE RIVELAZIONI DI SUOR BEGHE
Nel nome del Padre e del  Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.  
Gloria al Padre, Credo
  
I STAZIONE 

Gesù viene condannato a morte
I STAZIONE Gesù viene condannato a morte

I STAZIONE
Gesù viene condannato a morte 
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore si affida totalmente alla volontà del Padre:  “A partire dal momento in cui Barabba fu liberato, io seppi nella mia santa Umanità che più niente si sarebbe frapposto al susseguirsi dei dolori e il santissimo Cuore di Dio fu stritolato dall’angoscia di ciò che doveva ancora avvenire. Come Dio io sapevo che ero destinato a quel giorno, ma come uomo la mia confidenza in lui era totale e gli lasciavo la totale padronanza degli avvenimenti. Così non rifiutai, nella mia santissima Umanità, la condanna dell’immolazione, ma conservavo anche la totale disponibilità della mia persona alla volontà di Dio, che ad ogni istante poteva soprassedere al corso degli avvenimenti. Io gli ero talmente sottomesso che qualunque cosa avesse deciso mi era cara e conservavo così nel cuore la facoltà di desiderare ancora la vita del corpo. Non vi ho rinunciato in nessun momento, perché quel desiderio doveva permettermi di non perdermi di coraggio e di non abbandonare né tale coraggio in nessun momento del terribile percorso a piedi, né la perseveranza di andare fino al termine della missione che mi era affidata (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56.57)”.
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  




II STAZIONE 

Gesù prende la croce
II STAZIONE Gesù prende la croce


II STAZIONE
Gesù prende la croce 
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Quante pene e quanti mali ha dovuto subire il Signore per redimerci con la Croce! Anche Gesù, e in questo ci è anche di esempio,  per portare avanti la sua divina missione ha fatto appello al suo angelo: “Ho preso su di me le pene e le delusioni, come ho preso su di me la mia pesante Croce ed essa pesava del peso dei mali degli uomini di tutti i tempi del mondo. Ho camminato curvo sotto quella massa troppo pesante ed ho represso i sentimenti brucianti del mio cuore decaduto e disilluso fin nel più profondo della sensibilità divina. Ho represso quei sentimenti a causa delle loro tristezze ed anche perché essi non recano alcuno slancio, né alcun conforto. Avevo anzitutto bisogno di coraggio e di forza: questa era la prima necessità di Gesù Cristo in quei momenti di così grande abbandono umano e divino. Ho fatto allora appello all’Angelo del Sacerdozio ed egli ha camminato di fianco a me senza dir nulla e quella presenza era grande ai miei occhi velati di lacrime e d’amarezza. Io lo vedevo e lo seguivo ed è lui che mi comunicò la forza di immolazione che era la mia missione e nella quale egli aveva il proprio incarico, in quanto Angelo del Sacerdozio. L’Angelo rimase al mio fianco durante il doloroso cammino verso il Calvario e poi, quando arrivai alla sommità del Golgota, egli si sottrasse ai miei occhi (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 25)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  

III STAZIONE 

Gesù cade per la prima volta
III STAZIONE Gesù cade per la prima volta
III STAZIONE
Gesù cade per la prima volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Che il Signore ci faccia la grazia di non essere mai di scandalo e di inciampo per i nostri fratelli! Spinte, cadute, e altre vessazioni ebbero come motivo quello di far accrescere i dolori della Passione:  “Venne il momento quando fui condotto verso la Croce e costretto ad alzarla dal suolo e a portarla. Io mi sottomisi a tutte le loro volontà, ma malgrado ciò non li potei accontentare, perché essi erano così pieni di odio, che qualsiasi cosa facessi io li contrariavo. Fui gettato a terra, picchiato e rialzato di nuovo senza riguardo. Come lo potei, fui pronto a camminare come mi era possibile e poi, senza guardare coloro che gioivano per quella condanna, che avevano creduto di non poter ottenere, mi sforzavo di mettere un piede davanti all’altro e di ricominciare a farlo con il dolore sempre più grande della Croce, che scarnificava le piaghe della flagellazione nei punti in cui appoggiava sulla spalla. Piangevo a causa della desolazione che invase il Cuore della mia santa Umanità e le mie lacrime furono occasioni di nuovi insulti da parte di coloro per l’anima dei quali colavano le mie lacrime (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 58)”.   
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.   


IV STAZIONE 

Gesù incontra sua Madre
IV STAZIONE Gesù incontra sua Madre
IV STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Un incontro d’amore e uno scambio di grazia tra la Madre e il divin Figlio: “Io incontrai la dolce e tanto buona Madre dell’Altissimo e il mio Cuore venne meno nel vederla in quella circostanza e in presenza di quell’orda di demoni in carne ed ossa. Io venni preso da una tale pietà e da un tale amore per lei, che non temeva di venire da me in circostanze così dolorose e anche così terrificanti, che non potei far altro che guardarla e amarla, come non l’avevo amata fino allora. Io la guardavo e lei mi guardava e quel momento galvanizzò l’amore che doveva consumarmi fino all’ultimo istante dell’olocausto. In quello scambio d’amore e di comprensione le comunicai la grazia della Co-Mediazione e da quel momento la resi inseparabile dal santo Sacrificio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui,p. 58)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

V STAZIONE 

Il cireneo aiuta Gesù
V STAZIONE Il cireneo aiuta Gesù

V STAZIONE
Il cireneo aiuta Gesù
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo
Bisogna saper aiutare gli altri quando si presta soccorso ai bisognosi: “Essi chiamarono il bravo Simone di Cirene, e per la sua bontà e per l’obbligo che gli imposero gli fecero portare la Croce divina. Allora io venni relegato dietro a lui e la pesantezza del legno, che oscillava da sinistra a destra ed avanti e indietro per i movimenti di marcia del mio assistente, prese a comprimere e a scalfire il tendine della nuca in aggiunta alla piaga già aperta della spalla. Il dolore era tremendo e, invece di trovare sollievo nello sforzo di quel cammino impietoso, io fui torturato più crudelmente che in precedenza. Sottomisi la mia volontà al furore che m’attorniava e con l’abbandono della mia persona divina accettai tutto ciò che contribuiva alla sofferenza di quegli istanti. Offrii a Dio la mia persona tutta intera e da quel momento non mi appartenni più. Io rinunciavo a tutto me stesso e da allora tutto ebbe libero corso a mio riguardo. M’ero abbandonato nel corpo, nell’anima e nella divinità, io potevo tutto, ma feci il dono di tutto (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui,p. 60)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 


VI STAZIONE 

La Veronica asciuga il volto di Gesù
VI STAZIONE La Veronica asciuga il volto di Gesù

VI STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il ricordo della Passione di Cristo ci deve spingere ad amare di più il Signore e a consolarlo per le sue ferite aperte: “Io conduco i miei, e il loro amore è il balsamo che addolcisce le mie ferite: come il velo, con cui la Veronica inumidì il mio viso sanguinante e purulento, confortò l’anima e il cuore divino nel tormento e lo spavento  (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

VII STAZIONE 

Gesù cade la seconda volta
VII STAZIONE Gesù cade la seconda volta


VII STAZIONE
Gesù cade la seconda volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativa:
A volte la cattiveria degli altri ci spinge a proseguire nel cammino voluto dal Padre: “Continuavo il cammino e cadevo. Quella caduta mi causò una grandissima paura, poiché temevo di non poter partecipare in pieno all’espiazione che era il mio destino. Fui rimesso in piedi con dei colpi e delle nuove ferite e lo stato della mia profonda debolezza spinse i carnefici a raddoppiare la loro perversità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 60)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

VIII STAZIONE 

Gesù incontra le pie donne
VIII STAZIONE Gesù incontra le pie donne

VIII STAZIONE
Gesù incontra le pie donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
La passione di Cristo suscita lo sgomento di alcune donne. Questo sgomento deve diventare uno slancio per propria conversione che Gesù ha chiesto nell’atto di immolarsi: “Con il cuore fatto a pezzi per la mostruosità senza misura della malignità dei nemici di Dio, io affidavo a Dio la loro anima e gli domandavo la grazia della loro conversione e del loro amore. Ebbi questa grazia per alcuni e quest’incoraggiamento mi fu prezioso nel cammino verso il Calvario. Raddoppiai il fervore per la paura che mi stringeva le viscere più fortemente d’una morsa, ma conservavo quell’apparenza esteriore così dolce, così rassegnata e visibilmente senza paura, che stupì Pilato e i miei carnefici. Dominavo la paura, che straziava la sensibilità della mia santa Umanità, e ai loro occhi passavo come il più incredibile fenomeno. Sapevo che la loro inquietudine era grande a mio riguardo, perché ero stato denunciato come Dio, e i loro occhi non cessavano di posarsi su di me senza comprendere, ma senza più nascondere la loro emozione. Io li guardavo con compassione e il loro stupore era completo (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 57)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

IX STAZIONE 

Gesù cade per la terza volta
IX STAZIONE Gesù cade per la terza volta
IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo
Il Signore sopporta tutto nella consapevolezza che con la Croce avrebbe restaurato la creazione del Padre: “Io portavo la Croce ed essa era il segno esteriore della realtà. Sì, io dovevo essere ucciso, e lo meritavo per il carico, la cui amara e ripugnante pesantezza la mia Anima divina s’era resa disposta a portare. Quello stato era ancora più terribile dello stato del mio corpo, era la più crudele sofferenza dell’Uomo-Dio, che camminava verso il compimento della Redazione. Camminavo nel frastuono delle grida, dei colpi e dell’onta, e avevo la più grande pena dell’anima a causa del suo stato, che non contava le rivolte, gli insulti, le bestemmie, le  menzogne e le impurità. Portavo tutto ciò che era corrotto, la più vile bassezza dei sentimenti e gli spergiuri. Io camminavo così, soffocando sotto l’asfissia dell’Anima divina e ricercavo nell’amore che solo motivava quel cammino infernale, la forza di continuare, la forza di restaurare la creazione e la creatura, la forza di compiere vittoriosamente il mio destino. Tale fu lo stato interiore di Gesù Cristo e solo Dio era in grado di vedere ciò che rimaneva nascosto alla creatura (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 59)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  

X STAZIONE 

Gesù viene spogliato
X STAZIONE Gesù viene spogliato
X STAZIONE
Gesù viene spogliato
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore viene spogliato di ogni prerogativa umana e divina: “Voglio far conoscere agli uomini le sofferenze che sopporto dall’inizio del tempo della terra, fino a quando il peccato sparisca dalla faccia della terra. Nella mia santa Umanità ho sofferto la totalità di ciò che può sopportare un corpo umano, poiché ho sopportato in modo mistico tutto ciò che non ho sopportato visibilmente e per mano dei miei persecutori. Ho sopportato la violenza delle bestie e la rapacità degli avvoltoi, ho bruciato di tutti i fuochi che hanno devastato la terra, ho ricevuto dei colpi di lancia prima di quello del centurione, sono stato soffocato, torturato nei visceri, sono stato sventrato e lapidato, ho conosciuto la solitudine tremenda dell’abbandono completo, ho conosciuto l’accanimento che medici poco scrupolosi possono praticare su degli esseri divenuti impotenti, sono stato malmenato, atterrato e abbattuto, e più di tutto questo sono stato condannato alla pena del terrore dell’anima, allorché io era stato santo. Rivivo questi momenti nella Passione della mia santa Chiesa, poiché quei tormenti sono quelli dei miei figli e di innocenti, a causa della cancrena che si è propagata e che corrode sempre più il Corpo mistico di Gesù Cristo. In questo Corpo rivivo la Passione, la Via Crucis, la crocifissione; e presto la santa Chiesa conoscerà le convulsioni dell’agonia (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 63)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.


XI STAZIONE 

Gesù inchiodato alla croce
XI STAZIONE Gesù inchiodato alla croce
XI STAZIONE
Gesù inchiodato alla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Gesù si lascia inchiodare per donarci il suo sangue, la sua ricchezza divina, la redenzione e l’amore misericordioso di Dio: “Il sangue greve che sfugge dalle mie arterie è il segno della potenza materiale che è sconfitta. La potenza dei beni materiali è una potenza derisoria perché essendo il più sovente costruita sulle sabbie mobili della ricchezza per se stessa, essa non resiste agli attacchi dei demoni ed essa sarà abbattuta nell’ora della collera divina, la quale desidera la ricchezza e il bene degli uomini a motivo di Dio, ma non contro di lui. Il mio cuore fu trapassato dopo che ebbi reso l’ultimo sospiro. Quest’ultima ed orribile ferita mi fu fatta per dispetto a causa della cosiddetta rapidità con cui avevo reso l’ultimo sospiro, mentre quelli che erano crocifissi con me vivevano ancora. La creatura che mi  conficcò quest’ultimo dolore nel cuore era un centurione romano, come per prefigurare l’accanimento di coloro che, tra i rappresentanti della mia santa Chiesa cattolica romana, si riunirebbero ai suoi nemici, la tradirebbero e la sminuirebbero fin nelle più sante disposizioni. Io fui crocifisso, io fui schernito nella sofferenza della mia morte così crudele, in riparazione dei peccati di coloro che mi insultavano e mi screditavano e poi, giacché niente poteva più raggiungermi allorché il mio corpo era morto, la Roma del mio supplizio trovò il mezzo di suppliziarmi ancora, aprendomi il cuore, mentre esso era abbeverato di sofferenza e di amarezza (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 20)”.
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  
  
XII STAZIONE 

Gesù muore dopo tre ore di agonia
XII STAZIONE Gesù muore dopo tre ore di agonia
XII STAZIONE
Gesù muore dopo tre ore di agonia
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
L’agonia del Signore non finisce sulla croce, ma continua attraverso il Suo Corpo Mistico: “Io sono crocifisso nuovamente a causa dell’apostasia del mondo. Attualmente sono nella fase finale della mia agonia e la mia anima è nel più grande dolore. Ho male nella profondità della vita creata e il mio Spirito è triste di quel dolore incalcolabile e profondo della profondità delle età. Ho male dall’inizio della creazione fino al rinnovamento della creazione e il dolore che ha inondato l’anima del Redentore durante la sua agonia mortale  è stato così grande, che nessun dolore umano l’uguaglierà mai. Il dolore che ha inondato l’anima divina ha offuscato la terra ed è la causa di quell’oscuramento della luce divina così grande, che la luce materiale perse la sua luminosità e gli astri persero anch’essi il loro splendore. Se l’anima divina fu tanto provata dall’altezza, la larghezza e la profondità del male è perché bisognava che si perdesse in quella profondità per riscattarlo; ed è stato in quello stato di perdizione che il Salvatore si è lamentato sulla Croce dell’abbandono di Dio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 13)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  
  
  
XIII STAZIONE 

Gesù deposto dalla croce
XIII STAZIONE Gesù deposto dalla croce
XIII STAZIONE
Gesù deposto dalla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore viene deposto dalla croce ed avvolto in un lenzuolo, la sacra Sindone che svela i segreti della Passione: “Guarda l’immagine della sacra Sindone e contempla la piaga della fronte di Gesù Cristo. Che cosa vedi? Vedo che dalla sutura cranica è uscito del sangue abbandonate. Vedo del sangue da tutti i lati e poi vedo quel rivolo di sangue in forma di “3” sulla fronte e due macchie di sangue a destra e a sinistra dell’arcata sopracciliare sinistra.
Voglio dare agli uomini la comprensione di quei segni esteriori di dolore. La grande aureola di sangue che è uscito dalla mia sutura cranica è la conferma pittorica della santità del Figlio dell’uomo, poiché gli uomini rappresentano la santità con quell’aureola luminosa dietro e sopra la testa di colui che stimano santo. Quell’aureola inoltre attesta la morte reale di Gesù Cristo; poiché le perdite di sangue di quella regione del corpo si presumono mortali. Infine quel prodigio di luce, dovuto all’effetto del negativo della Sindone, presenta Gesù Cristo nella sua divinità: l’aureola è la sua santità, la luce che egli racchiudeva in sé; poi la cifra “3” che riproduce il sangue sulla fronte è la testimonianza che la santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, aveva partecipato perfettamente al santo Sacrificio della Vittima Santissima. Voglio inoltre precisare che la goccia di sangue che appare luminosa sotto le ciglia dell’occhio destro, posto dove scorrono le lacrime umane, dimostra che Gesù Cristo ha sofferto il dolore come uomo e che quel dolore fisico e morale era pienamente risentito da un corpo che ne ha pianto e sanguinato, tanto nel proprio corpo quanto nella propria sensibilità. La bocca del Verbo incarnato è ugualmente attorniata, in alto e in basso delle labbra e della barba macchiata di sangue: quel sangue sta a significare il rifiuto dell’umanità di ammettere la verità dell’insegnamento divino e la luce emanata da quei segni di sangue rivela agli uomini che il Verbo di Dio è la luce degli uomini e chi ascolta la sua Parola vivrà (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 64.65)”  ”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  

XIV STAZIONE 

Gesù viene deposto nel sepolcro
XIV STAZIONE Gesù viene deposto nel sepolcro
XIV STAZIONE
Gesù viene deposto nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Apparentemente il Signore è immobile nel sepolcro con la morte delle sue membra, eppure l’anima divina deve compiere l’ultimo atto di redenzione con la discesa agli inferi. Ecco come la descrive il Signore: “Il Signore Gesù Cristo è entrato negli Inferi. Che cosa sono quegl’Inferi? Gli Inferi di cui si tratta sono i luoghi di tutte le anime prive della luce divina. Gli Inferi sono il Purgatorio, le sfere di riposo delle anime in sviluppo, le sfere delle anime che non conoscono Dio, le sfere delle anime che non desiderano raggiungere la luce divina pur non essendo dannate, infine, l’ultima sfera, la più terribile e la più triste di tutte le sfere prive della luce divina: le carceri. Il Signore Gesù Cristo è disceso tanto in basso ed è stato aggredito dai demoni nella sua discesa in quelle sfere profonde. Il Signore Gesù Cristo ha portato la sua luce fin nelle profondità del mondo invisibile e quella discesa agli Inferi fu una prova dolorosa e caritatevole oltre ogni misura. Le anime in quelle prigioni conservano il ricordo della sua venuta e la sua luce resta nei muri della notte. La sua luce splende della luce della speranza, che è un chiarore di fede e d’amore e di calore e che dà a loro l’assicurazione di non essere perdute per sempre (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 10.11)”. 

Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 
  

XV STAZIONE 

Gesù risorge dai morti
XV STAZIONE Gesù risorge dai morti
XV STAZIONE
Gesù risorge dai morti
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
La risurrezione di Gesù è esemplare per le future risurrezioni come ricongiungimento di anime, corpi e spiriti: “E’ per volontà mia propria che mi sono risuscitato alla vita corporale nella gloria e per la mia propria volontà che ho strappato la mia anima alla morte eterna, alla quale essa era votata a causa della grandezza, dell’altezza, della larghezza e della profondità dei peccati, dei quali aveva accettato di assumere la responsabilità. I demoni che attorniavano la Croce del mio supplizio gioivano della loro vittoria che credevano acquisita a motivo della nerezza mai uguagliata della mia anima. Ho sofferto l’onta e del più terribile decadimento nella mia anima e, quando infine arrivò il momento della unione ritrovata con il mio Spirito, dopo la risurrezione della mia anima, io fui nella gioia divina più accentuata, perché quella felicità dell’unione di Dio con l’anima e il corpo di Dio è la gioia e la felicità divina più grande. Lo spirito e l’anima sono creati al fine d’unirsi in una simbiosi simile a nessun’altra e l’unione dello Spirito di Dio e dell’anima divina è la più grande e la più straordinaria simbiosi di ciò che è. L’unione dell’anima creata e dello spirito non creato è talmente squisita, talmente esemplare e talmente luminosa, che essa ingloba tutto in sé e l’unione degli spiriti creati e quella delle anime create trova in essa la propria felicità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 14.15)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

giovedì 2 aprile 2015

(Gv 18,1- 19,42) Passione del Signore.

VANGELO DI VENERDì SANTO 
(Gv 18,1- 19,42) Passione del Signore. 
+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

- Catturarono Gesù e lo legarono
 In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

- Lo condussero prima da Anna
 Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! 
 Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

- Il mio regno non è di questo mondo
 Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». 

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

- Salve, re dei Giudei! 
 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. 

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». 

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

- Via! Via! Crocifiggilo!
 Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

- Lo crocifissero e con lui altri due
 Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

- Si sono divisi tra loro le mie vesti
 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.

- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! 
 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa) 

- E subito ne uscì sangue e acqua
 Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi
 Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

PORTAMI CON TE GESU', CHE PER NOI HAI SOPPORTATO E ACCETTATO TUTTO IL MALE DEL MONDO 

Nel luogo dove Gesù si ritrovava con i suoi discepoli, proprio lì Giuda lo tradisce. Quante volte si sente dire che il fumo di satana è entrato anche nella Chiesa! Quanti discepoli di Gesù insofferenti alle regole si ribellano mettendo in atto dei veri e propri tradimenti! Ognuno di noi , può scegliere di seguirlo o di tradirlo, ma di una cosa dobbiamo sempre essere consapevoli, che la colpa è solo nostra.
Il condannato è Gesù, è vero, ma i colpevoli siamo noi, con i nostri peccati, con i nostri tradimenti; noi che siamo colpevoli, lo condanniamo e ci condanniamo a vivere senza di Lui, perchè noi non siamo capaci di amare come lui ama, perchè siamo così imperfetti, così umani e proprio per questo Dio ci perdona.
Cercare di scaricare sugli altri le nostre colpe .... non è quello che facciamo sempre? Negare di conoscere la verità, negando di conoscere Gesù come il Signore della nostra vita! Scegliere di seguire il mondo stolto e corrotto, il mondo che nega Dio, incuranti di quello che succederà, è la più assurda scelta di condanna a morte, ma non per Gesù, per noi, perchè il peccato è sempre una lancia a due punte che ci trafigge, trafiggendo il corpo mistico di Gesù Cristo.
 Solo Giovanni e la Madre erano sotto alla croce e urlavano silenziosamente il loro dolore! Perchè noi uomini scegliamo di non amare l' amore? Quale ideologia ci spinge a respingere la cosa più grande, il sentimento più puro? Quanto cerchiamo e dove cerchiamo l' amore dopo averlo ucciso ?Perchè la nostra vita senza amore non ha senso è una vita in solitudine, anche in mezzo a milioni di persone. Siamo attorniati dalle fiaccole che portano coloro che vogliono uccidere Gesù, che camminano al buio e non sanno riconoscere la luce che è in Lui.
Questa Quaresima Signore, fa che non sia come le altre, fermaci, abbagliaci, travolgici con il tuo amore, fa che non ti uccidiamo nel nostro cuore, ma entra in ogni uomo della terra e toccaci,  guariscici, liberaci, illuminaci. Amen.
................................
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mercoledì 1 aprile 2015

(Lc 4,16-21) Lo Spirito del Signore è sopra di me.

VANGELO
(Lc 4,16-21) Lo Spirito del Signore è sopra di me. 
 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:«Lo Spirito del Signore è sopra di me;per questo mi ha consacrato con

 l’ unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’ inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore 

GIOVEDI SANTO (MESSA IN CENA DOMINI)
Colore Liturgico Bianco
Vangelo
( Gv 13,1-15 ) Li amò sino alla fine.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».


Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Il Giovedì Santo nelle nostre parrocchie ci si prepara alle grandi celebrazioni, alla ripetizione del rito della lavanda dei piedi, al ricordo dell’ultima cena e dell’istituzione dell’Eucaristia. Ma io dove sono Gesù? Perché mi sento sempre più sola in questi giorni, perché vedo solo la tua solitudine!
Tutti ti stanno intorno, ma nessuno sembra comprendere quanto è grande il tuo sacrificio, ci si comporta da estranei, non da amici; ognuno cerca il suo posto, lo vuole affermare ed è disposto anche a tradirti, a rinnegarti, a costruire tende…. Ma nessuno vuole prendere il tuo posto!
Tu il nostro posto però l’ hai preso, ti sei messo al nostro posto per riparare al nostro peccato di ribellione a Dio. Quel Dono di te che Tu fai, forse noi non arriveremo mai a capirlo, perché il gesto di umiliarti a lavare i piedi dei discepoli, noi non soltanto non saremmo mai in grado di farlo, ma neanche di comprenderlo.
Siamo come gli angeli decaduti, che si dibattono su questa terra, per far prevalere la loro volontà contro quella di Dio, e ci feriamo accettando il peccato e facendolo penetrare nella nostra vita.
Un’ immagine che mi è rimasta impressa è quella che ho letto tempo fa e che vi trascrivo: - Ad una donna, Consuelo, la Madonna dice: "Il peccato mortale è come una freccia a due punte che l’uomo ha fabbricato nella sua coscienza, consigliato da satana. L’uomo, quando commette un peccato che conduce alla morte, lancia con ribellione questa freccia contro il cuore di Dio. La cosa più sorprendente è che essa non raggiunge il cielo, perché da lì furono precipitati satana, autore del male, e la sua iniquità. La freccia avvelenata si conficca di nuovo nell’ anima dell’uomo che ebbe l’ardimento di ribellarsi contro il Creatore e lo ferisce a morte.-
Scegliendo il peccato,scegliamo di ferirti, e ci feriamo a nostra volta, ma Dio condannò Satana ed il peccato, non l’uomo peccatore, che fu solo allontanato dal paradiso terrestre.
Imparare da te… quanto è importante riuscire a seguirti, lo cominciamo a comprendere solo quando ci lasciamo condurre tranquillamente dalla tua mano,quando capiamo quanto è grande il Tuo amore,quanto è importante per noi e per te,ritrovarci insieme ,non per apparire,ma per essere un tutt’ uno con te.
Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto… queste parole echeggiano nella mia mente e mi sembra quasi di vederti, amico, fratello mio, mentre spezzi il pane con noi, mentre ci confermi la tua disponibilità ad ogni atto d’umiltà, pur di restituirci la nostra dignità di figli di Dio. Questo è quello che Tu vuoi trasmetterci, e solo impegnandoci e cercando di essere sempre più conformi a te, sapremo condividere anche le grazie che da Te ci vengono.

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martedì 31 marzo 2015

(Mt 26,14-25) Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!

VANGELO 
(Mt 26,14-25) Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’ uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,e vivi in me la visione dell'ultima cena del Signore con i suoi discepoli, perchè attraverso di te mi possa penetrare dentro quello che pensò nostro Signore.Assistimi .

Parliamo del tradimento di Giuda? O parliamo del nostro tradimento?  Quante volte ti abbiamo lasciato da solo Gesù in pasto al nemico... quante volte ci siamo schierati con lui....
Noi non siamo migliori di Giuda, noi per seguire i nostri interessi lo abbiamo tradito mille volte, lo lasciamo da solo in chiesa, non ci fermiamo mai a parlare con Lui... e mille altri modi per tradire quel suo amore così grande che non starò ad elencare, per non ferire nessuno.
Quello che vorrei fare oggi, è spingerci ad un esame di coscienza vero. Chiediamo allo Spirito Santo di farci riconoscere i nostri peccati, di farci vedere in quanti e in quali modi tradiamo Gesù. Vedete quale è la differenza tra Giuda e gli altri? Gli altri discepoli lo chiamano Signore,perchè lo riconoscono Signore nella loro vita, ma lui lo chiama rabbì, maestro, ed il maestro insegna, ma noi siamo così attenti alla sua parola o distrattamente non vediamo l'ora di pensare ad altro, di fare altro?
Tu l'hai detto"...con queste parole Gesù ci dice che siamo noi a decidere il nostro destino, la nostra adesione a Lui,  l'ultima parola è la nostra. Facciamo che non sia una parola che ci condanna, ma, anche se nella nostra imperfezione, ci sia da parte nostra un' adesione sincera a Dio.
Oggi riflettevamo sui bambini che aspettano la Pasqua solo per mangiare le uova di cioccolata, di chi è la colpa? Cosa gli abbiamo spiegato della Pasqua, come gliel'abbiamo sempre fatta vivere?
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lunedì 30 marzo 2015

(Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

VANGELO 
 (Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

 Spirito Santo, amico mio, fammi capire che cosa vuole Gesù dirmi con queste parole, fammi sentire che tutto illumini, alla luce dell' amore che Lui nutre per me, non certo per i miei meriti o la mia fedeltà, che può crollare nel momento del pericolo come quella di Pietro.


Gesù è con i suoi amici, ed in mezzo a loro c'è quello che lo tradirà; una grande tristezza lo assale, mentre lo comunica agli altri.Vicino a Lui c'era Giovanni, che qui non è chiamato per nome, ma viene definito il discepolo che Gesù amava, ed è tanto evidente questo che,  persino Pietro, che aveva comunque già nei tratti caratteriali il carisma del capo, si rivolge a lui per far chiedere a Gesù il nome del traditore.
 E Gesù illumina il suo discepolo, lo illumina con un gesto che mi fa pensare, che niente accade per caso tra noi e Dio." Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui." all'inizio non capivo che cosa volesse dire l'evangelista con questa frase,come mai è il pezzo di pane, intinto nel piatto stesso di Gesù, che produce per Giuda la condanna.c'è un'altra frse che mi balza davanti agli occhi, ed è una frase di Paolo : " Chiunque mangerà il pane o berrà il calice del Signore indegnamente, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore (1 Cor 11, 27)."Paolo che provò la grazia del Signore nella debolezza del peccato, ci dice infatti anche :" Ora, Satana entrò in Giuda chiamato Iscariota, ch'era del numero dei dodici, ed egli andò a trattare con i gran sacerdoti (Lc 22, 3-4)."Quindi il proposito di tradire  Gesù era già in Giuda, e si è accostato alla mensa del Signore già con l'intento di tradirlo, già disprezzando quella grazia che il Signore gli faceva, spezzando il pane anche con lui.Qui il discorso diventa veramente ampio, quando ci accostiamo alla comunione in peccato, non stiamo sfidando il sacerdote o facendo fesso Dio, ma stiamo mangiando anche noi la nostra condanna, meglio che ne prendiamo atto, prima di metterci nelle mani di satana. Uscito Giuda, Gesù resta con i suoi amici, che pur nelle loro imperfezioni, gli restano fedeli, ed a loro annuncia la sua partenza. Non gli dice apertamente che sarà ucciso, ne' come questo avverrà, ma gli dice che sarà glorificato, per la gloria di Dio.Anche Pietro, che crede di essere in una posizione di sicurezza per quanto riguarda la lealtà a Gesù, sembra disposto ad accettare ogni prova pur di poterlo seguire, ma Gesù , che è verità, che sa ogni cosa perchè è Dio, lo ammonisce con dolcezza, come per dire, non essere sicuro di te, perchè anche tu nella prova, se resterai da solo e smarrito, potrai cadere, non contare sulle tue forze e sulle tue buone intenzioni. In questo ultimo atteggiamento di Gesù, c'è molto di più di quello che sembra così, a prima vista; devo confessarvi che a questa frase di Gesù, è legata la mia conversione. Vi rubo ancora un attimo per raccontarvi che in un periodo particolare della mia vita, quando ormai stavo per cedere all'insistente richiamo del Signore, avevo però una forte remora a recarmi da un confessore, non mi sembrava giusto che un sacerdote, che sicuramente non era perfetto, potesse giustificare i miei peccati agli occhi di Dio.Era il giorno di san Pietro e Paolo, nel santuario del Divino Amore di Roma,quando capii che se Gesù aveva giustificato la debolezza di Pietro, io non potevo oppormi ancora al suo volere.... da quella confessione alla caduta di cavallo come san Paolo, è stato tutt'uno.Per questo io mi rivolgo a voi che ancora non riuscite a trovare la forza di mettervi davanti ad un confessore... non indugiate ancora, nell'uomo imperfetto che vi accoglierà, troverete lo Spirito di perfezione di Gesù stesso.È a Lui che chiederete perdono, non fate passare questa Pasqua senza confessarvi e comunicarvi, la strada è ancora lunga e dura, e se al canto del gallo non vogliamo tradire il Signore, dobbiamo nutrirci del suo corpo e del suo sangue, perchè è in lui che troviamo la forza di respingere il male esterno e di combattere quello che ci portiamo dentro.
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domenica 29 marzo 2015

(Gv 12,1-11) Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

VANGELO 

 (Gv 12,1-11) Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

 Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

 Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni o Spirito Santo, vieni nel mio cuore, porta la conoscenza dell'amore di Dio per noi, porta la sapienza di quello che Gesù mi vuole dire, ed io sarò qui, disponibile all'ascolto, perché solo la tua voce voglio seguire.



L'immagine che ci si presenta davanti agli occhi, se imparate a vederla con gli occhi dello Spirito, è di immensa dolcezza. Gesù è con i suoi amici, nella casa di Lazzaro, che aveva resuscitato dai morti. Quale devozione provavano le sorelle di quest'ultimo per quello che aveva fatto. Mi piace notare che già solo in queste poche righe troviamo uno di noi, chi sarò io? Lazzaro, amico di Gesù, che per la mia amicizia con lui sono tornato a vivere? Che per essergli fedele sono andato oltre la morte? Che ho atteso che mi venisse a risvegliare dai morti? Oppure sono Marta, che serve il Signore e i suoi amici con devozione e rispetto? Che grata a Lui della resurrezione di Lazzaro, senza il minimo dubbio, vede quello che c'è da fare e lo fa? Oppure sono Maria, la dolce piccola Maria, che si mette ai suoi piedi e lo unge con balsamo profumato? La dolcissima Maria che incurante di chi la guarda è lì in adorazione e lo accarezza con le sue mani e i suoi capelli come raccolta in preghiera? La semplice Maria che non si preoccupa di servire con sua sorella per compiere il suo dovere nella vita, ma preferisce un momento d’adorazione e d’intimità con Gesù? Poi vediamo intorno a loro altri personaggi che compongono il quadro che abbiamo davanti agli occhi, troviamo i discepoli, e tra loro, anche Giuda. Notate, infatti, come l'evangelista mette in risalto la sua figura. Giuda teneva la cassa, e si arrogava il diritto di gestire tutti i soldi di chi offriva qualcosa per Gesù, con la scusa di utilizzarlo per i poveri. Ma Giuda non serviva Gesù, serviva la sua avidità, il potere che il denaro gli dava, l'autorità di gestire a suo piacimento i cordoni della borsa, ed era così avido e meschino in cuor suo, che forse meditava già di tradire Gesù per intascarne la taglia.

Il gesto di Maria lo irrita,quanti soldi sprecati in profumi per Gesù,soldi che lui sente sottratti alle sue mani,e per avidità è irritato,ma si nasconde dietro ad una forma di riverenza per i poveri.Questo gesto di Maria, che Gesù difende, e lo fa sentire inferiore, perché lui non amava Gesù, e questa sua inferiorità lo spinge ad allontanarsi da lui, a volerlo far sparire dalla sua vista.

Lo stesso pensiero dei Giudei che non lo riconoscevano come Figlio di Dio e come Dio, e che volevano uccidere sia lui sia Lazzaro, per eliminare le prove della loro esistenza. Intorno a Gesù c'era la prima chiesa e c'erano i suoi oppositori, c'era chi serviva fedelmente, con umiltà e fiducia, chi cercava un rapporto intimo con Lui, come chi prega e vive in adorazione di Gesù, e chi anche tra i suoi discepoli, pensa solo al denaro e lo tradisce, favorendo così i nemici di Gesù, quello che lo odiano e lo vogliono morto, via, lontano dal loro cuore. Io chi sono Gesù? Aiutami con i carismi che tu dai a chi ti cerca con tutto il cuore, a servirti come te mi vuoi, e non permettere mai che mi unisca a chi per un motivo o per l'altro, cerca di allontanarti dalla sua vita. Questa quaresima sta per terminare, fratelli non permettiamo che passi senza lasciare nei nostri cuori un segno profondo, un solco dove Gesù possa seminare amore e raccogliere abbondanti frutti; non permettiamo che finita la Pasqua celebrativa, la porta del nostro cuore si richiuda e dimentichiamo tutto quello che Gesù ha fatto per noi, quanto e come ci ha amato.

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 Corrispondenza nel “Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta(Gv 12,1-11)

https://www.facebook.com/notes/lella-mingardi/corrispondenza-nel-evangelo-come-mi-%C3%A8-stato-rivelato-di-maria-valtortagv-121-11/10151578294311419

sabato 28 marzo 2015

(Mc 11,1-10) Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

VANGELO
(Mc 11,1-10) Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:«Osanna!Benedetto colui che viene nel nome del Signore!Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!Osanna nel più alto dei cieli!».
Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, ed io mi metterò al tuo ascolto, vieni ed io faro' tutto quello che mi dici da fare; vieni nel mio cuore, ed io diventerò amore.
Noi uomini siamo molto strani, ci esaltiamo facilmente e altrettanto facilmente ci smontiamo e molliamo tutto.
Siamo abituati a non dare più peso a niente e lo facciamo veramente con tutto. Lo facciamo con i giochi di bimbi, con gli interessi, quasi tutti momentanei, con gli studi, con il matrimonio, con i figli e con Dio.
Tutto è transitorio nella nostra vita, ma viviamo come fossimo eterni. Noi esaltati all' ingresso di Gesù nella nostra vita, siamo gli stessi che vorremmo solo gioie dalla sua venuta, vorremmo che ci ripagasse sulla terra della nostra fedeltà, e quando capiamo che per seguirlo dobbiamo lottare controcorrente, che dobbiamo abbracciare la croce, siamo subito pronti a rinnegarlo.
La croce è stata ed è ancora oggi il più grande atto d'amore di Gesù e dei suoi discepoli, di quanti hanno accettato la loro infermità con amore come anime consacrate per la salvezza di molti, seguendo Gesù che è stato innalzato per la salvezza d tutti. Accogliamo Gesù, umile tra gli umili, e seguiamolo fino alla croce ed oltre, là dove con la sua resurrezione, ha sconfitto la morte, anche la nostra!

venerdì 27 marzo 2015

(Gv 11,45-56) Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

VANGELO 
 (Gv 11,45-56) Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Parola del Signore

  


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Lo Spirito del Signore sia su di me, perchè mi ha consacrato nel santo battesimo. Corpo di Cristo, salvami, Sangue di Cristo lavami da tutte le impurità del mio corpo e fa che io sia tuo strumento, tua luce, che sappia dove andare e illumini la via di chi mi vuol seguire, di chi Tu chiamerai a seguirmi. Amen.

Che strazio questo Gesù! Ma chi è? Perchè viene a interrompere i nostri bei giochi di potere e prestigio? Come possiamo eliminarlo perchè non faccia più danni di quelli che ha già fatto?
Molto probabilmente è questo il pensiero dei farisei e dei giudei che si riunirono quel giorno. Loro si erano sistemati a fatica nella condivisone del potere con i romani e questo uomo veniva a scombinare i piani. Dio fino ad allora non li aveva infastiditi? Lasciava a loro gestire la parola, la legge di Mosè era in mano loro, ed adesso quest' uomo, che aveva poteri incredibili, attirava le folle a se e metteva in discussione la loro fede ed i loro atteggiamenti. Aveva osato chiamarli sepolcri imbiancati; no, basta! Quest' uomo doveva morire!!!!!
Quante volte la nostra coscienza si è ribellata alla parola di Dio, all' annuncio dell' Amore; quante volte tutto quello che abbiamo faticosamente conquistato in questa terra si è messo tra noi e Dio? Sembra incredibile come la parola di allora sia attuale e anche troppo, nei giorni nostri e qualcuno pensava che la Bibbia sia solo un libro vecchio di 2000 anni senza senso oggi. Gesù è verità, quando disse che le cose della terra passeranno, ma la sua parola non passerà, sapeva perfettamente quello che diceva, siamo stolti noi, che non facciamo nulla per capire con quanto amore, lui ci parla ancora oggi. La sua è quasi un' implorazione, non un rimprovero. Lui aspetta che noi vediamo quanto ci ama, perchè ci cerca, perchè compie miracoli, perchè vince la morte e ancor di più, cosa è disposto a fare per noi!
Tutto è scritto, e Lui accetta il volere del Padre, costi quel che costi, soffre sia nel corpo che nello spirito per noi; nessuna angoscia gli viene risparmiata, ma lo fa e va avanti fino alla fine, per dimostrarci fino a che punto Dio ci ama.
Tutta la sua venuta sulla terra è un grido di disperazione, convertitevi e credete al Vangelo! Convertitevi e vivete il Vangelo. Non pensate alla vostra vita agiata, al potere al successo, al denaro, agli idoli del momento, ma raccoglietevi in preghiera e ascoltate la voce del Signore: AMATEVI L' UN L'ALTRO COME IO HO AMATO VOI!
Quando ho cominciato a scrivere questa riflessione,  non sapevo dove lo Spirito mi avrebbe portato; ora che sono a questa frase, mi rendo conto che sono,ancora una volta, davanti all' amore misericordioso di Dio che è per me è la risposta ad una chiamata ricevuta anni fa nel santuario di Collevalenza. Per riflettere la luce del Signore, bisogna viverla, nella preghiera e nelle opere e far uscire da noi stessi quelli che sono i nostri interessi terreni, i nostri dei.
In molti che si sentono vicini a Dio (a modo loro) non ritengono di dover fare questo, di dover rinunciare a nulla, perchè loro vivono in questo mondo ... non nell'altro. Io non intendo dire di  vivere fuori dal mondo,ma nella nostra giornata giornata far posto al Signore.
A  volte testimoniare la propria fede è faticoso, è difficile, perchè chi non ti da della bigotta,ti da dell' invasata, e mi verrebbe voglia di mollare, di non sollecitare  gli altri perchè si sveglino, è umanamente il mio pensiero ogni tanto, anche scrivere questa pagina oggi è stato doloroso. Dio ci ama, svegliamoci, non facciamo che muoia dentro di noi, non andiamo da nessuna parte senza di Lui.  Eccomi,Signore io vengo a te, con i miei difetti, con le mie paure, le mie angosce  le mie lacrime e i miei sorrisi ... tutto quello che ho ti appartiene, usami, ed io non avrò' vissuto inutilmente in questo mondo. Provate a ripeterlo con me: eccomi Gesù, io mi consacro a te!
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giovedì 26 marzo 2015

(Gv 10,31-42) Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

VANGELO DI VENERDì
(Gv 10,31-42) Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore ti prego di starmi vicino col tuo Santo Spirito,di illuminare la mia mente ed il mio cuore e di guidare i miei passi .

Ogni cosa intorno a Gesù si fa sempre più chiara, anche l'ostinazione verso di lui, comincia ad assumere nuovi contorni. Mentre loro, i farisei, cercano falsi pretesti per farlo incriminare e per farlo uccidere, lui parla con parole di verità, citando la sacra scrittura, e facendo vedere come le sue parole, le parole di Dio e le opere che Lui compie, siano strettamente legate.
Questo è per noi un segnale inconfutabile, anche la nostra vita, da figli di Dio, come quella di Gesù, non può essere altro che un'adesione alla sua parola. Non basta infatti sapere le scritture, come bravi alunni che hanno studiato, le conosce anche il diavolo, ricordiamo infatti che tenta anche Gesù appropriandosi di esse.
Per farci riconoscere come Cristiani, per riflettere la luce che emana dalla parola di Dio, la nostra adesione deve essere totale e sincera.
Non è un lavoro semplice, e non dipende solo da noi, ma da quanto riusciamo ad aderire al progetto di Dio, ed in base a questo, Lui farà il resto, e ci cucirà addosso grazie su grazie.Ci sarà sempre chi cercherà di criticarci, lapidarci con menzogne, invidie e gelosie, e saranno altri uomini come noi, che però non dobbiamo vedere come ostacoli, ma dobbiamo percepire come grazie, perchè affineranno le nostre virtù, con le quali combatteremo le nostre debolezze.
La sfida più bella della nostra fede è accettare con amore e pazienza, le tappe che si presenteranno, vivendo da esseri normali, che cercano di arare, zappare, concimare, seminare e raccogliere quel piccolo pezzo di terra che è la nostra vita, e che il buon Dio ci ha affidato. Non si diventa santi con le parole, ma con i fatti, e questo i farisei non riuscirono a capirlo.
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