mercoledì 25 febbraio 2015

VIA CRUCIS “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”




















VIA CRUCIS

Padre, nelle tue mani
consegno il mio spirito”


Sono le ultime parole di Gesù sulla croce, che l’evangelista Luca riporta (Lc 23, 46) richiamando il salmo 31 (30), v. 6, “alle tue mani affido il mio spirito”. Un atto di fiducia e di abbandono da parte del Figlio dell’uomo nelle braccia del Padre, che insegna a noi come e fino a che punto avere fede in Dio. Il dolore, anche il più profondo, diventa un’offerta di amore se ci consegniamo come ha fatto Gesù sulla croce. Con Maria, nella Via Crucis, seguiamo i passi del primo Missionario che ha unito il suo dolore alle sofferenze del mondo intero.

I STAZIONE
Gesù condannato a morte

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.
 23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. 24 Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. 25 Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
 (Lc 23 - 24, 25)

Gesù si abbandona alla volontà del Padre: per la nostra salvezza si consegna all’esperienza devastante dell’ingiustizia e della morte.

Perché non seguiamo più la logica di ingiuste sentenze e facili condanne:!
Signore, rendi il nostro cuore puro e sincero per riconoscere che non poche volte emettiamo giudizi cattivi nei confronti dei nostri fratelli; perdonaci e rendici capaci di misericordia, per annunciare veramente il tuo amore.
Togli il trave che è nel nostro occhio, ed aiutaci a vedere i nostri errori,aiutaci a convertirci, ad accettare i giudizi anche se ingiusti, ad abbracciare la croce 
dell' ingiustizia, come tu l'hai abbracciata per noi.
Amen.


Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.


II STAZIONE
Gesù riceve la croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
(Mt 27, 31)

Nell' umiliazione e nella sofferenza ha inizio il cammino di Gesù verso la Croce: Il Dio della Vita va incontro alla morte, per trasformarla con l’offerta di sé, caricandosi sulle spalle tutto il male e il dolore del mondo.

Perché impariamo ad accettare la Croce nel cammino della vita!
Signore, rendici capaci di superare l’indifferenza verso quanti soffrono nel mondo, per non contribuire più ad addossare loro la Croce dei nostri egoismi.
Dacci un cuore che sia veramente aperto all'amore e alla misericordia,come il Tuo,che sa riversare amore e lo fa in abbondanza senza risparmiarsi.
 Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

III STAZIONE
Gesù cade sotto la croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

 Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
(Is 53, 5)

Gesù cade per noi e con noi: nella sua caduta, le nostre cadute. Cade per il peso di una Misericordia senza limiti, per farsi sentire accanto a noi nelle nostre fragilità e rialzarci.

Perché possiamo sempre affidarci alla Misericordia di Dio!

Signore, rendici degni di servire quanti nel mondo soffrono a causa del peccato perché mostrandoci misericordiosi si manifesti in noi il tuo Amore.
Fa che possiamo essere testimoni fedeli e che non ci tiriamo mai indietro.
Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.


IV STAZIONE
Gesù incontra sua Madre

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Luca 2,35

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione  perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».

(Lc 2,34- 35)

Nel volto di Gesù sfigurato dal dolore, la Madre incontra e accoglie in sé tutta l’umanità straziata, innalzando la sua supplica e il suo grido di fede all’ Amore infinito. Come all’ annuncio dell’angelo, anche ora Maria continua a credere al di là di ogni speranza, offrendo il suo unico Figlio al Padre celeste.

Perché impariamo da Maria ad avere fede nel Signore!
Signore, tu che hai voluto rendere Maria, tua Madre, Madre nostra sotto la tua croce, fa’ che per sua intercessione tutte le famiglie del mondo, soprattutto quelle provate dalla sofferenza, possano risplendere della gioia del tuo amore.
 Amen.


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

V STAZIONE
Gesù aiutato dal Cireneo

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

 Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce
(Mc 15, 21)

In Simone di Cirene ci facciamo solidali con Gesù: accostandoci a lui, prendendo su di noi la sua Croce, in realtà non siamo noi ad aiutare lui, ma è lui a salvarci, facendoci prendere parte alla sua vittoria sul peccato e la morte.


Perché nella sofferenza non venga mai meno la fiducia nella presenza del Signore !

Signore, fa’ che nel tuo nome diveniamo sinceri Cirenei per i nostri fratelli e sorelle che faticano a portare la propria Croce, per condividere con loro la gioia che viene dalla fede in te.
Fa che non ci voltiamo indifferenti al dolore degli altri e che non ci limitiamo ad una pacca sulla spalla, ma che che insieme a Te, grazie a Te, sappiamo toccare e lenire le ferite di chi cerca aiuto nella fede.
 Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.

VI STAZIONE
Gesù asciugato dalla Veronica

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere (Is 53, 2)

Con lo sguardo di Gesù impresso nel cuore restiamo saldi nella fede anche quando tutto intorno sembra vacillare e le ingiustizie avere il sopravvento. Come la Veronica, cerchiamo sempre il Volto del Signore nelle pieghe della nostra vita, fiduciosi nel suo amore.

Perché il Signore ci renda capaci di riconoscere la luce del suo Volto!
Signore, fa’ che impariamo sempre più a incontrarti nell’ ascolto della tua Parola e nelle opere concrete, perché possiamo essere credibili annunciatori del tuo Vangelo.
Fa che ti viviamo per quello che sei realmente,e non per l'immagine che ci fa comodo recepire. Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

VII STAZIONE
Gesù cade la seconda volta

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità (Is 53, 5)

Cadiamo sovente sotto il peso del peccato, nelle incertezze, nelle fatiche e nelle contraddizioni della vita che lasciano il nostro cuore in preda alla tristezza. Ma la Grazia di Dio è più forte. Nella preghiera, continuiamo ad affidarci a Lui, in comunione con tutti gli oppressi e con quanti si credono abbandonati dal suo Amore.

Perché non perdiamo mai la luce della Speranza che ci è stata donata!
Signore, risollevaci sulle ali della tua speranza, perché sebbene colpiti e atterriti dal nostro peccato e da quello del mondo, riprendiamo il cammino della vita per realizzare il disegno d’Amore del Padre.
Sorreggici nelle prove, allontanaci dai pericoli.
Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.
VIII STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli (Lc 23, 28)

Accogliamo con fede la parola del Signore, anche se talvolta è dura ed esigente. Quello di Gesù è un invito alla conversione autentica, alla Salvezza, non una condanna.

Perché convertendo il nostro cuore alla fede in Dio, diventiamo capaci di vera compassione!
Signore, trattato senza pietà, fortifica nella speranza della tua Salvezza quanti soffrono a causa di persecuzioni e maltrattamenti.Rendi giustizia al tuo popolo,che spera e che soffre.
Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.
IX STAZIONE
Gesù cade la terza volta

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

“Il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti” (Is 53, 6)
E’ prostrato a terra il Signore dell’universo, solo, schiacciato da un apparente fallimento, come tutti coloro che si sentono ormai sconfitti e abbandonati sulle strade polverose della vita.

Perché nelle continue cadute, non ci arrendiamo al senso della sconfitta e al male! 
Signore, aiuta a risollevarsi dalle difficoltà chiunque è caduto, perché attraverso l’esempio della tua carità, possa di nuovo incontrarti.
 Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.



X STAZIONE
Gesù spogliato delle vesti

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.


Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.(Mc 15, 24)



Il Figlio dell’uomo si lascia spogliare per rivestire l’umanità peccatrice con le vesti della Salvezza offerta al mondo intero. Dona se stesso come vittima innocente.

Perché impariamo a rispettare la nostra corporeità! 
Signore, spogliato delle tue vesti, aiuta anche noi a liberarci dalla brama di possesso, a ricercare l’essenziale, per divenire donne e uomini desiderosi soltanto della ricchezza della tua Misericordia. Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.



XI STAZIONE
Gesù inchiodato alla croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra (Mt 27, 38)

Cristo non è solo sulla Croce. Al suo sacrificio sembrano partecipare altri “crocifissi” della storia: malati di ogni età e di ogni tempo. La loro sofferenza ora è unita a quella del Signore che ha condiviso, fino alla fine, le miserie dell’umanità.

Perché i sofferenti di tutto il mondo si sentano sempre raggiunti dal tuo Amore! 
Signore, dona a chi come te è inchiodato sulla Croce della sofferenza, il tuo santo conforto. Rendici instancabili nelle premure e degni compagni di viaggio di quanti percorrono le strade del dolore e della malattia. Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.

XII STAZIONE
Gesù muore in croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala (Gv 23, 46)

La volontà del Padre è compiuta. Il Figlio l’ha accettata fino ad annullarsi per noi, a privarsi della Vita per donarla all’umanità. E’ la vittoria sulla paura della morte, l’inizio di una vita nuova.


Perché perseveriamo nella fede nei momenti estremi del dolore e della morte! 

Signore, nel tuo Spirito trasforma le nostre paure in coraggio, perché, abbandonati a Te, sappiamo confortare ogni fratello e sorella che incontriamo.
Fa che davanti alla morte gioiamo della resurrezione.
Amen.



Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.
XIII STAZIONE
Gesù è deposto dalla croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.


Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. (Gv 19, 38)

Sulla Croce si è consumata la lotta tra la morte e la Vita. Gesù, la Vita, non può morire! Eppure è esanime, accolto nelle braccia dei suoi. Come Maria, manteniamoci saldi nella fede, certi che l’ultima parola non è “fine”, ma un nuovo e gioioso inizio!

Perché non perdiamo mai di vista la vittoria di Cristo sulla morte! 
Signore, consola le anime di quanti muoiono dispersi in ogni angolo della Terra, privati dell’affetto dei loro cari o inghiottiti nella dimenticanza, perché siano accompagnati dalla nostra preghiera e ricevano
il dono della vita eterna. Amen.



Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla  tentazione,
ma liberaci dal male.

XIV STAZIONE
Gesù è posto nel sepolcro

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai salvato il mondo.


Lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo (Mt 27, 59b-60)

La pietra che chiude il sepolcro ha le ore contate: non può spegnere la speranza, presto si trasformerà nella via d’accesso alla vita eterna. Pieni di fede e di gioia, dunque, riapriamo i nostri cuori superando ostacoli e divisioni tra noi!


Perché il nostro cuore rompa le sue durezze e torni ad accogliere i fratelli, per annunciare l’amore di Dio!
Signore, illumina i nostri cuori con la Luce della tua Resurrezione. Fa’ che ci lasciamo coinvolgere nella tua Passione, per morire ai nostri peccati e risorgere come uomini nuovi nella carità. Amen.

Ave, o Maria,
 piena di grazia,
 il Signore è con Te. 
Tu sei benedetta fra le donne
 e benedetto è il frutto 
del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria,
 Madre di Dio,
 prega per noi peccatori, 
adesso e nell'ora
 della nostra morte. 
Amen.

CONCLUSIONE

O Signore,

al termine del cammino della Via crucis,

tu non ci congedi.

Anche se torniamo alle nostre attività,

tu resti dentro di noi,

abitandoci e facendo di noi la tua casa.

Ci siamo lasciati guardare dai tuoi occhi morenti,

mentre contemplavamo il tuo cuore trafitto.

Per questo ti ringraziamo,

perché nell’oscurità della tua passione

hai fatto sorgere l’alba della speranza;

nell’abbandono e nella solitudine

degli uomini di tutto il mondo

hai rivelato il tuo infinito amore per noi.

Concedici di poter essere

gioiosi uomini e donne pasquali,

nei giorni luminosi come in quelli bui,

in cammino verso il tuo Regno.

(G. Ransenigo)


Preghiamo.

O Dio, tu che conosci la nostra debolezza e la nostra paura di affrontare l’oscurità delle prove, rendici persone libere. Facci arrivare al traguardo della pace che è oltre l’angoscia e trasformaci in dono del tuo amore per tutti gli uomini della terra. Per Cristo nostro Signore.

martedì 24 febbraio 2015

(Lc 11,29-32) A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.

VANGELO
 (Lc 11,29-32) A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». 


Parola del Signore

(Lc 11,29-32) A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
                                                            (Lc 11,29-32) A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito di Dio, ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore, a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi, perché solo questo io voglio.
Prima di tutto, facciamo mente locale alla storia di Giona, prendendo questo riassunto da wikipedia: Nel capitolo 1 la Parola del Signore è rivolta a Giona, figlio di Amittai, e gli viene comandato di andare a predicare a Ninive, la Grande Città. Giona invece fugge a Tarsis via nave; di questa localizzazione si dirà più sotto. Ma la nave è investita da un temporale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire a JHWH; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare. E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti. Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (da nessuna parte è precisato che si tratti di una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera, che ricorda uno dei Salmi. Allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia. Nel capitolo 3, Giona ottempera la sua missione e va a predicare ai niniviti. Questi, contro ogni aspettativa, gli credono, proclamano un digiuno, si vestono di sacco e Dio decide di risparmiare la città. Ma qui riemerge l'istinto ribelle di Giona: lui non è contento del perdono divino, voleva la punizione della città di Ninive. Così, nel capitolo 4, si siede davanti alla città e chiede a Dio di farlo morire. L'episodio più gustoso del libretto si trova proprio nel capitolo 4. Il Signore fa spuntare un ricino sopra la sua testa per apportargli ombra, ed egli se ne rallegra. Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano Giona, che invoca di nuovo la morte. Allora l'autore riporta le parole di Dio, divenute celeberrime:« Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita; ed io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali? »
Ed ora passiamo a riflettere sulla parola di oggi, in primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica. Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. Gli uomini lo gettano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo, dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito. Come facciamo presto noi uomini a giudicare e a condannare gli altri, proprio l'altro giorno abbiamo riflettuto sulle parole " rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori."
Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’ amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano, perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra.
Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’ azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.

lunedì 23 febbraio 2015

(Mt 6,7-15) Voi dunque pregate così.

VANGELO 
 (Mt 6,7-15) Voi dunque pregate così. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.Voi dunque pregate così:Padre nostro che sei nei cieli,sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,sia fatta la tua volontà,come in cielo così in terra.Dacci oggi il nostro pane quotidiano,e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Spirito di Dio a sentire e a far comprendere il valore della preghiera.
A volte siamo confusi da mille parole, e ci rispondono mille silenzi …. nessuno di noi è in grado di dire quale sia la preghiera, come si deve pregare, in tanti provano a spiegarlo, ma è una cosa talmente personale, talmente intima , che nessuno vi potrà mai spiegare cosa sentirete.Gesù ci indica una preghiera molto semplice se ci pensate bene, una preghiera che non è fatta di parole, ma di fatti, pensate che san Francesco si fermò alla parola PADRE per un’infinità di tempo. Con questo non vuole certo dirci di non pregare con altre preghiere né di non usare parole nostre, ma ci chiede di non parlare a vuoto come i pagani, come chi non crede in quello che dice.Dio ci è PADRE: credere questo vuol dire avere fede in Dio… fede = fiducia, capito bene? Dio può tutto, ci ama tutti ed è un PADRE GIUSTO…. pensate anche voi che cosa è per me DIO PADRE NOSTRO….. Perché lo collochiamo nei cieli? Primo perché ce lo dice Gesù Cristo, poi perché il suo regno va oltre i confini della nostra terra, DIO HA CREATO L’UNIVERSO INTERO, spazio infinito che noi non capiremo mai fino a che siamo legati a questa terra. Santificare il suo nome, venerare Dio, adorare Dio, rendere grazie a Dio, a Lui tutto dobbiamo, dalla creazione alla salvezza ed aspettare glorificandolo che siamo accolti nel suo regno. Quindi la vita va oltre questa terra…dobbiamo crederci, e se chiediamo a Dio una fede viva, una fede pura, se abbandoniamo a lui la nostra anima…anche noi avremo questa certezza. Sia fatta la tua volontà…e qui la cosa comincia a diventare tosta….in genere la nostra preghiera invoca Dio di fare la nostra volontà….non che non sia giusto pregare per essere aiutati, anzi, spesso quando la nostra preghiera è serena, convinta e fiduciosa, quello che chiediamo ci viene accordato. A volte però, questo può non succedere, e magari una persona che amiamo tanto, viene a mancare ugualmente, nonostante tutte le nostre preghiere…accorate e sincere…Vuol dire che Dio non ci ama? No certamente no, ma dobbiamo accettare che i disegni di Dio, possono non essere i nostri. Ci sarà un motivo, che noi ora non possiamo capire, anche questo in fondo fa parte del ciclo della vita terrena, e questo è affidare a Dio anche quello che non capiamo. Chiediamo il pane quotidiano…contribuiamo a far si che tutti abbiano il loro?…noi chiediamo per oggi, ma riceviamo in abbondanza, e se invece di pensare solo a noi ci preoccupassimo anche di aiutare gli altri? Noi potremmo essere la divina provvidenza di molte bocche, la medicina di molte malattie, ma spesso il nostro egoismo ci chiude gli occhi sulla fame degli altri….. Chiediamo il pane e Dio ci da il pane…anche la sua parola è pane…ce ne cibiamo? Il suo corpo è pane…ce ne ricordiamo solo alla domenica? E come andiamo a ricevere il corpo di Gesù? -Rimetti a noi i nostri debiti -. .e fino qui ok, ma poi aggiunge Gesù:-come noi li rimettiamo ai nostri debitori…-non è che stiamo suggerendo a Dio come perdonarci, ma gli diciamo espressamente che ci deve giudicare in base a come noi ci comporteremo con gli altri, con il nostro prossimo, in base a quanto noi saremo capaci di perdonare. Io lessi una volta una frase che mi è rimasta stampata in testa…il perdono è un ponte sul quale dovrai passare anche tu…riflettiamo su quanto noi siamo veramente capaci di comprensione e perdono, su quanto siamo capaci di amare. E quando chiediamo di non essere tentati perché lo facciamo se ci sentiamo così forti? Forse perché di fronte alle tentazioni scopriamo tutta la nostra debolezza? Noi senza Dio non siamo nulla, né capaci di nulla, tutto quello che siamo lo dobbiamo a Dio, se siamo capaci di atti eroici, di grandi azioni e anche solo di piccoli sacrifici…è Dio che opera in noi. Ma sulla terra c’è anche il male, c’è anche il principe del male, che lo vogliamo credere o no, c’è e a volte, siamo più attaccati a questa bestia di quanto siamo attaccati a Dio. Basterebbe gridare salvami Signore mio, andare a confessarci …ma che scherziamo…un sacerdote? Un peccatore come me? E perché devo andare a raccontare i fatti miei ad un prete…boni quelli…..e allora come pensare di essere ascoltati da Dio se siamo i primi a mettere dei limiti al suo amore misericordioso. Satana odia i sacerdoti più di ogni altra cosa, li tenta e li distrugge con il nostro aiuto…con le nostre chiacchiere vane, se parlassimo di meno e pregassimo di più per loro ,vedremmo il potere salvifico della preghiera, frutto d’amore ,legame tra Dio e noi. Proviamo ora a pregare…..

domenica 22 febbraio 2015

(Mt 25,31-46) Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

VANGELO
 (Mt 25,31-46) Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

A Te o Santo Spirito mi rivolgo per capire quello che non posso capire, aiutami, secondo quello che tu ritieni giusto.

Una vita non basta per imparare a vivere da cristiani, ma la nostra aspirazione dovrebbe essere quella di vivere imitando Cristo, quella di vivere già sulla terra da Santi, come il Santo di Dio, ma poiché il divario è troppo, spesso rinunciamo.Quello che però riusciamo a percepire è che la nostra vita da cristiani non finisce qui, non si ferma con la morte del corpo come un qualsiasi ingranaggio che si rompe e che si butta, ma ha in se qualcosa di più, qualcosa di santo, di divino, che ci permette di passare oltre.L’immortalità è stato sempre il sogno degli uomini, ma non è di quest’immortalità che Gesù ci parla, ma dell’immortalità dell’anima e ci promette cieli nuovi e terra nuova, perché tutti quelli che muoiono in Adamo possano rinascere in Gesù ed in Lui risorgere.Farci troppe domande non serve, bisogna imparare a conoscere Gesù Cristo, ascoltare la sua parola, e solo così potremo imparare a fidarci di Lui, perché senza fede, potremmo parlare di tante forme di vita, ma non potremmo mai comprendere il mistero dell’eternità che ci dona solo Dio.Però Gesù parla chiaramente anche di premio e di pena ed è chiaro che un Dio giusto, darà una pena giusta. Pertanto a colui che pecca mortalmente è dovuta la pena di essere totalmente escluso dal conseguire l’ultimo fine.

sabato 21 febbraio 2015

(Mc 1,12-15) Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli

VANGELO
 (Mc 1,12-15) Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli 
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana.  Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Padre buono e Santo, manda su di me il tuo Spirito, illuminami con la tua parola; fa che io possa capire a pieno quello che tu mi vuoi concedere di capire.

Gli avvenimenti della storia proseguono.
Gesù, ha appena cominciato a farsi conoscere attraverso le parole di Giovanni il Battista, che subito parla di conversione… non cerca di trascinarsi dietro persone che non vogliono cambiare, ma subito, mette davanti a loro quello che sarà tutto il suo messaggio… venite dietro a me, vi guiderò verso la salvezza, ma per fare questo, dovrete abbandonare tutto ciò al quale siete legati, che vi tiene attaccati a questa terra, al piacere materiale e vi tiene lontani da Dio.Con le tentazioni veniamo messi alla prova, veniamo però al tempo stesso resi capaci di decidere e di resistere. 
Satana intanto aspetta che Gesù sia indebolito dalla fame e dalla stanchezza nel deserto dove si è ritirato a pregare, ma là nella debolezza del corpo Gesù acquista la fortezza nello Spirito, e i tentativi del maligno vanno a vuoto.
Prendere o lasciare, non ci sono mezze misure, o decidiamo per la salvezza eterna o ci lasciamo andare tra le braccia dell'ingannatore.
In quaresima siamo invitati al digiuno, e pochi sono quelli che riescono ad osservare questa pratica, considerandola obsoleta e forse anche inutile…Eppure proprio in questi tempi, in cui molti di noi dovranno ridimensionare le loro uscite, a causa della crisi economica, ci rendiamo conto di essere abituati anche al superfluo, non sarebbe male riscoprire nel digiuno la moderazione.Mettici alla prova Signore, con te sapremo sconfiggere la fame, le tribolazioni e le tentazione ed, ad ogni passo, impareremo ad amarti un po' di più,
fino, forse, a capire quanto è immenso il Tuo amore per noi. 

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venerdì 20 febbraio 2015

(Lc 5,27-32) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.

VANGELO
 (Lc 5,27-32) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di vivere nel mio cuore con la tua sapienza, di illuminarmi la mente ed il cuore, amore unico e perfetto.

Stupendo Gesù, che passa tra i peccatori e non vede il loro peccato, ma vede il fratello da salvare, è così che egli va davanti a Levi e lo chiama, e lui, che sembrava senza cuore, cede e lo segue. Ma la storia non finisce qui per far comprendere come il suo messaggio di salvezza sia per tutti, si reca con lui nella sua casa, e siede al tavolo con i suoi amici, anch’ essi considerati degli emarginati dai farisei e dagli scribi. Questo naturalmente è una provocazione per questi ultimi, ma Gesù spiega che non è venuto per i sani, ma per gli ammalati; non per i giusti, ma per i peccatori. Questa frase può significare forse che i farisei non avevano bisogno del Signore perché rispettavano la legge?Assolutamente no, perché già il fatto che facevano delle discriminazioni li rendeva ingiusti. Tutti siamo bisognosi della parola di Dio, tutti abbiamo un cammino da fare per raggiungere la santità, e nessuno di noi deve sentirsi migliore degli altri e già salvo, ma ricercare continuamente la perfezione attraverso la Sua parola, facendo continuamente un confronto con la nostra vita e la vita di Gesù, per cercare di non fare come i farisei, che a parole erano perfetti, ma nei fatti, non facevano altro che recintare e mettere dei paletti alla misericordia di Gesù. 

giovedì 19 febbraio 2015

(Mt 9,14-15) Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

VANGELO
(Mt 9,14-15) Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di rinnovare in questo periodo di quaresima, la mia fede, la mia anima ed il mio cuore, perché sempre fedele alla tua parola, possa seguire la via segnata per noi da Gesù.
Quanto è viva la nostra fede? Quanto in noi c'è la speranza? Il cristiano sa che al di là della morte del Signore, c'è la sua resurrezione ,e non dobbiamo interpretare questo periodo di quaresima come un periodo di tristezza, ma di conversione profonda,di impegno reale, di ricerca di comunione, di tenerezza. Fare Quaresima, non significa fare a meno, ma fare di più, fare meglio. Incontro Gesù nel Getzemani e lo vedo triste, allora mi chiedo da dove viene questa tristezza. Gesù non ha altri interessi nel mondo che noi uomini, vederci voltare le spalle alla grazia lo rende triste, per cui la cosa che dobbiamo fare è accettare con slancio ogni grazia ci viene trasmessa. Percorriamo la via crucis e cerchiamo di lenire il suo dolore, non lo tradiamo, come ha fatto Giuda. Non siamo falsi, ma testimoni di una fede si faticosa, ma autentica. Viviamo da amici di Gesù, amici degli altri uomini, rinunciando a voler predominare su tutti. In questi momenti di angoscia per il mondo, comportiamoci da cristiani, accogliendo i fratelli in difficoltà e non sventolando ideologie politiche ed egoismi. Non facciamo di Cristo un re di burla, incoronandolo con bugie, dicendo di amarlo e dimostrandogli il contrario. Quella croce che Gesù ha abbracciato per noi grida al nostro dovere di prenderne coscienza, di cambiare atteggiamento .Formiamo famiglie in cui si cantino inni alla vita, si percepisca il dono che ogni figlio rappresenta, e cerchiamo di trasmettergli questi valori, non di vestirli all'ultima moda. Sotto alla croce Maria ci insegna che l'amore è non fuggire la sofferenza, ma condividerla. La quaresima ci insegnerà che la fede non è teoria d'amore, ma pratica d'amare; è stare tutto il tempo che possiamo con Gesù, è tenerlo stretto e farci stringere al suo cuore, grondante d'amore per noi.

mercoledì 18 febbraio 2015

(Lc 9,22-25) Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

VANGELO 
 (Lc 9,22-25) Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami Signore a perdere la mia natura terrena per vivere sulla terra come Tu ci hai insegnato. Siamo così impregnati del nostro fango,  dal quale siamo stati tratti, che togliercelo di dosso è davvero difficile.Anche chi ha scelto di seguire il Signore, non riesce a rinnegare e se stesso; purtroppo questo è spesso motivo di scandalo, anche se per i loro peccati sono molto più indulgnti che per i nostri. Anziani e sacerdoti allora, come ora, più che seguire quello che fa Gesù, sono impegnati a rinnegarlo.Ogni volta che la decisione si fa difficile, ogni volta che c'è da fare uno sforzo, rinunciano più facilmente a seguirlo... e noi dietro a loro.La nostra vita sempre sul bordo di un baratro, sempre in bilico tra bene e male e noi che non riusciamo mai a decidere definitivamente perchè spostiamo i confini secondo il nostro comodo.Lasciamo che Cristo ci guarisca, lasciamo che  ci rivesta d' amore ed usiamo tutta la nostra forza, per piegare le nostre ginocchia, per tacere pettegolezzi e giudizi, ed apriamo gli occhi del cuore a Lui ed a LUI SOLO.Amen
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 (ALTRA RIFLESSIONE)http://bricioledivangelo.blogspot.it/2014/03/lc-922-25-chi-perdera-la-propria-vita.html